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Il pazzo e la stella

Il pazzo e la stella
1998 (2004)
Acqua e terra
C'erano più di mille stelle
(continua)
inviata da DonQuijote82 12/2/2009 - 23:39
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Ti regalerò una rosa

Ti regalerò una rosa
2007
Dall'altra parte del cancello

Visto che siamo vicini al Festival di Sanremo, ecco una canzone che lo ha vinto, senza essere per questo banale. Dall'album "Dall'altra parte del cancello" un'altra canzone che parla di follia e di Manicomi
Ti regalerò una rosa
(continua)
inviata da DonQuijote82 12/2/2009 - 23:37
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Io come voi

Io come voi
[2007]
Album :"Rasoi di seta, Giovanni Nuti canta Alda Merini"
Poesia di Alda Merini
A poem by Alda Merini
Musica e orchestrazione di Giovanni Nuti
Music and Orchestration by Giovanni Nuti

"Io come voi non sono stato ascoltato e ho visto le sbarre/del silenzio crescermi intorno e strapparmi i capelli/io come voi ho pianto, ho riso e ho sperato" "Io come voi sono stato sorpreso mentre rubavo la vita": comincia così questa bellissima poesia di Alda, che può essere idealmente dedicata a tutti coloro che sono reclusi nelle prigioni o nei manicomi. Quando l'ho musicata ne è uscito un brano molto intenso, che ho deciso di mettere all'ingresso del mio sito www.giovanninuti.com perché penso che nella vita ognuno di noi soffre per qualche ingiustizia, diventando suo malgrado un esperto nella "scienza del dolore dell'uomo".
Io come voi sono stata sorpresa mentre rubavo la vita,
(continua)
inviata da adriana 12/2/2009 - 19:33
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Canzone per Alda Merini

Canzone per Alda Merini
[1999]
Album: Sogna, ragazzo sogna

Canzone per Alda Merini
Noi qui dentro si vive in un lungo letargo,
(continua)
inviata da adriana 12/2/2009 - 14:53
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Manicomi

Manicomi
[1995]
Testo e musica di Davide Bernasconi
[Davide Van De Sfroos]
Dall'album "Manicomi"
Ricordo una vita con donne e bottiglie,
(continua)
inviata da adriana 12/2/2009 - 14:27

Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome

Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome
Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome

Chanson française - Le Petit Chaperon Rouge et le Loup de Rome – Marco Valdo M.I. – 2009

La chanson du Petit Chaperon Rouge et du Loup de Rome se propose d'écouter des voix anciennes à propos de ce qui se vit aujourd'hui en Italie. Avec le passage du temps et de l'âge, l'histoire bégaye et semble vouloir se répéter, avec des nuances cependant; elle avance masquée ou disons que comme le Loup de Perrault, le Loup de Rome avance déguisé, tout sourire sur ses écrans. D'aucuns diront que l'affaire est une affaire d'Italie et qu'une chanson en français n'a rien à y faire.
Mais, dit Marco Valdo M.I., la belle affaire... Pour sonner le tocsin, il n'est pas de frontières. Et puis, c'est manquer de mémoire que de croire que ce qui opprime l'Italien sera sans incidences pour les autres demain. L'histoire bégaye peut-être, mais nous on se souvient. La... (continua)
Sonnons les cloches ! Rompons le silence !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/2/2009 - 12:38
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FBD (Fosforo Bianco Democratico)

FBD (Fosforo Bianco Democratico)
[2008]
Dall’album “Tarlo Terzo”
Bruno Dorella: timpano, rullante
Giovanni Succi: chitarra acustica



“Si tratta del brillante episodio del bombardamento operato indiscriminatamente sulla città di Falluja, Iraq novembre 2004, condotto in nostro nome e in quello della democrazia. E abbiamo largamente utilizzato un’arma chimica di distruzione di massa (da noi stessi dichiarata illegale) che si chiama fosforo bianco (nome in codice Willy Pete) e che produce il brillante effetto di sciogliere i corpi composti di liquidi, tipo gli umani.
Lo abbiamo fatto per colpire alcuni terroristi barricati in quella città, sostenitori di un dittatore che noi stessi avevamo posto al potere per abbatterlo al momento opportuno ed impossessarci direttamente o indirettamente del controllo di una vasta regione strategica. Purtroppo questi balordi si erano nascosti proprio in città, quindi si è dovuto raderla... (continua)
Milioni di GB
(continua)
inviata da Alessandro 12/2/2009 - 09:08
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Sognando

