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The Tides Will Turn

The Tides Will Turn
Album: Self-titled (2003)
I see hatred, violence, fear, and nothing short of war
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 22:59
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La guerra dei vecchietti

La guerra dei vecchietti
recitato
Il secolo che abbiamo alle spalle è il Secolo Ventesimo. Un secolo di sangue, di morte, di sudore, di lacrime. Di dolore.
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2008 - 22:16
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Democrats Are Guilty Too!

Democrats Are Guilty Too!
Album: Self-titled (2003)
I heard a democrat today on TV
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 21:30
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Iraq

Album Iraq: Songs of Life and Death (2003)
The president is lying
(continua)
inviata da giorgio 31/8/2008 - 21:16
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Great Imperialist State

Great Imperialist State
Album: I Am The Man (2007)
There's a farmer in a distant country working on the land
(continua)
inviata da giorgio 30/8/2008 - 23:08
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Fatigué

Fatigué
Album "Mistral Gagnant" (1985)

Paroles: Renaud Séchan. Musique: Renaud Séchan, Franck Langolff

Nel 1985 Renaud viene invitato dal Partito Comunista Francese ad esibirsi a Mosca in un concerto per il festival della gioventù. Salito sul palco canta Déserteur, la sua reinterpretazione ecologista e ironica del capolavoro di Vian.

Quando comincia a cantare "quando i russi e gli americani faranno saltare in aria il pianeta" vede 3000 persone alzarsi contemporaneamente e lasciare gli spalti. Ovviamente Renaud non crede ai suoi occhi e, finita la canzone, abbandona il palco in preda all'ira. La televisione francese riprende tutto il dietro le quinte, in cui lui si sfoga dicendo di essersi sempre impegnato per la classe operaia francese e di non poter credere ai propri occhi.

Racconta poi di essere stato nei giorni precedenti (già abbondantemente seccato dal trattamento da sorvegliato speciale... (continua)
Jamais une statue ne sera assez grande
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 30/8/2008 - 16:52

Néron, le Sicilien

Néron, le Sicilien
Néron, le Sicilien

Lors d'un voyage en Sicile, en 1951, Carlo Levi s'en va visiter les mines de soufre de Lercara Friddi. Il y arrive pendant une grève, la première de toute éternité. A cette occasion, il est amené à rencontrer le patron de la mine, Monsieur Ferrara, surnommé Néron par les mineurs en raison de sa façon brutale et dictatoriale de mener l'exploitation des mines. C'est un patron de choc, assurément; c'est aussi un éminent représentant de la démocratie Chrétienne. Pour asseoir sa domination, il s'entoure de toute une bande d'hommes « au visage obtus et féroce, avec deux moustaches noires filiformes au-dessus des lèvres, le regard oblique et fuyant, la démarche à la fois insolente et inquiète. Si la mafia (qui n'existe pas) existait, ceux-là seraient, pensais-je, le portrait typique et exemplaire d'un mafieux. »

Les mines de soufre avaient fait un temps – au dix-neuvième siècle,... (continua)
A l'entrée était assis
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/8/2008 - 16:52
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Harris And The Mare

Harris And The Mare
An old pacifist (like thee) loses his way.
A Canadian (CBS) play was written and preformed AFTER the song was sung publicly.

A "conscie" is a "conscientious objector"
Harris, my old friend, good to see your face again
(continua)
inviata da doug barnett 29/8/2008 - 13:50
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Le galérien

Le galérien
[1942]
Testo: Maurice Druon.
Musica: tradizionale russa
Arrangiamento: Léo Poll

Altri interpreti: Les Compagnons de la Chanson (1950), Armand Mestral, Mouloudji.

Testo trovato su Paroles.net
Je m'souviens, ma mèr' m'aimait
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2008 - 09:58
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BBB

BBB
Paroles et musique: Todos Destinos
Testo e musica: Todos Destinos


I Todos Destinos sono una band ska-punk di Romont, nel canton Friburgo in Svizzera. Poiché chi scrive ha abitato quasi quattro anni proprio a Friburgo (Fribourg, Freiburg o "Friborgo") e, inoltre, deve essere stato a Romont qualche decina di volte, la cosa fa particolarmente piacere (anche perché il "grande balzo in avanti" di questo sito è avvenuto proprio da uno sgabuzzino friburghese nella Rue de la Carrière). [RV]

Una canzone che ha bisogno di qualche riga di spiegazione per chi non è troppo addentro alle "cose elvetiche". "BBB" è il signor Christoph Blocher, il "politico rampante" svizzero più in vista di questi ultimi anni. Tra gli uomini più ricchi di Svizzera (è azionista di maggioranza del colosso chimico EMS-Chemie Holding), ha impresso a un partito tradizionalmente conservatore e agrario, l'UDC, una svolta a... (continua)
Virer les étrangers, c’est un bon programme
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2008 - 09:32

Spara!

