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L'ora del porcile

L'ora del porcile
[2010]
Parole e musica di Ahmed il Lavavetri
Lyrics and Music by Carglasswasher Ahmed


Ahmed il Lavavetri irrompe qui dal suo incrocio dove, clandestinamente e nottetempo, lava rivoluzionariamente i vetri ad autovetture resistenti e sfuggenti. Naturalmente non vi diremo mai dove si trovi questo incrocio; ma se, a notte fonda, incontrerete una figura che spunta all'improvviso e vi pulisce il parabrezza senza chiedere niente, è lui.

Dopo alcuni contributi, irrompe su questo sito con un rifacimento, o aggiornamento, di una famosa canzone di lotta degli anni '70, L'ora del fucile (la quale, a sua volta, era la resa di un'ancor più famosa canzone di Barry McGuire, Eve Of Destruction). Una canzone che, purtroppo, aveva bisogno di un adattamento ai "tempi nuovi". Col suo secchio e il suo puliscivetri, Ahmed ci ricorda amaramente la strada che abbiamo preso. [CCG/AWS Staff]
Il fascismo sta rinascendo
(continua)
11/10/2010 - 23:00
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None of Us Are Free

None of Us Are Free
Addio a Solomon Burke, leggenda del soul

da Repubblica online

L'artista, 70 anni, è morto ad Amsterdam, all'aeroporto Schipol. Avrebbe dovuto cantare in un club della città olandese martedì. Conosciuto come il re del Rock'n'Soul, è stato reverendo a Filadelfia, dove iniziò a condurre uno spettacolo radiofonico di musica gospel. Il suo brano più famoso del 1966 è "Everybody Needs Somebody To Love", resa famosa dal film di John Landis 'The Blues Brothers' nel 1980. Nel 2001 è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland e nel 2003 ha vinto un Grammy. Il suo ultimo album è del giugno scorso, 'Nothing's Impossible'. Burke lascia 21 figli e 90 nipoti
daniela -k.d.- 11/10/2010 - 18:17
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El oso

El oso
Mauricio Birabent non è noto artisticamente con il suo nome ma con quello di "Moris". Moris è stato il fondatore de Los Beatnicks e autore di canzoni come Rebelde, Soldado e Yo no pretendo (Esto va para atrás).

El oso è una canzone del 1970, quella che apre il suo primo album “30 minutos de vida”.
Bartleby 11/10/2010 - 15:36
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Tranches de vie (1ère et 2ième parties)

Tranches de vie (1ère et 2ième parties)
Tranches de vie (1ère et 2ième parties)
Paroles et musique: François Béranger, 1969

Quand la voix est sortie du haut-parleur de la radio, sortie pour la première fois du microphone, sortie toute droite et puissante dans la salle de cours, transformée pour un soir en salle de chant, c'était il y a bien longtemps et elle disait

« Je suis né dans un petit village
Qui a un nom pas du tout commun
Bien sûr entouré de bocages
C'est le village de St Martin »

François Béranger déboulait dans le paysage de la chanson française; depuis, je n'ai plus pu oublier le village de Saint-Martin, ni les bocages qui l'entourent. Je n'ai pas pu oublier le reste non plus : la Communale, les coups de pied au cul, la Régie et sa chaîne destructrice, la maison Poulaga (celle où on élève les poulets...), les Aurès, la guerre d'Algérie, le tabassage et la taule. Tranches de vie... Pour la commodité, j'ai regroupé... (continua)
Je suis né dans un petit village
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/10/2010 - 14:17
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Silencio

Silencio
[1933]
Musica di Carlos Gardel e Horacio Pettorossi
Testo di Alfredo Le Pera e Horacio Pettorossi.



La canzone fu interpretata da Gardel in duetto con la cantante Magdalena Nile del Río, in arte Imperio Argentina, sul set del film “Melodía de arrabal”, regia di Luis Gasnier.
Silencio en la noche,
(continua)
inviata da Bartleby 11/10/2010 - 12:11
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Música de fondo para cualquier fiesta animada

Música de fondo para cualquier fiesta animada
[1974]
Album “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Scritta da Charly García.

Il testo della canzone è nella sua versione originale, all’epoca censurata.