Sognando
[1971]
Testo e musica di Aldo Caponi [Don Backy]
Lyrics and music by Aldo Caponi [Don Backy]
Interpretata anche da Mina
Prima incisione: 1974
First recording: 1974
Album: Sognando [1978]
Su Single / Single Release: 1978

Il signor Aldo Caponi, da Santa Croce sull'Arno (Pisa), paese di concerie di pellame, di odori mefitici e che ha condiviso con Firenze la rovinosa alluvione del 1966, è con tutta probabilità e ragionevolezza uno dei più grandi cantautori italiani. Dimenticavo: si fa chiamare “Don Backy” da una quarantina d'anni buoni; quel nome d'arte americaneggiante, come imponevano l'epoca e il roccherròlle, glielo diede il suo ex amico Adriano Celentano. Il quale, a scrivere testi e musiche, non gli lega nemmeno le scarpe. Solo che Adriano Celentano è famoso in tutto il mondo, mentre Aldo Caponi, alias Don Backy, dopo qualche anno di grande notorietà e canzoni splendide (Immensità,... (continua)
Me ne sto lì seduto e assente,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 04:20
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Albatro

Albatro
[2006]
Da "Delirio e castigo" (album autoprodotto)
Scritta da Davide Giromini
Luca Rapisarda: Voce, chitarra
Davide Giromini: Fisarmonica, cori
Michele Menconi: Violino
Matteo Procuranti: Clarinetto, cori
Gabriele D'Ascoli: Basso
Alessandra Daietti: Percussioni


"Ai veri artisti, che predicano nel deserto."
[Dal libretto dell'album]

Il tema di questa canzone è contenuto nell'introduzione recitata da Matteo Procuranti. Ricordiamo anche che nello stesso album, gli Apuamater, prima di Alessio Lega, hanno interpretato anche E qualcuno poi disse di Gianni Nebbiosi.
Insonni, bestemmiatori, sifilitici, omosessuali, dissipatori, alchimisti, libertini. Tutta una popolazione si trova ad un tratto, nella seconda metà del XVII secolo, rigettata al di là di una linea di separazione, e rinchiusa in asili che erano destinati a diventare, dopo un secolo o due, i campi chiusi della follia.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 04:03
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Emigrato su in Germania

Emigrato su in Germania
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Emigrato su in Germania
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:58
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Ballata dell'alcoolizzato

Ballata dell'alcoolizzato
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Chissà
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:56
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Ti ricordi Nina

Ti ricordi Nina
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
Ti ricordi Nina
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:55
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E qualcuno poi disse

E qualcuno poi disse
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Incisa anche nel VIII volume di "Avanti Popolo", antologia della canzone popolare e di lotta italiana pubblicata nel 1995 dalla rivista "Avvenimenti"
Interpretata anche dagli Apuamater Indiesfolk nell'album "Delirio e Castigo" (2006)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo,... (continua)
Fu l'idea di vedere i tuoi occhi
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:53
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Il numero d'appello

Il numero d'appello
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008
Interpretata anche da Maria Monti in Maria Monti e i Contrautori (1972)


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi,... (continua)
Quando, nel cercare di farsi capire,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:45
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In un anno e più d'amore

In un anno e più d'amore
[1972]
E ti chiamaron Matta

Testo e musica di Gianni Nebbiosi
Lyrics and music by Gianni Nebbiosi
EP Dischi Del Sole - DS76
Riedizione di Alessio Lega e Rocco Marchi - 2008


E TI CHIAMARON MATTA


In un anno e più d'amore
Il numero d'appello
E qualcuno poi disse
Ti ricordi Nina
Ballata dell'alcoolizzato
Emigrato su in Germania


Non se ne trovano quasi, in rete, fotografie del professor Gianni Nebbiosi. È, adesso, uno stimato studioso di psicologia e frenologia a livello internazionale: basta digitare il suo nome su Google, e compaiono studi, interventi a seminari e congressi, testimonianze professionali. E anche la fotografia che qui presentiamo, che lo ritrae nel 2002, è stata presa ad un convegno internazionale tenutosi in Spagna. Digitare il suo nome su Google, dicevamo. In mezzo agli studi e agli interventi, compare però anche una cosa “strana”, a nome di Gianni Nebbiosi.... (continua)
In un anno e più d'amore
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/2/2009 - 02:07
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Marta

