La canzone della rivoluzione
Version française – La Chanson de la révolution – Marco Valdo M.I. – 2008
Les chansons de cet album sont un hurlement de rage contre toutes les guerres qui ensanglantent le monde.
Elles veulent être une voix d'opposition envers les gens qui pensent à la guerre comme à une méthode pour résoudre les problèmes humains sur la terre.
La guerre est le moment le plus violent d'une volonté de pouvoir qui voudrait assujettir l'humanité à ses intérêts économiques propres en les justifiant par l'usage des mass-médias comme moyen pour uniformiser notre manière de vivre et de penser.
Il y a des formes sournoises de contrôle mental pour influencer et conformer notre vie aux standards consommistes et banaux dans la tentative de nous déséduquer d'une analyse critique de l'histoire passée. La logique du profit à tout prix étouffe l'altruisme et produit une lutte égoïste aussi bien économique que sentimental qui fait oublier et détester le différent et celui qui se trouve plus... (continua)
Elles veulent être une voix d'opposition envers les gens qui pensent à la guerre comme à une méthode pour résoudre les problèmes humains sur la terre.
La guerre est le moment le plus violent d'une volonté de pouvoir qui voudrait assujettir l'humanité à ses intérêts économiques propres en les justifiant par l'usage des mass-médias comme moyen pour uniformiser notre manière de vivre et de penser.
Il y a des formes sournoises de contrôle mental pour influencer et conformer notre vie aux standards consommistes et banaux dans la tentative de nous déséduquer d'une analyse critique de l'histoire passée. La logique du profit à tout prix étouffe l'altruisme et produit une lutte égoïste aussi bien économique que sentimental qui fait oublier et détester le différent et celui qui se trouve plus... (continua)
La chanson de la révolution.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2008 - 20:57
Beatles: A Day In The Life
dei geni.
grandissime persone, grandissimi artisti.
chi non ama i beatles o non li conosce, o a qualcosa che non va.
grandissime persone, grandissimi artisti.
chi non ama i beatles o non li conosce, o a qualcosa che non va.
zof 31/8/2008 - 19:11
Fatigué
Nizza (è stato il mio cantante tra i miei 13 e 16).
ho cambiato il futuro di "je changerai" con un condizionale "cambierei", mi sembra più giusto (anche in francese).
ho cambiato il futuro di "je changerai" con un condizionale "cambierei", mi sembra più giusto (anche in francese).
Correzione accolta!
STANCO
(continua)
(continua)
inviata da Daniel Bellucci 31/8/2008 - 13:18
Pilota di guerra
Chanson italienne – Pilota di guerra – Francesco De Gregori – 1987
PILOTE DE GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/8/2008 - 23:10
Delenda Carthago
Crediamo sia opportuno, su questa pagina in cui è presente il poeta latino Properzio, segnalare questa interessantissima pagina (anche in PDF) sull' antimilitarismo dei poeti latini di età augustea intitolata significativamente proprio con un verso di Properzio: Nos odimus arma ("Noi odiamo le armi"). Un aspetto dell'antica poesia forse non noto a tutti. Possiamo dire che, se per ipotesi fantastorica fosse possibile ritrovare la musica che assai probabilmente accompagnava la recitazione elegiaca, ci troveremmo qui di fronte ad una raccolta di "CCG latine" di tutto rispetto.
CCG/AWS Staff 29/8/2008 - 23:22
We Shall Not Be Moved
anonimo
Stupenda canzone... che io ho conosciuto prima nella sua versione spagnola di(?) Joan Baez "No nos moverán":
NO NOS MOVERÁN
(continua)
(continua)
inviata da Jacopo 29/8/2008 - 22:49
Bella Ciao
anonimo
7a. Bella ciao (Ulteriore versione neerlandese - Socialistische strijdliederen)
7a. Bella ciao (Alternative Dutch version - Socialistische strijdliederen)
7a. Bella ciao (Alternative Dutch version - Socialistische strijdliederen)
Il testo era stato a suo tempo ripreso da nl.wikipedia (dove adesso si trova una differente versione letterale del testo italiano) e, in ultima analisi, da Socialistische strijdliederen (canti di lotta socialisti). In ultima analisi, comunque, il nome dell'autore resta ignoto.
Lyrics originally reproduced from nl.wikipedia (where a different litteral translation of the Italian lyrics is available now) and, ultimately, from Socialistische strijdliederen (Socialist struggle songs). As a matter of fact, the translator's name remains unknown.
Lyrics originally reproduced from nl.wikipedia (where a different litteral translation of the Italian lyrics is available now) and, ultimately, from Socialistische strijdliederen (Socialist struggle songs). As a matter of fact, the translator's name remains unknown.
