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Perceval

Perceval
Perceval

Canzone léviane – Perceval – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 32

Perceval est la trente-deuxième chanson du Cycle du Cahier ligné, entièrement constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.


Toujours, le prisonnier, car tel est notre héros, lutte par le rêve, le songe, la divagation et la pensée contre l'ennui infini de l'enfermement, contre cette torture par le vide, contre la mort lente par l'isolement. Il lance les mots à la conquête de l'histoire, il polit ses phrases, il imagine un avenir illuminé par le grand soleil irisé du Gennargentu. Il vit par avance, il phantasme, il crée l'aventure avec un zeste de légende arthurienne et un petit bout de l'écharpe de Fanon. Souviens-toi Lucien mon ami de ce bout de chanson qui te creva le cœur:
« Si je porte à mon cou
En souvenir de toi
Cette écharpe de soie
Que tu portais chez nous
Ce n'est... (continua)
Quoi qu'il en soit, on attend.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/7/2009 - 20:18
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It's Summer And The Bombs Are Fallin'

[2008]
It's summer and the bombs are fallin'
(continua)
inviata da giorgio 19/7/2009 - 19:09
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Anarchia

Anarchia
[2008]
Testi e musica di Sindrome del dolore
Lyrics and music by Sindrome del dolore
Album: "Maschere"

Perché Sindrome del dolore?

Molte volte ci siamo visti rivolgere questa domanda, e ci sembra sia arrivato il momento, una volta per tutte, di chiarire il perchè di questo nome.
Non esaltiamo il dolore e la sofferenza, tutt'altro, ma sappiamo bene che questa società fatta di gioie vuote e finte, ha il suo antagonista nell'unico stato umano che non si può omologare: il dolore.
Per questo, noi siamo contro il camuffamento del dolore voluto dai mass-media, e non contro la sua estirpazione.
Contro un sistema spersonalizzante, omologante, totalitario, non ci resta che sbandierare l'esistenza del dolore per smascherarlo.

Riconoscere il dolore per combatterlo e annientarlo, non per anestetizzarlo, per divenire esseri pensanti al di fuori del ruolo di cittadini modello che qualcuno ha deciso... (continua)
Mi rifiuto di morire e non smetto di guardare
(continua)
inviata da Luigi Bros 19/7/2009 - 18:24
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June

June
[2006]
Album: Wolves Won't Eat Us
I'll be comin' home in the month of June
(continua)
inviata da giorgio 19/7/2009 - 12:49

Les Neiges du Vietnam et d'Irak

Les Neiges du Vietnam et d'Irak
Les Neiges du Vietnam et d'Irak

Canzone léviane – Les Neiges du Vietnam et d'Irak – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 31
Les Neiges du Vietnam et d'Irak est la trente et unième chanson du Cycle du Cahier ligné, entièrement constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
« I cônt à sôn andà a büta an s'el penôn la bandiera. », ce qui veut dire à peut près : Les comtes sont partis, on a jeté leur bannière en bas du mât.
Mais, comme tout s'entremêle dans le monde onirique du prisonnier-blessé-malade, comme les souvenirs se bousculent et s'entrechoquent avec les pensées et les réflexions, comme toute chose revêt un costume moiré de significations les plus diverses, qu'en est-il donc de ces comtes ? Assurément, on sait qu'il s'agit de comtes piémontais, ce sont en fait les Comtes de Roero, évoqués dans des canzones précédentes. Quand ils arrivaient au château,... (continua)
I cônt à sôn andà a büta
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/7/2009 - 12:47
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Beyond the Hills

[2007]

Lyrics from an old Cossack folk-song
Music by Kevin Dardis

The text of this song is from a Mikhail Sholokhov's novel "And Quiet Flows the Don" (1934), i.e. the first part of his epic work "Tikhiy Don / Тихий дон", literally "The Quiet Don", about the Don Cossacks.
A soldier went to a distant land
(continua)
inviata da giorgio 19/7/2009 - 08:59

Si on ne voit pas la rose

Si on ne voit pas la rose
Si on ne voit pas la rose

Canzone léviane – Si on ne voit pas la rose – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 30

Si on ne voit pas la rose est la trentième chanson du Cycle du Cahier ligné, entièrement constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Le prisonnier pressent l'heure de la libération; l'homme appelle l'heure de la révolution. Une mandoline interdite, flanquée d'un bandonéon, s'en va détruire Ministères et Communes. Dada est passé par là et ainsi va le monde, ainsi va la Lune, c'est la révolution. On abat toutes les clôtures et l'on s'en va voir si la rose...