Marta
[1974]
Testo e musica di Antonello Venditti
Album: Quando sarà Natale


Lo abbiamo appena preso per i fondelli, Antonello Venditti, con la stupefacente “rielaborazione” di Corrado Guzzanti. Ma siccome questa è una giornata di imprevedibilità e di Extra, ora vogliamo un po' rendergli omaggio. O meglio, rendere omaggio al primissimo Venditti, degli anni '70, quello che riusciva a tirar fuori anche canzoni stupende come questa. Il repertorio giovanile di Venditti era in gran parte basato sullo studio della figura femminile in tutte le sue possibili problematiche, specialmente in anni difficili come quelli, in cui la condizione della donna stava cambiando rapidamente anche in Italia. Questa canzone ne è forse il migliore esempio. La figura di Marta, giovanissima studentessa operaia alle prese con tutte le difficoltà, le durezze della vita quotidiana e della famiglia, con il padre-padrone che... (continua)
Prega, Marta, nella sera
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2009 - 00:03
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Corrado Guzzanti: Grande Raccordo Anulare

Corrado Guzzanti: Grande Raccordo Anulare
[2000]
Testo e musica di Corrado Guzzanti
Dalla trasmissione di Rai 3 "L'ottavo nano"

L'anno era il 2001, e nella trasmissione di rai 3 L'Ottavo Nano, condotta dalla contessa Serena Dandini de Sylva (non ci crederete, ma si chiama proprio così) accadeva una cosa strana, che ancora oggi, a distanza di anni, viene ricordata e -soprattutto- berciata a squarciagola. A determinati punti di quella trasmissione satirica, l'ideatore della stessa, Corrado Guzzanti, prorompeva in scena con un pianoforte semovente, travestito -anche vocalmente, e in modo perfetto- da Antonello Venditti e si metteva a cantare quanto segue, la vera e unica epopea toponomastica metropolitana di Roma e del suo Grande Raccordo Anulare. Su una melodia strappacore più vendittiana di quelle di Venditti, due innamorati si godono tutto il consueto ingorgo facendo l'amore e figli nelle soste, e raccontando tutte le uscite (o... (continua)
Vieni con me, amore, sur Grande Raccordo Anulare,
(continua)
inviata da Riccardo & Adriana 11/2/2009 - 17:57
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Chi fermerà la tonaca

Chi fermerà la tonaca
Interpretata da Lello Vitello

Imprevedibile Riccardo Scocciante! Stasera, anzi stanotte, sfodera persino il suo romanesco (a dire il vero assai maccheronico, ma comunque lodevole per impegno) e ci fornisce la sua particolare visione dell'Itaglia di oggi, paese tanto più incarognito e di potenziali linciatori della porta accanto quanto più la longa et pelosa manus d'una chiesa cattolica oramai palesemente impegnata a restaurare il suo potere temporale si stende su ogni aspetto della nostra vita. Certo che lo Scocciantiello, per parlare di questi gravi e pressanti argomenti, avrebbe potuto, toh, prendere un canto più consono ad una simile rielaborazione: un bel gregoriano, una commovente canzone di fra' Giuseppe Cionfoli, o meglio ancora la sigla di qualche stronzata fìcscion a base di preti e poliziotti (i pilastri della società!); invece ha scelto la vecchia ma ancor scatenata canzone dei Pooh, Chi fermerà la musica. Vallo a capire! [CCG/AWS Staff]]
Ora si santifica
(continua)
11/2/2009 - 04:44
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Canção do desterro (Emigrantes)

Canção do desterro (Emigrantes)
[1970]
Testo e musica di José "Zeca" Afonso
Palavras e música de José "Zeca" Afonso
Album: Traz outro amigo também

