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L'estate dei silenzi

L'estate dei silenzi
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

"L'estate maledetta del 1980, quella delle stragi di Ustica e di Bologna, attraverso un ricordo finalmente personale. La prima vacanza trascorsa lontano dalla famiglia, la scoperta di suggestioni arcaiche attraverso l’insorgere della sensualità. Le interminabili discussioni politiche. La notizia del più spaventoso massacro della storia repubblicana arriva mentre si prende un bagno nel 'mare etrusco' di Baratti. Un cappio si stringe attorno al collo del paese."
(Dal sito del gruppo)
Archiviata tetra decade
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 11:35
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Luisa Ferida

Luisa Ferida
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Luisa Ferida, pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945), fu una delle più rappresentative attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945. Fu compagna di un altro noto attore di quel periodo, Osvaldo Valenti, protagonista di alcuni film di Alessandro Blasetti. Nel 1943 Valenti aderì alla Repubblica di Salò e entrò nella famigerata X Mas di Junio Valerio Borghese. Ciò valse, alla Liberazione, la sua fucilazione insieme alla compagna, essendo accusati entrambi di aver collaborato ai crimini della “Banda Koch”, il reparto speciale della polizia della RSI tristemente noto per le torture, gli assassinii e le stragi ai danni di antifascisti e partigiani. Ma la Ferida, se non anche il Valenti, era sicuramente estranea ai crimini di guerra che le vennero imputati tant’è che negli anni ’50 la madre... (continua)
Veste sobrio la donna che vedi,
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 13:28
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Galleria Delle Grazie

Galleria Delle Grazie
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Nell’ambito della cosiddetta “Offensiva Aerea di Autunno” del 1942, il Bomber Command alleato pianificò una serie di pesanti bombardamenti da effettuarsi su tre specifici obiettivi: Torino, Milano e Genova.
Il primo attacco contro capoluogo ligure venne sferrato tra il 22 e il 23 ottobre da 100 (su 112 inviati) quadrimotori britannici che disseminarono sul porto e sul nucleo urbano 180 tonnellate di bombe, senza subire alcuna perdita da parte della debole contraerea formata da poche vecchie batterie da 75 millimetri piazzate sulle alture della città. E la notte seguente, altri 95 apparecchi (su 122 inviati) sganciarono 166 tonnellate di ordigni e spezzoni incendiari, contro la perdita di tre di essi, abbattuti dalla contraerea. L’incursione provocò parecchie centinaia di morti, trecentocinquantaquattro dei quali deceduti nella ressa che ebbe luogo nel... (continua)
Ventidue ottobre del ’42: compivo sedici anni.
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 12:22
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Dov’eri tu quel giorno?

Dov’eri tu quel giorno?
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

8 settembre 1943: nel caos della dissoluzione e nell’ignominia di uno stato che abbandona a sè stesso un popolo già in ginocchio, una voce si leva per rivendicare l’estremo bene della dignità. Un oppositore di sempre scopre con raccapriccio la facilità con cui molti suoi concittadini saltano sul carro in corsa rinnovando la loro disponibilità a farsi persecutori, solo per conto del fronte “odiato” fino a poche ore prima."

Dal sito del gruppo
C’è stato un tempo in cui la convinzione
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 11:58

Le Siège De Lisbonne

Le Siège De Lisbonne
Le Siège De Lisbonne
Canzone française - Le Siège De Lisbonne – Marco Valdo M.I. – 2005

Comme il avait été dit, voici la canzone où il est question de Lisbonne et qui est dédiée à Térésa Torga et José Afonso et au photographe Antònio Capello. Et « ad ignominia » à tous ceux qui maltraiteraient la chanson, la danseuse et le photographe.

Petit commentaire préliminaire :
A Lisbonne coule le Tage
José Saramago est sans doute un des grands écrivains contemporains
Fernando Pessoa est l’écrivain mythique portugais
Le Siège de Lisbonne est un roman de Saramago ; tout le siège est vu du haut d’une tour donnant sur le Tage. Le Siège de Lisbonne est un roman où il est montré qu'un mot, un seul peut changer la vie. C'est un roman du plus extravagant optimisme.
Lisbonne est une ville tournée vers les océans; Élise aussi s'est révélée une fille tournée vers les océans. Voici une histoire d'amour lisboète; d'amour déçu, mais si nostalgique qu'il rappelle les petits matins de Pessoa : café et cigarette.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Petit porto, petit café
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/7/2009 - 14:12
Si è svolto ieri a Livorno il raduno-ribongia-gabbionata del Deposito-Canti di Lotta, sito con il quale abbiamo rapporti più che fraterni; tant'è vero che, ovviamente, c'eravamo. Un'occasione per ringraziare Sergej Durzu, Pardo Fornaciari e tutti gli altri per la bellissima, sgolantissima e incacciuccata cosa che hanno organizzato, anche in ricordo di Ivan della Mea. Davvero grandi.
Riccardo Venturi 12/7/2009 - 13:38
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Third World Genocide

