Venerdì schianto
Version française - VENDREDI JE MEURS – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Venerdì Santo – Riccardo Scocciante – 2009
L'immarcescible Rik Scoccia écrit à notre site : « Me trouvant actuellement de passage dans la riante cité de Plaisance, pour des histoires de femmes d'enrichissement culturel et spirituel, il m'est revenu d'une connaissance que que justement des tours de la centrale de l'Enel (Compagnie d'Électricité nationale) de cette ville, le bon Francesco Guccini tira son inspiration pour la puissante image des « tours de fumée » de Il vecchio e il bambino. J'ai pensé ainsi remettre au jour une vieille, très vieille chanson du susdit, Venerdì Santo et de la massacrer réélaborer même, d'une manière à ce qu'elle puisse franchement servir d'espoir et de souhait pour un futur meilleur et surtout, rapide. » Dans ce cas, cela dit entre nous, comment lui donner tort ? Et nous en sommes tellement convaincus que dans la section vidéo nous avons... (continua)
L'immarcescible Rik Scoccia écrit à notre site : « Me trouvant actuellement de passage dans la riante cité de Plaisance, pour des histoires de femmes d'enrichissement culturel et spirituel, il m'est revenu d'une connaissance que que justement des tours de la centrale de l'Enel (Compagnie d'Électricité nationale) de cette ville, le bon Francesco Guccini tira son inspiration pour la puissante image des « tours de fumée » de Il vecchio e il bambino. J'ai pensé ainsi remettre au jour une vieille, très vieille chanson du susdit, Venerdì Santo et de la massacrer réélaborer même, d'une manière à ce qu'elle puisse franchement servir d'espoir et de souhait pour un futur meilleur et surtout, rapide. » Dans ce cas, cela dit entre nous, comment lui donner tort ? Et nous en sommes tellement convaincus que dans la section vidéo nous avons... (continua)
VENDREDI JE MEURS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/10/2009 - 22:14
Ballade von der Judenhure Marie Sanders
In italiano corrente
La Ballata di Marie Sanders, la Donna dell’Ebreo
(continua)
(continua)
inviata da Bruno Leoni 8/10/2009 - 20:42
The Massacres of My Lai (Song My) and Truong An, March 1968
"I confess, without shame, that I am sick and tired of fighting — its glory is all moonshine; even success the most brilliant is over dead and mangled bodies, with the anguish and lamentations of distant families, appealing to me for sons, husbands, and fathers ... it is only those who have never heard a shot, never heard the shriek and groans of the wounded and lacerated ... that cry aloud for more blood, more vengeance, more desolation...."
"Confesso, senza vergogna, che non ce la faccio più a combattere - tutta 'sta gloria è una sciocchezza; anche la vittoria più brillante è ottenuta al prezzo di morti e corpi maciullati, con il tormento ed il dolore di parenti lontani che mi chiedono della sorte dei loro figli, dei loro mariti, dei loro padri... Sono soltanto quelli che non hanno mai sentito uno sparo, che non hanno mai sentito le urla e i gemiti dei feriti e degli straziati, a chiedere urlando ancora sangue, ancora vendetta, ancora desolazione..."
Gen. William Tecumseh Sherman, 1865.
"Confesso, senza vergogna, che non ce la faccio più a combattere - tutta 'sta gloria è una sciocchezza; anche la vittoria più brillante è ottenuta al prezzo di morti e corpi maciullati, con il tormento ed il dolore di parenti lontani che mi chiedono della sorte dei loro figli, dei loro mariti, dei loro padri... Sono soltanto quelli che non hanno mai sentito uno sparo, che non hanno mai sentito le urla e i gemiti dei feriti e degli straziati, a chiedere urlando ancora sangue, ancora vendetta, ancora desolazione..."
Gen. William Tecumseh Sherman, 1865.
Alessandro 8/10/2009 - 01:08
Fuoco sulla collina
[1979]
Album "Agnese dolce Agnese"
Ivan Graziani nasceva ieri, nell'anno della Liberazione, e moriva a capodanno del 1997...
Non mi lancio in interpretazioni di questa ermetica canzone ma, secondo me, è una canzone contro la guerra...
Album "Agnese dolce Agnese"
Ivan Graziani nasceva ieri, nell'anno della Liberazione, e moriva a capodanno del 1997...