Quella che è stata l'emigrazione portoghese, mi è capitato di toccarlo con mano, di vederlo coi miei occhi in uno in quegli angoli di mondo dove anch'io mi sono trovato in desterro. Una piccola città svizzera, Friburgo, ricca, pasciuta, linda, ordinata. E dovunque, portoghesi. Ancora, magari dopo trenta o quarant'anni, con le automobili con la targa portoghese. A pochi metri dalla casa dove abitavo, il Bar Porto e il Bar Benfica, con la rivalità tra le due principali squadre di calcio del paese trasferita a migliaia di chilometri di distanza. E sempre un ordine e una dignità in qualsiasi cosa i portoghesi facessero, anche festeggiare le vittorie della nazionale ai campionati mondiali. Le pulizie nello stabile, sempre quello dove abitavo, le facevano due signore portoghesi,... (continua)
Vieram cedo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/2/2009 - 00:18
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Songs of Children Cantata

La Songs of Children Cantata è composta da nove poesie scritte da bambini ebrei internati nel lager di Theresienstadt (Repubblica Ceca), meglio e più tristemente noto come Terezín.

A partire dal 1940 i nazisti allestirono a Terezín prima una prigione, poi un vero e proprio ghetto che servì da da campo di transito per gli ebrei diretti ad Auschwitz e ad altri campi di sterminio.

15.000 bambini passarono per Terezín. Ne sopravvissero solo 150.

"La comunità ebraica di Theresienstadt si assicurò che tutti i bambini deportati potessero continuare il loro percorso educativo. Quotidianamente si tenevano lezioni ed attività sportive; inoltre la comunità riuscì a pubblicare una rivista illustrata, Vedem, che trattava di poesia, dialoghi e recensioni letterarie ed era completamente prodotto da ragazzi di un'età compresa tra i dodici ed i quindici anni. [...]
L'insegnante d'arte Friedl Dicker-Brandeis... (continua)
Only take heed, and keep your soul diligently lest you forget the things which your eyes
(continua)
inviata da Alessandro 10/2/2009 - 09:14

Joseph est toujours là

Joseph est toujours là
Chanson française – Joseph est toujours là – Marco Valdo M.I. - 2009

(19 septembre 1943 - Suite en plusieurs tableaux.)

Joseph est toujours là est le résumé et la dernière étape, même si d'autres doivent encore venir s' y insérer, d'un cycle de chansons qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne... (continua)
César-Alexandre-Benito voulait guider le monde entier
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2009 - 17:04
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Requiem For A Dying Song

Requiem For A Dying Song
Dal disco "Float" del 2008
There's a government whip cracked across your back
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/2/2009 - 21:07
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(No More) Paddy's Lament

(No More) Paddy's Lament
tratto dal disco "Float" del 2008. Il titolo fa riferimento alla canzone Paddy's Lament (By the hush).
Wipe the blood from your lip
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/2/2009 - 21:02
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Ρωμιοσύνη

Ρωμιοσύνη
Romiosýni

[1966]
Στίχοι: Γιάννης Ρίτσος
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης

Testo di Yannis Ritsos
Musica di Mikis Theodorakis
Prima esecuzione di Grigoris Bithikotsis


ROMIOSYNI, LA GRECITA'

Senza dubbio, Yannis Ritsos è il poeta con cui Theodorakis è identificato più da vicino in Grecia. Come Theodorakis, Ritsos è stato un poeta e scrittore assai prolifico profondamente impegnato a sinistra.

Le nove canzoni del ciclo di Ρωμιοσύνη sono adattamenti di alcune parti di un poema assai più lungo in cui Ritsos tenta, così come Odysseas Elytis nell'Ἄξιον Ἐστί, di sintetizzare e fissare gli eventi della recente storia greca in una forma di epica moderna.

Il tema centrale di Ritsos è la Resistenza -Ρωμιοσύνη, lo spirito di indipendenza tipico dei greci, la “Grecità” così come il termine è reso correntemente*, dal tempo di Digenis Akritas** fino ai partigiani... (continua)
ΡΩΜΙΟΣΥΝΗ

(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 8/2/2009 - 01:36
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Anthem For The New Millennium Generation

Anthem For The New Millennium Generation
Album: A Benefit for Victims of Violent Crime (2007)
We stand against every lie they tell.
(continua)
7/2/2009 - 19:59
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Spartaco

Spartaco
« ... Il y a dix ans le mot « Précaire » était seulement une chose qui concernait les écoles... Dix ans sont passés et le mot précaire représente 80 % des travailleurs italiens.
Comme il me plaît d'appeler les choses par leur nom, j'ai fait une réflexion : peut-être qu' une chose qui ressemble à une vieille usance qu'on appelle l'esclavage, devrait être appelée par son nom.
Et alors, il m'est venu à l'esprit que si la mode de l'esclavage revient, peut être devrait revenir à la mode aussi les anciens libérateurs.
Telle est la réflexion qu'Alessio Lega faisait dans l'introduction (inédite) à sa chanson durant une entrevue à Radio Popolare. »

Ici commence l'avis de Marco Valdo M.I.

