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Don't Look Back In Anger

Don't Look Back In Anger
da (What’s the story) Morning glory (1996)

Il testo di questa canzone è abbastanza oscuro, ma è più che chiaro l’omaggio a John Lennon in apertura con l’attacco di Imagine e soprattutto nel bridge retto dalla frase “I must start a revolution from my bed”, riferita ai bed-in for peace organizzati da John Lennon e Yoko Ono nel 1969. Sally però non si sa chi cavolo sia…

“Don’t Look Back in Anger” was released as the fourth single off of (What’s The Story) Morning Glory?, February 19th 1996. In 2006, it was included in the “Best Of”-compilation Stop The Clocks and in 2010 it was included in the singles collection Time Flies… 1994-2009.

Noel Gallagher also admits that he was under the influence of illegal substances when he wrote the song and to this day he claims he does not know what the lyrics mean.

In late May 2017, the song became a symbol for the Manchester’s spirit and resistance following... (continua)
Sleep inside the eye of your mind
(continua)
inviata da Roberto Oliva 15/9/2008 - 18:16
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Galleria Del[l]e Armi

Galleria Del[l]e Armi
[1996]
Lyrics and music by Terry Allen & Will Sexton
Testo e musica di Terry Allen e Will Sexton
Green Shoes Pub./Jalapeño Cornbread, BMI
Album: Human Remains

La strage del treno 8017, o strage di Balvano, avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944 dentro la Galleria delle Armi, poco dopo la stazione del paese lucano, è stata la più grave sciagura ferroviaria non solo italiana, ma europea. Una sciagura provocata dalla guerra, e neppure tanto indirettamente; il bel sito Treno di Luce 8017, dal quale molto abbiamo ripreso per questa pagina, è chiarissimo al riguardo. “Oggi 3 marzo 2004, giorno del 60° anniversario della Tragedia di Balvano, nasce la Cyberassociazione "Treno di Luce 8017" con il compito di riunire i familiari ed amici delle circa 600 vittime del treno che si fermò nella Galleria delle Armi (poi rinominata Galleria della Morte) nella notte tra il 2 e 3 marzo 1944,... (continua)
During the time
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/9/2008 - 15:05
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The Day That Never Comes

The Day That Never Comes
[2008]

Un testo in linea con la produzione della band statunitense, da sempre eccezionalmente pessimista sulla condizione umana e sul fine ultimo dell'esistenza. Il videoclip alterna immagini del gruppo con quelle di due soldati impegnati in un servizio di pattuglia lungo una strada nel deserto.
Born to push you around
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana / http://www.iononstoconoriana.com 14/9/2008 - 20:18
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Was It Worth It?

Was It Worth It?
Album: Give It Time. Reflections on Change (2005)
Was it worth it? You should start to ask
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 15:37
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Iraq for Sale!

Album: Iraq Songs of Life and Death [2003]
Iraq for sale, Iraq for sale!
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 12:42
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A Heart That Beats No More

Album: Other Song [2004]

There's no music, just talking
A child from my high school was sent off to Iraq.
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 12:37
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Free Trade

Album: Self-titled [2003]
Free trade agreements are evil
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 09:59
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I Don't Believe in this Country Anymore

Album: Self-titled [2003]
They talk about free speech
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 09:32
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Iraq Has Deadly Weapons

Album: Self-titled [2003]
Iraq has deadly weapons
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 09:25
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The Constant Engineers

Album: Self-titled [2003]
Take me as I come, because I'm coming as I am
(continua)
inviata da giorgio 14/9/2008 - 09:14
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Brancaleone alle Crociate [Pirulè]

Brancaleone alle Crociate [Pirulè]
[1970]
Age-Scarpelli-Monicelli-Rustichelli
Testo di Mario Monicelli
Interpretazione anche di Daniele Sepe (voce di Auli Kokko)
Album: Nia Maro [2004]
(Dove è unita nelle "Saltarelle" iniziali a Saltarella a cannonate)

