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Prima del 2009-7-16

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Forza Italia

Forza Italia
[1994]
Da 7" intitolato "Moltitudine Suina"

15 anni dopo il brano è più che mai attuale...
Dedicato al mafioso piduista puttaniere cazzaro che pretenderebbe di governare 'sto paese...
Governo azienda ti odio
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:43
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Privatizzazione della Guerra

Privatizzazione della Guerra
[2006]
Album "Libera Fame"
Privatizzazione della guerra
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:31
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Rockit Miss U·S·A

Rockit Miss U·S·A
[1986]
Dall'album di debutto della band, "Flaunt It", che contiena anche il loro brano più famoso "Love Missile F1-11 (Re-Recording Part II)"...
Vigilante USA
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 23:25
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Samba landó

Samba landó
Canzone scritta da Patricio Manns, Horacio Salinas e José Seves che chiude il disco “Canción para matar una culebra” del 1979.

Sobre el manto de la noche
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/7/2009 - 18:02

Mangia la sabbia

Mangia la sabbia
Altro pezzo inedito dei Truzzi...
Spaccati in due dal muro di Berlino
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 16:59

Denuclearizzare

Un breve ma intenso brano inedito dei mitici Truzzi Broders of Turin.
Dedicato al ministro Scajola e ai tamarri come lui che sperano di far su dei bei gruzzoli con il ritorno al nucleare... Chi gli ricorda che il popolo si è espresso in un referendum e ha detto di no?
Denuclearizzare
(continua)
inviata da Alessandro 16/7/2009 - 16:55
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Tempo della prigione

Tempo della prigione
Testo di A. Hellmann
Musica di S. Ferraro

Lyrics by A. Hellmann
Music by S. Ferraro
Il tempo qui dentro
(continua)
inviata da adriana 16/7/2009 - 08:09
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Buscando El Sol

Buscando El Sol
Dedicata al "Comandante", tratta dall'album del 2006 "Rebels'N'Revels".
All'orizzonte dei sogni, sul palcoscenico di un'alba rossa
(continua)
inviata da Jack 16/7/2009 - 01:52
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Canzone del padre

Canzone del padre
[1973]
Testo di Fabrizio De André e Giuseppe Bentivoglio
Musica di Fabrizio De André e Nicola Piovani
Lyrics by Fabrizio de André and Giuseppe Bentivoglio
Music by Fabrizio De André and Nicola Piovani
Paroles de Fabrizio De André et Giuseppe Bentivoglio
Musique de Fabrizio De André et Nicola Piovani


Il protagonista dell'album (Storia di un impiegato, 1973) è un impiegato trentenne che si chiede per quale motivo la gioventù del Maggio francese, invece di adagiarsi in una vita sicura con un posto di lavoro sicuro, si sia lanciata in una feroce rivolta e - sicuramente - condannata alla sconfitta.
Si rende conto di far parte di quella schiera che gli studenti combattono. Si rende conto di far parte di quel piccolo mondo vigliacco e borghese tacitamente sottomesso al potere.
L'impiegato si accorge di avere la forza per ribellarsi al potere stesso anche adesso che le rivolte studentesche... (continua)
"Vuoi davvero lasciare ai tuoi occhi 1
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 15/7/2009 - 15:14

A New Song, Written By A Soldier

anonimo
[1781]

Testo trovato su Mudcat

Il 1 gennaio 1781, durante la guerra d'indipendenza americana, si verificò un grosso ammutinamento fra i soldati dei 13 reggimenti della Pennsylvania. Le ragioni della ribellione risiedevano nelle pessime condizioni di vita cui erano costretti i militari: razioni povere e scadenti, rifornimenti scarsi, campi e caserme invivibili, paga infima... Il tutto mentre i capoccioni e gli ufficiali non se la passavano niente male e, soprattutto, non crepavano orrendamente maciullati nelle prime linee... L'ammutinamento ebbe successo, anche perchè i soldati rifiutarono l'offerta degli inglesi di passare dalla loro parte. George Washington riconobbe la legittimità della protesta, aprì un negoziato con i ribelli e molte delle loro richieste vennero accolte.
Il successo in Pennsylvania ispirò analoghe rivolte, come quella in New Jersey, che però furono represse nel sangue.

(fonte: en.wikipedia)
My time it has expired all on the tenth of June [1781],
(continua)
inviata da Alessandro 15/7/2009 - 13:18

Déteints par le temps

Déteints par le temps
Déteints par le temps

Canzone léviane – Déteints par le temps – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 29

Déteints par le temps est la vingt-neuvième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Cette canzone léviane comme toutes celles du cycle du Cahier ligné mêle des éléments du récit torrentuesque de Carlo Levi et l'histoire du personnage enfermé qui résiste à son destin par un grand cinéma onirique afin de garder sa raison : celle de vivre, principalement.

Dès lors, le malade-prisonnier-enfermé continue à lutter contre sa solitude et dans son voyage mental, il s'en va cette fois à la rencontre de ses familiers. Il entame un retour aux origines, une reconstruction de son monde, une réaffirmation de ses racines familiales.

