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Emigration song

Emigration song
Chanson anglaise – Emigration song – Reds – 1988

Version française – La chanson de l'émigrant – Marco Valdo M.I.
Chanson italienne – La canzone dell' emigrante – Gang – 2006

Extrait de la présentation de l' album « Cosmopoli » :

Aujourd'hui plus qu'alors, nous pouvons chanter que « COSMOPOLI EST NOTRE FUTUR ». Nos pères ont connu la pire des violences : le déracinement. Être arraché de sa propre terre et de ses propres racines est depuis toujours la condition première pour ensuite être humiliés, aliénés, exploités, rendus esclaves.
Nos pères furent échangés comme viande de boucherie pour la « Reconstruction ». Ils furent tenus par la faim et contraints pas le besoin d'émigrer.

Ensuite, ils réussirent à transformer la pierre, le fer en pain.
La même histoire se répète aujourd'hui et va dans l'autre sens. Ce sont d'autres aujourd'hui qui émigrent, contraints par la faim, la guerre et... (continua)
CHANT DE L'ÉMIGRATION
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/12/2008 - 15:24
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
[1921]
Testo di Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo
Musica: Da un canto militare d'artiglieria
Lyrics by Giuseppe Raffaelli and Giuseppe Del Freo
Music: From a military (artillery) tune

"Figli dell’officina" è un inno divenuto tradizionale del movimento anarchico. Il testo originale fu scritto da Giuseppe Raffaelli e Giuseppe Del Freo, anarchici carraresi, nel 1921, mentre si preparavano ad affrontare le squadracce fasciste con gli "Arditi Del Popolo". La musica deriva da un canto militare. Nel periodo della resistenza, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu ripreso dai partigiani "rossi" del nord Italia. Nel 1999 è stato ripreso (con le modifiche delle "libere bandiere") dalla band italiana Modena City Ramblers, all’interno dell’album "Fuori campo". - Girodivite - Canti anarchici

Ricordiamo anche l'interpretazione di Giovanna Marini assieme al Gruppo Popolare di Brancaccio (Palermo);... (continua)
Figli dell’officina
(continua)
inviata da giorgio + CCG/AWS Staff 13/12/2008 - 15:01
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Oltre la guerra e la paura

Oltre la guerra e la paura
Ascanio Celestini: Sono come lei

CCG/AWS Staff 13/12/2008 - 11:43
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Гъста e мъгла

Гъста e мъгла
ma è originale?
(sofia)

Certamente. Hai qualche motivo per dubitarne? [CCG/AWS Staff]
13/12/2008 - 09:35
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An die Nachgeborenen

An die Nachgeborenen
A CEUX QUI VIENDRONT APRES NOUS
(continua)
inviata da Monia 13/12/2008 - 01:05
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Su in collina

Su in collina
« Parfois il m'arrive d'écrire une nouvelle chanson, et j'ai écrit une nouvelle chanson. Ou mieux, j'ai trouvé un poème écrit en dialecte bolognais et je l'ai traduit en italien. Flaco a mis en musique ce poème de façon très très émouvante; Flaco a mis en musique ces très beau vers et c'est un poème qui parlait de la guerre partisane, avec des personnages qui s'appelaient par des noms de bataille : « Pedro », « Cassio », « il figlio del Biondò », « il Brutto »... Nous sommes dans une curieuse période de révisionnisme et nous sommes dans une période où ils cherchent... où quelqu'un cherche à mettre sur le même plan les combattants de la république de Salò et les partisans. Moi, je dis que avec tous les distinguos, avec toute la rhétorique, laissons la Résistance, laissons tranquille la Résistance. La chanson s'appelle « Su in collina » et parle justement de « Pedro », « Cassio », « il figlio... (continua)
LÀ-HAUT SUR LA COLLINE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/12/2008 - 12:24
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Via Italia

Via Italia
[1993]
Marino Severini - Sandro Severini
Album / Albumi: Storie d'Italia


L’ambientazione è teatrale, il linguaggio è fortemente simbolico. Una notte qualsiasi in 'via Italia' con tutti i suoi attori e comparse c'è l'Angelo, la speranza caduto a terra ucciso... c'è la storia, una prostituta, ci sono Giulio e Francesco che brindano con Bruto e Caino come nelle migliori fanta-tragedie, c'è una sconfitta che dorme sorvegliata dalle tre scimmie dell'indifferenza, del cinismo, dell'apatia che legittimano il 'balcone', l'autoritarismo, la reazione.