Third World Genocide
Album: Third World Genocide [2005]
They come to rule and not by chance
(continua)
inviata da giorgio 12/7/2009 - 09:12
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Por trás daquela janela

Por trás daquela janela
[1972]
Letra e música: José Afonso
Testo e musica: José Afonso
Album: Eu vou ser como a toupeira


Esta canção foi dedicada ao comunista Alftedo Matos quando este se encontrava preso pela PIDE. Ele foi torturado com o método da "estátua" (ver Vejam bem), sem poder dormir durante dias seguidos. Muitos detidos morreram na prisão ou, quando saíram, nunca mais conseguiram reintegrar-se na sociedade. Destaca-se nesta canção o isolamento do preso, o muro que existe entre o silêncio cá fora e os gritos lá dentro. Também José Afonso foi preso pela PIDE e esteve na prisão de Caxias, onde escreveu as canções que figuram no disco "Venham mais cinco". Porque viveu sempre a realidade do regime ditatorial (contrariamente aos cantores que se exilaram, como Sérgio Godinho e José Mário Branco), José Afonso escreveu mais textos sobre a sorte dos membros da oposição (comunista). Além disso, como ele próprio... (continua)
Ao Alfredo Matos, quando se econtrava preso pela PIDE.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/7/2009 - 17:07
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Rayos y Centelles

Rayos y Centelles
Berto Gonzalez Orviz En el cd "Sangre d'ochobre" corte 6

En los años duros de la posguerra, en los montes asturianos tuvieron un gran peso "los fugaos" Hombres que siguieron luchando por sus ideales hata que fueron aniquilados Desde nuestra modestia, un pequeño homenaje a todos ellos
Voy contávos una historia
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:26
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Ser Humanu

Ser Humanu
Pepe Fueyo
La vergüenza de pertenecer a esta especie
Nun merez la pena
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:19
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Blues de la libertad

Blues de la libertad
[1996]
Album "Luzbelito"
Mi amor, la libertad es fiebre
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:31
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Day Is Done

Day Is Done
[2009]
Album "Roadhouse Sun"
Let your mammas cry when the trains roll at night
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:02
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Endless Ways

[2009]
Album "Roadhouse Sun"

"... you want more money in your hand, you want more blood from a foreign land..."
I'm a getting so tired, of what you say
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 12:38
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Walter

Walter
[1992]
Da "Vota Gronge"

Liberamente tratto da una lettera di Walter a "Il Manifesto" e dalla dichiarazione di Giovanna internata nell'ospedale psichiatrico di Trieste all'epoca della "liberazione Basaglia".
Servizio mutualistico
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 10:26

Le Frisson des Morts

Le Frisson des Morts
Le Frisson des Morts

Canzone léviane – Le Frisson des Morts – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 28

Le Frisson des Morts est la vingt-huitième chanson du Cycle du Cahier ligné.

On hésite entre une chanson du fond de la fosse (un peu le ton d'un Oscar Wilde, un ton de romantisme anglais, un ton noir et sombre et d'une tristesse infinie, un spleen très fin du dix-neuvième siècle entre Lewis, Mathurin et Baudelaire...) et une chanson d'amour impossible : « Mais, Sœur Armande / Personne ne vous a donc jamais dit »...

On ne sait d'ailleurs pas trop si Sœur Armande est inaccessible parce qu'elle est protégée par ses vœux ou sa cornette ou si plus simplement encore, elle n'est pas déjà passée dans les bras de la mort.

