Dal cielo
[2009]
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Dal cielo, venuto dal cielo
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 18/8/2009 - 18:11
Articolo uno
[2009]
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
“L’ITALIA È UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO”
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 18/8/2009 - 17:53
Lavoro e dignità
Version française – Travail et Dignité – Marco Valdo M.I. - 2009
Chanson italienne (et anglaise) – Lavoro e Dignità – Ned Ludd – 2007
Chanson italienne (et anglaise) – Lavoro e Dignità – Ned Ludd – 2007
TRAVAIL ET DIGNITÉ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/8/2009 - 17:48
Where Is Home?
[2007]
Album "A Weekend in the City"
"The words to 'Where is Home?' begin at the funeral of Christopher Alaneme, a black teenager stabbed to death in Kent in April 2006 in a racially motivated attack. Okereke has described him as a "cousin" due to their respective Nigerian mothers being good friends. The track ostracises right-wing newspapers for propounding a hysterical fear of black youths in hoodies, which often leads to opportunities being denied to the Black British community at large"
(en.wikipedia)
"It's to do with the idea of me, as a second generation black person, living in the UK, I don't really feel comfortable, I don't really feel the door of opportunity in this country is open to me. All these articles in the mainstream press - all these images you see of young black kids terrorizing people - are reinforcing the idea of us as The Other."
(Kele Okereke, leader dei Bloc Party)
Christopher... (continua)
Album "A Weekend in the City"
"The words to 'Where is Home?' begin at the funeral of Christopher Alaneme, a black teenager stabbed to death in Kent in April 2006 in a racially motivated attack. Okereke has described him as a "cousin" due to their respective Nigerian mothers being good friends. The track ostracises right-wing newspapers for propounding a hysterical fear of black youths in hoodies, which often leads to opportunities being denied to the Black British community at large"
(en.wikipedia)
"It's to do with the idea of me, as a second generation black person, living in the UK, I don't really feel comfortable, I don't really feel the door of opportunity in this country is open to me. All these articles in the mainstream press - all these images you see of young black kids terrorizing people - are reinforcing the idea of us as The Other."
(Kele Okereke, leader dei Bloc Party)
Christopher... (continua)
After the funeral breaking cola nuts
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/8/2009 - 16:37
Done With Bonaparte
il "little corporal" a cui ti riferisci ha ben poco a che fare con Hitler (che fu effettivamente caporale durante il 14 -18) ma nello specifico con Napoleone stesso. Chiamato "Pétit-Caporal" (dovuto al fatto che la sua carriera lo face salire di grado saltando molto molte tappe. quasi da caporale fino a generale). Con buona pace del padre di Knopfler..forzarci un collegamento è veramente duro
Ema 18/8/2009 - 15:18
Salvatore Giuliano
Voglio sperare che il testo della canzone e anche alcuni commenti siano semplicemente poco informati. Tuttavia qualche dubbio è giustificato visto che le ricerche su questo personaggio di G. Casarrubea sono state pubblicate nel 1997 con il titolo "Portella della ginestra". nei libri successivi, fino al più recente intitolato "Lupara nera" vengono alla luce fatti e misfatti, trame e strategie di lotta politica contro lo stato repubblicano italiano e, in merito a questo personaggio, la sua organica partecipazione militare e politica con le trame della destra eversiva italiana.
Un Che Guevara fascista? Certo in questo paese confuso e disorientato anche questa abbiamo sentito!
Un Che Guevara fascista? Certo in questo paese confuso e disorientato anche questa abbiamo sentito!
Leonardo 18/8/2009 - 11:31
Little Weapon
[2007]
Album "Lupe Fiasco's The Cool"
Album "Lupe Fiasco's The Cool"
Little Terry got a gun, he got from the store,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/8/2009 - 11:00
The Saigon Children
Are you missing Just a little rain?
Holger Terp
(Holgerterp@pc.dk)
Holger Terp
(Holgerterp@pc.dk)
No, Holger. See here. The song is included under Joan Baez. Anyway, its right title is "What have they done to the rain". Thanks! [CCG/AWS Staff]
17/8/2009 - 20:57
Bottines et gros souliers
Bottines et gros souliers
Canzone léviane – Bottines et gros souliers – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 43
Bottines et gros souliers est la quarante et troisième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le monde de l'enfance est déjà marqué par la division du monde en deux : le monde des riches et celui des pauvres. Vois-tu, mon ami Lucien, toi qui es un peu comme un observateur, une sorte d'anthropologue, cette canzone léviane raconte une histoire enfantine, un moment de la réflexion (du retour sur soi) du prisonnier- guerrier- blessé. Il se retrouve loin dans son passé à revivre les jours et les saisons de ce temps-là et découvre avec une certaine stupéfaction qu'il n'avait jamais eu de bottines de football, alors que d'autres garçons en avaient.