Spara!
- Spara! Spara! Bisogna uccidere!
(continua)
inviata da girolamo 28/8/2008 - 23:25
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Waiting For The Great Leap Forwards

Waiting For The Great Leap Forwards
[1988]
Lyrics and music by Billy Bragg
Testo e musica di Billy Bragg
Album: Workers Playtime

Una canzone, considerata tra le maggiori e più significative di Billy Bragg, che per il suo testo criptico e pieno di riferimenti personali rischia di non essere ben compresa, neanche in traduzione, senza un mezzo quintale di note. Sarebbe stato un peccato, anche se, fin dal momento in cui Giorgio, grande amico e collaboratore di questo sito, ne ha inserito il testo, mi sono accorto che la traduzione sarebbe stata una delle più terrificanti da affrontare. E', in pratica, la “professione di fede” di Billy Bragg, che all'epoca (1987) si trovava impegnato in una serie di iniziative (tra le quali il “Red Wedge Tour”, v. note) che cercava di sensibilizzare i giovani britannici all'impegno politico (per sostenere il partito laburista di Neil Kinnock, non ancora quello di Tony Blair...) contro il governo... (continua)
It may have been Camelot for Jack and Jacqueline
(continua)
inviata da giorgio 28/8/2008 - 17:52
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Al festival Cyberfolk di Roma 7

Al festival Cyberfolk di Roma 7
[2007/08]
(Giromini)
Album: 2076: Il ritorno di Kristo [Apuamater Cyberfolk] - Brano 9
K. and the New Partizans diventano famosi in tutto
il mondo e si ritrovano per l'ultima data a questo
grande happening dove si incontrano tutti i gruppi
Cyberfolk e i relativi proseliti. Da qui l'annuncio
dell'occupazione della Radio Vaticana.
La canzone è liberamente tratta da "Al festival slow folk di B Milano" di Ivan Graziani.


2076: La "cattiva novella" di Davide Giromini & ko.
di Riccardo Venturi

L'anno è il 2076.

Curiose, le storie ambientate nel futuro; quando, negli anni '70, leggevo magari qualche racconto di fantascienza ambientato nel 2008, o anche ben prima, mi sembrava tanto lontano ma avevo comunque coscienza che ci sarei stato; nel 2076, invece, è assai improbabile che sia ancora vivo. Dovrei avere centotredici anni; certo, tutto è possibile.

Nel 2076 comincia la storia... (continua)
In una paleoindustria di forchette
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 17:37
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Dědicům Palachovým

Dědicům Palachovým
[1970]
Testo e musica di Karel Kryl
Lyrics and music by Karel Kryl
Album: Maškary



Dall'album "Maškary", stampato in 1000 copie in allora Germania Ovest dall'editore Caston. Le 300 copie sono arrivate in qualche modo in Cecoslovacchia, comunque.

Un'altra canzone dedicata a Jan Palach, stavolta da uno dei maggiori cantautori cechi. Karel Kryl, nato nel 1944 a Kroměříž e morto a soli cinquant'anni nel 1994 a Monaco di Baviera, è giustamente considerato nel suo paese un vero mito, paragonabile a ciò che è in Italia Fabrizio de André. Della canzone verrà fornita una traduzione appena possibile.
Milion slepých očí, na erbu hlava hadí,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 15:32
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Ticho

Ticho
Testo e musica di Bohdan Mikolášek
Lyrics and music by Bohdan Mikolášek
Album: Znovu

Forse la più famosa canzone del pastore evangelico e cantautore ceco Bohdan Mikolášek, nato nel 1948: parla di Jan Palach e del suo estremo atto di protesta. Ne proponiamo il testo originale in attesa di reperirne una traduzione, oppure che uno dei nostri volonterosi collaboratori se ne occupi. Il testo, privo purtroppo dei numerosi segni diacritici della lingua ceca (una pessima abitudine che non ci stancheremo mai di stigmatizzare seppur comprendendone la "comodità"), proviene dal sito ufficiale dell'artista, da dove è possibile anche ascoltare e scaricare la canzone ma in formato .wma. Ci occuperemo anche di ricostruire il testo nell'esatta grafia. [RV]

Ticho a lidé proudí ulicí
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 15:21
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La Vérité

La Vérité
Guy Béart a eu une longue carrière de chanteur en France. Sa chanson La Vérité me semble devoir être présente dans les « chansons contre la guerre ». Pour le reste, elle se commente bien d'elle-même.

