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Il compagno G

Il compagno G
[Sesto Fiorentino, 18 luglio 2002]
Testo e musica di Ivan Della Mea; ma la musica ce la può mettere anche chiunque altro.
Pubblicata su L'Unità il 20 luglio 2002.
Testo tratto da: Ivan Della Mea, Prima di dire, op. cit., pag. 163/166



"Fine ottobre 1962. Sciolta una manifestazione sindacale a sostegno di Cuba. Partì un'improvvisa carica della celere, il battaglione Padova, e una jeep travolse un giovane studente comunista di nome Giovanni Ardizzone. Primo Moroni testimoniò la volontarietà dell'accaduto assieme a Luigi Pestalozza. Dall'evento nacque la canzone La ballata dell'Ardizzone, incisa da Ivan Della Mea per i "Dischi del Sole". A Cuba due istituzioni scolastiche sono state dedicate a Giovanni Ardizzone."
Milano dà memorie
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/5/2008 - 11:57
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Il Millennio

Il Millennio
1997
Il Millennio

(testo e musica di Fabrizio Varchetta - intro strumentale Bergamasco)
L'indovino disse: "...non più mille" e il computer schedò poi i profeti
(continua)
inviata da Donquijote82 3/5/2008 - 11:49
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Figli di...

Figli di...
[2008]
Viento, lucha y sol
Cavalieri su carri armati ed aerei
(continua)
inviata da adriana 3/5/2008 - 09:46
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Bonobo power

Bonobo power
da "Le dimensioni del mio caos" (2008)

questa ascoltatela tutti e diffondetela!!
Vive in comunità estremamente pacifiche in cui maschi e femmine hanno pari diritti e dignità non sa cosa sia la competizione e condivide le risorse con tutti in maniera equa non conosce la guerra l'assassinio e la violenza, insomma stando a come si comporta il Bonobo: la scimmia è l'evoluzione dell'uomo.
(continua)
inviata da Alessio Gentili 2/5/2008 - 13:22
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Basta!

Basta!
(2008)

Il brano, scritto dalla stessa L'Aura e prodotto da Enrique Gonzalez Müller, è stato presentato dalla cantante al Festival di Sanremo 2008, nella categoria "Big". Nella serata dei duetti, durante la quale i partecipanti potevano interpretare il loro brano insieme ad un altro artista, L'Aura ha presentato al pubblico una versione della canzone insieme al gruppo musicale Rezophonic.

Inno contro la guerra, il brano è stato inserito nel terzo disco della cantante, la raccolta L'Aura, uscita in occasione della partecipazione dell'artista alla nota manifestazione musicale. Pur non essendo entrato nella rosa dei dieci finalisti della manifestazione, iil singolo ha riscosso un buon successo commerciale, raggiungendo la posizione numero 17 della classifica italiana dei singoli.
Sai che succede amica mia?
(continua)
inviata da Alessio Gentili 2/5/2008 - 13:17
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Montségur

Montségur
Dall'album "Dance of Death" (2003).

Ispirandosi al massacro di Montségur (una roccaforte francese sui Pirenei), compiuto nel 1244 dai Cattolici a danno dei Catari che rifiutarono di convertirsi, questa canzone parla del fanatismo religioso e delle atrocità a cui esso può portare.
I stand alone in this desolate space,
(continua)
inviata da Alberto 1/5/2008 - 13:28

1° Maggio 2008

Da canticchiare sull'aria di "Dio è morto"
Abbiam visto…..
(continua)
inviata da adriana 1/5/2008 - 11:01
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Il Partigiano John

Il Partigiano John
"Brano composto dagli Africa Unite per il progetto 'Materiale resistente'. Il partigiano John è in realtà Francesco Raviolo, nonno di Madaski, partigiano appartenente alla Brigata Garibaldi, piemontese, ucciso in uno scontro a fuoco mentre ritornava a casa con una ventina di compagni dopo la liberazione di Torino. Il partigiano John torna all'azione dopo 50 anni e la sua voglia di lottare è invariata, anche se oggi il nemico è subdolo, meno identificabile, nega se stesso ed il suo passato per riconquistare il potere. John riabbraccia il suo fucile, gesto non di negazione o violenza, ma di amore assoluto per il maggior bene che conosciamo e che ci è dato possedere: la libertà"
Da "15 canzoni per non dimenticare", su delrock.it.