Ah, te voilà bien révolutionnaire, mon ami Marco Valdo M.I., dit Lucien l'âne, tout réjoui.

N'exagère pas, mon ami Lucien, tu vas m'attirer des ennuis. Ce n'est là qu'un rêve de prisonnier, un rêve d'être humain, mais de là à ce que cela se passe... Il faudra y travailler.

Oui, je sais,... (continua)
Quand l'heure sera venue,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/7/2009 - 22:53
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Play A God For One Day

[2007]
A flash your flesh burns
(continua)
inviata da giorgio 18/7/2009 - 16:26
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Hey Ma

Hey Ma
Now the towers have fallen
(continua)
inviata da nunzio grasso 18/7/2009 - 07:51
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Recruiting Soldiers

Recruiting Soldiers
Album: Mystic Man (1979)
(CHORUS)
(continua)
inviata da Jack SSSR 17/7/2009 - 22:58
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Citizen C.I.A.

Citizen C.I.A.
[2005]
Album "The Warrior's Code"
...Calling all Americans of above-average intelligence...
(continua)
inviata da Alessandro 17/7/2009 - 10:06
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Nessuna bandiera

Nessuna bandiera
[1998]
Dal 10" intitolato "Stabilità precaria"
Non avrò uniformi né fucili
(continua)
inviata da Alessandro 17/7/2009 - 00:25
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Sangue e Potere

Sangue e Potere
[1999]
Dal 7" "Per non dimenticare"
Sangue e potere la vostra soluzione
(continua)
inviata da Alessandro 17/7/2009 - 00:20
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Serantini ucciso dallo Stato

Serantini ucciso dallo Stato
[2004]
Album "Udariti" (che potrebbe significare "Sciopero" in qualche lingua balcanica... giusto, Riccardo?). IL brano compare poi l'anno seguente nell'lp "Sentenza / Condanna di vuota comparsa"

Una canzone intitolata all'anarchico Franco Serantini, pestato a morte dai celerini a Pisa il 5 maggio 1972, durante un presidio anti-fascista... In realtà il richiamo a Serantini è per i Contrasto solo un pretesto per offrire una loro analisi della repressione oggi...

Su Serantini si vedano anche La ballata di Franco Serantini del Canzoniere del Proletariato e Ballata per Franco Serantini di Ivan Della Mea.
Pisa, maggio '72.
(continua)
inviata da Alessandro 17/7/2009 - 00:16
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Forza Italia

Forza Italia
[1994]
Da 7" intitolato "Moltitudine Suina"

15 anni dopo il brano è più che mai attuale...
Dedicato al mafioso piduista puttaniere cazzaro che pretenderebbe di governare 'sto paese...
Governo azienda ti odio
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:43
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Privatizzazione della Guerra

Privatizzazione della Guerra
[2006]
Album "Libera Fame"
Privatizzazione della guerra
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:31
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Rockit Miss U·S·A

Rockit Miss U·S·A
[1986]
Dall'album di debutto della band, "Flaunt It", che contiena anche il loro brano più famoso "Love Missile F1-11 (Re-Recording Part II)"...
Vigilante USA
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:25
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Samba landó

Samba landó
Canzone scritta da Patricio Manns, Horacio Salinas e José Seves che chiude il disco “Canción para matar una culebra” del 1979.

Sobre el manto de la noche
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/7/2009 - 18:02

Mangia la sabbia

Mangia la sabbia
Altro pezzo inedito dei Truzzi...
Spaccati in due dal muro di Berlino
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 16:59

Denuclearizzare

Un breve ma intenso brano inedito dei mitici Truzzi Broders of Turin.
Dedicato al ministro Scajola e ai tamarri come lui che sperano di far su dei bei gruzzoli con il ritorno al nucleare... Chi gli ricorda che il popolo si è espresso in un referendum e ha detto di no?
Denuclearizzare
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 16:55
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Tempo della prigione

Tempo della prigione
Testo di A. Hellmann
Musica di S. Ferraro

Lyrics by A. Hellmann
Music by S. Ferraro
Il tempo qui dentro
(continua)
inviata da adriana 16/7/2009 - 08:09
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Buscando El Sol

