Dans la gueule du loup
Versione italiana di Riccardo Venturi
5 gennaio 2008
IN BOCCA AL LUPO
(continua)
(continua)
5/1/2008 - 23:33
O cara moglie
[1965]
Omicron-Della Mea
Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"
La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.
Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone.... (continua)
Omicron-Della Mea
Musica di G. Salviucci Marini
Dischi del Sole 208
Dischi del Sole 205
Dischi del Sole mc/5
In album con "La piccola ragione d'allegria"
La più famosa canzone di Ivan della Mea era fino ad oggi rimasta assente da questa raccolta, probabilmente perché ancora non esisteva un suo specifico topic. Ce l'ha, ora, con il percorso sull'emigrazione e sulla guerra del lavoro. Ce l'ha per l'immagine che vedete sopra, il corteo di 25.000 lavoratori dopo il rogo al treno di laminazione della ThyssenKrupp di Torino, il 6 dicembre 2007, che in quel momento era costato la vita a quattro operai. Oggi, 5 gennaio 2008, sappiamo che le vittime sono state sette. Tutti gli operai che si trovavano lì. Non ne è sopravvissuto nessuno.
Sono tutti quanti, ora, a gridare e berciare perché bisogna fare qualcosa. Ma sentiteli. Dopo che in Italia, ogni anno, sul lavoro muoiono 1500 persone.... (continua)
O cara moglie stasera ti prego
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 22:19
Leonard Cohen: Bird On The Wire
4 gennaio 2008
UN UCCELLO SU UN FILO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2008 - 19:30
Contessa
Paolo la tua Contessa è e rimane unica anche dopo 40 anni, mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando nel 74/75 ancora si cantava la tua canzone nei cortei studenteschi e noi, giovani pieni di entusiasmo, cantandola avevamo, ancora li abbiamo, i brividi addosso.
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
Per me sei stato e sempre sarai un grande e la tua CONTESSA è inattaccabile e deve rimanere così nel tempo.
Ciao un abbraccio
massimo 5/1/2008 - 16:27
The Death of Stephen Biko
(1978)
Su Steve Biko si veda Biko di Peter Gabriel
La canzone si trova nell'album intitolato "Heroes"
Su Steve Biko si veda Biko di Peter Gabriel
La canzone si trova nell'album intitolato "Heroes"
Stephen Biko lay in shackles on a urine sodden mattress
(continua)
(continua)
5/1/2008 - 14:29
God Save The Queen
comunque guardate che la vera anarchia si basa su due cose principali:
1)libertà
2)pace
mentre poi c'è quella moderna del punk che si è diffusa che è quella dei mitici SEX PISTOLS no future!!!!
1)libertà
2)pace
mentre poi c'è quella moderna del punk che si è diffusa che è quella dei mitici SEX PISTOLS no future!!!!
spirito selvaggio 5/1/2008 - 12:44
My Son John
[1966]
Lyrics and musis by Tom Paxton
Testo e musica di Tom Paxton
"My Son John" is a moving song about a soldier who comes back home and can't even begin to describe what he's been through.
"My Son John" è una toccante canzone su un soldato che torna a casa e non riesce neppure a cominciare a descrivere quel che ha passato.
Lyrics and musis by Tom Paxton
Testo e musica di Tom Paxton
"My Son John" is a moving song about a soldier who comes back home and can't even begin to describe what he's been through.
"My Son John" è una toccante canzone su un soldato che torna a casa e non riesce neppure a cominciare a descrivere quel che ha passato.
My son, John, was a good boy, and good to me.
