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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
(1966?)
Testo di Pier Francesco Pingitore
Musica di Dimitri Gribanowski

Il testo qui riportato viene da questa pagina con alcune correzioni (pare pazzesco, tra l'altro, che la penultima strofa suoni "Compagni il plotone già avanza / già cadono il primo e il secondo / finita è la nostra vacanza..."); il sito citato propone -senza citare la fonte- la cifra di quarantaseimila morti per l'insurrezione e la repressione sovietica che seguì.
È significativo che la canzone, nonostante non presenti alcuno dei temi-fotocopia cari alla destra più o meno estrema, sia pressoché monopolio assoluto di quest'ultima; ne circolano comunque diverse varianti in cui viene accentuato il carattere anticomunista della composizione.
Avanti ragazzi di Buda,
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 27/3/2009 - 22:35
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Mater vam jebem

Mater vam jebem
[2004]
Lyrics and music by Edo Maajka
Testo e musica di Edo Maajka
Album: No Sikiriki

Edin Osmić, più noto come Edo Maajka, è il più noto rapper bosniaco musulmano; ma la sua fama si estende anche a tutti i paesi dell'ex Jugoslavia. Nato a Brčko, la città del “corridoio” nella complicatissima sistemazione della Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di Dayton (nominati anche nel testo di questa canzone dal titolo decisamente esplicito -”Vi fotto la mamma” o qualcosa del genere), il suo pseudonimo è ripreso da un'espressione dello slang cittadino, dove “maajka” (forma con la vocale allungata di “majka”, “mamma”) significa qualcosa come “un tipo che ha naturale autorità sugli altri, uno cui si può chiedere un consiglio”. E' stato membro di band da lui fondate, dai nomi decisamente singolari come “Obrana” (“Difesa”) e “Disciplinska Komisija” (“Commissione Disciplinare”); ma è un nemico giurato... (continua)
Ovako
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/3/2009 - 16:21
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Rubyiruko

Rubyiruko
[1996]
Paroles et musique: Cécile Kayirebwa
Lyrics and music: Cécile Kayirebwa
Testo e musica: Cécile Kayirebwa
Album: Cécile Kayirebwa - Rwanda - Music from Rwanda

Da qualche anno Cécile Kayirebwa, nata nel 1946, è considerata la “voce del nuovo Rwanda”, sebbene viva da anni in Belgio. Fu proprio questa canzone, che è un accorato appello alla pace nel Rwanda martoriato dalla guerra civile etnica fra Hutu e Tutsi che portò ai genocidi del 1994, una delle peggiori tragedie in assoluto della storia umana. Cécile Kayirebwa interpreta tutte le speranze di un Rwanda finalmente libero dagli odi etnici. La canzone Rubyiruko (“Gioventù” in lingua kinyarwanda, la lingua nazionale del paese che -è bene far notare- è del tutto comune sia agli Hutu che ai Tutsi) fu cantata da Cécile Kayirebwa assieme a sua sorella, alla radio nazionale; ne riprendiamo il testo dal sito della corale proletaria belga Hei Pasoep.
Jemwe, rubyiruko, bavandimwe b'iwacu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 23:16

Omaatje

Omaatje
[1977]
Tekst en muziek van Marijke Boon
Lyrics and music by Marijke Boon
Testo e musica di Marijke Boon

Singer-songwriter Marijke Boon maakt sinds 1977 theaterprogramma’s. Ooit vormde ze, samen met Stef van der Linden, het vermaarde zangduo “De Boli’s” en speelde ze jeugdtheater met haar eigen groep “De Bruine Boon”. In haar producties geeft zij het Nederlandstalige lied veelzijdig vorm, vaak in combinatie met beeldende kunst. Het is in de turbulente periode van vredesmanifestaties en anti-rakettenbetogingen in de jaren '80 dat het lied "Omaatje" ontstond.

