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Muḥend-nneɣ

Muḥend-nneɣ


Dalla poesia Isitiden ("I santi") di Ben Mohamed
D'après le poème Isitiden ("Les saints") de Ben-Mohamed

Musica e interpretazione di Idir
Musique et interprétation: Idir

Nessun problema di "parzialità" per il nostro sito: se inseriamo in questa canzone nelle "Antiwar Anticlericali", percorso nel quale deve stare, dobbiamo specificare che la cosa non si limita e non può limitarsi alla chiesa cattolica o alle chiese cristiane. Le fandonie e le infamità religiose, portatrici di guerra, non hanno distinzione tra i loro dèi, i loro santi, i loro idoli. [RV]

"Se oggigiorno l’attenzione di Idir è rivolta soprattutto alle questioni dell’identità ed alla ricerca di una convivenza tra culture diverse, mentre è meno marcata (ma non certo assente) la vena “contestatrice” e di denuncia dei mali della società algerina, nei primi tempi della sua attività era presente una notevole carica di contestazione... (continua)
Muḥend-nneɣ d afeḥli
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/9/2008 - 22:23

Ameddakʷel

Ameddakʷel
[1979]
Poesia di Ludwig Uhland (1809)]
Traduzione in cabilo (berbero) di Laimèche Ali
Musica originale di Laimèche Ali, poi rielaborata da Ferhat Mehenni
Album: "Canti rivoluzionari di Cabilia" [1979]

A poem by Ludwig Uhland (1809)
Kabylian version by Laimèche Ali
Original music by Laimèche Ali, then re-arranged by Ferhat Mehenni
Album: "Revolutionary Songs from Kabylia" [1979]

Ferhat Mehenni, nella sua tragica vita di lotta indomabile per la libertà e la dignità del suo popolo, segnata da battaglie, esilio e carcere, è l'autore che più ha trasposto in Cabilia e nell'antichissima lingua cabila parole di lotta da tutto il mondo, senza alcun confine. E' il caso di questa canzone, così come di Bella Ciao. Come racconta lo stesso Ferhat Mehenni, con le sue parole riportate da Vermondo Brugnatelli in La canzone cabila:

"La sua infanzia ha coinciso con il periodo della guerra anticoloniale,... (continua)
ɣur-i yiwen umeddakʷel
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 16:46
La commovente versione in lingua cabila di Bella Ciao dedicata da Ferhat Mehenni al figlio Ameziane, dopo che era stato assassinato nel 2004, è rimasta a lungo senza testo. Siamo finalmente in grado di proporlo, corredato da una versione italiana.
Riccardo Venturi 8/9/2008 - 16:22
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Askuti

Askuti
[1981]
Testo e musica di Lounes Ait Menguellat
Paroles et musique: Lounes Ait Menguellat
Words and music: Lounes Ait Menguellat
Album: A lmus-iw

In questa canzone Ait Menguellat riesce ad esprimere con molta sensibilità il disincanto di quanti, dopo avere aderito con giovanile entusiasmo alla rivoluzione, si sono ritrovati, dopo l’indipendenza, sotto un regime militare. Il boy-scout è il simbolo di quei giovani, dal momento che proprio l’associazione degli scout musulmani d’Algeria fornì un primo quadro organizzativo in cui si ritrovarono molti dei futuri combattenti per la libertà. La canzone di A. Menguellat è stata anche il simbolo cui fa esplicitamente allusione il romanzo dallo stesso titolo, Askuti, scritto da Said Sadi nel 1983, in cui si narrano proprio le vicende di un cabilo che, dopo avere aderito al maquis in gioventù, abbandonando gli studi al liceo, si ritrova, dopo l’indipendenza,... (continua)
Sḥefḍen-iyi ad ɣreɣ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 12:15
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Das Grab auf der Heide

Das Grab auf der Heide
Singstimme und Klavier
Verlag: Berlin, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandlung, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 und 1911
Bemerkung: nach einer Dichtung von F. Brunold
Opus: op. 30