La lecture d' « Achtung Banditen! » de Piero Tognoli qui relate les années de prison de l'anarchiste Marco Camenisch (toujours emprisonné à l'heure actuelle) est... (continua)
Mon père est vieux, il a quatre-vingt-trois ans,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/7/2009 - 21:08
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Nia fiera policisto

muziko: Olle Härstedt/Tomas Q Nilsson
teksto: Tomas Q Nilsson

el la oficiala retejo
Serĉas tien, ien, ĉien
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 14/7/2009 - 14:49
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Pacon de dio

teksto kaj muziko: Tomas Q Nilsson
el la oficiala retejo
ĉu rajtas mi puni la genajbarojn
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 14/7/2009 - 14:43
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A Forgotten Hero

A Forgotten Hero
[1989]
Album “Irish Times” (con il gruppo “Patrick Street”)

Testo trovato su Mudcat con il seguente commento:

Michael Davitt was born in Straide Co. Mayo in 1846. His family was evicted in his earliest years and he went to work in a Lancashire cotton mill at the age of nine, losing his right arm in a Doffing engine accident when he was just eleven years old. Imprisoned in brutal circumstances in 1870, his health was permanently impaired. He founded the Land League in 1879 and in the land war which followed, he organised the tenant farmers to defy their landlords for the first time. Through his life, Davitt was driven by a sense of justice for the common man and though dogged by poverty and misfortune, he never waiwered from his principles or gave way to bitterness. In his last will he wrote: “To all my friends I leave kind thoughts, to my enemies the fullest possible forgiveness and to... (continua)
The Landlord's agents standing with their crowbars in their hands,
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 14:22
Percorsi: Eroi
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Facing The Chair

[1988]
Album "No. 2 Patrick Street"

Una canzone su Sacco e Vanzetti, come trascritta - con alcuni dubbi segnalati - da tale Wolfgang su Mudcat.
I came to this land in 1908 ("nineteen-O-eight")
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 13:32
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Italia: ultimo atto

Italia: ultimo atto
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Un brano che, insieme a "In compagnia dei lupi", ricorda molto la celebre Povera patria di Franco Battiato. Forse ne è un'attualizzazione, dato l'odierno immondo verminaio di fascisti, satiri, puttane d'alto bordo, faccendieri, mafiosi, eversori, piduisti, incompetenti, bugiardi, mercenari, arroganti e imbecilli che brulicano grassocci e ben pasciuti e bavosi sia ai vertici dello Stato e dei partiti così come in ogni angolo buio, umido e fetido del nostro povero paese...

"La normalizzazione degli anni ‘80 e ‘90 è compiuta. L’Italia è un paese socialmente e culturalmente disintegrato. Super-poteri sovranazionali ne hanno assunto il controllo assoluto e procedono al dissanguamento, affiancati, come sempre, da volenterosi servi indigeni. Paradossalmente torniamo a essere avanguardia: quella d’un Occidente avviato verso le tenebre."
(Dal sito del gruppo)
Chiaro ch’è andata così: un paese da vomito!
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 11:51
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L'estate dei silenzi

L'estate dei silenzi
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

"L'estate maledetta del 1980, quella delle stragi di Ustica e di Bologna, attraverso un ricordo finalmente personale. La prima vacanza trascorsa lontano dalla famiglia, la scoperta di suggestioni arcaiche attraverso l’insorgere della sensualità. Le interminabili discussioni politiche. La notizia del più spaventoso massacro della storia repubblicana arriva mentre si prende un bagno nel 'mare etrusco' di Baratti. Un cappio si stringe attorno al collo del paese."
(Dal sito del gruppo)
Archiviata tetra decade
(continua)
inviata da Alessandro 14/7/2009 - 11:35
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Luisa Ferida

Luisa Ferida
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Luisa Ferida, pseudonimo di Luigia Manfrini Farné (Castel San Pietro Terme, 18 marzo 1914 – Milano, 30 aprile 1945), fu una delle più rappresentative attrici del cinema italiano nel decennio 1935-1945. Fu compagna di un altro noto attore di quel periodo, Osvaldo Valenti, protagonista di alcuni film di Alessandro Blasetti. Nel 1943 Valenti aderì alla Repubblica di Salò e entrò nella famigerata X Mas di Junio Valerio Borghese. Ciò valse, alla Liberazione, la sua fucilazione insieme alla compagna, essendo accusati entrambi di aver collaborato ai crimini della “Banda Koch”, il reparto speciale della polizia della RSI tristemente noto per le torture, gli assassinii e le stragi ai danni di antifascisti e partigiani. Ma la Ferida, se non anche il Valenti, era sicuramente estranea ai crimini di guerra che le vennero imputati tant’è che negli anni ’50 la madre... (continua)
Veste sobrio la donna che vedi,
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 13:28
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Galleria Delle Grazie