Dal sito della corale Hei Pasoep
Ik had het gehoord, er komt een betoging
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 22:59
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Por la razón o la fuerza

Por la razón o la fuerza
Guerra, conflicto, miseria y destrucción
(continua)
inviata da Simo 26/3/2009 - 21:37
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Bange blanke man

Bange blanke man
[1992]
Lyrics and music by Willem Vermandere
Tekst en muziek van Willem Vermandere
Testo e musica di Willem Vermandere
Album: Help mij (1994)


Willem Vermandere, già una "vecchia conoscenza" di questo sito, è con tutta probabilità il maggior cantautore vivente belga in lingua neerlandese, o fiamminga che dir si voglia. Questa sua vetriolica e antirazzista canzone la inserì nel suo album Help mij ("Aiutami"), del 1993; ma la aveva composta e già cantata l'anno prima. Con i risultati che andiamo a raccontare.

L'11 luglio 1992 si stava svolgendo sul Grote Markt, o Grand'Place di Bruxelles, un concerto al quale Vermandere era stato invitato; l'11 luglio è festa nazionale in Belgio. Era il periodo in cui si stava facendo conoscere e si rafforzava il "Vlaams Blok", il "Blocco Fiammingo" di destra e razzista che attualmente è partito di maggioranza -o poco ci manca- nelle Fiandre. Non appena... (continua)
Ik zag Turken aan de Schelde
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 18:32
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Lume, lume

anonimo
Lume, lume
Questo è un canto tradizionale rumeno. Diciamo “rumeno” perché è in lingua rumena; la musica è zingaresca, balcanica, carpatica, è musica di quelle parti. Non si può sapere cosa sia. Lo cantano sia i rumeni che gli zingari, e anche gli zingari, a quanto ci risulta, lo cantano in rumeno. In ultima analisi, proviene dalla valle del fiume Bistra, nella regione del Banato. Può essere che sia molto, molto antico. L'intepretazione classica è quella di Maria Tănase, (1913-1963), forse la più grande cantante rumena, le cui prime opere vennero distrutte dai fascisti antisemiti della Guardia di Ferro, nel 1940, probabilmente perché la Tănase aveva amici ebrei.

Non è una “canzone contro la guerra” e non è contro niente; ma è qualcosa dove il mondo viene chiamato “fratello”; anzi, poiché il termine per “mondo”, in rumeno, è di genere femminile (lume, derivato dal latino lumen: il “mondo” e la “luce”... (continua)
Lume, lume, soră lume
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 17:15
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Nevadagaz

Nevadagaz
[1979]
Dalla primissima uscita a nome Gaznevada, una cassetta intitolata "Gaznevada" pubblicata da Harpo's Bazar.
Musica, testo e clima da piena guerra fredda...
Il nuovo presidente è nella camera a gas
(continua)
inviata da Alessandro 26/3/2009 - 11:56
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Wicked World

Wicked World
[1970]
Testo e musica di Iommi/Osborne/Butler/Ward
Lyrics and music by Iommi/Osborne/Butler/Ward
Album: "Black Sabbath" (US/Warner Original)

Black Sabbath's first protest song is this Geezer Butler composition from the first album, Black Sabbath, that condemns war, poverty and the indifference displayed by the politicians who orchestrate the wars.
The world today is such a wicked place,
(continua)
inviata da Joe Bongiorno 26/3/2009 - 04:40
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Soldadim catrapim

Soldadim catrapim
[1970]
Letra / Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Carlos Rodrigues
Música / Musica / Music / Musique / Sävel: António Pedro Braga
Album / Albumi: António Braga - 1970 (Movieplay SON 100.008)


Nato a Vendas Novas, António Pedro Braga fu, durante gli ultimi anni della dittatura fascista portoghese, un cantautore impegnato i cui spettacoli a fianco di cantautori come José Afonso, Adriano Correia de Oliveira e altri, furono più incisive nell'ambiente studentesco e delle associazioni ricreative del centro e del sud del Paese. Si è dedicato anche al teatro ("O racismo não existe").
In quel periodo incise due dischi (sottoposti a censura); nel primo di essi, dalla quale è tratta anche questa canzone, si trova un'intepretazione della canzone di Luis Cília, "O menino negro não entrou na roda" (lato A, traccia 2). Attualmente António Pedro Braga è tecnico informatico. [CCG/AWS Staff]

António... (continua)
Que linda menina, que vem de avental,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 01:53

Une sorte de bonheur

Une sorte de bonheur
Une sorte de bonheur

Canzone française – Une sorte de bonheur – Marco Valdo M.I. – 2009

(Dachau Express - Suite en plusieurs tableaux.)