È un viaggio metaforico nel paese deviato dei misteri dove la democrazia è stata uccisa a colpi di stragi di stato, di delitti politici eccellenti. Ogni risposta è tenuta prigioniera dalla Tela del Ragno fatta con i fili con cui questi burattini dell'orrore (i governanti, i custodi del Palazzo) sono stati azionati. Il burattinaio è comunque fuori... (continua)
In via Italia hanno spento le luci,
(continua)
inviata da Donquijote82 12/12/2008 - 10:47
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Il giorno in cui vennero gli aerei

Il giorno in cui vennero gli aerei
[2008]
Album:"Album Rosso"
L’abbraccio strano delle
(continua)
inviata da adriana 12/12/2008 - 10:27
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Il bonzo

Il bonzo
che dire, conosco molto bene la canzone, la radio fiorentina controradio la trasmette ciclicamente purtroppo e lo sottolineo è ancora troppo attuale, e mi fà pensare a quante altre cose sono troppo attuali, le canzoni di gaber di de andrè i film di totò, siamo abituati a ridere e a rassegnarci del fatto che tanto noi italiani siamo così invece di muovere il cervello e smettere di guardare la televisione; ricominciamo a pensare!!! Andrea
Andrea 12/12/2008 - 10:22
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Al Dievel (La marcia del Diavolo)

Al Dievel (La marcia del Diavolo)
La seconda versione dei Ramblers modifica la strofa "un om c'l'a ciapè al colpi d'un eter / perché a'n vliva mia fer la spia" perché Germano Nicolini stesso, sentendola si sentì offeso, come se in qualche modo fosse complice di un omicidio al quale era estraneo e per il quale fu anche ingiustamente condannato. Da qui la decisione di reinciderla modificando la strofa
Donquijote82 12/12/2008 - 10:14
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Abril '74

Abril '74
Per quanto possa sembrare impossibile, di questa incredibilmente bella canzone dedicata alla rivoluzione dei Garofani era stato finora impossibile reperire in rete una traduzione in portoghese, tanto da farci meditare di approntarne una personalmente. Ci è venuto in ausilio il blog Valkirio, sulla quale abbiamo trovato la seguente traduzione. [CCG/AWS Staff]
ABRIL '74
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 12/12/2008 - 01:16
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Иначе!

Иначе!
Альбом: Правда? [2007]
Я не хочу жить так же как жил
(continua)
inviata da giorgio 11/12/2008 - 23:12
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Canzone del capitano Gert

Canzone del capitano Gert
[Furya-OPB]

Una canzone di un alcoolico gruppo veneto (dalle parti di Vicenza), l'Osteria Popolare Berica, direttamente ispirata al capolavoro di Luther Blissett (poi diventati Wu Ming), Q. Una complessa storia che prende l'avvio dalla Guerra dei Trent'anni (per cui la canzone è stata inserita nell'apposito percorso) per terminare in una misteriosa Venezia; e le vicende del romanzo sono riprodotte fedelmente in questa scatenata ballata "alla Modena City Ramblers", che consigliamo a tutti di ascoltare (assieme alla lettura di "Q", ovviamente). E' la storia di un uomo che ha combattuto al macello di Frankenhausen, un uomo dai molti nomi, tra i quali "Gert dal pozzo"; è la storia dell'utopia di Münster, ed è soprattutto una storia di spietata repressione da parte di ogni tipo di potere, politico, economico, ecclesiastico. Una canzone che ci fa doppio piacere inserire qui, non soltanto per il suo argomento ma anche perché ci è stata suggerita da un amico che, in rete, gira per l'appunto sotto il nome di "Gert dal pozzo". [CCG/AWS Staff]
Ho perduto il mio nome
(continua)
inviata da Riccardo Venturi & Gert dal Pozzo 11/12/2008 - 22:17
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Libera nos Domine

