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Prima del 2009-10-21

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Ël canarin

Ël canarin
Hai ragione! Colpa mia che non l'ho detto.
Paolo Sirotto
21/10/2009 - 23:56
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La Tani

La Tani
[1978]
Album: Cancionero Prohibido De Patxi Andión

Mentre anche in questi giorni si susseguono le aggressioni ai danni di omosessuali, mentre i cattolici integralisti fascisti, come Ruggiero scorrazzano sulle reti televisive dando addosso ai "froci", mentre la Binetti, pure su questo tema, è passata al PdL senza essere però stata espulsa dal PD, mentre l'ONU condanna l'Italia perchè il governo e la maggioranza che lo sostiene continua a rimandare dolosamente il varo della legge contro l'omofobia, mentre il Vaticano riaccoglie nel suo materno grembo lefebvriani e tradizionalisti anglicani ma si oppone alla depenalizzazione universale del reato di omosessualità, mentre molti, troppi, si occupano indebitamente della sessualità altrui invece di pensare alla propria, ecco una canzone che descrive che incubo fosse la vita di un omosessuale nella Spagna ("frocio" tanto per i fascisti che per i comunisti) e nell'Europa degli anni 70...
"Perdóneme, inspector:
(continua)
inviata da Alessandro 21/10/2009 - 14:27

Otro gorrión

Otro gorrión
[1976]
Album "Viaje de ida"

Il tempo difficile e sanguinoso della transizione democratica in Spagna.
Morto Franco, i suoi accoliti non mostravano di voler farsi da parte e, anzi, preparavano in grande stile il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni (vedi la parabola politica del democristiano Adolfo Suárez, da falangista a primo presidente della monarchia parlamentare dopo Franco), la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste (come l'Alianza Apostólica Anticomunista, l'Antiterrorismo ETA, i Grupos Armados Españoles, i Guerrilleros de Cristo Rey, il Batallón Vasco Español e i Comandos Antimarxistas) ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra...

Questa canzone, in particolare, si riferisce alla prima vittima della repressione post (o tardo) franchista, il giovane Teófilo del Valle, operaio calzaturiero, ucciso dalla polizia il 24 febbraio 1976 ad Elda, nella provincia di Alicante, mentre con altri compagni manifestava in strada nel corso di uno sciopero...

Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Un Febrero frío, atardecido,
(continua)
inviata da Alessandro 21/10/2009 - 13:09
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Danza de los orangutanes

Danza de los orangutanes
[1973]
Album "Vidas ejemplares"
Testo e musica di Moncho Alpuente y Jorge Krahe

Una divertente e ferocissima satira della classe dirigente spagnola e del suo entourage durante la dittatura franchista.
Inutile dire che la canzone non fu apprezzata e anzi censurata e alcuni membri de "Las Madres del Cordero" (espressione spagnola che significa la ragione reale che sta dietro i fatti), poi "Desde Santurce a Bilbao Blues Band" passarono un po' di tempo nelle questure e nelle galere del regime... I fascisti normalmente non apprezzano l'ironia e non sanno ridere, specie di sè stessi...

Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández
(monos haciendo ruidos)
(continua)
inviata da Alessandro 21/10/2009 - 10:13
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The Ballad Of John Henry Faulk

The Ballad Of John Henry Faulk
[1963]
Testo pubblicato su Broadside Magazine n.26 del maggio 1963
Canzone inclusa nel disco "Phil Ochs: The Broadside Tapes 1" pubblicato nel 1989.



La canzone racconta, una volta tanto, della vittoria di un singolo contro un sistema organizzato di controllo e repressione.
Il protagonista di questa storia è John Henry Faulk, un giornalista, sceneggiatore e conduttore radiofonico della CBS che alla fine degli anni 50 rischiò di essere una delle tante vittime delle liste di proscrizione (blacklists) stilate dal senatore Joseph McCarthy, dove venivano inclusi tutti i personaggi pubblici in odore di comunismo...
Ma John Henry Faulk non si diede per vinto e, aiutato finanziariamente da diverse personalità del mondo dello spettacolo e della radiotelevisione (tra cui pure Edward R. Murrow, vice-presidente della stessa CBS), diede battaglia legale e nel 1962 la vinse, ottenendo in prima istanza... (continua)
I'll tell you the story of John Henry Faulk.
(continua)
inviata da Alessandro 21/10/2009 - 09:02
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If You Miss Me At The Back Of The Bus

If You Miss Me At The Back Of The Bus
SI NO EM TROBES DARRERA L'AUTOBÚS
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 14:37
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A galopar

A galopar
[1969]
Album "Paco Ibáñez 3"
Il testo è costituito dalla poesia di Rafael Alberti "Galope", scritta durante la guerra civile spagnola.