La Vérité

Chanson de Guy Béart - 1968
Le premier qui dit se trouve toujours sacrifié
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/8/2008 - 09:30
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Christ For President

Christ For President
Words/Parole: Woody Guthrie
Music/Musica: Bragg/Tweedy/Bennett
Album: Billy Bragg & Wilco, Mermaid Avenue [1998]

Tra i principali meriti di Billy Bragg, qui in "combutta" con Wilco, c'è quello di aver reso musica ad alcune canzoni di Woody Guthrie che non avevano fino a quel momento potuto trovarla. Così è stato, ad esempio, (ma non in questo album) per All You Fascists, che però in questo sito è ascritta "motu proprio" a Woody Guthrie, e per tutte le canzoni di questo album del 1998. Un segno del legame indissolubile tra Woody Guthrie e Billy Bragg; quel che Woody aveva lasciato, Billy lo ha continuato. [CCG/AWS Staff]

"Mermaid Avenue is a 1998 album of previously unheard lyrics written by American folk singer Woody Guthrie, put to music written and performed by British singer Billy Bragg and the American band Wilco. The project was organized by Guthrie's daughter, Nora Guthrie.... (continua)
Let's have christ for president.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2008 - 08:58
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She Came Along To Me

She Came Along To Me
Words/Parole: Woody Guthrie [1942]
Music/Musica: Bragg/Tweedy/Bennett
Album: Billy Bragg & Wilco, Mermaid Avenue [1998]

Tra i principali meriti di Billy Bragg, qui in "combutta" con Wilco, c'è quello di aver reso musica ad alcune canzoni di Woody Guthrie che non avevano fino a quel momento potuto trovarla. Così è stato, ad esempio, (ma non in questo album) per All You Fascists, che però in questo sito è ascritta "motu proprio" a Woody Guthrie, e per tutte le canzoni di questo album del 1998. Un segno del legame indissolubile tra Woody Guthrie e Billy Bragg; quel che Woody aveva lasciato, Billy lo ha continuato. [CCG/AWS Staff]

"Mermaid Avenue is a 1998 album of previously unheard lyrics written by American folk singer Woody Guthrie, put to music written and performed by British singer Billy Bragg and the American band Wilco. The project was organized by Guthrie's daughter, Nora Guthrie.... (continua)
Ten hundred books could I write you about her
(continua)
inviata da giorgio 27/8/2008 - 18:44
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Hello, USA: We're Screwed

I'll come right out and say it. I don't believe that we're going to have an election this November 2008 in the United States. I have this feeling that the current administration will simply NOT give up power, and that will be that.
(D. Glas)
First it was the mad cow, now it is the bird flu.
(continua)
inviata da D. Glas 27/8/2008 - 16:12
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Little Boy

Little Boy
[2008]
Album :Quand la musique se joue des frontières
Todos Destino - MySpace
(da dove la canzone è ascoltabile ma non scaricabile - La chanson peut être écoutée mais pas téléchargée)


I Todos Destinos sono una band ska-punk di Romont, nel canton Friburgo in Svizzera. Poiché chi scrive ha abitato quasi quattro anni proprio a Friburgo (Fribourg, Freiburg o "Friborgo") e, inoltre, deve essere stato a Romont qualche decina di volte, la cosa fa particolarmente piacere (anche perché il "grande balzo in avanti" di questo sito è avvenuto proprio da uno sgabuzzino friburghese nella Rue de la Carrière). [RV]
Little Boy, rentre à la maison
(continua)
inviata da adriana 27/8/2008 - 08:20
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Ouvre les yeux

Ouvre les yeux
[2008]
Album :Quand la musique se joue des frontières


I Todos Destinos sono una band ska-punk di Romont, nel canton Friburgo in Svizzera. Poiché chi scrive ha abitato quasi quattro anni proprio a Friburgo (Fribourg, Freiburg o "Friborgo") e, inoltre, deve essere stato a Romont qualche decina di volte, la cosa fa particolarmente piacere (anche perché il "grande balzo in avanti" di questo sito è avvenuto proprio da uno sgabuzzino friburghese nella Rue de la Carrière). [RV]
Au détour d’une rue, je croise un regard
(continua)
inviata da adriana 27/8/2008 - 08:10

La Terre inculte

La Terre inculte
Jusqu'au milieu du siècle dernier, l'Italie rurale, celle du Sud, le Mezzogiorno, était toujours maintenue sous le régime des grandes propriétés foncières – les latifundia, héritées des usages féodaux et les paysans, pour la plupart, étaient des sans-terre, des braccianti, des journaliers, des somari, ainsi qu'ils se définissaient eux-mêmes en Lucanie « Noi, non siamo cristiani, siamo somari... », disaient-ils à Carlo Levi qui, avec Cristò si è fermato a Eboli (Le Christ s'est arrêté à Eboli), posa avec force cette question de l'abandon de la paysannerie par l'Italie, comprenez par l'État italien... Par parenthèse, le Sud s'étale encore aujourd'hui sur des continents entiers et les histoires comme celle rapportée par la chanson se retrouvent régulièrement un peu partout. La guerre contre la paysannerie pauvre est toujours en cours.
En 1950, sous la pression des revendications paysannes... (continua)
La Loi dit : les terres incultes
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/8/2008 - 19:16
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Wall

Wall
[1993]
"Stain"
We hate each other 'cause of race and religion
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2008 - 11:30

