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Prima del 2008-8-12

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Yellow Ledbetter

Yellow Ledbetter
(1991)
Lyrics (and improvisation) by Eddie Vedder
Music by Mike McReady and Jeff Ament (with a little help by Jimi Hendrix...)


Mormorii antipatriottici

Da grande appassionato dei Pearl Jam avrò ascoltato Yellow Ledbetter migliaia di volte, tutte le volte senza avere la minima idea di cosa dicessero le parole. Ma per una volta non sono il solo: il testo di questa canzone è un autentico mistero, che da anni i fan del gruppo stanno cercando di risolvere.

Ma andiamo per ordine. La canzone rimane inspiegabilmente fuori dall'album d'esordio della band di Seattle, Ten, e viene pubblicata per la prima volta come lato B del singolo Jeremy. Per essere un lato B, riscuote un incredibile successo, viene trasmessa a ripetizione dalle radio, dal vivo viene riservata spesso per la chiusura. Ma nessuno, neanche chi mastica il dialetto di Seattle, riesce a capire esattamente cosa diavolo stia dicendo... (continua)
Unsealed
(continua)
12/8/2008 - 22:25
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The Day They Caught Saddam Hussein

The Day They Caught Saddam Hussein
Album: Soldier By Soldier
The day they caught Saddam Hussein
(continua)
inviata da giorgio 11/8/2008 - 22:46
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City Of Immigrants

City Of Immigrants
Livin’ in a city of immigrants
(continua)
inviata da giorgio 11/8/2008 - 14:34
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Città Proibita

Città Proibita
[1990]
da "Uomini Soli"
Luna piena a Tien An Men
(continua)
11/8/2008 - 12:05
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E l'era tardi

E l'era tardi
[1964]
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"

Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci



"E l’era tardi" non è una canzone contro la guerra in senso strettissimo … ma forse lo è, dato che ci racconta – un po’ ricordando, in questo, l’amara “Ballata dell’ex” di Sergio Endrigo (1966: “Se il tempo è galantuomo io son figlio di nessuno/vent'anni son passati ma il nemico è ancora là/ma i tuoi compagni ormai non ci son più/son tutti al ministero o alla tivvù/ci fosse un cane a ricordare che/andava per i boschi con due mitra e tre bombe a mano”) – di come persino l’essere stati al fronte da eroi, scampando “ai bumb” e “ai füsilàd”, finisse ormai per contare poco o nulla già nell’Italia immediatamente postbellica (e talvolta persino contasse poco agli occhi di qualcuno degli stessi reduci di guerra, come l’imborghesito commilitone Rino, silenzioso co-protagonista di questo brano jannacciano).... (continua)
E l'era tardi, l'era tardi
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 10/8/2008 - 16:24
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Bombe su Kabul

Bombe su Kabul
La band non riconosce la proprietà intellettuale sulle canzoni che pubblica. Pertanto "Bombe su Kabul" e' liberamente scaricabile dal sito www.lev02.altervista.org
Un altro respiro.
(continua)
inviata da mauro sommella 8/8/2008 - 15:31
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Le chant des Canuts, ou Les Canuts

Le chant des Canuts, <i>ou</i> Les Canuts
[1894]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Lyrics and music: Aristide Bruant
Sanat ja sävel: Aristide Bruant
Recueil de chansons / Raccolta di canzoni
Song collection / Laulujen kokoelma:
Sur la route [1899]


Il "Chant des Canuts" (nota spesso tout court come "Les Canuts") è probabilmente la canzone più famosa di Aristide Bruant, il cantore libertario di Montmartre e dei bassifondi parigini, l'animatore del "Chat Noir" che poi prese a insultare liberamente i suoi spettatori al "Mirliton" di Boulevard de Rochechouart. Erano, i "Canuts", i tessitori delle seterie di Lione, protagonisti del primo sciopero dell'era industriale, nel 1831. E si rivoltarono ancora molte volte, i "Canuts"; nel 1834 fecero fronte per 6 giorni a 12.000 soldati utilizzando le famose traboules, gli oscuri e stretti passaggi interni tra immobili tipici della città (che poi furono... (continua)
Pour chanter Veni Creator
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/8/2008 - 09:53
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We are the ones who say know

We are the ones who say know
This song is about how the news media excitedly spins us into war. The lyrics are interspersed with the names of popular protest songs that have been a counter voice of reason.