Ainsi la longue songerie du prisonnier-blessé-enfermé continue et d'autres angoisses – pourquoi le cacher – surgissent du fond de la terre fantasmée. Quand l'esprit... (continua)
Comme il faisait frais dans cette fosse.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/7/2009 - 00:39
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Lo straniero

Lo straniero
2005
cacciatori di nuvole

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: A.Landi, E.Martellini, E.Vignozzi.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
Ma la gente che ti osserva e vede l'abito straniero
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:21
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ArticolOne

ArticolOne
2008
Train de vie LIVE

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: Train de Vie.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro"
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:19
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CPT vergogna italiana

CPT vergogna italiana
Amore mio ti scrivo per dirti che in Italia non si sta mica male
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:10
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Os eunucos (No reino da Etiópia)

Os eunucos (No reino da Etiópia)
[1970]
Letra e música: José Afonso
Parole e musica: José Afonso
Album: Traz outro amigo também


"(...) Não existe só o poder, a classe dominante, com o seu comportamento historicamente determinável. Existe também o consentimento de indivíduos que têm algumas responsabilidades intelectuais, ou políticas, com a atitude de deixar andar, que no fundo é uma atitude cúmplice. Eu tentei exprimir isso numa cantiga chamada Os eunucos. Isto é um país de eunucos(...) Vão acabar por se devorar a si mesmos, como diz o Brecht. - José Afonso"

"(...) Non esiste soltanto il potere, la classe dominante, con il suo comportamento che può essere determinato storicamente. Esiste anche il consenso di persone che hanno responsabilità intellettuali o politiche, e che tendono a lasciar andare: in definitiva, si tratta di un atteggiamento di complicità. Ho cercato di esprimerlo in una canzone chiamata Gli eunuchi. Questo è un paese di eunuchi(...) Finiranno per divorarsi fra di loro, come dice Brecht.

José Afonso, nel 1970 a proposito del Portogallo.
Os eunucos devoram-se a si mesmos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2009 - 10:59
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Βιετνάμ γιέ-γιέ

Βιετνάμ γιέ-γιέ
Vietnám gié gié
[1966]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
'Αλμπουμ: Φορτηγό

Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos

Album: Φορτηγό ("Camion")


L'album Φορτηγό ("Camion") di Dionysis Savvopoulos è del 1966, l'anno prima del golpe dei Colonnelli. Un album dalla copertina di quanto meno "tradizional-ellenico" ci si possa aspettare, in un paese che era ben lontano dall'essere isolato e dal non partecipare a tutto il movimento mondiale contro la guerra imperialista americana nel Vietnam. E così ecco questa canzone dallo storico primo album di Savvopoulos, dove bisogne notare un gioco di parole. Quello γιέ-γιέ, certo, è la trascrizione greca di "yeah, yeah", ma in greco significa anche "figlio, figlio" (caso vocativo di γιος, corrispondente al classico ὑιός). [RV]
Στο Βιετνάμ πυρπόλησαν το ρύζι
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 9/7/2009 - 10:49
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Earth Song

Earth Song
[1995]
Compilation "HIStory: Past, Present and Future, Book I" [HIStory Continues]

R.I.P.
What about sunrise,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 09:25
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Keep Your Heart Right

Keep Your Heart Right
[1998]
Album "Timepeace"

Un'altra bellissima canzone di pace scritta dal grande Terry Callier... "In a weary world that needs redemption, maybe we can learn to love again..."
Can you feel the way the world is turning,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 08:23
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Darker Than A Shadow

Darker Than A Shadow
[2002]
Album "Speak Your Peace"
Darker than a shadow,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 08:00
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Teresa Torga

Teresa Torga
[1976]
Letra e música: José Afonso
Parole e musica: José Afonso
Album: Com as minhas tamanquinhas


Donna nella democrazia...
di Riccardo Venturi

Ma che strana e curiosa canzone, direte. Fa parte dell'album "Com as minhas tamanquinhas" e va un poco spiegata, perché questo è un altro José Afonso ancora (il plurale dev'essere sicuramente una precisa specialità portoghese). E' il José Afonso cronista della Lisbona post-rivoluzionaria, della Lisbona della "PREC", una città che si risvegliava da un sonno di cinquant'anni a base di dio, patria e famiglia (*e guerre coloniali, aggiunta del 2009) e dove ne succedevano di tutti i colori, di cose mai viste allora. L'esplosione della libertà per un breve periodo prima della normalizzazione. Quei brevi, irripetibili periodi dove tutto può accadere, anche negli episodi apparentemente marginali.

Nel torrido pomeriggio del 4 maggio 1975, poco più... (continua)
No centro da avenida
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/7/2009 - 23:25

Rêve de çà

Rêve de çà
Rêve de çà.

Chanson freudienne – Rêve de çà. - Marco Valdo M.I. – 2009

Une chanson freudienne, une chanson d'amour-haine révèle les rêves incendiaires qui traversent les nuits des prisonniers, ou des blessés, ou des enfermés... Car l'homme est l'homme et la femme, la femme. Et le sexe empêché par la porte revient par la fenêtre.

