Fiori
[1988]
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.
L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.
Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continua)
Testo di Sergio Endrigo
Musica di Sergio Endrigo e Rocco De Rosa
Lyrics by Sergio Endrigo
Music by Sergio Endrigo and Rocco De Rosa
Album: Il Giardino di Giovanni
Uno straordinario uso della metafora connota questo brano, a mio avviso particolarmente emozionante.
L'ho potuto ascoltare per la prima volta solo in epoca molto recente, senza conoscerne in anticipo il testo (irreperibile - che io sappia - persino nel pur ricco e molto ben curato sito ufficiale dell'artista) ... e di certo non mi aspettavo, dato l'incipit squisitamente "floreale" in tono con il titolo, questo suo progressivo "sbocciare" (è il caso di dirlo!), a sorpresa, in una denuncia antibellica tanto dura, potente, icastica ma capace, ad un tempo, di mantenersi sempre profondamente poetica.
Al pari di "Stazioni", altra CCG matura di grande impatto offertaci da Endrigo, questa "Fiori" ha la sfortuna di far parte... (continua)
Fiori
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 1/3/2008 - 00:31
Lettera (di Nicola Sacco)
[2004]
Album :L'Unico Elemento
Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continua)
Album :L'Unico Elemento
Siamo sempre più legati al materialismo e più consumiamo, più concetti come lotta, ideali, etica, morale, giustizia, uguaglianza vanno svanendo inghiottiti dal mercato globale e così rimaniamo impassibili alle continue violenze che ogni giorno ci circondano, nella nostra realtà quotidiana, nazionale, europea, mondiale e che non cessano mai.
Considero la lettera di Nicola Sacco una sorta di passaggio di consegna alle generazioni future (nella figura di suo figlio), nel continuare ciò che stavano portando avanti i compagni di quel tempo che avevano a loro volta ereditato e raccolto da quelli passati…se noi rappresentiamo il futuro…credo che abbiamo altamente deluso le aspettative dei nostri “padri”; siamo per lo più generazioni senza radici, persi nel caos del consumo, dei media, in sogni di arrivismo nella società del lavoro non più divisa in classi, ma più... (continua)
Possono bruciare i nostri corpi,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:43
Percorsi:
Sacco e Vanzetti
Le Urla
Album :L'Unico Elemento
Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continua)
Non vogliamo sentire, vedere, parlare. Siamo noi in prima persona a non voler accettare l’esistenza di atroci realtà, barbarie, vili persecuzioni per il benessere di pochi; ma sembra che non vi sia più memoria, che si sia dimenticato ciò che è stato in passato e quindi ripetiamo gli stessi errori: deturpiamo questo pianeta, cancellando culture ed etnie, combattendo guerre assurde… è un olocausto continuo.
Perché il nostro tanto amato ed osannato benestare è ancora a discapito di esseri viventi che vengono sfruttati solo perché considerati di categoria inferiore, che sia l’operaio sottopagato di una multinazionale, nei così chiamati paesi in via di sviluppo, sia il bambino costretto a lavorare nelle condizioni più atroci o, ancora peggio, costretto ad uccidere per una stupida guerra di territorio (finanziata da multinazionali per il controllo delle risorse) nei... (continua)
Sono il sangue che bagna le tue mani
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:31
Febbraio '94
[2004]
Album :L'Unico Elemento
Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (continua)
Album :L'Unico Elemento
Come le carceri, i manicomi e gli ospedali psichiatrici possono solamente rinchiudere un corpo. I pensieri, i sogni, le speranze continuano a essere attivi e di conseguenza minacciosi per coloro che vedono nella forza individuale un pericolo. Questa poesia è stata scritta da una persona non adatta a vivere negli standard di normalità, per cui rinchiusa in un manicomio. Il pregiudizio l’aveva condannata ad essere “malata di mente” e quindi emarginata. Noi non lo accettiamo: il cervello dell’uomo è un’ universo talmente vasto che nessuno si può arrogare il diritto di giudicarlo sano o malato. Saccenti ed esperti dottori psichiatrici osservano e giudicano dei comportamenti che loro e la società non ritengono normali tacciandoli come malattia e quindi da curare. Fin dal passato i “malati” venivano curati con metodi più riconducibili a torture corporali (elettroshock,... (continua)
Gli spazi si ristringono sempre più
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 18:20
Indistruttibili
[2008]
Album:Passaggi
Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Album:Passaggi
Ci sono nella vita persone che passano senza lasciare nessuna traccia e nessun ricordo. Altre invece rimangono, nella pelle soprattutto e negli anni maturano, si evolvono, diventando uomini insieme. E l’uomo che ricorda (e quello che ascolta o viceversa) non è altro che il ragazzo di ieri. A lui appartiene il disegno delle storie che non possono essere cancellate, anzi rimangono scolpite nella grande corteccia della memoria.
