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Aux Bat. d'Af.

Aux Bat. d'Af.
[1906?]
Una canzone dedicata ai "Bataillons d'Afrique", i cui "chasseurs" erano tutti criminali comuni che avevano deciso - poveretti - di risparmiarsi un po' di galera da civili per infognarsi in una galera ben peggiore, quella nelle guerre e nei presidi della "Grandeur" colonialista.

... Da quando sono in questa puttana d'Africa
A fare il cretino con uno zaino in spalla,
Mio caro amico, sono diventato secco come un bastone
E non ho altro che pelle sulle ossa...
Mon vieux frangin tu viens d'bouffer d'la case,
(continua)
inviata da Alessandro 15/10/2009 - 10:05
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Dice el inmigrante

Dice el inmigrante
1979
4º LP

Bass – Alfredo Toth, Oscar Moro
Chorus – Maria Rosa Yorio, Nito Mestre
Congas – Oski Amante*
Electric Guitar – Rodolfo Gorosito
Lyrics By, Music By, Guitar, Vocals – Leon Gieco*
Piano – Charly García
Guarda la risa entre los dientes
(continua)
inviata da giorgio 15/10/2009 - 08:18
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Pétition d'un voleur à un roi

Pétition d'un voleur à un roi
[1969]
Album "Chants de galères, bagnes et prisons"



Non una canzone contro la guerra, ma una canzone che irride i potenti che ci dispensano da sempre guerre e repressione.
Comunque, una canzone per il percorso sulle galere, considerato che è dedicata ad un personaggio di cui ignoravo fino a ieri l'esistenza e che mi è subito riuscito simpatico: Pierre François Lacenaire.

Nato a Francheville sur Rhône nel 1800 (tondo tondo), Lacenaire fu da giovane uno studente assai brillante. Poi si arruolò, ma la vita militare non doveva far per lui: nel 1829, all'epoca dell'intervento francese contro gli Ottomani nel Peloponneso, lo troviamo disertore e dedito alle truffe. In quegli anni Lacenaire cominciò ad entrare e uscire di galera, l'"università criminale", come la chiamava lui stesso. In prigione organizzò una piccola banda di ladri e truffatori, e in prigione compose la canzone "Pétition d'un... (continua)
Sire, de grâce, écoutez-moi :
(continua)
inviata da Alessandro 15/10/2009 - 08:10
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Chiapaneca

Chiapaneca
[2004]
Album "Devenir"

Canzone dedicata ai ribelli del Chiapas, gli indios neo-zapatisti che nell'ormai lontano 1994 si sollevarono in armi contro il governo messicano ed il neoliberismo mondiale...
Anche se nessuno ne parla più, loro sono ancora lì a lottare per la dignità, la libertà e la vita.
Esos rasgos que asoman del borde del pasamontañas
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 22:50

Le Crabe In Tenebris

Le Crabe In Tenebris
Le Crabe In Tenebris

Canzone léviane – Le Crabe In Tenebris – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 57

Le Crabe In Tenebris est la cinquante-septième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Quelle histoire cette canzone, dit Lucien l'âne en raclant d'un pied sévère le sol devant son poitrail. Il y faudrait une sorte d'explication de textes. J'y vois mille choses et j'aimerais savoir si je me trompe ou si je vois juste. Par exemple, j'ai l'impression que ce crabe me rappelle quelque chose, un peu un univers à la Kafka... C'est çà, on dirait une chanson d'un personnage de Kafka. Celui-là qui avance sans jamais avancer vraiment... Celui-là qui se sent menacé par on ne sait quelle force obscure ... Mais en même temps, on dirait une histoire que j'ai entendue des milliers de fois dans ma jeunesse... Celle d'Oedipe.

En... (continua)
Un homme avance, à quatre pattes, vers l'escalier
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/10/2009 - 22:38
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Quan creus que ja s'acaba

Quan creus que ja s'acaba
[1970]
Album "Per destruir aquell qui l'ha desert"

Cosa sono la dittatura, il fascismo, il totalitarismo?
Mostri che non sono mai morti, zombie che ritornano quando credi che sia finita, l'ascensore che di notte si ferma al tuo piano e qualcuno che ti urla di aprire la porta...
Difficile rendere meglio l'atmosfera mortifera che si respirava in Spagna sotto Franco...
Si veda anche la canzone De nit a casa, junts, dallo stesso album, dove ritorna l'incubo dell'ascensore... e pare quasi di viverlo tanta è l'intensità con cui è descritto.
Quan creus que ja s'acaba,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 22:18
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De nit a casa, junts

De nit a casa, junts
Questa bellissima canzone fu scritta da Raimon nel 1969 ed apparve per la prima volta nel 1970, nell'album "Per destruir aquell qui l'ha desert".