Rêves moites, rêves humides, rêves brûlants, rages subites envahissent les nuits torrides du solitaire qui n'est pas de bois. « Quand je pense à Fernande... », disait Tonton Georges. En somme, on se console comme on peut... Tout le monde ne peut pas être séminariste et se contenter d'une fleur entre les pages d'un missel...

Ah, dit Lucien l'âne, je comprends ce prisonnier-blessé. Il est seul. Son arbre pousse et le ciel est trop loin. Nous les ânes, on connaît bien çà. En ces moments de douleur, on brait, on brait et on appelle l'ânesse... La lune nous regarde... (continua)
Tu es nue dans mes rêves
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/7/2009 - 23:24
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H Δημοσθένους λέξις

H Δημοσθένους λέξις
I Dimosthénous léxis
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας || Χαρούλα Αλεξίου || Νότης Σφακιανάκης
'Αλμπουμ: Βρωμικό ψωμί [1972]

Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Yorgos Dalaras || Haroula Alexiou || Notis Sfakianakis
Album: Βρωμικό ψωμἰ ("Pane sporco") [1972]

Nessun greco può non confrontarsi con la sua storia e con il suo mito. Specialmente nei periodi più duri della storia recente, il ricorso in chiave metaforica alla storia ed alla mitologia antica, ed alle sue figure, è stato per il combattente greco per la Libertà una prassi quotidiana e necessaria: come se tutto fosse già stato vissuto, come se tutto gli fosse stato già vissuto addosso. E così, queste figure tornano a vivere senza tempo e... (continua)
Σαv βγω απ' αυτή τη φυλακή
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - CCG/AWS Ελληνικό τμήμα 8/7/2009 - 02:31
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A Valerio Verbano

anonimo
A Valerio Verbano
Testo ripreso da Il Deposito - Canti di Lotta


Valerio Verbano (Roma, 25 febbraio 1961 – Roma, 22 febbraio 1980) è stato uno studente italiano, militante nel Collettivo autonomo Valmelaina del Liceo Scientifico Archimede, sezione D, situato nel quartiere romano di Nuovo Salario.

Valerio Verbano inizia il suo impegno politico nel 1975 nel proprio liceo e la sua militanza è attiva, non risparmiandosi anche a rischio della sua incolumità fisica. Valerio pratica sport e da bambino inizia a frequentare gli impianti sportivi in cui pratica soprattutto le arti marziali tra cui il Jūdō e il karate. Come tutti i ragazzi divide la sua passione politica con altri interessi: la musica con i Beatles i Pink Floyd, e la AS Roma, sua squadra del cuore. Un altro dei suoi interessi è la fotografia, ed è proprio attraverso i suoi scatti che egli inizia a documentare gli avvenimenti politici dell'epoca e a... (continua)
Questo non è un corteo
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 7/7/2009 - 19:22
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Moratorium (Bring Our Brothers Home)

Moratorium (Bring Our Brothers Home)
[1971]
Dall'album "She Used to Wanna Be a Ballerina"
Parole e musica di Buffy Sainte-Marie

Testo pubblicato su Broadside Magazine n.112 della primavera del 1971.

Una canzone dalla parte dei soldati mandati a morire in Vietnam.
Il contenuto è analogo a quello di altre canzoni dell’epoca, come Bring Our Brothers Home di The Covered Wagon Musicians, Bring The Boys Home di Freda Payne e Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam) di Pete Seeger…
Captain Collier came home
(continua)
inviata da Alessandro 7/7/2009 - 13:30

Nous les ânes

Nous les ânes
Nous les ânes.

Canzone de révolte asinesque - Nous les ânes – Lucien Lane - 2009
Parodie de la scie sirupeuse – Vous les femmes - Julio Iglesias

Lucien Lane, comme son nom l'indique est un âne et pas n'importe lequel, c'est l'âne Lucien, celui de l'Âne d'Or, venu d'Éphèse, du fond de la plus haute antiquité grecque. Depuis ce temps en compagnie de bien des hommes, il a parcouru le monde; il a vécu toutes les grandes aventures; il a notamment connu Rossinante (une rosse, au sens strict, celle-là) - c'était au temps de Sancho et de Cervantès, on l'a croisé dans les Cévennes avec Stevenson, il a porté les marbres blancs pour Michel-Angelo, il a porté les canons pour Napoléon, il a passé les Alpes avec Hannibal et ses éléphants... Et toujours, toujours, il fut parmi les plus méprisés... Seuls certains hommes (souvent parmi les plus misérables) lui ont fait le signe de reconnaissance le plus... (continua)
Nous les ânes, on est calmes
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/7/2009 - 00:34
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Non Dimenticheremo