Galleria Delle Grazie
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

Nell’ambito della cosiddetta “Offensiva Aerea di Autunno” del 1942, il Bomber Command alleato pianificò una serie di pesanti bombardamenti da effettuarsi su tre specifici obiettivi: Torino, Milano e Genova.
Il primo attacco contro capoluogo ligure venne sferrato tra il 22 e il 23 ottobre da 100 (su 112 inviati) quadrimotori britannici che disseminarono sul porto e sul nucleo urbano 180 tonnellate di bombe, senza subire alcuna perdita da parte della debole contraerea formata da poche vecchie batterie da 75 millimetri piazzate sulle alture della città. E la notte seguente, altri 95 apparecchi (su 122 inviati) sganciarono 166 tonnellate di ordigni e spezzoni incendiari, contro la perdita di tre di essi, abbattuti dalla contraerea. L’incursione provocò parecchie centinaia di morti, trecentocinquantaquattro dei quali deceduti nella ressa che ebbe luogo nel... (continua)
Ventidue ottobre del ’42: compivo sedici anni.
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 12:22
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Dov’eri tu quel giorno?

Dov’eri tu quel giorno?
[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"

8 settembre 1943: nel caos della dissoluzione e nell’ignominia di uno stato che abbandona a sè stesso un popolo già in ginocchio, una voce si leva per rivendicare l’estremo bene della dignità. Un oppositore di sempre scopre con raccapriccio la facilità con cui molti suoi concittadini saltano sul carro in corsa rinnovando la loro disponibilità a farsi persecutori, solo per conto del fronte “odiato” fino a poche ore prima."

Dal sito del gruppo
C’è stato un tempo in cui la convinzione
(continua)
inviata da Alessandro 13/7/2009 - 11:58

Le Siège De Lisbonne

Le Siège De Lisbonne
Le Siège De Lisbonne
Canzone française - Le Siège De Lisbonne – Marco Valdo M.I. – 2005

Comme il avait été dit, voici la canzone où il est question de Lisbonne et qui est dédiée à Térésa Torga et José Afonso et au photographe Antònio Capello. Et « ad ignominia » à tous ceux qui maltraiteraient la chanson, la danseuse et le photographe.

Petit commentaire préliminaire :
A Lisbonne coule le Tage
José Saramago est sans doute un des grands écrivains contemporains
Fernando Pessoa est l’écrivain mythique portugais
Le Siège de Lisbonne est un roman de Saramago ; tout le siège est vu du haut d’une tour donnant sur le Tage. Le Siège de Lisbonne est un roman où il est montré qu'un mot, un seul peut changer la vie. C'est un roman du plus extravagant optimisme.
Lisbonne est une ville tournée vers les océans; Élise aussi s'est révélée une fille tournée vers les océans. Voici une histoire d'amour lisboète; d'amour déçu, mais si nostalgique qu'il rappelle les petits matins de Pessoa : café et cigarette.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
Petit porto, petit café
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/7/2009 - 14:12
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Third World Genocide

Third World Genocide
Album: Third World Genocide [2005]
They come to rule and not by chance
(continua)
inviata da giorgio 12/7/2009 - 09:12
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Por trás daquela janela

Por trás daquela janela
[1972]
Letra e música: José Afonso
Testo e musica: José Afonso
Album: Eu vou ser como a toupeira


Esta canção foi dedicada ao comunista Alftedo Matos quando este se encontrava preso pela PIDE. Ele foi torturado com o método da "estátua" (ver Vejam bem), sem poder dormir durante dias seguidos. Muitos detidos morreram na prisão ou, quando saíram, nunca mais conseguiram reintegrar-se na sociedade. Destaca-se nesta canção o isolamento do preso, o muro que existe entre o silêncio cá fora e os gritos lá dentro. Também José Afonso foi preso pela PIDE e esteve na prisão de Caxias, onde escreveu as canções que figuram no disco "Venham mais cinco". Porque viveu sempre a realidade do regime ditatorial (contrariamente aos cantores que se exilaram, como Sérgio Godinho e José Mário Branco), José Afonso escreveu mais textos sobre a sorte dos membros da oposição (comunista). Além disso, como ele próprio... (continua)
Ao Alfredo Matos, quando se econtrava preso pela PIDE.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/7/2009 - 17:07
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Rayos y Centelles

Rayos y Centelles
Berto Gonzalez Orviz En el cd "Sangre d'ochobre" corte 6

En los años duros de la posguerra, en los montes asturianos tuvieron un gran peso "los fugaos" Hombres que siguieron luchando por sus ideales hata que fueron aniquilados Desde nuestra modestia, un pequeño homenaje a todos ellos
Voy contávos una historia
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:26
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Ser Humanu

Ser Humanu
Pepe Fueyo
La vergüenza de pertenecer a esta especie
Nun merez la pena
(continua)
inviata da DonQuijote82 10/7/2009 - 14:19
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Blues de la libertad

Blues de la libertad
[1996]
Album "Luzbelito"
Mi amor, la libertad es fiebre
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:31
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Day Is Done

Day Is Done
[2009]
Album "Roadhouse Sun"
Let your mammas cry when the trains roll at night
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 13:02
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Endless Ways

[2009]
Album "Roadhouse Sun"

"... you want more money in your hand, you want more blood from a foreign land..."
I'm a getting so tired, of what you say
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 12:38
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Walter

Walter
[1992]
Da "Vota Gronge"

Liberamente tratto da una lettera di Walter a "Il Manifesto" e dalla dichiarazione di Giovanna internata nell'ospedale psichiatrico di Trieste all'epoca della "liberazione Basaglia".
Servizio mutualistico
(continua)
inviata da Alessandro 10/7/2009 - 10:26

Le Frisson des Morts

Le Frisson des Morts
Le Frisson des Morts

Canzone léviane – Le Frisson des Morts – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 28

Le Frisson des Morts est la vingt-huitième chanson du Cycle du Cahier ligné.