– written and performed by Carole Smart, Ian Drumm aka 'So Shush'
I saw, hard rain is failing again, purple haze, on CNN
(continua)
inviata da Ian Drumm 7/8/2008 - 12:49
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Guerrieri

Guerrieri
[1986]
Testo e musica: I Chjami Aghjalesi
Lyrics and music: I Chjami Aghjalesi
Paroles et musique: I Chjami Aghjalesi
Album: Guerrieri di l'eternu


I Chjami Aghjalesi
[i 'ʧami aʤa'lezi]


Alain Nicoli (oghje smaritu)
Mai Pesce
Saveriu Luciani
Camellu Albertini
Patriziu Croce
Petru Fondacci
Tonì Pesce
Francescu Pesce

" Passa un esercito intero. Alla testa i guerrieri "vestiti di lume", di luce, di corazza. Ben dietro cammina l'ultimo soldato, vestito di tutt'altro: di sudore, di sangue e di miseria. E, di tutto l'esercito, la canzone è dedicata soltanto a lui. " [Io Non Sto Con Oriana]
Centu milla guerrieri anu francatu la bocca
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 6/8/2008 - 10:41
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Conquistador

Conquistador
Dall'esordio dei Procol Harum, l'omonimo album del 1967.

Commento di RayMan alla canzone, da Songmeanings:

"This track was recorded live with the Edmonton Orchestra, and the atmosphere is electric. Yes, the Conquistadors were the Spanish conquerors of the New World in the 1500's... but the image is a powerful metaphor for the anti-war movement (the Vietnam War in this case). Those who promote war see the Conquistador's gleaming armour, sword and shield as the answer to all of society's problems. But those who live long enough to see the real horrors of war, see the rust and tarnish on the dream. They KNOW that war, once again, is NOT the solution to ANY problem. Alas, it seems each generation has to learn this lesson all over again, and history continues to repeat itself..."
Conquistador your stallion stands
(continua)
inviata da Alessandro 6/8/2008 - 08:55
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Seul

Seul
1959
Interpretata anche da Barbara

Il y avait déjà beaucoup de chansons de Brel sur le site... Mais comment a-t-on pu passer à côté de Seul ? Est-elle trop ancienne d'avoir été publiée en 1959 ? On ne sait... Mais quand même "On est mille contre mille à se croire les plus forts... ça fait deux mille morts..."
On est deux mon amour
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/8/2008 - 20:59
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Madres

Madres
Brano che chiude l'album "La paciencia de la araña" (1998)
"Madres" sono, ovviamente, le Madri di Plaza de Mayo.
Van
(continua)
inviata da Alessandro 5/8/2008 - 13:36
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Yo te nombro: Libertad

Yo te nombro: Libertad
E' un post di Jason su La Memoria di Gieco che mi ha indotto a cercare questa canzone ispirata a due poesie di Paul Eluard, "Liberté" e "Au nom du front parfait profond", e cantata da Nacha Guevara e anche dai Quilapayun.
L'autore dovrebbe essere il poeta italo-argentino Gianfranco Pagliaro.
Por el pájaro enjaulado
(continua)
inviata da Alessandro 5/8/2008 - 13:00

The Mean Old Pacifist

anonimo
(Unknown author)
2008-08-04

I heard this song at a peace demonstration in 1963, and jotted down the lyrics, but do not know its composer or origin; nor have I found it on the Internet. If you know, or if it is yours, give me a shout. gene.keyes A~T gmail.com

I also sequenced a simple MIDI of the melody from memory today; it and the lyrics are both posted on my website, http://www.genekeyes.com
I am a mean old pacifist; I think the world's diseased.
(continua)
inviata da Gene Keyes 5/8/2008 - 03:20
Le CCG/AWS "chiudono" per qualche giorno di immeritate vacanze. In questi giorni (diciamo fino al 15 agosto) saranno assicurati solo i "servizi di base" come l'approvazione (o la disapprovazione) di canzoni e commenti. Il webmaster e gli amministratori augurano a tutte e tutti un dolcissimo farniente.
Riccardo Venturi 4/8/2008 - 17:32

L'amiral Boum

L'amiral Boum
[2008]
Une parodie de Boum de Charles Trenet
Una parodia di Boum di Charles Trenet

"Une chanson sur Boum - de Charles Trenet, mais qui fut chantée aussi par Brassens...
Je l'ai intitulée L'amiral Boum. C'est évidemment Carrero, mais cela pourrait s'appliquer à tout autre candidat cosmonaute." - Marco Valdo M.I.

Ed è con molto piacere, da amante e compositore indefesso di parodie (sia pure sotto un ovvio pseudonimo, che inserisco questa parodia dedicata anch'essa al "volo" di Luis Carrero Blanco, il 20 dicembre 1973. Un'idea già espressa da Marco Valdo M.I. nella relativa pagina e che ha tradotto in realtà non più di due giorni dopo. [RV]
La pendule fait tic tac tic tac
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/8/2008 - 00:36
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Pour me rendre à mon bureau

Pour me rendre à mon bureau
Chanson française de Jean Boyer (1945)
Interprète Georges Tabet.

