Le général de Castagnetas
Paroles de J.H.Rys et M.Dabadie (1950)
Il était né à Mexico
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2008 - 13:27
Sensa de ti
[1964]
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"
Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci
"Sensa de ti": un altro degli umanissimi ritratti di soldato nei quali Jannacci è stato ed è maestro.
Tanto la quasi coeva "Soldato Nencini" suona a tratti grottesca e scanzonata, pur nella sostanziale drammaticità del suo argomento, quanto questa "Sensa de ti" (pur non dissimile nel tema) è dolente nel suo ripiegamento intimistico, sconsolato, disilluso.
Fu incisa da Jannacci - autore del testo e della musica - per la prima volta nel suo primissimo album, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).
Ripresa e ricantata - con il nuovo arrangiamento di Paolo Jannacci - di recente nell'album "Milano 3.6.2005":
Album: "La Milano di Enzo Jannacci"
Testo: Enzo Jannacci
Musica: Enzo Jannacci
"Sensa de ti": un altro degli umanissimi ritratti di soldato nei quali Jannacci è stato ed è maestro.
Tanto la quasi coeva "Soldato Nencini" suona a tratti grottesca e scanzonata, pur nella sostanziale drammaticità del suo argomento, quanto questa "Sensa de ti" (pur non dissimile nel tema) è dolente nel suo ripiegamento intimistico, sconsolato, disilluso.
Fu incisa da Jannacci - autore del testo e della musica - per la prima volta nel suo primissimo album, "La Milano di Enzo Jannacci" (Jolly, 1964; ristampato su etichetta Joker nel 1971).
Ripresa e ricantata - con il nuovo arrangiamento di Paolo Jannacci - di recente nell'album "Milano 3.6.2005":
Quel dì che gh'è rivaa la posta
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 9/1/2008 - 04:14
La bête est revenue
[1998]
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
Album: La bête est revenue
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
Album: La bête est revenue
Una canzone del 1998 molto poco gradita al Front National; quindi, per natura, assai gradita a questo sito. Una canzone che ha valso al suo autore una sequela impressionante di lettere e telefonate di minacce e di insulti. Una canzone, infine, non attuale solamente in Francia e nella situazione francese. Ovunque, in Europa, il fascismo e i fascismi hanno da tempo rialzato la cresta, e tutto va bene per fargliela abbassare. Anche una canzone può e deve essere un no pasarán.
Sait-on pourquoi, un matin,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2008 - 15:31
Lily
[1977]
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
La canzone-icona di Pierre Perret, il suo eterno "biglietto da visita" che lo ha reso noto anche al di fuori della Francia. Anche la prima canzone che, nella Francia del 1977, affrontava il problema del razzismo e dell'integrazione con parole chiare; e una canzone che non è mai passata di moda. Tanto da essere addirittura oggetto di una stupida parodia in chiave razzista.
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
La canzone-icona di Pierre Perret, il suo eterno "biglietto da visita" che lo ha reso noto anche al di fuori della Francia. Anche la prima canzone che, nella Francia del 1977, affrontava il problema del razzismo e dell'integrazione con parole chiare; e una canzone che non è mai passata di moda. Tanto da essere addirittura oggetto di una stupida parodia in chiave razzista.
Avec "Lily", Pierre Perret traite du problème d'intégration de ces travailleurs et du racisme que leur présence engendre. Son personnage, Lily, a quitté son pays, la Somalie, alors en guerre avec l'Ethiopie. Tout comme les boat-people vietnamiens, elle s'enfuit par la mer, sur un bateau surchargé. Lily découvre avec l'exclusion, liée à la couleur de sa peau, les sales boulots que l'on réserve aux immigrés.