Dopo l'ultima paura

Dopo l'ultima paura
Le canzoni di questo CD sono un urlo di rabbia contro tutte le guerre che insanguinano il mondo.
Vogliono essere una voce di opposizione verso coloro che pensano alla guerra come ad un metodo per risolvere i problemi umani sulla terra.
La guera è il momento più violento di una volontà di potere che vorrebbe assoggettare l'umanità ai propri interessi economici giustificandolacon l'uso dei mass-media come mezzo per uniformare il nostro modo di vivere e pensare.
Ci sono forme subdole di controllo mentale per influenzare e conformare la nostra vita su standard consumistici e qualunquisti nel tentativo di diseducarci ad un'analisi critica della storia passata.
La logica del profitto ad ogni costo soffoca l'altruismo e produce una lotta egoistica sia economica sia sentimentale che ci fa dimenticare e detestare il diverso e chi sta peggio.
Viviamo come se fossimo chiusi nella gabbia dorata... (continua)
Verrà il tempo che più' nessuno avrà bisogno di avere niente
(continua)
inviata da adriana 26/8/2008 - 07:41

La canzone della rivoluzione

La canzone della rivoluzione
Le canzoni di questo CD sono un urlo di rabbia contro tutte le guerre che insanguinano il mondo.
Vogliono essere una voce di opposizione verso coloro che pensano alla guerra come ad un metodo per risolvere i problemi umani sulla terra.
La guera è il momento più violento di una volontà di potere che vorrebbe assoggettare l'umanità ai propri interessi economici giustificandolacon l'uso dei mass-media come mezzo per uniformare il nostro modo di vivere e pensare.
Ci sono forme subdole di controllo mentale per influenzare e conformare la nostra vita su standard consumistici e qualunquisti nel tentativo di diseducarci ad un'analisi critica della storia passata.
La logica del profitto ad ogni costo soffoca l'altruismo e produce una lotta egoistica sia economica sia sentimentale che ci fa dimenticare e detestare il diverso e chi sta peggio.
Viviamo come se fossimo chiusi nella gabbia dorata... (continua)
Ogni giorno il sole nasce all'orizzonte
(continua)
inviata da adriana 26/8/2008 - 07:36

Speculatori della guerra

Speculatori della guerra
[2005]
Album: Canzoni fuori moda

Le canzoni di questo CD sono un urlo di rabbia contro tutte le guerre che insanguinano il mondo.
Vogliono essere una voce di opposizione verso coloro che pensano alla guerra come ad un metodo per risolvere i problemi umani sulla terra.
La guera è il momento più violento di una volontà di potere che vorrebbe assoggettare l'umanità ai propri interessi economici giustificandolacon l'uso dei mass-media come mezzo per uniformare il nostro modo di vivere e pensare.
Ci sono forme subdole di controllo mentale per influenzare e conformare la nostra vita su standard consumistici e qualunquisti nel tentativo di diseducarci ad un'analisi critica della storia passata.
La logica del profitto ad ogni costo soffoca l'altruismo e produce una lotta egoistica sia economica sia sentimentale che ci fa dimenticare e detestare il diverso e chi sta peggio.
Viviamo come se... (continua)
Voi che avete nelle mani il potere sull'umanita'
(continua)
inviata da adriana 26/8/2008 - 07:31
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Una chitarra contro la guerra

Una chitarra contro la guerra
[2005]
Album: Canzoni fuori moda

Le canzoni di questo CD sono un urlo di rabbia contro tutte le guerre che insanguinano il mondo.
Vogliono essere una voce di opposizione verso coloro che pensano alla guerra come ad un metodo per risolvere i problemi umani sulla terra.
La guera è il momento più violento di una volontà di potere che vorrebbe assoggettare l'umanità ai propri interessi economici giustificandolacon l'uso dei mass-media come mezzo per uniformare il nostro modo di vivere e pensare.
Ci sono forme subdole di controllo mentale per influenzare e conformare la nostra vita su standard consumistici e qualunquisti nel tentativo di diseducarci ad un'analisi critica della storia passata.
La logica del profitto ad ogni costo soffoca l'altruismo e produce una lotta egoistica sia economica sia sentimentale che ci fa dimenticare e detestare il diverso e chi sta peggio.
Viviamo come se... (continua)
Io sono stato giovane non ho visto finora
(continua)
inviata da adriana 26/8/2008 - 07:08
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Help Save The Youth of America

Help Save The Youth of America
[1988]
Lyrics and music by Billy Bragg
Testo e musica di Billy Bragg
LP: Live and Dubious (1988)
Help save the youth of America
(continua)
inviata da giorgio 25/8/2008 - 17:45
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George W. Told The Nation...