È qui
(continua)
inviata da Alessandro 1/5/2008 - 00:07
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Ruggine

Ruggine
Da "Babilonia e pesia" (1993) e "In Diretta dal Sole" (live, 1996)

"Colpire la memoria, riscrivere la storia": è questo in buona sostanza il programma della destra pigliatutto.

Ho trovato il riferimento a questa canzone nell'ex ergo del libro di Claudia Cernigoi "Operazione foibe a Trieste: come si crea una mistificazione storica. Dalla propaganda nazifascista, attraverso la guerra fredda fino al neoirredentismo"
Ruggine blu
(continua)
inviata da Alessandro 30/4/2008 - 13:58
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War Should End (In Abyss)

War Should End  (In Abyss)
[2008]
Album: "Facing Harder Reasons Than Before"
Testo e musica di Jim Geezil
Lyrics and music by Jim Geezil

Il brano è acoltabile (non scaricabile) dal sito ufficiale
Here it goes again in the same way that it left,
(continua)
inviata da Robbie Dero 30/4/2008 - 08:32
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Lunario di Settembre [Il processo di Nogaredo]

Lunario di Settembre [Il processo di Nogaredo]
[1990]
Testo di Anna Lamberti Bocconi
Musica di Ivano Fossati
dall'album "Discanto" (1990)


Tutto ebbe inizio nell'anno 1646 nella piazza di Nogaredo. Mercuria accusò Domenica Chemelli di furto e stregoneria: a seguito di tale accusa, le due donne furono rinchiuse nelle carceri di Castel Noarna.

Ma Mercuria fu accusata a sua volta di stregoneria e, in interrogatorio, affermò che erano state Domenica e la figlia Lucia a insegnarle come diventare una strega, trattenendo l'ostia consacrata sotto la lingua dopo la Comunione e imprimendole il marchio del demonio su una spalla. Anche Lucia e Domenica vennero quindi arrestate e rinchiuse nelle carceri del castello; furono sottoposte a varie torture: il "tratto di corda" (che consiste nell'appendere il soggetto per le mani fino a spezzare i tendini o le ossa) e i "sibilli" (cioè spezzare le ossa delle mani con cunei in legno conficcati tra... (continua)
L'Accusa
(continua)
29/4/2008 - 23:57
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Faut plus d'gouvernement

Faut plus d'gouvernement
[1889]
Auteur: François Brunel
Autore: François Brunel
Interprétation de Marc Ogeret, "Chansons Contre"
Interpretazione di Marc Ogeret in "Chansons Contre"


A proposito!
di Riccardo Venturi

Questa canzoncina che oggi qui inserisco è una canzone popolare, nel senso che non ne sono mai stati individuati autori precisi (neppure della musica). Risale a circa il 1885, ed ha quindi la bella età di centoventitré anni. (Ma si veda qui e qui: La canzone è del 1889 ed è da attribuire a François Brunel). Certo che verrebbe voglia, cambiati o adattati un po' di nomi, di dire il classico "scritta appena ieri"; ma prima di sviscerare un po' la cosa, c'è da trovare qualche purissimo pretesto per non inserirla tra gli "Extra". Non ci avevo voglia, oggi, di ricorrere agli "Extra", mi capirete; negli ultimi tempi ne ho un po' abusato.