Dal capolavoro comico del cinema italiano, che è anche, a modo suo, un capolavoro del cinema antimilitarista. I due film con protagonista Brancaleone da Norcia (interpretato da un indimenticabile Vittorio Gassman) possono e debbono essere una miniera inesauribile di spunti; non a caso Daniele Sepe se n'è accorto, inserendo questo celeberrimo brano (forse quello trainante dell'intera colonna sonora dei due film) nelle "Saltarelle" iniziali di "Nia Maro", assieme ad un brano come Saltarella a cannonate. Cosa si va a fare in Terra Santa? Ma a arricchirsi, è una cosa semplicissima! Altro che "Santo sepolcro" e altre cazzate del genere, così come le più tragiche cazzate, allora... (continua)
Branca Branca Branca
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/9/2008 - 15:22
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Pase zo

Pase zo
Testo e musica di Tiziano Incani.

La riprendo, questa canzone, dal blog Minimi Termini - Blog anarco-camunista, dell'amico e compagno Redshadow, assieme al suo commento:


Da Ansa.it
BRESCIA - Due muratori sono morti intorno alle 8.30 a Ono San Pietro, in Valcamonica, dopo essere stati travolti dal crollo di un muro.

Della ricostruzione della dinamica della disgrazia si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Breno e della stazione di Capodiponte, intervenuti con i funzionari dell'Asl, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.

Le vittime sono due congnati: R.V., 53 anni, abitava a Ono San Pietro, mentre G. A., 64 anni, era di Capo di Ponte. La disgrazia e' accaduta in una cascina.

L'unico modo che ha la Valcamonica di essere citata dai media è purtroppo questa.
Così come il fascismo e lo stalinismo hanno il loro carico di vittime, queste sono da considerarsi vittime del capitalismo.... (continua)
A parole so mia pròpe à gèt
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/9/2008 - 10:18
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Ideology

Ideology
[1986]
Lyrics and music by Billy Bragg
Testo e musica di Billy Bragg
Album: Talking with the Taxman About Poetry
When one voice rules the nation
(continua)
inviata da giorgio 13/9/2008 - 07:40
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The Unwelcome Guest

The Unwelcome Guest
Parole di Woody Guthrie (1940?)
Musica di Billy Bragg, ma ispirata a quella della tradizionale cowboy ballad “Streets of Laredo”, conosciuta anche con il titolo de “Cowboy's Lament"
In “Mermaid Avenue” del 1988, il primo di tre album realizzati da Bragg con Jeff Tweedy e i Wilco dedicati alle canzoni del menestrello dell’Oklahoma.

(Bernart Bartleby)
To the rich man's bright lodges I ride in this wind
(continua)
inviata da giorgio 13/9/2008 - 07:34

Le grand-père d'Amérique

Le grand-père d'Amérique
Un jour, un de mes amis est venu me rendre visite. Il me raconta au cours d'un excellent petit repas l'histoire de son grand-père d'Amérique. America ! America ! Son aïeul était parti là-bas pour gagner sa vie quand dans son village, c'était la disette au début du siècle dernier. Il avait construit des maisons là-bas... en bois. Il était revenu après la première guerre mondiale ; riche, très riche, par rapport aux paysans du village. Il a voulu montrer sa réussite; il s'est ruiné, il a ruiné sa famille et il est retourné en Amérique. Ni sa femme, ni ses enfants n'ont voulu l'accompagner. On croirait une histoire sicilienne ou lucanienne, ou , ou, ou.... d'un peu partout. Une histoire d'émigrés, en somme.
En somme, en effet, on est tous des émigrés, tous des immigrés.
L'histoire se passait en Belgique, dans un village détruit par la guerre, quelque part pas loin de l'Yser.