Buscando El Sol
Dedicata al "Comandante", tratta dall'album del 2006 "Rebels'N'Revels".
All'orizzonte dei sogni, sul palcoscenico di un'alba rossa
(continua)
inviata da Jack 16/7/2009 - 01:52
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Canzone del padre

Canzone del padre
[1973]
Testo di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Musica di Fabrizio De André e Nicola Piovani
Lyrics by Fabrizio de André and Giuseppe Bentivoglio
Music by Fabrizio De André and Nicola Piovani
Paroles de Fabrizio De André et Giuseppe Bentivoglio
Musique de Fabrizio De André et Nicola Piovani


Il protagonista dell'album (Storia di un impiegato, 1973) è un impiegato trentenne che si chiede per quale motivo la gioventù del Maggio francese, invece di adagiarsi in una vita sicura con un posto di lavoro sicuro, si sia lanciata in una feroce rivolta e - sicuramente - condannata alla sconfitta.
Si rende conto di far parte di quella schiera che gli studenti combattono. Si rende conto di far parte di quel piccolo mondo vigliacco e borghese tacitamente sottomesso al potere.
L'impiegato si accorge di avere la forza per ribellarsi al potere stesso anche adesso che le rivolte studentesche... (continua)
"Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi 1
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 15/7/2009 - 15:14

A New Song, Written By A Soldier

anonimo
[1781]

Testo trovato su Mudcat

Il 1 gennaio 1781, durante la guerra d'indipendenza americana, si verificò un grosso ammutinamento fra i soldati dei 13 reggimenti della Pennsylvania. Le ragioni della ribellione risiedevano nelle pessime condizioni di vita cui erano costretti i militari: razioni povere e scadenti, rifornimenti scarsi, campi e caserme invivibili, paga infima... Il tutto mentre i capoccioni e gli ufficiali non se la passavano niente male e, soprattutto, non crepavano orrendamente maciullati nelle prime linee... L'ammutinamento ebbe successo, anche perchè i soldati rifiutarono l'offerta degli inglesi di passare dalla loro parte. George Washington riconobbe la legittimità della protesta, aprì un negoziato con i ribelli e molte delle loro richieste vennero accolte.
Il successo in Pennsylvania ispirò analoghe rivolte, come quella in New Jersey, che però furono represse nel sangue.

(fonte: en.wikipedia)
My time it has expired all on the tenth of June [1781],
(continua)
inviata da Alessandro 15/7/2009 - 13:18

Déteints par le temps

Déteints par le temps
Déteints par le temps

Canzone léviane – Déteints par le temps – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 29

Déteints par le temps est la vingt-neuvième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Cette canzone léviane comme toutes celles du cycle du Cahier ligné mêle des éléments du récit torrentuesque de Carlo Levi et l'histoire du personnage enfermé qui résiste à son destin par un grand cinéma onirique afin de garder sa raison : celle de vivre, principalement.

Dès lors, le malade-prisonnier-enfermé continue à lutter contre sa solitude et dans son voyage mental, il s'en va cette fois à la rencontre de ses familiers. Il entame un retour aux origines, une reconstruction de son monde, une réaffirmation de ses racines familiales.

La lecture d' « Achtung Banditen! » de Piero Tognoli qui relate les années de prison de l'anarchiste Marco Camenisch (toujours emprisonné à l'heure actuelle) est... (continua)
Mon père est vieux, il a quatre-vingt-trois ans,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/7/2009 - 21:08
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Nia fiera policisto

muziko: Olle Härstedt/Tomas Q Nilsson
teksto: Tomas Q Nilsson

el la oficiala retejo
Serĉas tien, ien, ĉien
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 14/7/2009 - 14:49
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Pacon de dio

teksto kaj muziko: Tomas Q Nilsson
el la oficiala retejo
ĉu rajtas mi puni la genajbarojn
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 14/7/2009 - 14:43
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A Forgotten Hero

A Forgotten Hero
[1989]
Album “Irish Times” (con il gruppo “Patrick Street”)

Testo trovato su Mudcat con il seguente commento:

Michael Davitt was born in Straide Co. Mayo in 1846. His family was evicted in his earliest years and he went to work in a Lancashire cotton mill at the age of nine, losing his right arm in a Doffing engine accident when he was just eleven years old. Imprisoned in brutal circumstances in 1870, his health was permanently impaired. He founded the Land League in 1879 and in the land war which followed, he organised the tenant farmers to defy their landlords for the first time. Through his life, Davitt was driven by a sense of justice for the common man and though dogged by poverty and misfortune, he never waiwered from his principles or gave way to bitterness. In his last will he wrote: “To all my friends I leave kind thoughts, to my enemies the fullest possible forgiveness and to... (continua)
The Landlord's agents standing with their crowbars in their hands,
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 14:22
Percorsi: Eroi
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Facing The Chair