Questa poesia/canzone fu uno degli inni del "piccolo maggio" spagnolo del 1968.
Las tierras, las tierras, las tierras de España,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 13:34
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Contra la por

Contra la por
CONTRE LA PEUR
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 11:17
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18 de Maig a la Villa

18 de Maig a la Villa
[1968]
La prima registrazione è contenuta nell’album “Sobre la pau. Contra la por” dal vivo all’Olympia di Parigi (1969)


Il manifesto di convocazione per il concerto di Raimon del 18 maggio 1968

Madrid, Facoltà di scienze economiche, 18 maggio 1968.
Gli studenti organizzarono un concerto con Raimon per raccogliere fondi a sostegno di un gruppo di lavoratori in sciopero. All’appuntamento parteciparono circa 6000 spettatori, assiepati un po’ ovunque. Il concerto, regolarmente autorizzato, fu però interrotto verso la fine dall’irruzione della polizia che impedì a Raimon di concluderlo cantando insieme al pubblico L'Internationale… Poi i “grises”, con decine di cavalli e di jeep e con i camion cisterna ad idranti, caricarono con estrema violenza la folla che usciva, disperdendola dopo duri scontri.
Raimon fu fatto fuggire da un’uscita sul retro e per otto anni – fin dopo la morte di Franco... (continua)
I la ciutat era jove,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 10:36

Loitemos

Loitemos
[1968]

Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández

Il 26 aprile 1968 all'Università di Santiago de Compostela, di fronte a 2000 spettatori, si tenne uno storico concerto dei musicisti galiziani Benedicto, Xavier, Guillermo Rojo, Xerardo Moscoso e Vicente Araguas. Molte delle canzoni proposte erano tratte da poesie dello scrittore gallego Celso Emilio Ferreiro.
Era nato il collettivo politico-musicale "Voces Ceibes" che con grande coraggio seppe essere uno dei portavoce della protesta negli ultimi anni della dittatura fascista.
Benedicto e i suoi compagni furono più volte intimiditi ed arrestati dagli agenti franchisti, i loro concerti furono spesso interrotti, soprattutto quando, sempre nel 1968, cercarono di tenerne uno a Ferrol, la città natale di Francisco Franco...
Loitemos, loitemos
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 09:00
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Damunt d'una terra

Damunt d'una terra
[1968]
Album "Els èxits de Lluís Llach"

Como en muchas ocasiones, las canciones constituyen el reflejo perfecto de su tiempo (en realidad todo lo constituye): hablo, claro está, de la canción de autor. Seguimos en 1968, y Lluís Llach graba una de sus canciones que será más coreada en todos sus recitales: "Damunt d’una terra" ("Encima -sobre- una tierra").
Esta canción plantea la cuestión del deber y del hacer a través de la historia de un joven (no sé si imaginario totalmente) llamado Maurici (soy contrario a traducir los nombres, y mucho menos los nombres catalanes, gallegos y vascos), que va pensando indeciso en lo que debe hacer: unos le dicen esto, otros lo otro… Hasta que finalmente decide qué es lo que debe hacer. Llach llega a la ironía incluso en la parte que dice: "Muchacho no seas anarquista…". Tardé en ver esto hasta que oí la versión en castellano que realizaron Nuestro Pequeño... (continua)
Vailet, et diuen que a les guerres
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 08:36

O vento da inxusticia

O vento da inxusticia
[1968]
EP "Guillermo"

Trovata sul blog di Gustavo Sierra Fernández

Guillermo Rojo è oggi un famoso linguista, membro della Real Academia Española... Ma con le parole ci sapeva fare anche da giovanissimo quando nel 1968, poco più che ventenne, in piena dittatura fascista, fondava con Benedicto, Xavier, Xerardo Moscoso e Vicente Araguas il collettivo musicale "Voces Ceibes", un gruppo di musicisti responsabili della nascita della "Nova Canción Galega".
E ci voleva un certo fegato a scrivere certe cose in quegli anni!
Só o vento dos aldraxes,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 08:17
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Elegía a un tirano