Non mi lancio in interpretazioni di questa ermetica canzone ma, secondo me, è una canzone contro la guerra...
Ieri ho sognato un giardino
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 7/10/2009 - 22:15
Piombo
Dedicata a Roberto Saviano.
"Chiazze di sangue, giornate di sole
(continua)
(continua)
inviata da Jack SSSR 7/10/2009 - 19:20
Amor en la guerra
[1974]
Album "Dominican Republic: La Hora Esta Llegando!" (Paredon Records)
Letra: Chico Gonzales
Musica: Ramón Leonardo
Album "Dominican Republic: La Hora Esta Llegando!" (Paredon Records)
Letra: Chico Gonzales
Musica: Ramón Leonardo
En tiempos de guerra recuerda
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 7/10/2009 - 15:13
We Will All Go Together When We Go
VI GÅR ALLE SAMMEN SAMMEN
(continua)
(continua)
inviata da Holger 7/10/2009 - 13:18
Abra las Rejas, Señor Gobierno
[1974]
Album "Dominican Republic: La Hora Esta Llegando!" (Paredon Records)
Letra: Chico Gonzales
Musica: Ramón Leonardo
In quegli anni sia il leader della formazione Expresión Joven, Ramón Leonardo, che alcuni suoi membri furono ripetutamente arrestati e incarcerati, nonostante la notorietà internazionale che il gruppo aveva assunto in seguito alla sua partecipazione al festival "Primer Encuentro Internacional de la Nueva Canción Siete Días con el Pueblo" (fine 1974), che aveva visto esibirsi artisti del calibro di Mercedes Sosa e Silvio Rodríguez...
Album "Dominican Republic: La Hora Esta Llegando!" (Paredon Records)
Letra: Chico Gonzales
Musica: Ramón Leonardo
In quegli anni sia il leader della formazione Expresión Joven, Ramón Leonardo, che alcuni suoi membri furono ripetutamente arrestati e incarcerati, nonostante la notorietà internazionale che il gruppo aveva assunto in seguito alla sua partecipazione al festival "Primer Encuentro Internacional de la Nueva Canción Siete Días con el Pueblo" (fine 1974), che aveva visto esibirsi artisti del calibro di Mercedes Sosa e Silvio Rodríguez...
Miro hacia todas partes
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 7/10/2009 - 12:01
Piombo
[1975]
Album "La luna e falò" (Folkstudio)
Il protagonista di questa canzone è un operaio di fonderia affetto da saturnismo, l'avvelenamento da piombo di cui spesso si ammalavano e morivano gli addetti agli altoforni...
Oggi in Cina, nello Hunan e nello Shaanxi, si ammalano ancora i bambini perchè, in nome della crescita e del profitto, le fonderie non depurano gli scarichi inquinanti che vanno a contaminare falde e sorgenti...
Album "La luna e falò" (Folkstudio)
Il protagonista di questa canzone è un operaio di fonderia affetto da saturnismo, l'avvelenamento da piombo di cui spesso si ammalavano e morivano gli addetti agli altoforni...
Oggi in Cina, nello Hunan e nello Shaanxi, si ammalano ancora i bambini perchè, in nome della crescita e del profitto, le fonderie non depurano gli scarichi inquinanti che vanno a contaminare falde e sorgenti...
La mattina è sempre peggio ad alzarsi ad ogni costo
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 7/10/2009 - 10:39
Mio fratello è figlio unico
in modo tutt'altro che tempestivo, volevo ringraziarvi di aver scelto la mia recensione per documentare questa meravigliosa canzone.
sono contenta di esservi stata in certo modo utile.
saluti,
emanuela liverani
sono contenta di esservi stata in certo modo utile.
saluti,
emanuela liverani
Emanuela Liverani 6/10/2009 - 17:39
All The Ghosts That Walk This Earth
[2004]
Album "Songs for Mahmud"
Album "Songs for Mahmud"
I'll tell you what happened
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 15:32
Missing in Action
[1952]
Credo che si tratti del ritorno dalla guerra di un fantasma...
Canzone scritta da Helen Kays e Arthur Q. Smith e incisa nel 1951 da Ernest Tubb su Decca Records
Testo trovato su The Authentic History Center
I "MiA" statunitensi nella guerra di Corea furono circa 8.000, molti di più i sudcoreani.