Meravigliosi miracoli.
Cala la sera dentro di me….
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:27
Domani
[2008]
Album:Passaggi
“Rammenta sempre Dante, nel gioco occasionale della felicità di non tenerla tutta per te, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono questi gli amici migliori. Nella lotta della vita, troverai così molto di più e sarai rinato.”
(Lettera di Nicola Sacco al figlio di Vanzetti, Dante. Prigione di Stato del Massachussetts, 23 agosto 1927)
Album:Passaggi
“Rammenta sempre Dante, nel gioco occasionale della felicità di non tenerla tutta per te, aiuta i perseguitati e le vittime perché sono questi gli amici migliori. Nella lotta della vita, troverai così molto di più e sarai rinato.”
(Lettera di Nicola Sacco al figlio di Vanzetti, Dante. Prigione di Stato del Massachussetts, 23 agosto 1927)
Ogni sera tu ritorni da me
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:22
Percorsi:
Sacco e Vanzetti
Per non dimentiCarlo
[2008]
Album:Passaggi
In piazza Alimonda il mistero resta ancora vivo. Da qui la richiesta che una Commissione Parlamentare riapra il caso. Da qui per non versare più lo stesso sangue. Il nostro
Album:Passaggi
In piazza Alimonda il mistero resta ancora vivo. Da qui la richiesta che una Commissione Parlamentare riapra il caso. Da qui per non versare più lo stesso sangue. Il nostro
Un uomo disteso da solo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:14
Percorsi:
Genova - G8
Natale '44
[2008]
Album:Passaggi
E’ difficile immaginare una Milano diversa come lo è stata nel ’44, l’anno più duro, quello della Repressione e del Linciaggio. Ma anche l’anno della Resistenza e degli Uomini che insieme ad altri conquistarono la libertà a mani piene. Tanti fecero ritorno, altri No. Come questo amore che sbocciato casualmente in Inverno non vide mai la Primavera, ma che valeva la pena Vivere fino alla Fine.
Album:Passaggi
E’ difficile immaginare una Milano diversa come lo è stata nel ’44, l’anno più duro, quello della Repressione e del Linciaggio. Ma anche l’anno della Resistenza e degli Uomini che insieme ad altri conquistarono la libertà a mani piene. Tanti fecero ritorno, altri No. Come questo amore che sbocciato casualmente in Inverno non vide mai la Primavera, ma che valeva la pena Vivere fino alla Fine.
Mentre la luna se ne andava a passeggio…
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:12
Dieci preghiere
[2008]
Album:Passaggi
Nel Bosco delle Castagne, in provincia di Udine Belluno, nel 1944 i fascisti si resero protagonisti dell’impiccagione di dieci partigiani una a distanza dell’altro di pochi alberi. Un’offesa alla dignità umana.
Località Bolzano bellunese, Belluno, Belluno, Veneto
Data 10 marzo 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 10
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Il 6 marzo 1945 due (o tre) militari tedeschi muoiono a causa di una mina posta sotto un cartello antitedesco, al poligono di tiro di Belluno. Questo scatena la rappresaglia da parte del maggiore Schroder, il quale, al termine di una riunione con altri ufficiali, stabilisce l’uccisione di cinquanta partigiani. Una volta ottenuta l’approvazione del maggiore delle SS Thirolf da Bolzano, Schroder chiede i prigionieri al tenente... (continua)
Album:Passaggi
Nel Bosco delle Castagne, in provincia di Udine Belluno, nel 1944 i fascisti si resero protagonisti dell’impiccagione di dieci partigiani una a distanza dell’altro di pochi alberi. Un’offesa alla dignità umana.
Località Bolzano bellunese, Belluno, Belluno, Veneto
Data 10 marzo 1945
Matrice strage Nazista
Numero vittime 11
Numero vittime uomini 11
Numero vittime uomini adulti 10
Numero vittime uomini senza informazioni 1
Descrizione: Il 6 marzo 1945 due (o tre) militari tedeschi muoiono a causa di una mina posta sotto un cartello antitedesco, al poligono di tiro di Belluno. Questo scatena la rappresaglia da parte del maggiore Schroder, il quale, al termine di una riunione con altri ufficiali, stabilisce l’uccisione di cinquanta partigiani. Una volta ottenuta l’approvazione del maggiore delle SS Thirolf da Bolzano, Schroder chiede i prigionieri al tenente... (continua)
L’una in punto....il fuoco cuoceva
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:09
Dio stanotte non abita qui
[2008]
Album:Passaggi
Questa canzone è ispirata ad Aldo Gastaldi, partigiano. Comandante della divisione “Cichero” a 25 anni. Del suo volto mi ha stupito la forza, la sicurezza, il coraggio. Valori che lasciano il segno, che ti formano nel cuore e nell’anima. Questa canzone non vuole assumere una visione blasfema, ma spesso mi sono chiesto, dopo aver visto tanti, troppi cadaveri della Resistenza, dove fosse Dio e se in qualche modo la Chiesa poteva fermare tutte le atrocità della guerra.