Pretesti? A pensarci bene, è una canzone contro i governi, e a... (continua)
À chaque coin de rue
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/4/2008 - 23:51
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Ufo su Firenze

Ufo su Firenze
da "Fenomeni" (2008)

Gli ufo della nuova canzone di Piero Pelù non sono quelli che nel 1954 sorvolarono (pare) lo stadio costringendo a sospendere la partita Fiorentina-Pistoiese e scaricando sulla città una pioggia di silicio.

Sono invece una metafora per i lavavetri, gli extracomunitari a cui l'amministrazione fiorentina ha dichiarato guerra l'estate scorsa.




Sono scesi dal cielo
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 27/4/2008 - 00:19
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Eusko gudariak

Eusko gudariak
[1932]
Testo/texto: José María de Garate
Modificato da / Modificado por Alejandro Lizaso Eizmendi
Musica/música: Atzo Bilbon nengoen [canzone popolare basca, "Ieri ero a Bilbao"]

Questa è la canzone-simbolo sia dei combattenti baschi antifascisti durante la guerra civile spagnola (per il qual motivo la inseriamo nell'apposita categoria) sia, in generale, dell'antifranchismo e dell'indipendentismo dell'Euskadi. Vogliamo ricordare che è stata, con nostro grande piacere, cantata a squarciagola da alcune ragazze basche ieri sera a Firenze in piazza Santo Spirito, durante una delle vere feste popolari per il 25 aprile (non quelle paludate di lorsignori e delle "istituzioni"). Una canzone, certo, di combattimento, una delle tipiche canzoni nella guerra di questo sito. [RV]


Eusko gudariak (originariamente Euzko gudariak, che in Italiano si traduce come «Combattenti Baschi») è una canzone... (continua)
Eusko Gudariak gara
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/4/2008 - 19:11
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Ma chi ha detto che non c'è

Ma chi ha detto che non c'è
[1976]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Gianfranco Manfredi
Album / Albumi : Ma non è una malattia



[...]Lo stesso atteggiamento privatistico si ritrova nei consumi culturali: una ricerca di separatezza assoluta dai sentieri della cultura maggioritaria, anche di quella ribelle nata nel '68. Il movimento fa suoi alcuni "testi" classici della controcultura, come quelli della protesta pacifista e radicale americana, da Bob Dylan ai Fugs, i Jefferson Airplane, Country Joe, Frank Zappa, Joni Mitchell e il supergruppo Crosby, Stills, Nash e Young; ama i cantautori in rotta di avvicinamento all'impegno politico, come Francesco Guccini (fin dai primi testi scritti per i Nomadi) o Fabrizio De André e ancora Francesco De Gregori o per altri versi Edoardo Bennato. Ma canta soprattutto la canzone militante, di lotta, intrecciata strettamente alla canzone popolare... (continua)
Sta nel fondo dei tuoi occhi
(continua)
inviata da adriana e daniela -k.d.- [adriana non cambiare l'ordine, chiaro? ghghghgh RV] 26/4/2008 - 14:51
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La ballata dell'uomo in più

La ballata dell'uomo in più
Di Amendola-Gagliardi
1971
Era l’ultimo della classe
(continua)
inviata da Daniela 23/4/2008 - 15:19
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E subito ci hanno detto

E subito ci hanno detto
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti)

"Nel disco c'era anche una dolente riflessione sulla violenza che in quegli anni continuava a fare vittime tra gli operai. Ero stato ad Avola, in Sicilia, dove la polizia aveva ancora una volta sparato, uccidendo."

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 40. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Ne hanno ammazzati due
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:32
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Consigli per una buona condotta

Consigli per una buona condotta
[1968]
Scritta da Leoncarlo Settimelli e Marco Ligini
Dal disco "Ogni giorno in piazza"
(con la collaborazione di Francesco De Gregori e Antonello Venditti

"La canzone più dura era forse quella scritta con Marco Ligini, un architetto prestato al cabaret (quello messo in scena all'Armadio) che aveva un linguaggio pungente e iconoclasta (una volta mi definì "l'Orietta Berti della Rivoluzione"). "