E si respira esattamente l'aria che allora dovevano respirare gli antifascisti in Spagna...

La versione in spagnolo fu incisa dall'uruguayano Daniel Viglietti nell'album "Ev vivo" del 1978.
(Alessandro)
I de nit a casa, junts
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:59
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Sólo digo compañeros

Sólo digo compañeros
[1971]
Album "Canciones chuecas"
Escucha, yo vengo a cantar
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:43
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Cielito de los muchachos

Cielito de los muchachos
[1971]
Album "Canciones chuecas"
Una poesia di Mario Benedetti messa in musica da Viglietti.
Están cambiando los tiempos
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:39
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Masa

Masa
[1937]
Versi del poeta peruviano César Vallejo ‎‎(1892-1938) da “España, aparta de mí este cáliz”, ultima raccolta pubblicata prima della ‎prematura scomparsa a Parigi.‎
Musica di Daniel Viglietti nell' album "Canciones chuecas" [1971]
Anche nel disco degli Aguaviva intitolato “Apocalipsis” del 1971.‎
Interpretata anche da Carlos Andreu in "Carlos Andreu chante César Vallejo - Collection L'INIMAGINARI N° 1 Francia 1988"




César Vallejo fu molto vicino alla Repubblica spagnola, fin dalla sua nascita nel 1931.‎
Nel 1936, con l’inizio della guerra civile, fu con ‎‎Neruda tra i fondatori del “Comité ‎Iberoamericano para la Defensa de la República Española”, scrivendo sul giornale Nueva ‎España. Nel 1937 partecipò al Congreso Internacional de Escritores Antifascistas e poi ‎viaggiò per tutto il paese, sui fronti di guerra, per rendersi conto personalmente dell’evoluzione del ‎conflitto.‎

In... (continua)
Al fin de la batalla,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:35
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Dinh-Hung, juglar

Dinh-Hung, juglar
[1971]
Album "Canciones chuecas"
Scritta dal poeta Washington Benavides e dal musicista Héctor Numa Moraes, entrambi compatrioti di Viglietti.
Te contaré una historia
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:27
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Canción para mi América

Canción para mi América
[1963]
Album "Canciones folklóricas y seis impresiones para canto y guitarra"

Interpretata anche da Mercedes Sosa in "Yo no canto por cantar..." (1966)
Dale tu mano al indio
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:15
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Quena

Quena
[1966]
Album "Yo no canto por cantar..."
Testo e musica di Arsenio Aguirre
Del antiguo Cuzco cruzó hasta Arequipa
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 15:06
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Canción del derrumbe indio

Canción del derrumbe indio
[1966]
Album "Yo no canto por cantar..."
Canzone scritta da Fernando Figueredo Iramain

Nel 1965 Mercedes Sosa fu invitata da Jorge Cafrune (uno dei più celebri interpreti della tradizione musicale popolare argentina) al "Festival Folclórico de Cosquín". Gli organizzatori della rassegna non erano al corrente dell'iniziativa di Cafrune e quando "La Negra Sosa" salì sul palco i commenti non furono teneri ("¿quién es esa mina, con esa pinta de sirvienta? ¿Qué hace acá?", disse uno degli impresari)... Noncurante del mormorio, la Sosa attaccò con la "Canción del derrumbe indio" di Fernando Figueredo Iramain, accompagnando la voce solamente con la ritmica di un tamburo... L'esecuzione fu accolta da un'ovazione e la Sosa ebbe la sua consacrazione, ottenendo un contratto con la PolyGram per incidere "Yo no canto por cantar..."
(fonte: es.wikipedia)
Juntito a mi corazón,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 13:18
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Fundamento coplero

Fundamento coplero
[1970]
Album "El grito de la tierra"
Parole e musica di Raúl Mercado e Ángel Ritro
Tu eres rico, tu eres pobre
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 11:09
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Tonadas de Manuel Rodríguez