On la trouvait plutôt jolie, Lily
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2008 - 15:24
Amour, liberté, vérité
[1981]
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
Album: Amour Liberté Vérité
Paroles et musique de Pierre Perret
Testo e musica di Pierre Perret
Album: Amour Liberté Vérité
Ce matin ma plume est alerte
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2008 - 15:20
Ne m'oublie pas
Paroles: Brice Homs
Musique: Michel Fugain
da "Vivant" (live, 1993)
Musique: Michel Fugain
da "Vivant" (live, 1993)
Qu'est-ce qui les fait sourire comme ça,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2008 - 15:13
Bana basadi balalo
Una canzone dal testo piuttosto "infantile", ma che racconta la resistenza anticoloniale del clan Zulu della nazione Ngoni contro i Voortrekker boeri che nella prima metà dell'800 erano emigrati dalla colonia inglese del Capo alla regione del KwaZulu-Natal. Nella seconda metà dell'800 gli Zulu diedero poi del filo da torcere anche agli inglesi.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Zulu)
(http://it.wikipedia.org/wiki/Zulu)
Bana basadi balalo
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2008 - 14:56
Highway Dream
[1982]
Lyrics and music by Bucky Halker
Testo e musica di Bucky Halker
"I wrote this song after a very long bus ride from St. Paul, Minnesota to Boise, Idaho, a distance of more than 1600 miles. This was in 1982. I remembered there were so many interesting characters on the bus and I wanted to try to tell their stories. The literature of the road is very popular in America, dating back to the colonial times. Of course, we should also say that Chaucer remains the king of road stories and I always think of his work whenever I am writing about traveling the roads of the world."
[Bucky Halker al blackblog francosenia ]
Lyrics and music by Bucky Halker
Testo e musica di Bucky Halker
"I wrote this song after a very long bus ride from St. Paul, Minnesota to Boise, Idaho, a distance of more than 1600 miles. This was in 1982. I remembered there were so many interesting characters on the bus and I wanted to try to tell their stories. The literature of the road is very popular in America, dating back to the colonial times. Of course, we should also say that Chaucer remains the king of road stories and I always think of his work whenever I am writing about traveling the roads of the world."
[Bucky Halker al blackblog francosenia ]
"Canzoni come questa, sempre di Bucky Halker, canzoni ... forse fotografie che conservano nella loro filigrana il suono degli schiaffi. Quegli schiaffi che si prendono e che lasciano senza fiato. Impensabile saper reagire! Rimani attonito. L'unica è andarsene, da qualche parte, su qualche strada." [FS]
The ex-G.I. who rides in back
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/1/2008 - 11:18
Les châteaux de sable
Paroles de Georges Brassens
Testo di Georges Brassens
inédit/inedito
Musique, arrangements et interprétation de Jean Bertola [1985]
Musica, arrangiamento e interpretazione di Jean Bertola [1985]
Le patrimoine Brassens
© Editions musicales 57
Testo di Georges Brassens
inédit/inedito
Musique, arrangements et interprétation de Jean Bertola [1985]
Musica, arrangiamento e interpretazione di Jean Bertola [1985]
Le patrimoine Brassens
© Editions musicales 57
Je chante la petite guerre
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2008 - 17:04
A Bunch Of Lonesome Heroes
[1969]
Lyrics and music by Leonard Cohen
Testo e musica di Leonard Cohen
Album: Songs from a Room
Questa canzone non era stata dimenticata. Non era stata mai inserita finora per la mancanza di un commento adeguato che la potesse spiegare, o che almeno cercasse di farlo. E', alla fine, arrivato.
La dirompenza delle canzoni di Leonard Cohen è difficilmente misurabile coi comuni metri. Scendere nei significati dei versi di Cohen significa non perdere mai di vista ciò che lega la parola alle infinite possibilita che essa dà, al servizio di una visione dei fatti che riesce al tempo stesso ad essere precis, quasi cronachistica, e trascendentale. Così per la storia di questo celebre, unico pugno di eroi solitari, soldati nel Vietnam del 1969, persone normali sbattute nella notte buia e fitta. Uomini. Che cos'è quell'ordinary load che si portano addosso? Certo, è il "carico di ordinanza" del... (continua)
Lyrics and music by Leonard Cohen
Testo e musica di Leonard Cohen
Album: Songs from a Room
Questa canzone non era stata dimenticata. Non era stata mai inserita finora per la mancanza di un commento adeguato che la potesse spiegare, o che almeno cercasse di farlo. E', alla fine, arrivato.
La dirompenza delle canzoni di Leonard Cohen è difficilmente misurabile coi comuni metri. Scendere nei significati dei versi di Cohen significa non perdere mai di vista ciò che lega la parola alle infinite possibilita che essa dà, al servizio di una visione dei fatti che riesce al tempo stesso ad essere precis, quasi cronachistica, e trascendentale. Così per la storia di questo celebre, unico pugno di eroi solitari, soldati nel Vietnam del 1969, persone normali sbattute nella notte buia e fitta. Uomini. Che cos'è quell'ordinary load che si portano addosso? Certo, è il "carico di ordinanza" del... (continua)
A bunch of lonesome and very quarrelsome heroes
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2008 - 22:38
Percorsi:
Eroi
Rock The Casbah
One theory is that the song was inspired by the banning of rock music in Iran under Ayatollah Khomeini. The song gives a fabulist account of the ban being defied by the population, who proceed to "rock the casbah". The King orders jet fighters to bomb any people in violation of the ban. The pilots ignore the orders, and instead play rock music on their cockpit radios.
