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Trois soldats revenant de la guerre

Trois soldats revenant de la guerre
Ancora una canzone tratta dal cosiddetto "Cahier Tron", un quaderno di canzoni raccolte da tal Enrico Tron della borgata Roberso di Massello, in val Germanasca, nel 1898, e trascritte dai cantori de La Cantarana.
Si tratta di un quaderno di cm. 14x21, contenente 143 canti.
Sul frontespizio, la scritta "Tron Enrico / l'anno 1898 / Roberso"
Alcune canzoni sono in francese, altre in piemontese ad altre in italiano.

Il brano di apertura del quaderno inizia con il verso "Trois soldats revenant de la guerre". Si tratta di una canzone, a mio avviso, terribile. Uno dei soldati entrati in una locanda è in realtà il marito dell'ostessa, la quale sulle prime non lo riconosce perchè è passato un sacco di tempo da che è partito. Nel frattempo l'ostessa, credendo il marito morto in guerra, si è rifatta una vita con un altro ed ha messo al mondo altri due figli. La guerra ha annientato la vita di un... (continua)
Trois soldats revenant de la guerre
(continua)
inviata da Alessandro 5/2/2009 - 21:14

Signé Vittorugo

Signé Vittorugo
Signé Vittorugo
Chanson française - Signé Vittorugo – Marco Valdo M.I. – 2009
tirée d'un récit de Riccardo Venturi : « Victor Hugo ».

Riccardo Venturi prétend urbi et orbi qu'il est mon camarade et mon ami. Cela me réjouit grandement, j'en augure les meilleures choses et je le remercie publiquement de ces très estimables compliments.
Il m'a fait cadeau de deux photos d'Elbe. Elles ouvrent de sublimes perspectives. Elles me rappellent le couvent abandonné que j'ai failli acheter là-bas au-dessus du Golfe de Gênes. J'ai failli acheter, mais je n'avais pas assez d'argent. On peut toujours rêver, n'est-ce pas. C'était pas cher cependant, mais bien trop cher pour moi. Que faire quand on n'en a pas ? Passer son chemin et continuer en rêvant.
Un vrai potlatch qu'on est en train de faire. Je lui fais , à mon tour, un cadeau, dont j'espère sincèrement qu'il lui chauffera le cœur. C'est une canzone.... (continua)
Un an de plus, un ami en moins
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 4/2/2009 - 22:58
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Ένας όμηρος

Ένας όμηρος
Énas ómiros

[1962]
An Giall/The Hostage
Στίχοι: Brendan Behan (Breandán Ó Beacháin) [1958]
Mετάφραση : Βασίλης Ρώτας
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μίκης Θεοδωράκης
Ολόκληρες ερμενείες: Μίκης Θεοδωράκης (1962), Μαρία Φαραντούρη (1972)

Testi di Brendan Behan (Breandán ó Beacháin)
Traduzione greca di Vasilis Rotas
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione del “Ragazzo sorridente”: Dora Yannakopoulou
Interpretazioni complete: Mikis Theodorakis (1962), Maria Farandouri (1972).




Avvertenza. I primi due brani di questa composizione, Ήταν 18 Νοέμβρη e Το γελαστό παιδί sono il tema musicale centrale del film Z - L'orgia del potere di Costa Gavras (che si legge "Gavràs" e non "Gàvras" come si fa di solito in Italia), Oscar per il miglior film straniero nel 1969. Si veda anche che cosa è accaduto a tale tema in Italia.


La seguente Nota è ricavata dalla copertina... (continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 4/2/2009 - 22:01
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Welcome in Occident

Welcome in Occident
da "King of Bongo" (1991)
C'mon you little eastern bird
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/2/2009 - 17:14
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This Land Is Your Land

This Land Is Your Land
Parole di Woody Guthrie
Musica ripresa dall'inno battista "When the World's on Fire" (Oh My Loving Brother)

Words by Woody Guthrie
Music adapted from the Baptist hymn "When the World's on Fire" (Oh My Loving Brother)

"Non so se sia una dimenticanza, certo non parla direttamente di pace, ma visto il periodo in cui è stata scritta, l'autore e alcuni versi probabilmente ci sta bene." [DQ82]
Concordiamo col "Donqui"; una canzone del genere ci sta sempre bene. Presentiamo qui la versione completa della canzone come riportata sul sito woodyguthrie.org. Come detto, la versione incisa nel 1944 non comprende le ultime tre strofe, più apertamente politiche. Per questo la canzone è stata spesso fraintesa. [CCG/AWS Staff]

This Land Is Your Land" is one of the United States' most famous folk songs. Its lyrics were written by Woody Guthrie in 1940 on an existing melody, in response to Irving Berlin's... (continua)
This land is your land This land is my land
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/2/2009 - 17:02
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Red Army Blues

Red Army Blues
London April 1982
On "A Pagan Place" and "The Whole Of The Moon"

Years after this song was released I received a letter from a Russian man who said every word of the song was true except the line "It's not how many Germans you kill that counts, it's how many people you set free"(first verse). He told me "people went to the war to kill Germans". I realize that when I wrote the song I allowed youthful idealism to distort the sense and truth of the song with an out of context pacifist sentiment. I have now changed it. Mike Scott)

Al Stewart's 1974 song "Roads to Moscow" tells a very similar story. Both songs are based upon the book The Diary of Vikenty Angorov.
When I left my home and my family
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/2/2009 - 16:35
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#36 (Everyday)

#36 (Everyday)
[1999]
Dal live album "Listener Supported"

Una canzone dedicata a Chris Hani, dirigente di "Umkhonto we Sizwe", l'organizzazione armata dell'ANC sudafricano, assassinato su mandato di un parlamentare segregazionista, Clive John Derby Lewis.
Yeah, yeah I scream...
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 14:35
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No More War

No More War
Singolo del 1978.