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 38. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Per ogni cento Vietcong massacrati
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/4/2008 - 18:25
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Bidasoa fundamentalista

Bidasoa fundamentalista
Si tratta una canzone sulla discriminazione contro le donne durante una manifestazione nella quale si festeggiava la fine dell'assedio francese nei primi anni del XIX secolo. In particolare, la commemorazione si svolgeva per ricordare la riconquista di un villaggio nella regione basca dell'Alarde. [CCG/AWS Staff]
Inoiz ez!
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/4/2008 - 16:50

Giuriam giuriam

anonimo
Il testo è ripreso da Il deposito - Canti di lotta, sito gemello.
Giuriam giuriam
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/4/2008 - 15:32
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L'Italia di Piero

L'Italia di Piero
stupenda!!!!
lucia 22/4/2008 - 14:07
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Renzino

Renzino
Anche questa canzone sarebbe da inserire nel quanto mai opportuno (visto che Berlusconi e Dell'Utri hanno dichiarato di voler riscrivere la storia e ridimensionare la Resistenza) nuovo percorso sugli eccidi nazifascisti...

"Renzino" racconta infatti dell'eccidio di Civitella in Val di Chiana, quando, il 29 giugno 1944, i tedeschi della divisione "Hermann Göring" rastrellarono a tradimento gli abitanti riuniti per la festa dei SS. Pietro e Paolo. Ne uccisero 244, tra Civitella e i vicini paesi di Cornia e San Pancrazio.
I macellai non esitarono ad assassinare la gente riunita in preghiera nella chiesa di Civitella.

it.wikipedia

E infatti ce la inseriamo subito, Alessandro carissimo. Con la precisazione che, qui dentro, la storia e la memoria non sono riscrivibili, e neppure negoziabili. [RV]
Alessandro 22/4/2008 - 12:25
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Il cavaliere senza morte

Il cavaliere senza morte
IL CAVALIERE SENZA MORTE
(continua)
inviata da matteo88 22/4/2008 - 10:57
Riccardo Venturi 22/4/2008 - 10:45
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La fiaba di Nushe

La fiaba di Nushe
Per il percorso "Violenza sulle donne: come e peggio della guerra", una bellissima canzone da "All'improvviso nella mia stanza" (2002)
Dal foulard le spuntava
(continua)
inviata da Alessandro 22/4/2008 - 08:56

Giugno'44

Giugno'44

Niccioleta: la strage dei minatori
di Nedo Barzanti
dal Sito del Partito dei Comunisti Italiani di Grosseto

I primi di giugno del 1944, la ritirata tedesca era in pieno corso sulle strade della Maremma; il fascismo-repubblichino era in sfacelo. Il presidio fascista di Massa Marittima tagliò la corda la notte del 9. Quello stesso giorno una squadra di partigiani era entrata a Niccioleta, ma si limitò a disarmare i carabinieri e al sequestro delle armi reperite nelle case dei fascisti.

Nella massa degli operai i fascisti costituivano a Niccioleta una esigua minoranza. I repubblichini erano in tutto sedici; con loro e con le loro famiglie la popolazione evitava di avere rapporti di sorta. Consapevoli del loro isolamento i fascisti si riunivano tra loro quasi ogni sera in casa del siciliano Pasquale Calabrò, o di suo cognato Aurelio Nucciotti, o della guardia giurata Luigi Torrini. Calabrò,... (continua)
Ero con gli amici, eravamo bambini
(continua)
inviata da adriana 21/4/2008 - 19:12

Peace Blues

E allora!
(continua)
inviata da adriana 21/4/2008 - 18:57

Per lasciare un segno

Per lasciare un segno
Carlo lotta insieme a noi
Non c'è modo migliore per lasciare un segno
(continua)
inviata da luca 20/4/2008 - 22:53
Percorsi: Genova - G8
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Broken English