Libera nos Domine
Révision: 9 janvier 2015

Cette canzone de Guccini ressemble furieusement à un chant venu de l'enfer, de l'enfer terrestre, bien évidemment ! Y en aurait-il un autre ? Victor Klemperer, Allemand et Juif, qui avait échappé de justesse à la solution finale, disait dans LTI (Lingua Tertii Imperii – essai philologique sur la Langue du Troisième Reich), tout le bien qu'il pensait des fanatismes et des fanatiques. C'est cela même, débarrassez-nous des fanatiques serait un excellent résumé de cette chanson.
Marco Valdo M.I., de son côté, propose (depuis des années déjà) un petit slogan qui pourrait lui aussi figurer la chanson de Guccini :

« Fanatiques de tous les pays, calmez-vous ! »



Attentati Parigi, Guccini: dai fanatici….libera nos domine
DÉLIVRE-NOUS, SEIGNEUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 21:46
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Pueblos

Pueblos
[1997]
Album: La Ruta del Che - No Mirar De Espaldas al Mundo
Una desmesurada carga policial
(continua)
inviata da giorgio 11/12/2008 - 20:29
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Parodie

Parodie
Chanson française de Guy Béart

La presse, le photographe, la radio, la télé... Tout le monde se précipite : Nous étions là pour faire un bon article. En effet, la guerre a ceci de bon qu'elle est spectaculaire, qu'elle donne à voir de beaux massacres, de terribles images, surtout en direct du côté des vainqueurs. Vous avez dit : C.N.N. ?

Quand, dans les hameaux abattus,
Les longs angélus se sont tus ...
Sur la nature défleurie
Faites s'abattre des grands cieux
Les chers corbeaux délicieux.


Comme écrivait aux alentours de 1870 Arthur Rimbaud et chantait, cent ans plus tard, Léo Ferré.
J’ai parcouru les mondes d’aujourd’hui
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 16:13
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Carry It On

Carry It On
Title track dell'album del 1971, colonna sonora del misconosciuto documentario dallo stesso titolo per la regia di Christopher G. Knight, Robert Jones e James Coyne.
Il film è incentrato sulla vicenda dell'allora marito della Baez, David Harris, imprigionato per renitenza alla leva.
There's a man by my side walking
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 15:48
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Les enfants sur la lune

Les enfants sur la lune
Chanson française de Guy Béart - 1968

Qu'est devenue cette grande crainte de la « guerre atomique » qui hanta le monde après Hiroshima ? Cette chanson-ci vient de ce monde-là où l'on attendait la fin d'un moment à l'autre; elle n'est pas encore venue. Pas encore ? Mais alors, mais alors... ? On rêve quand même que le principe de Murphy ne s'applique pas dans ce cas...
Mais si elle vient demain, ce sera l'apocalypse.
Béart l'avait imaginée, il avait écrit cette chanson d'après l'apocalypse.
Une chanson qui raconte ce qui reste de la Terre vue par les enfants de la Lune :

« Y ’ avait des gens là-bas ?
Mais depuis le grand éclair il n’y en a pas. »
Sur la Lune, il y a des enfants
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 15:37
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Born To Die

Born To Die
[1982]
Album: "Millions of Dead Cops"
No war! No KKK! No Fascist USA!
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 15:36
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Blood Red

Blood Red
[1990]
Album: "Seasons in the Abyss".
Peaceful confrontation meet war machine
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 15:31
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Étoiles, garde-à-vous!

Étoiles, garde-à-vous!
Chanson française de Guy Béart.

