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Prima del 2008-9-13

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Brancaleone alle Crociate [Pirulè]

Brancaleone alle Crociate [Pirulè]
[1970]
Age-Scarpelli-Monicelli-Rustichelli
Testo di Mario Monicelli
Interpretazione anche di Daniele Sepe (voce di Auli Kokko)
Album: Nia Maro [2004]
(Dove è unita nelle "Saltarelle" iniziali a Saltarella a cannonate)

Dal capolavoro comico del cinema italiano, che è anche, a modo suo, un capolavoro del cinema antimilitarista. I due film con protagonista Brancaleone da Norcia (interpretato da un indimenticabile Vittorio Gassman) possono e debbono essere una miniera inesauribile di spunti; non a caso Daniele Sepe se n'è accorto, inserendo questo celeberrimo brano (forse quello trainante dell'intera colonna sonora dei due film) nelle "Saltarelle" iniziali di "Nia Maro", assieme ad un brano come Saltarella a cannonate. Cosa si va a fare in Terra Santa? Ma a arricchirsi, è una cosa semplicissima! Altro che "Santo sepolcro" e altre cazzate del genere, così come le più tragiche cazzate, allora... (continua)
Branca Branca Branca
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/9/2008 - 15:22
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Pase zo

Pase zo
Testo e musica di Tiziano Incani.

La riprendo, questa canzone, dal blog Minimi Termini - Blog anarco-camunista, dell'amico e compagno Redshadow, assieme al suo commento:


Da Ansa.it
BRESCIA - Due muratori sono morti intorno alle 8.30 a Ono San Pietro, in Valcamonica, dopo essere stati travolti dal crollo di un muro.

Della ricostruzione della dinamica della disgrazia si stanno occupando i carabinieri della Compagnia di Breno e della stazione di Capodiponte, intervenuti con i funzionari dell'Asl, i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.

Le vittime sono due congnati: R.V., 53 anni, abitava a Ono San Pietro, mentre G. A., 64 anni, era di Capo di Ponte. La disgrazia e' accaduta in una cascina.

L'unico modo che ha la Valcamonica di essere citata dai media è purtroppo questa.
Così come il fascismo e lo stalinismo hanno il loro carico di vittime, queste sono da considerarsi vittime del capitalismo.... (continua)
A parole so mia pròpe à gèt
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/9/2008 - 10:18
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Ideology

Ideology
[1986]
Lyrics and music by Billy Bragg
Testo e musica di Billy Bragg
Album: Talking with the Taxman About Poetry
When one voice rules the nation
(continua)
inviata da giorgio 13/9/2008 - 07:40
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The Unwelcome Guest

The Unwelcome Guest
Parole di Woody Guthrie (1940?)
Musica di Billy Bragg, ma ispirata a quella della tradizionale cowboy ballad “Streets of Laredo”, conosciuta anche con il titolo de “Cowboy's Lament"
In “Mermaid Avenue” del 1988, il primo di tre album realizzati da Bragg con Jeff Tweedy e i Wilco dedicati alle canzoni del menestrello dell’Oklahoma.

(Bernart Bartleby)
To the rich man's bright lodges I ride in this wind
(continua)
inviata da giorgio 13/9/2008 - 07:34

Le grand-père d'Amérique

Le grand-père d'Amérique
Un jour, un de mes amis est venu me rendre visite. Il me raconta au cours d'un excellent petit repas l'histoire de son grand-père d'Amérique. America ! America ! Son aïeul était parti là-bas pour gagner sa vie quand dans son village, c'était la disette au début du siècle dernier. Il avait construit des maisons là-bas... en bois. Il était revenu après la première guerre mondiale ; riche, très riche, par rapport aux paysans du village. Il a voulu montrer sa réussite; il s'est ruiné, il a ruiné sa famille et il est retourné en Amérique. Ni sa femme, ni ses enfants n'ont voulu l'accompagner. On croirait une histoire sicilienne ou lucanienne, ou , ou, ou.... d'un peu partout. Une histoire d'émigrés, en somme.
En somme, en effet, on est tous des émigrés, tous des immigrés.
L'histoire se passait en Belgique, dans un village détruit par la guerre, quelque part pas loin de l'Yser.