(continua)
(continua)
5/1/2008 - 12:21
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
La prière [including Il n'y a pas d'amour heureux and Preghiera in gennaio]
Poème de Francis Jammes [1906]
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
D'après le recueil L'église habillée de feuilles
[Titre originel: Les mystères douloureux]
Musique et interprétation de Georges Brassens
1953, Disque 3, face 2
Poesia di Francis Jammes [1906]
Dalla raccolta L'églis habillée de feuilles [La chiesa vestita di foglie]
[Titolo originale: Les mystères douloureux (I misteri dolorosi)]
Musica e interpretazione di Georges Brassens
1953, Disco 3, Lato 2
Una delle massime, e più note, poesie di Francis Jammes che ha avuto un destino musicale decisamente singolare sin da quando, nel 1953, Georges Brassens la mise in musica per inserirla nel suo 3° disco. Abbreviandola di diverse strofe rispetto all'originale, ma rendendola probabilmente più altamente drammatica. Al pathos della canzone contribuisce senz'altro anche la melodia composta da Brassens, che deciderà poi addirittura di usarla, senza cambiarne... (continua)
Agonie.
(continua)
(continua)
inviata da Susana 5/1/2008 - 09:35
Let Us Praise The Masters Of Slow Death
4 gennaio 2008
LODIAMO I PADRONI DELLA MORTE LENTA
(continua)
(continua)
4/1/2008 - 18:41
La terra che non c'è
DDR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sta canzone è fighissima poi cm seconda voce c'è cippa il massimo!!!!!!!!!!!!!!
sta canzone è fighissima poi cm seconda voce c'è cippa il massimo!!!!!!!!!!!!!!
kikka 4/1/2008 - 14:47
El tren blindado
anonimo
È conosciuta anche con il titolo di "Anda Jaleo".
Ronda è una città Andalusa, in provincia di Malaga; città di toreri e banditi, per lungo tempo isolata, si trova al centro di un paesaggio di imponente e stupefacente bellezza. La città stessa è molto bella e particolare, vi invito a darci un'occhiata.
Ronda è una città Andalusa, in provincia di Malaga; città di toreri e banditi, per lungo tempo isolata, si trova al centro di un paesaggio di imponente e stupefacente bellezza. La città stessa è molto bella e particolare, vi invito a darci un'occhiata.
I CONTRABBANDIERI DI RONDA
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina 4/1/2008 - 12:37
Ninna nanna
[2005]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "Ignazio"
Testo e musica di Paolo Pietrangeli
Album: "Ignazio"
Ninna nanna dormi poco
(continua)
(continua)
inviata da Luigi Piccioni 4/1/2008 - 08:55
Let's Not Shit Ourselves (To Love And To Be Loved)
Eccoci qua. Posso avere un rullo di tamburi per cominciare questa maledetta canzone?
(continua)
(continua)
inviata da mr. Jack 3/1/2008 - 14:51
Zangra
Paroles et Musique: Jacques Brel, 1962
Nell’album “Les Bourgeois”
Canzone ispirata al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 (prima traduzione francese del 1949)
(Bernart Bartleby)
Nell’album “Les Bourgeois”
Canzone ispirata al romanzo "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati, pubblicato nel 1940 (prima traduzione francese del 1949)
(Bernart Bartleby)
Je m'appelle Zangra et je suis lieutenant
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:16
Le colonel
[1958]
Parole di Jacques Brel
Musica di Gaby Wagenheim (1918-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell'album intitolato “Au printemps”
(B.B.)
Parole di Jacques Brel
Musica di Gaby Wagenheim (1918-), compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra.
Nell'album intitolato “Au printemps”
(B.B.)
Colonel, faut-il,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 10:14
Champ d'honneur
Credo sia un brano dall'album "Y'a pas d'amour" del 2000.
Il sito del gruppo è questo: http://lessalesmajestes.free.fr/
Ci sono anche i testi...
Versione francese di In Flanders Fields (come segnalato da Vanni)
Il sito del gruppo è questo: http://lessalesmajestes.free.fr/
Ci sono anche i testi...
Versione francese di In Flanders Fields (come segnalato da Vanni)
Je suis tombé ce matin
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2008 - 00:38
Percorsi:
Il Papavero: un fiore contro la guerra?