Cette chanson a été reprise notamment par :

Georges Brassens sur l'album Georges Brassens chante les chansons de sa jeunesse en 1980
Les Ogres de Barback sur l'album Fausses notes & Repris de Justesse en 2000

Une chanson sur la vie quotidienne pendant la guerre (celle de quarante) qui raconte avec humour (humour, toujours l'humour !) les mésaventures d'un péquin (alias, pékin – et pan dans l'olympisme), homme quelconque, et ajoute le Petit Robert (le dictionnaire), le contraire de Militaire... ça tombe bien, c'est ce que je suis, ce que nous sommes : des antonymes du militaire. En tous cas, Georges Brassens lui, il l'était un antonyme du militaire, un antimilitariste pur jus.
C'est donc cet homme rébarbatif à l'armée et au STO (Service de Travail Obligatoire), bref, l'insoumis par excellence, qui a décidé... (continua)
Pour me rendre à mon bureau, j'avais acheté une auto
(continua)
inviata da Marco valdo M.I. 2/8/2008 - 18:05
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La Légion d'Honneur

La Légion d'Honneur
[?]
Paroles de Georges Brassens
Testo di Georges Brassens
Interpretata da / Interprétée par Maxime Le Forestier [1985]

Parenthèse tirée du site officiel de l'Ordre de la Légion d'honneur.

Le 29 floréal an X (19 mai 1802), est promulguée la loi portant création et organisation de la Légion d'honneur, après avoir été adoptée par le Corps législatif par 166 voix sur 276 votants.

Le nouvel ordre, dû à l'initiative du Premier Consul Bonaparte, se voulait un corps d'élite destiné à réunir le courage des militaires aux talents des civils, formant ainsi la base d'une nouvelle société au service de la Nation.
Il élargissait donc à tous les citoyens le principe des décorations nationales établi dans l'article 87 de la Constitution de l'an VIII et réservées « aux guerriers ayant rendu des services éclatants en combattant pour la République ».
Fin de la parenthèse.

La Légion d'Honneur est... (continua)
Tous les Brummel, les dandys, les gandins,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/8/2008 - 17:51
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Gallo rojo, gallo negro

Gallo rojo, gallo negro
Mi pareva di averla già incontrata da queste parti questa canzone di Ferlosio, ma ho fatto qualche ricerca e non l'ho trovata... Ovviamente è un brano sulla guerra civile spagnola. [A]

[1963]
Canciones de la resistencia española. Año 1963
Il disco fu pubblicato in Svezia, visto che in Spagna c'era la dittatura franchista, con il titolo in svedese "Spanska motståndssånger 1963" sul retro
Disco tra l'altro pubblicato anonimo:
“Namn kan ej anges av säkerhets skäl” (Se silencia el nombre por razones seguridad).




L'ooera di copertina è un dipinto di Josè Ortega, pittore spagnolo, antifranchista in esilo a Parigi ed ispirato a questa canzone di Ferlosio
Cuando canta el gallo negro
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 13:59

Alla fiera del Nordest

Alla fiera del Nordest
Era un po' di tempo che il nostro “amico” (ehm...) Scocciante non si faceva vivo su questo yneffabyle syto, ma sapete bene che il Nostro è un personaggio alquanto viscido e sfuggente; talmente tanto, da ricomparire un torrido primo d'agosto, con una delle sue “rielaborazioni” che oramai abbiamo ben imparato a conoscere. Come sempre, riceviamo e pubblichiamo con l'avvertenza di essere con le mani legate per certi ricattucci che il tizio svolge oramai quotidianamente nei nostri confronti (tipo quello di rivelare al mondo che nella raccolta ospitiamo roba tipo I bambini fanno oh o Nel perdono). Così scrive per introdurre la sua “fatica”:

Avete presente Salvatore, il monaco ex dolciniano poliglotta (o mistiglotta) del film “Il nome della rosa”, infedelmente tratto dal best-seller di Umberto Eco? Quello che dice “Penitenziagite” e finisce, ohimé, sul rogo per mano del bieco inquisitore Bernardo... (continua)
Alla fiera del Nordest,
(continua)
1/8/2008 - 13:28
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Guns Before Butter

Guns Before Butter
Da "Entertainment!", album di debutto della band di Leeds (1979)

Il testo si riferisce ai pilastri della "filosofia" nazista, in particolare, e di quella militarista, in generale: il "sangue e acciaio" di Bismarck che divenne più tardi il "sangue e terra" di Hitler. Fu poi il boia Hermann Goering a coniare il celebre motto: "I cannoni ci renderanno potenti; il burro ci farà soltanto diventare grassi."
All this talk of blood and iron
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 09:25
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Armalite Rifle

Armalite Rifle
Brano incluso nel cosiddetto "Yellow EP" del 1980.

Una canzone contro l'uso nel conflitto nord irlandese dei fucili d'assalto prodotti dalla statunitense Armalite (per esempio l'AR-15, meglio conosciuto come M16, o l'AR-18). La "banda dei quattro" di Leeds se la prende con entrambe le parti in conflitto, sia i militanti repubblicani sia la polizia dell'Ulster, e pure con i media inglesi.