Cette histoire... (continua)
Il nonno d'America
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2008 - 16:46

Sun mai andà in guèra

Sun mai andà in guèra
Album "Specian tucc un Quaicoss"
Sun mai andà in guèra, sun mai andà a suldà
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 15:33
Percorsi: Disertori
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Le Président et l'éléphant

Le Président et l'éléphant
[1977]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille
Album: "Dimanche après-midi"




"Il suo primo disco è del 1977, con dentro un pezzo, Le Président et l'éléphant, dove prende pesantemente in giro il presidente della repubblica francese Giscard D'Estaing, che ha il vizio della caccia grossa in Africa. Il presidente non gradisce, ma il pubblico e la critica sì. Un inizio promettente, quello di Gilbert: si parla della sua graffiante ironia come d'una nuova risorsa della canzone d'autore in un'epoca in cui essa attraversa una forte crisi". - Alessio Lega.
J'ai dit à mes enfants,
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 14:55
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Time in Babylon

Time in Babylon
[2003]
"Stumble Into Grace"
Five-lane highway danger zone
(continua)
inviata da Alessandro 12/9/2008 - 13:46

La Guerre de Cent mille ans

La Guerre de Cent mille ans
Ceci n'est pas une chanson, ce serait plutôt un psaume; voilà, un psaume, un texte à psalmodier, à dire avec une cadence, en scandant bien ses mots comme un aède sur une place ou dans un parc ou sur le quai d'un port de Petite ou de Grande Grèce. Un aède aveugle, aveuglé par le soleil, faussement ou véritablement aveugle, tout entier tourné en lui-même et laissant couler les mots – peut-être avec une guitare qui marquerait le pas des paroles.
C'est le ton de la chanson de geste, de l'odyssée, des chanteurs d'histoires; de ceux-là qui passaient dans les villages et sur le parvis de l'église ou au pied de la tour, racontaient d'immenses aventures où des princesses mauresques cuirassées de toutes parts se faisaient finalement enfoncer l'épieu ou le grand braquemart au seul endroit que l'acier ne pouvait protéger.

Ceci n'est pas une chanson, c'est un chant, un romancero tragique qui dit... (continua)
On a connu, on raconte
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/9/2008 - 11:40
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Le triangle des Bermudes

Le triangle des Bermudes
[1996]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille
Album: Tout m'étonne


"Alla fine, tutto quello che importa sapere di Gilbert sta nelle sue canzoni, quelle di un uomo che sa maneggiare con commossa partecipazione, con un sorriso che lenisce senza voler consolare, la materia incandescente delle sofferenze del mondo." - Alessio Lega.
J'ai vu Singapour et Tanger
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 11:05
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Giovanna d'Arco

Giovanna d'Arco
Autore: Francesco De Gregori
Album: Gente Comune (1994)

Nell'inquietante "vocazione" della Pulzella di Orléans, contadina di Domrémy e soldatessa "ante litteram".
Tutto questo campo di grano
(continua)
inviata da giorgio 12/9/2008 - 08:15
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Dents d’ivoire et peau d’ébène

Dents d’ivoire et peau d’ébène
[1996]
Paroles et musique: Gilbert Laffaille
Testo e musica: Gilbert Laffaille

"Ispirandosi alla cronaca, Gilbert cantilena melodie architettate sui ritmi d'una varietà caleidoscopica. C'è nella sua poesia e nella sua musica un che di esotico derivatogli dall'esperienza d'insegnante di francese per immigrati e di guida turistica in Oriente. Anche se i suoi temi esotici non vogliono adombrare fughe dal reale, permane in essi una nostalgia di lontananze e una molteplicità di personaggi sovente in fuga dalla vita." - Alessio Lega
Dents d’ivoire et peau d’ébène
(continua)
inviata da adriana 12/9/2008 - 08:08

La prière de mai 68

anonimo
La prière de mai 68
Sur l'air de La Priere de Georges Brassens
Sull'aria de La Priere di Georges Brassens
Par tous les CRS qu’ont été matraqués,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2008 - 22:22
Percorsi: 1968 e dintorni
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Il boia

Il boia
Ascoltabile nella pagina MySpace dell'autore
Nero, nero, nero
(continua)
inviata da adriana 11/9/2008 - 15:27
Percorsi: Boia dé!
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Somewhere in America

Somewhere in America
Album Self-titled (2003)
Somewhere in America this entire war began
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2008 - 09:06
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I Don't Wanna Go to No War!