The song does not mention Iran or any other Islamic nation by name. The lyrics include a mixture of Arabic, Hebrew, Hindi, and North African terms such as sharif, bedouin, sheikh, kosher, raga, muezzin, and casbah.
According to the album notes on the box set The Clash on Broadway, "Rock the Casbah" originated when the band's manager Bernie Rhodes, after hearing them record an inordinately long track for the album, asked them facetiously "does everything have to be as long as this raga?" (referring to the Indian musical style... (continua)
The song does not mention Iran or any other Islamic nation by name. The lyrics include a mixture of Arabic, Hebrew, Hindi, and North African terms such as sharif, bedouin, sheikh, kosher, raga, muezzin, and casbah.
According to the album notes on the box set The Clash on Broadway, "Rock the Casbah" originated when the band's manager Bernie Rhodes, after hearing them record an inordinately long track for the album, asked them facetiously "does everything have to be as long as this raga?" (referring to the Indian musical style... (continua)
Now the king told the boogie man
(continua)
(continua)
inviata da Ian Phillips 6/1/2008 - 22:15
Ecoute dans le vent
[2004]
Album: Dans la rue
Album: Dans la rue
Un enfant est mort
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/1/2008 - 14:51
Le grand méchant loup
[1967]
Paroles et musique de Henri Tachan
Testo e musica di Henri Tachan
1965-1981: Henri Tachan vol. 1 -
Master Serie - PolyGram distribution 523 686
Paroles et musique de Henri Tachan
Testo e musica di Henri Tachan
1965-1981: Henri Tachan vol. 1 -
Master Serie - PolyGram distribution 523 686
Le loup, depuis toujours, a eu le mauvais rôle.
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/1/2008 - 11:30
Percorsi:
LCG (Lupi Contro la Guerra)
'Tis of Thee
da "Up Up Up Up Up Up" (1999)
They caught the last poor man
(continua)
(continua)
6/1/2008 - 10:47
1947
[1969]
Testo e musica di Sergio Endrigo
La canzone in sè non parla esplicitamente di guerra, ma il quattordicenne Sergio Endrigo si ritrovò a vestire i panni di uno dei molti "profughi giuliani e dalmati" dovendo abbandonare con la famiglia la natìa Pola, passata alla Jugoslavia proprio a causa degli esiti della sconfitta italiana nella Seconda Guerra Mondiale.
Oltre vent'anni dopo egli scriverà questa struggente elegia della sua città perduta (la quale, assai efficacemente ed incisivamente, non porta altro titolo se non l'indicazione dell'anno - 1947 - che cambiò la vita a lui e più in generale agli italiani d'Istria).
1947 è la mia storia, la storia della mia famiglia scacciata da Pola, dall’Istria, anche se io allora non ho sofferto molto, perché per me che avevo quattordici anni partire era un po’ un’avventura, ma per mia madre fu un colpo veramente duro lasciare la casa, gli amici,... (continua)
Testo e musica di Sergio Endrigo
La canzone in sè non parla esplicitamente di guerra, ma il quattordicenne Sergio Endrigo si ritrovò a vestire i panni di uno dei molti "profughi giuliani e dalmati" dovendo abbandonare con la famiglia la natìa Pola, passata alla Jugoslavia proprio a causa degli esiti della sconfitta italiana nella Seconda Guerra Mondiale.
Oltre vent'anni dopo egli scriverà questa struggente elegia della sua città perduta (la quale, assai efficacemente ed incisivamente, non porta altro titolo se non l'indicazione dell'anno - 1947 - che cambiò la vita a lui e più in generale agli italiani d'Istria).