Tonadas de Manuel Rodríguez
[1956]
Primo album della serie "Música para la historia de Chile"
Interpretata anche da Mercedes Sosa

Texto: Pablo Neruda
Música: Vicente Bianchi

Nel 1955 il compositore e direttore d'orchestra cileno Vicente Bianchi Alarcón propose a Pablo Neruda di mettere in musica alcuni suoi versi. Per convincerlo gli fece una sorpresa... Dopo un pranzo seguito alle celebrazioni per il giorno dell'indipendenza (18 settembre) con una scusa fece entrare il poeta in una sala in penombra... Si accesero le luci ed il gruppo di Silvia Infantas y Los Baqueanos attaccò con una cueca scritta dal grande poeta e dedicata al padre della patria Manuel Rodríguez, tratta dal "Canto General". Vicente Bianchi aveva preferito adattare la poesia al ritmo della tonada, ma Neruda fu ugualmente entusiasta ed esclamò. “esto es lo que yo siempre soñé; llegar al pueblo de alguna forma"... (fonte: es wikipedia)
Señora, dicen que donde,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 10:45
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Triunfo agrario

Triunfo agrario
Letra: Armando Tejada Gómez
Música: César Isella
Arreglo: Mario Arreseygor

Dall'album "El pueblo unido", non datato, realizzato in Germania probabilmente nel 1975.
Este es un triunfo, madre,
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 09:38
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Over Here and Over There

Over Here and Over There
[2003]
Album: Songs of Solidarity
Well, everybody's talking on the thoroughfare,
(continua)
inviata da giorgio 14/10/2009 - 09:31
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A Santo Domingo

A Santo Domingo
Letra: Pablo Neruda, "Versaínas por Santo Domingo"
Música: Víctor Víctor (altrove Leo Rodríguez)
Arreglo: Rodolfo Larumbe y Carlos Groisman

La canzone, come proposta dal Quinteto Tiempo, si trova in "Vivo" (2004)

Il 5 dicembre 1492 Cristóbal Colón sbarcò su di un'isola che battezzò "La Española", oggi Santo Domingo. I nativi taínos lo accolsero bene e lo aiutarono addirittura a costruire il primo insediamento europeo nel Nuovo Mondo, Fuerte Navidad... Ma già l'anno seguente gli indigeni avevano capito che marcava molto male con i forestieri e smisero di essere ospitali e gentili... Fuerte Navidad fu raso al suolo... Com'è andata poi, lo sappiamo...
Disculpe si le digo unas locuras
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 09:06
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La raíz de tu grito

[1970]
Letra: Alfredo Cacho Rubio
Música y arreglo: Jorge Cumbo

Il Quinteto Tempo presentò per la prima volta questa canzone al Festival di Baradero, Buenos Aires, nel 1967. Nel 1970 la incisero sul loro primo singolo (sul lato B, Te recuerdo Amanda di Víctor Jara). Oggi la si può ascoltare all'interno del cd "Antológico" del 2006.
Te golpearon el rostro
(continua)
inviata da Alessandro 14/10/2009 - 08:41
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Children Of The World

Children Of The World
[2006]
Another song by Eileen Penman. Her song, Children of the World, was inspired by the poverty and cruelty experienced on a daily basis by street children in cities throughout the world.'
We are the children of the street
(continua)
inviata da giorgio 14/10/2009 - 08:30
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Somebody's Mother

Somebody's Mother
[2004]
Tonight somebody's mother's lying underneath a wall
(continua)
inviata da giorgio 14/10/2009 - 08:26
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Alerta en primavera

Alerta en primavera
[2002]
Album "Quinteto Tiempo canta a Armando Tejada Gómez"

Letra: Armando Tejada Gómez
Música: Hugo Díaz Cárdenas
Arreglo: Carlos Groisman

Ancora una canzone sul terrore della dittatura in Argentina e sul suo nefasto epilogo, la guerra delle Malvinas...
Lo he leído, me han dicho, lo he bebido
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 14:42
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Canción de caminantes

Canción de caminantes
Una bellissima canzone scritta dalla Walsh e incisa nel 1981 dal Cuarteto Zupay, celeberrimo gruppo di musica popolare argentina, nel loro disco intitolato "Dame la mano y vamos ya", il primo dei tre dedicati interamente alla grande autrice, compositrice e cantante.
Una canzone coraggiosissima, visto che si era ancora sotto la dittatura che, ormai al tramonto e prossima a suicidarsi sulle coste delle Malvinas, era comunque capace di terribili colpi di coda contro gli oppositori...
Porque el camino es árido y desalienta.
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 13:12
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Potosí

Potosí
[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).