Broken English
[1979]
Dall'omonimo album
From the title-bearing album

Sembra che la canzone sia dedicata a Ulrike Meinhof. Niente di meno. Ma se uno non lo sapesse potrebbe sembrare una canzone contro la guerra fredda. [LM]

A parte il fatto che la dedica a Ulrike Meinhof ci riporta al "suicidio" di Stammheim, "suicidio" perpetrato da uno "stato democratico occidentale" ai danni di "terroristi" che - tra le altre cose- si erano occupati di rapire e spedire all'inferno Hanns-Martin Schleyer, nazista riciclato come presidente della confidustria tedesca, credo che la canzone vada comunque interpretata come riferita alla guerra fredda, senza alcun dubbio. Credo che la dedica alla Meinhof debba essere letta proprio in questo senso. Ad ogni modo, e anche a costo di attirarmi qualche "strale" legalitar-giustizialista (proveniente magari da "sinistra", why not!), una dedica alla memoria di Ulrike la voglio fare... (continua)
Could have come through anytime,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 20/4/2008 - 22:08
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Johnny Get Your Gun

Johnny Get Your Gun
(Curtiss-Pollock)
1970
Album: Life
One day you find in the mail
(continua)
inviata da Sun PK 20/4/2008 - 21:34
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Sfulà

Sfulà
Stazione resistenza
Toast records 2005

(R.Cremonesi)
Quand l’ultima guera l’ha quatà tuta Milan
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 18:31
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Revolucion

Revolucion
LA DANZA DEI SOGNI
Toast records 2007
Hai il sapore di terre lontane, di liberi sogni per la mia gente,
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 18:11
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Comandante Remo

Comandante Remo
Stazione resistenza
Toast records 2005

(M.Carassini&Trenincorsa)
Le madri nelle notti, sconfitte nelle fredde coperte,
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 18:03
Video!

Cammina nel fango

Cammina nel fango
Stazione resistenza
Toast records 2005

(M.Carassini&Trenincorsa)
Fu in un giorno strano, di sporchi presagi,
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 17:58
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Fino a che non cambierà

Fino a che non cambierà
Fino a che non cambierà
Toast records 2004 (mini cd)

(M.Carassini&Trenincorsa)
Prima di partire da qui
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 17:49
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La ruota girerà

La ruota girerà
Fino a che non cambierà
Toast records 2004 (mini cd)

(M.Carassini&Trenincorsa)
Bruciano memorie, si spostano le idee
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 17:44
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Fiesta siempre

Fiesta siempre
Fino a che non cambierà
Toast records 2004 (mini cd)

(M.Carassini&Trenincorsa)
La storica isola al centro del mondo,
(continua)
inviata da adriana 20/4/2008 - 17:36
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Aux armes etc.

Aux armes etc.
tratta da Wikipedia dove si trova il testo completo e la traduzione della Marsigliese
ALL'ARMI ECC.
(continua)
20/4/2008 - 16:49
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Bad Moon Rising

Bad Moon Rising
SORGE UNA LUNA CATTIVA
(continua)
inviata da Elena Murgolo 20/4/2008 - 16:46
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Warrior

Warrior
GUERRIERO
(continua)
inviata da Elena Murgolo 20/4/2008 - 16:12
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World War Three

World War Three
TERZA GUERRA MONDIALE
(continua)
inviata da Elena Murgolo 20/4/2008 - 15:32
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L'unica superstite

L'unica superstite
Parlo da parte del gruppo FIGLI DELLA RESISTENZA. Siamo un trio acustico -voce,chitarra e fisarmonica- abbiamo cominciato un paio d'anni fa su richiesta del ns sindaco a suonare insieme in occasione del 61° anniversario della liberazione, e da lì abbiamo cominciato a far crescere un progetto importante. Nel 2007 abbiamo registrato un cd e uno dei pezzi inclusi è L'UNICA SUPERSTITE....
qs anno siamo stati chiamati dal comune vicino Correggio per ricordare e non dimenticare MAI i ns martiri....lo faremo per noi, per voi ma soprattutto per loro, che ci hanno dato modo di poterci essere oggi....
Eli 20/4/2008 - 13:55
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A Change Is Gonna Come