[1988]
Album "No. 2 Patrick Street"

Una canzone su Sacco e Vanzetti, come trascritta - con alcuni dubbi segnalati - da tale Wolfgang su Mudcat.
I came to this land in 1908 ("nineteen-O-eight")
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 13:32
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Italia: ultimo atto

Italia: ultimo atto
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Un brano che, insieme a "In compagnia dei lupi", ricorda molto la celebre Povera patria di Franco Battiato. Forse ne è un'attualizzazione, dato l'odierno immondo verminaio di fascisti, satiri, puttane d'alto bordo, faccendieri, mafiosi, eversori, piduisti, incompetenti, bugiardi, mercenari, arroganti e imbecilli che brulicano grassocci e ben pasciuti e bavosi sia ai vertici dello Stato e dei partiti così come in ogni angolo buio, umido e fetido del nostro povero paese...

"La normalizzazione degli anni ‘80 e ‘90 è compiuta. L’Italia è un paese socialmente e culturalmente disintegrato. Super-poteri sovranazionali ne hanno assunto il controllo assoluto e procedono al dissanguamento, affiancati, come sempre, da volenterosi servi indigeni. Paradossalmente torniamo a essere avanguardia: quella d’un Occidente avviato verso le tenebre."
(Dal sito del gruppo)
Chiaro ch’è andata così: un paese da vomito!
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 11:51
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L'estate dei silenzi

L'estate dei silenzi
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

"L'estate maledetta del 1980, quella delle stragi di Ustica e di Bologna, attraverso un ricordo finalmente personale. La prima vacanza trascorsa lontano dalla famiglia, la scoperta di suggestioni arcaiche attraverso l’insorgere della sensualità. Le interminabili discussioni politiche. La notizia del più spaventoso massacro della storia repubblicana arriva mentre si prende un bagno nel 'mare etrusco' di Baratti. Un cappio si stringe attorno al collo del paese."
(Dal sito del gruppo)
Archiviata tetra decade
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 11:35
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Luisa Ferida

Luisa Ferida
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Luisa Ferida, pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945), fu una delle più rappresentative attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945. Fu compagna di un altro noto attore di quel periodo, Osvaldo Valenti, protagonista di alcuni film di Alessandro Blasetti. Nel 1943 Valenti aderì alla Repubblica di Salò e entrò nella famigerata X Mas di Junio Valerio Borghese. Ciò valse, alla Liberazione, la sua fucilazione insieme alla compagna, essendo accusati entrambi di aver collaborato ai crimini della “Banda Koch”, il reparto speciale della polizia della RSI tristemente noto per le torture, gli assassinii e le stragi ai danni di antifascisti e partigiani. Ma la Ferida, se non anche il Valenti, era sicuramente estranea ai crimini di guerra che le vennero imputati tant’è che negli anni ’50 la madre... (continua)
Veste sobrio la donna che vedi,
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 13:28
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Galleria Delle Grazie

Galleria Delle Grazie
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Nell’ambito della cosiddetta “Offensiva Aerea di Autunno” del 1942, il Bomber Command alleato pianificò una serie di pesanti bombardamenti da effettuarsi su tre specifici obiettivi: Torino, Milano e Genova.
Il primo attacco contro capoluogo ligure venne sferrato tra il 22 e il 23 ottobre da 100 (su 112 inviati) quadrimotori britannici che disseminarono sul porto e sul nucleo urbano 180 tonnellate di bombe, senza subire alcuna perdita da parte della debole contraerea formata da poche vecchie batterie da 75 millimetri piazzate sulle alture della città. E la notte seguente, altri 95 apparecchi (su 122 inviati) sganciarono 166 tonnellate di ordigni e spezzoni incendiari, contro la perdita di tre di essi, abbattuti dalla contraerea. L’incursione provocò parecchie centinaia di morti, trecentocinquantaquattro dei quali deceduti nella ressa che ebbe luogo nel... (continua)
Ventidue ottobre del ’42: compivo sedici anni.
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 12:22
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Dov’eri tu quel giorno?