Nel 1974 la società argentina stava appena riprendendo fiato dopo gli anni della repressione di Onganía che già un nuovo e più crudele regime si profilava all’orizzonte. Nel 1966, con la “noche de los bastones largos” Onganía aveva provveduto prima di tutto ad annientare l’autonomia universitaria, poi aveva rivolto l’attenzione agli altri settori sociali: le coppiette che si sbaciucchiavano in pubblico venivano arrestate, chiuse le sedi di partiti ed associazioni, la satira politica era censurata, perseguitato chi portasse i capelli lunghi o indossasse vestiti troppo “hippie”, venivano chiusi i locali notturni (come La Cueva) e i motel, proibite in assoluto le minigonne e pure i pantaloni per le donne in scuole e uffici pubblici.... (continua)
Había una vez
(continua)
inviata da Bartleby 11/10/2010 - 11:47
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No sintonizo

No sintonizo
[1981]
Letra de Patrick Boissel
Álbum: Post mortem [1994] (publicado póstumamente diez años después de la disolución del grupo)
Te hablan de política, de crisis económica,
(continua)
inviata da giorgio 11/10/2010 - 08:45
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S.O.S. Sbirri

S.O.S. Sbirri
Version française – S.O.S. FLICS – 22 LES V'LÀ ! – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne - S.O.S. Sbirri – Garage BMHC – 1999

Quand a commencé l'histoire des Garage, on n'avait jamais dit qu'on devrait en écrire la fin, ou pour le moins de devoir rendre compte à quelqu'un si nous ne montions plus sur la scène sous ce nom.
Neuf ans pour un groupe punk en Italie à suivre les propos qui nous ont accompagnés, qui sait ce qui se serait passé en neuf ans si nous n’étions pas nés dans le Bas Molise.
Qui sait, en effet.
Mais précisément, quand a commencé ce groupe, nous ne savions pas s'il y aurait eu quelqu'un pour s'intéresser au fait que nous nous dissolvions; en ces neuf années, il s'est passé beaucoup plus que ce que nous pensions. Pas du point de vue du succès, ni de l'argent, mais au niveau humain, comme expérience, comme possibilité.
Parfois quand je cherchais à dire à quelqu'un que... (continua)
S.O.S. FLICS – 22 LES V'LÀ !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/10/2010 - 23:37
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Mapuche es el poema

Mapuche es el poema
Mapuche es el poema que la tierra canta al salir el sol,
(continua)
inviata da adriana 10/10/2010 - 10:55
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Por bandera

Por bandera
Album:3
Tanto Superman de importación
(continua)
inviata da candela tizi 8/10/2010 - 19:41
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Presos

Presos
[1983]
Álbum: Una causa sin fondo
No compares mi brazo con el brazo de la ley blindado de pasta y plomo
(continua)
inviata da giorgio 8/10/2010 - 08:30

La mauvaise réputation des chômeurs

La mauvaise réputation des chômeurs
La mauvaise réputation des chômeurs

Chansonchôme wallonne de langue française – La mauvaise réputation des chômeurs – Marco Valdo M.I. – 2 010
Parodie de La mauvaise réputation, chanson française de Georges Brassens 1952

Bon, eh bien, Lucien l'âne mon ami, il ne t'étonnera pas d'apprendre que j'ai fait une nouvelle chanson et de plus, une chansonchôme wallonne de langue française...

Encore une chansonchôme, Marco Valdo M.I. mon ami. En voilà une étrange idée, mais sans doute, as-tu des raisons de la faire...

Des raisons de ce genre, j'en ai à foison. Il m'est venu une idée un peu étrange et je ne sais si je la mènerai jusqu'à son terme extrême; cependant, la voici. Je veux faire une série – tu sais que j'aime les séries – une série de chansonchômes qui seraient des parodies de chansons de Tonton Georges Brassens. Ou peut-être simplement des canzones, inspirées du répertoire de Georges... (continua)
Au chômage, sans prétention,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/10/2010 - 22:54
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Yo no pretendo (Esto va para atrás)

Yo no pretendo (Esto va para atrás)
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent, altro grande protagonista della nascita del rock argentino, fondatore de Los Beatnicks
La canzone, con il titolo “Esto va para atrás”, è inclusa anche nell’album di Moris “30 minutos de vida” pubblicato nel 1970.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro... (continua)
Yo no pretendo que piensen como yo,
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 10:39
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Lo inhumano

Lo inhumano
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed... (continua)
Como es posible que estemos,
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 09:35
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El hombre restante