Il musicista e produttore roots reggae giamaicano Prince Far I era certamente uno tosto, uno che cantava le cose chiare e che, seppur politicamente impegnato, disdegnava le battaglie fra partiti e fazioni che alla fine degli anni '70 insanguinavano le strade di Kingston e dell'isola intera... Nel 1983 dedicò il suo ultimo album alla lotta contro l'apartheid in Sudafrica, intitolandolo all'organizzazione di resistenza armata "Umkhonto we Sizwe" (o MK), espressione dell'African National Congress. Ma prima che l'album vedesse la luce, Prince Far I fu trucidato nella sua casa di Portmore da assassini rimasti sconosciuti. Si parlò di una vendetta per un debito non saldato, ma sono molti a pensare che si sia trattato di un omicidio politico...
Demagog rules mean: war
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 14:19
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Los Macheteros/Spear of A Nation

Los Macheteros/Spear of A Nation
[2009]
Album "Gutter Tactics"

La prima strofa riporta le date delle azioni dei cosiddetti “Macheteros”, i militanti del Boricua Popular Army, organizzazione clandestina armata portoricana, nata sulle ceneri delle FALN (Fuerzas Armadas de Liberación Nacional), che propugna la liberazione di Puerto Rico dalla soggezione statunitense. L’FBI ancora oggi cataloga “Los Macheteros” tra i gruppi terroristi. Il capo storico dell’organizzazione è stato Filiberto Ojeda Ríos, ucciso dagli agenti federali statunitensi nel 2005, citato nella prima parte del coro del brano, insieme ad altri dirigenti dell’organizzazione.

La seconda parte del coro riporta invece i nomi dei dirigenti di “Umkhonto we Sizwe”, “Spear of the Nation” in inglese, il braccio armato dell’African National Congress sudafricano.

La seconda ed ultima strofa si riferisce alle azioni armate condotte dai militanti di Umkhonto we Sizwe e si chiude con la loro sospensione nel 1990, in vista della fine del sistema di apartheid.
December 11th 1974: 336 East 110th Street East Harlem.
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:42
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Who Medgar Evers Was...

Who Medgar Evers Was...
[2009]
Album "Gutter Tactics"
Tell the truth, you never knew who Medgar Evers was...
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:13
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Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock

Blessed are They Who Bash Your Children's Heads Against A Rock
[2009]
Album "Gutter Tactics"
What Malcolm X said when he got silenced by Elijah Mohammed was in fact true, America’s chickens…are coming home to roost.
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 13:08
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Opiate the Masses

Opiate the Masses
[2004]
Album "Absence"

Certamente per il percorso "Antiwar Anticlericale"...

"...Blind faith forms fanatical combat..."
"...This Christian Jihad will bleed the poor man..."
"...Genocide from Genesis to last chapter..."
"...Your holy books only increase bloodshed..."
"...The role of religion in the domination and the destruction of African civilization is so shameful..."

... ma soprattutto:

"... Quindi, 'fa 'n culo al vino cattivo ed all'ostia rafferma,
quel pallido hippie nel vostro ritratto non potrà mai essere il mio salvatore..."

Boia dè!
Blasphemous breath remains accurate
(continua)
inviata da Alessandro 4/2/2009 - 09:16

Les pas perdus

Les pas perdus
Les pas perdus

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)
Chanson française - Les Pas Perdus – Marco Valdo M.I. – 2009

Les Pas Perdus est la dixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut une vie passablement agitée. Il connaît et suit... (continua)
Cinq heures du matin, fin du repos.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2009 - 22:46

Ir merdaiolo

Ir merdaiolo
Testo di Fabio Meini

Il testo della canzone è ripreso da Rime Pisane
Io mi chiamo John Mc Queen
(continua)
inviata da Silva 3/2/2009 - 20:33

La paix

La paix
Versi di Gaston Couté
Musica di Léo Daniderff (nome d’arte di Ferdinand Julien Niquet, 1878-1943), compositore
Conosciuta anche con i titoli alternativi de “Chanson pour les conscrits” e “Grève”
(fonte: “L’Intégrale du Vent du Ch’min”, pubblicazione integrale delle opere di Couté.)

Gaston Couté naît le 23 septembre 1880 à Beaugency, dans la Beauce. Poète dans l'âme, pacifiste et carrément anarchiste, il monte à Paris pour ses dix-huit ans. Venant de Meung – où passèrent deux autres poètes Jehan de Meung et François Villon, il fait métier de chansonnier à Montmartre, où il meurt rongé dans la misère, rongé par la tuberculose et l'absinthe. À trente et un ans, le 28 juin 1911. Il sera porté vers sa dernière demeure par les ouvriers qui font le métro de Paris. La raison en est qu'il servait une chanson par semaine au journal La Guerre Sociale, de ces chansons qui fleurent bon la révolution... (continua)
Des gâteux qu'on dit immortels,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I 3/2/2009 - 19:23
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
[1992]
Da una poesia di William Butler Yeats
Tradotta Luisa Zappa, moglie di Branduardi
Dal disco "Branduardi Canta Yeats"

Càpita a volte che in questo sito ci sia qualche disaccordo sugli inserimenti; i casi sono piuttosto rari, ma ci sono. Ad esempio, RV non è d'accordo sull'inserimento di questa canzone, ma un conto è quanto scrive come RV, un altro quando fa l'amministratore del sito. Come RV esprime le sue “idee al riguardo”; come amministratore del sito si limita a prendere atto, e a pensare sanamente che, magari, altri possano -del tutto legittimamente e doverosamente- pensarla in modo radicalmente differente da lui. Così per questa canzone, o meglio si dovrebbe dire per la poesia da cui è tratta. La quale non viene affatto cancellata, e il RV amministratore tiene a precisare al suo contributore, DonQuijote 82, di non prendersela per certe intemperanze del RV “on his own”; in fondo... (continua)
Io lo so che sarà là, da qualche parte tra le nuvole,
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/2/2009 - 12:17
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Bomb Yourself

Bomb Yourself
[2004]
Album "Desperate Youth, Blood Thirsty Babes"

Allmusic says that "Bomb Yourself" is an "antiwar meditation," but I've looked hard for the last hour and I can't find it.