On hésite entre une chanson du fond de la fosse (un peu le ton d'un Oscar Wilde, un ton de romantisme anglais, un ton noir et sombre et d'une tristesse infinie, un spleen très fin du dix-neuvième siècle entre Lewis, Mathurin et Baudelaire...) et une chanson d'amour impossible : « Mais, Sœur Armande / Personne ne vous a donc jamais dit »...

On ne sait d'ailleurs pas trop si Sœur Armande est inaccessible parce qu'elle est protégée par ses vœux ou sa cornette ou si plus simplement encore, elle n'est pas déjà passée dans les bras de la mort.

Ainsi la longue songerie du prisonnier-blessé-enfermé continue et d'autres angoisses – pourquoi le cacher – surgissent du fond de la terre fantasmée. Quand l'esprit... (continua)
Comme il faisait frais dans cette fosse.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/7/2009 - 00:39
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Lo straniero

Lo straniero
2005
cacciatori di nuvole

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: A.Landi, E.Martellini, E.Vignozzi.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
Ma la gente che ti osserva e vede l'abito straniero
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:21
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ArticolOne

ArticolOne
2008
Train de vie LIVE

Testo e musica: Andrea Landi.
Arrangiamento: Train de Vie.

Andrea Landi: chitarra acustica e voce / Elia Martellini: violino
Eleonora Vignozzi: flauto traverso / Davide De Mori: basso
Alessandro Lo Conte: batteria / Davide Giromini: fisarmonica
Boubacar Camara: djambè
"L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro"
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:19
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CPT vergogna italiana

CPT vergogna italiana
Amore mio ti scrivo per dirti che in Italia non si sta mica male
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/7/2009 - 16:10
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Os eunucos (No reino da Etiópia)

Os eunucos (No reino da Etiópia)
[1970]
Letra e música: José Afonso
Parole e musica: José Afonso
Album: Traz outro amigo também


"(...) Não existe só o poder, a classe dominante, com o seu comportamento historicamente determinável. Existe também o consentimento de indivíduos que têm algumas responsabilidades intelectuais, ou políticas, com a atitude de deixar andar, que no fundo é uma atitude cúmplice. Eu tentei exprimir isso numa cantiga chamada Os eunucos. Isto é um país de eunucos(...) Vão acabar por se devorar a si mesmos, como diz o Brecht. - José Afonso"

"(...) Non esiste soltanto il potere, la classe dominante, con il suo comportamento che può essere determinato storicamente. Esiste anche il consenso di persone che hanno responsabilità intellettuali o politiche, e che tendono a lasciar andare: in definitiva, si tratta di un atteggiamento di complicità. Ho cercato di esprimerlo in una canzone chiamata Gli eunuchi. Questo è un paese di eunuchi(...) Finiranno per divorarsi fra di loro, come dice Brecht.

José Afonso, nel 1970 a proposito del Portogallo.
Os eunucos devoram-se a si mesmos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2009 - 10:59
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Βιετνάμ γιέ-γιέ

Βιετνάμ γιέ-γιέ
Vietnám gié gié
[1966]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
'Αλμπουμ: Φορτηγό

Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos

Album: Φορτηγό ("Camion")


L'album Φορτηγό ("Camion") di Dionysis Savvopoulos è del 1966, l'anno prima del golpe dei Colonnelli. Un album dalla copertina di quanto meno "tradizional-ellenico" ci si possa aspettare, in un paese che era ben lontano dall'essere isolato e dal non partecipare a tutto il movimento mondiale contro la guerra imperialista americana nel Vietnam. E così ecco questa canzone dallo storico primo album di Savvopoulos, dove bisogne notare un gioco di parole. Quello γιέ-γιέ, certo, è la trascrizione greca di "yeah, yeah", ma in greco significa anche "figlio, figlio" (caso vocativo di γιος, corrispondente al classico ὑιός). [RV]
Στο Βιετνάμ πυρπόλησαν το ρύζι
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 9/7/2009 - 10:49
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Earth Song

Earth Song
[1995]
Compilation "HIStory: Past, Present and Future, Book I" [HIStory Continues]

R.I.P.
What about sunrise,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 09:25
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Keep Your Heart Right

Keep Your Heart Right
[1998]
Album "Timepeace"

Un'altra bellissima canzone di pace scritta dal grande Terry Callier... "In a weary world that needs redemption, maybe we can learn to love again..."
Can you feel the way the world is turning,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 08:23
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Darker Than A Shadow