A Potosí, nel sud della Bolivia c'è una montagna chiamata Sumaq Orcko (Cerro Rico) dove c'era uno dei più grandi giacimenti d'oro del mondo, sfruttato come tale fino alla metà del 600...
Per tirare fuori l'oro dal ventre della montagna gli spagnoli perfezionarono un sistema di schiavitù già utilizzato dai sovrani inca e così si procurarono per oltre un secolo braccia a gratis tra i nativi, che in quella miniera morirono forse non a milioni ma certamente a decine di migliaia...
Así íbamos desapareciendo de la faz del continente.
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 11:50
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Mutilaciones

Mutilaciones
[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).
Nos cortaban las orejas y nos amputaban
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 11:31
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Muerte de Tupac Amaru

[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).

Titu Cusi Yupanqui, figlio di Manco Inca, fu messo sul trono di Vilcabamba dagli spagnoli (e ricevette pure il battesimo), ma non fu propriamente un collaborazionista, anzi, difese a tal punto la sovranità indigena su quella piccola porzione di regno inca non formalmente soggiogata che alla fine gli spagnoli lo fecero fuori, avvelenandolo. La morte di Titu Cusi portò al massacro dei missionari cattolici e a nuove sollevazioni guidate dal fratello, Tupac Amaru, l'ultimo grande leader della resistenza inca, poi catturato e giustiziato a Cuzco il 25 settembre 1572...
Peleamos en Vilcabamba
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 11:06
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Taki Ongoy (2)

[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).
Caerá en la tierra
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:48
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Aya Marcay Quilla

[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).
"Aya Marcay Killa" è il mese del calendario inca dedicato alla commemorazione dei defunti.
Nunca pierdas a tu niño en tus brazos.
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:46
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Año 1530 - Peste

Año 1530 - Peste
[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).
No había descanso para nuestro dolor:
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:40
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Encuentro en Cajamarca

Encuentro en Cajamarca
[1986]
Da concept album "Taki Ongoy", dedicato all'omonimo movimento indigeno peruviano di resistenza alla conquista spagnola (seconda metà del XVI secolo).
No, ciertamente no eran dioses.
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:38
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Taki Ongoy

Taki Ongoy
[1986]
Album "Taki Ongoy"

"Taki Ongoy" significa "Malattia del canto" o "Malattia della danza" nella lingua quechua parlata in area andina. Era il nome di un movimento politico e religioso indigeno di resistenza all'invasione spagnola sviluppatosi sulle Ande peruviane nella seconda metà del XVI secolo. Il nome derivava dalla credenza che gli spiriti degli antenati, arrabbiati per il rapido annichilamento della cultura indigena ad opera della Conquista, si impadronissero del corpo dell'inca inducendolo a suonare e ballare le melodie tradizionali per annunciare la volontà divina di restaurare la mitologia, la cultura e la politica preispaniche...Un movimento millenarista cui in qualche modo può essere paragonato quello della "Danza degli Spettri", di tre secoli successivo, sviluppatosi fra gli indiani del nord America ormai sconfitti...

"Taki Ongoy" è un concept album ideato da Heredia insieme... (continua)
Donde están nuestros hijos ahora
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 10:30
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Mi madre y María

Mi madre y María
[2005]
Album "Tiernamente amigos"
Cantata da Heredia insieme a Mercedes Sosa.

Una canzone dedicata alle "abuelas" e alle "madres de Plaza de Mayo", due generazioni di donne cui la feroce dittatura fascista ha portato via figli e nipoti...
Yo sé que estas allí llorando madre
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 09:44
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Mariposa de Bagdad

[2008]
Album "Ciudadano"
Ella escribe versos en la arena mientras vuelan dos gaviotas
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 09:34
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El viejo Matías

El viejo Matías
Dall'album "Recital" del 1982, ma credo che sia stata scritta molti anni prima...
La lluvia y el viento eran dos hermanos
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 09:28
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Zamba de los humildes

Zamba de los humildes
[1962]
Parole di Armando Tejada Gómez
Musica di Oscar Matus

Da "La voz de la zafra", primo album della grande "Voz de los sin voz", scomparsa il 4 ottobre scorso.
Il poeta Tejada Gómez, il chitarrista Oscar Matus e "la Negra Sosa" con questo album diedero di fatto vita al Movimiento del Nuevo Cancionero argentino.