Album: Self-titled (2003).
It's the same old America the one you knew before
(continua)
inviata da giorgio 11/9/2008 - 08:43
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Does Anybody Know I'm Here?

Does Anybody Know I'm Here?
Una disperata canzone d'amore che dà il titolo alla raccolta, edita dall'americana Ace Records, "Does Anybody Know I'm Here? - Vietnam Through The Eyes Of Black America, 1962-1972"
Alone and far away from home
(continua)
inviata da Alessandro 10/9/2008 - 21:21

Daou soner Landevant

anonimo
Daou soner Landevant
[ca. 1914?]
Testo / Testenn / Paroles : Anonimo / Dizanv / Anonyme
Musica: "The Minstrel's Boy"
(Canzone popolare irlandese / Son folk iwerzhonat / Chanson populaire irlandaise)

La canzone fu pubblicata nel 1936 nelle “20 chansons populaires” del repertorio di Taldir, vale a dire François Jouffrenou, il “Bardo bretone” dell'inizio del XX secolo. Durante la I guerra mondiale, un padre e suo figlio, di Landévant (nel Morbihan) sono entrambi musicisti: uno suona il binioù (la cornamusa bretone) e l'altro la bombarda. Inviati in guerra nello stesso reggimento, durante un assalto rimangono entrambi uccisi dello stesso colpo di obice; vengono quindi sotterrati tutti e due coi loro strumenti.
Il bardo Taldir fornì la seguente nota storica: “Nel 1900, il 48° Reggimento di Fanteria di Guingamp, sotto il comando del col. Vermeil de Conchard e del cap. Miche de Malleray, fu dotato di sei bombarde... (continua)
En Europ eo krog ar brezel
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/9/2008 - 17:56

[La fine de] Il mondo

[La fine de] Il mondo
Ultima CCG/AWS (forse)
The last AWS/CCG (maybe)



Fonte: il blog del webmaster


Alla fine ci siamo arrivati, grazie anche al fattivo contributo del nostro webmaster Lorenzo Masetti: la fine del mondo è alle porte. Esattamente oggi 10 settembre 2008, come tutti sanno, l'universo verrà risucchiato dal buco nero creato dal CERN di Ginevra con il suo maledetto acceleratore di particelle, o che cazzo è. Per l'occasione, il nostro Riccardo Scocciante ha voluto deliziarci la dipartita con una sua composizione; non possiamo che adempiere al suo estremo desiderio e accommiatarci da voi con una certezza: Grazie al suo webmaster, Le CCG hanno fatto finire le guerre! Peccato che finisca anche tutto il resto, ma non si può avere tutto dalla vita. Con l'avvertenza che tale canzone deve essere cantata sull'aria de Il mondo di Jimmy Fontana, passiamo a ben distintamente congedarci rivolgendo anche un... (continua)
No, stanotte amore
(continua)
10/9/2008 - 00:09
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Muḥend-nneɣ

Muḥend-nneɣ


Dalla poesia Isitiden ("I santi") di Ben Mohamed
D'après le poème Isitiden ("Les saints") de Ben-Mohamed

Musica e interpretazione di Idir
Musique et interprétation: Idir

Nessun problema di "parzialità" per il nostro sito: se inseriamo in questa canzone nelle "Antiwar Anticlericali", percorso nel quale deve stare, dobbiamo specificare che la cosa non si limita e non può limitarsi alla chiesa cattolica o alle chiese cristiane. Le fandonie e le infamità religiose, portatrici di guerra, non hanno distinzione tra i loro dèi, i loro santi, i loro idoli. [RV]

"Se oggigiorno l’attenzione di Idir è rivolta soprattutto alle questioni dell’identità ed alla ricerca di una convivenza tra culture diverse, mentre è meno marcata (ma non certo assente) la vena “contestatrice” e di denuncia dei mali della società algerina, nei primi tempi della sua attività era presente una notevole carica di contestazione... (continua)
Muḥend-nneɣ d afeḥli
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/9/2008 - 22:23