Alessio Lega a parfaitement raison dans son approche de la réalité en définissant le travail, lorsqu'il est précaire, comme une forme de servitude et pour tout dire d'esclavage.
Mais une première constatation s'impose... (continua)
SPARTACUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2009 - 12:17
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Le déserteur

Le déserteur
"G. E., di Torino, anni 21, legatore, celibe, incensurato, soldato nel 2° genio; condannato all’ergastolo per tradimento.
Nell’ottobre 1917 e posteriormente facendo tra i militari propaganda per la conclusione della pace, raccogliendo offerte destinate a sovvenire un giornale che notoriamente propugnava la pace a ogni costo, tentava di togliere alle truppe la necessaria forza di resistenza per agire e per difendersi contro il nemico."

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 11:19
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Mike Harding: Christmas 1914

Mike Harding: Christmas 1914
“Era Pasqua, era primavera e c’era la guerra: italiani e austriaci si fronteggiavano sul Carso, rintanati nelle opposte trincee, attenti ad ogni mossa del nemico. Tutta la notte l’artiglieria e la fucileria avevano crepitato e ora, alba del giorno di Pasqua, tutto taceva: sembrava che, per un segreto accordo, italiani e austriaci intendessero festeggiare la ricorrenza.
Durante tutta la mattinata durò il silenzio; i soldati avrebbero potuto mettersi a cavalcioni sull’orlo della trincea a fumare le sigaretta, sicuri di arrivare indisturbati fino alla cicca.
In quel silenzio un soldato italiano, Molòn, salì sopra i sacchetti a terra della trincea e incominciò a fare degli strani gesti verso gli austriaci: con le segnalazioni che si fanno a braccia usando l’alfabeto internazionale augurava la Buona Pasqua ai nemici.
Quasi subito uscì dalla trincea austriaca un soldato che si mise a fare gesti... (continua)
Alessandro 5/2/2009 - 11:01
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Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)

anonimo
Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo)
"Gruppo di 7 giovanissimi contadini della provincia di Belluno, celibi, incensurati; 2 condannati a 5 anni e 7 mesi di reclusione ordinaria, 5 a 2 anni.
Gli accusati la sera del 21 gennaio 1917 si recavano nei pressi dell'accampamento di Bassanese, dove trovavasi a riposo il 2° battaglione del 136° fanteria, ed ivi intonavano ad alta voce una canzone che aveva per ritornello 'prendi il fucile e gettalo a terra, vogliamo la pace e non più la guerra'.
E' rimasto assodato che i prevenuti cantavano quella nefasta canzone, la quale non poteva avere altro scopo che quello di riuscire sediziosamente suggestiva per i soldati, oltre che scandalosa e pericolosa".

Da "Sentenze dei tribunali militari italiani durante la prima guerra mondiale". Documenti dell'archivio centrale dello Stato. Testo a cura di Gioacchino Maviglia. Luciano Manzuoli Editore, Firenze (1972/1973). Collana della Biblioteca del Lavoro, a cura de gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi. (Lire 1.250)
Alessandro 5/2/2009 - 08:16
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Bergen-Belsen moje

Bergen-Belsen moje
Version française – BERGEN-BELSEN – Marco Valdo M.I. – 2009
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – 2009

Le camp de Bergen-Belsen ( ou plus communément Belsen) était un camp de concentration nazi situé dans la Basse-Saxe, au sud-est de la ville de Bergen, près de Celle. Entre 1943 et 1945, on estime que 50.000 personnes moururent dans le camp, dont 35.000 de typhus dans les cinq premiers mois de 1945.