Una canzone che non è proprio contro la guerra ma che credo dia benissimo l'idea di quale fosse, fin dall'inizio, la traiettoria artistica, umana e politica di Mercedes Sosa... Prendetelo come un mio omaggio a questa grandissima cantante...
Zambita para que canten
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 09:00

Old Enough to Kill a Man

Donna's Page
[2008]
Lyrics by Donna Devine
Music by Billy Playle.

In November 2007, I visited a number of locations where battles had been fought in WW1 at Ieper/Ypres (Flanders, Belgium). The image of the simple grave of a 15-year-old British soldier, Valentine Joe Strudwick, haunted me for months. I wrote the lyric to honour him and all "child" soldiers who have died anywhere and at any time in senseless wars.
My gravesite at Ieper is simple and neat,
(continua)
inviata da giorgio 13/10/2009 - 08:15
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Fired Up!

Fired Up!
[1999]
Lyrics and music by Holly Near
Album: Edge
Fired up ain't gonna take it no more
(continua)
inviata da giorgio 13/10/2009 - 08:05

Biglietto di ritorno

Biglietto di ritorno
[1975]
Album "La luna e i falò" (Folkstudio)

Testo trovato su La Musica de L'Altra Italia

Anche su questa pagine parliamo spesso dei morti sul lavoro, meno dei morti senza lavoro... Penso - per parlare solo del caso più eclatante di questi ultimi tempi - all'ondata di suicidi (oltre una ventina) che nell'arco di un anno e mezzo hanno accompagnato la feroce ed irresponsabile "ristrutturazione" aziendale in France Telecom...
Qui, in questa canzone di Sannucci, la storia è un'altra, ma è uguale...
Senza neanche metter le sirene son venuti
(continua)
inviata da Alessandro 13/10/2009 - 08:02
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Ël canarin

Ël canarin
Interpretata da Roberto Balocco nel disco "Le canssôn dla piòla" (1965)

La storia di un comune ladro di barriera che si riscatta all'ultimo momento rifiutandosi di collaborare con i fascisti e preferendo farsi fucilare piuttosto che obbligare, con ogni mezzo, un "capo dei sovversivi" a parlare.
Cara mama con questa mia
(continua)
inviata da Paolo Sirotto 12/10/2009 - 23:50

A Sad Day on the Coalfields

A Sad Day on the Coalfields
[1929]
Testo trovato su Union Songs

L'autore della canzone, Roger Grant, era un minatore che partecipò ai "Rothbury Riots" del dicembre 1929, quando la polizia sparò sui minatori australiani che manifestavano contro i tagli ai salari ed il ricorso ai crumiri.
Questa canzone fu cantata al funerale di Norman Brown, un minatore che morì colpito dalle pallottole dei poliziotti.
Si veda anche la canzone Ballad of Norman Brown.
There were sounds of sobs and crying as the daylight floods the sky,
(continua)
inviata da Alessandro 12/10/2009 - 15:32

Ballad of Norman Brown

Ballad of Norman Brown
[1962]
Testo trovato su Mudcat

L'Hunter Valley nel New South Wales in Australia è una zona oggi famosa per i vasti vigneti e l'ottimo vino che vi si produce.
Ma la principale risorsa dell'economia rimane da sempre l'estrazione del carbone.
Nel 1929, la grande depressione mondiale partita dagli USA colpì pure l'Australia. Le compagnie minerarie (la Rio Tinto, in particolare) decurtarono il salario ai lavoratori e, al loro rifiuto, chiusero le miniere e poi cercarono di riavviare la produzione ricorrendo al crumiraggio. A Rothbury, il 16 dicembre 1929, 4000 minatori scesero in strada per protestare contro l'arroganza delle compagnie, spalleggiate dal governo conservatore, e per impedire ai crumiri di entrare nei pozzi... La polizia sparò sui manifestanti uccidendo Norman Brown, un minatore di 29 anni, e ferendo un'altra cinquantina di persone.
L'anno seguente i minatori capitolarono e tornarono al lavoro accettando una paga ridotta del 12,5%...
La miniera di carbone di Rothbury chiuse nel 1974...
(fonte: en.wikipedia)
There was a very simple man,
(continua)
inviata da Alessandro 12/10/2009 - 15:12
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Invisible Hand