Cette histoire... (continua)
Il nonno d'America
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2008 - 16:46

Sun mai andà in guèra

Sun mai andà in guèra
Album "Specian tucc un Quaicoss"
Sun mai andà in guèra, sun mai andà a suldà
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 15:33
Percorsi: Disertori
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Le Président et l'éléphant

Le Président et l'éléphant
[1977]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille
Album: "Dimanche après-midi"




"Il suo primo disco è del 1977, con dentro un pezzo, Le Président et l'éléphant, dove prende pesantemente in giro il presidente della repubblica francese Giscard D'Estaing, che ha il vizio della caccia grossa in Africa. Il presidente non gradisce, ma il pubblico e la critica sì. Un inizio promettente, quello di Gilbert: si parla della sua graffiante ironia come d'una nuova risorsa della canzone d'autore in un'epoca in cui essa attraversa una forte crisi". - Alessio Lega.
J'ai dit à mes enfants,
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 14:55
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Time in Babylon

Time in Babylon
[2003]
"Stumble Into Grace"
Five-lane highway danger zone
(continua)
inviata da Alessandro 12/9/2008 - 13:46

La Guerre de Cent mille ans

La Guerre de Cent mille ans
Ceci n'est pas une chanson, ce serait plutôt un psaume; voilà, un psaume, un texte à psalmodier, à dire avec une cadence, en scandant bien ses mots comme un aède sur une place ou dans un parc ou sur le quai d'un port de Petite ou de Grande Grèce. Un aède aveugle, aveuglé par le soleil, faussement ou véritablement aveugle, tout entier tourné en lui-même et laissant couler les mots – peut-être avec une guitare qui marquerait le pas des paroles.
C'est le ton de la chanson de geste, de l'odyssée, des chanteurs d'histoires; de ceux-là qui passaient dans les villages et sur le parvis de l'église ou au pied de la tour, racontaient d'immenses aventures où des princesses mauresques cuirassées de toutes parts se faisaient finalement enfoncer l'épieu ou le grand braquemart au seul endroit que l'acier ne pouvait protéger.

Ceci n'est pas une chanson, c'est un chant, un romancero tragique qui dit... (continua)
On a connu, on raconte
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2008 - 11:40
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Le triangle des Bermudes

Le triangle des Bermudes
[1996]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille
Album: Tout m'étonne


"Alla fine, tutto quello che importa sapere di Gilbert sta nelle sue canzoni, quelle di un uomo che sa maneggiare con commossa partecipazione, con un sorriso che lenisce senza voler consolare, la materia incandescente delle sofferenze del mondo." - Alessio Lega.
J'ai vu Singapour et Tanger
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 11:05
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Giovanna d'Arco

Giovanna d'Arco
Autore: Francesco De Gregori
Album: Gente Comune (1994)

Nell'inquietante "vocazione" della Pulzella di Orléans, contadina di Domrémy e soldatessa "ante litteram".
Tutto questo campo di grano
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2008 - 08:15
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Dents d’ivoire et peau d’ébène

Dents d’ivoire et peau d’ébène
[1996]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille

"Ispirandosi alla cronaca, Gilbert cantilena melodie architettate sui ritmi d'una varietà caleidoscopica. C'è nella sua poesia e nella sua musica un che di esotico derivatogli dall'esperienza d'insegnante di francese per immigrati e di guida turistica in Oriente. Anche se i suoi temi esotici non vogliono adombrare fughe dal reale, permane in essi una nostalgia di lontananze e una molteplicità di personaggi sovente in fuga dalla vita." - Alessio Lega
Dents d’ivoire et peau d’ébène
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 08:08

La prière de mai 68

anonimo
La prière de mai 68
Sur l'air de La Priere de Georges Brassens
Sull'aria de La Priere di Georges Brassens
Par tous les CRS qu’ont été matraqués,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2008 - 22:22
Percorsi: 1968 e dintorni
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Il boia

Il boia
Ascoltabile nella pagina MySpace dell'autore
Nero, nero, nero
(continua)
inviata da adriana 11/9/2008 - 15:27
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Somewhere in America

Somewhere in America
Album Self-titled (2003)
Somewhere in America this entire war began
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2008 - 09:06
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I Don't Wanna Go to No War!

Album: Self-titled (2003).
It's the same old America the one you knew before
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2008 - 08:43
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Does Anybody Know I'm Here?