Il giorno dell'eguaglianza
anche io sono contro la guerra noi tocca lotare per fare finire la guera e anche lapena di morte
nicolatoppo 2/1/2008 - 17:08
Il disgelo
Testo e musica di Francesco Guccini
Dall’album del 1967 “Per quando noi non ci saremo” dei Nomadi, una delle poche vere voci musicali italiane che hanno cercato di tradurre i sogni della rivolta giovanile dell’epoca partiti dagli USA di Bob Dylan e di Joan Baez.
E che fossero voci vere lo dimostra il fatto che i Nomadi, necessariamente modificati nel loro organico, restano ancora oggi uno dei pochi gruppi italiani ancora validi.
Dall’album del 1967 “Per quando noi non ci saremo” dei Nomadi, una delle poche vere voci musicali italiane che hanno cercato di tradurre i sogni della rivolta giovanile dell’epoca partiti dagli USA di Bob Dylan e di Joan Baez.
E che fossero voci vere lo dimostra il fatto che i Nomadi, necessariamente modificati nel loro organico, restano ancora oggi uno dei pochi gruppi italiani ancora validi.
Quando il sole ritornerà nel cielo
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 2/1/2008 - 16:33
Salvatore Giuliano
[2000]
Testo di Luca Mirti
Musica di Luca Mirti e Marco "Schuster" Lastrucci
Album: "Ad un passo dal cielo"
Una canzone molto controversa dei Del Sangre, che inseriamo dopo che sono tornati, almeno per una volta, ad eseguirla in pubblico lo scorso 28 dicembre a Arcola (SP), su esplicita richiesta di un personaggio di eccezione che "è venuto da Torino per sentirla": Giorgio Olmoti. La canzone è preceduta da un'introduzione di Francesco Senia, del quale riportiamo anche un commento comparso il 25/09/2007 sulla mailing list "Fabrizio":
Il confine sugli scogli...
Di Francesco Senia, 25 settembre 2007.
Il mio amico Luca Mirti ha scritto una canzone, un capolavoro, che però oramai i Del Sangre non cantano più. "Salvatore Giuliano" è una canzone che definire "scomoda" è poco! E' una canzone sul bandito Giuliano e, credo, gli sia stata suggerita dalla visione di film (non quello di Rosi,... (continua)
Testo di Luca Mirti
Musica di Luca Mirti e Marco "Schuster" Lastrucci
Album: "Ad un passo dal cielo"
Una canzone molto controversa dei Del Sangre, che inseriamo dopo che sono tornati, almeno per una volta, ad eseguirla in pubblico lo scorso 28 dicembre a Arcola (SP), su esplicita richiesta di un personaggio di eccezione che "è venuto da Torino per sentirla": Giorgio Olmoti. La canzone è preceduta da un'introduzione di Francesco Senia, del quale riportiamo anche un commento comparso il 25/09/2007 sulla mailing list "Fabrizio":
Il confine sugli scogli...
Di Francesco Senia, 25 settembre 2007.
Il mio amico Luca Mirti ha scritto una canzone, un capolavoro, che però oramai i Del Sangre non cantano più. "Salvatore Giuliano" è una canzone che definire "scomoda" è poco! E' una canzone sul bandito Giuliano e, credo, gli sia stata suggerita dalla visione di film (non quello di Rosi,... (continua)
Lo sguardo nel sole che spacca la terra a metà
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/1/2008 - 16:08
Lyndon Johnson Told the Nation
Scaricabile dal sito ufficiale
GEORGE W. TOLD THE NATION
(continua)
(continua)
2/1/2008 - 14:43
Sta mane quì
Il testo è ripreso da Foru Corsu.
Cinqu'ore di matina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/1/2008 - 13:49
Victoria
Album: Entre Ciment Et Belle Etoile(2006)
Moi c'est Victoria née il y a 14 printemps.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/1/2008 - 09:05
Il 2008 inizia così com'è iniziato tutto il sito: con una canzone di Boris Vian, Chantez. Un'occasione per augurare un buon anno di opposizione totale a tutte e tutti.