Album:Passaggi
Questa canzone è ispirata ad Aldo Gastaldi, partigiano. Comandante della divisione “Cichero” a 25 anni. Del suo volto mi ha stupito la forza, la sicurezza, il coraggio. Valori che lasciano il segno, che ti formano nel cuore e nell’anima. Questa canzone non vuole assumere una visione blasfema, ma spesso mi sono chiesto, dopo aver visto tanti, troppi cadaveri della Resistenza, dove fosse Dio e se in qualche modo la Chiesa poteva fermare tutte le atrocità della guerra.
Se la notte passa piano quando cerchi l’orizzonte
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:05
Da dentro
[2008]
Album:Passaggi
Non so cosa si possa provare all’interno di un carcere, ma volevo rappresentare un uomo che scrive una lettera “da dentro” ascoltando Radio Gap , la “Radio del Movimento”
Album:Passaggi
Non so cosa si possa provare all’interno di un carcere, ma volevo rappresentare un uomo che scrive una lettera “da dentro” ascoltando Radio Gap , la “Radio del Movimento”
E ’ notte cala la neve
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 14:01
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Sotto questo dolore
[2008]
Album:Passaggi
“…e che differenza c’è con la bambina Clara Cecchini, di Valla, che le hanno ucciso padre e madre? Aveva solo quell’amore e gliel’hanno tolto. Era di otto anni,allora, e vennero i tedeschi a casa sua e dissero ai famigliari che uscissero sotto il pergolato,si mettessero bene in fila,che gli dovevano fare la fotografia. La bambina si assestò i capelli, e volle dare la mano alla madre,in fila con gli altri. I tedeschi con una sventagliata di mitra li massacrarono tutti. E lei,Clara, restò solo ferita,ma non si mosse vicino al padre e alla madre morti, e restò li come un cadaverino, finché non vennero i partigiani…”. (Alcide Cervi “I miei sette figli” ed. Riuniti)
Dal sito ufficiale
Album:Passaggi
“…e che differenza c’è con la bambina Clara Cecchini, di Valla, che le hanno ucciso padre e madre? Aveva solo quell’amore e gliel’hanno tolto. Era di otto anni,allora, e vennero i tedeschi a casa sua e dissero ai famigliari che uscissero sotto il pergolato,si mettessero bene in fila,che gli dovevano fare la fotografia. La bambina si assestò i capelli, e volle dare la mano alla madre,in fila con gli altri. I tedeschi con una sventagliata di mitra li massacrarono tutti. E lei,Clara, restò solo ferita,ma non si mosse vicino al padre e alla madre morti, e restò li come un cadaverino, finché non vennero i partigiani…”. (Alcide Cervi “I miei sette figli” ed. Riuniti)
Dal sito ufficiale
C’è una voce che chiama lontano
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 13:54
Nella lotta
[2008]
Album:Passaggi
A luglio del 2001 si è verificata la più grande sospensione dei diritti democratici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le testimonianze degli abusi, dei soprusi e delle menzogne raccontate sono il frutto di un’attenta analisi di chi ha voluto restituire e restituirci la Verità che spesso diventa Intoccabile.
dal sito ufficiale
Album:Passaggi
A luglio del 2001 si è verificata la più grande sospensione dei diritti democratici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Le testimonianze degli abusi, dei soprusi e delle menzogne raccontate sono il frutto di un’attenta analisi di chi ha voluto restituire e restituirci la Verità che spesso diventa Intoccabile.
dal sito ufficiale
Contro questi spari
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/2/2008 - 13:47
Percorsi:
Genova - G8
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Paroles et musique: Julos Beaucarne
Testo e musica: Julos Beaucarne
Album: Chandeleur 75
"La notte tra il 2 e il 3 febbraio 1975 la compagna di Julos Beaucarne, madre dei suoi figli, viene assassinata da un folle. Julos scrive allora uno dei capolavori della canzone, un disco straziante e d'incontenibile bellezza: Chandeleur 75 ("Candelora 75") [...] Fino a cantare la sua Lettera a Kissinger, canzone di denuncia dedicata a Víctor Jara, cantautore cileno torturato e ucciso nello stadio di Santiago nei giorni immediatamente successivi al golpe di Pinochet. Julos non stigmatizza tanto gli sgherri, i gorilla o gli esecutori materiali, ma indirizza il suo sdegno soprattutto verso i mandanti del governo statunitense, direttamente coinvolto nell'elaborazione e nel finanziamento del golpe. La sua canzone, priva di retorica, apparentemente impoetica, è un'asciutta cronaca dell'inferno."
Alessio... (continua)