Il brano potrebbe essere anche una sorta di risposta ad una delle più popolari canzoni di battaglia repubblicane degli anni '70, "My Little Armalite".
Armalite rifle police and ira
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 09:06
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Stars And Stripes Of Corruption

Stars And Stripes Of Corruption
Il brano che chiude l'album "Frankenchrist" del 1985.
Finally got to Washington in the middle of the night
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 08:34
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Dead Kennedys: Religious Vomit

Dead Kennedys: Religious Vomit
[1981]
Dead Kennedys
Album: In God We Trust, Inc.

Si tratta del brano di apertura.
All religions make me wanna throw up
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 08:28
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Nazi Punks Fuck Off

Nazi Punks Fuck Off
Singolo tratto dall'EP "In God We Trust" (1981).

"In the late 1970s, some members of the punk subculture on the West Coast of the United States began to use Nazi symbolism to shock outsiders, and others even adopted neo-Nazism in earnest. Some such listeners of the Dead Kennedys' earlier songs "Kill the Poor" and "California Über Alles" missed the satirical intent behind those pieces and took Biafra's lyrics at face value.

Despite their dim view of fascism, the Dead Kennedys had found favor among the nascent Nazi punk movement as radical right wing polemicists. As a result, their shows began to attract an unwanted audience of neo-Nazis.[1] The Dead Kennedys addressed this segment of their audience with "Nazi Punks Fuck Off!"

(en.wikipedia)
Punk ain't no religious cult
(continua)
inviata da Alessandro 1/8/2008 - 08:09

Passive Resistance

Passive Resistance
(Words and music by Richard Dyer-Bennet c. 1942)

I heard this song from a girlfriend 45 years ago; and just found it posted on the Internet by Charley Noble.
(Gene Keyes)
This is a story of passive resistance,
(continua)
inviata da Gene Keyes 1/8/2008 - 06:41
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In All Rwanda's Glory

In All Rwanda's Glory
[2001]
"Progress"
What do you wanna be?
(continua)
inviata da Alessandro 31/7/2008 - 15:44
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Anne Braden

Anne Braden
Anne Braden (1924-2006) è stata una giornalista e attivista antisegregazionista e antirazzista. Bianca, proveniente da una famiglia della classe media di Louisville, Kentucky, fu fortemente impegnata nel movimento per i diritti civili fin dai primi anni '50.

Testo preso da Lyricwiki, privo degli inserti in cui è la stessa Anne Braden a raccontare la sua vita.

Da Wikipedia:

Anne McCarty Braden (July 28, 1924-March 6, 2006) was an American advocate of racial equality. Born in Louisville, Kentucky, and raised in rigidly-segregated Anniston, Alabama, Braden grew up in a middle class family that accepted southern racial mores whole-heartedly. A devout Episcopalian, Braden was bothered by racial segregation, but never questioned it until her college years at Randolph-Macon Woman’s College in Virginia. After working on newspapers in Anniston and Birmingham, she returned to Kentucky as a young... (continua)
From the color of the faces in sunday's songs
(continua)
inviata da Alessandro 31/7/2008 - 11:07
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Stand Up

Stand Up
Dall'album "Fight With Tools"(2007)
Stand up
(continua)
inviata da Alessandro 31/7/2008 - 10:43
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L'Homme de Cro-Magnon

L'Homme de Cro-Magnon
(dessin Maurice Felbacq)

La chanson de l'Homme de Cro-Magnon a fait les beaux jours des mouvements de jeunesse et peut-être le fait-elle encore... Allez savoir. C'est là que je l'ai rencontrée pour le première fois.... D'aucuns croient que c'est une chanson populaire, venue d'on ne sait où.
Mais non, elle a un auteur et il raconte lui-même la genèse de L'homme de Cro-Magnon, ci-après.
Cela dit, c'est une chanson liée aux mouvements de jeunesse issus de la Résistance et de l'éducation populaire, mise au point dans les maquis de France et spécialement du mouvement des Auberges de Jeunesse, héritier du Front Populaire de 1936 et des premières vacances ouvrières.
Quant au contenu, plein d'humour et de raison, il flingue à qui mieux mieux l'actuelle civilisation toute empreinte de sa fatuité, de son importance, de son goût pour le progrès et de l'idéologie du travail.

Une chanson hilarante... (continua)
C'était au temps de la préhistoire
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/7/2008 - 14:30
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Les J.O. du péquin

Les J.O. du péquin
Les duettistes de La Chanson du dimanche sont toujours très en pointe sur l'actualité. C'est évidemment à double tranchant... L'actualité par nature est volatile. Mais les pensées sous-jacentes, les idées, les conceptions, les volontés, les prises de position, la vision morale... elles sont plus durables. Elles restent et s'accrochent dans le temps et dans la tête des gens. C'est là aussi un des secrets de la chanson...
Dès lors, il est temps de diffuser largement hors de France en vue des cérémonials rituels fascistoïdes des Olympiades cette superbe chanson « Les J.O. du péquin. » Le péquin n'est une lointaine ville chinoise, ce péquin-ci, c'est vous, c'est moi, c'est l'homme de la rue, c'est la ménagère, c'est l'homme au foyer, c'est le citoyen lambda, c'est un personnage si insignifiant, c'est l'homme. En tous cas, l'homme pauvre, celui qui doit faire son intendance lui-même, celui qui... (continua)
Les JO du péquin
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/7/2008 - 12:23
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Whitey On The Moon

Whitey On The Moon
Uno dei brani più celebri dei Last Poets, risalente al 1969 e poi riproposto da Gil Scott-Heron l'anno successivo.