Darker Than A Shadow
[2002]
Album "Speak Your Peace"
Darker than a shadow,
(continua)
inviata da Alessandro 9/7/2009 - 08:00
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Teresa Torga

Teresa Torga
[1976]
Letra e música: José Afonso
Parole e musica: José Afonso
Album: Com as minhas tamanquinhas


Donna nella democrazia...
di Riccardo Venturi

Ma che strana e curiosa canzone, direte. Fa parte dell'album "Com as minhas tamanquinhas" e va un poco spiegata, perché questo è un altro José Afonso ancora (il plurale dev'essere sicuramente una precisa specialità portoghese). E' il José Afonso cronista della Lisbona post-rivoluzionaria, della Lisbona della "PREC", una città che si risvegliava da un sonno di cinquant'anni a base di dio, patria e famiglia (*e guerre coloniali, aggiunta del 2009) e dove ne succedevano di tutti i colori, di cose mai viste allora. L'esplosione della libertà per un breve periodo prima della normalizzazione. Quei brevi, irripetibili periodi dove tutto può accadere, anche negli episodi apparentemente marginali.

Nel torrido pomeriggio del 4 maggio 1975, poco più... (continua)
No centro da avenida
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/7/2009 - 23:25

Rêve de çà

Rêve de çà
Rêve de çà.

Chanson freudienne – Rêve de çà. - Marco Valdo M.I. – 2009

Une chanson freudienne, une chanson d'amour-haine révèle les rêves incendiaires qui traversent les nuits des prisonniers, ou des blessés, ou des enfermés... Car l'homme est l'homme et la femme, la femme. Et le sexe empêché par la porte revient par la fenêtre.

Rêves moites, rêves humides, rêves brûlants, rages subites envahissent les nuits torrides du solitaire qui n'est pas de bois. « Quand je pense à Fernande... », disait Tonton Georges. En somme, on se console comme on peut... Tout le monde ne peut pas être séminariste et se contenter d'une fleur entre les pages d'un missel...

Ah, dit Lucien l'âne, je comprends ce prisonnier-blessé. Il est seul. Son arbre pousse et le ciel est trop loin. Nous les ânes, on connaît bien çà. En ces moments de douleur, on brait, on brait et on appelle l'ânesse... La lune nous regarde... (continua)
Tu es nue dans mes rêves
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/7/2009 - 23:24
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H Δημοσθένους λέξις

H Δημοσθένους λέξις
I Dimosthénous léxis
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας || Χαρούλα Αλεξίου || Νότης Σφακιανάκης
'Αλμπουμ: Βρωμικό ψωμί [1972]

Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Yorgos Dalaras || Haroula Alexiou || Notis Sfakianakis
Album: Βρωμικό ψωμἰ ("Pane sporco") [1972]

Nessun greco può non confrontarsi con la sua storia e con il suo mito. Specialmente nei periodi più duri della storia recente, il ricorso in chiave metaforica alla storia ed alla mitologia antica, ed alle sue figure, è stato per il combattente greco per la Libertà una prassi quotidiana e necessaria: come se tutto fosse già stato vissuto, come se tutto gli fosse stato già vissuto addosso. E così, queste figure tornano a vivere senza tempo e... (continua)
Σαv βγω απ' αυτή τη φυλακή
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - CCG/AWS Ελληνικό τμήμα 8/7/2009 - 02:31
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A Valerio Verbano

anonimo
A Valerio Verbano
Testo ripreso da Il Deposito - Canti di Lotta


Valerio Verbano (Roma, 25 febbraio 1961 – Roma, 22 febbraio 1980) è stato uno studente italiano, militante nel Collettivo autonomo Valmelaina del Liceo Scientifico Archimede, sezione D, situato nel quartiere romano di Nuovo Salario.

Valerio Verbano inizia il suo impegno politico nel 1975 nel proprio liceo e la sua militanza è attiva, non risparmiandosi anche a rischio della sua incolumità fisica. Valerio pratica sport e da bambino inizia a frequentare gli impianti sportivi in cui pratica soprattutto le arti marziali tra cui il Jūdō e il karate. Come tutti i ragazzi divide la sua passione politica con altri interessi: la musica con i Beatles i Pink Floyd, e la AS Roma, sua squadra del cuore. Un altro dei suoi interessi è la fotografia, ed è proprio attraverso i suoi scatti che egli inizia a documentare gli avvenimenti politici dell'epoca e a... (continua)
Questo non è un corteo
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 7/7/2009 - 19:22
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Moratorium (Bring Our Brothers Home)

Moratorium (Bring Our Brothers Home)
[1971]
Dall'album "She Used to Wanna Be a Ballerina"
Parole e musica di Buffy Sainte-Marie

Testo pubblicato su Broadside Magazine n.112 della primavera del 1971.

Una canzone dalla parte dei soldati mandati a morire in Vietnam.
Il contenuto è analogo a quello di altre canzoni dell’epoca, come Bring Our Brothers Home di The Covered Wagon Musicians, Bring The Boys Home di Freda Payne e Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam) di Pete Seeger…
Captain Collier came home
(continua)
inviata da Alessandro 7/7/2009 - 13:30

Nous les ânes

Nous les ânes
Nous les ânes.