Oh, I'm sure TVotR think war is bad, and I'm sure they're the good guys, but as you grab the words away from the otherworldy harmonies, separate them from the spacy swirl of electronics, all you find is a hint of apocalypse.

Not like the apocalypse you might find in a Metallica song, brought on by Chthulhu or some scimitar-clutching warrior. No, keeping in mind that TV On the Radio were formed in the short aftermath of 9/11, the apocalypse they touch upon is the same one we all worry about, the kinds that New York and Bali and Madrid have seen a share of.

As Dan Aykroyd might say, it's real wrath-of-God type stuff:

Your final fantasy
For your final days
Oh baby it's the infancy

No fucking around, the... (continua)
Bomb your country
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 11:47
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La linea rossa

La linea rossa
[1967]
Giovanna Marini (voce)
Paolo Ciarchi (chitarra)
Marco Ratti (basso)
Giancarlo Pillot (basso)

Il tema musicale, sottolineato da basso elettrico e batteria in stile beat, è ispirato al brano tradizionale americano - caraibico Sloop John B, reso famoso (non in Italia) dalla versione inserita dai Beach Boys nel loro album Pet Sounds, del 1966. Da notare che la Marini tornava da un lungo soggiorno negli USA, a contatto con la nuova cultura musicale. Soggiorno che fu di ispirazione per il suo noto brano del 1966 "Vi racconto l'America".

I riferimenti alla "canzone di qualità" sono riconducibili ad una polemica con il movimento della cosiddetta "linea verde", promossa tra gli altri da Giulio Rapetti (Mogol) per inserire nella musica leggera italiana degli anni '60 temi legati alla attualità e all'impegno sociale.

Nel disco 45 giri originale, alla fine, era inserito un frammento di... (continua)
La pace, l’amore, la giustizia, la verità
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 08:30
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Il mondo così non va

Il mondo così non va
Brano beat risalente al 1967.
il testo l'ho trovato su Musica & Memoria.
(Alessandro)
Il mondo così non va
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 08:18
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On Morecambe Bay

On Morecambe Bay
Dopo quelle di Stefano Giaccone e di Ron Trueman-Border, ecco un'altra canzone dedicata alla strage di Morecambe Bay del febbraio 2004: 21 immigrati irregolari di nazionalità cinese, sfruttati da una gang di loro connazionali ed impiegati nella raccolta dei frutti di mare per i ristoranti di lusso, morirono annegati, sorpresi dalla marea.

La canzone è stata postata su Mudcat dallo stesso Kevin Littlewood, con la seguente introduzione:

[This song] "commemorates the events on the night of 5/6 February 2004 when at least 23 Chinese men and women were killed on the cockle beds of Morecambe Bay. One press report mentioned that some of the workers, and their families at home in China, called the area 'devil bay'; the phrase triggered a childhood memory of warnings that there was 'the devil of a tide' there. I wrote this song in solidarity with those who live and work along this coast.

It's always... (continua)
Out beyond the street lamp's empire
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 08:07

Les Bombes des quatre saisons

Les Bombes des quatre saisons
Les Bombes des quatre saisons

Chanson française – Les Bombes des quatre saisons – Marco Valdo M.I. – 2009

Comme disait ma grand-mère : à force de jouer avec des allumettes, on finit toujours par se brûler...
Comme disait mon professeur de philosophie, quand on joue au con, on finit toujours par gagner...
Comme il disait encore, si vous voulez jouer au con avec moi... Je suis le plus fort et je vous jure que je gagnerai...
Tout çà mit ensemble et on a le portrait exact du jeu le plus idiot que les cerveaux lents ont inventé : la guerre.
Tant qu'on massacrait de façon artisanale, à la main, les dégâts quoique gênants, restaient limités et on arrivait encore à calmer les belligérants à temps.
Maintenant, avec leurs fusées téléguidées, leurs zinzins industrialisés, les bombes tombent comme des pommes dans les vergers de Normandie. On ne prend même plus la peine de les ramasser... Elles... (continua)
Que faire des pommes tombées
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2009 - 00:14
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Sangre d'Ochobre

Sangre d'Ochobre
Album: "Sangre d´Ochobre" (2004)


(Lletra Pepe Fueyo, música Skanda, canta con nosotros Oti Mendez)

El título del disco hace referencia al nombre de un batallón en Asturias durante la Guerra Civil. La canción homónima fue nominada a la "Mejor Canción en Asturiano" del 2004 en los Premios de la Música que promueve la SGAE. Esa misma canción fue elegida la mejor del 2004 en el diario digital www.asturies.com.

wikipedia

*

Il titolo del disco fa riferimento al nome di un battaglione nelle Asturie durante la guerra civile. Il ritornello è basato su una ninna nanna tradizionale.
Paxiarinos qu'alegre cantais
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/2/2009 - 14:26
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Sur une Nappe de Restaurant

Sur une Nappe de Restaurant
Sur une Nappe de Restaurant

Chanson française de Jacques Dutronc



Si jamais, il fallait refaire de la chanson en langue française...