Does Anybody Know I'm Here?
Una disperata canzone d'amore che dà il titolo alla raccolta, edita dall'americana Ace Records, "Does Anybody Know I'm Here? - Vietnam Through The Eyes Of Black America, 1962-1972"
Alone and far away from home
(continua)
inviata da Alessandro 10/9/2008 - 21:21

Daou soner Landevant

anonimo
Daou soner Landevant
[ca. 1914?]
Testo / Testenn / Paroles : Anonimo / Dizanv / Anonyme
Musica: "The Minstrel's Boy"
(Canzone popolare irlandese / Son folk iwerzhonat / Chanson populaire irlandaise)

La canzone fu pubblicata nel 1936 nelle “20 chansons populaires” del repertorio di Taldir, vale a dire François Jouffrenou, il “Bardo bretone” dell'inizio del XX secolo. Durante la I guerra mondiale, un padre e suo figlio, di Landévant (nel Morbihan) sono entrambi musicisti: uno suona il binioù (la cornamusa bretone) e l'altro la bombarda. Inviati in guerra nello stesso reggimento, durante un assalto rimangono entrambi uccisi dello stesso colpo di obice; vengono quindi sotterrati tutti e due coi loro strumenti.
Il bardo Taldir fornì la seguente nota storica: “Nel 1900, il 48° Reggimento di Fanteria di Guingamp, sotto il comando del col. Vermeil de Conchard e del cap. Miche de Malleray, fu dotato di sei bombarde... (continua)
En Europ eo krog ar brezel
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/9/2008 - 17:56

[La fine de] Il mondo

[La fine de] Il mondo
Ultima CCG/AWS (forse)
The last AWS/CCG (maybe)



Fonte: il blog del webmaster


Alla fine ci siamo arrivati, grazie anche al fattivo contributo del nostro webmaster Lorenzo Masetti: la fine del mondo è alle porte. Esattamente oggi 10 settembre 2008, come tutti sanno, l'universo verrà risucchiato dal buco nero creato dal CERN di Ginevra con il suo maledetto acceleratore di particelle, o che cazzo è. Per l'occasione, il nostro Riccardo Scocciante ha voluto deliziarci la dipartita con una sua composizione; non possiamo che adempiere al suo estremo desiderio e accommiatarci da voi con una certezza: Grazie al suo webmaster, Le CCG hanno fatto finire le guerre! Peccato che finisca anche tutto il resto, ma non si può avere tutto dalla vita. Con l'avvertenza che tale canzone deve essere cantata sull'aria de Il mondo di Jimmy Fontana, passiamo a ben distintamente congedarci rivolgendo anche un... (continua)
No, stanotte amore
(continua)
10/9/2008 - 00:09
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Muḥend-nneɣ

Muḥend-nneɣ


Dalla poesia Isitiden ("I santi") di Ben Mohamed
D'après le poème Isitiden ("Les saints") de Ben-Mohamed

Musica e interpretazione di Idir
Musique et interprétation: Idir

Nessun problema di "parzialità" per il nostro sito: se inseriamo in questa canzone nelle "Antiwar Anticlericali", percorso nel quale deve stare, dobbiamo specificare che la cosa non si limita e non può limitarsi alla chiesa cattolica o alle chiese cristiane. Le fandonie e le infamità religiose, portatrici di guerra, non hanno distinzione tra i loro dèi, i loro santi, i loro idoli. [RV]

"Se oggigiorno l’attenzione di Idir è rivolta soprattutto alle questioni dell’identità ed alla ricerca di una convivenza tra culture diverse, mentre è meno marcata (ma non certo assente) la vena “contestatrice” e di denuncia dei mali della società algerina, nei primi tempi della sua attività era presente una notevole carica di contestazione... (continua)
Muḥend-nneɣ d afeḥli
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/9/2008 - 22:23

Ameddakʷel

Ameddakʷel
[1979]
Poesia di Ludwig Uhland (1809)]
Traduzione in cabilo (berbero) di Laimèche Ali
Musica originale di Laimèche Ali, poi rielaborata da Ferhat Mehenni
Album: "Canti rivoluzionari di Cabilia" [1979]

A poem by Ludwig Uhland (1809)
Kabylian version by Laimèche Ali
Original music by Laimèche Ali, then re-arranged by Ferhat Mehenni
Album: "Revolutionary Songs from Kabylia" [1979]