Et alors, qu'est-ce que ça peut bien faire, demande... (continua)
Canzone léviane – Bottines et gros souliers – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 43
Bottines et gros souliers est la quarante et troisième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le monde de l'enfance est déjà marqué par la division du monde en deux : le monde des riches et celui des pauvres. Vois-tu, mon ami Lucien, toi qui es un peu comme un observateur, une sorte d'anthropologue, cette canzone léviane raconte une histoire enfantine, un moment de la réflexion (du retour sur soi) du prisonnier- guerrier- blessé. Il se retrouve loin dans son passé à revivre les jours et les saisons de ce temps-là et découvre avec une certaine stupéfaction qu'il n'avait jamais eu de bottines de football, alors que d'autres garçons en avaient.
Et alors, qu'est-ce que ça peut bien faire, demande... (continua)
Quand j'étais gamin...
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/8/2009 - 18:32
Figlia mia
[2009]
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2009 - 18:14
Don't Drag Me Down
[1996]
Album "White Light, White Heat, White Trash"
"This is a song about ignorance and racism and the astounding fact that it still exists. This song is also about the government cover-ups and lies. When I hear the truth about our forefathers, I'm ashamed. They don't mention in school that our forefathers exterminated a whole Native American race. I experience discrimination all the time. I know what it's like be discriminated against - being seated in the back of a restaurant because of my tattoos. Its cruel but people still judge you by the way that you look and I am reminded daily that commercial and mainstream ideals are quite different from my own."
(Intervista a Mike Ness, leader del gruppo)
Album "White Light, White Heat, White Trash"
"This is a song about ignorance and racism and the astounding fact that it still exists. This song is also about the government cover-ups and lies. When I hear the truth about our forefathers, I'm ashamed. They don't mention in school that our forefathers exterminated a whole Native American race. I experience discrimination all the time. I know what it's like be discriminated against - being seated in the back of a restaurant because of my tattoos. Its cruel but people still judge you by the way that you look and I am reminded daily that commercial and mainstream ideals are quite different from my own."
(Intervista a Mike Ness, leader del gruppo)
Children are taught to hate
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 17/8/2009 - 15:48
Ballata del Cammino della Non-Violenza
Trascritta all'ascolto da Adriana
Ho lavorato alla fiat dal 1972 al 1995 ma gli ultimi anni feci solo gli ultimi due mesi come lavoro effettivo.
Nel 1981 partii per i 20 mesi di obbiettore di coscienza (150 al mese) in irpinia, zona terremotata, vicino a Napoli.e dal 1982 a Comiso contro i missili nucleari.
Fui messo due anni in cassa integrazione quindi pagato senza lavorare finché tornato nel 1985 decisi di non voler piu costruire camion militari e per questo fui licenziato anche se con altre scuse secondarie.
Al processo contro la Fiat, rifiutai i 14 milioni di lire che mi furono offerti per non proseguire la causa, che persi comunque, anche se uno dei tre giudici in camera di consiglio , mi fu poi riferito, mostro' di apprezzarmi
Chiamato alla televisione, Canale 5 da Maurizio Costanzo che mi intervisto', non seppi mai nulla se fu mai mandato in onda: penso che la FIAT sponsor... (continua)
Ho lavorato alla fiat dal 1972 al 1995 ma gli ultimi anni feci solo gli ultimi due mesi come lavoro effettivo.
Nel 1981 partii per i 20 mesi di obbiettore di coscienza (150 al mese) in irpinia, zona terremotata, vicino a Napoli.e dal 1982 a Comiso contro i missili nucleari.
Fui messo due anni in cassa integrazione quindi pagato senza lavorare finché tornato nel 1985 decisi di non voler piu costruire camion militari e per questo fui licenziato anche se con altre scuse secondarie.