Ameddakʷel

Ameddakʷel
[1979]
Poesia di Ludwig Uhland (1809)]
Traduzione in cabilo (berbero) di Laimèche Ali
Musica originale di Laimèche Ali, poi rielaborata da Ferhat Mehenni
Album: "Canti rivoluzionari di Cabilia" [1979]

A poem by Ludwig Uhland (1809)
Kabylian version by Laimèche Ali
Original music by Laimèche Ali, then re-arranged by Ferhat Mehenni
Album: "Revolutionary Songs from Kabylia" [1979]

Ferhat Mehenni, nella sua tragica vita di lotta indomabile per la libertà e la dignità del suo popolo, segnata da battaglie, esilio e carcere, è l'autore che più ha trasposto in Cabilia e nell'antichissima lingua cabila parole di lotta da tutto il mondo, senza alcun confine. E' il caso di questa canzone, così come di Bella Ciao. Come racconta lo stesso Ferhat Mehenni, con le sue parole riportate da Vermondo Brugnatelli in La canzone cabila:

"La sua infanzia ha coinciso con il periodo della guerra anticoloniale,... (continua)
ɣur-i yiwen umeddakʷel
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 16:46
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Askuti

Askuti
[1981]
Testo e musica di Lounes Ait Menguellat
Paroles et musique: Lounes Ait Menguellat
Words and music: Lounes Ait Menguellat
Album: A lmus-iw

In questa canzone Ait Menguellat riesce ad esprimere con molta sensibilità il disincanto di quanti, dopo avere aderito con giovanile entusiasmo alla rivoluzione, si sono ritrovati, dopo l’indipendenza, sotto un regime militare. Il boy-scout è il simbolo di quei giovani, dal momento che proprio l’associazione degli scout musulmani d’Algeria fornì un primo quadro organizzativo in cui si ritrovarono molti dei futuri combattenti per la libertà. La canzone di A. Menguellat è stata anche il simbolo cui fa esplicitamente allusione il romanzo dallo stesso titolo, Askuti, scritto da Said Sadi nel 1983, in cui si narrano proprio le vicende di un cabilo che, dopo avere aderito al maquis in gioventù, abbandonando gli studi al liceo, si ritrova, dopo l’indipendenza,... (continua)
Sḥefḍen-iyi ad ɣreɣ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 12:15
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Das Grab auf der Heide

Das Grab auf der Heide
Singstimme und Klavier
Verlag: Berlin, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandlung, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 und 1911
Bemerkung: nach einer Dichtung von F. Brunold
Opus: op. 30

Per voce e pianoforte
Edizione: Berlino, Schlesinger'sche Buch- und Musikalienhandling, 1850, 1862, 1865, 1882, 1890 e 1911
Da una poesia di F. Brunold
Opera 30

Segnala la nostra collaboratrice ed amica Silva:

"Leggendo il libro di Elias Canetti La lingua salvata (Canetti è quello di Autodafé) ho trovato citato un Lied di Wilhelm Heiser intitolato Das Grab auf der Heide (La tomba nella landa) che, a detta dello scrittore parla di un disertore che viene catturato e poi viene fucilato dai suoi stessi commilitoni. Nonostante le mie ricerche non ho trovato il testo su internet, se si trova sarebbe una canzone contro la guerra abbastanza vecchia (dell'800)"

Le informazioni sono esatte, anche se la ricerca... (continua)
Was stell'n sich die Soldaten auf?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2008 - 00:40
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Cara Democrazia

Cara Democrazia
(2006)
Con santa pazienza ho dovuto aspettare
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 20:48
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Il fucile

Il fucile
Testo e musica di Andrea Buffa
Lyrics and music by Andrea Buffa
Paroles et musique d'Andrea Buffa
È molto complicato con il fucile in mano
(continua)
inviata da adriana 7/9/2008 - 19:35
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En verité

En verité
La canzone "En verité" è tratta dall'album "En famille" del 2004. Affronta, senza troppi eufemismi, il tema attualissimo dell'uso della menzogna e della religione per condizionare l'opinione pubblica e giustificare l'utilizzo delle armi.
La vérité se cache (croix de bois, croix de fer)
(continua)
inviata da Francesco 7/9/2008 - 18:39
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Giornali Femminili

Giornali Femminili
1964
Leggendo certi giornali femminili
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2008 - 11:58
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Aria di Buenos Aires