Op een ochtend trof ik de vijand
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 21:49
Bella Ciao
anonimo
17d1. Bella čao (versione russa traslitterata)
17d1. Bella čao (Romanized Russian version)
17d1. Bella čao (Romanized Russian version)
Prošćaj, rodnaja, vernus' ne skoro,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 21:39
Bella Ciao
anonimo
17c. Bella čao (Romanized Russian version)
Sevogdja utrom ja byl razbužen
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 10:47
Le conscrit du Languedô (Fanfan)
anonimo
Je suis un pauvre conscrit
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 10:10
Cercando un altro Egitto
Chanson italienne – Cercando un altro Egitto – Francesco De Gregori – 1974
Un petit chef d'œuvre, unique en son genre. Une représentation onirique du vrai sens de la parole : un rêve fait par Francesco De Gregori qui devint une chanson sur les petites et les grandes violences de notre temps.
Un petit chef d'œuvre, unique en son genre. Une représentation onirique du vrai sens de la parole : un rêve fait par Francesco De Gregori qui devint une chanson sur les petites et les grandes violences de notre temps.
L'AUTRE ÉGYPTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 10:04
Waiting For The Great Leap Forwards
2003 Version / La versione del 2003
Album: Must I Paint You a Picture? The Essential Billy Bragg Disc 1
THE GREAT LEAP FORWARDS
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 28/8/2008 - 18:31
Al festival Cyberfolk di Roma 7
"Al festival slow folk di B-Milano" di Ivan Graziani, canzone cui "Al festival Cyberfolk di Roma 7" è liberamente ispirata. La canzone è del 1978 ed è tratta dall'album "Pigro".
Al festival Slow-Folk di Bi-Milano il complesso rock nostalgico di "trapple" meccanico marcava lentamente le note di "Love me tender". Ed Uncinoide latrò: "C’è una fabbrichetta amore, nascosta in mezzo ai fiori" Ma qualcuno disse: "Io sono un vero nostalgico". Zampa Di Velluto gelò gli spettatori con il suo pezzo forte "Lieta Sosta" poi seguirono in fila "Ferma Scarpa" e "Blocca Stalla". Ma nessuno capì niente e la musica ruggiva sempre più forte.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 17:47
Hate The Police
La canzone in realtà è dei "Dicks" una punk band dei primi ottanta, è sempre stata suonata dai Mudhoney come cover, peraltro la loro interpretazione risulta molto più apprezzabile rispetto all'originale.
Grande pezzo, grandi Mudhoney
Grande pezzo, grandi Mudhoney
Burz 28/8/2008 - 16:41
Primavera di Praga
Se anche la poesia, come la musica, può aiutare a non dimenticare la Primavera di Praga, eccone due tratte dalla rete
I RAGAZZI DI PRAGA
21 agosto 1968
I ragazzi di Praga
al suono di nuove chitarre
ballavano ieri lo shake,
oggi si sono seduti
a catena sul selciato
innanzi ai cingoli
del carro armato
e le chitarre suonano
canti di dispetto
e di dolore
contro l’invasore.
Le ragazze di Praga
oggi non ballano
danze erotizzanti,
ma sono più leste
con la minigonna
nel correre incontro
alla morte ed innalzare
una bandiera
e l’intesa con i loro compagni
è in un sorriso.
Tutto il mondo
ha parlato
dei ragazzi di Praga,
ma sempre senza
mai alzare troppo
la voce:
per non disturbare
chi “in casa propria”
può ammazzare
anche il fratello?
I ragazzi di Praga
non ballano oggi lo shake,
oggi si sono seduti
accanto ai feretri
dei... (continua)
I RAGAZZI DI PRAGA
21 agosto 1968
I ragazzi di Praga
al suono di nuove chitarre
ballavano ieri lo shake,
oggi si sono seduti
a catena sul selciato
innanzi ai cingoli
del carro armato
e le chitarre suonano
canti di dispetto
e di dolore
contro l’invasore.
Le ragazze di Praga
oggi non ballano
danze erotizzanti,
ma sono più leste
con la minigonna
nel correre incontro
alla morte ed innalzare
una bandiera
e l’intesa con i loro compagni
è in un sorriso.
Tutto il mondo
ha parlato
dei ragazzi di Praga,
ma sempre senza
mai alzare troppo
la voce:
per non disturbare
chi “in casa propria”
può ammazzare
anche il fratello?
I ragazzi di Praga
non ballano oggi lo shake,
oggi si sono seduti
accanto ai feretri
dei... (continua)
Sebetius 28/8/2008 - 12:29
Natale a San Cristobal
Versione francese di Marco Valdo M.I.
Le 22 décembre 1997, un escadron militaire fait irruption dans le village d'Acteal, près de San Cristobal de Las Casas, tuant 45 Indiens. Le « massacre de Noël », perpétré avec la complicité de l'armée et des autorités mexicaines, a marqué un des moments les plus tragiques de l'histoire tourmentée du Chiapas.