Al processo contro la Fiat, rifiutai i 14 milioni di lire che mi furono offerti per non proseguire la causa, che persi comunque, anche se uno dei tre giudici in camera di consiglio , mi fu poi riferito, mostro' di apprezzarmi
Chiamato alla televisione, Canale 5 da Maurizio Costanzo che mi intervisto', non seppi mai nulla se fu mai mandato in onda: penso che la FIAT sponsor... (continua)
Siamo partiti il 29 giugno
(continua)
(continua)
inviata da adriana e Lorenzo 17/8/2009 - 14:14
The Vanishing Race
[1964]
Album "Bitter Tears: Ballads of the American Indian"
Canzone scritta dal musicista Johnny Horton, grande amico di Cash, scomparso prematuramente nel 1960 in un incidente automobilistico. Cash la interpretò come se si trattasse di una vera danza sacra di morte dei nativi americani.
Album "Bitter Tears: Ballads of the American Indian"
Canzone scritta dal musicista Johnny Horton, grande amico di Cash, scomparso prematuramente nel 1960 in un incidente automobilistico. Cash la interpretò come se si trattasse di una vera danza sacra di morte dei nativi americani.
Ii Ii ou Ii Ii Ii ou Ii Ii ou
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 17/8/2009 - 13:50
Drums
[1964]
Album "Peter La Farge On The Warpath" (1965)
Publicato su Broadside #44 (April 1964)
... ma registrata qualche mese prima da Johnny Cash nel suo "Bitter Tears: Ballads of the American Indian".
"Another song about education - this one the attempted forcible assimilation of the remaining Indians, partly by teaching them history from the white man's point of view, even giving them "white" names. The chorus warns that Indian culture will not go away."
(from Ramblings of A Ragged Clown Music Blog)
Album "Peter La Farge On The Warpath" (1965)
Publicato su Broadside #44 (April 1964)
... ma registrata qualche mese prima da Johnny Cash nel suo "Bitter Tears: Ballads of the American Indian".
"Another song about education - this one the attempted forcible assimilation of the remaining Indians, partly by teaching them history from the white man's point of view, even giving them "white" names. The chorus warns that Indian culture will not go away."
(from Ramblings of A Ragged Clown Music Blog)
From the Indian reservation to the governmental school
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 17/8/2009 - 13:33
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Fuori gli U.S.A. dall'Iraq
album: Dritto In Faccia
anfibi sporchi di sangue
(continua)
(continua)
17/8/2009 - 12:27
Apache Tears
[1964]
Album : "Bitter Tears: Ballads of the American Indian"
Album : "Bitter Tears: Ballads of the American Indian"
Hoof prints and foot prints deep ruts the wagons made
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 17/8/2009 - 12:08
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Ah ça ira!
prego...
http://www.alllienaaa.splinder.com/
(è pertinente, credete)
fatevi vivi! non lasciamo cadere nel vuoto queste parole incoraggianti
http://www.alllienaaa.splinder.com/
(è pertinente, credete)
fatevi vivi! non lasciamo cadere nel vuoto queste parole incoraggianti
juliadb2001@yahoo.it 17/8/2009 - 07:07
La scienza, il progresso, la nuova nobiltà
Chanson italienne - La scienza, il progresso, la nuova nobiltà – Fausto Rossi – 1995
LA SCIENCE, LE PROGRÈS ET LA NOUVELLE NOBLESSE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/8/2009 - 23:11
Peur de la Liberté
Peur de la Liberté
Canzone léviane – Peur de la Liberté – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 42
Peur de la Liberté est la quarante et deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le prisonnier-blessé-guerrier, plongé dans la méditation et dans le songe ininterrompu qui emplit le temps vide de l'enfermement, poursuit son voyage onirique et cette longue marche de la pensée. Vois-tu, Lucien l'âne et mon ami, cette réflexion – au sens profond de ce terme : réfléchir, c'est-à-dire penser, mais aussi réfléchir, redonner l'image, rendre l'image, renvoyer l'écho à celui qui l'a émis... Un temps s'installe entre les deux et c'est précisément lui qui permet la réflexion... Un décalage nécessaire à la pensée. Cette canzone est proprement une canzone léviane. D'abord par son titre : Peur de la Liberté.
Oui, oui,... (continua)
Canzone léviane – Peur de la Liberté – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 42
Peur de la Liberté est la quarante et deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Le prisonnier-blessé-guerrier, plongé dans la méditation et dans le songe ininterrompu qui emplit le temps vide de l'enfermement, poursuit son voyage onirique et cette longue marche de la pensée. Vois-tu, Lucien l'âne et mon ami, cette réflexion – au sens profond de ce terme : réfléchir, c'est-à-dire penser, mais aussi réfléchir, redonner l'image, rendre l'image, renvoyer l'écho à celui qui l'a émis... Un temps s'installe entre les deux et c'est précisément lui qui permet la réflexion... Un décalage nécessaire à la pensée. Cette canzone est proprement une canzone léviane. D'abord par son titre : Peur de la Liberté.