Avec la conquête de l'espace, si elle réussit, l'humanité essaimera. Partout. Partout, elle emmènera son virus le plus extra : Demain, la guerre.... Dans tout l'univers...
Les étoiles n'ont qu'à bien se tenir...
Vers Cassiopée
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 15:24
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Blood Quantum

Blood Quantum
[1996]
Compilation collettiva "Honor: A Benefit for the Honor the Earth Campaign"
blood quantum
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 15:24
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Couleurs vous êtes des larmes

Couleurs vous êtes des larmes
[1968]
Parole e musica: Guy Béart
Testo e musica: Guy Béart


Chanson française – Couleurs – Guy Béart –1968

Chanson nettement antiraciste. Assez proche par son contenu : elle était blanche, il était noir... (ou l'inverse), ça finit toujours par une pendaison ... de « J'irai cacher sur vos tombes », roman de Vernon Sullivan, traduit, conçu et écrit par Boris Vian.
Dors mon enfant, c’est déjà l’heure
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 15:15
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Al Bowlly's In Heaven

Al Bowlly's In Heaven
[1986]
Album: "Daring Adventures"

Misera vita di un reduce di guerra: "Al Bowlly è in paradiso, ed io ora sono nel limbo..."

Albert Allick 'Al' Bowlly è stato un popolarissimo cantante jazz inglese degli anni '30. Morì nel 1941 a Londra, durante un bombardamento tedesco.
We were heroes them, and the girls were all pretty
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 15:11
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Le Messie

Le Messie
Chanson française de Guy Béart

Quand on connaît les dégâts – guerres, croisades, inquisitions, massacres, carnages... qui ont résulté des passages des successifs Messies et de leurs prosélytes, on apprécie assez cette chanson de Guy Béart.
Un seul mot d'ordre pour l'humanité : Un Messie, des Messies, non merci !
Que chacun donne sa lumière
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 15:08
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La bombe à neu-neu

La bombe à neu-neu
Chanson française de Guy Béart

Chanson joyeusement je m'en foutiste à propos de la bombe à neutrons et de la bombe à neu-neu de la force de frappe française.
La bombe aujourd’hui va se sophistiquant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 15:01
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La guerre va chanter

La guerre va chanter
La guerre va chanter

Chanson française de Guy Béart
La guerre va chanter ses hymnes de colère
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 14:54
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Give the People What They Want

Give the People What They Want
La title track dell'album del 1981.

"Panem et circenses", come dicevano i latini...
Hey, hey, hey...
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 11:03
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Il partigiano

Il partigiano
Chanson italienne – Il Partigiano – Redska – 2008

Dédiée par Redska à Enzo Biagi, Sandro Pertini et à tous les hommes et toutes les femmes qui ont lutté pour la liberté.

Deux remarques à propos de cette chanson : d'une part, sa date de création : 2008; d'autre part, son sujet : le partisan. Il s'agit bien du « partigiano » qui mena la lutte contre le fascisme et le nazifascisme dans l'Italie d'avant 1946. Si l'on croise ces deux informations, on constate un décalage dans le temps. Le combat contre le régime, le combat de Justice et Liberté commença très tôt... dans les années 20 au début du « ventennio ». Ils étaient assez peu nombreux ceux-là qui commencèrent à lutter contre le régime. Ils furent peu nombreux ceux qui lancèrent « Non Mollare! », appelant ainsi les Italiens à résister au régime. Au début, on est toujours peu à dénoncer un régime, peu à lutter contre le régime.
Mais,... (continua)
LE PARTISAN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/12/2008 - 11:01
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Workin' In A Coal Mine

Workin' In A Coal Mine
[1966]
Music & Lyrics by Allen Toussaint and Lee Dorsey.