Per voce e pianoforte
Edizione: Berlino, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandling, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 e 1911
Da una poesia di F. Brunold
Opera 30

Segnala la nostra collaboratrice ed amica Silva:

"Leggendo il libro di Elias Canetti La lingua salvata (Canetti è quello di Autodafé) ho trovato citato un Lied di Wilhelm Heiser intitolato Das Grab auf der Heide (La tomba nella landa) che, a detta dello scrittore parla di un disertore che viene catturato e poi viene fucilato dai suoi stessi commilitoni. Nonostante le mie ricerche non ho trovato il testo su internet, se si trova sarebbe una canzone contro la guerra abbastanza vecchia (dell'800)"

Le informazioni sono esatte, anche se la ricerca... (continua)
Was stell'n sich die Soldaten auf?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 00:40
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Cara Democrazia

Cara Democrazia
(2006)
Con santa pazienza ho dovuto aspettare
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 20:48
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Il fucile

Il fucile
Testo e musica di Andrea Buffa
Lyrics and music by Andrea Buffa
Paroles et musique d'Andrea Buffa
È molto complicato con il fucile in mano
(continua)
inviata da adriana 7/9/2008 - 19:35
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En verité

En verité
La canzone "En verité" è tratta dall'album "En famille" del 2004. Affronta, senza troppi eufemismi, il tema attualissimo dell'uso della menzogna e della religione per condizionare l'opinione pubblica e giustificare l'utilizzo delle armi.
La vérité se cache (croix de bois, croix de fer)
(continua)
inviata da Francesco 7/9/2008 - 18:39
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Giornali Femminili

Giornali Femminili
1964
Leggendo certi giornali femminili
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 11:58
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Aria di Buenos Aires

Aria di Buenos Aires
[1998]
"Tempo di Vento"

Mario Congiu: chitarre e pianoforte
Enrico Manera: batteria
Luca Morena: chitarra elettrica
Pietro Salizzoni: contrabbasso
Lalli: voce
Qui non vengono più a posarsi gli arcobaleni
(continua)
inviata da Alessandro 7/9/2008 - 09:52
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It's Bigger Than a War

It's Bigger Than a War
Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

Partially based on the riff of Banned from the Roxy by CRASS.
It's bigger than a war that's to say the least
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:53
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Call To Arms

Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

A teenage liberation manifesto...
It's night time in Baghdad
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:21
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Counting The Dead

Album: Iraq- Songs of Life and Death (2003).

In memory of Jim Rogers
Don't be afraid to cry
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:00
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Until All Their Power's Gone

Album Iraq: Songs of Life and Death (2003).
From Quebec to Argentina
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 11:47
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Uh mammà

Uh mammà
1981

Trovata su forumemoria in un thread dedicato alle canzoni contro la guerra. Ancora il 28 agosto 2008, cioè pochi giorni fa, l'autore del post, tale Guimug, afferma che "A voler fare un elenco delle canzoni contro la guerra ci sarebe abbastanza materiale da riempire un magazzino"; evidentemente non sa che il "magazzino" esiste già :-) Ma proseguiamo con le sue parole di presentazione di questa canzone: "al di là dei classici immortali targati Dylan o della più casalinga "C'era un ragazzo", voglio ricordare un pezzo che anche se presenta un'orecchiabilità quasi irriverente per un tema così delicato in realtà è molto significativo.
Di un certo Mimmo Cavallo (quello di "Siamo meridionali"), parla del classico problema del paese liberato che si chiede chi lo libererà dai liberatori (e noi italici ne sappiamo qualcosa)." [CCG/AWS Staff]
Stanno già arrivando, uh mammà!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/9/2008 - 20:06
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Bottom Of Your Soul