Aria di Buenos Aires
[1998]
"Tempo di Vento"

Mario Congiu: chitarre e pianoforte
Enrico Manera: batteria
Luca Morena: chitarra elettrica
Pietro Salizzoni: contrabbasso
Lalli: voce
Qui non vengono più a posarsi gli arcobaleni
(continua)
inviata da Alessandro 7/9/2008 - 09:52
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It's Bigger Than a War

It's Bigger Than a War
Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

Partially based on the riff of Banned from the Roxy by CRASS.
It's bigger than a war that's to say the least
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:53
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Call To Arms

Album: Iraq Songs of Life and Death (2003)

A teenage liberation manifesto...
It's night time in Baghdad
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:21
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Counting The Dead

Album: Iraq- Songs of Life and Death (2003).

In memory of Jim Rogers
Don't be afraid to cry
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 12:00
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Until All Their Power's Gone

Album Iraq: Songs of Life and Death (2003).
From Quebec to Argentina
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2008 - 11:47
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Uh mammà

Uh mammà
1981

Trovata su forumemoria in un thread dedicato alle canzoni contro la guerra. Ancora il 28 agosto 2008, cioè pochi giorni fa, l'autore del post, tale Guimug, afferma che "A voler fare un elenco delle canzoni contro la guerra ci sarebe abbastanza materiale da riempire un magazzino"; evidentemente non sa che il "magazzino" esiste già :-) Ma proseguiamo con le sue parole di presentazione di questa canzone: "al di là dei classici immortali targati Dylan o della più casalinga "C'era un ragazzo", voglio ricordare un pezzo che anche se presenta un'orecchiabilità quasi irriverente per un tema così delicato in realtà è molto significativo.
Di un certo Mimmo Cavallo (quello di "Siamo meridionali"), parla del classico problema del paese liberato che si chiede chi lo libererà dai liberatori (e noi italici ne sappiamo qualcosa)." [CCG/AWS Staff]
Stanno già arrivando, uh mammà!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/9/2008 - 20:06
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Bottom Of Your Soul

Bottom Of Your Soul
[2006]
Album: "Falling in Between"
Where are the children we lost not long ago
(continua)
inviata da Kiocciolina 5/9/2008 - 08:45
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Pay Me My Money Down

anonimo
Pay Me My Money Down
Traditional, ca. 1880
First published: 1942, Lydia Parrish
Tradizionale, ca. 1880
Prima pubblicazione: Lydia Parrish, 1942

Un'antica e celebre working song afroamericana che ebbe origine tra i lavoratori portuali di colore nelle isole dello stato della Georgia. Fu raccolta da Lydia Parrish e pubblicata nel 1942 nel volume Slave Songs of the Georgia Sea Islands. Sebbene gli stevedores negri non fossero ufficialmente degli schiavi, le condizioni in cui si trovavano a dover lavorare erano del tutto simili, se non identiche: alla richiesta di farsi pagare il dovuto, il padrone risponde con una sprangata.

Sebbene la canzone risalga con tutta probabilità a circa il 1880 (solo pochi anni dopo la nominale abolizione della schiavitù negli stati del Sud, dopo la guerra di secessione), la melodia è molto più antica: Alan Lomax, il principale studioso delle folk ballads americane, nella sua opera... (continua)
I thought I heard the Captain say
(continua)
5/9/2008 - 01:10

Les lanternes libérales

Les lanternes libérales
Le libéral croit, veut croire et surtout, veut faire croire que le régime libéral est démocratique. Dans la réalité quotidienne et historique, il ne l'est assurément pas. Un régime démocratique, c'est-à-dire populaire, ne pourrait tolérer longtemps de telles inégalités, un tel déséquilibre dans la répartition des subsistances, une telle exploitation, une telle arrogance des riches face aux pauvres, une telle immoralité sociale. Mais il est en train de s'autodétruire en détruisant la société, en détruisant la planète.
L'humoriste – juif, il s'appelait André Isaac et résistant, il s'appelait Pierre Dac racontait l'histoire du monsieur qui prend sa vessie pour une lanterne et qui, bien évidemment, quand il l'allume, se brûle. Une plaisanterie fondée sur l'expression française : « prendre une vessie pour une lanterne » qui veut dire : se tromper, se mettre le doigt dans l'œil, se gourer...
En... (continua)
Ne rien perdre, ne rien donner.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/9/2008 - 22:14
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Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]

Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]
[1976]
Una poesia di Roberto Lerici interpretata da Gigi Proietti
Dallo spettacolo "A me gli occhi, please!"