Elegía a un tirano
[1976]
Album "No me llames extranjero"
¿Adónde irás tirano? Adónde irás?
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 07:50
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No me llames extranjero

No me llames extranjero
[1976]
Album "No me llames extranjero"
No me llames extranjero, por que haya nacido lejos,
(continua)
inviata da Alessandro 20/10/2009 - 07:49
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Zimbabwe

Zimbabwe
[1979]
Album “Survival”

Marley scrisse questa canzone mentre la Rhodesia bianca e razzista di Ian Smith era costretta a scendere a patti con la guerriglia della maggioranza nera. Nella primavera del 1979 il regime dell’apartheid firmò un accordo con le due fazioni del fronte patriottico, lo ZANU di Robert Mugabe e lo ZAPU di Joshua Nkomo, intesa patrocinata dal vescovo nero Abel Muzorewa. Il 1 dicembre 1979 anche la vecchia potenza coloniale, la Gran Bretagna, fu costretta a riconoscere la nascita dello Zimbabwe. Anche Bob Marley fu invitato ad Harare per prendere parte ai festeggiamenti per l’indipendenza e tenne un grande concerto libero, anche se con un giorno di ritardo a causa dei disordini e del trambusto che certi eventi epocali portano inevitabilmente con sé…
Ma nella canzone di Marley traspare anche la preoccupazione per la forte rivalità fra le fazioni armate artefici della lotta... (continua)
Every man gotta right to decide his own destiny,
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 13:40
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No Vietnam

No Vietnam
[1968]
EP "Benedicto"
Parole di Lois Diéguez

Probabilmente la prima canzone contro la guerra in Vietnam in lingua galiziana...

Testo trovato sul blog di Gustavo Sierra Fernández
No Vietnam os ríos xa levan sangue,
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 11:15
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Bietnam 1970

Bietnam 1970
[1974]
Album "Herriak ez du barkatuko!", con il gruppo bretone Gwendal

Una canzone tratta da un lp realizzato durante l'esilio parigino di Imanol, che era dovuto fuggire dalla Spagna perché considerato vicino all'ETA...

Testo trovato sul blog di Gustavo Sierra Fernández
Yanquitarren egunetan,
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 10:53
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Silenci

Silenci
[1974]
Album "I si canto trist"

Testo trovato su "Cancioneros.com
Si m'heu de fer callar
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 10:30
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La historia os arrincona

La historia os arrincona
[1977]
Album "Choca la mano!"

Un LP che raccoglie le canzoni di Elisa Serna proibite durante il franchismo... E perchè questa fosse proibita non devo nemmeno spiegarvelo...

Testo trovato sul blog di Gustavo Sierra Fernández
A medida que la historia os arrincona
(continua)
inviata da Alessandro 19/10/2009 - 08:03
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Fogli volanti

Fogli volanti
[2005]
Album :Legàmi

Testo e musica: Sandra Boninelli. 3° premio Concorso Giovanna Daffini, Comune di Motteggiana (MN), giugno 2003
Fogli volanti di vecchie canzoni
(continua)
inviata da adriana 18/10/2009 - 17:45
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La Ballata di via Tibaldi

La Ballata di via Tibaldi
[1972]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada

Dalle cronache d'epoca:

Milano, 6 giugno 1971. Nello sgombero delle case occupate di via Tibaldi muore Massimiliano Ferretti, un bimbo di sette mesi
6 giugno 1971. 4000 agenti della polizia sgomberano le case IACP occupate di via Tibaldi.
L'aggressione poliziesca è bestiale. La polizia spara all'impazzata candelotti lacrimogeni.
Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni. Ricoverato alla clinica Mangiagalli, cessa di vivere.
Le famiglie sgomberate raggiungono la facoltà di Architettura occupata dagli studenti che le accolgono. Durante l'assemblea, il cantastorie siciliano Franco Trincale dichiara di uscire dal PCI, che ha abbandonato le lotte sociali.