Invisible Hand
[2005]
Lyrics and music by Ethan Miller
Album: Riot Folk live in PDX

In economics, the "invisible hand", also known as the invisible hand of the market, is the term economists use to describe the self-regulating nature of the marketplace. The invisible hand is a metaphor first coined by the economist Adam Smith in "The Theory of Moral Sentiments". For Smith the invisible hand was created by the conjunction of the forces of self-interest, competition, and supply and demand, which he noted as being capable of allocating resources in society. This is the founding justification for the laissez-faire economic philosophy.
« The old story says we have to depend on big corporations. The new story tells us we can earn a livelihood, gain freedom, and build community through cooperation.
Call it "globalization", or the "free market", or "capitalism". Whatever its name, people across the United... (continua)
Well old Adam Smith, he gave us this myth
(continua)
inviata da giorgio 12/10/2009 - 08:48
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Il mio dovere

Il mio dovere
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e Francesco Sighieri

Voce: Federica Camba, Nicola Pecci

La mia casa è più lontana della luna
(continua)
12/10/2009 - 00:11
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In mezzo al mare

In mezzo al mare
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci, Francesco Sighieri e Marco Vichi

Grandi fosse per migliaia di occhiali
(continua)
11/10/2009 - 16:56
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La vostra guerra

La vostra guerra
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e Francesco Sighieri

Il dramma dei Desaparecidos visto dal singolare punto di vista di un torturatore. Sullo sfondo l'Argentina dei mondiali di calcio del '78 con il frastuono della finale che copriva ogni altra cosa.

Sapete anche voi di avere perso
(continua)
11/10/2009 - 16:26
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Popolo sovrano

Popolo sovrano
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e A. Luchi

Popolo oppresso, servi della gleba
(continua)
11/10/2009 - 16:15
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White Lies

White Lies
[2005]
Lyrics and music by Ethan Miller
Album: If All The Land Would Rise

It is all-too-easy for white folks to see racism as simply a white-supremacist attitude (that we, of course, don’t have) or a set of overtly discriminatory actions (that we, of course, don’t do). What more difficult to see—and to acknowledge—is the racism that is built into the very structure of our "whiteness": racism as a historically-constructed system of power which benefits some people (those marked as "white") at the expense of others (those marked as "black", “non-white", or simply "other”).
Those of us marked as “white,” no matter how well-intentioned our anti-racist attitude, benefit in various ways (differently, of course, depending on gender, sexuality, age, class, and ethnicity) from "white skin privilege". By our very birth into a racist system, we exercise this privilege. And we internalize this privilege,... (continua)
White is a tool that was made by a nation
(continua)
inviata da giorgio 11/10/2009 - 13:08
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Turn Your Guns

[2005]
Lyrics and music by Ethan Miller
Album: If All the Land Would Rise

From "Truthout" to Congress: Stop Funding Endless War
Wednesday 07 October 2009
by TruthOut | Staff Editorial


On the war's eighth anniversary, we urge our president, our Congress and our country to cut the military purse strings and reject an escalation of violence in Afghanistan.
Yesterday, the Senate passed $128 billion for the wars in Iraq and Afghanistan. This appropriation could fuel a "surge" in deployment of US troops to Afghanistan; Gen. Stanley McChrystal recommends an increase of up to 40,000 soldiers.
If the American people had voted on this latest defence spending bill, they might well have rejected the funding. Most polls find that a definitive majority of Americans oppose an escalation of combat troops in Afghanistan. A recent McClatchy survey found that only 35 percent favored sending more... (continua)
There've been rumors circulating
(continua)
inviata da giorgio 11/10/2009 - 09:44
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Ready for the Rain

Ready for the Rain
[2005]
Album: ...Was All Doomed to Die in the End
Lyrics and music by James A. Larson