Bottom Of Your Soul
[2006]
Album: "Falling in Between"
Where are the children we lost not long ago
(continua)
inviata da Kiocciolina 5/9/2008 - 08:45
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Pay Me My Money Down

anonimo
Pay Me My Money Down
Traditional, ca. 1880
First published: 1942, Lydia Parrish
Tradizionale, ca. 1880
Prima pubblicazione: Lydia Parrish, 1942

Un'antica e celebre working song afroamericana che ebbe origine tra i lavoratori portuali di colore nelle isole dello stato della Georgia. Fu raccolta da Lydia Parrish e pubblicata nel 1942 nel volume Slave Songs of the Georgia Sea Islands. Sebbene gli stevedores negri non fossero ufficialmente degli schiavi, le condizioni in cui si trovavano a dover lavorare erano del tutto simili, se non identiche: alla richiesta di farsi pagare il dovuto, il padrone risponde con una sprangata.

Sebbene la canzone risalga con tutta probabilità a circa il 1880 (solo pochi anni dopo la nominale abolizione della schiavitù negli stati del Sud, dopo la guerra di secessione), la melodia è molto più antica: Alan Lomax, il principale studioso delle folk ballads americane, nella sua opera... (continua)
I thought I heard the Captain say
(continua)
5/9/2008 - 01:10

Les lanternes libérales

Les lanternes libérales
Le libéral croit, veut croire et surtout, veut faire croire que le régime libéral est démocratique. Dans la réalité quotidienne et historique, il ne l'est assurément pas. Un régime démocratique, c'est-à-dire populaire, ne pourrait tolérer longtemps de telles inégalités, un tel déséquilibre dans la répartition des subsistances, une telle exploitation, une telle arrogance des riches face aux pauvres, une telle immoralité sociale. Mais il est en train de s'autodétruire en détruisant la société, en détruisant la planète.
L'humoriste – juif, il s'appelait André Isaac et résistant, il s'appelait Pierre Dac racontait l'histoire du monsieur qui prend sa vessie pour une lanterne et qui, bien évidemment, quand il l'allume, se brûle. Une plaisanterie fondée sur l'expression française : « prendre une vessie pour une lanterne » qui veut dire : se tromper, se mettre le doigt dans l'œil, se gourer...
En... (continua)
Ne rien perdre, ne rien donner.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/9/2008 - 22:14
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Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]

Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]
[1976]
Una poesia di Roberto Lerici interpretata da Gigi Proietti
Dallo spettacolo "A me gli occhi, please!"

Quando Gigi la recita, ne canta soltanto due versi, quasi alla fine; c'è una musica di sottofondo. Abbastanza per non ricorrere agli "extra" per questa straordinaria cosa scritta dal grande regista di "Nell'anno del signore", sulla quale non vogliamo aggiungere altro. Forse, rispetto al video inserito in questa pagina, si noteranno delle lievi differenze nel testo scritto; questo perché Gigi Proietti è improvvisatore nell'anima. [CCG/AWS Staff]

Come segnalatoci da Roberta Lerici, figlia di Roberto Lerici (scomparso nel 1992), suo padre è l'autore effettivo di questo testo e degli altri dello spettacolo A me gli occhi please!; ci informa sempre Roberta Lerici che "lo stesso brano è anche depositato alla Siae come pezzo autonomo dallo spettacolo (sez. Dor-monologo), sempre di Roberto... (continua)
Mi' padre è morto partigiano
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2008 - 19:18
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Yuppi Du

Yuppi Du
[1974]
Lyrics and Music by "Clan Celentano"
Testo e musica del "Clan Celentano"
From the original soundrack of the motion picture "Yuppi Du"
Dalla colonna originale del film "Yuppi Du"

Può essere che i film interpretati e/o diretti da Adriano Celentano non siano delle pietre miliari nella storia del cinema italiano, ma Yuppi Du è unanimemente considerato il suo capolavoro (tanto da aver rischiato di essere premiato, nel 1975, al festival del cinema di Cannes (si ricorda che dal 5 settembre 2008 il film è disponibile, dopo anni di oblio, in una versione restaurata). Il film era stato molto apprezzato sia dalla critica internazionale che da quella italiana per la sua carica innovativa sia nei contenuti che nell'originalità della formula narrativa.

