Ho letto tutti i commenti lasciati nel blog .. e si tratta di un argomento che tanto mi ha incuriosito .. peccato che non si è arrivati ad una conclusione .. io credo che nessuno può documentare che il testo Brigante Se More che voi chiamate anche Libertà sia un testo popolare (anche se lo fosse per davvero) visto che tutta la musica popolare è stata tramandata solo oralmente.
fr.nerone 9/9/2007 - 21:55
fr.nerone
sono enzo matarazzo uno di quelli che ha scritto su questo sito riguardo il canto 'brigante se more'.
tu dici che non si e' arrivati a nessuna conclusione?
Ma secondo te e' possibile che un canto del genere, ammettiamo distrutto nel cartaceo durante gli eventi post-risorgimentali
non rimanesse vivo nelle genti dei posti che hanno vissuto quei tristi momenti?
Io sono iscritto alla SIAE da molti anni come autore e ti posso garantire che proprio sulla musica popolare si riunisce una commissione speciale a garanzia della tipicita' di testi e canti.
Ti posso garantire, inoltre, che per chi trasgredisce vengono inferte pene severe (anche giudiziarie e penali) fino ad arrivare all'espulsione dalla tutele SIAE.
Questo, per ogni autore, rappresenterebbe un danno enorme, se non addirittura la fine!!!
Pensi che un musicista famoso come Eugenio Bennato autore di circa un trecento brani... (continua)
Possiamo immaginare l'emozione di Maria Cristina nel tradurre questa canzone dedicata a una donna desaparecida che portava il suo stesso nome. Perché è la nostra stessa emozione. [RV]
che emozione questa canzone..in questi ultimi giorni sto cercando poesie d'amore da dedicare ad una mia amica che si sposa e d'improvviso è raffiorata nella mia mente questa canzone, nascosta nel cuore da lunghi anni..come a dirmi: "eccomi sono io la poesia, io racconto l'amore..". echeggia soave e prepotente insieme la versione cantata dalla Beaz.convivo con questa struggente colonna sonora.
il vostro sito è proprio un bel regalo. grazie di cuore
Andreina
Mah, semplicemente io diffido da chi ha la verità in tasca e la vuole imporre a tutti, a ogni costo. E' certamente vero che la 194 può essere migliorata a beneficio delle donne, ma vedo i proclami e gli anatemi della Chiesa come un'ingerenza inaccettabile in quello che, per costituzione, dovrebbe essere uno stato laico (e in cui invece, giusto per fare un esempio, le scuole cattoliche vengono allegramente foraggiate anche con soldi miei). Lo stesso discorso lo si può fare per la vituperata ricerca sulle staminali. Il referendum boicottato dalle gerarchie cattoliche e dal santo centro destra (che si genuflette in pubblico e va a puttane in privato) ha tolto speranze concrete di guarigione a migliaia di persone malate. E io credo che considerare un embrione più importante di una persona umana vivente e sofferente sia da benpensanti in odor di santità, che però certe sofferenze non le hanno mai sperimentate.
Aggiungo qualcosa anch'io alle parole più che condivisibili di Lorenzo Masetti. E vorrei partire proprio dalle ultime parole di Pavarotti, che ha dichiarato di voler "essere ricordato come un cantante d'opera". Parole semplici che mettono l'accento su quello che Pavarotti è stato, e per il quale sarà ricordato al di là dei suoi divertissements con gli U2, Zucchero o Ligabue e delle sue cosiddette iniziative benefiche. Peraltro, sono cose alle quali non è stato certo il solo a indulgere.
Non si tratta quindi di "sminuire la voce di Pavarotti" (che peraltro, da moderato intenditore d'opera lirica, continuo a considerare non la più grande così come contesto l'inveterata abitudine di considerare "più grandi" soltanto i tenori rispetto ai baritoni, ai bassi o alle altre voci), ma di situare bene certe nostre affermazioni anche e soprattutto nel contesto particolare di questo sito. A tale riguardo... (continua)