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Prima del 2008-1-5

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O cara moglie

O cara moglie
[1965]
Omicron-Della Mea

Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"

La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.

Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone.... (continua)
O cara moglie stasera ti prego
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 22:19
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La mort aux loups

La mort aux loups
[1975]
Paroles et musique de Léo Ferré
Testo e musica di Léo Ferré
Album: Je te donne [1976]

"Plaidoyer poétique contre la peine de mort à l'occasione de l'exécution de Bontemps et Buffet que le président Pompidou avait refusé de gracier, en novembre de 1972."

Pierre Saka, La grande anthologie de la chanson française, p. 208.

Una lunga orazione civile contro la pena di morte scritta e cantata da Léo Ferré nel 1975, ma ispirata alla condanna a morte ed all'esecuzione di Claude Bontemps e Roger Buffet, avvenuta il 29 novembre 1972.

I due erano stati condannati a morte dalla Corte d'Assise di Troyes. Buffet, già condannato all'ergastolo per omicidio, aveva guidato la rivolta carceraria di Clairvaux, il 21 settembre 1971, prendendo in ostaggio due persone: un sorvegliante e un'infermiera. Entrambe furono da lui sgozzate a morte. Bontemps, condannato a 20 anni per furto e rapina, che era... (continua)
DEUX CONDAMNÉS À MORT ONT ÉTÉ EXÉCUTÉS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 17:37
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The Death of Stephen Biko

The Death of Stephen Biko
(1978)
Su Steve Biko si veda Biko di Peter Gabriel
La canzone si trova nell'album intitolato "Heroes"
Stephen Biko lay in shackles on a urine sodden mattress
(continua)
5/1/2008 - 14:29
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Beau John

Beau John
Beau John was a king in his own native land,
(continua)
5/1/2008 - 12:34
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My Son John

My Son John
[1966]
Lyrics and musis by Tom Paxton
Testo e musica di Tom Paxton

"My Son John" is a moving song about a soldier who comes back home and can't even begin to describe what he's been through.
"My Son John" è una toccante canzone su un soldato che torna a casa e non riesce neppure a cominciare a descrivere quel che ha passato.
My son, John, was a good boy, and good to me.
(continua)
5/1/2008 - 12:21
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La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]

La prière [<i>including</i> Il n'y a pas d'amour heureux</i> and <i>Preghiera in gennaio</i>]
Poème de Francis Jammes [1906]
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2

Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2



Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
Agonie.
(continua)
inviata da Susana 5/1/2008 - 09:35

The Stare's Nest By My Window

The Stare's Nest By My Window
A poem [1916] by William Butler Yeats
From Meditations In Time Of Civil War
Set to music and performed by June Tabor [1977]
Poesia [1916] di William Butler Yeats
Da Meditations In Time Of Civil War
Musicato e eseguito da June Tabor [1977]



La guerra civile durante la quale hanno luogo le Meditations di Yeats è quella irlandese del 1916; e le vicende dell'Irlanda si intrecciano strettamente con quelle personali del poeta, particolarmente con quelle sentimentali. E' noto a tutti i lettori e gli estimatori di Yeats che il grande amore della sua vita, Maud Gonne, che lo aveva rifiutato per anni, era andata sposa a uno dei principali leader della rivoluzione irlandese, John McBride. La donna, che aveva spinto Yeats ad abbracciare per un dato periodo gli ideali rivoluzionari più accesi, col suo rifiuto aveva indotto il poeta ad un abbandono di tali ideali; pur separata dal marito dopo soli... (continua)
The bees build in the crevices
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/1/2008 - 22:03
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Ninna nanna

Ninna nanna
[2005]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "Ignazio"
Ninna nanna dormi poco
(continua)
inviata da Luigi Piccioni 4/1/2008 - 08:55
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Racconto di guerra

Racconto di guerra
[2001]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "C'è poco da ridere"

È strano che per tanti (sei) anni questo pezzo devastante e amaro di Paolo Pietrangeli non sia stato notato da chi contribuisce a costruire “Canzoni contro la guerra”.
Comunque si tratta ancora e forse anche più di ieri di un ritratto efficacissimo dei troppi (quasi tutti ormai, se guardiamo ai numeri parlamentari) signori della guerra nostrani.
Il riferimento è ovviamente all’aggressione alla Serbia del 1999, ma si adatta perfettamente a tutte le guerre Usa cui l’Italia si è servilmente accodata dal 1991 a oggi.
La canzone è contenuta nell’album “C’è poco da ridere” del 2001.
Italia
(continua)
inviata da Luigi Piccioni 4/1/2008 - 08:48
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Milonga de andar lejos