Visto raramente in televisione, mai trasposto in videocassetta o in dvd, sono molti coloro che non conoscono questa che rimane sicuramente... (continua)
Yuppi du yuppi du yuppi du
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2008 - 14:38
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Il morale delle truppe

Il morale delle truppe
[2008]
Testo e musica di Max Manfredi
Lyrics and music by Max Manfredi
Album: Luna persa (in uscita ottobre 2008)
Il testo è stato trascritto all'ascolto dal video

Un'ironica e amara canzone dal nuovo album di Max Manfredi, "Luna persa", in uscita tra breve. Riporta un po', nelle atmosfere, sicuramente al Buon soldato Sc'vèik Di Jaroslav Hášek.

Anteprima di "Il morale delle truppe", uno dei brani dell'ultimo CD di Max "Luna Persa" in uscita tra poco!
Il video è stato registrato a Ricaldone a luglio di quest'anno. Per l'occasione, la Staffa ha avuto come ospite Antonio Marangolo ai fiati.

A fine estate il nuovo album: "Luna persa" (28/07/2008)
Sono terminate le registrazioni del nuovo album di Max Manfredi, la cui uscita è prevista a fine estate per Ala Bianca Group, distribuzione Warner. Il titolo del disco sarà "Luna persa" e conterrà undici canzoni, musicalmente assai eterogenee... (continua)
Il morale delle truppe
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/9/2008 - 12:40
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Can’t Pay The Bill

Can’t Pay The Bill
[2008]
"The Whole Fam Damnily"

Una canzone sulla guerra sempre più cruenta che il sistema neo-capitalista liberista conduce contro i popoli della terra, non solo nei territori di sfruttamento neo-coloniale ma anche negli stessi paesi - come gli USA - dove gli squali del capitale e della finanza hanno le loro basi...
Liberismo = libertà dei capitali e degli squali, schiavitù e miseria dei popoli.
Lord keep me well, Lord keep me well
(continua)
inviata da Alessandro 4/9/2008 - 08:48
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John Hughes

[2008]
"The Whole Fam Damnily"

Una canzone su di un reduce dalla guerra del Vietnam... la ferita è ancora aperta...
In Vietnam he fought a war
(continua)
inviata da Alessandro 4/9/2008 - 08:32
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Samarcanda

Samarcanda
[1977]
Testo e musica di Roberto Vecchioni
Lyrics and music by Roberto Vecchioni
Album: Samarcanda

La leggenda araba o la bizzarra maledizione della guerra (beffarda dipartita di un soldato, come quella del Piero di De André) ?

Samarcanda nasce in un periodo storico tormentato, nel pieno degli anni di piombo.

La canzone che dà il titolo all’LP è stata spesso travisata o proprio non capita dal pubblico. Il tema è una leggenda che Vecchioni trova in John O’Hara (Appointment in Samarra, dove Samarra sta per Samarcanda). Un’antica storia dei paesi arabi racconta che un giorno un servo incontrò la Morte al mercato del paese. Corse dal padrone e gli chiese un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora, alla volta di Samarcanda, cioè lontano da lei. Il padrone acconsentì, poi scese al mercato e domandò alla Morte perché avesse spaventato il servo. La Morte candidamente rispose: “Non l’ho... (continua)
There was a big celebration in the capital
(continua)
inviata da giorgio 3/9/2008 - 19:55
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Dopo la pioggia

Dopo la pioggia
2006
A passo lento

Ci vogliono far sempre credere che la pace sia una conseguenza della guerra. Ma sarebbe bello se esistesse la pace senza partire per forza dalla guerra.
Libera reinterpretazione dell'omonima poesia di Gianni Rodari
Dopo la pioggia, viene il sereno,
(continua)
inviata da Luca 'The River' 3/9/2008 - 18:24
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Bağdat Kafe