Ferhat Mehenni, nella sua tragica vita di lotta indomabile per la libertà e la dignità del suo popolo, segnata da battaglie, esilio e carcere, è l'autore che più ha trasposto in Cabilia e nell'antichissima lingua cabila parole di lotta da tutto il mondo, senza alcun confine. E' il caso di questa canzone, così come di Bella Ciao. Come racconta lo stesso Ferhat Mehenni, con le sue parole riportate da Vermondo Brugnatelli in La canzone cabila:

"La sua infanzia ha coinciso con il periodo della guerra anticoloniale,... (continua)
ɣur-i yiwen umeddakʷel
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 16:46
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Askuti

Askuti
[1981]
Testo e musica di Lounes Ait Menguellat
Paroles et musique: Lounes Ait Menguellat
Words and music: Lounes Ait Menguellat
Album: A lmus-iw

In questa canzone Ait Menguellat riesce ad esprimere con molta sensibilità il disincanto di quanti, dopo avere aderito con giovanile entusiasmo alla rivoluzione, si sono ritrovati, dopo l’indipendenza, sotto un regime militare. Il boy-scout è il simbolo di quei giovani, dal momento che proprio l’associazione degli scout musulmani d’Algeria fornì un primo quadro organizzativo in cui si ritrovarono molti dei futuri combattenti per la libertà. La canzone di A. Menguellat è stata anche il simbolo cui fa esplicitamente allusione il romanzo dallo stesso titolo, Askuti, scritto da Said Sadi nel 1983, in cui si narrano proprio le vicende di un cabilo che, dopo avere aderito al maquis in gioventù, abbandonando gli studi al liceo, si ritrova, dopo l’indipendenza,... (continua)
Sḥefḍen-iyi ad ɣreɣ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 12:15
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Das Grab auf der Heide

Das Grab auf der Heide
Singstimme und Klavier
Verlag: Berlin, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandlung, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 und 1911
Bemerkung: nach einer Dichtung von F. Brunold
Opus: op. 30

Per voce e pianoforte
Edizione: Berlino, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandling, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 e 1911
Da una poesia di F. Brunold
Opera 30

Segnala la nostra collaboratrice ed amica Silva:

"Leggendo il libro di Elias Canetti La lingua salvata (Canetti è quello di Autodafé) ho trovato citato un Lied di Wilhelm Heiser intitolato Das Grab auf der Heide (La tomba nella landa) che, a detta dello scrittore parla di un disertore che viene catturato e poi viene fucilato dai suoi stessi commilitoni. Nonostante le mie ricerche non ho trovato il testo su internet, se si trova sarebbe una canzone contro la guerra abbastanza vecchia (dell'800)"

Le informazioni sono esatte, anche se la ricerca... (continua)
Was stell'n sich die Soldaten auf?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 00:40
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Cara Democrazia

Cara Democrazia
(2006)
Con santa pazienza ho dovuto aspettare
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 20:48
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Il fucile

Il fucile
Testo e musica di Andrea Buffa
Lyrics and music by Andrea Buffa
Paroles et musique d'Andrea Buffa
È molto complicato con il fucile in mano
(continua)
inviata da adriana 7/9/2008 - 19:35
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En verité

En verité
La canzone "En verité" è tratta dall'album "En famille" del 2004. Affronta, senza troppi eufemismi, il tema attualissimo dell'uso della menzogna e della religione per condizionare l'opinione pubblica e giustificare l'utilizzo delle armi.
La vérité se cache (croix de bois, croix de fer)
(continua)
inviata da Francesco 7/9/2008 - 18:39
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Giornali Femminili

Giornali Femminili
1964
Leggendo certi giornali femminili
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 11:58
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Aria di Buenos Aires

Aria di Buenos Aires
[1998]
"Tempo di Vento"

Mario Congiu: chitarre e pianoforte
Enrico Manera: batteria
Luca Morena: chitarra elettrica
Pietro Salizzoni: contrabbasso
Lalli: voce
Qui non vengono più a posarsi gli arcobaleni
(continua)
inviata da Alessandro 7/9/2008 - 09:52
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It's Bigger Than a War

It's Bigger Than a War
Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

Partially based on the riff of Banned from the Roxy by CRASS.
It's bigger than a war that's to say the least
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:53
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Call To Arms

Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

A teenage liberation manifesto...
It's night time in Baghdad
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:21
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Counting The Dead

Album: Iraq- Songs of Life and Death (2003).