Un testo con un tema universale che si ritrova in molte canzoni di ogni epoca incentrate sul ritorno di un soldato qualunque da una qualsiasi guerra, si vedano per esempio Pover suldà o Le retour du marin, ou Brave marin revient de guerre.
Ed il tema è molto più sottile di quanto appare dal melodrammatico racconto in sè: si tratta dell'impossibilità di un vero ritorno per chi è sfuggito alla carneficina di una guerra, per chi avrebbe dovuto morire con tutti gli altri e invece ha avuto il destino di sopravvivere, di essere testimone di quella mostruosità... Un uomo che non avrebbe dovuto tornare, un fantasma, uno zombie, un disadattato che porta con sè un orrore inconciliabile con la vita...
(Bernart Bartleby)
Credo che si tratti del ritorno dalla guerra di un fantasma...
Canzone scritta da Helen Kays e Arthur Q. Smith e incisa nel 1951 da Ernest Tubb su Decca Records
Testo trovato su The Authentic History Center
I "MiA" statunitensi nella guerra di Corea furono circa 8.000, molti di più i sudcoreani.
Un testo con un tema universale che si ritrova in molte canzoni di ogni epoca incentrate sul ritorno di un soldato qualunque da una qualsiasi guerra, si vedano per esempio Pover suldà o Le retour du marin, ou Brave marin revient de guerre.
Ed il tema è molto più sottile di quanto appare dal melodrammatico racconto in sè: si tratta dell'impossibilità di un vero ritorno per chi è sfuggito alla carneficina di una guerra, per chi avrebbe dovuto morire con tutti gli altri e invece ha avuto il destino di sopravvivere, di essere testimone di quella mostruosità... Un uomo che non avrebbe dovuto tornare, un fantasma, uno zombie, un disadattato che porta con sè un orrore inconciliabile con la vita...
(Bernart Bartleby)
The warship had landed and I was ashore
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 15:09
Love And Harmony
anonimo
Trovata sulla Max Hunter Folk Song Collection dell'Università del Missouri, come cantata nel 1969 da tal Reba Dearmore, Mountain Home, Arkansas.
A questi due è andata meglio che non alla coppia della tragica "Deep Blue Sea"...
A questi due è andata meglio che non alla coppia della tragica "Deep Blue Sea"...
Here stands a loving couple
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 14:35
Deep Blue Sea
anonimo
Trovata sulla Max Hunter Folk Song Collection dell'Università del Missouri, nella versione cantata nel 1970 da tal Ollie Gilbert, Mountain View, Arkansas.
Tristirrima 'sta canzone! Potrebbe forse risalire al 1917, anno del coinvolgimento statunitense nel primo conflitto mondiale...
Tristirrima 'sta canzone! Potrebbe forse risalire al 1917, anno del coinvolgimento statunitense nel primo conflitto mondiale...
I once't had a sweetheart
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 14:25
The Sky Is Red (The Things That We Do)
[2009]
Album "Times Ain't What They Used To Be"
Album "Times Ain't What They Used To Be"
The sky is red from the blood of thousands of men
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 13:19
The People Died
[2009]
Album "Times Ain't What They Used To Be"
Album "Times Ain't What They Used To Be"
T'was back in the early days
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 13:18
So Cold
[2009]
Album "Times Ain't What They Used To Be"
Album "Times Ain't What They Used To Be"
When my baby left me alone
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 13:14
No One Is Illegal
The clouds gather in your forests
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 13:11
Links on the Chain
[1964]
Album "I Ain't Marching Anymore" (1965)
Trovata su Broadside Magazine n.46 del maggio 1964.
Pubblicata anche sulla compilation "The Best of Broadside, 1962-1988"
Links on the chain, by Ira Robbins, su Salon.com, 19 settembre 2000
"It's August 1965. The Beatles are set to perform at Shea Stadium, but I'm stuck at summer camp in upstate New York, a few miles from the farm that would later host Woodstock. I'm sitting under a big oak tree with an equally outsized acoustic guitar. I'm learning to stretch my 11-year-old fingers into the awkward shape of a G chord from the camp's music counselor, a college student orphaned a decade earlier when the government executed his parents, Julius and Ethel Rosenberg, for leaking atomic secrets to the Russians. In the lyrics of Phil Ochs, we were building another link on the chain.
"Links on the Chain," which I learned to sing (if not quite... (continua)
Album "I Ain't Marching Anymore" (1965)
Trovata su Broadside Magazine n.46 del maggio 1964.