A Change Is Gonna Come
semplicemente fantastica
Aris 20/4/2008 - 13:41
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Penelope e Ulisse

Penelope e Ulisse
Pubblicata nel 1982.
Penelope facev’a tela
(continua)
inviata da Renato Stecca 19/4/2008 - 17:00
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Canzone di Maddalena

Canzone di  Maddalena
Un anno sull'altipiano 2006
Opera da due soldi


iubal
I Figli di Iubal si confrontano questa volta con il pilastro della letteratura sarda “Un anno sull’ altipiano”, dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Si affidano invece all’“Opera da tre soldi” di Weill e Brecht per trarre ispirazione nella struttura teatrale della loro, questa volta, “Opera da due soldi” . Un confronto che è in realtà un pretesto per parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee, attraverso la storia di un ragazzo sardo che, come tanti, per fuggire alla disoccupazione si arruola nell’Esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente.



Testo e musica: Carlo Doneddu
Maddalena ha gli occhi puri
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 13:58
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Inno della brigada

Inno della brigada
Un anno sull'altipiano 2006
Opera da due soldi


iubal
I Figli di Iubal si confrontano questa volta con il pilastro della letteratura sarda “Un anno sull’ altipiano”, dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Si affidano invece all’“Opera da tre soldi” di Weill e Brecht per trarre ispirazione nella struttura teatrale della loro, questa volta, “Opera da due soldi” . Un confronto che è in realtà un pretesto per parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee, attraverso la storia di un ragazzo sardo che, come tanti, per fuggire alla disoccupazione si arruola nell’Esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente.



Testo e musica: Carlo Doneddu
Siam la porta blindata della Nazione
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 13:47
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Canzone del generale Leone

Canzone del generale  Leone
Un anno sull'altipiano 2006
Opera da due soldi


iubal
I Figli di Iubal si confrontano questa volta con il pilastro della letteratura sarda “Un anno sull’ altipiano”, dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Si affidano invece all’“Opera da tre soldi” di Weill e Brecht per trarre ispirazione nella struttura teatrale della loro, questa volta, “Opera da due soldi” . Un confronto che è in realtà un pretesto per parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee, attraverso la storia di un ragazzo sardo che, come tanti, per fuggire alla disoccupazione si arruola nell’Esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente.

Sono il generale Leone
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 12:41
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Partenza al fronte

Partenza al fronte
Un anno sull'altipiano 2006
Opera da due soldi


iubal
I Figli di Iubal si confrontano questa volta con il pilastro della letteratura sarda “Un anno sull’ altipiano”, dello scrittore, politico e intellettuale Emilio Lussu. Si affidano invece all’“Opera da tre soldi” di Weill e Brecht per trarre ispirazione nella struttura teatrale della loro, questa volta, “Opera da due soldi” . Un confronto che è in realtà un pretesto per parlare del presente, con una critica neanche tanto velata alle guerre contemporanee, attraverso la storia di un ragazzo sardo che, come tanti, per fuggire alla disoccupazione si arruola nell’Esercito e parte a fare una guerra che non gli appartiene. Il giovane, addormentandosi col testo di Lussu tra le mani, scoprirà, in sogno, che quel passato narrato e criticato sotto le righe dallo scrittore Armungiano non differisce poi tanto dal suo presente.