Un sacco di soldi al sistema industrial-militare per andare sulla Luna (nei '60) e per costruire gli scudi spaziali (oggi) e intanto la gente crepa...
A rat done bit my sister Nell.
(continua)
inviata da Alessandro 30/7/2008 - 11:37
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Carrero voló

Carrero voló
[1990]
Testo e musica: SOAK
Letra y música: SOAK

Ho come il vago sospetto che l'inserimento in una raccolta di “canzoni contro la guerra” di una canzoncina, poi divenuta quasi popolare, che si rallegra, e non poco, di un attentato dinamitardo costato la vita sì alla vittima designata -la quale era un grandissimo pezzo di merda- ma anche ad un povero autista che aveva come unica colpa quella di guidare la macchina del pezzo di merda in questione, possa provocare qualche discreto “sturbo” in molte anime non-violente, pacifiste a oltranza eccetera. Beh, lo capisco. Come capisco che l'attentato fu organizzato e portato a termine dall'ETA, il che potrà provocare anche maggiori sturbi. Chi ha ancora un barlume di memoria avrà già capito che il pezzo di merda in questione si chiamava Luis Carrero Blanco; era il successore designato di Francisco Franco, suo strettissimo collaboratore fin dal “pronunciamiento”... (continua)
Ante, ante ¿Quien hizo volar al almirante??
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/7/2008 - 09:59
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Super Pouvoir d'achat

Super Pouvoir d'achat
Super pouvoir d'achat
2 Décembre 2007
Chanson du Dimanche

En effet, si j'avais le pouvoir d'achat... Le rêve qu'on instille aux pauvres, le message de la télévision, des journaux, des magazines... Et les pauvres rêvent. Et dans le rêve s'entremêlent les objets de rêve précisément, ceux que véhicule la publicité...les écrans plats, les objets sans fil... Bref, les derniers gadgets, d'une part et de l'autre, les objets réels, ceux qu'on peut réellement acheter quand on est pauvre : un crayon, un stylo, un cahier et puis, ceux qu'il faudrait vraiment aussi pouvoir assumer : peut-être, l'université, peut-être, l'hospice de la grand-mère...

A nul n'échappera cet usage léger de la dérision...
Bref, une chanson sur la pauvreté quotidienne en France en 2008.
La guerre sociale continue.
Si j’avais le pouvoir d’achat
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/7/2008 - 21:42
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Horoscope

Horoscope
Petit tour dans la chanson française de trottoir... La Chanson qui s'assied sur le trottoir, la chanson de rues, la chanson venue d'en bas... Pas celle des studios, des radios, des maisons de disques... mais une chanson qui a beaucoup de succès, qui est très suivie... Oh, elle n'est pas prétentieuse, elle veut juste divertir et en même temps, elle dit ce qu'elle pense. Car curieusement, elle pense et elle a des choses à dire. Elle est passée de bouche à oreille... Va voir la Chanson du Dimanche sur ton ordi... et les jeunes filles et les jeunes gens, les jeunes quoi sont allés voir et ils ont aimé.
D'accord, souvent, elle est très locale, très franco-française, ses références sont internes à l'hexagone, c'est la chanson du peuple d'ici et maintenant... Mais parfois, elle prend une ampleur qui sort de son quartier et elle dit des choses (joliment) qui sonnent clair ailleurs.
Celle-ci par... (continua)
Horoscope
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/7/2008 - 21:06
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Nestor Makhno

[2007]
Scritta da Davide Giromini
Written by Davide Giromini
(ancora inedita in album)
(still unreleased)

Nestor Makhno, 1917.

Davide Giromini e i suoi Apuamater hanno dedicato questa canzone, durante il concerto del 7 dicembre 2007 al Teatro degli Animosi, agli Anarchici di Carrara. Su Nestor Makhno rimandiamo, ovviamente, alla Makhnovscina; ora qualche parola su questa breve canzone (forse l'abbozzo di una canzone più lunga che Davide starà preparando? Chi lo sa!)

Certo, anche così com'è, una tipica "canzone a flash" girominiana. La prima strofa la lotta di Makhno, la guerra contro le armate "bianche" di Denikin e contro quelle bolsceviche ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), le condizioni terribili. Nella seconda l'esilio del generale bianco Denikin, a Parigi, solo, dissoluto. Davide ha abituato a questo tipo di composizione, che può sconcertare solo chi non lo conosce. Noi, per fortuna, lo conosciamo bene. [RV]
Nella steppa sconfinata,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/7/2008 - 19:55
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L'uomo solo

L'uomo solo
Poesia di Cesare Pavese
Poème de Cesare Pavese
Musica di Léo Ferré
Musique de Léo Ferré

Non è possibile sapere se Léo Ferré e Cesare Pavese si siano mai effettivamente incontrati; ma un « incontro » è qualcosa che va ben al di là della semplice conoscenza personale. In questo senso, il fatto che Léo Ferré abbia deciso di mettere in musica e di cantare, nella lingua originale italiana, questa impressionante poesia di Cesare Pavese è un autentico incontro, e dei più fecondi.