George W. Told The Nation...
Attualizzazione di Lyndon Johnson Told the Nation, vecchia canzone contro la guerra nel Vietnam.
I got a letter from old George W.,
(continua)
inviata da giorgio 23/8/2008 - 21:36

La déclaration de guerre

La déclaration de guerre
Une chanson de Marco Valdo M.I. d'après une nouvelle d'Ugo Dessy
Una canzone di Marco Valdo M.I. da un racconto di Ugo Dessy


Ugo Dessy fut salué par Fabrizio De André comme « son père spirituel », c'est dire que cet écrivain sarde de résidence et anarchiste de conviction ne fut pas un militariste acharné. Il milita dans le mouvement anti-nucléaire et anti-militaire toute sa vie. Comme Fabrizio et bien d 'autres, il fit entendre sa voix contre la présence des militaires – notamment, étasuniens à La Maddalena.
Marco Valdo M.I. qui a traduit une série de ses nouvelles en langue française a fait cette chanson pour saluer lui aussi cet écrivain de haute tenue littéraire et morale.
La chanson que voici, intitulée « La déclaration de guerre » s'inspire directement d'une nouvelle éponyme d'Ugo Dessy. Elle raconte un moment précis de l'histoire de l'Italie : le discours radiodiffusé que « Menton... (continua)
Les épis étaient mûrs,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2008 - 19:24

Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne

Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne
Une chanson de Marco Valdo M.I.
Una canzone di Marco Valdo M.I.

Les quatre chevaliers noirs de Sardaigne est une chanson écrite par Marco Valdo M.I., qui est parolier, mais pas musicien. Brel avait bien fait une chanson sans paroles, celle-ci est une chanson sans musique, un peu orpheline, en attendant qu'un musicien ne l'adopte et l'habille de notes et d'accords... Qu'un chanteur lui prête voix et vie.
En attendant, la voilà.

« I quattro cavalieri neri di Sardegna » è una canzone scritta da Marco Valdo M.I., che scrive parole ma non musica. Del resto, Brel aveva scritto una canzone senza parole mentre questa è una canzone senza musica, un po' orfana nell'attesa che un musicista la adotti e la rivesta di note e di accordi...e che un cantante le presti voce e vita.
Nell'attesa, eccola qua.



Elle raconte une histoire de guerre et de peste, de victoire et de défaite, de morts, de morts,... (continua)
Oristano en fête.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2008 - 14:21
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America Commits Suicide

America Commits Suicide
(Mike Graham)
albums:
No Wishes, No Prayers, 1982
Pissed Off . . . with Good Reason, 1996
New faces, old news
(continua)
inviata da giorgio 23/8/2008 - 10:35
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Hiroshima

Hiroshima
(Mike Graham)
album: No Wishes, No Prayers, 1982
There’s nothing left to argue
(continua)
inviata da giorgio 23/8/2008 - 09:02
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World At War

(G. Hannah)
album: New Dark Age Parade, 2006
There’s too many on the sidewalk, too many on the street
(continua)
inviata da giorgio 22/8/2008 - 23:51

Editoriale

Editoriale
[2005/forse]
Checchi-Luporini-Palmerini-Vecoli-Agostini
Nell'album "Contadini Marini" [2008]

Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video ascoltabili liberamente.



Editoriale è una canzone d'anarchia dedicata a Fabrizio de André.
(Les Ondes Martenot)

Parlando brevemente di questa acuminata “Editoriale” delle Onde(s) Martenot non si può prescindere dal loro intento dichiarato: una “canzone d'anarchia”, dedicata perdipiù a Fabrizio de André. E credo che il genovese avrebbe gradito non poco questa dedica, introdotta da una dichiarazione di Alexander Langer che riproduce pari pari il “potere scagliato dalle mani”.

Perché si tratta di una canzone di sovversione, ma in senso letterale; una canzone dove Caino e Abele, pur “osteggiandosi con gran dignità”, ad un certo punto si alleano per vendere proprio quelle mele che “aveano portato il padre... (continua)
Vorrei continuare ad apprezzare gli altri ed esserne apprezzato senza secondi fini.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/8/2008 - 11:41

Semmai la patria non avesse ragione

Semmai la patria non avesse ragione
[2008]
Un "extra" dal DVD di "Contadini Marini"
Testo di Luca Checchi e Leonardo Palmerini
An extra from the DVD included in "Contadini Marini"
Lyrics by Luca Checchi and Leonardo Palmerini

Testo originale trascritto all'ascolto dal DVD da Riccardo Venturi.
The original lyrics have been transcribed on direct listening by Riccardo Venturi.

Les Ondes Martenot, o Le Onde Martenot, sono al loro sito ufficiale con testi, mp3 e video scaricabili liberamente.



Eccole, le Onde Martenot. O “Les Ondes Martenot”. Sul loro sito si chiamano in francese; sul loro album, appena uscito, “Contadini Marini”, sono invece in italiano. In francese o in italiano, sono loro. Per me, una specie di spiritelli Ariel che aprono e chiudono cerchi; magari non è neanche che lo abbiano voluto o che lo vogliano, ma è così.