Une sorte de bonheur est la vingt- troisième étape d'un cycle de chansons, intitulé Dachau Express, qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut... (continua)
Malgré les bombes, malgré la peur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/3/2009 - 23:57
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Mike Oldfield: Tubular Bells, Part I, 17:28 - 25:36

Mike Oldfield: Tubular Bells, Part I, 17:28 - 25:36
[1973]
Written by Mike Oldfield
Scritta da Mike Oldfield
Master of Ceremonies: Vivian Stanshall
Maestro di Cerimonia: Vivian Stanshall
Singing Voice: Sally Oldfield
Voce di canto: Sally Oldfield

Non so se avete presente cosa vuol dire mandare avanti un sito come questo, giorno dopo giorno, da anni e anni. Ogni giorno trovare del tempo per cercare, verificare, inserire, commentare, tradurre; e poi rispondere, gestire, correggere, la posta, le diatribe più o meno accese, i trollacchioni, lo spam e tutto il resto. Alla fine quasi si scoppia, ci sono momenti in cui non se ne può più, compaiono i sancristofori sullo schermo, prendono voglie diaboliche come quelle di fondare un sito di marce militari e s'impone, dunque, una pausa per non scaraventare il computer fuor di finestra urlando BASTAAAaaaaa...!! Voglio la guerra!!!!....

Scherzi a parte, perché state tranquilli che, in realtà, questo... (continua)
Grand piano...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2009 - 17:30
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J'aime pas les uniformes

J'aime pas les uniformes
[2006]
Paroles et musique: Lynda Lemay
Testo e musica: Lynda Lemay
Album: Un éternel hiver

La « specialità » di Lynda Lemay è l'osservazione dell'universo femminile, con una voce che spazia dalle profondità d'animo più intense fino alle leggerezze più ironiche e ad alle autentiche prese per i fondelli, in primis proprio dell'atteggiamento di certe donne. Questa canzone ne è un esempio lampante, anzi, visto il testo, « lampeggiante ».

Rivolgendomi principalmente alle frequentatrici e alle lettrici di questo sito: non so se avete presenti anche voi certe ragazzine, ragazze o donne fatte che « sbavano » per la divisa, che sospirano per i Carabinieri, che hanno avuto, alla visione di « Ufficiale e Coglionazzo Gentiluomo » un orgasmo paragonabile a quello (seppur finto) della tipa di « Harry ti presento Sally » al ristorante, che hanno telluriche voglie davanti al bel machone vestito da... (continua)
J'aime pas les uniformes
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2009 - 15:40
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Comme un homme mort

Comme un homme mort
[2008]
Paroles et musique: Lynda Lemay
Testo e musica: Lynda Lemay
Lyrics and Music: Lynda Lemay
Album: Allô c'est moi


È con immenso piacere che le CCG/AWS “accolgono” tra i suoi autori Lynda Lemay. Una cantautrice franco-canadese che, nei paesi francofoni, gode giustamente una grande fama di finezza e profondità, specialmente nel trattare i temi legati alla donna: dai sentimenti (espressi in una forma mai banale) alla maternità, dai desideri alle problematiche della vita di tutti i giorni. Lynda Lemay è dotata di una capacità innata di raccontare storie, anche assai complesse ed anche partendo da particolari apparentemente banali; la sua scrittura è ora commovente, ora terribilmente ironica, ora graffiante specialmente quando tratta di diritti civili. In questa canzone, che peraltro “devia” un po' dai temi solitamente da lei trattati, fa parlare un ex combattente, un vecchio che spiega molte, molte cose. Fa parte del suo ultimo album, Allô c'est moi, uscito nel 2008. Le lasciamo la parola. [CCG/AWS Staff]
Je suis si vieux
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 25/3/2009 - 12:11
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Fear Made The World Go 'Round