Bağdat Kafe
[2004]
Lyrics and Music by Bulutsuzluk Özlemi
Testo e musica: Bulutsuzluk Özlemi

Una canzone davvero bella sulla guerra in Iraq che ci viene dalla vicina Turchia per mano di una delle sue rock band più famose e coraggiose, i Bulutsuzluk Özlemi. Le band turche hanno spesso dei nomi bizzarri e poetici: questo significa alla lettera "Desiderio di filtrare le nuvole". Dolenti purtroppo di non potere per il momento proporre una traduzione, ma se qualche collaboratore/trice o lettore/trice conosce la lingua turca è pregato/a di farsi avanti. Quel che possiamo dire è che nelle prime inquadrature del video allegato, sulla chitarra di uno dei componenti del gruppo si legge una scritta inequivocabile: Savaşa Hayır, "No alla guerra". [CCG/AWS Staff]
Yolumuz uzun yavrum,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/9/2008 - 00:12

L'autre côté du Mur

L'autre côté du Mur
L'Autre Côté du Mur

Le Mur est tombé, c'est sûr ! Mais que d'un seul côté...
Il nous reste à abattre l'autre côté du mur...
Le côté de la misère et de l'exploitation, celui du chômage, celui de la richesse qui se nourrit de la pauvreté... Il nous reste à abattre le libéralisme qui pour assurer ses revenus et sa domination tue et les hommes en tant qu'individus, que peuples et qu'espèce et détruit la planète.
J'en ferais bien une petite chanson... avait dit Marco Valdo M.I. en commentaire à la chanson de Klein Orkest – Over de Muur.
et bien la voici.
Qu'on en s'y trompe pas, L'Autre Côté du Mur n'a rien d'un « Sunny side of the street ».
Sans doute pourrait-elle être plus inspirée, sans doute peut-on dire les choses différemment, sans doute... Cela m'est bien égal, pourvu qu'on les dise !
Il y a toujours deux côtés à un mur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2008 - 18:57
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Peace Maker

Peace Maker
[1986]
"Forever"
Spinning 'round in your dance of life like a hurricane
(continua)
inviata da Alessandro 2/9/2008 - 13:31
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Over de muur

Over de muur
[1984]
Lyrics and music: Klein Orkest
Testo e musica: Klein Orkest
Woorden en muziek: Klein Orkest
Album: Later is al lang begonnen

"Sul muro": una canzone dal 2° album della "Klein Orkest" ("Piccola Orchestra") che confronta le due realtà di qua e di là dal muro di Berlino prima della sua caduta nel 1989. Due realtà ma un unico sconforto: da una parte il "socialismo" imposto con le armi e la paura, dall'altra il capitalismo con le sue disuguaglianze e la fame per i più deboli. Tutti sappiamo come sia andata poi. [RV]
Oost Berlijn, Unter Den Linden
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2008 - 10:11
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Only Eighteen

Only Eighteen
[2003]
Written by Walt Cronin & Zander Schloss / copyright 2003
Scritta da Walt Cronin e Zander Schloss / copyright 2003



Ricevere direttamente dall'autore una canzone scritta da qualcuno che ha veramente combattuto in Vietnam è per il nostro sito un onore ancora maggiore che ospitare anche la più bella canzone sul tema, ma scritta da qualcuno che non si è mai mosso da casa. La storia di un ragazzo di diciott'anni cui viene presentata la guerra come unica alternativa alla galera. E' quindi con estremo piacere che diamo a questa canzone il risalto che merita; perché è una canzone vera.