Il faudrait recommencer à partir de Dutronc et percevoir dès le départ que le fond de Dutronc, qui devînt ainsi son fonds, c'est l'humour. Humour toujours ! Dutronc, c'est le temps de l'humour et de l'aventure... Dutronc aurait dû se faire un instant Luis Mariano et chanter de sa belle voix de ténor aussi :

Plaisir d'humour ne duuuure qu'un moment
Chagrin d'humour duuuure toute la viiiie !

En se tenant les roubignoles, comme il le faisait si bien en présentant dans les soirées de bonnes sœurs, de bonnes mœurs et de bonnes compagnies, son rébus cinématographique: Une salière dans la main droite qu'il agitait au-dessus de ses roubignoles bien tenues dans dans la gauche.
Vous donnez votre langue au chat ? Le saleur de la paire... Sic !
À la consternation... (continua)
Sur une nappe de restaurant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2009 - 16:04
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Inno bielorusso

Inno bielorusso
Il paradiso è uno,è qui ora
(continua)
inviata da SILVIA 1/2/2009 - 15:34
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Madame l'Existence

Madame l'Existence
Madame l'Existence

Chanson française de Jacques Dutronc (2003)

Si jamais, il fallait refaire de la chanson en langue française...

Il faudrait recommencer à partir de Dutronc et percevoir dès le départ que le fond de Dutronc, qui devînt ainsi son fonds, c'est l'humour. Humour toujours ! Dutronc, c'est le temps de l'humour et de l'aventure... Dutronc aurait dû se faire un instant Luis Mariano et chanter de sa belle voix de ténor aussi :

Plaisir d'humour ne duuuure qu'un moment
Chagrin d'humour duuuure toute la viiiie !

En se tenant les roubignoles, comme il le faisait si bien en présentant dans les soirées de bonnes sœurs, de bonnes mœurs et de bonnes compagnies, son rébus cinématographique: Une salière dans la main droite qu'il agitait au-dessus de ses roubignoles bien tenues dans dans la gauche.
Vous donnez votre langue au chat ? Le saleur de la paire... Sic !
À la consternation... (continua)
Je voudrais m'acheter
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2009 - 15:24
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L'ère de rien

L'ère de rien
L'ÈRE DE RIEN

Chanson française de Jacques Dutronc - 2003

Si jamais, il fallait refaire de la chanson en langue française...

Il faudrait recommencer à partir de Dutronc et percevoir dès le départ que le fond de Dutronc, qui devînt ainsi son fonds, c'est l'humour. Humour toujours ! Dutronc, c'est le temps de l'humour et de l'aventure... Dutronc aurait dû se faire un instant Luis Mariano et chanter de sa belle voix de ténor aussi :

Plaisir d'humour ne duuuure qu'un moment
Chagrin d'humour duuuure toute la viiiie !

En se tenant les roubignoles, comme il le faisait si bien en présentant dans les soirées de bonnes sœurs, de bonnes mœurs et de bonnes compagnies, son rébus cinématographique: Une salière dans la main droite qu'il agitait au-dessus de ses roubignoles bien tenues dans dans la gauche.
Vous donnez votre langue au chat ? Le saleur de la paire... Sic !
À la consternation générale... (continua)
Les patrons sont à la chaîne
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2009 - 15:03
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L'opportuniste

L'opportuniste
L'OPPORTUNISTE

Chanson française de Jacques Dutronc

Si jamais, il fallait refaire de la chanson en langue française...

Il faudrait recommencer à partir de Dutronc et percevoir dès le départ que le fond de Dutronc , qui devînt ainsi son fonds, c'est l'humour. Humour toujours ! Dutronc, c'est le temps de l'humour et de l'aventure... Dutronc aurait dû se faire un instant Luis Mariano et chanter de sa belle voix de ténor aussi :
Plaisir d'humour ne duuuure qu'un moment
Chagrin d'humour duuuure toute le viiiie !

En se tenant les roubignoles, comme il le faisait si bien en présentant dans les soirées de bonnes sœurs, de bonnes mœurs et de bonnes compagnies, son rébus cinématographique: Une salière dans la main droite qu'il agitait au-dessus de ses roubignoles bien tenues dans dans la gauche.
Vous donnez votre langue au chat ? Le saleur de la paire... Sic !
À la consternation générale... (continua)
Je suis pour le communisme
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/2/2009 - 14:51
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Amerigo

Amerigo
[1978]
Album: "Amerigo"
Testo di Francesco Guccini
Musica di Francesco Guccini e Juan Carlos "Flaco" Biondini
Lyrics by Francesco Guccini
Music by Francesco Guccini and Juan Carlos "Flaco" Biondini



Questa canzone fa parte, oltre che del percorso sull'emigrazione e la guerra del lavoro, anche di un altro percorso "sotterraneo" che non verrà mai istituito: quello delle clamorose dimenticanze delle CCG.
Rimediamo con il consueto, abissale ritardo.
Sulla canzone c'è poco da dire, talmente è nota; sfidiamo tutte le frequentatrici e tutti i frequentatori del sito a dire se, almeno una volta nella loro vita, a partire dal 1978, non abbiano cantato, berciato, intonato, stonato o sussurrato ...la poRRRta veRRRRde con accento più o meno marcatamente gucciniano.