Fear Made The World Go 'Round
[2006]
Album "Gang of Losers".
You’re trying to pretend to love all the people that you think are beneath you. There is no known doubt that they’ve got guns in their hands. See, the whole world lives in fear. I know it, I know it, I know it, I know it, I know, I know in my bones. No; it’s not a question of ‘loss,’ it’s not a question of ‘win’. Never mind the cost or even how we gave in. Now I don’t want you to feel so bad, that’s not what I want. We’ll be okay. We’re all okay.
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:47
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Death Or Life We Want You

[2006]
Album "Gang of Losers"
I want your body. I want your brains. I want your soul – brother – on a thirsty desert plain or maybe even in the jungle, face down in a lagoon. Or eternal fire with your best friends, if there’s any room. Nobody wants you but we want you. Just when you think you’ve had enough, here comes more death from up above.
(continua)
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:44
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No Hope Before Destruction

[2002]
EP "Protest"
No hope.
(continua)
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:35
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All My Children Of The Sun

All My Children Of The Sun
[1969]
Lyrics and music by Pete Seeger
Testo e musica di Pete Seeger

Il 3 maggio prossimo Pete Seeger compirà 90 anni, e li festeggerà con un concerto. Ancora sul palco, assieme a Bruce Springsteen, assieme a chissà quali e quanti altri artisti che lo considerano, come lo consideriamo tutti noi, una leggenda vivente. E leggendaria, come tutte quante, è questa sua canzone, questa storia dalla guerra del Vietnam. Non ve la raccontiamo. Leggetela. Sono cose che succedono in guerra. Maledette cose che succedono in guerra. Diciamo soltanto che Children of the Sun era la denominazione "aulica" delle truppe aviotrasportate, o Airborne che dir si voglia. Nella traduzione abbiamo preferito rispettare la dizione letterale, e chiamarli "Ragazzi del sole". [RV]
The navigator said to the engineer,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2009 - 03:12
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Y como quieres un canto de amor

Y como quieres un canto de amor
1997
Busco entre tinieblas, el valle perdido, la tierra sin amo, a la vida un sentido.
(continua)
inviata da Simo 24/3/2009 - 22:07
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Muoio, good-bye

Muoio, good-bye
2003
Mentre fuori piove
Johnny non è un santo certo non è un diavolo
(continua)
inviata da Simo 24/3/2009 - 22:01
Percorsi: Genova - G8
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La bambina che sapeva volare

La bambina che sapeva volare
Bianchi rossi gialli neri
2001 © Storie di note
C’era una bambina che sapeva volare
(continua)
inviata da Fabio Bello 24/3/2009 - 17:14
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Bianchi, rossi, gialli, neri

Bianchi, rossi, gialli, neri
Dopo due lavori per bambini ("La Torta in cielo", con i testi di Rodari, e "L'arca di Noè) Paolo Capodacqua pubblica questo CD sui bambini. Nove canzoni, nove storie di bambini e di adulti-bambini raccontati nella maniera delicata e divertente di chi prova a guardare il mondo proprio dal punto di vista dei bambini. E non si tratta di bambini "speciali"; non si tratta di piccoli eroi da libro cuore o da intruppamento balilla. I bambini di BIANCHI ROSSI GIALLI NERI somigliano più all'"Inventore di sogni" di Ian Mc Ewan che alle mostruosità aliene dei "bravissimi" di Mike Buongiorno. In queste canzoni ci sono bambini meravigliosamente "normali": sono i nostri figli con le loro quotidiane stupefacenti rivelazioni. Sono bambini che raccontano di avere due maestre, una a righe e l'altra a quadretti; sono bambine rom; sono bambini che danno da mangiare ai piccioni e sono multati dal vigile e vendicati... (continua)
Parlato:
(continua)
inviata da Fabio Bello 24/3/2009 - 17:10
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Les fées Carabosses

Les fées Carabosses
[1969]
Album "Catherine Ribeiro + 2 BIS"
Je n’sais plus plus rien à comprendre
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:19
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Un jour...la mort

Un jour...la mort
[1972]
Album Catherine Ribeiro + Alpes – "Paix"

Parole di Catherine Ribeiro
Musica di Patrice Moullet

Una lunga suite di 25 minuti interpretata con il gruppo progressive francese Alpes che occupa tutto il secondo lato dell'LP.