Canzone de révolte asinesque - Nous les ânes – Lucien Lane - 2009
Parodie de la scie sirupeuse – Vous les femmes - Julio Iglesias

Lucien Lane, comme son nom l'indique est un âne et pas n'importe lequel, c'est l'âne Lucien, celui de l'Âne d'Or, venu d'Éphèse, du fond de la plus haute antiquité grecque. Depuis ce temps en compagnie de bien des hommes, il a parcouru le monde; il a vécu toutes les grandes aventures; il a notamment connu Rossinante (une rosse, au sens strict, celle-là) - c'était au temps de Sancho et de Cervantès, on l'a croisé dans les Cévennes avec Stevenson, il a porté les marbres blancs pour Michel-Angelo, il a porté les canons pour Napoléon, il a passé les Alpes avec Hannibal et ses éléphants... Et toujours, toujours, il fut parmi les plus méprisés... Seuls certains hommes (souvent parmi les plus misérables) lui ont fait le signe de reconnaissance le plus... (continua)
Nous les ânes, on est calmes
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/7/2009 - 00:34
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Non Dimenticheremo

Non Dimenticheremo
[1997]
Album :Più di mille

Ancora un omaggio alla Resistenza dei Senza Sicura, questa volta però è una ragazza la protagonista nella lotta partigiana.
Mesi passati tra i monti e la città
(continua)
inviata da Jack 6/7/2009 - 00:20
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Figli Della Patria

Figli Della Patria
[1997]
Album :Più di mille

Un omaggio agli eroi della Resistenza Italiana (e non solo) contro la feccia nazi-fascista. Qui i Senza Sicura offrono una memorabile performance, sia a livello di rabbia, di poetica e di tecnica musicale. La canzone è tratta dall'album "Più Di 1000" del 1997. Non ci stancheremo mai di rinverdire la memoria dei Partigiani caduti per la libertà perchè purtroppo il fascismo continuerà a strisciare nei meandri della nostra società. COMPAGNI RESISTIAMO!
Gridano nel silenzio i figli della patria,
(continua)
inviata da Jack 6/7/2009 - 00:16
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Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη

Ωδή στο Γεώργιο Καραϊσκάκη
Odí sto Geórgio Karaïskáki
[1969]
Στίχοι: Διονύσης Σαββόπουλος
Μουσική: Διονύσης Σαββόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Διονύσης Σαββόπουλος
Άλλες ερμηνείες: Διονύσης Σαββόπουλος & Γιώργος Νταλάρας ( Ντουέτο ) || Γιώργος Νταλάρας
'Αλμπουμ: Το περιβόλι του τρελού
Testo di Dionysis Savvopoulos
Musica di Dionysis Savvopoulos
Primo interprete: Dionysis Savvopoulos
Altri interpreti: Dionysis Savvopoulos e Yorgos Dalaras (in duetto) || Yorgos Dalaras
Album: Το περιβόλι του τρελού ("Il giardino del pazzo")


"Το πασίγνωστο τραγούδι του παλιού καλού Σαββόπουλου «ωδή στον Γ.Κ. (Γιώργο Καραϊσκάκη)» είναι στην πραγματικότητα «Ωδή στον Κ.Γ. (Κώστα Γεωργάκη)» και η αλλαγή του ονόματος στον τίτλο είχε γίνει για να παρακαμφθεί η λογοκρισία." - Schrödinger's Cat από skakistiko.blogspot.com
"La notissima canzone del buon vecchio Savvopoulos 'Ode a G.K.' (Georgios Karaiskakis) è in realtà un' 'Ode a... (continua)
Η οθόνη βουλιάζει, σαλεύει το πλήθος
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/7/2009 - 23:24

O iniqua, o infame Turchia

anonimo
(ca. 1911)

Riferito alla guerra italo-turca, si canta sull'aria delle ballate d'area padana, come Cara moglie, di nuovo ti scrivo. Il testo è ripreso dal Deposito
O iniqua, infame Turchia
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/7/2009 - 21:38
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The Weight Of The World

The Weight Of The World
[2009]
Album:The Killer In Me
I still see my brother Michael pressed and polished shaking hands down at the store
(continua)
inviata da Siru Laine e CCG/AWS Staff 5/7/2009 - 18:25
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Hello In There

Hello In There
(1971)
Album: John Prine

Incisa anche da Joan Baez in "Diamonds & Rust" (1975)

"I wrote Hello In There on the mail route.
I'd heard the John Lennon song Across The Universe, and he had a lot of reverb on his voice. I was thinking about hollering into a hollow log, trying to get through to somebody - Hello in there. That was the beginning thought; then it went to old people. I've always had an affinity to old people. I used to help a buddy with his newspaper route and I'd deliver to a Baptist old people's home where you'd have to go room -to-room and some of the patients would kind of pretend that you were a grandchild or nephew that had come to visit instead of the guy delivering papers.
That always stuck n my head. It was all that stuff together, along with that pretty melody. I don't think I've done a show without singing Hello In There, nothing in it wears on me." ~ John Prine

We had an apartment in the city,
(continua)
5/7/2009 - 11:59
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The Atom

The Atom
da "Red Letter Year" (2008)
the glory of the atom
(continua)
4/7/2009 - 23:16
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Fight

Fight
Queste le parole di Robert Smith a commento della canzone: «"Fight" è la canzone più strana che i Cure abbiano mai fatto. È come un inno... è la prima cosa che io abbia mai cantato che suggerisca l'idea che la gente dovrebbe alzarsi e fare qualcosa. Pornography era l'opposto. Non mi sarei mai sognato di fare una canzone come "Fight" ["Combatti" in italiano], allora. "Give In" ["Arrenditi"] sarebe stato un titolo più adatto.»