Riccardo Venturi 1/1/2008 - 23:55
Una salida
Album "Revolution Prohibida"
Dedicada a las madres de la Plaza de Mayo
Dedicada a las madres de la Plaza de Mayo
Busquemos una salida,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/1/2008 - 11:17
La strada
Il testo, così come cantato negli spettacoli.
[parlato] Maria, ti amo.
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 31/12/2007 - 17:46
Holy Wars
E ora leggetevi la traduzione per riflettere...
GUERRE SANTE
(continua)
(continua)
inviata da Davide 31/12/2007 - 14:35
Melt The Guns
Ci scusiamo per la traduzione, forse approssimativa perché trascritta da una registrazione da Radio Golfo Paradiso, nel 1983 dove era stata letta dal volume di Paolo Bertrando “XTC - Testi con traduzione a fronte”. Arcana Editrice, che raccoglie i testi dei migliori brani di questo gruppo, un libro che purtroppo non siamo riusciti più a trovare.
FONDI I CANNONI
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 31/12/2007 - 10:06
Fagioli 'olle 'otenne
Salve a tutti
Deh a legge la traduzione.... e mi son sentito male, poi meno male e mi sono ripreso con la correzione (non der ponce è!).
Grazie per la citazione di eventi a me (noi) cari appartenenti si al nostro passato ma presenti sempre nei nostri cuori. Spesso navigando la rete sento forte il desiderio di trovare immagini della mia Livorno farne una raccolta non per possedere ma per condividere.
L'altra sera sono stato a teatro alla Goldonetta qui a Livorno, c'era "Gli Sfollati" mi sono divertito da matti, certi "SFONDONI", ad un tratto hanno trasmesso un filmato dei bombardamenti (Questo c'è anche su internet) ma alcune sequenze non le trovo, magari se sapete dove le posso scaricare mi fareste contento :-) grazie un augurio di Buon Anno Claudio Tonci
Deh a legge la traduzione.... e mi son sentito male, poi meno male e mi sono ripreso con la correzione (non der ponce è!).
Grazie per la citazione di eventi a me (noi) cari appartenenti si al nostro passato ma presenti sempre nei nostri cuori. Spesso navigando la rete sento forte il desiderio di trovare immagini della mia Livorno farne una raccolta non per possedere ma per condividere.
L'altra sera sono stato a teatro alla Goldonetta qui a Livorno, c'era "Gli Sfollati" mi sono divertito da matti, certi "SFONDONI", ad un tratto hanno trasmesso un filmato dei bombardamenti (Questo c'è anche su internet) ma alcune sequenze non le trovo, magari se sapete dove le posso scaricare mi fareste contento :-) grazie un augurio di Buon Anno Claudio Tonci
Claudio Tonci 31/12/2007 - 04:26
Damien Rice: Eskimo
Questa canzone con la guerra non c'entra assolutamente nulla...
provate "lonely soldier" dello stesso damien rice, piuttosto...
(lettore)
provate "lonely soldier" dello stesso damien rice, piuttosto...
(lettore)
Io a volte mi chiedo quanto poco ci vorrebbe, prima di premere il tasto "enter" (o "invio" che dir si voglia), a dare una controllatina a quel che si è scritto. Prima di tutto perché "Lonely Soldier" c'è già, e da tempo; poi perché questa canzone fa parte di una particolare categoria di questo sito, gli Extra delle CCG, che raccoglie, come dice il suo stesso nome, degli "Extra", ovvero dei testi non in stretto argomento con il sito. Insomma, vorremmo consigliare all'amico che si firma "lettore", di leggere un po' meglio, facendogli ovviamente i migliori auguri per un felice anno nuovo [CCG AWS Staff]
30/12/2007 - 20:26
Bomba
Un nuovo brano esplosivo dello storico gruppo demenziale toscano. Ho amorevolmente trascritto il testo all'ascolto.
Bomba
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 30/12/2007 - 12:49
Woman On The Tier (I'll See You Through)
Cinque secondi
di Igiaba Scego
Morirò tra cinque secondi.
Non mi hanno detto come.
Hanno solo riso. Denti sporchi. Cariati.
Morirò tra quattro secondi.