Il tema dell'incontro con la personificazione della Morte è ispirato dal tentato suicidio della Ribeiro nel 1968 in seguito al quale dovette reimparare a parlare, camminare e scrivere. Nonostante la cupezza del tema, il messaggio finale è positivo: dopo che gli orrori della guerra e il terrore seminato dai governanti hanno spinto la cantante alla più nera depressione e alla tentazione di abbandonare questo mondo, nel finale la protagonista ritrova la voglia di vivere, di combattere per un mondo migliore, riscopre la felicità nella natura e nell'amore.
Un jour, la Mort, cette grande femme démoniaque
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:14
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Tous les droits sont dans la nature

Tous les droits sont dans la nature
[1979]
Album "Passions" - Catherine Ribeiro + Alpes
Le droit de baiser
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:09
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Gaza vivrà!

Gaza vivrà!
[2009]
Versione Definitiva
Parole e musica di Joe Fallisi
Lyrics and Music by Joe Fallisi
Gallipoli, 27 ottobre 2007
Larnaca/Λάρνακα, 7 ottobre 2008
Baranzate, 1 marzo 2009
Gaza, 10 marzo 2009

Non è prerogativa di questo sito quello di creare facili tranquillità e consensi; così come ha, da sempre, ospitato sia canzoni israeliane che palestinesi, e senza nessuna remora né ripensamento nonostante la frequente e drammatica contrapposizione, così ospita questa canzone di Joe Fallisi fortemente antisionista e senza possibilità di fraintendimento. Anzi, tanto che ci siamo, la vogliamo dedicare a quella campionessa di falsità che si è rivelata Achinoam Nini, detta Noa; speriamo così di creare nuovi stimoli. In questo sito di "Canzoni contro la guerra", c'è una cosa contro la quale siamo in guerra perenne e senza quartiere: l'immobilismo, l'accettazione passiva degli status quo, la messa... (continua)
Ai martiri di Gaza
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/3/2009 - 01:00
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Canção para uma manhã diferente

Canção para uma manhã diferente
[Coimbra, 1969]
Letra e música: Vieira da Silva
Testo e musica: Vieira da Silva


Scritta nel 1969, Canção para uma manhã diferente fu, assieme a tutto il disco in cui era contenuta, fatta sequestrare dalla PIDE, la polizia segreta salazarista. Ne riprendiamo il testo da LyricsTime. Da Palavras com sentido, il sito di Vieira da Silva, è possibile ascoltare la canzone, ma non scaricarla. [CCG/AWS Staff]
Somos andorinhas negras
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2009 - 23:04
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Oh, Mr. Disney!

Oh, Mr. Disney!
OH, SIGNOR DISNEY!
(continua)
inviata da Kiocciolina 23/3/2009 - 21:35
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War

War
GUERRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 23/3/2009 - 21:31
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I pazzi sono fuori

I pazzi sono fuori
[1972]

45 giri: lato B di "Fratelli?"
Album: Saldi di fine stagione
Fuori col pigiama
(continua)
inviata da giorgio 23/3/2009 - 20:56

Typhus Walzer

Typhus Walzer
Typhus Walzer

Canzone française – Typhus Walzer – Marco Valdo M.I. – 2009

(Dachau Express - Suite en plusieurs tableaux.)