Oui, oui,... (continua)
Quand sonne l'heure de la libération
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/8/2009 - 22:41
The Soldier Song
Album: Shine (2007)
Mother, I'm fine, everything's ok
(continua)
(continua)
inviata da Angela Brett 16/8/2009 - 22:06
Primo maggio
[2009]
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
"Quando c'erano le manifestazioni ci portavano anche me, e mi piaceva un sacco, perché era come una festa: ci andavano tutti e novemila e vedessi come erano belli, forti, allegri, con le tute blu, coi cartelli, gli striscioni. Lì in mezzo anche l'ultimo arrivato si sentiva invincibile: se toccavano uno toccavano tutti"*
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 16/8/2009 - 16:14
This Is England
[1985]
Album "Cut the Crap"
The song makes up an accurate list of the problems in England circa 1984, addressing inner-city violence (particularly knives), urban alienation, life on council estates, unemployment, England's dying motorcycle industry, a South Atlantic winter that had recently killed hundreds of young English people, racism and police corruption as well as two very common subject matters in the mid-'80s from left-wing song-writers, the Falklands War and the consumerist, subservient mind-set of many of English people at the time. (en.wikipedia)
Album "Cut the Crap"
The song makes up an accurate list of the problems in England circa 1984, addressing inner-city violence (particularly knives), urban alienation, life on council estates, unemployment, England's dying motorcycle industry, a South Atlantic winter that had recently killed hundreds of young English people, racism and police corruption as well as two very common subject matters in the mid-'80s from left-wing song-writers, the Falklands War and the consumerist, subservient mind-set of many of English people at the time. (en.wikipedia)
"Four for a pound your face flannels, three for a pound your tea towels!" [market trader shouting]
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 16/8/2009 - 00:05
Intentando crecer
[1996]
Album "Historias & Corridas"
Album "Historias & Corridas"
Juega un niño en sudamérica
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 15/8/2009 - 23:36
Historias & Corridas
[1996]
Album "Historias & Corridas"
Album "Historias & Corridas"
Corridas en las calles
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 15/8/2009 - 23:34
A media asta
[1998]
Album "A media asta"
Album "A media asta"
Crecí cantando el himno nacional.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 15/8/2009 - 23:09
Το μπλόκο της Καισαριανής
Παίζοντας μουσική ανεβαινείς λυγμός...(Quando gira una musica, tu singhiozzo mi afferri...) dice il verso di Dionìsis Karadjiàs in "Beatrice in via Zero" di Theodorakis. E ascoltando, non senza "lighmòs", ancora una volta e casualmente il Blocco di Kessarianì per la voce di Haroùla Alexìou, ho colto che tra il testo che lei interpreta e quello scritto c'è una differenza, della quale non mi ero mai accorto. Nella strofa dedicata a Leftéris, l'imbianchino-pittore, il testo scritto ripete i versi della strofa precedente, dedicata a Yorgos dalla dolce voce: " e commovesti il quartiere ancor più in là di Pangrati". La Alexìou invece dice, riferendosi a ciò che Lefteris all'ultimo istante ha dipinto sul muro: "e lo guardano nel quartiere ancor più in là di Pangrati". Non so assolutamente dire quale lezione sia quella giusta: ma, una volta che me ne sono accorto, non potevo evitare di segnalarlo.