Dov’eri tu quel giorno?
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

8 settembre 1943: nel caos della dissoluzione e nell’ignominia di uno stato che abbandona a sè stesso un popolo già in ginocchio, una voce si leva per rivendicare l’estremo bene della dignità. Un oppositore di sempre scopre con raccapriccio la facilità con cui molti suoi concittadini saltano sul carro in corsa rinnovando la loro disponibilità a farsi persecutori, solo per conto del fronte “odiato” fino a poche ore prima."

Dal sito del gruppo
C’è stato un tempo in cui la convinzione
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 11:58

Le Siège De Lisbonne

Le Siège De Lisbonne
Le Siège De Lisbonne
Canzone française - Le Siège De Lisbonne – Marco Valdo M.I. – 2005

Comme il avait été dit, voici la canzone où il est question de Lisbonne et qui est dédiée à Térésa Torga et José Afonso et au photographe Antònio Capello. Et « ad ignominia » à tous ceux qui maltraiteraient la chanson, la danseuse et le photographe.

Petit commentaire préliminaire :
A Lisbonne coule le Tage
José Saramago est sans doute un des grands écrivains contemporains
Fernando Pessoa est l’écrivain mythique portugais
Le Siège de Lisbonne est un roman de Saramago ; tout le siège est vu du haut d’une tour donnant sur le Tage. Le Siège de Lisbonne est un roman où il est montré qu'un mot, un seul peut changer la vie. C'est un roman du plus extravagant optimisme.
Lisbonne est une ville tournée vers les océans; Élise aussi s'est révélée une fille tournée vers les océans. Voici une histoire d'amour lisboète; d'amour déçu, mais si nostalgique qu'il rappelle les petits matins de Pessoa : café et cigarette.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Petit porto, petit café
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/7/2009 - 14:12
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Third World Genocide

Third World Genocide
Album: Third World Genocide [2005]
They come to rule and not by chance
(continua)
inviata da giorgio 12/7/2009 - 09:12
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Por trás daquela janela

Por trás daquela janela
[1972]
Letra e música: José Afonso
Testo e musica: José Afonso
Album: Eu vou ser como a toupeira


Esta canção foi dedicada ao comunista Alftedo Matos quando este se encontrava preso pela PIDE. Ele foi torturado com o método da "estátua" (ver Vejam bem), sem poder dormir durante dias seguidos. Muitos detidos morreram na prisão ou, quando saíram, nunca mais conseguiram reintegrar-se na sociedade. Destaca-se nesta canção o isolamento do preso, o muro que existe entre o silêncio cá fora e os gritos lá dentro. Também José Afonso foi preso pela PIDE e esteve na prisão de Caxias, onde escreveu as canções que figuram no disco "Venham mais cinco". Porque viveu sempre a realidade do regime ditatorial (contrariamente aos cantores que se exilaram, como Sérgio Godinho e José Mário Branco), José Afonso escreveu mais textos sobre a sorte dos membros da oposição (comunista). Além disso, como ele próprio... (continua)
Ao Alfredo Matos, quando se econtrava preso pela PIDE.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/7/2009 - 17:07
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Rayos y Centelles

Rayos y Centelles
Berto Gonzalez Orviz En el cd "Sangre d'ochobre" corte 6

En los años duros de la posguerra, en los montes asturianos tuvieron un gran peso "los fugaos" Hombres que siguieron luchando por sus ideales hata que fueron aniquilados Desde nuestra modestia, un pequeño homenaje a todos ellos
Voy contávos una historia
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:26
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Ser Humanu

Ser Humanu
Pepe Fueyo
La vergüenza de pertenecer a esta especie
Nun merez la pena
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:19
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Blues de la libertad

Blues de la libertad
[1996]
Album "Luzbelito"
Mi amor, la libertad es fiebre
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:31
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Day Is Done

Day Is Done
[2009]
Album "Roadhouse Sun"
Let your mammas cry when the trains roll at night
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:02
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Endless Ways

[2009]
Album "Roadhouse Sun"

"... you want more money in your hand, you want more blood from a foreign land..."
I'm a getting so tired, of what you say
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 12:38
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Walter

Walter
[1992]
Da "Vota Gronge"

Liberamente tratto da una lettera di Walter a "Il Manifesto" e dalla dichiarazione di Giovanna internata nell'ospedale psichiatrico di Trieste all'epoca della "liberazione Basaglia".
Servizio mutualistico
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 10:26

Le Frisson des Morts

Le Frisson des Morts
Le Frisson des Morts

Canzone léviane – Le Frisson des Morts – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 28

Le Frisson des Morts est la vingt-huitième chanson du Cycle du Cahier ligné.