Hai ucciso un uomo mi hanno detto.
Lo abbiamo trovato sepolto nella sabbia.
Sabbia. Mare. Sono mille anni che non vedo il mare.
Mi chiedo se è cambiato. Se ha sempre quel sapore assurdo di sale.
Morirò tra tre secondi.
Non ho ucciso nessuno.
Mi credi?
Scappavo. Mille anni fa.
Mi hanno legata.
Stuprata.
Le negre, mi hanno detto, hanno i capelli crespi e la figa gigante.
Non ho controllato.
Morirò tra due secondi.
Mi hanno processata.
Imprigionata.
Seviziata.
Poi stranamente abbandonata.
Il giorno della sentenza ho cagato.
Fino a star male. Fino a soffrire.
Pesanti mattoni ho cagato.
Pazza negra mi ha detto l'avvocato.
Il pazzo era lui, non ha voluto capire.
Ho cagato speranze.
Possibile che tu non abbia saputo vedere?
Morirò... (continua)
di Igiaba Scego
Morirò tra cinque secondi.
Non mi hanno detto come.
Hanno solo riso. Denti sporchi. Cariati.
Morirò tra quattro secondi.
Hai ucciso un uomo mi hanno detto.
Lo abbiamo trovato sepolto nella sabbia.
Sabbia. Mare. Sono mille anni che non vedo il mare.
Mi chiedo se è cambiato. Se ha sempre quel sapore assurdo di sale.
Morirò tra tre secondi.
Non ho ucciso nessuno.
Mi credi?
Scappavo. Mille anni fa.
Mi hanno legata.
Stuprata.
Le negre, mi hanno detto, hanno i capelli crespi e la figa gigante.
Non ho controllato.
Morirò tra due secondi.
Mi hanno processata.
Imprigionata.
Seviziata.
Poi stranamente abbandonata.
Il giorno della sentenza ho cagato.
Fino a star male. Fino a soffrire.
Pesanti mattoni ho cagato.
Pazza negra mi ha detto l'avvocato.
Il pazzo era lui, non ha voluto capire.
Ho cagato speranze.
Possibile che tu non abbia saputo vedere?
Morirò... (continua)
daniela -k.d.- 30/12/2007 - 10:34
Parole sante
Dal blog di Ezio Palabrasenelviento una poesia di Vivian Lamarque
Auspicando la sparizione di mano d’opera per la professione
Se questo lavoro di datore di morte
Di accompagnatore di ultimi corridoi
Di sdraiatore su lettini
Di legatore di lacci
Di guardatore di orologi
Di schiacciatore di pulsanti
Se questi lavoratori di datori di morte
Che si alzano alle sette
E si lavano
E si vestono
E mangiano due uova
E accompagnano i figli a scuola
E poi vanno al lavoro di datori di morte
Se questi datori di morte
Entrati nel portone
Procedessero a gambero
E tornassero nella scuola dei figli per riprenderseli
E a casa per vomitare due uova
E svestirsi
E slavarsi
E coricarsi
E si addormentassero
Si addormentassero fino alle sette di ieri
Fino al risveglio di cambiare lavoro.
Auspicando la sparizione di mano d’opera per la professione
Se questo lavoro di datore di morte
Di accompagnatore di ultimi corridoi
Di sdraiatore su lettini
Di legatore di lacci
Di guardatore di orologi
Di schiacciatore di pulsanti
Se questi lavoratori di datori di morte
Che si alzano alle sette
E si lavano
E si vestono
E mangiano due uova
E accompagnano i figli a scuola
E poi vanno al lavoro di datori di morte
Se questi datori di morte
Entrati nel portone
Procedessero a gambero
E tornassero nella scuola dei figli per riprenderseli
E a casa per vomitare due uova
E svestirsi
E slavarsi
E coricarsi
E si addormentassero
Si addormentassero fino alle sette di ieri
Fino al risveglio di cambiare lavoro.