Milonga de andar lejos
Canciones para el hombre nuevo (1968)
Qué lejos está mi tierra
(continua)
inviata da Maria Cristina 3/1/2008 - 16:23
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Zangra

Zangra
Paroles et Musique: Jacques Brel, 1962
Nell’album “Les Bourgeois




Canzone ispirata al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 (prima traduzione francese del 1949)

(Bernart Bartleby)
Je m'appelle Zangra et je suis lieutenant
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:16
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Le colonel

Le colonel
[1958]
Parole di Jacques Brel
Musica di Gaby Wagenheim (1918-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell'album intitolato “Au printemps”

(B.B.)
Colonel, faut-il,
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:14
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Champ d'honneur

Champ d'honneur
Credo sia un brano dall'album "Y'a pas d'amour" del 2000.
Il sito del gruppo è questo: http://lessalesmajestes.free.fr/
Ci sono anche i testi...

Versione francese di In Flanders Fields (come segnalato da Vanni)
Je suis tombé ce matin
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 00:38
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Il disgelo

Il disgelo
Testo e musica di Francesco Guccini

Dall’album del 1967 “Per quando noi non ci saremo” dei Nomadi, una delle poche vere voci musicali italiane che hanno cercato di tradurre i sogni della rivolta giovanile dell’epoca partiti dagli USA di Bob Dylan e di Joan Baez.

E che fossero voci vere lo dimostra il fatto che i Nomadi, necessariamente modificati nel loro organico, restano ancora oggi uno dei pochi gruppi italiani ancora validi.
Quando il sole ritornerà nel cielo
(continua)
inviata da i.fermentivivi 2/1/2008 - 16:33
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Salvatore Giuliano

Salvatore Giuliano
[2000]
Testo di Luca Mirti
Musica di Luca Mirti e Marco "Schuster" Lastrucci
Album: "Ad un passo dal cielo"

Una canzone molto controversa dei Del Sangre, che inseriamo dopo che sono tornati, almeno per una volta, ad eseguirla in pubblico lo scorso 28 dicembre a Arcola (SP), su esplicita richiesta di un personaggio di eccezione che "è venuto da Torino per sentirla": Giorgio Olmoti. La canzone è preceduta da un'introduzione di Francesco Senia, del quale riportiamo anche un commento comparso il 25/09/2007 sulla mailing list "Fabrizio":


Il confine sugli scogli...
Di Francesco Senia, 25 settembre 2007.

Il mio amico Luca Mirti ha scritto una canzone, un capolavoro, che però oramai i Del Sangre non cantano più. "Salvatore Giuliano" è una canzone che definire "scomoda" è poco! E' una canzone sul bandito Giuliano e, credo, gli sia stata suggerita dalla visione di film (non quello di Rosi,... (continua)
Lo sguardo nel sole che spacca la terra a metà
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/1/2008 - 16:08
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Zimbabwae

Zimbabwae
Dall'album "Union" del 1988.
What you gonna do Zimbabwae
(continua)
inviata da Alessandro 2/1/2008 - 15:19
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Sta mane quì

Sta mane quì
Il testo è ripreso da Foru Corsu.
Cinqu'ore di matina
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2008 - 13:49
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Feniant

Feniant
[2000]
Album: L'Usina
Paroles / Testo: Joan Lo Rebéca [1897]
Musique / Musica: Pierre Carles / Dupain [2000]

L'intero album L'Usina (La fabbrica) dei Dupain, uscito nel 2000, scritto totalmente in occitano marsigliese, è dedicato agli scioperi che si ebbero negli ultimi anni del XIX secolo a Marsiglia e nei dintorni, coinvolgendo un numero impressionante di operai di tutte le fabbriche e che provocò una spietata repressione da parte delle autorità; anche perché alle rivendicazioni di classe per delle migliori condizioni di lavoro si aggiunsero alla rivolta (perché di una vera rivolta si trattò) componenti indipendentistiche mai sopite nell'intera Occitania. Ma L'Usina, da qualunque angolazione lo si voglia prendere, è un album di lotta di classe. Basato in buona parte su testi originali dell'epoca, come questa poesia di Joan Lo Rebéca, del 1897, in cui si narra una storia che potrebbe... (continua)
Ò mon bòn Joan, ò mon collèga
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/1/2008 - 11:56
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Victoria