In memory of Jim Rogers
Don't be afraid to cry
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:00
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Until All Their Power's Gone

Album Iraq: Songs of Life and Death (2003).
From Quebec to Argentina
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 11:47
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Uh mammà

Uh mammà
1981

Trovata su forumemoria in un thread dedicato alle canzoni contro la guerra. Ancora il 28 agosto 2008, cioè pochi giorni fa, l'autore del post, tale Guimug, afferma che "A voler fare un elenco delle canzoni contro la guerra ci sarebe abbastanza materiale da riempire un magazzino"; evidentemente non sa che il "magazzino" esiste già :-) Ma proseguiamo con le sue parole di presentazione di questa canzone: "al di là dei classici immortali targati Dylan o della più casalinga "C'era un ragazzo", voglio ricordare un pezzo che anche se presenta un'orecchiabilità quasi irriverente per un tema così delicato in realtà è molto significativo.
Di un certo Mimmo Cavallo (quello di "Siamo meridionali"), parla del classico problema del paese liberato che si chiede chi lo libererà dai liberatori (e noi italici ne sappiamo qualcosa)." [CCG/AWS Staff]
Stanno già arrivando, uh mammà!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/9/2008 - 20:06
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Bottom Of Your Soul

Bottom Of Your Soul
[2006]
Album: "Falling in Between"
Where are the children we lost not long ago
(continua)
inviata da Kiocciolina 5/9/2008 - 08:45
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Pay Me My Money Down

anonimo
Pay Me My Money Down
Traditional, ca. 1880
First published: 1942, Lydia Parrish
Tradizionale, ca. 1880
Prima pubblicazione: Lydia Parrish, 1942

Un'antica e celebre working song afroamericana che ebbe origine tra i lavoratori portuali di colore nelle isole dello stato della Georgia. Fu raccolta da Lydia Parrish e pubblicata nel 1942 nel volume Slave Songs of the Georgia Sea Islands. Sebbene gli stevedores negri non fossero ufficialmente degli schiavi, le condizioni in cui si trovavano a dover lavorare erano del tutto simili, se non identiche: alla richiesta di farsi pagare il dovuto, il padrone risponde con una sprangata.

Sebbene la canzone risalga con tutta probabilità a circa il 1880 (solo pochi anni dopo la nominale abolizione della schiavitù negli stati del Sud, dopo la guerra di secessione), la melodia è molto più antica: Alan Lomax, il principale studioso delle folk ballads americane, nella sua opera... (continua)
I thought I heard the Captain say
(continua)
5/9/2008 - 01:10
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A Gentle Rose

A Gentle Rose
UNA ROSA GENTILE
(continua)
inviata da Kiocciolina 2/9/2008 - 21:02
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After The Bomb

After The Bomb
DOPO LA BOMBA
(continua)
inviata da Kiocciolina 2/9/2008 - 20:42
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Over de muur

Over de muur
Le Mur est tombé, c'est sûr ! Mais que d'un seul côté...

Il nous reste à abattre l'autre côté du mur...
Le côté de la misère et de l'exploitation, celui du chômage, celui de la richesse qui se nourrit de la pauvreté... Il nous reste à abattre le libéralisme qui pour assurer sesq revenus et sa domination tue et les hommes en tant qu'individus, que peuples et qu'espèce et détruit la planète.
J'en ferais bien une petite chanson...
Marco Valdo M.I. 2/9/2008 - 11:18
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Only Eighteen

Only Eighteen
2 settembre 2008
SOLO DICIOTT'ANNI
(continua)
2/9/2008 - 00:47
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Apocalyps