Gian Piero Testa 15/8/2009 - 19:24
Porte dell'Ovest
2001
Metropolis
Metropolis
Nona strada e Sesta
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 15/8/2009 - 17:10
Strade d’appennino
2006
Onda
The Apennine mountains are the memory lane of Emilia Romagna. They have seen the yearly passing of the shepherds, that spent winters in Tuscany and came back in May to Emilia, begging their food and paying villagers with songs, often devotional ones; during WWII they have looked on the fighting between the Nazi and the partisans, and a lot of suffering of the civil population. The speaking voice interspersed with the song belongs to Alberto's aunt Liliana Delmonte, the sole survivor of a small village in the Apennines south of Reggio Emilia, whose inhabitants were exterminated by Nazi elite troops on the night of June 24th 1944. The theme is based on an Icelandic traditional song
Onda
The Apennine mountains are the memory lane of Emilia Romagna. They have seen the yearly passing of the shepherds, that spent winters in Tuscany and came back in May to Emilia, begging their food and paying villagers with songs, often devotional ones; during WWII they have looked on the fighting between the Nazi and the partisans, and a lot of suffering of the civil population. The speaking voice interspersed with the song belongs to Alberto's aunt Liliana Delmonte, the sole survivor of a small village in the Apennines south of Reggio Emilia, whose inhabitants were exterminated by Nazi elite troops on the night of June 24th 1944. The theme is based on an Icelandic traditional song
Strade di Appennino immobili sospese sulle valli
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 15/8/2009 - 17:04
Surfin' USA
[2003]
Album "Fake Reaction"
Parodia "argie" (il dispregiativo con cui i soldati britannici chiamavano gli argentini al tempo della guerra delle Malvinas/Falklands) della celeberrima canzone che Brian Wilson dei Beach Boys scrisse nel 1963 sulla melodia di Chuck Berry "Sweet Little Sixteen".
Album "Fake Reaction"
Parodia "argie" (il dispregiativo con cui i soldati britannici chiamavano gli argentini al tempo della guerra delle Malvinas/Falklands) della celeberrima canzone che Brian Wilson dei Beach Boys scrisse nel 1963 sulla melodia di Chuck Berry "Sweet Little Sixteen".
Wherever someone fires
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 14/8/2009 - 21:26
So Much Trouble in the World
[1979]
Album "Survival"
Perfetta per il Ferragosto in città... da sopravvissuti!
Album "Survival"
Perfetta per il Ferragosto in città... da sopravvissuti!
So much trouble in the world
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 14/8/2009 - 20:56
Il sito delle Canzoni Contro la Guerra si è trasferito su un nuovo server, all'indirizzo www.antiwarsongs.org, ospitato da autistici/inventati, che vi invitiamo a sostenere. Un grazie speciale agli amici del Prato Linux User Group che ci hanno ospitato finora.
Lorenzo Masetti 14/8/2009 - 18:25
Salvation
Dal disco Helldorado
Yalla Ya! Yalla Ya! Yalla Ya ! Cumpà…Paisà! Uè!
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 14/8/2009 - 17:28
7
[2009]
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Album: Articolo Uno
Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
troppo poco tempo, troppo poco tempo
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 14/8/2009 - 17:19
Für Mikis Theodorakis
[1968]
Testo e musica: Franz Josef Degenhardt
Lyrics and Music: Franz Josef Degenhardt
Worte und Musik: Franz Josef Degenhardt
Album "Degenhardt Live"
Mentre Degenhardt scriveva e cantava questa canzone (inserita nel suo album dal vivo nel 1968), la persona cui era dedicata veniva trascinata da un campo di concentramento all'altro, da Leros a Oropòs. Le previsioni di Degenhardt si sono fortunatamente avverate, ma quando -prima di dimettersi per la crisi- il primo ministro George Papandreou rimuove i vertici militari greci non si può fare a meno di pensare che la storia potrebbe ripetersi. E da pochi giorni non c'è più nemmeno un Degenhardt a ricordarcelo. [RV]
Testo e musica: Franz Josef Degenhardt
Lyrics and Music: Franz Josef Degenhardt
Worte und Musik: Franz Josef Degenhardt
Album "Degenhardt Live"
Mentre Degenhardt scriveva e cantava questa canzone (inserita nel suo album dal vivo nel 1968), la persona cui era dedicata veniva trascinata da un campo di concentramento all'altro, da Leros a Oropòs. Le previsioni di Degenhardt si sono fortunatamente avverate, ma quando -prima di dimettersi per la crisi- il primo ministro George Papandreou rimuove i vertici militari greci non si può fare a meno di pensare che la storia potrebbe ripetersi. E da pochi giorni non c'è più nemmeno un Degenhardt a ricordarcelo. [RV]
Da sind sie, die Konzern- und Landbesitzer,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 14/8/2009 - 11:20
Percorsi:
La Grecia dei Colonnelli, 1967-1974
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Coordinamento: Enrico Testino
Aspetti musicali: Vito Carlucci
Video: Sergio Gibellini
Altri interpreti:
Susanna, Claudio, Raffaella, Domenico, Milena,
Simone, Anna, Marie-Hélène ed altri amici del CEP...
Sull'aria del "Tango delle capinere" di Bixio-Cherubini