Victoria
Album: Entre Ciment Et Belle Etoile(2006)
Moi c'est Victoria née il y a 14 printemps.
(continua)
inviata da adriana 2/1/2008 - 09:05
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Chantez

Chantez
[1954]
Paroles de Boris Vian
Testo di Boris Vian
Musique de Boris Vian et Harold Berg
Musica di Boris Vian e Harold Berg

Ci piace oltremodo iniziare quest'anno 2008 con una canzone di Boris Vian, colui che con Le déserteur ha dato inizio a tutto quanto questo sito. E questa sua canzone è di quello stesso anno 1954; fece parte della sua tournée di concerti, dove la interpretava personalmente, ma fu incisa da Béatrice Moulin nel 1964.

Dal volume: Boris Vian, Chansons Textes établis et annotés par Georges Unglik avec la collaboration de Dominique Rabourdin - Christian Bourgois éditeur, 1984, 1994, riprendiamo la suddivisione del testo con le indicazioni di esecuzione.
L'autobus vous passe sous le nez
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/1/2008 - 23:47
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Una salida

Una salida
Album "Revolution Prohibida"

Dedicada a las madres de la Plaza de Mayo
Busquemos una salida,
(continua)
inviata da adriana 1/1/2008 - 11:17

Oh, Martin!

Oh, oh, Martin!
(continua)
inviata da C. Viadel 30/12/2007 - 15:54
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Sing

Sing
Può starci questa canzone (dall'album "Songs of mass destruction" del 2007, in duetto con Madonna) nel percorso sulla violenza sulle donne?
(This is a call for the national implementation
(continua)
inviata da Renato Stecca 30/12/2007 - 15:02
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Bomba

Bomba
Un nuovo brano esplosivo dello storico gruppo demenziale toscano. Ho amorevolmente trascritto il testo all'ascolto.
Bomba
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 30/12/2007 - 12:49
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La zolfara

La zolfara
[1959]
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei

Album: Le canzoni della malavita 2

Riprendiamo il testo da Canti di lotta, dove però la canzone è indicata erroneamente come anonima.


Il disastro minerario di Gessolungo del 12 novembre 1881

Premessa
"Nel giorno 12 Novembre 1881 la città di Caltanissetta venne funestata da grave disastro.
Un disastro di gas, scoppiato alle ore del 6 del mattino nella miniera di Gessolungo, cagionava la morte a 66 degli operai addetti alla estrazione dello zolfo e più che 40 ne rendeva inagibili al lavoro.
Cento e più famiglie rimasero nel letto e nella miseria."
Queste le parole di inizio della "RELAZIONE del COMITATO DI SOCCORSO pe' danneggiati di GESSOLUNGO".
Gli zolfatai convivevano con la paura della morte, con la possibilità di non ritornare a casa la sera e gli infortuni erano "messi a conto".
Talvolta gli infortuni avevano conseguenze... (continua)
Otto sono i minatori
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Daniela k.d. 29/12/2007 - 23:54

We Agree, But We Shall Wait !

Il n'est pas le moment.
(continua)
inviata da C.Viadel 29/12/2007 - 22:20
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Brava gente

Brava gente
Canzone scritta durante la guerra di camorra e che vuole esaltare tutta la brava gente di quei quartieri che è costretta all'omertà.
Chiove, chiove, nun è acqua
(continua)
inviata da Peppe C. 29/12/2007 - 20:59
Percorsi: Mafia e mafie

Vanished Nightmare

For wars as The Vietnam War.
With the sinner tongue of politicians
(continua)
inviata da C.Viadel 29/12/2007 - 20:48

Southern Jailhouse

Miss Rose Parks and Emmett Till
(continua)
inviata da C.Viadel 29/12/2007 - 20:15

Waking Up

Waking Up
Album "Berlin HI-FI"
In the morning waking up
(continua)
29/12/2007 - 19:23
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Cake Parade