Chanson italienne – Natale a San Cristobal – Modena City Ramblers
Version française – Noël à San Cristobal – Marco Valdo M.I. – 2008
Chanson italienne – Natale a San Cristobal – Modena City Ramblers
Version française – Noël à San Cristobal – Marco Valdo M.I. – 2008
NOEL A SAN CRISTOBAL
(continua)
(continua)
inviata da Marco valdo M.I. 27/8/2008 - 22:41
Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
complimenti complimenti davvero - un sito che si ricorda così come indimenticabile è la canzone
carlo vezzoni - edital@tin.it 27/8/2008 - 17:46
Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne
Piacenza, 27 agosto 2008
I QUATTRO CAVALIERI NERI DI SARDEGNA
(continua)
(continua)
27/8/2008 - 10:05
Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
26 agosto 2004 - 26 agosto 2008.
Sono quattro anni - 4 anni ormai - da quando Enzo Baldoni è scivolato via, in una delle sue tante avventure.
L'uomo di Amnesty, di Linus, di Emergency, di Nigrizia. Oggi, e meglio così, è anche il nome di una via.
Così scriveva lui stesso pochi giorni prima: «Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato. »
Lo ricordano gli amici sul suo sito-diario di Baghdad, rimasto così com'era, al suo ultimo messaggio...
in... (continua)
Sono quattro anni - 4 anni ormai - da quando Enzo Baldoni è scivolato via, in una delle sue tante avventure.
L'uomo di Amnesty, di Linus, di Emergency, di Nigrizia. Oggi, e meglio così, è anche il nome di una via.
Così scriveva lui stesso pochi giorni prima: «Si è parlato molto di morte in questi giorni: della morte serena di Zio Carlo, filosofo e yogi, che forse sapeva la data del suo trapasso. Guardando il cielo stellato ho pensato che magari morirò anch'io in Mesopotamia, e che non me ne importa un baffo, tutto fa parte di un gigantesco divertente minestrone cosmico, e tanto vale affidarsi al vento, a questa brezza fresca da occidente e al tepore della Terra che mi riscalda il culo. L'indispensabile culo che, finora, mi ha sempre accompagnato. »
Lo ricordano gli amici sul suo sito-diario di Baghdad, rimasto così com'era, al suo ultimo messaggio...
in... (continua)
CCG/AWS Staff 27/8/2008 - 09:20
La déclaration de guerre
Piacenza, 26 agosto 2008
Piuttosto che di lanciarmi in sardismi che non conosco, ho preferito in alcuni punti scrivere nella mia lingua vera, il toscano. Ché tanto, a Nuras come in mille e mille altri paesi d'Italia, così fu accolta la guerra anche se non fu magari fatto saltare in aria il Municipio. Questo atto va ovviamente totalmente a gloria di Nuras e dei suoi abitanti. (RV)
Piuttosto che di lanciarmi in sardismi che non conosco, ho preferito in alcuni punti scrivere nella mia lingua vera, il toscano. Ché tanto, a Nuras come in mille e mille altri paesi d'Italia, così fu accolta la guerra anche se non fu magari fatto saltare in aria il Municipio. Questo atto va ovviamente totalmente a gloria di Nuras e dei suoi abitanti. (RV)
LA DICHIARAZIONE DI GUERRA
(continua)
(continua)
26/8/2008 - 22:53
Tira Fiato
"Ma una pistola dritta in faccia
Come lo sparo alla mia altezza
Come in una battuta di caccia
La preda nel bersaglio è certa
Poi perquisizioni, scuole e caserme
Pestaggi stile argentina
Di un governo liberale
Per un'Italia cretina"
Posto qui queste 2 strofe centrali di Tira Fiato, unendomi calorosamente all'urlo di rabbia e di protesta per quanto di incancellabile nelle coscienze umane successe a Genova nel 2001.. Questa canzone esprime pienamente la gravità e lo stato d'animo di quanti si oppongono "alla globalità" e alla "democrazia dello stato di polizia"!!Grandi Smile Jamaica..
Come lo sparo alla mia altezza
Come in una battuta di caccia
La preda nel bersaglio è certa
Poi perquisizioni, scuole e caserme
Pestaggi stile argentina
Di un governo liberale
Per un'Italia cretina"
Posto qui queste 2 strofe centrali di Tira Fiato, unendomi calorosamente all'urlo di rabbia e di protesta per quanto di incancellabile nelle coscienze umane successe a Genova nel 2001.. Questa canzone esprime pienamente la gravità e lo stato d'animo di quanti si oppongono "alla globalità" e alla "democrazia dello stato di polizia"!!Grandi Smile Jamaica..
SiMo 26/8/2008 - 12:49
Lulù e Marlène
Qualcuno sa spiegarmi il vero significato di questa canzone? Chi sono Lulù e Marlene?