El hombre restante
[1968]
Scritta da José Alberto Iglesias, in arte Tanguito, e Javier Martínez




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed uno... (continua)
La guerra terminó
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 08:54
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Hogar dulce hogar (Cementerio caliente)

Hogar dulce hogar (Cementerio caliente)
[1982]
Álbum: Último Resorte (EP)
“¡Hogar dulce hogar!”
(continua)
inviata da giorgio 6/10/2010 - 15:27
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Viva la decrescita

Viva la decrescita
Evviva la decrescita, la decrescita felice
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/10/2010 - 15:10
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Il Talento di Goran

Sparare ad occhi chiusi, è il gioco di chi si addormenta bambino e si risveglia nella storia.
Goran è il nome di tutti i bambini del mondo, e il brano è il rapporto che c'è tra la guerra e la crudele realtà di quei piccoli sogni che... restano sogni
Nelle tasche di Goran tracce di sangue e filo spinato
(continua)
inviata da stella43 6/10/2010 - 14:22
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Rock contra la mina

Rock contra la mina
[2003]
Album “Sudamérica va”

Canzone sui danni all’ambiente provocati nella provincia del Chubut, nella Patagonia argentina, dallo sfruttamento intensivo delle sue ingenti risorse minerarie, in particolare idrocarburi fossili non rinnovabili, piombo, oro e argento.
Están dinamitando las montañas del sur
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 11:05
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Contracrisis

Contracrisis
[1982]
Album “Contracrisis”

Dedicata ai potenti, anche quelli di oggi, anche quelli nostri, che quando conviene loro agitano sempre lo spettro della crisi (e dell’influenza) come fosse una pandemia, per tenere la gente zitta e buona, soggiogata, chiusa in casa e per dare addosso a chi invece non ci sta, non crede alle loro menzogne e continua a gridare perché sa che la “crisi” è solo una delle armi dei ricchi nella guerra millenaria che fanno ai poveri (direbbe il nostro Marco Valdo M.I.)
Desde mi adolescencia
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 10:35
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Pueblo nuestro que estas en la tierra

Pueblo nuestro que estas en la tierra
[1970]
Album “Yo vivo en esta ciudad”
Pueblo nuestro que estas en la tierra
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 09:35
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Una guerra sin fondo

Una guerra sin fondo
[1983]
Álbum: Una causa sin fondo
Todo ahora son coronas -para aquellos que dejaron de existir.
(continua)
inviata da giorgio 6/10/2010 - 08:21
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La guerra en este mismo instante

La guerra en este mismo instante
[1984]
Album “En gira”
Scritta da Miguel Cantilo.

“Mani eleganti che con unghie curate scelgono gli obiettivi sulle mappe e sacrificano le vite di interi reggimenti… Manica di Ponzio Pilato, mentre i Cristi vanno al macello!... Imperialismo, totalitarismo, colonialismo, fanculo ad ogni -ismo, non m’importa quale…”

Cavolo! Bellissima! Una canzone fondamentale per le CCG che finora era sfuggita ad ogni ricerca.
Bartleby lo scrivano l’ha fortunosamente scovata per voi!
En este mismo instante
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 07:58
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Love and War

Love and War
[2010]
Album "Le Noise"
When I sing about love and war
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:32
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Peaceful Valley Boulevard

Peaceful Valley Boulevard
[2010]
Album "Le Noise"
One day shots rang across the peaceful valley
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:31
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Hymn No. 5

Hymn No. 5
(1966)

“Hymn No. 5″ was banned from stateside radio-play lickety-split for its “controversial” lyrics. I searched high and low on the internet for those incendiary, heartfelt lyrics, but no go. So, fuck you, censorious witchhunt world of the late 60′s and paranoid early 70′s played out across this present world wide web, because I’m not as lazy as you suppose — I’m typing them out myself."

The Thought Experiment

The Mighty Hannibal is one of those Soul artists that is wrongfully obscure. The world of popular music is filled with myth building, myths sometimes becoming truth, facts obscured. A handful of people these days remember Hannibal. The kind of people who like to hang out in dusty record shops, swap endless amounts of stories and usually useless little facts about obscure and forgotten Soul singers that are God’s gift only in our minds.