Cake Parade
Album: "Places" (2007)
The sun is up looks like a perfect day
(continua)
29/12/2007 - 16:32
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L'eroe

L'eroe
Dall'album "Il ragù con la guerra" (2005)
E mo cu ll'uocchie chine d'acqua 'e core
(continua)
inviata da Peppe C. 28/12/2007 - 21:40
Percorsi: Eroi
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Rawalpindi Blues

Rawalpindi Blues
Album: "Escalator over the Hill" (1971)

Cari amici delle CCG,
sono qui a rompervi con le mie idee.
Devi dirvi che io non guardo praticamente mai la tivù e le mie informazioni sul mondo si riducono al quotidiano (la Repubblica, per inciso) che compro tutte le mattine; credo poco a quello che scrivono, ma insomma mi basta per farmi un’idea di cosa succede in questo mondo di scemi.

Or bene, stamattina ho comperato il giornale poco prima di mezzogiorno e sono rimasto di sasso alla notizia dell’assassinio di Benazir Bhutto: non che non me lo aspettassi, ma insomma fa sempre un certo effetto. Non ne so abbastanza per esprimere una opinione sensata sul personaggio; magari era una stronza qualsiasi, però mi piaceva ed ero comunque dalla sua parte; una donna, in un mondo di maschi cretini come sono i fondamentalisti (musulmani o cristiani, non faccio differenza) non poteva che attirare le mie... (continua)
JACK:
(continua)
inviata da Renato Stecca 28/12/2007 - 19:25
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Tant qu'il y a des Pyrénées

Tant qu'il y a des Pyrénées
Paroles de Georges Brassens
Musique de Georges Brassens
Arrangements et interprétation de Jean Bertola
Testo di Georges Brassens
Musica di Georges Brassens
Arrangiamenti e interpretazione di Jean Bertola


Tant qu'il y a des Pirénées… ("finché esistono i Pirenei…") è un vecchio detto francese che segna, in modo "rassicurante", e forse anche un po' razzista, la separazione tra la Francia e la Spagna, tra due "mondi" vicini e lontanissimi al tempo stesso; e già dal titolo, si può vedere che questa è una canzone (volutamente) controversa, in pieno "stile Deux oncles"; ma, a differenza di quest'ultima, Brassens la lasciò in un cassetto fino all'ultimo, con la musica già composta, non decidendosi mai né a inserirla in un album, né a eseguirla in pubblico. Temeva, forse a ragione, di scatenare l'ennesimo putiferio; e ce ne sarebbe stato ben donde.

Inutile ripetere per l'ennesima volta la... (continua)
Frapper le gros Mussolini,
(continua)
inviata da C.viadel 28/12/2007 - 19:03
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Political World

Political World
da "Oh Mercy" (1989)
We live in a political world,
(continua)
inviata da C. Viadel 28/12/2007 - 18:56
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Let Us Praise The Masters Of Slow Death

Let Us Praise The Masters Of Slow Death
[1991]

Album: Plague Mass (1984 End of the Epidemic)

Lyrics and Music by Diamanda Galás
Testo e musica di Diamanda Galás

Una canzone che, nella lotta senza quartiere che Diamanda Galás conduce contro l'AIDS e soprattutto contro i sistemi di potere e economici che ne hanno decretato la diffusione, tocca dei temi assai vicini a quelli del nostro sito. Un titolo assolutamente stupendo per un testo stupendo. [CCG/AWS Staff]
What Sympathy in Death discloses
(continua)
inviata da AWS Diamanda Galás Fan Club 28/12/2007 - 15:07
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Pretoria

Pretoria
Dall'album "Freedom - No Compromise" del 1987.
I was standing in Pretoria
(continua)
inviata da Alessandro 28/12/2007 - 14:46

Time Our Wicked Home

Mon email è cviatren@hotmail.com
Time has lived inside a swamp
(continua)
inviata da Carles Viadel 28/12/2007 - 13:08
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Odio e lacreme

Odio e lacreme
Dall'album "Il ragù con la guerra" (2005)
Siente siè, sta parlanno
(continua)
inviata da Peppe C. 28/12/2007 - 03:52
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San Francisco (Be Sure to Wear Some Flowers in Your Hair)