La poesia dell'uomo solo, uscito dal carcere, e che nel carcere aveva lungamente sognato sensazioni, sapori (il pezzo di pane che sa di lepre, l'odore del vino nell'osteria)...in una parola, la vita perduta, quella che gli era stata preclusa dal potere che lo aveva rinchiuso in una cella. Una volta uscito, il recupero di queste sensazioni si rivela semplicemente impossibile: tutte le sensazioni di una volta se le sono... (continua)
L'uomo solo - che è stato in prigione - ritorna in prigione
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/7/2008 - 18:15

À celui de 14, à celui de 39

À  celui de 14, à celui de 39
[1973]
Paroles et Musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré

Quello del '14, quello del '39 e del '40, quello dell'Algeria, del Cile e di tutte le guerre giuste ordinate da quella cosa che si chiama Stato quando ti fa pagare le tasse, e Patria quando ti manda a morire, è lo stesso ragazzo. Lo stesso diciotto o ventenne salutato dalla madre, e strappato alla sua vita (gli amici, il cinema, le ragazze) e alle lotte sociali (gli scioperi sindacali). Generazioni intere mandate a morire anche per impedire ogni sorta di ribellione; e, in questo, questa canzone del '73 assume un valore che va anche oltre le semplici guerre. È la canzone scritta da una persona che si era accorta della fine, ancor più subdola, che sarebbe stata riservata alla generazione di giovani del '68 e dintorni, che ribellati si erano. Schiacciata in alcune parti del mondo con le consuete guerre e con la repressione, ed in altre con la galera e con l'eroina. Stesso risultato. [RV]
À celui de 14 à celui de 39
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/7/2008 - 15:09
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Le bateau espagnol

Le bateau espagnol
J'étais un grand bateau descendant la Garonne
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/7/2008 - 15:05
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Tri Yann: De Nivôse en Frimaire

Tri Yann: De Nivôse en Frimaire
[1990]
Paroles de Jean-Louis Jossic
Musique de Jean Chocun
Teso di Jean-Louis Jossic
Musica di Jean Chocun
Album: Le Pélégrin (Tri Yann)


Se questa deliziosa canzone dei « Tre Giovanni » ancora non era stata inserita negli « Extra », era soltanto perché non ero mai riuscito a trovarne il testo in rete; ora che ci sono riuscito, ve la presento in tutto il suo splendore. Proviene da un album strano, « Le Pélégrin », un concept che racconta lo squinternato viaggio di Ian, un pellegrino irlandese a Santiago de Compostela. In che epoca siamo? Non si sa. Antico e moderno si mescolano in un pot-pourri che ricorda decisamente da vicino tutta la produzione artistica del gruppo di Nantes, ed anche il loro modo di andare in scena -decisamente pittoresco. Un pellegrinaggio a uno dei luoghi più santi della cristianità, anzi il pellegrinaggio per eccellenza con tutto il suo corollario di vie francìgene,... (continua)
Où Ian traverse les saisons où lui sont contés les heurs et malheurs des
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/7/2008 - 23:56
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Oh Carmela!

Oh Carmela!
[1977]
Testo e musica di Donatella Rettore e Claudio Rego
Presentata a Sanremo
Carmela regalava caramelle colorate
(continua)
inviata da Botta27_rabbia_HxC 28/7/2008 - 23:00
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Here It Comes Slowly

Here It Comes Slowly
[1992]
Paroles et Musique: Bertrand Cantat et Noir Désir
Testo e musica: Bertrand Cantat e Noir Désir
Album: Tostaky

Una delle non moltissime canzoni che i Noir Désir hanno scritto e cantato in inglese. Una canzone antifascista: non è possibile definirla in altro modo. Una canzone del 1992, anno in cui la "marea nera" (e questa volta non si parla di disastri petroliferi) già si faceva vedere in Francia e in tutta Europa: forse proprio per questo i Noir Dés' decisero di scriverla in una lingua (più o meno) comprensibile a tutti. Questo nel 1992; che cosa sia avvenuto in questi sedici anni, è sotto gli occhi di tutti. [CCG/AWS Staff]
Crawling like a thunder slug
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/7/2008 - 12:35
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L'homme pressé

L'homme pressé
[1996 single]
[1997 album]
Paroles/Testo: Bertrand Cantat
Musica/Musique: Noir Désir/Bertrand Cantat
Album: 666.667 Club

Non direttamente una canzone contro la guerra, ma piuttosto contro la mondializzazione e contro il cinismo dei capitalisti. Uscita come single nel 1996 e in album nel 1997, L'homme pressé fu eletta "Canzone dell'anno" in Francia nel 1998 ai "Victoires de la musique". La linea chitarristica è ripresa dal brano di Oliver Cheatham, Get Down Saturday Night, mentre il ritornello finale proviene da Love, Lioubov, Amour dei Poppys. Nel 2006 è stata ripresa da Doc Gynéco e dai Métal Urbain.