Non Dimenticheremo
[1997]
Album :Più di mille

Ancora un omaggio alla Resistenza dei Senza Sicura, questa volta però è una ragazza la protagonista nella lotta partigiana.
Mesi passati tra i monti e la città
(continua)
inviata da Jack 6/7/2009 - 00:20
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Figli Della Patria

Figli Della Patria
[1997]
Album :Più di mille

Un omaggio agli eroi della Resistenza Italiana (e non solo) contro la feccia nazi-fascista. Qui i Senza Sicura offrono una memorabile performance, sia a livello di rabbia, di poetica e di tecnica musicale. La canzone è tratta dall'album "Più Di 1000" del 1997. Non ci stancheremo mai di rinverdire la memoria dei Partigiani caduti per la libertà perchè purtroppo il fascismo continuerà a strisciare nei meandri della nostra società. COMPAGNI RESISTIAMO!
Gridano nel silenzio i figli della patria,
(continua)
inviata da Jack 6/7/2009 - 00:16
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Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη

Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη
Odí sto Geórgio Karaïskáki
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Διονύσης Σαββόπουλος & Γιώργος Νταλάρας ( Ντουέτο ) || Γιώργος Νταλάρας
'Αλμπουμ: Το περιβόλι του τρελού
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Dionysis Savvopoulos e Yorgos Dalaras (in duetto) || Yorgos Dalaras
Album: Το περιβόλι του τρελού ("Il giardino del pazzo")


"Το πασίγνωστο τραγούδι του παλιού καλού Σαββόπουλου «ωδή στον Γ.Κ. (Γιώργο Καραϊσκάκη)» είναι στην πραγματικότητα «Ωδή στον Κ.Γ. (Κώστα Γεωργάκη)» και η αλλαγή του ονόματος στον τίτλο είχε γίνει για να παρακαμφθεί η λογοκρισία." - Schrödinger's Cat από skakistiko.blogspot.com
"La notissima canzone del buon vecchio Savvopoulos 'Ode a G.K.' (Georgios Karaiskakis) è in realtà un' 'Ode a... (continua)
Η οθόνη βουλιάζει, σαλεύει το πλήθος
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/7/2009 - 23:24

O iniqua, o infame Turchia

anonimo
(ca. 1911)

Riferito alla guerra italo-turca, si canta sull'aria delle ballate d'area padana, come Cara moglie, di nuovo ti scrivo. Il testo è ripreso dal Deposito
O iniqua, infame Turchia
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/7/2009 - 21:38
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The Weight Of The World

The Weight Of The World
[2009]
Album:The Killer In Me
I still see my brother Michael pressed and polished shaking hands down at the store
(continua)
inviata da Siru Laine e CCG/AWS Staff 5/7/2009 - 18:25
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Hello In There

Hello In There
(1971)
Album: John Prine

Incisa anche da Joan Baez in "Diamonds & Rust" (1975)

"I wrote Hello In There on the mail route.
I'd heard the John Lennon song Across The Universe, and he had a lot of reverb on his voice. I was thinking about hollering into a hollow log, trying to get through to somebody - Hello in there. That was the beginning thought; then it went to old people. I've always had an affinity to old people. I used to help a buddy with his newspaper route and I'd deliver to a Baptist old people's home where you'd have to go room -to-room and some of the patients would kind of pretend that you were a grandchild or nephew that had come to visit instead of the guy delivering papers.
That always stuck n my head. It was all that stuff together, along with that pretty melody. I don't think I've done a show without singing Hello In There, nothing in it wears on me." ~ John Prine

We had an apartment in the city,
(continua)
5/7/2009 - 11:59
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Fight

Fight
Queste le parole di Robert Smith a commento della canzone: «"Fight" è la canzone più strana che i Cure abbiano mai fatto. È come un inno... è la prima cosa che io abbia mai cantato che suggerisca l'idea che la gente dovrebbe alzarsi e fare qualcosa. Pornography era l'opposto. Non mi sarei mai sognato di fare una canzone come "Fight" ["Combatti" in italiano], allora. "Give In" ["Arrenditi"] sarebe stato un titolo più adatto.»