San Francisco (Be Sure to Wear Some Flowers in Your Hair)
(1967)
Words and music by John Philips (The Mamas and the Papas)

Anche se non è direttamente una canzone contro la guerra, questo inno generazionale della cultura hippie è indissolubilmente legato alle battaglie pacifiste di quegli anni. Fu scritta appositamente per il Monterey Pop Festival, l'apice di quella famosa "Summer of Love".
If you're going to San Francisco
(continua)
27/12/2007 - 22:09

A Gift Come From The Law

Oh, Law, Law!
(continua)
inviata da Carles Viadel Mestre 27/12/2007 - 19:39
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North Country Blues

North Country Blues
[1964]
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
Album: "The Times They Are A-Changin'"


North Country Blues

"North Country Blues" is a song by Bob Dylan, released on his 3rd studio album The Times They Are a-Changin' in 1964.

Its apparently simple format (ten verses of ABCB rhyme scheme) and subject matter (the run down of a mining community) appears influenced by Woody Guthrie.

The song opens with a deliberately conventional opening (Come gather round friends and I'll tell you a tale...).

Each verse contains at least one tragic event, and Dylan hides the fact that the narrator is a woman to the end of verse 4 (and my school it was cut as I quit in the spring, to marry John Thomas a miner.)

The song ends bleakly (My children will go as soon as they grow, for there ain't nothing here now to hold them).

Within this apparently restricting and morose format, referred... (continua)
Come gather 'round friends
(continua)
inviata da Carrles Viadel 27/12/2007 - 14:49
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Blind Willie McTell

Blind Willie McTell
First Release and Recording: 1983
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
The Bootleg Series Volumes 1-3 [1991]

"Blind Willie McTell" is a song by Bob Dylan, titled after the blues singer Blind Willie McTell. It was recorded in 1983 but left off Dylan's album Infidels and officially released in 1991 on the The Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare & Unreleased) 1961-1991. The melody is loosely based on "St. James Infirmary Blues". For the song, Dylan, seated at the piano and accompanied by Mark Knopfler on the acoustic guitar, sings a series of plaintive, heartbreaking verses depicting allegorical scenes which reflect on the history of American music and slavery. Each verse ends with the same negative refrain: "Nobody can sing the blues like Blind Willie McTell."

Following three albums with overt Christian themes, Infidels struck most major rock critics (perhaps erroneously)... (continua)
Seen the arrow on the doorpost
(continua)
inviata da Carles Viadel 27/12/2007 - 14:43

Qu'est-ce que nous ferons?

Un romance pendant les deux guerres mondiales et l'époque d'entre guerres.
Qu'est-ce que nous ferons?
(continua)
inviata da C.Viadel 27/12/2007 - 13:13
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La figlia del Reggimento: Coro di soldati

La figlia del Reggimento: Coro di soldati
Da La Figlia del Reggimento / La Fille du Régiment
Opera comica in 2 atti di J.H.V. De Saint-Georges e J.-F. A. Bayard
Libretto italiano di Carlo Bassi
Musica di Gaetano Donizetti
Prima rappresentazione: Parigi, 1840
Atto I, 12

Permettetemi di dedicare questo momento della “Fille du régiment” di Gaetano Donizetti su libretto di Jules Vernoy de Saint-Georges e Jean-François Bayard al presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha recentemente dichiarato di essere orgoglioso dei nostri soldati in missione in Libano.
Con una solenne dichiarazione: Caro Romano, hai avuto il mio voto nelle ultime lezioni (per forza, l’alternativa era la iena ridens!); ma non l’avrai mai più. Tanto, se rivince il buffone di Arcore, non cambia niente.
Le Caporal; Soldats
(continua)
inviata da Renato Stecca 27/12/2007 - 11:05
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Birmingham Sunday

Birmingham Sunday
[1964]
Lyrics by Richard Fariña
Testo di Richard Fariña
Music: To the tune of the Scottish folksong I Loved A Lass
Musica: Sull'aria della canzone popolare scozzese I Loved A Lass
Album: Celebration For A Grey Day

Also performed by Joan Baez (Joan Baez 5, 1964) and Rhiannon Giddens (Freedom Highway, 2017)
Interpretata anche da Joan Baez (Joan Baez 5, 1964) e Rhiannon Giddens (Freedom Highway, 2017)