L'Homme pressé est un titre de Noir Désir paru sur l'album 666.667 Club, primé « Chanson de l'année » en 1998 aux victoires de la musique. La ligne de guitare est reprise du morceau d'Oliver Cheatham "Get Down Saturday Night" et le refrain de "Love, Lioubov, Amour" des Poppys à la fin... (continua)
J'suis un mannequin glacé
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/7/2008 - 11:39
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Canto allo scugnizzo

Canto allo scugnizzo
[1978]
Testo e musica di Eugenio Bennato
Lyrics and music by Eugenio Bennato
Da/from: Eugenio Bennato - Carlo d'Angiò, "Musicanova"

Voce femminile: Teresa De Sio
Voce maschile: Carlo d'Angiò


Una canzone che ci riporta direttamente alle Giornate di Napoli della fine di settembre del 1943 quando la città di Napoli, prima in Italia, insorse per liberarsi dai nazifascisti. Tempi terribili di fame e guerra, per Napoli e per l'Italia intera; tempi in cui gli scugnizzi napoletani, come tanti altri giovanissimi e ragazzini di altre città, combattevano e morivano. Il paragone finale con Masaniello è semplicemente doveroso. [CCG/AWS Staff]
Frunnelle ‘e noce
(continua)
inviata da roberto 28/7/2008 - 00:17
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Franco la Muerte

Franco la Muerte
[1964]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré

Una canzone che Léo Ferré scrisse nel 1964 all'epoca della condanna a morte del militante antifranchista spagnolo Julián Grimau.
Une chanson que Léo Ferré a écrit en 1964 à l'époque de l'exécution du militant antifranquiste espagnol Julián Grimau.

Après Flamenco de Paris avec lequel Léo Ferré rencontre l'exil des Espagnols...
Quand en 1964, Léo Ferré écrit cette chanson, Franco est toujours en vie et pour longtemps... Il mourra un milieu des années septante. Souvenir personnel et agréable : un soir, avec un ami et compagnon espagnol (catalan), nous présentions Mourir à Madrid aux élèves d'un établissement d'enseignement secondaire... quand au moment du débat, on nous annonça la mort de Franco. La salle croula sous les applaudissements et les Vivas !
Franco, la Muerte t'avait rattrapé. On fit la fête !

Au fait, si tu... (continua)
L'heure n'est plus au flamenco
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/7/2008 - 17:54
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Flamenco de Paris

Flamenco de Paris
[1946]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré

Léo Ferré a toujours, comme tous les anarchistes du monde d'après 1936, eu un sentiment d'une virulence extrême pour l'Espagne et plus spécialement, pour cette Espagne de Buonaventura Durruti, d'Ascaso et de centaines de milliers de paysans et d'ouvriers anarchistes. Cette Espagne où on fut si proche d'une société débarrassée des gens de pouvoir – que ce soit celui de l'argent ou celui de la force, militaire, économique, politique ou étatiste. L'Espagne fut et reste – à cause cela – accrochée au cœur de l'Europe et en ayant sauvé notre honneur et notre espérance, même si après Tolède, Valence, Madrid, Barcelone, Bilbao, les loups sont entrés dans Paris.

Dès le début, quand il commença sur scène (bien petite encore cette scène au bords de Seine), Léo Ferré crevait le cœur des gens avec ce Flamenco de Paris sorti tout droit... (continua)
Tu ne m'as pas dit
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/7/2008 - 17:28
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Minas piedras

Minas piedras


LA VIDA… ES UN RATICO (“La vita è un momento”) è il quarto album in studio di Juanes ed è uscito ad ottobre 2007 in tutto il mondo, facendo seguito al fortunato “Mi Sangre”, che grazie alla hit “La Camisa Negra” in esso contenuta, ha spopolato anche in Italia. Questa nuova versione italiana dell’album contiene il duetto inedito “Dove le pietre sono mine (Minas piedras)” con la partecipazione di Pau dei Negrita, nato dall’incontro tra i due lo scorso gennaio a Milano e sfociato in uno showcase, dove Juanes ha avuto modo, sia di presentare l’album che di salire sul palco con Pau e Drigo dei Negrita e presentare il brano per la prima volta. Juanes, oltre ad essere il leader della scena mondiale latina, con ben oltre 9 milioni di dischi venduti nel mondo e ben 12 Grammys Latini nel suo palmarès, è soprattutto un cantautore e musicista socialmente impegnato. Il suo messaggio musicale di pace... (continua)
DOVE LE PIETRE SONO MINE
(continua)
27/7/2008 - 12:30
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Y en a marre !