1947 è la mia storia, la storia della mia famiglia scacciata da Pola, dall’Istria, anche se io allora non ho sofferto molto, perché per me che avevo quattordici anni partire era un po’ un’avventura, ma per mia madre fu un colpo veramente duro lasciare la casa, gli amici,... (continua)
Da quella volta non l’ho rivista più
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 6/1/2008 - 02:43
Percorsi:
Esili e esiliati
Il soldato di Napoleone
Sergio Endrigo spiegò in più occasioni la genesi peculiare del brano "Il soldato di Napoleone". Eccolo parlarne in un'intervista concessa pochi mesi prima della sua scomparsa:
D: La sua produzione musicale è stata molto influenzata dalla letteratura. C’è sempre stata quasi un osmosi naturale…
R. Nella mia vita ho letto moltissimo… mi scusi ma c’è un pappagallo che sta con me da 37 anni (urla e risate, ndr). Mi ricordo che quando avevo 14 anni ero in vacanza, anzi più che in vacanza ero ospite di un mio zio benestante a Grado. La mia famiglia era invece poverissima, noi venivamo da Pola dopo l’esodo, quando quelle terre vennero assegnate alla Jugoslavia. A 14 anni divoravo Le novelle di Maupassant, il Teatro di Ibsen, I promessi sposi… Quand’ero militare, alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta, dove facevo il corso da sottufficiale, mentre il capitano spiegava logistica io sotto il banco... (continua)
D: La sua produzione musicale è stata molto influenzata dalla letteratura. C’è sempre stata quasi un osmosi naturale…
R. Nella mia vita ho letto moltissimo… mi scusi ma c’è un pappagallo che sta con me da 37 anni (urla e risate, ndr). Mi ricordo che quando avevo 14 anni ero in vacanza, anzi più che in vacanza ero ospite di un mio zio benestante a Grado. La mia famiglia era invece poverissima, noi venivamo da Pola dopo l’esodo, quando quelle terre vennero assegnate alla Jugoslavia. A 14 anni divoravo Le novelle di Maupassant, il Teatro di Ibsen, I promessi sposi… Quand’ero militare, alla Scuola Truppe Corazzate di Caserta, dove facevo il corso da sottufficiale, mentre il capitano spiegava logistica io sotto il banco... (continua)
Alberta Beccaro 6/1/2008 - 01:11
O cara moglie
[1965]
Omicron-Della Mea
Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"
La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.
Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone.... (continua)
Omicron-Della Mea
Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"
La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.
Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone.... (continua)
O cara moglie stasera ti prego
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 22:19
Leonard Cohen: Bird On The Wire
4 gennaio 2008
UN UCCELLO SU UN FILO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 19:30
Contessa
Paolo la tua Contessa è e rimane unica anche dopo 40 anni, mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando nel 74/75 ancora si cantava la tua canzone nei cortei studenteschi e noi, giovani pieni di entusiasmo, cantandola avevamo, ancora li abbiamo, i brividi addosso.
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
massimo 5/1/2008 - 16:27
The Death of Stephen Biko
(1978)
Su Steve Biko si veda Biko di Peter Gabriel
La canzone si trova nell'album intitolato "Heroes"
Su Steve Biko si veda Biko di Peter Gabriel
La canzone si trova nell'album intitolato "Heroes"
Stephen Biko lay in shackles on a urine sodden mattress
(continua)
(continua)
5/1/2008 - 14:29
God Save The Queen
comunque guardate che la vera anarchia si basa su due cose principali:
1)libertà
2)pace
mentre poi c'è quella moderna del punk che si è diffusa che è quella dei mitici SEX PISTOLS no future!!!!
1)libertà
2)pace
mentre poi c'è quella moderna del punk che si è diffusa che è quella dei mitici SEX PISTOLS no future!!!!
spirito selvaggio 5/1/2008 - 12:44
My Son John
[1966]
Lyrics and musis by Tom Paxton
Testo e musica di Tom Paxton
"My Son John" is a moving song about a soldier who comes back home and can't even begin to describe what he's been through.
"My Son John" è una toccante canzone su un soldato che torna a casa e non riesce neppure a cominciare a descrivere quel che ha passato.
Lyrics and musis by Tom Paxton
Testo e musica di Tom Paxton
"My Son John" is a moving song about a soldier who comes back home and can't even begin to describe what he's been through.
"My Son John" è una toccante canzone su un soldato che torna a casa e non riesce neppure a cominciare a descrivere quel che ha passato.
My son, John, was a good boy, and good to me.
(continua)
(continua)
5/1/2008 - 12:21
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]
Poème de Francis Jammes [1906]
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
Agonie.
(continua)
(continua)
inviata da Susana 5/1/2008 - 09:35
Tieniamente
Ricordavo male ... ERA infatti online anche quest'ulteriore versione.