Birmingham, Alabama, September 15, 1963/15 settembre 1963


Mississippi Goddam
Alabama
Birmingham Sunday
Talking Birmingham Jam
The Ballad of Birmingham
Ballad of Birmingham
We Are Alive



The Birmingham Massacre
Folk Archive
Illustration by the painter Nancy C.Preston

Eighteen days after the euphoria of the March on Washington, four hundred worshippers crowded into the Sixteenth Street Baptist Church in Birmingham for Sunday services. Only months earlier, the church had been... (continua)
Come round by my side and I'll sing you a song.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/12/2007 - 19:59
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O caritas

O caritas
[1972]
Lyrics and music by Cat Stevens
Testo e musica di Cat Stevens
Cattus Stevens composuit atque harmonizavit a.D. MCMLXXII
Album: Catch Bull At Four

Da molto tempo volevo inviarvi questa canzone (dall’album “Catch Bull At Four” del 1972), che è una di quelle che più mi piacciono di Cat Stevens. Bastava solo che avessi voglia di riprendere in mano il dizionario di latino, riposto da un’infinità di anni chissà dove. Bene, oggi l’ho trovato e ho provato a tradurre i versi in latino: cosa non facile, perché non mi ricordo più niente di una lingua che non ho mai amato e poi perché il testo che ho trovato in internet non so quanto sia giusto (o è il latino degli inglesi ad essere un po’ strano?). Per esempio la parola nune non esiste, ma viene tradotta in inglese con now: dunque dovrebbe essere nunc, però, ad ascoltare la canzone, sembra che Cat Stevens dica proprio nune. E altre piccole... (continua)
Hunc ornatum mundi
(continua)
inviata da Renato Stecca 26/12/2007 - 19:29
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A la muntagna

A la muntagna
[1978]
Testo e musica di Carlo D'Angiò, Eugenio Bennato e Teresa De Sio
Album: Musicanova


A la muntagna proviene dall'album immediatamente precedente a quello dove si trova Brigante se more, e non esiste in questo caso nessun dubbio riguardo alla paternità di questa canzone scritta a tre mani dai tre componenti storici dei Musicanova, Carlo D'Angiò, Eugenio Bennato e Teresa De Sio (la canzone è cantata in duetto da questi ultimi due). Un testo dove la condizione e la lotta dei briganti appaiono in tutta la loro sconsolata e fierissima crudezza, e nella consapevolezza che i padroni possono soltanto cambiare con tutte le loro corti, ma resta il potere e restano soprattutto la povertà e lo sfruttamento per la gente:

Se n'è fujuto 'o rre Burbone
e n'è venuto n'ato cchiù putente:
cagna 'o guverno, cagna 'o padrone,
sulo pe' chi stà 'a sotto nun cagna niente.

Una canzone, quindi, che è... (continua)
Quanno fa notte a la muntagna
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 15:44
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Carry Greenham Home

Carry Greenham Home
The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

en.wikipedia

Il Campo della... (continua)
Hand in hand, the line extends
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 15:03

I Am A Witness To Your War Crimes

The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

en.wikipedia

Il Campo della... (continua)
I am a witness to your war crimes,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 14:44

Lies

The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

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Il Campo della... (continua)
Nuclear is a safe kind of energy
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 14:40

Under the Full Moonlight We Dance [Full Moonlight Dance]

Under the Full Moonlight We Dance [Full Moonlight Dance]
The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

en.wikipedia

Il Campo della... (continua)
Under the full moonlight we dance
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 26/12/2007 - 14:35
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Primo On The Parapet

Primo On The Parapet
[1992]
Lyrics and music by Peter Hammill
Testo e musica di Peter Hammill
Album: The Noise [1992]
Poi/Then in: There Goes The Daylight [1993]

Questa canzone è stata scritta da Peter Hammill per Primo Levi.
Alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Torino l'11 aprile del 1987. Poco più di vent'anni fa. Primo Levi cadde nel vuoto, nella tromba delle scale del suo palazzo torinese. Ancora adesso non si sa con certezza se si sia trattato di un suicidio o di una disgrazia; Peter Hammill, per questa sua canzone, sembra accettare la prima ipotesi.