(Platters That Matter: Hymn No. 5)

I wrote my baby from Vietnam
(continua)
5/10/2010 - 23:21
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Abdul

Abdul
da "Hammamet e altre storie" del 1994
Ciao, ciao bell'Italia son venuto col trenino
(continua)
5/10/2010 - 23:11
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Non insegnate ai bambini

Non insegnate ai bambini
Non insegnate ai bambini
Giorgio Gaber – 2003
Non insegnate ai bambini
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2010 - 22:10
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Demoliendo hoteles

Demoliendo hoteles
[1984]
Album "Piano Bar"

Charly García è sempre stato un pazzo, o forse no.
Giovanissimo, fu espulso dall’esercito per la sua insofferenza agli ordini e alla disciplina militare.
Diverse volte con la droga rischiò di lasciarci la pelle. Altrettante fu ricoverato per trattamenti psichiatrici. Memorabili le sue aggressioni a fotografi, giornalisti, musicisti e spettatori…
Sì, forse un pazzo…
Ma in questa canzone mette in relazione la sua lucida follia con la repressione e la violenza subìta negli anni della formazione, lui, il “figlio di Videla, nato senza potere, che lottava per la libertà perdendola sempre, costretto a vivere in mezzo ai fascisti, educato all’odio per l’umanità” ora passa il tempo a “distruggere camere d’albergo”
Yo que nací con Videla
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 14:47
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Soldado

Soldado
[1966]
Scritta da Scritta da Mauricio "Moris" Birabent
Testo trovato su Rock.com.ar

In realtà, insieme a Rebelde, Los Beatniks avevano registrato quest’altra canzone che però non venne mai pubblicata e che fu riscoperta trent’anni dopo dal giornalista argentino Alfredo Rosso negli archivi della Sony durante le ricerche per la preparazione del doppio cd “30 Años de Rock Nacional, Volúmen Uno".
Será la última guerra y vendrá la paz
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:51
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Rebelde

Rebelde
[1966]
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent e Alberto Ramón García, più conosciuto come "Pajarito Zaguri", due fra i più importanti protagonisti della storia del rock argentino
Singolo (l’unica cosa pubblicata dal gruppo, scioltosi l’anno stesso – sul lato B la canzone “No finjas más”) che viene considerato il primo disco in assoluto del “rock hecho en Argentina”.

Per il lancio di “Rebelde” Los Beatniks organizzarono un evento clamoroso: chiamati i reporter della rivista scandalistica "Así", si fecero fotografare mentre suonavano seminudi in una fontana (“La dulce vida”!!!). Il numero del giornale fu censurato dal governo del dittatore golpista di turno, il generale Onganía, e i “rebeldes” furono sbattuti in galera per qualche giorno.
Un gioco che non valse la candela giacchè, nonostante il lancio sensazionalistico, il disco non vendette che 200 copie in tutto e i discografici mandarono a cagare i poveri Beatniks…
Rebelde me llama la gente
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:32
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Inconsciente colectivo

Inconsciente colectivo
[1982]
Album "Yendo de la cama al living"

Canzone scritta da Charly García qualche anno prima della sua pubblicazione, all’epoca dei Serú Girán, in piena dittatura.
Nel 1982, con la disfatta delle Malvinas, la “junta” stava tirando le cuoia e gli argentini cominciavano a ritornare alla vita (almeno quelli che erano sopravvissuti).
Il 26 dicembre di quell’anno allo stadio del Club Ferro Carril Oeste a Buenos Aires si tenne un grande concerto dove “Inconsciente colectivo” fu interpretata da Mercedes Sosa.
Per parte sua Charly García eseguì No bombardeen Buenos Aires mentre il grande fondale che raffigurava la capitale, disegnato dall’artista Renata Schussheim, veniva fatto saltare in aria con i fuochi d’artificio…
Un concerto indimenticabile e liberatorio che segnò di fatto la fine degli anni del terrore e della morte.
Nace una flor, todos los días sale el sol
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:58
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Porque avanzamos juntos

Porque avanzamos juntos
[1978]
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com



Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
La escucho trajinar entre los críos.
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:34
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Elegía del misil

Elegía del misil
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca

Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.

Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Tú que estas ahí,
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:13
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Somos

Somos
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
Cori: Joan Manuel Serrat, Luis Eduardo Aute

Apprendo da queste pagine, grazie ad Alessio Lega, della morte del cantautore aragonese.
Spero davvero che l’epitaffio sulla sua lapide sia quel “A la mierda!” con cui Labordeta, da deputato e strenuo difensore del no alla guerra, era solito sfanculare i suoi colleghi favorevoli all’occupazione dell’Iraq.
Somos
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:06
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Riccardo Venturi: Io che alle tre partirò, e/and Yann Tiersen: L'homme aux bras ballants

Scritta da RV tra le ore 1.16 e le 1.26 del 5 ottobre 2010
Écrite par RV entre 1h.16 et 1h.26 du 5 octobre 2010
Musica/Musique: L'homme aux bras ballants, Yann Tiersen, Le Phare, 1998

Non so, ma semplicemente perché non lo posso sapere, se a qualcuno di voi capita di lavorare la notte. Magari di dover aspettare, come sta capitando a me adesso, un'ora strana per partire a trasportare altre persone che pure partono per posti che non so. Uscire nella città chiudendo la porta di casa nel silenzio, mentre cade una pioggia di prim'autunno. Mettere in moto col sapore del caffè in gola, e andare. Ad un certo punto, magari, salgono delle parole ugualmente strane, che si vorrebbero dedicate a coloro che vanno di notte; perché io sono una persona per natura notturna, e amo la città vuota e l'immaginazione del suo pulsare nascosto. Conosco tutti i posti dove rifugiarsi, in questa città; e conosco... (continua)
Io che alle tre partirò nella città della notte
(continua)
5/10/2010 - 01:29
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Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no

Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Dedicata a tutti i re e reucci, dittatori e dittatorucoli, politici e politicanti che – prima o dopo, presto o tardi – sono sempre stati divorati dal popolo e dalla storia.
Con la speranza che anche il nostro s-fascista Berlusconi venga presto azzannato dalla furiose bestie della Rivoluzione.
Yo era el rey
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:49
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Instituciones

Instituciones
[1974]
Album “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Scritta da Charly García.

“Non voglio più muri, non voglio più padri che mi accarezzino le spalle”, risponde Charly García ai pagliacci delle istituzioni, quelli che continuano a ripetere: “Giovani, avete già i sabati, le femmine e la TV, non chiedete di più! Dateci il potere che pensiamo a tutto noi!”

Inutile dire che la canzone fu censurata all’avvento dell’ennesima dittatura, quella del 1976, la più sanguinaria…
Yo miro por el día que vendrá
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:25
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Rasguña las piedras

Rasguña las piedras
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Questa canzone ha forse a che vedere con un accadimento nella vita privata di Charly García, mostro sacro del rock argentino, e non direttamente con la dittatura.
Ma invece forse sì. Prima di tutto perché tendiamo a scordare che nel corso del XX secolo in Argentina, come in molti altri paesi latinoamericani, la dittatura fu la norma… La canzone, precedente all’avvento dei porci Massera, Videla e Agosti, potrebbe ben riferirsi alla repressione condotta tra il 1966 e il 1973 dai soldati e poliziotti del golpista di turno, il generale Juan Carlos Onganía. Costui se la prese soprattutto con studenti e docenti difensori dell’autonomia universitaria e nell’estate del 1966 ordinò un attacco su vasta scala contro gli atenei. Furono arrestate 400 persone, laboratori e biblioteche universitarie furono distrutte e, in seguito, centinaia... (continua)
Detrás de las paredes
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 13:26
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Victoria Clara

Victoria  Clara
La Asociación Abuelas de Plaza de Mayo y Bersuit se reunieron hoy en el Estudio Del Cielito para terminar de grabar el tema "Victoria Clara" compuesto por Juan Subirá, cedido por Bersuit a las Abuelas.

El canal musical Much Music realizó el registro audiovisual de esta memorable jornada, con imágenes documentales y testimonios de los participantes.

Este material será emitido el día 24 de marzo, a las 21.00 horas, por Much Music, por primera vez en la televisión argentina en el marco de la conmemoración de los 30 Años del Golpe de Estado de la última dictadura militar.

A su vez, de estos registros se realizará un video clip que será distribuido a todos los medios que lo soliciten, para ayudar a la tarea de Abuelas en la búsqueda de los más de 400 nietos robados durante la dictadura.

Fonte: abuelas.org
Ella vive escapando
(continua)
inviata da adriana 3/10/2010 - 20:06
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Megalopolis

Megalopolis
da E' finita 2010
Non si spara sui disertori
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/10/2010 - 18:32




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