Diciamo soltanto che il sig. Amerigo Guccini, da Pàvana (PT), era davvero un parente di Guccini e la canzone racconta la sua storia,... (continua)
Probabilmente uscì chiudendo dietro a sé la porta verde.
(continua)
inviata da daniela -k.d.- e Riccardo Venturi 31/1/2009 - 22:19
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E adesso ammazzateci tutti

E adesso ammazzateci tutti
Canzone contro la Mafia. Il titolo si riferisce allo striscione (e poi all'associazione che è nata dopo) scritto dai ragazzi di locri alle manifestazioni per la morte di Fortugno

Credits:
Testo: Giovanni Pecora
Musica: Pino Barillà - Alessandro Luvarà
Arrangiamenti e realizzazione: Alessandro Luvarà
Chitarre: Giancarlo Mazzù
Seconda voce e cori: Tania Borgese ed alcuni "ragazzi di Locri"
Registrazioni, mixaggi e mastering: Alessandro Luvarà presso SpainAudio Studio - Molochio (RC)
Canta: Pino Barillà
Un urlo nella sera, un urlo nella testa,
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/1/2009 - 20:38
Percorsi: Mafia e mafie
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Τò Ἄξιόν Ἐστι

Τò Ἄξιόν Ἐστι
To 'Axion Estí

Στίχοι: Οδυσσέας Ελύτης
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης & Θόδωρος Δημήτριεφ
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας & Ανδρέας Κουλουμπής

Testo di Odysseas Elytis
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione: Grigoris Bithikotsis (1964)
Altra esecuzione: Yorgos Dalaras (1988)

"Το 1964 ξεκίνησε η ηχογράφηση του μελοποιημένου Άξιον Εστί από τον Μίκη Θεοδωράκη ενώ η συνεργασία του Ελύτη με το συνθέτη είχε ξεκινήσει ήδη από το 1961. Το ορατόριο του Θεοδωράκη εντάχθηκε στο Φεστιβάλ Αθηνών και επρόκειτο αρχικά να παρουσιαστεί στο Ηρώδειο, ωστόσο το Υπουργείο Προεδρίας αρνήθηκε να το παραχωρήσει με αποτέλεσμα ο Ελύτης και ο Θεοδωράκης να αποσύρουν το έργο, το οποίο παρουσιάστηκε τελικά στις 19 Οκτωβρίου στο κινηματοθέατρο Rex." - el.wikipedia

“Nel 1964 ebbe inizio la registrazione della versione dell' Axion Estí musicata da Mikis Theodorakis,... (continua)
1. Ἡ Γένεσις

(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 31/1/2009 - 18:03
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La sposa bambina [I tetti d'oro d'Israele]

La sposa bambina [I tetti d'oro d'Israele]
[1989]
Testo e musica di Ivan Graziani
Lyrics and music by Ivan Graziani
Album: Segni d'amore


L'amore impossibile eppur vivo, fra una Sposa Bambina in "una terra ancora straniera" e "un ragazzo di guerra della sua stessa patria ma non della sua stessa terra"...
La sposa bambina
(continua)
inviata da Simone (dedicato) 31/1/2009 - 10:40

La chanson de Chveik le soldat

La chanson de Chveik le soldat
La chanson de Chveik le soldat

Chanson française très respectueuse de l'honneur militaire. 13 août 2008 – À la gloire de Jaroslav Hasek et de l'immortel soldat Chveik et son lieutenant Lucas.
A priori sur l'air d'un autre Cacanien intitulé : « Ah, vous dirais-je , Maman... », le dénommé Wolfgang Amadeus Mozart, qui aurait bien aimé Chveik.

Chveik ... Tu sais bien Chveik, celui qui faillit être condamné à mort sévèrement car il avait remarqué à haute voix qu' il y avait des mouches qui avaient chié sur le portrait de l'Empereur dans la taverne où il buvait sa bière, ce soldat dont l'antienne était « Oui, mon Lieutenant ! ». Chveik fut sans doute le plus parfait des crétins qu'une armée ait jamais engagé et pourtant, Chveik est un des héros les plus subtils et des plus utiles de l'histoire de l'humanité. En fait, si face aux pouvoirs, les hommes appliquaient la méthode Chveik, aucune autorité... (continua)
Ordonnance de mon lieutenant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/1/2009 - 18:52
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Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο

Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο
Arkadía V [pémpti] - Pnevmatikó emvatírio

Στίχοι: Άγγελος Σικελιανός
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μαρία Φαραντούρη & Αντώνης Καλογιάννης

Testo di Angelos Sikelianos
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Maria Farandouri e Andonis Kaloyannis

Μi è venuto in mente di avere anche tradotto, di Sikelianòs e Theodorakis, Πνευματικό εμβατήριο . Io te lo mando, poi fanne quello che ti sembra meglio. Il fatto è che non amo molto questo testo, un po' troppo concitato e, così mi sembra, retorico (mi ha indotto a spingere il "registro" verso l'alto, con risultati foscol-dannunziani...). Però, la guerra vi è implicata, e come!, e la musica di Theod.[orakis] come sempre è notevole. E poi c'è la Farandouri. [gpt]

"During the German occupation, [Sikelianos] became a source of inspiration to the Greek people, especially through his speech and poem that he recited at the... (continua)

(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 30/1/2009 - 17:58
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And When They Ask Us

And When They Ask Us
[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek.