Questa è una canzone che, da molti, è stata considerata "difficile", oscura; i testi di Peter Hammill, l'ex leader dei Van Der Graaf Generator, lo sono spesso. Ci sembra invece che il suo senso sia chiarissimo. Addirittura lampante, espresso in modo non fraintendibile. Si impara, in questo "luminoso mondo nuovo", soltanto a dimenticare? Potremmo... (continua)
To crawl on hallowed ground without a map;
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/12/2007 - 01:53
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Everybody Hurts

Everybody Hurts
[1992]

Written by Bill Berry
Scritta da Bill Berry
[Berry/Buck/Mills/Stripe]
String Arrangement by John Paul Jones (Led Zeppelin)
Album: Automatic For The People
Single release: 1993

"The reason the lyrics are so atypically straightforward is because it was aimed at teenagers" - Peter Buck.

Buon martedì a tutti. E' stata un'annata molto strana, questa che sta per finire. Anche per questo sito, e molto probabilmente per colpa mia; sono, specialmente in certi periodi, un po' strabordante. Lo sono quanto sto molto bene; e quando sto molto male. Figuriamoci quando non so esattamente se sto molto bene o molto male, e non lo voglio neanche sapere. Ho preso questi poveri "Extra delle CCG" e li ho, in tutta coscienza, trasformati in una sorta di diario di tutto ciò, un diario fatto di canzoni; che il buon Webmaster mi perdoni. E così gli dedico, e assieme a lui a tutti quanti -anche a te,... (continua)
When the day is long and the night, the night is yours alone,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/12/2007 - 11:17
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Il povero Elia

Il povero Elia
[1962]
Testo e musica di Fausto Amodei
Lyrics and music by Fausto Amodei


Testo ripresto da: Cantacronache, Un'avventura politico-musicale degli anni cinquanta, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, Crel-Scriptorium 1995, p. 117.
Lo chiamavano il povero Elia
(continua)
inviata da adriana 25/12/2007 - 09:41
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Il libro

Il libro
[1983]
Testo e musica di Angelo Branduardi
Album: Cercando L’Oro

Canzone contro la guerra di forte impatto, si apre con gli imponenti violini che ci spingono ad aprire un libro e girarne le pagine per veder venir fuori bimbi, cavalli, mele e giardini, ma anche nuovole nere e guerra...

Straordinario il video-cartone del compianto Lele Luzzati.
Apri il libro, gira il foglio,
(continua)
inviata da Grampasso 24/12/2007 - 21:32
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Building Bridges

Building Bridges
The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

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Il Campo della... (continua)
Building bridges between our divisions
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/12/2007 - 14:16
Percorsi: Ponti

We Work For The Russians

We Work For The Russians
The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

en.wikipedia

Il Campo della... (continua)
We Work For The Russians
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 24/12/2007 - 13:55
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Parole sante

Parole sante
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Verrà quel giorno
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:39
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Ascanio Celestini: L'amore stupisce

Ascanio Celestini: L'amore stupisce
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
L'amore no non è possibile
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:31
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Noi siamo gli asini

Noi siamo gli asini
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Noi siamo una testa senza giudizio
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:17
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Il mondo dei bruchi

Il mondo dei bruchi
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Nel mondo dei leoni viviamo da padroni
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:09
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Il popolo è un bambino

Il popolo è un bambino
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
1.
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 18:00
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La morte del disertore

La morte del disertore
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto ai gemelli di cemento armato... (continua)
Se io fossi morto io non potrei
(continua)
inviata da adriana & daniela -k.d.- 23/12/2007 - 15:32
Percorsi: Disertori
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Palistina

Palistina
Scritta da Francescu-Maria Lanfranchi
Il testo originale corso e la traduzione francese sono stati reperiti da Adriana sul blog di Adriana Evangelizt
Sò tistimoniu
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 23/12/2007 - 10:48
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Ballad Of Donald White

Ballad Of Donald White
[1962]
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
Inedita su disco / Unreleased


Sulla genesi della Ballad of Donald White si veda questo dettagliatissimo studio: "Peter Emberley": The Source of Dylan's "Ballad of Donald White". La fonte ispiratrice per questa canzone di Dylan sarebbe una ballata popolare canadese, Peter Emberley (o "Amberly", o "Emberly").