Una canzone a mio avviso molto bella (tratta dall'album "Kiss Me Kiss Me Kiss Me" del 1987) che incita le persone a combattere per un ideale giusto e a non arrendersi mai davanti alle ingiustizie.
Sometimes there's nothing to feel
(continua)
inviata da Jack 4/7/2009 - 20:45
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Il ballo della Fenice

Il ballo della Fenice
(2001)
Album: Il Pozzo di San Patrizio
La pioggia ha distrutto il tempo, melodia lontana
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/7/2009 - 12:53
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Ya Basta

Ya Basta
Words & music by Evan Greer
Album: Some New Songs [2005]
¡Ya Basta! Enough is enough.
(continua)
inviata da giorgio 4/7/2009 - 12:28
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The Day All The Democrats Won

The Day All The Democrats Won
Album: Never Surrender [2009]

Words & music (vocals & guitar) by Evan Greer
On the day all the democrats won
(continua)
inviata da giorgio 4/7/2009 - 08:11
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Uno dal pensiero diverso

Uno dal pensiero diverso
una canzone contro il tentativo di dichiarare dispersi tanti soldati fucilati sul posto e senza processo come "disertori
Ero nato cafone al paese e finirò soldato in Trentino
(continua)
inviata da luca di leo 3/7/2009 - 17:24
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Dal mare

Dal mare
(continua)
inviata da Luca Di Leo 3/7/2009 - 12:09
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I Clandestini

I Clandestini
Dal Musical "Notre Dame de Paris"

All'Arena di Verona il 30/5/2009 l'ha presentato dicendo (più o meno) questa canzone racconta come i clandestini, gli zingari, i diversi fossero emarginati ed esclusi della società, ma questo avveniva "solo" nel 1482 (ovviamente con tono ironico).
CLOPIN
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/7/2009 - 09:21
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Tammùria

Tammùria
"Se un dittatore dal nuovo balcone spaccia in TV la gioia..." Chissà a chi si riferiva Pelù & Co. in questa canzone?! Stiamo sempre in guardia ragazzi e resistiamo! Il pezzo è estratto dall'album "Spirito" del 1994.
Tammùria più forte stanotte non voglio pensare a niente
(continua)
inviata da Jack 2/7/2009 - 18:42
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Devil In The Business Class

Devil In The Business Class
da "Unza Unza Time" (1999)

Una canzone del gruppo formato dal regista Emir Kusturica e dai componenti degli Zabranjeno Pušenje che lo hanno seguito a Belgrado (il gruppo originale è rimasto a Sarajevo).
Rispetto al progetto originale, la "nuova" No Smoking Orchestra si distingue per un sound più etno-balcano-bregoviano che ha portato il gruppo al successo internazionale anche se ha fatto storcere il naso ai fan della prim'ora degli storici Zabranjeno Pušenje. Nel 1999, subito dopo i bombardamenti NATO sulla Serbia, hanno fatto un tour in Italia intitolato significativamente "Effetti Collaterali". Mi ricordo di averli visti in quell'occasione all'anfiteatro delle Cascine a Firenze.

In questa divertente canzone il diavolo si dichiara innocente di tutte le schifezze che la razza umana ha fatto durante la storia.
Welcome aboard dear passengers
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 2/7/2009 - 00:24
Percorsi: Il Diavolo

Noli me tangere !

Noli me tangere !
Noli me tangere !

Canzone léviane – Noli me tangere ! – Marco Valdo M.I. – 2009

Cycle du Cahier ligné – 27

Noli me tangere ! est la vingt-septième chanson du Cycle du Cahier ligné.

Canzone léviane, elle s'inscrit dans cette ambiance onirique qui permet au « blessé-prisonnier – enfermé » d'échapper – au moins par la pensée et dans ce cas précis, l'imprécation, à l'étouffement progressif de son existence, qui précède – il le pressent – de peu son propre étouffement.

Bien que toutes les proclamations de bonne foi annoncent le contraire et soutiennent le caractère rédempteur de la prison, on ne peut tenir sérieusement longtemps pareille hypothèse.