There are quite a few folks like this, and it's important that we recognize them, for they keep this world spinning.
He levelled his gun, and the battle was won
(continua)
inviata da giorgio 11/10/2009 - 09:13

Les Ponts du Diable

Les Ponts du Diable
Les Ponts du Diable
Canzone léviane – Les Ponts du Diable – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 56

Les Ponts du Diable est la cinquante-sixième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

À propos, dit Lucien l'âne en se grattant l'occiput avec sa postérieure gauche, sais-tu mon ami Marco Valdo M.I., je sais que tu tiens à ton petit appendice – ce petit M.I. est en quelque sorte ton titre, ta marque personnelle. A-t-on idée d'ailleurs de se concevoir ainsi avec un petit appendice...

Oh, Lucien l'âne mon doux ami quadrupède, je t'arrête là. Que serait un homme sans son petit appendice ? Je te le demande. Je ne parle pas bien sûr de l'homme à l'état de nature, comme le sont les ânes, mais bien de l'homme en société. Un petit appendice, crois-moi, cela pose son homme et lui donne, par conséquent, une position sociale.... (continua)
Dialecte, campagne médiévale,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/10/2009 - 22:15
Percorsi: Il Diavolo, Ponti
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Dormi bambino

Dormi bambino
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e Francesco Sighieri

Dormi dormi bel bambino
(continua)
10/10/2009 - 20:20
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Jawohl

Jawohl
Testo di Marco Vichi
Musica di Nicola Pecci e Alessandro Luchi
Voce: Alessandro Ledda e Nicola Pecci

Ventimila ombre si staccano dal suolo
(continua)
10/10/2009 - 20:04
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Nassiriya

Nassiriya
Non credo nella pace senza Dio.
Essere senza Dio significa infrangere le Sue Leggi.
Ho imparato che quando suona una chitarra muoiono tanti bambini con il sesso libero ideologico. In Italia vi sono più di 400 aborti al giorno: una strage di innocenti.
La Chiesa e Dio condannano tale indifferenza; possiamo dire che tutto questo è le sue conseguenze.
La vera pace nasce se si fa pace prima con Dio.
(Armando)

Per me faresti meglio a farti qualche bella & sana trombata, e vedresti che tu staresti anche più in pace. Il che non esclude ovviamente il credere in Dio, va da sé. Take it easy, my brother! [RV]
10/10/2009 - 12:18
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Ufo su Firenze

Ufo su Firenze
Sono contento di trovare una mia poesia in questo sito che seguo ed apprezzo... Tomskar, il nipote sconosciuto
Tommaso Scarcia 10/10/2009 - 10:28
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Marta

Marta
Io ho sentito questa canzone quando facevo le medie ed è stata da subito una delle mie preferite. E' grazie alla raccolta "Gli anni '70" che mi sono innamorata delle canzoni di Venditti. Riconosco anch'io che purtroppo ha preso una strada commerciale e troppo romantica dagli anni '90, è per questo che non amo le sue ultime canzoni né riesco a comprare i suoi ultimi album. Rimane il fatto che per me è un grandissimo cantautore, che dà voce alle storie della gente comune e riesce a far emozionare come pochi ultimamente...
Lara 9/10/2009 - 22:09
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Nambuangongo Meu Amor

Nambuangongo Meu Amor
Incisa nel 1974
Il testo è costituito da una poesia scritta nel 1961 dal poeta portoghese Manuel Alegre de Melo Duarte.

Nel 1961 a Nambuangongo, una città della provincia di Bengo in Angola, iniziò di fatto la guerra per l'indipendenza del paese africano dalla dominazione portoghese. Per qualche mese la città venne proclamata capitale provvisoria della Repubblica Socialista di Angola. Poi i militari portoghesi la espugnarono facendo anche ricorso al napalm. Tra di essi c'era pure Manuel Alegre, che di lì a poco sarebbe stato arrestato dalla polizia politica e incarcerato con l'accusa di aver cercato di organizzare una ribellione dei militari contro la guerra coloniale...
Em Nambuangongo tu não viste nada
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 13:27

La bomba

La bomba
[2008]
Testo di Paolo Donadoni
Musica di Graziano Nardini
Lyrics by Paolo Donadoni
Music by Graziano Nardini
Album: "Fino alla fine"

il minimo comune denominatore
tra quel che doveva essere
e quel che invece è stato,
è “quel che”