Pubblicata anche sulla compilation "The Best of Broadside, 1962-1988"
Links on the chain, by Ira Robbins, su Salon.com, 19 settembre 2000
"It's August 1965. The Beatles are set to perform at Shea Stadium, but I'm stuck at summer camp in upstate New York, a few miles from the farm that would later host Woodstock. I'm sitting under a big oak tree with an equally outsized acoustic guitar. I'm learning to stretch my 11-year-old fingers into the awkward shape of a G chord from the camp's music counselor, a college student orphaned a decade earlier when the government executed his parents, Julius and Ethel Rosenberg, for leaking atomic secrets to the Russians. In the lyrics of Phil Ochs, we were building another link on the chain.
"Links on the Chain," which I learned to sing (if not quite... (continua)
Come you ranks of labor, come you union core,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 12:59
Cherokee Bend
[1975]
Album "Cold on the Shoulder"
Album "Cold on the Shoulder"
His father was a man who could never understand
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 11:29
Black Flag Flying
[2008]
Album "The Commons"
Album "The Commons"
Come all you sailors near and far
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 11:10
Big Foot
[1972]
Album "America: A 200-Year Salute in Story and Song"
Spotted Elk (Heȟáka Glešká), più tardi chiamato Big Foot dai militari statunitensi, è stato il capo dei Miniconjou Lakota Sioux. Fu trucidato a Wounded Knee Creek insieme a 150 dei suoi dopo che si era arreso al 7° cavalleggeri del colonnello James Forsyth.
Album "America: A 200-Year Salute in Story and Song"
Spotted Elk (Heȟáka Glešká), più tardi chiamato Big Foot dai militari statunitensi, è stato il capo dei Miniconjou Lakota Sioux. Fu trucidato a Wounded Knee Creek insieme a 150 dei suoi dopo che si era arreso al 7° cavalleggeri del colonnello James Forsyth.
[spoken] But the land was already claimed by a people when the cowboy came and when the soldiers came.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 10:48
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
You Will Burn
[1996]
Album "Time"
"There was a genuine belief during the Inquisition that the Devil was using women to work his evil deeds. To some, these women were known as witches, to others as wise women or midwives. Throughout the ages it has been quite a common practice to blame women for the evil in the world. To be burned at the stake was considered the kindest thing to do to the unfortunate souls who had fallen prey to Satanic possession as it purified and freed them from certain eternal damnation. With 'God's Blessing' they tortured and murdered thousands of innocent women (and men)." (Steeleye Span)
Album "Time"
"There was a genuine belief during the Inquisition that the Devil was using women to work his evil deeds. To some, these women were known as witches, to others as wise women or midwives. Throughout the ages it has been quite a common practice to blame women for the evil in the world. To be burned at the stake was considered the kindest thing to do to the unfortunate souls who had fallen prey to Satanic possession as it purified and freed them from certain eternal damnation. With 'God's Blessing' they tortured and murdered thousands of innocent women (and men)." (Steeleye Span)
One night as you sleep in your goose feather bed
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 09:22
Percorsi:
Streghe
We Just Say, "No!"
[1988]
Testo trovato su Mudcat
Una canzone contro la caccia alle streghe, una moda di cui è costellata la storia e che periodicamente riemerge qua e là sul nostro bel pianeta popolato da esseri gentili e tolleranti...
Testo trovato su Mudcat
Una canzone contro la caccia alle streghe, una moda di cui è costellata la storia e che periodicamente riemerge qua e là sul nostro bel pianeta popolato da esseri gentili e tolleranti...
Oh you've burned us and you've raped us.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 09:17
Percorsi:
Streghe
Rabbia dentro il cuore
Version française – LA RAGE AU CŒUR – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Rabbia dentro il cuore – Los Fastidios – 2001
…
Évidemment, Lucien mon brave ami, qu'il s'agit des journées de Gênes en 2001 où les forces de leur « Ordre » (celui des riches, cet Ordre qu'ils imposent par la Guerre de Cent mille Ans qu'ils font aux pauvres pour s'assurer une éternelle domination, leur éternelle exploitation) ont terrorisé la ville, humilié de jeunes femmes, battu, blessé et torturé des milliers de personnes... et tué purement et simplement – plus exactement, assassiné – Carlo Giuliani... Et ces poings levés sont pour lui, pour Carlo Giuliani.