9 giugno 1971. A Milano, le forze di polizia procedono con violenza allo... (continua)
Erano in tanti venuti a Milano
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 09:00
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Ogni anno a fine d'agosto

Ogni anno a fine d'agosto
[1969]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada [1972]

In Calabria si diventa mafiosi per generazione, per casato, per discendenza, o per il semplice fatto di essere nato in una famiglia di mafiosi. Il figlio di un mafioso è solitamente un mafioso e lo è sin dalle prime classi elementari. Si diventa mafiosi però anche per esigenza, in mancanza di lavoro, per l'assoluta mancanza di qualcuno che risponda nei modi essenziali alle esigenze di vita di un giovane moderno". Al contrario di quanto molti per lungo tempo hanno creduto, famiglia e parentado si sono rivelate - nella realtà della Calabria e in quella di territori anche molto lontani e diversi - uno straordinario strumento di salvaguardia e di espansione della 'ndrangheta. È proprio questa struttura "primitiva" che ha consentito alla 'ndrangheta di evitare le sorti toccate a Cosa nostra, alla camorra e alla... (continua)
Ogni anno a fine d'agosto lassù nei boschi dell'Aspromonte
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:48
Percorsi: Mafia e mafie
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Voltiamo il foglio

Voltiamo il foglio
[1972]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada
Prima di andare a dormire
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:39
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The Little Green Man

The Little Green Man
[1969]
Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso
Un giorno un little green man - arrivò dallo spazio con i suoi,
(continua)
inviata da giorgio 18/10/2009 - 08:34
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A questo punto il prezzo qual è

A questo punto il prezzo qual è
[1972]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Lyrics and music: Ivan Della Mea
Paroles et musique: Ivan Della Mea
Sanat ja sävel: Ivan Della Mea
Album / Albumi: Il rosso è diventato giallo




L'ho saputo dagli occhi

È una lunga notte.

E vi voglio raccontare una cosa, accaduta qualche giorno fa.

Qualche giorno fa, in due serate del primo freddo forte di quest'autunno, delle persone si sono ritrovate in un posto antico rubato alla periferia. Una villa. Di solito, vi si ritrovavano all'interno, in quello che chiamo il chiostro anche se non si tratta, no di certo, di un monastero.

Anzi, tutt'altro che solitudine, tutt'altro che contemplazione quieta e inutile delle bellezze del mondo. Là attorno, di bellezze ce ne sono poche. Ci sono i casermoni della città che cresce disordinata. Ci sono i capannoni industriali. Ci sono gli interminabili vialoni delle puttane e delle polizie.

Quel... (continua)
Si può amare la vite sul colle
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/10/2009 - 03:23

En suivant dans l'air un poisson...

En suivant dans l'air un poisson...
En suivant dans l'air un poisson...

Canzone léviane – En suivant dans l'air un poisson – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 58

En suivant dans l'air un poisson est la cinquante-huitième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Comment peut-on suivre un poisson dans l'air ?, dit Lucien l'âne aux yeux de velours et au sourire à peine esquissé. Et pour aller jusqu'au printemps, en plus ? En voilà une étrange histoire...

C'est, en effet, une étrange expression, mais elle est très belle et elle me plaît beaucoup, répond Marco Valdo M.I.. Le reste du texte de la canzone est truffé d'images qu'on devine mouvantes et colorées. Mais vois-tu, Lucien mon ami, je te dis mon ami car j'aime t'appeler ainsi, j'aime aussi qu'on sache que j'ai comme ami Lucien l'âne. Voilà. Et malgré son air d'être ailleurs, elle est terrible cette... (continua)
J'étais allé jusqu'au printemps
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/10/2009 - 22:03
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Si se calla el cantor

Si se calla el cantor
Una delle più belle canzoni di Horacio Guarany, un invito alla lotta attraverso il canto.
Si se calla el cantor calla la vida
(continua)
inviata da Marcia 16/10/2009 - 18:40
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Zamba de mi esperanza

Zamba de mi esperanza
[1964]
Luis Morales

Scritta da Luis Morales resa famosa da Jorge Cafrune. Nonostante non avesse contenuti sovversivi questa canzone fu proibita dalla dittatura militare per il solo fatto che comparisse nel testo la parola "speranza".
Al Festival di Cosquín, nel gennaio 1978, il pubblico chiese a Cafrune di cantarla e benchè non fosse nella lista delle canzoni "autorizzate" dai militari lui lo fece.
Questo suo atteggiamento di sfida non piacque soprattutto al tenente colonello Carlos Enrique Villanueva che disse che bisognava ammazzarlo per dare un esempio a tutti gli altri...Il 1 febbraio dello stesso anno, Jorge Cafrune viene investito da un camioncino guidato da un giovane e rimane ucciso.
La giustizia ufficiale archivia il caso come incidente.
Zamba de mi esperanza
(continua)
inviata da Marcia 16/10/2009 - 17:14




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