Bisognerà che leggiate quel che c'è scritto sotto, che risale a due o tre anni fa. Proviene... (continua)
Rimuovere dal tappeto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2008 - 23:31
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Who Are They and Why Do They Hate Us

Who Are They and Why Do They Hate Us
I never thought I'd come under attack
(continua)
inviata da giorgio 16/8/2008 - 22:28
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Who Pays For This War?

Who Pays For This War?
Who pays for this war?
(continua)
inviata da adriana 16/8/2008 - 16:35
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Petroleum Bonaparte

Petroleum Bonaparte
2006
from Head Full Of Pictures by Jim Page

This song is about George W Bush. The title occurred to me one morning before I'd even had my coffee.
hey George, Im talkin to you
(continua)
inviata da adriana 16/8/2008 - 16:30
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The Ballad Of Rachel Corrie

The Ballad Of Rachel Corrie
There's a wall in San Francisco with painted faces you can name
(continua)
inviata da adriana 16/8/2008 - 16:05
Percorsi: Rachel Corrie
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Sewing Up Crap

Sewing Up Crap
2002
Readymades
Chain, chain, chain
(continua)
inviata da giorgio 16/8/2008 - 13:45
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Barboni

Barboni
1992
Figli della stessa rabbia

Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.

Vedo gente che
(continua)
inviata da DOnquijote 15/8/2008 - 11:56
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Le condamné à mort

Le condamné à mort
Da una poesia di Jean Genet (1942)
D'après un poème de Jean Genet (1942)
Excerpt from a poem by Jean Genet (1942)
Musica / Musique / Music :
1. André Almuró, 1952
2. Hélène Martin, 1961
3. Christian Olivier, 2013
Interpretazioni / Interprétations / Performances :
1. Marcel Mouloudji, 1954 (1.)
2. Hélène Martin, 1962 (2.)
3. Marc Ogeret, 1970 (2.)
4. Francesca Solleville, 1963 (2.)
5. Têtes Raides, 2013 (album: Corps de mots)

La poesia Le condamné à mort di Jean Genet è, senza ombra di dubbio, tra le più celebri poesie in lingua francese del XX secolo. Fu scritta da Genet nel 1942, all'età di trentadue anni, mentre era detenuto nel carcere di Fresnes per furto; la avrebbe composta, almeno si dice, in reazione a un premio ottenuto da un altro detenuto per una poesia che riteneva facile e convenzionale.

Le condamné à mort fu scritta da Genet ispirandosi a Maurice Pilorge, ghigliottinato... (continua)
Sur mon cou sans armure et sans haine, mon cou
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/8/2008 - 23:18
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Yellow Ledbetter

Yellow Ledbetter
(1991)
Lyrics (and improvisation) by Eddie Vedder
Music by Mike McReady and Jeff Ament (with a little help by Jimi Hendrix...)


Mormorii antipatriottici

Da grande appassionato dei Pearl Jam avrò ascoltato Yellow Ledbetter migliaia di volte, tutte le volte senza avere la minima idea di cosa dicessero le parole. Ma per una volta non sono il solo: il testo di questa canzone è un autentico mistero, che da anni i fan del gruppo stanno cercando di risolvere.

Ma andiamo per ordine. La canzone rimane inspiegabilmente fuori dall'album d'esordio della band di Seattle, Ten, e viene pubblicata per la prima volta come lato B del singolo Jeremy. Per essere un lato B, riscuote un incredibile successo, viene trasmessa a ripetizione dalle radio, dal vivo viene riservata spesso per la chiusura. Ma nessuno, neanche chi mastica il dialetto di Seattle, riesce a capire esattamente cosa diavolo stia dicendo... (continua)
Unsealed
(continua)
12/8/2008 - 22:25
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The Day They Caught Saddam Hussein

The Day They Caught Saddam Hussein
Album: Soldier By Soldier
The day they caught Saddam Hussein
(continua)
inviata da giorgio 11/8/2008 - 22:46
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City Of Immigrants

City Of Immigrants
Livin’ in a city of immigrants
(continua)
inviata da giorgio 11/8/2008 - 14:34
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Città Proibita

Città Proibita
[1990]
da "Uomini Soli"
Luna piena a Tien An Men
(continua)
11/8/2008 - 12:05
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E l'era tardi

E l'era tardi
[1964]
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"

Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci



"E l’era tardi" non è una canzone contro la guerra in senso strettissimo … ma forse lo è, dato che ci racconta – un po’ ricordando, in questo, l’amara “Ballata dell’ex” di Sergio Endrigo (1966: “Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno/vent'anni son passati ma il nemico è ancora là/ma i tuoi compagni ormai non ci son più/son tutti al ministero o alla tivvù/ci fosse un cane a ricordare che/andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano”) – di come persino l’essere stati al fronte da eroi, scampando “ai bumb” e “ai füsilàd”, finisse ormai per contare poco o nulla già nell’Italia immediatamente postbellica (e talvolta persino contasse poco agli occhi di qualcuno degli stessi reduci di guerra, come l’imborghesito commilitone Rino, silenzioso co-protagonista di questo brano jannacciano).... (continua)
E l'era tardi, l'era tardi
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 10/8/2008 - 16:24
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Bombe su Kabul