Alors, dit Lucien l'âne révulsé, voilà encore une démonstration que le fascisme ordinaire prospère sur le corps de cette Europe bavarde.
En effet, le ventre est encore fécond et la chose immonde se répand à nouveau... La dernière fois qu'on l'a... (continua)
Chanson italienne – Rabbia dentro il cuore – Los Fastidios – 2001
…
Évidemment, Lucien mon brave ami, qu'il s'agit des journées de Gênes en 2001 où les forces de leur « Ordre » (celui des riches, cet Ordre qu'ils imposent par la Guerre de Cent mille Ans qu'ils font aux pauvres pour s'assurer une éternelle domination, leur éternelle exploitation) ont terrorisé la ville, humilié de jeunes femmes, battu, blessé et torturé des milliers de personnes... et tué purement et simplement – plus exactement, assassiné – Carlo Giuliani... Et ces poings levés sont pour lui, pour Carlo Giuliani.
Alors, dit Lucien l'âne révulsé, voilà encore une démonstration que le fascisme ordinaire prospère sur le corps de cette Europe bavarde.
En effet, le ventre est encore fécond et la chose immonde se répand à nouveau... La dernière fois qu'on l'a... (continua)
LA RAGE AU CŒUR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/10/2009 - 09:11
Myall Creek
[2001]
Album "Going the Distance"
Un'altra canzone sul massacro di Myall Creek, Australia, avvenuto il 10 giugno 1838, quando un gruppo di settlers seviziò e uccise per puro divertimento una trentina di aborigeni, la maggior parte donne e bambini...
Questa però è una canzone che parla della riconciliazione tra i discendenti degli assassini e quelli delle loro vittime...
Album "Going the Distance"
Un'altra canzone sul massacro di Myall Creek, Australia, avvenuto il 10 giugno 1838, quando un gruppo di settlers seviziò e uccise per puro divertimento una trentina di aborigeni, la maggior parte donne e bambini...
Questa però è una canzone che parla della riconciliazione tra i discendenti degli assassini e quelli delle loro vittime...
A descendant of the murderers, a descendent of the slain
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 08:53
Kilminister's Confession
[2007]
EP "Kilminister"
10 giugno 1838.
Myall Creek Station, Bingara, New South Wales, Australia.
Un gruppo di coloni, quasi tutti criminali spediti nel paese direttamente dalla patrie galere, piombano su di un accampamento aborigeno nei pressi di una fattoria in località Myall Creek. La scusa è di cercare un ladruncolo che presumono si nasconda fra di essi, in realtà l'intenzione dei "settlers" è soltanto quella di fare una bella carneficina, e così fanno: sequestrano una trentina di nativi, nella più parte donne e bambini, li trascinano nella macchia e li fanno a pezzi... stuprano, torturano, uccidono, decapitano... poi bruciano i miseri resti delle loro vittime e se ne vanno.
Al suo rientro, il fattore di Myall Creek scopre il massacro ma anzichè infischiarsene cavalca per 250 miglia fino alla città di Muswellbrook per denunciare il fatto alle autorità.
L'inchiesta porterà all'arresto... (continua)
EP "Kilminister"
10 giugno 1838.
Myall Creek Station, Bingara, New South Wales, Australia.
Un gruppo di coloni, quasi tutti criminali spediti nel paese direttamente dalla patrie galere, piombano su di un accampamento aborigeno nei pressi di una fattoria in località Myall Creek. La scusa è di cercare un ladruncolo che presumono si nasconda fra di essi, in realtà l'intenzione dei "settlers" è soltanto quella di fare una bella carneficina, e così fanno: sequestrano una trentina di nativi, nella più parte donne e bambini, li trascinano nella macchia e li fanno a pezzi... stuprano, torturano, uccidono, decapitano... poi bruciano i miseri resti delle loro vittime e se ne vanno.
Al suo rientro, il fattore di Myall Creek scopre il massacro ma anzichè infischiarsene cavalca per 250 miglia fino alla città di Muswellbrook per denunciare il fatto alle autorità.