Getting directly from the author a song that has been written by somebody who has really fought in Vietnam is for our website a honor still greater than hosting even the most beautiful song on such argument, but written by somebody who has neved left home. The story of a 18 yo boy getting going to... (continua)
We was just kids
(continua)
inviata da Walt Cronin 1/9/2008 - 23:27
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Leonardo Pieraccioni: Ahi ahi ahi [I figliol di troia 'e 'un moian mai]

Leonardo Pieraccioni: Ahi ahi ahi [I figliol di troia 'e 'un moian mai]
[1991 circa]
Testo e musica (sic) di Leonardo Pieraccioni

Lo scorso anno, 2007, diciamo che il mese di settembre è stato un po' particolare per chi scrive; ne ha risentito anche questo sito, che è stato letteralmente impestato di Extra che, per dirla con un eufemismo, rispecchiavano un determinato stato d'animo, sicuramente non dei migliori. Poi è venuto maggio, anticipato a gennaio, e quest'anno mi fa voglia di cominciare il mese dove sono nato con una canzoncina leggera come una piuma. Di Leonardo Pieraccioni, proprio lui. Non state sbagliando, quello del Ciclone, il comico fiorentino che per un certo periodo ha sbancato i botteghini. Però il Pieraccioni, ai suoi albori, me lo ricordo con trovate irresistibili (tipo quella di presentarsi, il 18 maggio 1990 davanti alla sede assediata della Fiorentina dei Pontello, che stavano scatenando una rivolta di piazza per la vendita di Baggio alla... (continua)
'E nascono biondi, i' sorriso stampato
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2008 - 19:29

Danine ! Danine !

Danine ! Danine !
Danine ! Danine !
Scènes de guerre en Sicile vers 1950.

Danilo Dolci (que les enfants de Partinico appelaient Danine) était un réformateur social, un militant de la non-violence et de la lutte contre la misère, la maladie, l’analphabétisme et la faim. Né tout au Nord de l’Italie à Sesena dans la région de Trieste en 1924, il s’évadera des mains des nazifascistes, rejoindra une communauté d’accueil pour orphelins, puis s’en ira en Sicile à Partinico où il mènera une action d’intervention sociale, de combat non-violent contre la misère, contre le sous-développement et contre la mafia. Danilo Dolci (Sesana 1924 – Partinico - 1997), cet architecte-sociologue, pacifiste et non-violent, qui mena la guerre à la misère guidé par sa conscience et soutenu par sa confiance en l'homme. Dolci l'homme qui se coucha sur le lit d'une enfant morte de faim pour y mener lui une grève de la faim (sa première... (continua)
Danine ! Danine !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2008 - 18:01

Fascisme is moord

anonimo
Fascisme is moord
Dai Paesi Bassi e dal Belgio un canto le cui origini risalgono con tutta probabilità al primissimo dopoguerra, se non addirittura al periodo bellico stesso e all'occupazione nazista. Il titolo è quanto di più inequivocabile: "Il fascismo è assassinio", ma anche per l'assonanza casuale del termine neerlandese "moord" abbiamo preferito tradurre come "Il fascismo è morte". Il testo è ripreso da lirama.net.

A song from the Netherlands and Belgium probably tracing back to the first postwar years, if not to the war period and the Nazi occupation. The title is definitely unequivocal: "Fascism is murder". Lyrics are reproduced from lirama.net. [CCG/AWS Staff]
Schrijft het op de straat, schrijft het op de muur,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2008 - 16:34
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I Heard a Rumor

I Heard a Rumor
Album: Iraq: Songs of Life and Death (2003)
I heard a rumor that the forests would be gone
(continua)
inviata da giorgio 1/9/2008 - 08:23
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Apocalyps

Apocalyps
[1965]
Testo e musica di Boudewijn De Groot
Lyrics and Music by Boudewijn De Groot
Tekst en muziek van Boudewijn De Groot
Album: Apocalyps
Wil je dansen Rosalinde wil je dansen heel de nacht
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2008 - 03:52
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La staffetta

La staffetta
Dalla montagna scende la luce
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2008 - 02:35
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The War