GRAZIE MILLE
GRAZIE MILLE
Morgana 25/8/2008 - 22:56
Bella Ciao
anonimo
17d. Белла Чао (Versione russa di Анатолий Горохов [Anatolij Gorochov], 1963], interpretata da Muslim Magomajev)
17d. Белла Чао (Russian version by Анатолий Горохов [Anatolij Gorohov], 1963], performed by Muslim Magomayev)
17d. Белла Чао (Russian version by Анатолий Горохов [Anatolij Gorohov], 1963], performed by Muslim Magomayev)
Scritta dal poeta Anatolij Gorochov nel 1963, la versione russa “classica” di Bella Ciao fu intepretata dal grande cantante (azero di nascita) Muslim Magomajev, detto il “Sinatra sovietico”. Muslim Magomajev interpretava usualmente la canzone prima in italiano, facendola seguire dalla versione russa; qui, ovviamente, riportiamo soltanto la parte in russo.
Written by the poet Anatolij Gorochov in 1963, this “classic” Russian version of Bella Ciao was performed by the great Azerbaijani singer Muslim Magomayev, called the “Soviet Sinatra”. Muslim Magomayev used to sing first the lyrics in Italian, followed by the Russian version; here, obviously, we give only the part in Russian. [RV]
Written by the poet Anatolij Gorochov in 1963, this “classic” Russian version of Bella Ciao was performed by the great Azerbaijani singer Muslim Magomayev, called the “Soviet Sinatra”. Muslim Magomayev used to sing first the lyrics in Italian, followed by the Russian version; here, obviously, we give only the part in Russian. [RV]
Прощай, родная, вернусь не скоро,
(continua)
(continua)
25/8/2008 - 19:21
Il cuoco di Salò
Chanson italienne – Il cuoco di Salò – Francesco De Gregori – 2001
Quelques mots pour situer cette histoire; un point de vue de traducteur, un point de vue d'ailleurs.
Elle se passe dans la tête d'un cuisinier qui opère dans les cuisines de Salò, c'est-à-dire dans les cuisines de la Républiquette de Salò, sur les rives du lac de Garde, dernière capitale et dernier refuge du fascisme, planté là sous la protection des « merveilleuses forces armées allemandes », ainsi que les appelait la « Mâchoire » quand il déclara la guerre en 1940.
La scène aurait pu se dérouler à Siegmaringen, si ce cuisinier avait été français et avait participé à la retraite de Vichy dans les bagages allemands. On y voit passer les mêmes demi-mondaines et leurs parfums de fin de règne. On pense à Louis Ferdinand Céline lui qui disait aussi s'être trompé de fuite, de s'être en quelque sorte – par bêtise, par idéal,... (continua)
Quelques mots pour situer cette histoire; un point de vue de traducteur, un point de vue d'ailleurs.
Elle se passe dans la tête d'un cuisinier qui opère dans les cuisines de Salò, c'est-à-dire dans les cuisines de la Républiquette de Salò, sur les rives du lac de Garde, dernière capitale et dernier refuge du fascisme, planté là sous la protection des « merveilleuses forces armées allemandes », ainsi que les appelait la « Mâchoire » quand il déclara la guerre en 1940.
La scène aurait pu se dérouler à Siegmaringen, si ce cuisinier avait été français et avait participé à la retraite de Vichy dans les bagages allemands. On y voit passer les mêmes demi-mondaines et leurs parfums de fin de règne. On pense à Louis Ferdinand Céline lui qui disait aussi s'être trompé de fuite, de s'être en quelque sorte – par bêtise, par idéal,... (continua)
LE CUISINIER DE SALÒ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2008 - 15:58
Sleepless
È una delle mie canzoni preferite...Fa sentire davvero la sofferenza della guerra, ti smuove l'animo da dentro grazie al modo di suonare la chitarra. Prefersco la versione non originale, ma la cover fatta dai Cradle Of Filth perché trovo che sia musicalmente più valida rispetto all'originale, nel senso che rende più viva la canzone suonata dai Cradle piuttosto che dagli Anathema.
RazielVempire 25/8/2008 - 13:29
Pitzinnos in sa gherra
Molto bella, anche se come avviene in questi casi non fu apprezzata subito... Ma risentirla a distanza di anni, fa davvero venire i brividi!!!
Una domanda??? Come mai secondo voi canzoni come queste alla radio di sentono pochissimo e invece le canzoncine smielate e prive di contenuti vanno per la maggiore???
Saluti Lorenzo
Una domanda??? Come mai secondo voi canzoni come queste alla radio di sentono pochissimo e invece le canzoncine smielate e prive di contenuti vanno per la maggiore???
Saluti Lorenzo
25/8/2008 - 09:40
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