Solo strumentale, senza cantato, allungata e rielaborata da Walter Savelli (per oltre vent'anni tastierista di Claudio Baglioni) in un arrangiamento comprensivo anche di "samples" dei brani Tutto il calcio minuto per minuto (1985) e Mille giorni di te e di me (1990); qui è eseguita - a quattro mani e due pianoforti - dallo stesso Savelli e da Claudio Baglioni nel dicembre 2005, in occasione dell'annuale raduno nazionale dei fans del cantautore romano.
Solo strumentale, senza cantato, allungata e rielaborata da Walter Savelli (per oltre vent'anni tastierista di Claudio Baglioni) in un arrangiamento comprensivo anche di "samples" dei brani Tutto il calcio minuto per minuto (1985) e Mille giorni di te e di me (1990); qui è eseguita - a quattro mani e due pianoforti - dallo stesso Savelli e da Claudio Baglioni nel dicembre 2005, in occasione dell'annuale raduno nazionale dei fans del cantautore romano.
Alberta Beccaro 5/1/2008 - 00:38
Let Us Praise The Masters Of Slow Death
4 gennaio 2008
LODIAMO I PADRONI DELLA MORTE LENTA
(continua)
(continua)
4/1/2008 - 18:41
La terra che non c'è
DDR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sta canzone è fighissima poi cm seconda voce c'è cippa il massimo!!!!!!!!!!!!!!
sta canzone è fighissima poi cm seconda voce c'è cippa il massimo!!!!!!!!!!!!!!
kikka 4/1/2008 - 14:47
El tren blindado
anonimo
È conosciuta anche con il titolo di "Anda Jaleo".
Ronda è una città Andalusa, in provincia di Malaga; città di toreri e banditi, per lungo tempo isolata, si trova al centro di un paesaggio di imponente e stupefacente bellezza. La città stessa è molto bella e particolare, vi invito a darci un'occhiata.
Ronda è una città Andalusa, in provincia di Malaga; città di toreri e banditi, per lungo tempo isolata, si trova al centro di un paesaggio di imponente e stupefacente bellezza. La città stessa è molto bella e particolare, vi invito a darci un'occhiata.
I CONTRABBANDIERI DI RONDA
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina 4/1/2008 - 12:37
Ninna nanna
[2005]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "Ignazio"
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "Ignazio"
Ninna nanna dormi poco
(continua)
(continua)
inviata da Luigi Piccioni 4/1/2008 - 08:55
Let's Not Shit Ourselves (To Love And To Be Loved)
Eccoci qua. Posso avere un rullo di tamburi per cominciare questa maledetta canzone?
(continua)
(continua)
inviata da mr. Jack 3/1/2008 - 14:51
Zangra
Paroles et Musique: Jacques Brel, 1962
Nell’album “Les Bourgeois”
Canzone ispirata al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 (prima traduzione francese del 1949)
(Bernart Bartleby)
Nell’album “Les Bourgeois”
Canzone ispirata al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 (prima traduzione francese del 1949)
(Bernart Bartleby)
Je m'appelle Zangra et je suis lieutenant
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:16
Le colonel
[1958]
Parole di Jacques Brel
Musica di Gaby Wagenheim (1918-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell'album intitolato “Au printemps”
(B.B.)
Parole di Jacques Brel
Musica di Gaby Wagenheim (1918-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell'album intitolato “Au printemps”
(B.B.)
Colonel, faut-il,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:14
Champ d'honneur
Credo sia un brano dall'album "Y'a pas d'amour" del 2000.
Il sito del gruppo è questo: http://lessalesmajestes.free.fr/
Ci sono anche i testi...
Versione francese di In Flanders Fields (come segnalato da Vanni)
Il sito del gruppo è questo: http://lessalesmajestes.free.fr/
Ci sono anche i testi...
Versione francese di In Flanders Fields (come segnalato da Vanni)
Je suis tombé ce matin
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 00:38
Percorsi:
Il Papavero: un fiore contro la guerra?
Il giorno dell'eguaglianza
anche io sono contro la guerra noi tocca lotare per fare finire la guera e anche lapena di morte
nicolatoppo 2/1/2008 - 17:08
Il disgelo
Testo e musica di Francesco Guccini
Dall’album del 1967 “Per quando noi non ci saremo” dei Nomadi, una delle poche vere voci musicali italiane che hanno cercato di tradurre i sogni della rivolta giovanile dell’epoca partiti dagli USA di Bob Dylan e di Joan Baez.