The War
[2006]
First released as a single
Prima uscita come single
Album: We Don't Need To Whisper

"The War" is the fourth single released from the debut album of Angels & Airwaves, We Don't Need to Whisper. It was the third single for both the US and UK, but was the fourth single released, since "Do It for Me Now" was the second single for the US and "It Hurts" was the second single for the UK. Tom DeLonge has described this song as anti-war, with specific references to the Invasion of Normandy in World War II.
Although "The War" never received an official music video, a short film and a live video were released.
"The War" was released as a radio promo single only, but the disk for the single can be bought on various websites.
It is the theme song for the MTV reality football show Two-A-Days.
The song also was a popular theme that appeared throughout the 2006 College World Series. - en.wikipedia

The ocean, is on fire
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2008 - 00:36
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The Tides Will Turn

The Tides Will Turn
Album: Self-titled (2003)
I see hatred, violence, fear, and nothing short of war
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 22:59
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La guerra dei vecchietti

La guerra dei vecchietti
recitato
Il secolo che abbiamo alle spalle è il Secolo Ventesimo. Un secolo di sangue, di morte, di sudore, di lacrime. Di dolore.
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2008 - 22:16
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Democrats Are Guilty Too!

Democrats Are Guilty Too!
Album: Self-titled (2003)
I heard a democrat today on TV
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 21:30
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Iraq

Album Iraq: Songs of Life and Death (2003)
The president is lying
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 21:16

No More War

anonimo
NIENTE PIU' GUERRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 31/8/2008 - 19:55
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
dei geni.
grandissime persone, grandissimi artisti.
chi non ama i beatles o non li conosce, o a qualcosa che non va.
zof 31/8/2008 - 19:11
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Wall

Wall
MURO
(continua)
inviata da Kiocciolina 31/8/2008 - 17:19
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Pilota di guerra

Pilota di guerra
Chanson italienne – Pilota di guerra – Francesco De Gregori – 1987
PILOTE DE GUERRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/8/2008 - 23:10
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Great Imperialist State

Great Imperialist State
Album: I Am The Man (2007)
There's a farmer in a distant country working on the land
(continua)
inviata da giorgio 30/8/2008 - 23:08
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
semplicemente una canzone fantastica e stupenda...
adri 30/8/2008 - 12:43
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Delenda Carthago

Delenda Carthago
Crediamo sia opportuno, su questa pagina in cui è presente il poeta latino Properzio, segnalare questa interessantissima pagina (anche in PDF) sull' antimilitarismo dei poeti latini di età augustea intitolata significativamente proprio con un verso di Properzio: Nos odimus arma ("Noi odiamo le armi"). Un aspetto dell'antica poesia forse non noto a tutti. Possiamo dire che, se per ipotesi fantastorica fosse possibile ritrovare la musica che assai probabilmente accompagnava la recitazione elegiaca, ci troveremmo qui di fronte ad una raccolta di "CCG latine" di tutto rispetto.
CCG/AWS Staff 29/8/2008 - 23:22
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We Shall Not Be Moved

anonimo
We Shall Not Be Moved
Stupenda canzone... che io ho conosciuto prima nella sua versione spagnola di(?) Joan Baez "No nos moverán":
NO NOS MOVERÁN
(continua)
inviata da Jacopo 29/8/2008 - 22:49
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
7a. Bella ciao (Ulteriore versione neerlandese - Socialistische strijdliederen)
7a. Bella ciao (Alternative Dutch version - Socialistische strijdliederen)


Il testo era stato a suo tempo ripreso da nl.wikipedia (dove adesso si trova una differente versione letterale del testo italiano) e, in ultima analisi, da Socialistische strijdliederen (canti di lotta socialisti). In ultima analisi, comunque, il nome dell'autore resta ignoto.