Au camp de Bergen-Belsen, entre autres, moururent l'écrivain et peintre Josef Čapek, la jeune Anne Frank et sa sœur Margot.
L'acteur et cinéaste Roberto Benigni est fils d'un ex-déporté du camp de Bergen-Belsen.
BERGEN-BELSEN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2009 - 19:47
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Emigration song

Emigration song
Per DonQuijote 82. Ovviamente la canzone non te la abbiamo potuta approvare...perché c'era già :-) Cogliamo l'occasione per raccomandare a tutti i collaboratori di verificare con un "cerca" approfondito (ad esempio impostando parole chiave) se una data canzone non sia già presente nel sito.
CCG/AWS Staff 4/2/2009 - 19:09
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La linea rossa

Mi pare che la versione da Il Deposito sia più corretta e completa...
La linea rossa
LA LINEA ROSSA
(continua)
inviata da Alessandro 3/2/2009 - 23:57
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And When They Ask Us

And When They Ask Us
E QUANDO CI CHIEDERANNO
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/2/2009 - 10:49
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Fuck Armageddon... This Is Hell!

Fuck Armageddon... This Is Hell!
FANCULO ALL'APOCALISSE, SIAMO GIA' ALL'INFERNO
(continua)
inviata da Fabio 2/2/2009 - 18:52
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Il Pescatore

Il Pescatore
Appello a tutti i galliatesi: se trovate errori di qualunque tipo correggeteli!!!!
I PISCADÔ
(continua)
2/2/2009 - 16:45
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La ballata dell'eroe

La ballata dell'eroe
Se ho commesso qualche errore di scrittura, chi vuole può correggerlo.
A BALÀDA DA L'ERÒE
(continua)
2/2/2009 - 16:04
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
GALLIATESE / GALLIATE DIALECT

Una versione de "La guerra di Piero" in galliatese, il dialetto di Galliate (provincia di Novara).
Avendo molti fonemi, il galliatese non è facile da scrivere.
Perciò chiunque più esperto di me può, se vuole, rimaneggiarla e correggerla.
A GUÈRA DI PIDRÎN
(continua)
1/2/2009 - 16:51
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Τα 18 λιανοτράγουδα της πικρής πατρίδας

Τα 18 λιανοτράγουδα της πικρής πατρίδας
Dialogo con un fiore e Ciclamino: quando parecchi anni fa tradussi, per me e i pochi amici curiosi della Grecia, le 18 λιανοτράγουδα di Ritsos, non mi capacitavo, io che sono lombardo e prealpino e che i ciclamini li ho sempre visti spuntare dal muschio umido e ombroso dei sottoboschi, non mi capacitavo di cosa ci facesse un ciclamino "nella fessura della roccia" e di come facesse a "prendere il sole". Finché un giorno d'estate, invece di andare a fare il bagno, presi la bicicletta su per una salitaccia e poi, a piedi, mi arrampicai su un βράχο panoramicissimo, in cima al quale da diverse estati mi chiamava una cappella del solito Profeta Elìa, che abita e denomina uno sterminato numero di monti, colli e rupi della Grecia. E lì, nella fessura della roccia mi vennero incontro i ciclamini, proprio quelli di Ritsos. Non sono profumati come i nostri, ma frullano al vento e bevono il sole. Ritsos ne ha fatto un simbolo dei suoi Greci, che si nutrivano di poco in quella terra dura e assolata, ma che bevevano la vita e davano vita al canto.
Gian Piero Testa 1/2/2009 - 13:25
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La médaille

La médaille
Video dell'interpretazione di Alessio Lega e Mokacyclope

adriana 1/2/2009 - 09:37
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La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]

La prière [<i>including</i> Il n'y a pas d'amour heureux</i> and <i>Preghiera in gennaio</i>]
Versione cantabile, fedele all'originale, anche se in parte modernizzata. Alcune immagini poetiche infatti, tipiche dei primi decenni del 900,vengono attualizzate. Così il bambino morente mentre gli altri giocano in cortile diviene il ragazzo ucciso in chissà quali tragiche circostanze e l'ubriaco che rientra alla sera diviene il padre violento.
LA PREGHIERA
(continua)
inviata da Andrea Buriani 31/1/2009 - 19:23
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Τò Ἄξιόν Ἐστι

Τò Ἄξιόν Ἐστι
Versione italiana di Gian Piero Testa
[1998]
GLORIA [DIGNUM EST]
(continua)
inviata da Gian Piero Testa & CCG/AWS Staff 31/1/2009 - 18:51




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