Una canzone a mio avviso molto bella (tratta dall'album "Kiss Me Kiss Me Kiss Me" del 1987) che incita le persone a combattere per un ideale giusto e a non arrendersi mai davanti alle ingiustizie.
Sometimes there's nothing to feel
(continua)
inviata da Jack 4/7/2009 - 20:45
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
Tratto da "Canti della Resistenza Italiana 2" a Cura di Roberto Leydi edizione i dischi del sole, serie "Canti sociali italiani". Canta Bella Ciao il gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano con trascrizione e armonizzazione di fausto Amodei.

Insieme a Fischia il vento, è la canzone più famosa della Resistenza italiana. Anzi, nel mondo, è questo il canto italiano di argomento partigiano più popolare, conosciuto sia nella nostra lingua che in traduzioni. Presumibilmente Bella ciao non fu mai cantata durante fa guerra partigiana, ma nacque nell'immediato dopoguerra La sua popolarità ebbe inizio nel 1948, al Festival della gioventù di Berlino, dove fu cantata, con enorme successo, da un gruppo di studenti italiani» Bella ciao ha, come testo, un'ascendenza illustre, E* infatti possibile riconoscere il modello di questo canto nella notissima e diffusissima canzone narrativa, conosciuta in tutta l'Italia... (continua)
DonQuijote82 4/7/2009 - 18:21
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Almirante

Almirante
E' di adesso la notizia della querela della vedova del "fucilatore" verso Roberto Benigni autore di un filmato in cui recita le strofe incriminate e che era stato pubblicato su youtube.
Marco (marco2000.altervista.org) 4/7/2009 - 16:44
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Il ballo della Fenice

Il ballo della Fenice
(2001)
Album: Il Pozzo di San Patrizio
La pioggia ha distrutto il tempo, melodia lontana
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/7/2009 - 12:53
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Ya Basta

Ya Basta
Words & music by Evan Greer
Album: Some New Songs [2005]
¡Ya Basta! Enough is enough.
(continua)
inviata da giorgio 4/7/2009 - 12:28
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The Day All The Democrats Won

The Day All The Democrats Won
Album: Never Surrender [2009]

Words & music (vocals & guitar) by Evan Greer
On the day all the democrats won
(continua)
inviata da giorgio 4/7/2009 - 08:11

Canzone de Lucien l'âne

Canzone de Lucien l'âne
Un raglio e un fischio
de Riccardo Venturi

Il faro che, ancora, sta in cima al Capo Poro e che segnala alle imbarcazioni l'ingresso al golfo di Campo, è da anni completamente automatico. Si accende e spegne a una data ora, a seconda delle stagioni, con un dispositivo di temporizzazione; ma fino almeno alla metà degli anni '80 non era così. Ogni giorno qualcuno doveva andare a accenderlo e a spegnerlo alle ore previste; ci andava, finché non è morto, il Soldatino col suo somaro.

Dico somaro perché non so se fosse un asino vero e proprio, un mulo, un bardotto o cosa. Non sono mai stato capace di distinguerli bene, ma c'è quella parola, somaro, che serve per tutti. Il Soldatino era un vecchio senza figlioli, mai stato sposato e secco come un giunco; a una cert'ora lo si vedeva partire da casa, su una delle salite che dal Vapelo vanno al Crino e poi a Galenzana, e poi tornare una volta svolto... (continua)
4/7/2009 - 00:33
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Francesco Guccini: Lettera

Francesco Guccini: Lettera
Très cher Lucien,

Excuse-moi si je t'écris cette lettre. Le fait est que je ne te connais pas ; je te vois, souvent, nommé dans les beaux commentaires de Marco Valdo M.I. placé devant les chansons et les traductions qu'il insère dans ce site. Ce serait peut-être un peu car Ivan della Mea avait un frère qui s'appelait Lucien, et qui l'a précédé d'une année dans la mort; et aussi, un peu car ma mère s'appelle Lucienne. C'est un nom, en somme, qui m'est familier; parfois, il suffit du son d'un nom pour décider de dire quelque chose, même à un inconnu. Ou peut-être, nous connaissons-nous ? Ou peut-être même aussi tu es resté éveillé des nuits entières à boire ce cocktail d'amertume et de joie qu'on appelle la vie ? Qui le sait, qui pourra jamais le savoir ?