"I'd seen Donald White's name in a Seattle paper in about 1959. It said he was a killer. The next time I saw him was on a television set. My gal Sue said I'd be interested in him so we went and watched... Donald White was sent home from prisons and institutions 'cause they had no room. He asked to be sent back 'cause he couldn't find no room in life. He murdered someone 'cause he couldn't find no room in life. Now they killed him 'cause he couldn't find no room in life. They killed him and when they did I lost some of my room in life. When are some people gonna wake up and see that sometimes people aren't really their enemies but their victims?" - Bob Dylan.

My name is Donald White, you see,
(continua)
inviata da XCarle viadel 22/12/2007 - 19:52
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Southern Man

Southern Man
da "After The Gold Rush" (1970)

Una canzone molto diretta, e giustamente celebre, che critica il razzismo contro i neri nel Sud degli Stati Uniti, visto dal punto di vista di un uomo del Nord (Young è canadese).

Sembra che all'origine della canzone ci sia un episodio accaduto in Alabama, quando Neil Young che era in un bar a farsi un drink fu trascinato fuori dal locale e picchiato da due locali "perché aveva i capelli lunghi".

In risposta a "Southern Man" il gruppo "sudista" dei Lynyrd Skynyrd scrisse "Sweet Home Alabama" che cita apertamente Neil Young.

Tuttavia la convinzione che Van Zant e Young fossero reciprocamente ostili, per quanto diffusa, era falsa; entrambi apprezzavano la musica dell'altro e parlarono spesso di collaborare insieme. Young eseguì canzoni dei Lynyrd Skynyrd nei propri concerti e durante il concerto tributo a Van Zant.
Southern man
(continua)
inviata da c.viadel 22/12/2007 - 19:34

Is There Any Free Place?

Is There Any Free Place?
Questa è ma prima canzone che adesso è l'ultima correzione e questo è un "blues" chi parla di un fatto che ha sucesso nella segregazione raciale nella città di Montgomery con un inguistizia contra la signora Rose Parks.
Grazie mille Kiocciolina, per le tue traduzione chi sono bellisime e può essere che siano milgiore che le originale; per che è vero che sei una grandissima traduttrice. È ho trovato queste traduzione d'una bellezza considerevole. Sono molto interesante
Everything Happenned
(continua)
inviata da C.Viadel 22/12/2007 - 19:19

We Are The Daughters Of Amazon

The Greenham Common Women's Peace Camp Songbook

Greenham Common Women's Peace Camp was a peace camp established to protest at nuclear weapon being sited at RAF Greenham Common in Berkshire, England. The camp began in September 1981 after a Welsh group called "Women for Life on Earth" arrived at Greenham to protest against the decision of the Government to allow cruise missiles to be based there.

On 1 April 1983, tens of thousands of protestors formed a 14 mile human chain from Greenham to the Aldermaston nuclear power station and the ordnance factory at Burghfield.

On 4 April 1984, the women were evicted from the Common by Newbury District Council. However by nightfall the women all returned to reform the camp.

The last missiles left the camp in 1991 but the camp remained in place until 2000 after protestors won the right to house a memorial on the site.

en.wikipedia

Il Campo della... (continua)
We are the daughters of Amazon
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/12/2007 - 19:16
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The Death Of Emmett Till

The Death Of Emmett Till
[1962]
Lyrics and Music by Bob Dylan
Testo e musica di Bob Dylan
Never officially released
Ufficialmente inedita


Avvertenza / Notice

Abbiamo scelto di presentare in questa pagina delle fotografie non scioccanti. Durante il funerale di Emmett Till, sua madre scelse di farlo svolgere a bara scoperta per mostrare in che modo fosse stato ridotto suo figlio dai suoi assassini. Le foto sono disponibili qui. Da un lato avvertiamo che si tratta di immagini terribili che potrebbero autenticamente turbare. Dall'altro sarebbe però opportuno vedere con occhio che cos'è il razzismo assassino, anche in questo paese nell'anno 2007. [CCG Staff]

Our choice has been to illustrate this page by the use of unshocking pictures. On Emmett Till's burial, his mother ordered that the coffin be left uncovered to show the way her son had been slaughtered by his murderers. The images are available here. On one... (continua)
"Twas down in Mississippi no so long ago,
(continua)
inviata da C.Viadel 22/12/2007 - 18:20




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