L'inchiesta porterà all'arresto... (continua)
My name is Charlie Kilminister and tomorrow I must die
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 6/10/2009 - 08:38
Talkin' Al Kida Blues
[2002]
Album: The Swastika (EP)
Album: The Swastika (EP)
It was a beautiful day in New York town
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 6/10/2009 - 08:13
St. Precario Day
Chanson italienne – St Precario Day – Los Fastidios
Très belle chanson sur les conditions dramatiques des travailleurs et des ouvriers.
Voilà une chanson italienne contemporaine et qu'entend-t-on, mon cher Lucien l'âne, exactement ce qu'on aurait pu dire ici sur le même sujet des précaires. Chacun sa manière et celle des Fastidios est simple et passionnée. Pour le reste, «même ennemi, même combat ». À mille kilomètres de là, c'est strictement pareil. Des dizaines de millions de précaires, chômeurs, vieux (misérablement) pensionnés, enfants à la dérive dans la brillante Europe étoilée … Au fait, sais-tu qu'en octobre 2010, les précaires de toute l'Europe convergeront , comme le font les Gitans aux Saintes Maries de la Mer, vers Bruxelles pour la Saint Précaire.
Décidément, les hommes sont fous. J'irai, pour sûr, dit l'âne Lucien en dansant d'un pied sur l'autre pour simuler le mouvement.... (continua)
Très belle chanson sur les conditions dramatiques des travailleurs et des ouvriers.
Voilà une chanson italienne contemporaine et qu'entend-t-on, mon cher Lucien l'âne, exactement ce qu'on aurait pu dire ici sur le même sujet des précaires. Chacun sa manière et celle des Fastidios est simple et passionnée. Pour le reste, «même ennemi, même combat ». À mille kilomètres de là, c'est strictement pareil. Des dizaines de millions de précaires, chômeurs, vieux (misérablement) pensionnés, enfants à la dérive dans la brillante Europe étoilée … Au fait, sais-tu qu'en octobre 2010, les précaires de toute l'Europe convergeront , comme le font les Gitans aux Saintes Maries de la Mer, vers Bruxelles pour la Saint Précaire.
Décidément, les hommes sont fous. J'irai, pour sûr, dit l'âne Lucien en dansant d'un pied sur l'autre pour simuler le mouvement.... (continua)
LA SAINT PRÉCAIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2009 - 22:28
The Bold Black and Tan
anonimo
[1920-21]
Canzone raccolta dallo scrittore e poeta irlandese Patrick Galvin nel suo volume "Irish Songs of Resistance" (1955)
Black and Tans
Quando alla fine della prima guerra mondiale iniziò la guerra d'indipendenza irlandese, il primo ministro inglese David Lloyd George (con cui gli irlandesi erano incazzati di brutto perchè aveva esteso anche a loro la coscrizione obbligatoria) ed il suo braccio destro Ian Macpherson pensarono di poter sedare i disordini ricorrendo alla brutalità dei paramilitari, veri e propri squadroni della morte noti come "Black and Tans". Ciò non fece altro che incrementare la violenza e, in definitiva, accelerare il processo verso l'indipendenza (1922)... I "Black and Tans" o, meglio, i loro discendenti, continuarono però a fare a lungo il loro sporco lavoro di assassini nelle sei contee del nord, rimaste sotto occupazione inglese...
Sui paramilitari impiegati nella repressione in Irlanda si veda anche la canzone Come Out Ye Black And Tans
Canzone raccolta dallo scrittore e poeta irlandese Patrick Galvin nel suo volume "Irish Songs of Resistance" (1955)
Black and Tans
Quando alla fine della prima guerra mondiale iniziò la guerra d'indipendenza irlandese, il primo ministro inglese David Lloyd George (con cui gli irlandesi erano incazzati di brutto perchè aveva esteso anche a loro la coscrizione obbligatoria) ed il suo braccio destro Ian Macpherson pensarono di poter sedare i disordini ricorrendo alla brutalità dei paramilitari, veri e propri squadroni della morte noti come "Black and Tans". Ciò non fece altro che incrementare la violenza e, in definitiva, accelerare il processo verso l'indipendenza (1922)... I "Black and Tans" o, meglio, i loro discendenti, continuarono però a fare a lungo il loro sporco lavoro di assassini nelle sei contee del nord, rimaste sotto occupazione inglese...