"... Dorsey's best-known song, the irresistible "Working in a Coalmine" (which he co-wrote with Toussaint). With its clanking sound effects and Dorsey's comic exclamations, "Working in a Coalmine" became his second Top Ten pop hit and signature song, and Dorsey toured internationally with the Meters backing him up." Allmusic

A dispetto dell'allegro motivetto, che guadagnò al brano la vetta delle classifiche discografiche, "Workin' In A Coal Mine" è una canzone sulla "guerra" del lavoro: "But when Saturday goes around.. I'm too tired for havin' fun... Lord I am so tired
How long can this go on?"
Workin' in a coal mine
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 10:45
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Hard Times

Hard Times
[1987]
Album: "Happy?"
Dead dreams
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 08:47
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Home

Home
[1986]
Album: "Album" (!)
Music & Lyrics: Lydon/Laswell

Canzone dall'"Album" in cui è contenuta anche la celebre "Rise" ("...I could be wrong, I could be right, I could be black, I could be white...")
Better days will never be
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 08:36
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This Ain't No Picnic

This Ain't No Picnic
[1984]
Album: "Double Nickels On The Dime"

Una canzone contro la quotidiana "guerra" del lavoro... ce ne libereremo mai?

Molto divertente il clip: i tre Minutemen suonano sullo sfondo desolante di una fabbrica abbandonata e vengono bombardati da Ronald Reagan in persona, in un film risalente all'epoca della sua carriera hollywoodiana, a bordo di uno Spitfire della seconda guerra mondiale... perfetto il montaggio alternato tra performance musicale e sequenze cinematografiche, con il ghigno soddisfatto di Reagan quando sgancia la bomba eliminando l'incomodo terzetto...
Working on the edge
(continua)
inviata da Alessandro 11/12/2008 - 08:22
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L'estaca

L'estaca
UNGHERESE 1 (Riccardo Venturi, 2008)
HUNGARIAN 1 (Riccardo Venturi, 2008)


Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-11én
Versione ungherese di Riccardo Venturi
11 dicembre 2008
A KARÓ
(continua)
11/12/2008 - 01:16
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La tomba di Bakunin

La tomba di Bakunin
Michel Bakounine, militant anarchiste révolutionnaire, socialiste libertaire. Priamoukhibno (1814) – Berne (1876)
LA TOMBE DE BAKOUNINE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/12/2008 - 22:05
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Immigrant Song

Immigrant Song
[1970]
Album: Led Zeppelin III
Songwriters: Jimmy Page, Robert Plant

Si potrebbero anche fare delle (forzate) attualizzazioni di questa bellissima e celeberrima canzone di ‎Robert Plant e soci, ma restando aderenti al testo - e alla musica feroce ed incalzante che lo ‎accompagna – non si può non ammettere che questa “Immigrant Song” è una canzone, anzi, un urlo ‎di guerra, quello delle orde vichinghe che tra l’Ottavo e l’Undicesimo secolo si abbatterono a più ‎riprese sulle coste inglesi.‎
La canzone fu infatti scritta da Plant, cultore della mitologia nordica, in omaggio alla terra d’Islanda ‎dopo un concerto dei Led Zeppelin tenutosi a Reykjavík a metà del 1970:‎


“We weren't being pompous. We did come from the land of the ice and snow. We were guests ‎of the Icelandic Government on a cultural mission. We were invited to play a concert in Reykjavík ‎and the day before we arrived all... (continua)
Ah, ah,
(continua)
inviata da giorgio 10/12/2008 - 21:22
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La canzone di Carlo

La canzone di Carlo
ΤΟ ΤΡΑΓOYΔΙ ΤΟΥ KAΡΛΟ
(continua)
inviata da giorgio 10/12/2008 - 20:17
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Killing In The Name

Killing In The Name
"Some of those who work forces, are the same that BURN crosses".
Insomma, è 'na frase assai forte, va citata a modino.
La Scimmia 10/12/2008 - 19:57
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Yo Yo Mundi: Anarcobaleno

Yo Yo Mundi: Anarcobaleno
[2008]
Album:"Album Rosso"

Testo di Paolo E. Archetti Maestri (Yo Yo Mundi) e Marco Rovelli
Blu come l’azzardo
(continua)
inviata da adriana 10/12/2008 - 18:22
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La canzone di Carlo