Y en a marre !
[1967]
Paroles et musique: Léo Ferré
Testo e musica: Léo Ferré



Français
Italiano



"Y en a marre" est une des chansons qu'on ne peut séparer de Thank You Satan, de l'âge d'Or, des Anarchistes... et de quelques autres où Léo Ferré criait sa colère, sa volonté de changer les choses et le monde; où transparaissait son sens de la révolte nécessaire; résumons-nous : son humanité.
Léo Ferré est porteur d'avenir. Y en a marre, on l'entend tous les jours chez les jeunes – c'est d'évidence; chez les chômeurs, chez les précaires, chez les expatriés, les exilés – avec ou sans papiers, les réfugiés de tous genres politiques, économiques, sociaux... dans les prisons, dans les usines, dans les entreprises, dans les commerces... en fait, partout.
Léo Ferré le disait avec quelques décennies d'avance, mais il disait vrai.
Y en a marre est la constatation que le feu couve sous la cendre, que l'empire... (continua)
En même temps que nos impôts
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2008 - 22:51
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Madame la Misère

Madame la Misère
SIGNORA MISERIA
(continua)
inviata da adriana 26/7/2008 - 15:19
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Buráky

Buráky
(popolare + una versione piu' rock di Alkehol)
NOCCIOLINE
(continua)
inviata da Stanislava Sebkova 26/7/2008 - 15:06
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Anděl

Anděl
L'ANGELO
(continua)
inviata da Stanislava Sebkova 26/7/2008 - 14:59
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Ni Dieu ni Maître

Ni Dieu ni Maître
Tant qu'à être excommunié, exclu de partout, persécuté dans la guerre sociale, poursuivi, dénoncé, rejeté de leur société, vilipendé et traité d'anarchiste, autant chanter Ni Dieu, ni Maître avec Léo Ferré.
Oh, il n'y a pas de quoi faire in champion, une vedette, un héros, mais un homme, oui, sûrement !
C'est d'ailleurs la seule façon...
Ne jamais se soumettre ! (ni à un dogme, ni à un parti, ni à une église, ni à une religion, ni à un pouvoir, ni à un Dieu, ni à plusieurs Dieux, ni à un Maître, ni à plusieurs Maîtres...) : la seule façon de vivre debout, c'est de ne jamais courber l'échine.
Ainsi parlait Marco Valdo M.I. vous souhaitant, comme Léo Ferré, NI DIEU NI MAITRE.
Marco Valdo M.I. 26/7/2008 - 14:50
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Faith And Hope

Faith And Hope
album reason to believe
Faith and hope
(continua)
inviata da jessica 26/7/2008 - 10:34
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One Reason

One Reason
Traccia 2; album: Reason to believe
You take the best away
(continua)
inviata da Jessica 26/7/2008 - 10:31
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As Long As We Can

As Long As We Can
Album: Reason to believe
Here we go again
(continua)
inviata da Jessica 26/7/2008 - 10:28
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Coplas del payador perseguido

Coplas del payador perseguido
[1972]
Palabras y música: Atahualpa Yupanqui
Testo e musica: Atahualpa Yupanqui

Nel 1971 Atahualpa Yupanqui fu aggredito da alcuni militari di estrema destra che, col calcio dei fucili, gli ferirono gravemente le mani. Le mani con cui suonava la sua chitarra, con un gesto che sarà ripetuto dai militari golpisti cileni, due anni dopo, nei confronti di Víctor Jara poco prima che fosse ucciso. In risposta a questo episodio, Atahualpa Yupanqui scrisse le sue famosissime, e lunghissime, Coplas del payador perseguido, alternando la recitazione al canto e accompagnandosi con la chitarra. Non molto dopo partì per il suo esilio parigino (e a Parigi morrà il 23 maggio 1992).

Le Coplas raccontano tutta la vita di Atahualpa Yupanqui, uno che “era venuto da lontano per raccontare qualcosa” (questo significa il suo pseudonimo in lingua quechua, atawallpa yupanki; in realtà si chiamava Héctor Roberto... (continua)
I.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/7/2008 - 18:07
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Volver a los diecisiete

Volver a los diecisiete
In fondo a questa pagina, ci piace inserire uno straordinario video in cui Violeta Parra, in francese (ma sottotitolata in spagnolo), racconta tutta la sua vita mentre tesse. Qualcosa da guardare e ascoltare in silenzio.

Riccardo Venturi 25/7/2008 - 17:33
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Chaplain Of The War

Chaplain Of The War
25 luglio 2008
IL CAPPELLANO DI GUERRA
(continua)
25/7/2008 - 16:52
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Human Error

Human Error
ERRORE UMANO
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/7/2008 - 15:56
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Who's Gonna Fight in the Third World War?

CHI COMBATTERA' NELLA TERZA GUERRA MONDIALE?
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/7/2008 - 15:45




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