E che fossero voci vere lo dimostra il fatto che i Nomadi, necessariamente modificati nel loro organico, restano ancora oggi uno dei pochi gruppi italiani ancora validi.
Dall’album del 1967 “Per quando noi non ci saremo” dei Nomadi, una delle poche vere voci musicali italiane che hanno cercato di tradurre i sogni della rivolta giovanile dell’epoca partiti dagli USA di Bob Dylan e di Joan Baez.
E che fossero voci vere lo dimostra il fatto che i Nomadi, necessariamente modificati nel loro organico, restano ancora oggi uno dei pochi gruppi italiani ancora validi.
Quando il sole ritornerà nel cielo
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 2/1/2008 - 16:33
Salvatore Giuliano
[2000]
Testo di Luca Mirti
Musica di Luca Mirti e Marco "Schuster" Lastrucci
Album: "Ad un passo dal cielo"
Una canzone molto controversa dei Del Sangre, che inseriamo dopo che sono tornati, almeno per una volta, ad eseguirla in pubblico lo scorso 28 dicembre a Arcola (SP), su esplicita richiesta di un personaggio di eccezione che "è venuto da Torino per sentirla": Giorgio Olmoti. La canzone è preceduta da un'introduzione di Francesco Senia, del quale riportiamo anche un commento comparso il 25/09/2007 sulla mailing list "Fabrizio":
Il confine sugli scogli...
Di Francesco Senia, 25 settembre 2007.
Il mio amico Luca Mirti ha scritto una canzone, un capolavoro, che però oramai i Del Sangre non cantano più. "Salvatore Giuliano" è una canzone che definire "scomoda" è poco! E' una canzone sul bandito Giuliano e, credo, gli sia stata suggerita dalla visione di film (non quello di Rosi,... (continua)
Testo di Luca Mirti
Musica di Luca Mirti e Marco "Schuster" Lastrucci
Album: "Ad un passo dal cielo"
Una canzone molto controversa dei Del Sangre, che inseriamo dopo che sono tornati, almeno per una volta, ad eseguirla in pubblico lo scorso 28 dicembre a Arcola (SP), su esplicita richiesta di un personaggio di eccezione che "è venuto da Torino per sentirla": Giorgio Olmoti. La canzone è preceduta da un'introduzione di Francesco Senia, del quale riportiamo anche un commento comparso il 25/09/2007 sulla mailing list "Fabrizio":
Il confine sugli scogli...
Di Francesco Senia, 25 settembre 2007.
Il mio amico Luca Mirti ha scritto una canzone, un capolavoro, che però oramai i Del Sangre non cantano più. "Salvatore Giuliano" è una canzone che definire "scomoda" è poco! E' una canzone sul bandito Giuliano e, credo, gli sia stata suggerita dalla visione di film (non quello di Rosi,... (continua)
Lo sguardo nel sole che spacca la terra a metà
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/1/2008 - 16:08
Lyndon Johnson Told the Nation
Scaricabile dal sito ufficiale
GEORGE W. TOLD THE NATION
(continua)
(continua)
2/1/2008 - 14:43
Sta mane quì
Il testo è ripreso da Foru Corsu.
Cinqu'ore di matina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2008 - 13:49
Give Peace A Chance
Ciao Renato, anch'io ho riascoltato la canzone (ho il cd dell'album "Mad Dogs and Englishmen", che purtroppo non ha un libretto delle parole) e naturalmente hai ragione: la canzone è completamente diversa da quella di John Lennon (più bella direi). Però non è vero che le uniche parole sono "Give Peace A Chance", dopo dice anche qualcos'altro che però non riesco a capire (forse "... rock'n' roll"?). Inoltre, se proprio a qualcuno interessano questi particolari, sulla copertina del disco il titolo è riportato come "Give Peace A Chance" senza "Please".
Lorenzo Masetti 2/1/2008 - 11:24
Victoria
Album: Entre Ciment Et Belle Etoile(2006)
Moi c'est Victoria née il y a 14 printemps.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/1/2008 - 09:05
Il 2008 inizia così com'è iniziato tutto il sito: con una canzone di Boris Vian, Chantez. Un'occasione per augurare un buon anno di opposizione totale a tutte e tutti.
Riccardo Venturi 1/1/2008 - 23:55
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