On hésite entre une chanson du fond de la fosse (un peu le ton d'un Oscar Wilde, un ton de romantisme anglais, un ton noir et sombre et d'une tristesse infinie, un spleen très fin du dix-neuvième siècle entre Lewis, Mathurin et Baudelaire...) et une chanson d'amour impossible : « Mais, Sœur Armande / Personne ne vous a donc jamais dit »...

On ne sait d'ailleurs pas trop si Sœur Armande est inaccessible parce qu'elle est protégée par ses vœux ou sa cornette ou si plus simplement encore, elle n'est pas déjà passée dans les bras de la mort.

Ainsi la longue songerie du prisonnier-blessé-enfermé continue et d'autres angoisses – pourquoi le cacher – surgissent du fond de la terre fantasmée. Quand l'esprit... (continua)
Comme il faisait frais dans cette fosse.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/7/2009 - 00:39
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Lo straniero

Lo straniero
2005
cacciatori di nuvole

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: A.Landi, E.Martellini, E.Vignozzi.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
Ma la gente che ti osserva e vede l'abito straniero
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:21
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ArticolOne

ArticolOne
2008
Train de vie LIVE

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: Train de Vie.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro"
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:19
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CPT vergogna italiana

CPT vergogna italiana
Amore mio ti scrivo per dirti che in Italia non si sta mica male
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:10
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Os eunucos (No reino da Etiópia)

Os eunucos (No reino da Etiópia)
[1970]
Letra e música: José Afonso
Parole e musica: José Afonso
Album: Traz outro amigo também


"(...) Não existe só o poder, a classe dominante, com o seu comportamento historicamente determinável. Existe também o consentimento de indivíduos que têm algumas responsabilidades intelectuais, ou políticas, com a atitude de deixar andar, que no fundo é uma atitude cúmplice. Eu tentei exprimir isso numa cantiga chamada Os eunucos. Isto é um país de eunucos(...) Vão acabar por se devorar a si mesmos, como diz o Brecht. - José Afonso"

"(...) Non esiste soltanto il potere, la classe dominante, con il suo comportamento che può essere determinato storicamente. Esiste anche il consenso di persone che hanno responsabilità intellettuali o politiche, e che tendono a lasciar andare: in definitiva, si tratta di un atteggiamento di complicità. Ho cercato di esprimerlo in una canzone chiamata Gli eunuchi. Questo è un paese di eunuchi(...) Finiranno per divorarsi fra di loro, come dice Brecht.

José Afonso, nel 1970 a proposito del Portogallo.
Os eunucos devoram-se a si mesmos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2009 - 10:59
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Βιετνάμ γιέ-γιέ

Βιετνάμ γιέ-γιέ
Vietnám gié gié
[1966]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
'Αλμπουμ: Φορτηγό

Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos

Album: Φορτηγό ("Camion")


L'album Φορτηγό ("Camion") di Dionysis Savvopoulos è del 1966, l'anno prima del golpe dei Colonnelli. Un album dalla copertina di quanto meno "tradizional-ellenico" ci si possa aspettare, in un paese che era ben lontano dall'essere isolato e dal non partecipare a tutto il movimento mondiale contro la guerra imperialista americana nel Vietnam. E così ecco questa canzone dallo storico primo album di Savvopoulos, dove bisogne notare un gioco di parole. Quello γιέ-γιέ, certo, è la trascrizione greca di "yeah, yeah", ma in greco significa anche "figlio, figlio" (caso vocativo di γιος, corrispondente al classico ὑιός). [RV]
Στο Βιετνάμ πυρπόλησαν το ρύζι
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 9/7/2009 - 10:49
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Earth Song

Earth Song
[1995]
Compilation "HIStory: Past, Present and Future, Book I" [HIStory Continues]

R.I.P.
What about sunrise,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 09:25
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Keep Your Heart Right

Keep Your Heart Right
[1998]
Album "Timepeace"

Un'altra bellissima canzone di pace scritta dal grande Terry Callier... "In a weary world that needs redemption, maybe we can learn to love again..."
Can you feel the way the world is turning,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 08:23
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Le gorille