(Tune: 'They wouldn't believe me')
And when they ask us, how dangerous it was,
(continua)
inviata da Alessandro 30/1/2009 - 09:07

Far Far from Wipers

[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Far far from Wipers, I long to be,
(continua)
inviata da Alessandro 30/1/2009 - 08:58

Hush, Here Comes a Whizzbang

Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek
Hush, here comes a whizzbang,
(continua)
inviata da Alessandro 30/1/2009 - 08:52

Gassed Last Night

[1963]
Brano del musical teatrale "Oh, What a Lovely War!"
Da "The Donkeys" di Alan Clark e "The Good Soldier Švejk" di Jaroslav Hašek

Già negli anni '30 Joan Littlewood ed il marito Ewan MacColl (già, proprio il folksinger autore della Ballad Of Ho Chi Minh) avevano dato vita al "Theatre of Action" un progetto di teatro di denuncia e di contestazione, attento alla storia ed alle problematiche socio-politiche. I servizi segreti britannici li ritenevano sospetti comunisti e per alcuni anni la Littlewood e MacColl non poterono nemmeno lavorare, banditi dai programmi radiofonici alla BBC di cui erano autori e conduttori...
Alla fine della guerra il progetto originario fu ripreso e la Littlewood creò la compagnia "Theatre Workshop", che guidò fino al 1979. Le due produzioni più famose di questo periodo furono "A Taste of Honey" del 1958 e l'opera musicale "Oh, What a Lovely War!" del 1963, una sarcastica denuncia degli orrori del primo conflitto mondiale, portata qualche anno dopo anche sul grande schermo da Richard Attenborough.
Gassed last night and gassed the night before,
(continua)
inviata da Alessandro 30/1/2009 - 08:48

Hou hou !

Hou hou !
Hou hou !
Chanson française – Hou hou !– Marco Valdo M.I. – 2009

« Hou hou ! » est une de ces canzones tirées de l'œuvre d'Ugo Dessy, écrivain sarde et anarchiste. Homme pacifique et antimilitariste, violemment pro-civil aurait dit Vian. Ugo Dessy est aussi, il faut que cela se sache, un homme de haute moralité et un grand cœur – au demeurant, l'un ne va pas sans l'autre.
Fabrizio De André l'appelait son père de cœur, son père de pensée. C'est dire s'il convient de faire des canzones avec ses nouvelles.
À propos de De André, Hou hou ! est aussi l'histoire que Fabrizio raconta en moins atroce et d'une autre manière dans une de ses plus belles chansons « Bocca di Rosa » et que Brassens avant lui avait évoquée dans Margoton. Brassens et De André étaient plus tendres : Bocca di Rosa fut exilée; c'est le chat que les femmes du village tuèrent... Hou hou !, c'est l'histoire de Clara, c'est... (continua)
Elle découvre son ventre, en geignant "hou hou"
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/1/2009 - 00:26
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Song For Ireland

Song For Ireland
"...Dreaming in the night
I saw a land where no one had to fight..."


"Song for Ireland" was inspired by a trip the Colcloughs took to the Dingle Peninsula. Described as a "modern classic", it has been recorded by numerous artists, including Dick Gaughan, Luke Kelly, Mary Black, Ralph McTell, Celtic Spirit, The Dubliners, Brendan Hayes and Damien Leith.
Walking all the day
(continua)
inviata da Alessandro 29/1/2009 - 22:21
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Hard Times Come Again No More

Hard Times Come Again No More
"Hard Times Come Again No More" is a popular song written by Stephen C. Foster in 1854. Well-known and popular in its day, both in America and Europe, it was a favorite of both sides in the American Civil War. The song has been parodied many times. The first audio recording was a wax cylinder by the Edison Company (Edison Gold Moulded 9120) in 1905. It has been recorded numerous time since.

en.wikipedia
Let us pause in life's pleasures and count its many tears,
(continua)
inviata da Alessandro 29/1/2009 - 20:31

La fête chez les kapos

La fête chez les kapos
LA FÊTE CHEZ LES KAPOS
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)

Chanson française – La Fête chez les Kapos – Marco Valdo M.I. – 2009

La Fête chez les Kapos est la neuvième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
La Fête chez les Kapos raconte la fête que firent – à de nombreuses reprises – les kapos, lorsqu'il leur en prenait l'envie. Pour, comme cette fois, « fêter » des séances de punition de prisonniers récalcitrants. Pour ce faire, ils se réservaient els baraques en contraignant les prisonniers à une attente interminable à l'extérieur. La fête consistait en beuveries,... (continua)
C'était la fête chez les kapos
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2009 - 22:12

Neuf – barre – Vingt-deux = 9/22

Neuf – barre – Vingt-deux = 9/22
[2009]
Paroles par Marco Valdo M.I.
(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)

Neuf – barre – Vingt-deux : 9/22 est la sixième étape d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Neuf - barre – Vingt-deux = 9/22 se situe dans le cycle Dachau express juste après l'arrivée des 1700 Italiens sur la grande esplanade du camp de concentration.

Ne pas bouger, attente, attente
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/1/2009 - 17:41

מזעס איז די ערשטע זאַך

anonimo
מזעס איז די ערשטע זאַך
Mues iz di ershte zakh
[1942?]
Incisione/Recording:
Adrienne Cooper and Zalmen Mlotek,
Ghetto Tango, 2005

"Una canzone su di un tema difficile e dibattuto, quello del governo dei ghetti da parte delle autorità ebraiche (Judenräte) imposte dai nazisti.

"Quel che serve sono i soldi", dice questa canzone dal tono duro e sarcastico... Lo Judenrat passa solo un po' di pane e zucchero e, se non hai i soldi per corrompere i poliziotti (il riferimento è alla polizia ebraica), si può finire molto male: divorati dalla fame, dai pidocchi e dai vermi e "immortalati" nel registro dei decessi della comunità...