Bombe su Kabul
La band non riconosce la proprietà intellettuale sulle canzoni che pubblica. Pertanto "Bombe su Kabul" e' liberamente scaricabile dal sito www.lev02.altervista.org
Un altro respiro.
(continua)
inviata da mauro sommella 8/8/2008 - 15:31
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Le chant des Canuts, ou Les Canuts

Le chant des Canuts, <i>ou</i> Les Canuts
[1894]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]


Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono... (continua)
Pour chanter Veni Creator
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/8/2008 - 09:53
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Happiness is a Warm Gun

Happiness is a Warm Gun
La felicidad es un arma caliente
(continua)
2/8/2008 - 05:18
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Carrero voló

Carrero voló
J'ai comme le vague pressentiment que l'insertion dans une collection de «Chansons contre la guerre » d'une chansonnette devenue par la suite presque populaire, qui se réjouit, et pas un peu, d'un attentat à la dynamite qui coûta la vie à la victime désignée – laquelle était un grandissime tas de merde – mais aussi à un pauvre chauffeur qui avait commis l'unique faute de conduire la voiture de ce tas de merde en question, pourrait provoquer quelque discrète « perturbation » dans nombre d'âmes non-violentes, pacifistes à outrance, etc. Je le comprends. Comme je comprends que le fait que l'attentat fut organisé et mené à bien par l'ETA pourrait créer encore plus de perturbation. Celui qui a un peu de mémoire aura déjà compris que le tas de merde en question s'appelait Luis Carrero Blanco; il était le successeur désigné de Francisco Franco, son collaborateur le plus proche depuis le « pronunciamento... (continua)
L'ENVOL DE CARRERO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/8/2008 - 21:27
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Centocinquanta stelle

Centocinquanta stelle
chanson italienne – Centocinquanta stelle – Francesco De Gregori – 1982
CENT CINQUANTE ÉTOILES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/8/2008 - 15:53
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Piccola storia ignobile

Piccola storia ignobile
Chanson italienne – Piccola storia ignobile – Francesco Guccini – 1976

C'est arrivé près de vous, de chez nous, ici, là-bas, ailleurs, avant, maintenant et rares, en effet, sont ceux qui ont assumé leur devoir d'homme, c'est-à-dire ne pas laisser la femme – même la passagère du destin, celle de passage, celle qu'on a croisée un peu par hasard et qu'on a un peu par hasard marquée pour toujours – seule face à la douleur, seule face au remords. Même si dans certains pays, il n'y a plus la honte légale.

Bon sang de bonsoir, elle ne l'a pas fait toute seule et si tu t'es rapproché d'elle – même si tu n'es pas le seul à avoir goûté à ses charmes, à avoir partagé avec elle le plaisir de vie, si elle t'appelle (au secours) et elle t'appelle, sinon tu ne le saurais même pas... Si elle t'appelle, tu dois (impératif moral...), homme, l'accompagner, la secourir, l'aider et partager avec elle et... (continua)
UNE PETITE HISTOIRE SORDIDE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2008 - 11:38
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Noi non ci saremo

Noi non ci saremo
Dans tous les cas, nous n'y serons plus dans quelques temps... jusqu'à présent, c'était un destin individuel ou de groupe, parfois de peuples entiers.
Mais si on n'arrête pas la folie consommatrice... ce sera LE GENOCIDE, L'AUTOGENOCIDE... au milieu des voitures.

Comme disait Francis Jeanson - il y a longtemps, dans Le Canard enchaîné : Au secours, les cons nous cernent !
Nous, nous n'y serons plus.

Einstein ajoutait : il y a deux choses en expansion infinie : l'univers et la connerie.
Enfin, pour l'univers, je ne suis pas trop sûr...

Chanson italienne – Noi Non Ci Saremo – Francesco Guccini – 1967
Version française – Nous, nous n'y serons plus – Marco Valdo M.I. - 2008
NOUS N'Y SERONS PLUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2008 - 09:52
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Brigante se more

Brigante se more
Da alcuni testi letti, mi sembra che nella rivolta del Malatesta, insieme alle bandiere anarchiche non mancarono quelle gigliate dei Borbone. Le due rivolte andarono insieme contro il comune nemico, il Savoia.
Senza contare che il pseudo staterello italiano, non mancava di fare appunti contro la regina Maria Sofia, che sembra facesse combutta con gli anarchici.
Come penso che scegliere tra Borbone o Savoia, non è scegliere il male minore per il maggiore. I Borbone hanno dimostarto di saper governare e di governare per il bene del popolo. Re Ferdinando al figlio Francesco insegnò tre cose fondamentali: fede in Dio, amore al Regno, amore al Popolo.I risorgimentalisti e i loro complici massoni hanno sempre accusato i Borbone di essere paternalisti. Ma se paternalismo significava amore al popolo, al proprio dovere di sovrano, soccorrere la necessità della propria gente, preoccupasi del benessere... (continua)
30/7/2008 - 19:44
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Carrero voló

Carrero voló
30 luglio 2008
CARRERO È VOLATO
(continua)
30/7/2008 - 11:36
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Flamenco de Paris

Flamenco de Paris
30 luglio 2008
FLAMENCO PARIGINO
(continua)
30/7/2008 - 09:16
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L'uomo solo

L'uomo solo
29 juillet 2008
Revisée par Marco Valdo M.I.