Apocalyps
1° settembre 2008
APOCALISSE
(continua)
1/9/2008 - 20:02
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Leonard Cohen: Bird On The Wire

Leonard Cohen: Bird On The Wire
Por Riccardo Venturi, esperantigis Nicola Ruggiero kun la helpo de István Ertl
BIRD' SUR LA DRAT'
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero 1/9/2008 - 11:36
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Adam The Inventor

Adam The Inventor
ADAMO L'INVENTORE
(continua)
inviata da Kiocciolina 1/9/2008 - 04:14

La canzone della rivoluzione

La canzone della rivoluzione
Les chansons de cet album sont un hurlement de rage contre toutes les guerres qui ensanglantent le monde.

Elles veulent être une voix d'opposition envers les gens qui pensent à la guerre comme à une méthode pour résoudre les problèmes humains sur la terre.

La guerre est le moment le plus violent d'une volonté de pouvoir qui voudrait assujettir l'humanité à ses intérêts économiques propres en les justifiant par l'usage des mass-médias comme moyen pour uniformiser notre manière de vivre et de penser.

Il y a des formes sournoises de contrôle mental pour influencer et conformer notre vie aux standards consommistes et banaux dans la tentative de nous déséduquer d'une analyse critique de l'histoire passée. La logique du profit à tout prix étouffe l'altruisme et produit une lutte égoïste aussi bien économique que sentimental qui fait oublier et détester le différent et celui qui se trouve plus... (continua)
La chanson de la révolution.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2008 - 20:57

No More War

anonimo
NIENTE PIU' GUERRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 31/8/2008 - 19:55
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
dei geni.
grandissime persone, grandissimi artisti.
chi non ama i beatles o non li conosce, o a qualcosa che non va.
zof 31/8/2008 - 19:11
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Wall

Wall
MURO
(continua)
inviata da Kiocciolina 31/8/2008 - 17:19
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Fatigué

Fatigué
Nizza (è stato il mio cantante tra i miei 13 e 16).

ho cambiato il futuro di "je changerai" con un condizionale "cambierei", mi sembra più giusto (anche in francese).
Correzione accolta!
STANCO
(continua)
inviata da Daniel Bellucci 31/8/2008 - 13:18
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Pilota di guerra

Pilota di guerra
Chanson italienne – Pilota di guerra – Francesco De Gregori – 1987
PILOTE DE GUERRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/8/2008 - 23:10
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
semplicemente una canzone fantastica e stupenda...
adri 30/8/2008 - 12:43
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Delenda Carthago

Delenda Carthago
Crediamo sia opportuno, su questa pagina in cui è presente il poeta latino Properzio, segnalare questa interessantissima pagina (anche in PDF) sull' antimilitarismo dei poeti latini di età augustea intitolata significativamente proprio con un verso di Properzio: Nos odimus arma ("Noi odiamo le armi"). Un aspetto dell'antica poesia forse non noto a tutti. Possiamo dire che, se per ipotesi fantastorica fosse possibile ritrovare la musica che assai probabilmente accompagnava la recitazione elegiaca, ci troveremmo qui di fronte ad una raccolta di "CCG latine" di tutto rispetto.
CCG/AWS Staff 29/8/2008 - 23:22
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We Shall Not Be Moved

anonimo
We Shall Not Be Moved
Stupenda canzone... che io ho conosciuto prima nella sua versione spagnola di(?) Joan Baez "No nos moverán":
NO NOS MOVERÁN
(continua)
inviata da Jacopo 29/8/2008 - 22:49
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Le conscrit du Languedô (Fanfan)

anonimo
Je suis un pauvre conscrit
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:10
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Cercando un altro Egitto

Cercando un altro Egitto
Chanson italienne – Cercando un altro Egitto – Francesco De Gregori – 1974

Un petit chef d'œuvre, unique en son genre. Une représentation onirique du vrai sens de la parole : un rêve fait par Francesco De Gregori qui devint une chanson sur les petites et les grandes violences de notre temps.
L'AUTRE ÉGYPTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 10:04
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Le galérien

Le galérien
Je m'souviens, ma mèr' m'aimait
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:02




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