“Tutti giù per terra” è un gruppo di musicisti di Santa Margherita Ligure e dintorni che si sono riuniti per l’occasione attorno a Paolo Donadoni, autore di tutti i testi e fautore, nonché produttore, di questo libro e cd “Fino alla fine” dove il tema unico e filo conduttore è la guerra.
I testi sono vere e proprie poesie che si muovono dentro la musica di Graziano Nardini e di questa piccola orchestra, sempre efficaci a descrivere l’atroce realtà della guerra che pervade ogni angolo ed ogni voce senza lasciare alcuno spazio se non quello, sporadico e sofferto, ad un anelito a qualcosa di più alto nella spietata lotta per sopravvivere tra il sangue,... (continua)
Fui metallo puro
(continua)
inviata da i.fermentivivi 9/10/2009 - 12:48
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Canción del esposo soldado

Canción del esposo soldado
[1977]
Album "Denegado"
Poesia di Miguel Hernández (1936)
Musica di Luís Cília

Riportiamo qui la poesia per intero. Adolfo Celdrán non canta le ultime tre quartine e chiude ripetendo la prima.
He poblado tu vientre de amor y sementera,
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 11:41
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Canción de vísperas

Canción de vísperas
[1977]
Album "Denegado"
Scritta dal poeta cubano Nicolás Guillén
Que vida la que vivimos
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 11:35
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We Shall Not Be Moved

anonimo
We Shall Not Be Moved
NO NOS MOVERAN
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 11:30
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Día de fiesta

Día de fiesta
[1977]
Scritta da Luis Cilía
Día de fiesta
(continua)
inviata da Alessandro 9/10/2009 - 11:26
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Glory And Fame

Glory And Fame
[1993]
Album: We Just Want The World .[2005]
Lyrics and music by David Rovics

"I already recorded this song on my CD, Make It So [1996], and might not have recorded it once again, except that when Anne Feeney heard me sing it around a campfire at the Kerrville Folk Festival, she said she liked it but that it might stand a little editing. I had long thought that myself, and after she made the suggestion, Chrysler helped me cut out half the verses during a long drive one night someplace in the Midwest. My other name for the song is "Labor History 101." I used to call it "Ballad of the Proletariat," but Pete Seeger suggested I change the title, pointing out that "proletariat" is a "long, Latin word" which "might as well be in Swahili, or Chinese." I originally wrote the song in the spring of '93, and it has obviously been a victim of the "folk process."
I pulled the stones for the emperor,
(continua)
inviata da giorgio 9/10/2009 - 09:38
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Yellow Ribbon

Yellow Ribbon
[2005]
Album: Starlight On The Rails: A Songbook
Lyrics and music by Utah Phillips

Let's pay tribute to old Utah passed away last year (May, 23, 2008)… More or less moving our way closer to the end of the century, here is a song Utah wrote during the American slaughter in Iraq known euphemistically as the "Gulf War". One of many great anti-war songs written before and since. A song about following a higher law than the unjust laws of a country with a large oil lobby. When Utah was touring around at the time, he took the train, claiming that his car « doesn't run on blood ».
I've travelled through this country
(continua)
inviata da giorgio 9/10/2009 - 08:25
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Venerdì schianto

Venerdì schianto
Chanson italienne – Venerdì Santo – Riccardo Scocciante – 2009

L'immarcescible Rik Scoccia écrit à notre site : « Me trouvant actuellement de passage dans la riante cité de Plaisance, pour des histoires de femmes d'enrichissement culturel et spirituel, il m'est revenu d'une connaissance que que justement des tours de la centrale de l'Enel (Compagnie d'Électricité nationale) de cette ville, le bon Francesco Guccini tira son inspiration pour la puissante image des « tours de fumée » de Il vecchio e il bambino. J'ai pensé ainsi remettre au jour une vieille, très vieille chanson du susdit, Venerdì Santo et de la massacrer réélaborer même, d'une manière à ce qu'elle puisse franchement servir d'espoir et de souhait pour un futur meilleur et surtout, rapide. » Dans ce cas, cela dit entre nous, comment lui donner tort ? Et nous en sommes tellement convaincus que dans la section vidéo nous avons... (continua)
VENDREDI JE MEURS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/10/2009 - 22:14




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