Typhus Walzer est la vingt-deuxième étape d'un cycle de chansons, intitulé Dachau Express, qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut une vie passablement... (continua)
Typhus, typhus, typhus
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/3/2009 - 17:22
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Tira Fiato

Tira Fiato
E semplicemente MERAVIGLIOSA!!!!
Titti
23/3/2009 - 16:00

Confini

Confini
La canzone prese spunto da alcuni giorni d'estate passati in Jugoslavia pochi mesi prima dello scoppio del conflitto del 1992, giorni in cui si coglievano già segnali dell'odio a venire.

Il testo credo sia comunque fruibile indipendentemente da una collocazione storico-geo-temporale, libero a personali suggestioni.

Dedicata a don Tonino Bello e ad Alex Langer.
I pettirossi volano troppo lontani:
(continua)
inviata da Fabio Bello 23/3/2009 - 00:05
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Gegen den Krieg

Gegen den Krieg
Segnalo come - ancora nel 1990 - due parti del testo fossero state riprese, lievemente elaborate e poi musicate per Chitarre Di Pace:

MIO GENERALE

Generale,
il tuo carro armato
è una macchina potente:
spiana un bosco
e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto,
ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale,
il tuo bombardiere
è una macchina potente:
vola più rapido di una tempesta
e porta più di n elefante
Ma ha un difetto,
ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale,
l’uomo fa di tutto
può volare e può uccidere
l’uomo fa di tutto
può volare e può uccidere
Ma ha un difetto,
ma ha un difetto:
può pensare.

LA GUERRA CHE VERRA'

La guerra che verrà non è la prima,
prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’eran vincitori e c’eran vinti.

La guerra che verrà non è la prima,
prima ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima... (continua)
Fabio Bello 22/3/2009 - 22:28

Un arcobaleno

Un arcobaleno

CHITARRE DI PACE
SPETTACOLO DI CANZONI E TESTI
SULLA PACE E/O CONTRO LA GUERRA


Testi e musiche di Fabio Bello

I testi originali sono liberamente utilizzabili non a fine di lucro, previa citazione dell'autore.
Per gli altri testi citati o linkati, fare riferimento ai titolari dei diritti.
Per l'ascolto e/o l'utilizzo delle musiche originali è richiesto un contatto diretto.
Lo spettacolo al momento non è più disponibile.


UN ARCOBALENO
(testo: Tali Sorek; musica e adattamento: Fabio Bello)

Questa poesia - che circola da parecchi anni - è attribuita ora a una bambina israeliana ora a una meno definita bambina mediorientale, l'età riferita per l'autrice al momento della composizione è variabile fra i 12 e 13 anni. La stessa grafia del nome varia da fonte a fonte.
Avevo una scatola di colori
(continua)
inviata da Fabio Bello 22/3/2009 - 22:09
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Vorrei (Una canzone per Felicia)

Vorrei (Una canzone per Felicia)
Testo e musica di Flavio Oreglio e Dario Canossi
Dedicata a Peppino Impastato

2008
Giù Non è stato facile cadere così in basso
Se tu sei stato fuoco, fuoco diventeremo
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/3/2009 - 21:40
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Razza predona

Razza predona
(1994)
Album: "Bàss paradis"
La vita a l'è propi na fregadura
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/3/2009 - 21:24
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Resistenza, marzo '95

Resistenza, marzo '95
Sai, restare qui non fa per me
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/3/2009 - 21:21
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Le leggende di un popolo

Le leggende di un popolo
Da una storia da raccontare del 1998

Il testo in inglese è recitato da Duane Hollow Horn Bear e sua figlia della tribù dei Lakota-Sicangu
I have no more words
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/3/2009 - 20:40
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50,000 Names

50,000 Names
Please, check it out! ;)))

In 1997, Jamie O'Hara composed and recorded "50,000 Names Carved In The Wall". George Jones added the song to his 2001 Album "Stone Cold Country".
Marcia 22/3/2009 - 20:39
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Ho letto con interesse tutta la diatriba sulla traduzione di alcune parole. Credo di poter dare un piccolo parere in merito alla traduzione della parola "cannuni". Trattandosi di un canto di minatori, infatti, ritengo che questo termine indichi l'ingresso della miniera.