Testo trovato qui" [Alessandro "Bartleby"]

La canzone sembra provenire direttamente dal ghetto di Varsavia, e di questo risente molto lo yiddish utilizzato: pieno di termini in slang (uno slang proveniente in parte, come è ovvio, dalla lingua polacca), che non sono di facile interpretazione.... (continua)
מועס איז די ערשטע זאַך.
(continua)
inviata da Alessandro + CCG/AWS Staff 28/1/2009 - 09:05

איציק װיטענבערג

איציק װיטענבערג
Yitsik Vitnberg
[1946]
Testo di Shmerke Kaczerginski
Musica originale di Matvej Isaakovič Blanter
Lyrics by Shmerke Kaczerginski
Original (Russian) music by Matvej Isaakovič Blanter


La canzone fu scritta da Kaczerginsky, poeta e partigiano ebreo, dopo la fallita rivolta del Ghetto nel settembre 1943 e racconta della resa del comandante partigiano Yitzhak Wittenberg alla Gestapo nazista, che ne aveva chiesto la consegna minacciando la distruzione del Ghetto. Infatti, le continue "aktionen" degli occupanti ai danni degli abitanti del Ghetto, avevano posto la Judenrat, la dirigenza ebraica, in contrasto con la resistenza organizzata nella "Fareynikte Partizaner Organizatsye" (FPO). I partigiani ebrei lasciarono quindi il Ghetto per unirsi alle altre forze della resistenza, ma ciò naturalmente non impedì ai nazisti di liquidarlo alla fine dello stesso 1943.

"... Da qualche parte il nemico
Si... (continua)
ס'ליגט ערגעץ פֿאַרטײַעטס'ליגט ערגעץ פֿאַרטײַעט
(continua)
inviata da Alessandro + CCG/AWS Staff 28/1/2009 - 08:40
Percorsi: Ghetti
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Buchenwald

Canzone composta clandestinamente nel Lager di Buchenwald (Germania).
Parole e musica di Fritz Lettow, un internato.

Testo tratto dal sito "Lager e Deportazione", progetto dei Comuni di Nova Milanese e Bolzano sul tema della deportazione nazista.
Am Berghang so hoch da droben
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 20:12
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Sachsenhausen Lied

Canzone composta clandestinamente nel Lager di Sachsenhausen (Germania), su un’aria popolare, da Bernhard Bästlein, Karl Fischer e Karl Wloch, internati in quel campo perchè militanti comunisti.
Wir schreiten fest im gleichen Schritt,
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 19:55
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Den Spaten geschultert

anonimo
Den Spaten geschultert
Canzone composta clandestinamente nel Lager di Aschendorfer Moor (Germania) nell’estate 1937.

Presente nel volume curato da Guido Fackler intitolato “Des Lagers Stimme - Musik im KZ - Alltag und Häftlingskultur in den Konzentrationslagern 1933-1936”, pubblicato nel 2000.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”.

(Bernart Bartleby)
Den Spaten geschultert, marschieren wir
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 15:14

Fern verbannt nach Emslands Norden

Fern verbannt nach Emslands Norden
[1933]
Dell’autore di questo brano si conosce solo il cognome, Kaufmann, e che fu internato nel lager di Neusustrum, Sustrum-Moor, nell’Emsland tedesco, uno dei primi campi di concentramento nazisti, istituito già nel 1933. A Neusustrum finì, tra gli altri, la maggior parte degli omosessuali tedeschi.
Testo trovato su Volksliederarchiv
Sulla melodia di una canzone popolare russa, “Стенька Разин”, dedicata al rivoluzionario seicentesco Stepan Timofeevič Razin, detto Sten'ka, un cosacco protagonista della rivolta contro lo zar Alessio I Romanov nel 1670.
Nella raccolta in 3 CD “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”.
Fern verbannt nach Emslands Norden
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 13:37

Chant d’espoir

Chant d’espoir
Canzone composta clandestinamente nel Lager di Gusen I, sottocampo di Mauthausen, nel marzo 1944.
Parole di Jean Cayrol e musica di Remy Gillis, anc'egli a Gusen dal 1943.
Car nous marchons ici mes frères
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 13:19

Tutto passa e si scorda

Tutto passa e si scorda
[1944]
Parole di Giuseppe Funaro (Firenze, 2 Luglio 1909 – Auschwitz 1945).
Musica di Fred Raymond
Nel disco della Bottega Corale Bolzano intitolato “Canti dai Lager / Musik aus dem Lager”, a cura di Carla Giacomozzi e Giuseppe Paleari.
Testo trovato su Mes musiques régénérées – Jewish Music, il sito di Claude Torres di Montpellier.
Dalla testimonianza di Mariuccia e Rosetta Nulli, internate nel lager di Bolzano.

Giuseppe Funaro, ebreo, violoncellista e contrabbassista, fu il fondatore del Quartetto Jazz Funaro, con Nazzareno Raineri, Luigi Gozzi e tal Rossi, fisarmonicista. Ebreo e jazzista! Non poteva andargli peggio, in pieno fascismo: il jazz era considerato musica “degenerata” (e “alleata”) e dal 1938 le leggi razziali mussoliniane impedirono agli artisti ebrei di esibirsi. Il Quartetto Funaro, che aveva avuto una discreta fortuna, da quell’anno sparì da tutti i cataloghi. Trasferitosi... (continua)
Tutto passa e si scorda
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 13:06
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L'ovile delle vanità

L'ovile delle vanità
[2003]
Album “non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice”
Scritta da Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
Evelina la papera carina
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/1/2009 - 12:00
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Il sogno di Mhedy

Il sogno di Mhedy
Tratta dall'album "Il segreto della felicità" una canzone (tremendamente attuale) su CPT e lavoro nero

[2008]
Album “Il segreto della felicità”
Scritta da Lorenzo "Lollomanna" Mannarini
In una notte di sale e di luna
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/1/2009 - 11:55

Lichtenburger Lagerlied

Lichtenburger Lagerlied
[?]
Musica: Autore sconosciuto
Testo: Prigioniero sconosciuto
Music: Unknown
Words: Unknown prisoner

Avvertenza: Questa è l'ultima canzone dell'album.
Notice: This is the last song of the album.


Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman

La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.

Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment... (continua)
Lichtenburger Lager
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/1/2009 - 10:27

Candy

[1952]
Una canzone sulla guerra di Corea, dal punto di vista di un ragazzino americano il cui fratello maggiore è stato spedito al fronte...

Trovato su “Songs of Peace & Friendship” di Jerry Silverman, 1992.
Candy, oh candy, I love you so,
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 10:16
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La bataille de Salabertrand

La bataille de Salabertrand
[1689]
Il testo è quello stabilito dal ricercatore Emilio Tron sulla base divari cahiers manoscritti,
La melodia è quella raccolta sul campo negli anni '50, come eseguita da Charles Beux, detto “Gianassoun”, abitante di San Germano Chisone.

Propongo questa ennesima canzone valdese perchè, pur essendo una canzone di guerra, è però anche una canzone di resistenza...

"Per inquadrare questo brano occorre risalire al 1686, quando i circa 2500 Valdesi superstiti che non avevano abiurato, dopo la guerra di sterminio condotta contro di loro congiuntamente dal Duca Vittorio Amedeo II di Savoia e da Luigi XIV di Francia (il famoso Re Sole) si rifugiarono in esilio in Svizzera e in Germania. Il ricordo, la nostalgia della terra natia e l’anelito di ritornarvi, oltre al profondo disagio di vivere da emigrati in paesi di cui non conoscevano nè lingua, nè usanze, indusse i Valdesi, animati da Henri... (continua)
L’an seize cent quatre-vingt-neuf
(continua)
inviata da Alessandro 27/1/2009 - 08:28
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Una domanda. Se, come e' stato detto da qualcuno, in origine era un canto di minatori siciliani...
Perche' di minatori? La crozza ha a che fare coi minatori, con la miniera, in qualche modo.
Ho l'impressione che la storia sia un'altra, e che ci sita sfuggendo.

Mi viene in mente la canzone catalana

Santa barbara bendida,
Patrona de los mineros
mira
mira marucina, mira
mira como vengo yo

Tengo la camicia roja
(anche qui c'è un dubbio lallaralala, lallala)
del sangre de un compañero

Tengo la cabeza rota
y me la rumpió un marreno

Eventualmente posso essere piu' precisa e ritrovare le altre parole

A me sembra che si debba cercare in questa direzione.

perche' infatti e' una canzone bellissima, ed e' vero che I Mattanza sono quelli che l'hanno raccolta nel modo piu' egregio, a mio musicale parere.

Un saluto

Karagoz - Musica nomade
Toti O'Brien 27/1/2009 - 01:02
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War

War
Bob,anche se sei morto sei sempre vivo nel mio cuore.grazie alla tua musica ho superato momenti difficili della mia adolescenza e grazie a te ho capito che nel mondo c'he ancora gente che sfrutta i propri talenti x portare pace.C'è 1 tua frase bellissima che dice"Chi ha paura di sognare è destinato a morire",con questa ho capito che bisogna sempre rincorrere i propri sogni,anche irrangiugibili.Ciao,Bob,stammi bene lassù
BigBOB 95 26/1/2009 - 23:11
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A travers le grillage

A travers le grillage
Questa stessa canzone, con il titolo d "Le prisionnier de Saluces", viene attribuita ad un certo Buffa dei Peyrots di Luserna (Val Pellice), detenuto nelle carceri di Saluzzo. Costui sarebbe stato tra quei valdesi che languirono nelle prigioni del Piemonte dopo la persecuzione del 1686.

Dopo la fine della pace religiosa (revoca dell'Editto di Nantes), molti ugonotti di Francia trovarono rifugio nelle Valli presso i riformati valdesi. Ma Luigi XIV indusse Vittorio Amedeo II, il Duca di Savoia, ad allinearsi alla politica francese si repressione dei riformati. Nel 1686 i vladesi e i loro ospiti si trovarono presi tra due fuochi. Un paio di migliaia furono massacrati; 8500 furono trascinati in catene nelle prigioni piemontesi, tra cui Saluzzo, dove circa una metà trovarono la morte per stenti e malattie. I sopravvissuti vennero liberati e costretti all'esilio in Svizzera...
Ma gli irriducibili... (continua)
Alessandro 26/1/2009 - 21:04

9420 Wogan Terrace

9420 Wogan Terrace
[1983]
Words and music by Bob Lusk

"9420 Wogan Terrace was the address of the house I grew up in. I was born in 1947 and was 13 years old in 1960. When I was 16 I was sent to a southern Baptist military academy where I watched training films about a place called Vietnam. When I was 18 I was denied conscientious objector status, drafted against my will and given orders to go to Vietnam. To make a long story short I refused to go and was court martialed, serving 6 months in the Fort Dix stockade. I was then sent to Germany where I was active in the anti-war movement in the military, served out the remainder of my time and received an honorable discharge.
Some years later I put some thoughts down in a tone poem/song, which I updated for today. It's rather narcissistic and self-involved but every once in a while I sing it as a present to myself." Bob Lusk.
My father, talked to the man who worked the tugboats
(continua)
inviata da Alessandro 26/1/2009 - 15:27

Fort Dix Stockade

[1980]
Words: Bob Lusk
Tune: Columbus Stockade

"I was in the Fort Dix, New Jersey, Stockade from September 1967 to February 1968 because I refused to serve in Vietnam. I wrote this song in 1980 when I was playing with the Irish Bluegrass group 'The Green Ridge Boys'. The original stockade has now been demolished." Bob Lusk
Over there, in Fort Dix. New Jersey
(continua)
inviata da Alessandro 26/1/2009 - 15:22
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Δώδεκα τρελά παιδιά

Δώδεκα τρελά παιδιά
Versione italiana di Gian Piero Testa
DODICI FOLLI RAGAZZI
(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 26/1/2009 - 11:37




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