Traduire Cesare Pavese en français...? Bon, j'ai essayé. Puis, bienheureusement, les corrections de Marco Valdo M.I. ont fait le reste!
L'HOMME SEUL
(continua)
29/7/2008 - 18:56
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Faith And Hope

Faith And Hope
FEDE E SPERANZA
(continua)
inviata da Kiocciolina 29/7/2008 - 01:52
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
io tempo fa scrissi questa lettera a Rino Gaetano e la dedicai proprio a Riccardo.
La metto qui:
a Riccardo,
perché lo stimo e perché questo tipo di scritti me li ha fatti amare lui

ciao Rino,
come stai? Ti scrivo dopo più di trent’anni perché ieri, dal mio letto bianco di calce di un corridoio d’ospedale – le stanze erano piene –, ti ho pensato. Sai perché ero lì? Ho finalmente trovato il coraggio di operarmi al fegato.
Lo so che starai sorridendo indulgente; starai pensando: «Ma era un gioco verbale! “Non hai il coraggio di operarti” si può anche dire con “non hai fegato”, e allora come fai a operartelo?». Lo so. Però la scienza ha fatto passi da gigante in questi trent’anni e non ci lasciano più nemmeno il fascino delle metafore: hanno trovato un donatore compatibile e dalle sue cellule hanno clonato il fegato e me l’hanno trapiantato; poi birra e whisky hanno fatto il resto e nel... (continua)
Paolo Talanca 28/7/2008 - 23:17
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Y en a marre !

Y en a marre !
28 luglio 2008
CI SIAMO ROTTI
(continua)
28/7/2008 - 23:06
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Franco la Muerte

Franco la Muerte
28 luglio 2008
FRANCO LA MUERTE
(continua)
28/7/2008 - 22:15
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Thank you, Satan!

Thank you, Satan!
28 luglio 2008

Due parole su questa traduzione.
Dico "nuova" perché ne avevo fatta una, due secoli fa, circa a diciassett'anni. Chissà dove diavolo (appunto!) è finita, ma c'era. Di alcuni punti me ne ricordavo e li ho messi in questa traduzione; ma non sono molti.
Cercare una traduzione italiana in rete, già esistente, si è rivelato improbo. C'è questa, ma in diversi punti è purtroppo gravemente sbagliata. Allora è stato opportuno rifarla; e, nel rifarla, mi sono preso qualche libertà.

Nel titolo e nel ritornello. A qualcuno, forse, potrà sembrare un po' azzardato rinunciare al "Thank you Satan" fondante; ma la canzone, palesemente e diabolicamente, è in forma di litania religiosa, un vero e proprio inno a Satana. Da qui il mio ricorso ad una formula italiana pienamente da messa, "Ti sian rese grazie, Satana". Anche in alcuni punti del testo mi sono leggermente allontanato dal significato... (continua)
TI SIAN RESE GRAZIE, SATANA
(continua)
28/7/2008 - 21:13
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Here It Comes Slowly

Here It Comes Slowly
28 luglio 2008
ECCO CHE ARRIVA PIANO
(continua)
28/7/2008 - 20:04
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Quarant'anni

Quarant'anni
Chanson italienne – Quarant' anni – Modena City Ramblers – 1994

C'est une chanson consacrée aux quarante ans de la République italienne.
En fait, elle raconte l'histoire d'une femme de quarante ans qui se retourne sur son passé et sur toutes ses aventures, sur les gens qu'elle a fréquentés, sur la façon dont elle a mené sa vie et le bilan n'est pas des plus reluisants. Quant à ses souvenirs, ils valent ce qu'ils valent, ce sont ceux d'une femme à la mémoire un peu fantasque, un peu embrumée, peut-être s'est-elle trop regardée à la télévision ...
Telle est la chanson de la république parue sous les traits d'une femme de quarante ans dont la vie ne fut pas rose, ni la vie que ceux qui l'avaient portée au jour au travers de la résistance, de la mort de dizaines de milliers d'entre eux... auraient voulu qu'elle ait...
En fait, ses « bons amis » l'avaient déjà déviée du droit chemin en faisant... (continua)
QUARANTE ANS
(continua)
inviata da Märco Valdo M.I. 28/7/2008 - 14:36




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