daniela -k.d.- 30/12/2007 - 10:28
Sa Brigada Sassaresa
Dal Sito del Partito dei Comunisti Italiani, Federazione di Sassari, sull'assassinio di Peppino Marotto
30 dicembre 2007
Onore al compagno Peppino Marotto
Il sogno di cambiare la Barbagia con la cultura si è infranto. Peppino Marotto aveva 82 anni ed era considerato una sorta di "voce della rivoluzione culturale". È stato ucciso con sei colpi di pistola sulla porta dell´edicola di Corso Garibaldi, nella sua Orgosolo, prima che comprasse il suo solito pacco di giornali. Marotto in Sardegna era considerato una sorta di "istituzione" per il suo impegno politico, sindacale e culturale. Attività al servizio degli altri che continuava nonostante la pensione e la sua età avanzata. Come ogni mattina stava entrando nell´edicola di Orgosolo, il paese finito alla ribalta per gli episodi di cronaca nera e per i suoi murales che rivendicavano la voglia di riscatto.
Avrebbe dovuto ritirare i quotidiani... (continua)
30 dicembre 2007
Onore al compagno Peppino Marotto
Il sogno di cambiare la Barbagia con la cultura si è infranto. Peppino Marotto aveva 82 anni ed era considerato una sorta di "voce della rivoluzione culturale". È stato ucciso con sei colpi di pistola sulla porta dell´edicola di Corso Garibaldi, nella sua Orgosolo, prima che comprasse il suo solito pacco di giornali. Marotto in Sardegna era considerato una sorta di "istituzione" per il suo impegno politico, sindacale e culturale. Attività al servizio degli altri che continuava nonostante la pensione e la sua età avanzata. Come ogni mattina stava entrando nell´edicola di Orgosolo, il paese finito alla ribalta per gli episodi di cronaca nera e per i suoi murales che rivendicavano la voglia di riscatto.
Avrebbe dovuto ritirare i quotidiani... (continua)
Riccardo Venturi 30/12/2007 - 01:02
La zolfara
[1959]
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Album: Le canzoni della malavita 2
Riprendiamo il testo da Canti di lotta, dove però la canzone è indicata erroneamente come anonima.
Il disastro minerario di Gessolungo del 12 novembre 1881
Premessa
"Nel giorno 12 Novembre 1881 la città di Caltanissetta venne funestata da grave disastro.
Un disastro di gas, scoppiato alle ore del 6 del mattino nella miniera di Gessolungo, cagionava la morte a 66 degli operai addetti alla estrazione dello zolfo e più che 40 ne rendeva inagibili al lavoro.
Cento e più famiglie rimasero nel letto e nella miseria."
Queste le parole di inizio della "RELAZIONE del COMITATO DI SOCCORSO pe' danneggiati di GESSOLUNGO".
Gli zolfatai convivevano con la paura della morte, con la possibilità di non ritornare a casa la sera e gli infortuni erano "messi a conto".
Talvolta gli infortuni avevano conseguenze... (continua)
Testo di Michele L. Straniero
Musica di Fausto Amodei
Album: Le canzoni della malavita 2
Riprendiamo il testo da Canti di lotta, dove però la canzone è indicata erroneamente come anonima.
Il disastro minerario di Gessolungo del 12 novembre 1881
Premessa
"Nel giorno 12 Novembre 1881 la città di Caltanissetta venne funestata da grave disastro.
Un disastro di gas, scoppiato alle ore del 6 del mattino nella miniera di Gessolungo, cagionava la morte a 66 degli operai addetti alla estrazione dello zolfo e più che 40 ne rendeva inagibili al lavoro.
Cento e più famiglie rimasero nel letto e nella miseria."
Queste le parole di inizio della "RELAZIONE del COMITATO DI SOCCORSO pe' danneggiati di GESSOLUNGO".
Gli zolfatai convivevano con la paura della morte, con la possibilità di non ritornare a casa la sera e gli infortuni erano "messi a conto".
Talvolta gli infortuni avevano conseguenze... (continua)
Otto sono i minatori
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Daniela k.d. 29/12/2007 - 23:54
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