La chanson qui se trouve ci-dessous, Lucien, est aussi une Lettre. Elle fut écrite il y a désormais des années par Francesco Guccini,... (continua)
Marco Valdo M.I. 3/7/2009 - 21:34
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Uno dal pensiero diverso

Uno dal pensiero diverso
una canzone contro il tentativo di dichiarare dispersi tanti soldati fucilati sul posto e senza processo come "disertori
Ero nato cafone al paese e finirò soldato in Trentino
(continua)
inviata da luca di leo 3/7/2009 - 17:24
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Dal mare

Dal mare
Dal mare
(continua)
inviata da Luca Di Leo 3/7/2009 - 12:09
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
...CONTRO TUTTE LE GUERRE ED I LORO ORRORI....STRAZIANTE....
ANGELA 3/7/2009 - 08:39
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Bisanzio

Bisanzio
(1998 - From In Alamanno e in Goto; translation revised on July 3, 2009).
BYZANTHIUM
(continua)
3/7/2009 - 03:26
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Gino Santercole,io incisi questa canzone,con iltesto di Mogol nel 64 circa.Celentano la cantò in seguito sul LP."I MIEI AMERICANI" Vi lascio la mia email:g.santercole@alice.it Saluti a tutti.Gino Santercole
GINO SANTERCOLE 3/7/2009 - 00:08
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Tammùria

Tammùria
"Se un dittatore dal nuovo balcone spaccia in TV la gioia..." Chissà a chi si riferiva Pelù & Co. in questa canzone?! Stiamo sempre in guardia ragazzi e resistiamo! Il pezzo è estratto dall'album "Spirito" del 1994.
Tammùria più forte stanotte non voglio pensare a niente
(continua)
inviata da Jack 2/7/2009 - 18:42
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Per Giorgiana

Per Giorgiana
Giorgianeda
di Riccardo Venturi

Volevo dire due parole, assolutamente piane, su una cosa.

A me, quando una polizia o qualcosa del genere spara sulla folla e ammazza, fa regolarmente uno schifo indicibile. Mi fa schifo che a Neda l'abbiano ammazzata a Teheran. Era una ragazza che manifestava. Anzi, era una ragazza. E basta. Non si deve sempre dire “che manifestava”. Manifestare, opporsi a quel che si vuole, porca madonna, è un diritto. Ovunque. Mettiamocelo bene nella testa, una volta per tutte. Che non stia bene cosa facciano i cazzoni che, in ogni parte del mondo, si arrogano la figura di “governanti”, non è soltanto un diritto: è un dovere. Pagarlo con la vita non ha parole. “Schifo” è solo un eufemismo.

Però c'è da dire anche qualc'altra cosa.

Neda sembra diventata un'icona, ora. Poveraccia, è perfetta. A lei magari non gliene importava un cazzo se non di andare a protestare contro... (continua)
2/7/2009 - 03:34
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Devil In The Business Class

Devil In The Business Class
da "Unza Unza Time" (1999)

Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.

In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Welcome aboard dear passengers
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 2/7/2009 - 00:24
Percorsi: Il Diavolo

Noli me tangere !

Noli me tangere !
Noli me tangere !

Canzone léviane – Noli me tangere ! – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 27

Noli me tangere ! est la vingt-septième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Canzone léviane, elle s'inscrit dans cette ambiance onirique qui permet au « blessé-prisonnier – enfermé » d'échapper – au moins par la pensée et dans ce cas précis, l'imprécation, à l'étouffement progressif de son existence, qui précède – il le pressent – de peu son propre étouffement.

Bien que toutes les proclamations de bonne foi annoncent le contraire et soutiennent le caractère rédempteur de la prison, on ne peut tenir sérieusement longtemps pareille hypothèse.

Le but principal de la prison est de briser l'être humain dans l'homme; c'est un lieu de dressage; on y traite l'homme comme un animal sauvage. La preuve, on ne l'approche qu'armé, on le nourrit de loin, on le tient à distance, on le... (continua)
Noli me tangere !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/7/2009 - 22:32
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Il lavoro per il pane

Il lavoro per il pane
Cette vision provient de Mohandas Gandhi. Ce fut la plus grandes des révolutions encore aujourd'hui vive et en action. Une révolution non seulement contre l'impérialisme anglais, mais contre la soi-disant « civilisation » occidentale.

La civilisation que promouvait Gandhi... est une révolution qui se base « sur l'usage approprié des mains et des pieds ».

Une révolution qui supprime les multinationales, la grande distribution et une grande part des bruits et des asphyxies, du « mal vivre ».


Commentaire complémentaire de Marco Valdo M.I.