Quando Gigi la recita, ne canta soltanto due versi, quasi alla fine; c'è una musica di sottofondo. Abbastanza per non ricorrere agli "extra" per questa straordinaria cosa scritta dal grande regista di "Nell'anno del signore", sulla quale non vogliamo aggiungere altro. Forse, rispetto al video inserito in questa pagina, si noteranno delle lievi differenze nel testo scritto; questo perché Gigi Proietti è improvvisatore nell'anima. [CCG/AWS Staff]

Come segnalatoci da Roberta Lerici, figlia di Roberto Lerici (scomparso nel 1992), suo padre è l'autore effettivo di questo testo e degli altri dello spettacolo A me gli occhi please!; ci informa sempre Roberta Lerici che "lo stesso brano è anche depositato alla Siae come pezzo autonomo dallo spettacolo (sez. Dor-monologo), sempre di Roberto... (continua)
Mi' padre è morto partigiano
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2008 - 19:18
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Yuppi Du

Yuppi Du
[1974]
Lyrics and Music by "Clan Celentano"
Testo e musica del "Clan Celentano"
From the original soundrack of the motion picture "Yuppi Du"
Dalla colonna originale del film "Yuppi Du"

Può essere che i film interpretati e/o diretti da Adriano Celentano non siano delle pietre miliari nella storia del cinema italiano, ma Yuppi Du è unanimemente considerato il suo capolavoro (tanto da aver rischiato di essere premiato, nel 1975, al festival del cinema di Cannes (si ricorda che dal 5 settembre 2008 il film è disponibile, dopo anni di oblio, in una versione restaurata). Il film era stato molto apprezzato sia dalla critica internazionale che da quella italiana per la sua carica innovativa sia nei contenuti che nell'originalità della formula narrativa.

Visto raramente in televisione, mai trasposto in videocassetta o in dvd, sono molti coloro che non conoscono questa che rimane sicuramente... (continua)
Yuppi du yuppi du yuppi du
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/9/2008 - 14:38
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Il morale delle truppe

Il morale delle truppe
[2008]
Testo e musica di Max Manfredi
Lyrics and music by Max Manfredi
Album: Luna persa (in uscita ottobre 2008)
Il testo è stato trascritto all'ascolto dal video

Un'ironica e amara canzone dal nuovo album di Max Manfredi, "Luna persa", in uscita tra breve. Riporta un po', nelle atmosfere, sicuramente al Buon soldato Sc'vèik Di Jaroslav Hášek.

Anteprima di "Il morale delle truppe", uno dei brani dell'ultimo CD di Max "Luna Persa" in uscita tra poco!
Il video è stato registrato a Ricaldone a luglio di quest'anno. Per l'occasione, la Staffa ha avuto come ospite Antonio Marangolo ai fiati.

A fine estate il nuovo album: "Luna persa" (28/07/2008)
Sono terminate le registrazioni del nuovo album di Max Manfredi, la cui uscita è prevista a fine estate per Ala Bianca Group, distribuzione Warner. Il titolo del disco sarà "Luna persa" e conterrà undici canzoni, musicalmente assai eterogenee... (continua)
Il morale delle truppe
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/9/2008 - 12:40
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Can’t Pay The Bill

Can’t Pay The Bill
[2008]
"The Whole Fam Damnily"

Una canzone sulla guerra sempre più cruenta che il sistema neo-capitalista liberista conduce contro i popoli della terra, non solo nei territori di sfruttamento neo-coloniale ma anche negli stessi paesi - come gli USA - dove gli squali del capitale e della finanza hanno le loro basi...
Liberismo = libertà dei capitali e degli squali, schiavitù e miseria dei popoli.
Lord keep me well, Lord keep me well
(continua)
inviata da Alessandro 4/9/2008 - 08:48
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John Hughes

[2008]
"The Whole Fam Damnily"

Una canzone su di un reduce dalla guerra del Vietnam... la ferita è ancora aperta...
In Vietnam he fought a war
(continua)
inviata da Alessandro 4/9/2008 - 08:32
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Samarcanda

Samarcanda
[1977]
Testo e musica di Roberto Vecchioni
Lyrics and music by Roberto Vecchioni
Album: Samarcanda

La leggenda araba o la bizzarra maledizione della guerra (beffarda dipartita di un soldato, come quella del Piero di De André) ?