Sui paramilitari impiegati nella repressione in Irlanda si veda anche la canzone Come Out Ye Black And Tans
Says Lloyd-George to Macpherson, "l give you the sack,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/10/2009 - 22:13
Glencoe
[1995]
Album "Songs from Gretna to Glencoe"
Una canzone scritta da Jim McLean
Assai incasinata è la storia della Scozia ai tempi del giacobitismo... La faccio breve (se ci riesco)...
Nel 1688 il re cattolico Giacomo (di Inghilterra, di Irlanda e di Scozia) fu deposto e sostituito da Guglielmo d'Orange, di fede protestante. Questi chiese subito che tutti i propri sudditi, specie gli irriducibili clan scozzesi delle Highlands che avevano sostenuto il rivale Giacomo, gli presentassero il proprio giuramento di fedeltà entro il 1 gennaio 1692... Alcuni lo fecero, altri tergiversarono, tra questi il clan MacDonald di Glencoe che, provocatoriamente, decise di giurare fedeltà al nuovo monarca solo all'ultimo momento, a termine scaduto.
Guglielmo solo apparentemente accettò il per nulla entusiasta atto di sottomissione dei MacDonald di Glencoe e architettò la rappresaglia...
120 uomini armati... (continua)
Album "Songs from Gretna to Glencoe"
Una canzone scritta da Jim McLean
Assai incasinata è la storia della Scozia ai tempi del giacobitismo... La faccio breve (se ci riesco)...
Nel 1688 il re cattolico Giacomo (di Inghilterra, di Irlanda e di Scozia) fu deposto e sostituito da Guglielmo d'Orange, di fede protestante. Questi chiese subito che tutti i propri sudditi, specie gli irriducibili clan scozzesi delle Highlands che avevano sostenuto il rivale Giacomo, gli presentassero il proprio giuramento di fedeltà entro il 1 gennaio 1692... Alcuni lo fecero, altri tergiversarono, tra questi il clan MacDonald di Glencoe che, provocatoriamente, decise di giurare fedeltà al nuovo monarca solo all'ultimo momento, a termine scaduto.
Guglielmo solo apparentemente accettò il per nulla entusiasta atto di sottomissione dei MacDonald di Glencoe e architettò la rappresaglia...
120 uomini armati... (continua)
They came in a blizzard, we offered them heat
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/10/2009 - 21:35
Todo cambia
Cambia...todo cambia, negrita, se nace y se muere...Pero no cambia mi amor por más lejos que me encuentre, ni el recuerdo ni el dolor de mi pueblo y de mi gente :(((
Marcia 5/10/2009 - 17:40
Black Deaths in Custody
[1987]
Album "Pillars of Society"
Album "Pillars of Society"
There's one Black brother dead
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 5/10/2009 - 13:57
La Cannaie
La Cannaie
Canzone léviane – La Cannaie – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 55
La Cannaie est la cinquante-cinquième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Belle chanson, dit Lucien l'âne en secouant ses ongles antérieurs, très touchante, très émouvante... Elle sonne un peu comme la Chanson de Craonne, avec sa succession d'adieux. C'est comme le chant d'un soldat très amer qui part pour la guerre et dont une voix intérieure lui dit « Tu n'en reviendras pas toi qui courais les filles, jeune homme... ».
Tu parles d'or, mon ami Lucien l'âne de même farine. Il y a bien de ça dans notre canzone – et ce n'est sans doute pas un hasard. Tout comme ce début qui rappelle – et pourtant crois-moi, je l'avais écrite avant – qui rappelle le début de l'italienne « Nel Nome della bella » de Massimiliano Larocca … qu'ici-même,... (continua)
Canzone léviane – La Cannaie – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 55
La Cannaie est la cinquante-cinquième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.
Belle chanson, dit Lucien l'âne en secouant ses ongles antérieurs, très touchante, très émouvante... Elle sonne un peu comme la Chanson de Craonne, avec sa succession d'adieux. C'est comme le chant d'un soldat très amer qui part pour la guerre et dont une voix intérieure lui dit « Tu n'en reviendras pas toi qui courais les filles, jeune homme... ».
Tu parles d'or, mon ami Lucien l'âne de même farine. Il y a bien de ça dans notre canzone – et ce n'est sans doute pas un hasard. Tout comme ce début qui rappelle – et pourtant crois-moi, je l'avais écrite avant – qui rappelle le début de l'italienne « Nel Nome della bella » de Massimiliano Larocca … qu'ici-même,... (continua)
Adieu donc, temps sans temps,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2009 - 12:14
×