Attendo commenti
Alessandro 22/3/2009 - 17:12
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Đại bác ru đêm

Đại bác ru đêm
22 marzo 2009
(dalla versione inglese)

La versione inglese è in alcuni punti poco chiara, e quindi la seguente versione italiana ne risente per forza di cose.
I CANNONI CULLANO LA NOTTE
(continua)
22/3/2009 - 11:47
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Lady USA

Lady USA
Via mail, Tommaso ha proposto alcune canzoni decisamente "in topic" non soltanto per il percorso sulla Destra e il Reazionarismo contro e nella guerra, ma anche per altri percorsi. Dell'antiamericanismo dell'estrema destra "classica" abbiamo già accennato nel commento a Hiroshima; antiamericanismo che appare ancora più chiaro in questa canzone del medesimo gruppo. Qui la cosa si fa ancor più interessante, perché accanto a Hiroshima (un tema privilegiato e "naturale", come più volte abbiamo avuto occasione di dire), compaiono temi e situazioni certamente ben presenti in canzoni e gruppi di matrice del tutto opposta: lo sterminio dei nativi americani (si veda anche Wounded Knee 1890), la Palestina (con un accenno al "Corano contro l'oro" che fa letteralmente a cazzotti con l'attuale islamofobia -una cosa senz'altro da sottolineare!), la guerra nel Vietnam dalla parte dei vietnamiti e persino un accenno al Laos -del tutto raro nelle canzoni di qualsiasi matrice ideale e politica. [CCG/AWS Staff]
Sulle colline lungo il fiume, la rugiada del mattino
(continua)
inviata da Tommaso + CCG/AWS Staff 22/3/2009 - 00:57
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Hiroshima

Via mail, Tommaso ha proposto alcune canzoni decisamente "in topic" non soltanto per il percorso sulla Destra e il Reazionarismo contro e nella guerra, ma anche per altri percorsi. Tra di essi, è quasi naturale e logico che Hiroshima vi occupi una posizione privilegiata. In questa canzone degli Hobbit è ben presente l'originario antiamericanismo della destra estrema "classica" (utilizziamo questo termine in mancanza di meglio), un antiamericanismo tuttora mantenuto da quelle componenti della "galassia di destra" che non si sono allineate ai vari "nuovi corsi" (quelli che portano, per intendersi, Gianfranco Fini allo Yad Vashem con la kippah in testa). [CCG/AWS Staff]
Volava sopra il cielo di Hiroshima
(continua)
inviata da Tommaso + CCG/AWS Staff 22/3/2009 - 00:46
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Tejo que levas as águas

Tejo que levas as águas
Música/Musica: Adriano Correia de Oliveira
Letra/Testo: Manuel da Fonseca
Intérprete/Interprete: Adriano Correia de Oliveira






Poesia di Manuel da Fonseca (1913-1993), un grande poeta e narratore alentejano. Una sorta di "invito al diluvio": che il grande Tago, con la sua corrente, si porti via le tristezze, i mali, le ingiustizie, la fame, il terrore poliziesco e i "vizi sotto le virtù" della tragica Lisbona salazarista. [CCG/AWS Staff]
Tejo que levas as águas
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/3/2009 - 00:26
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O tempo é de guerra

O tempo é de guerra
[1969]
Letra e música: Vieira da Silva
Testo e musica: Vieira da Silva


Scritta nel 1969, O tempo é de guerra fu, assieme a tutto il disco in cui era contenuta, fatta sequestrare dalla PIDE, la polizia segreta salazarista. Ne riprendiamo il testo da LyricsTime. Da Palavras com sentido, il sito di Vieira da Silva, è possibile ascoltare la canzone, ma non scaricarla. [CCG/AWS Staff]
Os barcos são estes
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/3/2009 - 00:06