La canzone di Carlo
Chanson italienne – La Canzone di Carlo – Casa del Vento – 2001
Version française – La Chanson de Carlo – Marco Valdo M.I. – 2008

Casa del Vento, groupe d'Arezzo, avait écrit immédiatement après les faits deux chansons sur les événements dramatiques du G 8, qui s'était tenu à Gênes en juillet 2001.
La première est intitulée « Genova chiama » et fut choisie comme hymne italien par le Social Forum; la seconde « La chanson de Carlo », se réfère à « La Chanson de Carla », film de Ken Loach, est une ballade dédiée à Carlo Giuliani, assassiné par la police le 20 juillet 2001 à Gênes, alors qu'il manifestait.
LA CHANSON DE CARLO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/12/2008 - 17:22
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Abril '74

Abril '74
Magyar nyelvre fordította Riccardo Venturi
2008-12-10én
74 ÁPRILISA
(continua)
10/12/2008 - 16:23
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Το Βαθύ Μπλε του Κάρλο Τζουλιάνι

Το Βαθύ Μπλε του Κάρλο Τζουλιάνι
Chanson grecque – version italienne - L'AZZURRO PROFONDO DI CARLO GIULIANI – Protogramma – Riccardo Venturi

Carlo Giuliani, 23 ans, est mort dans les rues de sa ville, Gênes, où il manifestait contre le G8 et le capitalisme mondial. C’était le 20 juillet 2001. Il a été touché en pleine tête par un carabiniere. Achevant leur besogne meurtrière, les policiers l’ont ensuite écrasé avec leur voiture.

On ne peut pas envier une mère qui survit à son fils.
Et pourtant, j’envie ces mères qui, de leur fils, ne se rappellent que la vie.
Moi, le mien, je l’ai vu mourir une infinité de fois. Je m’accroche encore à une dernière espérance, fragile : celle de ne pas le voir mourir une fois de plus, enterré par un archivage.
La maman de Carlo.
Haidi Giuliani
( 8 mai 2003 – Le Grand Soir)

Et pourtant....
LE BLEU PROFOND DE CARLO GIULIANI
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/12/2008 - 16:10
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Enola Gay

Enola Gay
Pacifisti a senso unico.
La guerra è il male assoluto dell'umanità.
Ma continuare a puntare il dito sempre e solo verso gli USA lo trovo limitato.
Cominciate a pensare anche alle guerre di oggi, scatenate da arabi musulmani, terroristi, africani, cinesi ecc...
Non siate pacifisti a senso unico.
Cantate una canzone contro la guerra santa islamica o avete forse paura?
(mavala)

È utilissimo, per questo sito e per quel che resta delle libere coscienze in questo paese, presentare un tipicissimo rappresentante dell'italica idiozia nutrita a base di tivvù, giornalazzi, fallaci, razzismi da pizzicagnolo all'angolo, messaggini sms, e via discorrendo. Utile e istruttivo. Per questo approviamo il "commento" di questo tizio, ovviamente del tutto anonimo.
Le "guerre di oggi", in qualsiasi parte del mondo, non sono "scatenate dagli USA"; sono scatenate dal mercato. Da interessi economici. Ma,... (continua)
10/12/2008 - 15:48
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Abril '74

Abril '74
(based upon the Italian version by Alessio Lega)
December 10, 2008
APRIL 74
(continua)
10/12/2008 - 15:32
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Abril '74

(d'après la version italienne d'Alessio Lega)
10 décembre 2008
AVRIL 74
(continua)
10/12/2008 - 15:20