Le but principal de la prison est de briser l'être humain dans l'homme; c'est un lieu de dressage; on y traite l'homme comme un animal sauvage. La preuve, on ne l'approche qu'armé, on le nourrit de loin, on le tient à distance, on le... (continua)
Noli me tangere !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/7/2009 - 22:32
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Sometimes I Feel Like a Motherless Child

anonimo
Sometimes I Feel Like a Motherless Child
"Sometimes I Feel Like a Motherless Child" (or simply "Motherless Child") is a traditional Negro spiritual. The song dates back to the era of slavery in the United States when it was common practice to sell children of slaves away from their parents. An early performance of the song dates back to the 1870s by the Fisk Jubilee Singers. Like many traditional songs, it has many variations and has been recorded widely.

Superficially, the song is clearly an expression of pain and despair as it conveys the hopelessness of a child who has lost her mother. A subtlety in the lyrics, however, offers a measure of hope. The repetitive singing of the word "sometimes" in the song's melody line suggests that at least "sometimes" I do not feel like a motherless child

Although the plaintive words can be interpreted literally, they were much more likely metaphoric. The “motherless child” could be a slave... (continua)
Sometimes I feel like a motherless child
(continua)
inviata da Marcos 30/6/2009 - 23:45
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Ci Sei Solo Tu

Ci Sei Solo Tu
In modo molto deciso, i Litfiba denunciano le terribili condizioni a cui sono sottoposte le persone negli ospedali psichiatrici. La canzone è contenuta nell'album "Litfiba3" del 1988, il loro album più militante e combattivo.
Senza dormire non posso stare
(continua)
inviata da Jack 30/6/2009 - 11:57
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Le métèque

Le métèque
La seguente è invece una traduzione greca letterale del testo originale francese, a cura di Gian Piero Testa.
Ο ΜΕΤΟΙΚΟΣ
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 26/6/2009 - 16:14
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Con un'introduzione di Gian Piero Testa per i lettori Ellenici. Σε μια εισαγωγή από το Δζαν Πιέρο Τέστα για τους 'Ελληνες αναγνώστες.

Αυτές τις γραμμές τις χαράζω γιά τους πολύ αγαπημένους μας ‘Ελληνες που επισκέπτονται αυτή την ιστοσελίδα.

Το τραγούδι, που μπορούν οι ‘Ελληνες να διαβάζουν εδώ απάνω, δεν το ξέρουν όλοι οι Ιταλοί. Κυκλοφόρησε μόνο σε ειδικό μέρος της Ιταλίας, κι εγώ που γράφω, δεν το ήξερα πριν να το διαβάσω εδώ.
Σίγουρα πολλοί ‘Ελληνες ξέρουν το περίφημο μυθιστόρημα “Η Ζωή εν τάφῳ” του Στράτη Μυριβίλη. Και έχουν μάθει εκεί την ατμόσφαιρα του Πρώτου Παγκόσμιου Πόλεμου, πως πολεμούσανε και πως πεθαίνανε σαν μύγες οι φαντάροι τους και οι φαντάροι μας και οι φαντάροι όλων των λαών σ’ εκείνες τρομερές τις μάχες που η ζωή του καθενός ανθρώπου δεν είχε ούτε την ελάχιστη αξία.

Το Ιταλικόν Βασίλειον, το οποίο πριν ένα χρόνο ήταν ακόμα σύμμαχος με τις Γερμανική και Αυστροουγγαρικήν... (continua)
ΠΑΠΠΟΥ ΤΟΝ ΠΗΡΑΝΕ ΣΤΡΑΤΙΩΤΗ
(continua)
26/6/2009 - 02:58
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Hiroshima

Hiroshima
La versione greca (politonica) di Gian Piero Testa
Ελληνική (πολυτονική) απὀδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα
ΧΙΡΟΣΙΜΑ
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 26/6/2009 - 00:03
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L'Internationale

L'Internationale
Internationale - Bahasa Indonesia version
Sung by RedFlag band

Chaos Rules 25/6/2009 - 20:59
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Οι νεκροί της πλατείας

Οι νεκροί της πλατείας
Los muertos de la plaza
La poesia di Pablo Neruda su cui si basa la canzone di Leontis e Xylouris.
Dal "Canto General".
Los muertos de la plaza
Η ποίηση του Πάβλο Νερούντα στην οποία βασίζεται το τραγούδι των Λεοντή και Ξυλούρη


La poesia di Neruda si riferisce agli scontri avvenuti a Santiago del Cile il 28 gennaio 1946, durante i quali furono uccisi dalla repressione poliziesca sei lavoratori, durante una manifestazione sindacale in piazza Bulnes. Tra di loro una ragazza di vent'anni, Ramona Aurelia Parra Alarcón. Pablo Neruda scrisse la poesia per il secondo anniversario di quel massacro.

Οι στίχοι του Νερούντα αναφέρονται στις ταραχές που έγιναν στο Σαντιάγκο Χιλής το 28 Ιανουάριου 1946. H αστυνομία σκότωσε έξι εργαζομένους που συμμέτειχαν σε μια συνδακαλιστική εκδέλωση στην πλατεία Μπούλνες. Μεταξύ τους ένα εικοσαετές κορίτσι, η Ραμόνα Αουρἐλια Πάρρα Αλαρκόν. Ο Πάβλο Νερούντα... (continua)
Riccardo Venturi 25/6/2009 - 18:36




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