Samarcanda nasce in un periodo storico tormentato, nel pieno degli anni di piombo.

La canzone che dà il titolo all’LP è stata spesso travisata o proprio non capita dal pubblico. Il tema è una leggenda che Vecchioni trova in John O’Hara (Appointment in Samarra, dove Samarra sta per Samarcanda). Un’antica storia dei paesi arabi racconta che un giorno un servo incontrò la Morte al mercato del paese. Corse dal padrone e gli chiese un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora, alla volta di Samarcanda, cioè lontano da lei. Il padrone acconsentì, poi scese al mercato e domandò alla Morte perché avesse spaventato il servo. La Morte candidamente rispose: “Non l’ho... (continua)
There was a big celebration in the capital
(continua)
inviata da giorgio 3/9/2008 - 19:55
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Dopo la pioggia

Dopo la pioggia
2006
A passo lento

Ci vogliono far sempre credere che la pace sia una conseguenza della guerra. Ma sarebbe bello se esistesse la pace senza partire per forza dalla guerra.
Libera reinterpretazione dell'omonima poesia di Gianni Rodari
Dopo la pioggia, viene il sereno,
(continua)
inviata da Luca 'The River' 3/9/2008 - 18:24
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Le conscrit du Languedô (Fanfan)

anonimo
Je suis un pauvre conscrit
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:10
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Cercando un altro Egitto

Cercando un altro Egitto
Chanson italienne – Cercando un altro Egitto – Francesco De Gregori – 1974

Un petit chef d'œuvre, unique en son genre. Une représentation onirique du vrai sens de la parole : un rêve fait par Francesco De Gregori qui devint une chanson sur les petites et les grandes violences de notre temps.
L'AUTRE ÉGYPTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 10:04
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Le galérien

Le galérien
Je m'souviens, ma mèr' m'aimait
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:02
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BBB

BBB
Piacenza, 29 agosto 2008
BBB
(continua)
29/8/2008 - 09:49
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Waiting For The Great Leap Forwards

Waiting For The Great Leap Forwards
2003 Version / La versione del 2003

Album: Must I Paint You a Picture? The Essential Billy Bragg Disc 1
THE GREAT LEAP FORWARDS
(continua)
inviata da giorgio 28/8/2008 - 18:31
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Al festival Cyberfolk di Roma 7

Al festival Cyberfolk di Roma 7
"Al festival slow folk di B-Milano" di Ivan Graziani, canzone cui "Al festival Cyberfolk di Roma 7" è liberamente ispirata. La canzone è del 1978 ed è tratta dall'album "Pigro".
Al festival Slow-Folk di Bi-Milano il complesso rock nostalgico di "trapple" meccanico marcava lentamente le note di "Love me tender". Ed Uncinoide latrò: "C’è una fabbrichetta amore, nascosta in mezzo ai fiori" Ma qualcuno disse: "Io sono un vero nostalgico". Zampa Di Velluto gelò gli spettatori con il suo pezzo forte "Lieta Sosta" poi seguirono in fila "Ferma Scarpa" e "Blocca Stalla". Ma nessuno capì niente e la musica ruggiva sempre più forte.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 17:47
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Rosso su verde

Rosso su verde
RED OVER GREEN
(continua)
inviata da Lorenzo 28/8/2008 - 16:52
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Hate The Police

Hate The Police
La canzone in realtà è dei "Dicks" una punk band dei primi ottanta, è sempre stata suonata dai Mudhoney come cover, peraltro la loro interpretazione risulta molto più apprezzabile rispetto all'originale.
Grande pezzo, grandi Mudhoney
Burz 28/8/2008 - 16:41
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Se anche la poesia, come la musica, può aiutare a non dimenticare la Primavera di Praga, eccone due tratte dalla rete