Le gorille
Proximi secli phaenomenon princeps nullo neganti dictatura est: prima eius parte Russi communistarum, Germani de Hitler, nos de Mussolini dictaturam passi sumus; media parte dictaturam terroris, bello frigido mundum bipertienti, pluribus uno bellis nuclearibus inter Americam et Russiam oriri periclitatis minimi nulliusve momenti rationibus; ultima parte dictaturam quae dicitur mercati passi sumus et usque patimur. Fascistae Communistaeque se populo libertatem tributuros autumabant; bellum frigidum libertati defendendae instructum dicebatur; dictatura mercati, quae unius causa petrolei sanos populos mactare non dubitat, sese recta libertatem ipsam esse nuncupat. Libertas lemur dealbatum pro dolor usque saepius est rebu veris et vivis, sed cruentis, tegundis usque aptius; et vera libertatis requisitio, quaest quam solummodo populi requirunt et propugnant, a somnio candido in illud ipsum lemur... (continua)
SIMIAM CAVETE!
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/7/2009 - 16:56
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The Atom

The Atom
L'ATOMO
(continua)
5/7/2009 - 00:17
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
Tratto da "Canti della Resistenza Italiana 2" a Cura di Roberto Leydi edizione i dischi del sole, serie "Canti sociali italiani". Canta Bella Ciao il gruppo del Nuovo Canzoniere Italiano con trascrizione e armonizzazione di fausto Amodei.

Insieme a Fischia il vento, è la canzone più famosa della Resistenza italiana. Anzi, nel mondo, è questo il canto italiano di argomento partigiano più popolare, conosciuto sia nella nostra lingua che in traduzioni. Presumibilmente Bella ciao non fu mai cantata durante fa guerra partigiana, ma nacque nell'immediato dopoguerra La sua popolarità ebbe inizio nel 1948, al Festival della gioventù di Berlino, dove fu cantata, con enorme successo, da un gruppo di studenti italiani» Bella ciao ha, come testo, un'ascendenza illustre, E* infatti possibile riconoscere il modello di questo canto nella notissima e diffusissima canzone narrativa, conosciuta in tutta l'Italia... (continua)
DonQuijote82 4/7/2009 - 18:21
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I Clandestini

I Clandestini
Nous sommes
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/7/2009 - 12:43

Canzone de Lucien l'âne

Canzone de Lucien l'âne
Un raglio e un fischio
de Riccardo Venturi

Il faro che, ancora, sta in cima al Capo Poro e che segnala alle imbarcazioni l'ingresso al golfo di Campo, è da anni completamente automatico. Si accende e spegne a una data ora, a seconda delle stagioni, con un dispositivo di temporizzazione; ma fino almeno alla metà degli anni '80 non era così. Ogni giorno qualcuno doveva andare a accenderlo e a spegnerlo alle ore previste; ci andava, finché non è morto, il Soldatino col suo somaro.

Dico somaro perché non so se fosse un asino vero e proprio, un mulo, un bardotto o cosa. Non sono mai stato capace di distinguerli bene, ma c'è quella parola, somaro, che serve per tutti. Il Soldatino era un vecchio senza figlioli, mai stato sposato e secco come un giunco; a una cert'ora lo si vedeva partire da casa, su una delle salite che dal Vapelo vanno al Crino e poi a Galenzana, e poi tornare una volta svolto... (continua)
4/7/2009 - 00:33
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Francesco Guccini: Lettera

Francesco Guccini: Lettera
Très cher Lucien,

Excuse-moi si je t'écris cette lettre. Le fait est que je ne te connais pas ; je te vois, souvent, nommé dans les beaux commentaires de Marco Valdo M.I. placé devant les chansons et les traductions qu'il insère dans ce site. Ce serait peut-être un peu car Ivan della Mea avait un frère qui s'appelait Lucien, et qui l'a précédé d'une année dans la mort; et aussi, un peu car ma mère s'appelle Lucienne. C'est un nom, en somme, qui m'est familier; parfois, il suffit du son d'un nom pour décider de dire quelque chose, même à un inconnu. Ou peut-être, nous connaissons-nous ? Ou peut-être même aussi tu es resté éveillé des nuits entières à boire ce cocktail d'amertume et de joie qu'on appelle la vie ? Qui le sait, qui pourra jamais le savoir ?

La chanson qui se trouve ci-dessous, Lucien, est aussi une Lettre. Elle fut écrite il y a désormais des années par Francesco Guccini,... (continua)
Marco Valdo M.I. 3/7/2009 - 21:34




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