Le Salut au Drapeau

Le Salut au Drapeau

à la manière de Paul Déroulède
Par Charles Müller et Paul Reboux

Pasticheurs de première classe, Müller et Reboux ont exécuté – d'un seul coup d'un seul, avec ce Salut au Drapeau, la chanson patriotarde et militaire, tout autant que ce qui la sous tend : le nationalisme. Leur ironie est cinglante. Elle explose littéralement à la fin du poème, pastiche du plus célèbre poème de Paul Déroulède : Le Clairon (1873), qui devint chanson et hanta tous les cercles polémophiles jusque et y compris au delà de la guerre suivante : celle de 14-18 – la préférée de Georges Brassens, comme l'on sait.
Résumons Déroulède (on trouve facilement le texte de son Clairon), j'en extrais quelques vers (si l'on peut dire... de ce cadavre) :

L'air est pur, la route est large,
Le Clairon sonne la charge,
Les Zouaves vont chantant,
(jusque là, tout va bien !)...
A la première décharge,
Le... (continua)
C'était un géant, un beau capitaine;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/3/2009 - 21:23
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Enola Gay

InSeDiA
Enola Gay
Via mail, Tommaso ha proposto alcune canzoni decisamente "in topic" non soltanto per il percorso sulla Destra e il Reazionarismo contro e nella guerra, ma anche per altri percorsi. Tra di essi, è quasi naturale e logico che Hiroshima vi occupi una posizione privilegiata. Ma in questa canzone degli InSeDiA ("Innato Senso Di Allergia") trova posto anche il bombardamento su Dresda. A tale riguardo, così tanto per creare un po' di spunti e di stimoli, ricordiamo che tale funesto episodio non è stato soltanto uno dei cavalli di battaglia del fascista negazionista David Irving, ma anche il background storico di Mattatoio n° 5 di Kurt Vonnegut Jr.; e ci piace assai mischiare le carte, senza prosciutti e senza paura di farlo. [CCG/AWS Staff]
Esporti in tutto il mondo civiltà e blu jeans
(continua)
inviata da Tommaso + CCG/AWS Staff 21/3/2009 - 16:55
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Lásko!

Lásko!
Je trouve cet hommage à Karel Kryl passionnant et j'ai donc repris – à partir de la remarque de Martina – les deux textes (italiens) : celui de Martina et Alessandro et celui d'Alessio Lega avec la traduction française de R.V.
J'ai traduit (pour voir ce que la chose donnerait en français) le texte de Martina et Alessandro et celui d'Alessio Lega.
Tout ceci engendra un jeu de miroirs que je me fais le plaisir de soumettre aux amis de Canzoni contro la Guerra.
J'espère ainsi donner une idée de ce que les traductions sont comme les vagues de la mer, toutes semblables et toutes toujours différentes, toutes luisantes sous le soleil et brillantes sous la nuit, éternellement variables.

Ceci me met en mémoire le pavillon hongrois à l'exposition universelle de Lisbonne, entièrement consacrée à la mer. Que venaient faire les Hongrois (ici, moi) dans cette galère ? Très conscients de leur incongruité,... (continua)
MON AMOUR (I)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/3/2009 - 15:59
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Sono nata il ventuno a primavera

Sono nata il ventuno a primavera
Auguri, Proserpina Lieve!
CCG/AWS Staff 21/3/2009 - 12:46
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Lásko!

Lásko!
Grazie per le questi testi di Karel Kryl.
Sono Cecoslovacco - come era Karel Kryl.
Non sono ceco - non sono neanche slovacco ...
Un saluto a tutti e grazie di cuore a Martina che lei fa tanto lavoro per conoscere meglio Karel Kryl !
Mi scusate ma io non studiato lingua italiana :-)

Branislav Čaňo

Zvolen
Branislav Čaňo 21/3/2009 - 12:05

Que nenni ! T'en as menti !

Que nenni ! T'en as menti !
Que nenni ! T'en as menti !

Canzone française – Que nenni ! T'en as menti ! – Marco Valdo M.I. – 2009

(Dachau Express - Suite en plusieurs tableaux.)

Que nenni ! T'en as menti ! est la vingtième et unième étape d'un cycle de chansons, intitulé Dachau Express, qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est... (continua)
1943 : 2 octobre,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/3/2009 - 22:47




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