Testo e musica: Carlo Doneddu
Ora che son diventato tuo amante
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 12:14
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Il dio dei denari

Il dio dei denari
[2009]
Album: libertAria

E' in libreria Lavorare uccide, il libro che racconta il mio viaggio in Italia attraverso le morti sul lavoro. Come exergo del libro, e in coda, una canzone che ho scritto sulle donne che perdono il loro uomo sul lavoro. Si intitola Il dio dei denari, e farà parte del repertorio del mio nuovo progetto musicale Marco Rovelli LibertAria (al quale adesso, dopo l'immersione in questo libro, torno a lavorare con costanza).
Da:SBANDATIil blog musicale di Marco Rovelli
L'angelo schiavo, accecato, impotente
(continua)
inviata da adriana 19/4/2008 - 09:56
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Il grido forte di una canzone

Il grido forte di una canzone
(testi e musica dei VIADIMEZZO - D. Nastasi )

Brano dedicato a tutti i bambini vittime delle guerre, privati della loro vita, dei loro sogni, dei loro giochi...se bastasse un grido fortissimo a porre fine all'orrore...
Prigioniero
(continua)
inviata da Daniele Nastasi 18/4/2008 - 22:51

[Dei fatti ch'io vi narro ricordate]

[Dei fatti ch'io vi narro ricordate]
[1921]
Testo di Donato Settimelli
su un motivo popolare

"Mio padre aveva studiato un po' da tenore con un maestro locale ed amava moltissimo le canzoni napoletane. Ma conosceva anche i modi popolari del paese e ricordo che sugli scontri coi fascisti e il suo arresto a Nizza (dove era fuggito) aveva anche scritto due canzoni che egli stesso cantava. La prima, eseguita su un modulo popolare molto diffuso dalle mie parti, rievocava l'arrivo al paese della squadraccia 'La disperata' comandata dal famigerato Amerigo Dumini (che nel 1924 assassinerà Matteotti) che aveva in precedenza saccheggiato la cooperativa di consumo ed era stata poi fronteggiata e respinta dagli Arditi del Popolo, del quale mio padre faceva parte."

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 14. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.

Il paese del Porto di Mezzo si trova nel comune di Lastra a Signa, presso Firenze, al confine col comune di Scandicci.
Dei fatti ch'io vi narro ricordate
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/4/2008 - 13:11
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La Coca Cola

La Coca Cola
[1968]
Testo e musica di Leoncarlo Settimelli

"Nel 1968 ero chiaramente -agli occhi dei più- un "fuoricorso" della contestazione. Avevo 31 anni ma l'ampia calvizie, che compensavo con una barba rossiccia che mi ero fatta crescere da poco, mi faceva sembrare più vecchio. Quando per esempio bussavo al portone di una facoltà occupata, come quella di Magistero, in piazza della Repubblica a Roma, dove pure ero stato invitato, gli studenti addetti alla sorveglianza mi guardavano dallo spioncino sospettosi, osservavano l'eskimo verde e poi dicevano schifati: 'Ma tu sei un professore!'. Solo quando abbassavano gli occhi e vedevano la chitarra si decidevano ad aprire.
Quando si parla di quel fatidico anno, riesco con difficoltà ad inquadrare molti degli eventi che lo caratterizzarono, poiché essi furono tumultuosi e si sovrappongono nella mia memoria, inserendosi all'interno di un ampio percorso... (continua)
Ho visto al cine una reclame
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/4/2008 - 12:51

Tutti parlano di Michele

Tutti parlano di Michele
Testo e musica di Leoncarlo Settimelli
(ca. 1971)

"L'emigrazione era sotto i nostri occhi, naturalmente, e a me fu la tragedia delle cosiddette 'vedove bianche' che finì per ispirarmi, e cioè la storia di quelle donne che non sapevano più niente del marito emigrato. In molti casi, ci dicevano, l'uomo aveva conosciuto una donna, magari una svizzera, o una tedesca, per di più benestante, ed aveva finito per restare a convivere con lei, non tornando più in Sicilia. La canzone che ne venne fuori era marcata da un ritmo di treno scandito su una tammorra tenuta sulle ginocchia."

Leoncarlo Settimelli, Il '68 cantato (e altre stagioni), edizioni Zona, 2008, p. 56. Il testo è stato ricopiato direttamente dal libro.
Tutti parlano di Michele
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/4/2008 - 12:34




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