Lyrics originally reproduced from nl.wikipedia (where a different litteral translation of the Italian lyrics is available now) and, ultimately, from Socialistische strijdliederen (Socialist struggle songs). As a matter of fact, the translator's name remains unknown.
Op een ochtend trof ik de vijand
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 21:49
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Bella Ciao

anonimo
17d1. Bella čao (versione russa traslitterata)
17d1. Bella čao (Romanized Russian version)
Prošćaj, rodnaja, vernus' ne skoro,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 21:39

Néron, le Sicilien

Néron, le Sicilien
Néron, le Sicilien

Lors d'un voyage en Sicile, en 1951, Carlo Levi s'en va visiter les mines de soufre de Lercara Friddi. Il y arrive pendant une grève, la première de toute éternité. A cette occasion, il est amené à rencontrer le patron de la mine, Monsieur Ferrara, surnommé Néron par les mineurs en raison de sa façon brutale et dictatoriale de mener l'exploitation des mines. C'est un patron de choc, assurément; c'est aussi un éminent représentant de la démocratie Chrétienne. Pour asseoir sa domination, il s'entoure de toute une bande d'hommes « au visage obtus et féroce, avec deux moustaches noires filiformes au-dessus des lèvres, le regard oblique et fuyant, la démarche à la fois insolente et inquiète. Si la mafia (qui n'existe pas) existait, ceux-là seraient, pensais-je, le portrait typique et exemplaire d'un mafieux. »

Les mines de soufre avaient fait un temps – au dix-neuvième siècle,... (continua)
A l'entrée était assis
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 16:52
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Harris And The Mare

Harris And The Mare
An old pacifist (like thee) loses his way.
A Canadian (CBS) play was written and preformed AFTER the song was sung publicly.

A "conscie" is a "conscientious objector"
Harris, my old friend, good to see your face again
(continua)
inviata da doug barnett 29/8/2008 - 13:50
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
17c. Bella čao (Romanized Russian version)
Sevogdja utrom ja byl razbužen
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 10:47
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Le conscrit du Languedô (Fanfan)

anonimo
Je suis un pauvre conscrit
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:10
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Cercando un altro Egitto

Cercando un altro Egitto
Chanson italienne – Cercando un altro Egitto – Francesco De Gregori – 1974

Un petit chef d'œuvre, unique en son genre. Une représentation onirique du vrai sens de la parole : un rêve fait par Francesco De Gregori qui devint une chanson sur les petites et les grandes violences de notre temps.
L'AUTRE ÉGYPTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 10:04

Spara!

Spara!
- Spara! Spara! Bisogna uccidere!
(continua)
inviata da girolamo 28/8/2008 - 23:25
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Rosso su verde

Rosso su verde
RED OVER GREEN
(continua)
inviata da Lorenzo 28/8/2008 - 16:52
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Hate The Police

Hate The Police
La canzone in realtà è dei "Dicks" una punk band dei primi ottanta, è sempre stata suonata dai Mudhoney come cover, peraltro la loro interpretazione risulta molto più apprezzabile rispetto all'originale.
Grande pezzo, grandi Mudhoney
Burz 28/8/2008 - 16:41
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Dědicům Palachovým

Dědicům Palachovým
[1970]
Testo e musica di Karel Kryl
Lyrics and music by Karel Kryl
Album: Maškary



Dall'album "Maškary", stampato in 1000 copie in allora Germania Ovest dall'editore Caston. Le 300 copie sono arrivate in qualche modo in Cecoslovacchia, comunque.

Un'altra canzone dedicata a Jan Palach, stavolta da uno dei maggiori cantautori cechi. Karel Kryl, nato nel 1944 a Kroměříž e morto a soli cinquant'anni nel 1994 a Monaco di Baviera, è giustamente considerato nel suo paese un vero mito, paragonabile a ciò che è in Italia Fabrizio de André. Della canzone verrà fornita una traduzione appena possibile.
Milion slepých očí, na erbu hlava hadí,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 15:32




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