L'Empire du Sommeil

L'Empire du Sommeil
L'EMPIRE DU SOMMEIL

Chanson française – L'Empire du sommeil – Marco Valdo M.I. – 2008

Dormir, là-bas, dormir !
Je sens que nos amours vont vivre....
L'Empire du Sommeil est une chanson de lutte qui inscrit son discours dans le droit fil des manifestes – par exemple Le Manifeste contre le Travail du groupe Krisis, qui entendent défendre l'humaine nation contre l'économisme, contre l'idéologie absurde du travail, de la rentabilité, de l'efficience, de l'efficacité. Le titre semblerait dire l'inverse, mais ce n'est là que pure ironie. Si Monsieur de Cro-Magnon, un SDF cavernicole, cerné par une nature des plus hostiles, proie potentielle de fauves en liberté, ne dormait que par petites touches, par tranches réduites, toujours sur le qui-vive et vivait ainsi une trentaine d'années (après il mourrait épuisé...), ce n'est pas une raison pour qu'on retourne aux pratiques du néolithique. Les patrons aimeraient, nous pas.
Osons le dire : l'empire du sommeil sera la plus grande conquête de l'homme.

Ainsi Parlait Marco Valdo M.I.
C'est pas avec des fainéants
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/12/2008 - 10:50
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A Stones Throw Away

A Stones Throw Away
[1985]
Album: "Our Favourite Shop"
For liberty there is a cost, it’s broken skulls and leather cosh,
(continua)
inviata da Alessandro 10/12/2008 - 10:47
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Sorrow, Tears & Blood

Sorrow, Tears & Blood
"... taken from his 1977 album ‘Sorrow, Tears & Blood’ this is the title track about political conditions in his homeland. to say that Fela was an activist and thorn in the side of the government is an understatement for a man who was beaten to within an inch of his life, imprisoned on trumped up charges and hounded at every turn. but it never stopped him making powerful, immortal slices of music that communicated on many levels.

Fela was and still is an example of how music is the most effective form of communicating the message and is, as far as I’m concerned, the only ‘language’ that transcends all ‘boundries’

“Everybody run, run, run
everybody scatter, scatter….”

from The Musicologist
[Fela mimics a police siren with his voice]
(continua)
inviata da Alessandro 10/12/2008 - 09:03
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Poor Man's Blues

Poor Man's Blues
Recorded in 1928, August 24
Joe Williams (trombone); Ernest "Sticky" Elliot, Bob Fuller (saxes); Porter Grainger (piano).
mister rich man, mister rich man,
(continua)
inviata da Alessandro 10/12/2008 - 08:49
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The More We Are Together

The More We Are Together
Dalla compilation "Rare Gems, 1979-86" (Easy Star, 2001)
a look in a yourself jah man,
(continua)
inviata da Alessandro 10/12/2008 - 08:34
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На фронте без перемен

На фронте без перемен
Автор текста: Ефимов Виктор
Автор музыки: Ефимов Виктор
Аранжировка: Денис Дьяконов
Год написания: 1995
Альбом: Фронт-10, Избранное [2006]
На фронте без перемен,
(continua)
inviata da giorgio 9/12/2008 - 22:31
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Back From The War

Back From The War
[1984]
Album: "Heavy Metal Breakdown"
Bloody legs and bloody hands
(continua)
inviata da Alessandro 9/12/2008 - 16:00
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Sul ponte di Perati bandiera nera

anonimo
Sul ponte di Perati bandiera nera
La canzone "Sul ponte di Perati" non c'entra nulla col fascismo!!

È una triste canzone di guerra degli Alpini della Divisione Julia mandati allo sbaraglio, male armati, male equipaggiati, male comandati e soprattutto male governati a combattere una guerra d'aggressione male ideata, male preparata, male condotta, iniziata alla fine d'ottobre del 1940 in data corrispondente all'inizio di un inusitato lungo periodo di precipitazioni piovose e nevose abbondanti, allorquando Mussolini volle in competizione con Hitler (che era contrario) condurre una "guerra parallela" in modo da avere "qualche migliaio di morti" da porre sul tavolo della pace.

Invito alla lettura del libro "La guerra di Grecia" di Mario Cervi in cui viene spiegata la storia di questa tragica avventura in cui invece di "spezzare le reni alla Grecia" ci siano ritrovati a piangere 15.000 caduti ed a lamentare più di 10.000 militari... (continua)
9/12/2008 - 09:39




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