Mais revenons à la poésie de cette chanson qui dit beaucoup plus qu'une révolution, qui énonce le principe de vie d'une évolution intimement liée à la durée, à l'écoulement infini des saisons, à un monde hors du temps, à ce monde « au-delà d'Éboli », celui de la civilisation paysanne, celle des gens pauvres, des paysans pauvres de tous les lieux et... (continua)
LE TRAVAIL POUR LE PAIN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/7/2009 - 16:44
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When The Tigers Broke Free

When The Tigers Broke Free
QUANDO SI SCATENARONO LE TIGRI
(continua)
inviata da Paolo 1/7/2009 - 13:48
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Sometimes I Feel Like a Motherless Child

anonimo
Sometimes I Feel Like a Motherless Child
"Sometimes I Feel Like a Motherless Child" (or simply "Motherless Child") is a traditional Negro spiritual. The song dates back to the era of slavery in the United States when it was common practice to sell children of slaves away from their parents. An early performance of the song dates back to the 1870s by the Fisk Jubilee Singers. Like many traditional songs, it has many variations and has been recorded widely.

Superficially, the song is clearly an expression of pain and despair as it conveys the hopelessness of a child who has lost her mother. A subtlety in the lyrics, however, offers a measure of hope. The repetitive singing of the word "sometimes" in the song's melody line suggests that at least "sometimes" I do not feel like a motherless child

Although the plaintive words can be interpreted literally, they were much more likely metaphoric. The “motherless child” could be a slave... (continua)
Sometimes I feel like a motherless child
(continua)
inviata da Marcos 30/6/2009 - 23:45
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Cancella il debito

Cancella il debito
E dopo aver scritto a D'Alema, dopo qualche annetto il comunista peace&love (ma, a quanto pare, solo nei giorni pari) Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti scrive alla sua controparte ceronata seduta al lato opposto del Parlamento.

Fino ad oggi ne avevo un'opinione tutto sommato positiva, ora è arrivato il momento di dire "adios", grazie per qualche bella canzone, e divertiti tanto ai festini di Villa Certosa.
Alberto 30/6/2009 - 20:02
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Canto dei sanfedisti

anonimo
Canto dei sanfedisti
Controrisorgimento – Il movimento filoestense apuano e lunigianese

Sono trascorsi 150 anni (1859-2009) dai moti risorgimentali apuani e lunigianesi, solitamente narrati e ricostruiti come moti collettivi filounitari, che portarono i territori corrispondenti all’attuale provincia di Massa Carrara all’annessione al Regno Sabaudo. A molti anni da quegli eventi sono ancora poche le ricerche storiche che si basano su fonti di archivio e scritti dell’epoca. Molte ricostruzioni si sono, infatti, inserite all’interno dei due filoni nazionali di studi risorgimentali, quello crociano e gramsciano, senza prendere in esame i tanti documenti presenti all’archivio di Stato di Massa. Non a caso Nicola Guerra, l’autore di questo minuzioso studio sul Risorgimento apuano-lunigianese, ricorda la sorpresa provata nel constatare che i faldoni dell’Archivio di Massa inerenti i rapporti di Pubblica Sicurezza... (continua)
wotan 30/6/2009 - 17:34
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A Hard Rain's A-Gonna Fall

A Hard Rain's A-Gonna Fall
Ascoltabile da nikink.tumblr.com e youtube
Dove sei stato amore mio,
(continua)
inviata da kida 30/6/2009 - 16:04
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Ci Sei Solo Tu

Ci Sei Solo Tu
In modo molto deciso, i Litfiba denunciano le terribili condizioni a cui sono sottoposte le persone negli ospedali psichiatrici. La canzone è contenuta nell'album "Litfiba3" del 1988, il loro album più militante e combattivo.
Senza dormire non posso stare
(continua)
inviata da Jack 30/6/2009 - 11:57
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Le métèque

Le métèque
Sì, hai ragione tu, Riccardo. Niente mammine, il gioco qui è un altro. Mi viene in mente Alexis Zorbàs, del libro di Kazantzakis, quando va in città con i soldi del padrone per comperare le attrezzature della miniera, e, κρυμα, se li sbafa tutti con le pornes del bordello, a ballare il tsifteteli e in altre ovvie occupazioni. Zorbas non era cretese, ma fa lo stesso. Non prendiamo però Zorbas per un trucido "maschilista": la sua teoria è che non ci si può rifiutare di amare alcuna donna che te lo chieda, tanta è la sua ευσεβεια per l'altro sesso, che lo lega come una religione. Non importa che sia vecchia, che sia brutta, che sia bella: è comunque una divinità misteriosa da venerare ad ogni suo comando, non da possedere come presume don Giovanni, o chi altri per lui. Zorbas è esistito davvero, anche se non si chiamava Alexis perché i suoi figli intimarono a Hazandjakis di non usare il suo... (continua)
Gian Piero Testa 29/6/2009 - 23:10




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