I RAGAZZI DI PRAGA
21 agosto 1968

I ragazzi di Praga
al suono di nuove chitarre
ballavano ieri lo shake,
oggi si sono seduti
a catena sul selciato
innanzi ai cingoli
del carro armato
e le chitarre suonano
canti di dispetto
e di dolore
contro l’invasore.
Le ragazze di Praga
oggi non ballano
danze erotizzanti,
ma sono più leste
con la minigonna
nel correre incontro
alla morte ed innalzare
una bandiera
e l’intesa con i loro compagni
è in un sorriso.
Tutto il mondo
ha parlato
dei ragazzi di Praga,
ma sempre senza
mai alzare troppo
la voce:
per non disturbare
chi “in casa propria”
può ammazzare
anche il fratello?
I ragazzi di Praga
non ballano oggi lo shake,
oggi si sono seduti
accanto ai feretri
dei... (continua)
Sebetius 28/8/2008 - 12:29
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Christ For President

Christ For President
Piacenza, 28 agosto 2008
CRISTO PRESIDENTE
(continua)
28/8/2008 - 10:39
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She Came Along To Me

She Came Along To Me
Piacenza, 28 agosto 2008
LEI È VENUTA DA ME
(continua)
28/8/2008 - 08:56
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Danny Boy

Danny Boy
DANNY BOY
(continua)
inviata da Raffaello 28/8/2008 - 00:07
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Natale a San Cristobal

Natale a San Cristobal
Versione francese di Marco Valdo M.I.

Le 22 décembre 1997, un escadron militaire fait irruption dans le village d'Acteal, près de San Cristobal de Las Casas, tuant 45 Indiens. Le « massacre de Noël », perpétré avec la complicité de l'armée et des autorités mexicaines, a marqué un des moments les plus tragiques de l'histoire tourmentée du Chiapas.

Chanson italienne – Natale a San Cristobal – Modena City Ramblers
Version française – Noël à San Cristobal – Marco Valdo M.I. – 2008
NOEL A SAN CRISTOBAL
(continua)
inviata da Marco valdo M.I. 27/8/2008 - 22:41
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La memoria

La memoria
La memoria fa paura ad ogni potere
Guglielmo 27/8/2008 - 19:07
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Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]

Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
complimenti complimenti davvero - un sito che si ricorda così come indimenticabile è la canzone
carlo vezzoni - edital@tin.it 27/8/2008 - 17:46
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ريتا

ريتا
RITA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2008 - 11:56
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
la cercavo da piu' di un anno,adesso non posso smettere d' ascoltarla
patrizia 27/8/2008 - 10:36

Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne

Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne
Piacenza, 27 agosto 2008
I QUATTRO CAVALIERI NERI DI SARDEGNA
(continua)
27/8/2008 - 10:05
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A Smart Kid

A Smart Kid
UN BIMBO INTELLIGENTE
(continua)
inviata da Lorenzo 27/8/2008 - 10:00
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Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)

Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
26 agosto 2004 - 26 agosto 2008.
Sono quattro anni - 4 anni ormai - da quando Enzo Baldoni è scivolato via, in una delle sue tante avventure.
L'uomo di Amnesty, di Linus, di Emergency, di Nigrizia. Oggi, e meglio così, è anche il nome di una via.
Così scriveva lui stesso pochi giorni prima: «Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato. »

Lo ricordano gli amici sul suo sito-diario di Baghdad, rimasto così com'era, al suo ultimo messaggio...
in... (continua)
CCG/AWS Staff 27/8/2008 - 09:20
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Help Save The Youth of America

Help Save The Youth of America
Yeah, dirty job but somebody's gotta do it! You’re O.K. You’re very good at translating even when you’re out of training… Maybe rest helps. Welcome back.
giorgio 26/8/2008 - 23:33

La déclaration de guerre

La déclaration de guerre
Piacenza, 26 agosto 2008

Piuttosto che di lanciarmi in sardismi che non conosco, ho preferito in alcuni punti scrivere nella mia lingua vera, il toscano. Ché tanto, a Nuras come in mille e mille altri paesi d'Italia, così fu accolta la guerra anche se non fu magari fatto saltare in aria il Municipio. Questo atto va ovviamente totalmente a gloria di Nuras e dei suoi abitanti. (RV)
LA DICHIARAZIONE DI GUERRA
(continua)
26/8/2008 - 22:53




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