La fata
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
C'è solo un fiore in quella stanza
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2007 - 18:57
Behind The Wall di Tracy Chapman, dal suo primo album del 1988. Con questa canzone le CCG/AWS si spingono a parlare della violenza sulle donne: la guerra che una metà dell'umanità conduce ogni giorno contro l'altra. Con questa pagina inizia anche un nuovo percorso sulla violenza sulle donne.
Riccardo Venturi 9/8/2007 - 18:54
L'accordéoniste
[1942]
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
La fille de joie est belle
(continua)
(continua)
inviata da Silva 9/8/2007 - 18:42
Ermeneutica
[2004]
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"
[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (continua)
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"
[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (continua)
Eiacula precocemente l'impero
(continua)
(continua)
inviata da Aldingar 9/8/2007 - 18:28
The Things That I Have Seen
[1994]
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995
Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.
L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…
Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...
(Bernart Bartleby)
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995
Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.
L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…
Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...
(Bernart Bartleby)
I was proud to be the soldier
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 9/8/2007 - 18:10
War
Dall'album "In Praise of Learning" del 1975. Brano ripreso da un'altro noto gruppo inglese, The Fall , nel loro album "Middle Class Revolt" del 1994.
Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Tell of the birth
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/8/2007 - 15:01
Negli occhi il buio
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Negli occhi il buio
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 9/8/2007 - 13:48
Percorsi:
Guerra agli animali
Odore di polvere da sparo
Dall'album "Dieci stratagemmi" del 2004
Scritta con Manlio Sgalambro
Scritta con Manlio Sgalambro
[...]"Nella quinta traccia, Odore di polvere da sparo, Battiato utilizza una ritmica crescente per portar ad evidenza l’evoluzione dell’insensato; nelle vaste “terre della fede” (l’Occidente) i proiettili scortano la processione funebre di un qualche pio essere della terra, come se il tutto fosse consueto e naturale: “L’odore di polvere da sparo/ sparso per quartieri mentre una banda/ accompagna le reliquie della santa/ impulsi religiosi dell’Occidente-accidente”.
(da questa recensione di Leòn)
(da questa recensione di Leòn)
È vero che sul Mar Nero sul mare nero
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 9/8/2007 - 12:07
Il mondo va così
[1967]
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli
È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli
È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Mezzo universo senza pace
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 9/8/2007 - 12:04
Buffalo Soldier
Stupendo questo brano lo *adoro* !
p.s. la traduzione non è il massimo....
(Datradan)
p.s. la traduzione non è il massimo....
(Datradan)
Hai ragione, la traduzione non è un granché. Potresti aiutarci preparando tu una migliore! Ciao (Lorenzo)
9/8/2007 - 10:12
La storia del cane Fido
Adesso è ufficiale, il Comune di Forlì intitolerà un Parco al cantastorie Lorenzo De Antiquis,un riconoscimento importante per il fondatore dell'associazione italiana cantastorie, un personaggio che per chi ha avuto la gioia di conoscerlo ha lasciato un ricordo indelebile di umanità e cultura.
(cresti fabrizio)
(cresti fabrizio)
Carissimo Fabrizio, ci piacerebbe che tu ci tenessi aggiornati su questa iniziativa, comunicandoci ad esempio la data esatta dell'inaugurazione. Un parco dedicato a un cantastorie è una cosa veramente bella! Saluti e grazie per la notizia! [RV]
9/8/2007 - 02:39
La carovana
2006
Combat Circus
"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
Combat Circus
"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
"Venghino" nella cruda realtà
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 19:15
Corri
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Fuoco assassino nel cielo dell'Oriente
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:57
Partigiano
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Sangue sparso sul sentiero
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:18
L'odore della morte
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Si riaprono le danze allo squillo delle trombe
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:10
Notti cilene
2004
Tutti assolti
"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tutti assolti
"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tra le falde del progresso
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:45
Percorsi:
Genova - G8
11 settembre '73
2004
Tutti Assolti
Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Tutti Assolti
Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Seme della storia
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:39
Rainin' In Paradize
Singolo che anticipa il nuovo album "La radiolina" in uscita nel settembre 2007.
Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.
Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (continua)
Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.
Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (continua)
Welcome to paradize
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 8/8/2007 - 16:04
Talaash تلاش
[1993]
Album: Talaash
Talaash (Urdu: تلاش) was the second album released by Pakistani rock band, Junoon. It was released in 1993.
The complete lyrics are (manually) reproduced from this no-copy-and-paste page.
Il testo completo della canzone è riprodotto da questa pagina con blocco del copiaincolla
Album: Talaash
Talaash (Urdu: تلاش) was the second album released by Pakistani rock band, Junoon. It was released in 1993.
The complete lyrics are (manually) reproduced from this no-copy-and-paste page.
Il testo completo della canzone è riprodotto da questa pagina con blocco del copiaincolla
Tapti dhoop talay
(continua)
(continua)
inviata da Omair Khan [+ CCG Staff] 8/8/2007 - 03:57
Vitti na crozza
Il bel blog L'angolo del Clown - Una risata su Palermo e dintorni ha ripreso per un suo articolo delle informazioni presenti in questa pagina. Ringraziando il titolare del blog per l'attenzione, ne riprendo questa (credo rara) foto del disco originale Cetra di "Vitti na crozza" dalla cui etichetta risultano informazioni interessanti (come ad esempio Franco Li Causi autore della trascrizione e l'esecuzione del tenore Michelangelo (qui Michele) Verso.
Riccardo Venturi 7/8/2007 - 21:50
La memoria
Ci segnala Marcia Rosati quanto segue:
Nessun commento.
Sa che "La memoria" è stata strappata dai quaderni di musica (su ordine della direttrice) degli allievi di una scuola in seguito alla protesta da parte di un genitore (militare ovviamente) che riteneva il testo della canzone sovversivo...è incredibile...e indegno che succedano ancora queste cose!
Nessun commento.
Riccardo Venturi 7/8/2007 - 21:33
Oltre il ponte
La Cassazione ha condannato per diffamazione Il Giornale di Paolo Berlusconi, smentendo così anche una signora professoressa e Mike Bongiorno. Meno male.
7/8/2007 - 18:09
Informe de la situación
Nell'album di Victor Heredia intitolato "Puertas abiertas", pubblicato nel 1982.
In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
Paso a detallar a continuación
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 7/8/2007 - 17:47
Soldato
questa canzone è molto dolce,però è stata fonte di discussione con una mia amica anche lei nomade
ci chiedevamo ma ala fine chi muore?io dico il soldato lei la donna...
qualcuno sa aiutarmi a risolvere questo dilemma??
grazie in anticipo
un bacio a tutti
SEMPRE NOMADI
SEMPRE E COMUNQUE
ci chiedevamo ma ala fine chi muore?io dico il soldato lei la donna...
qualcuno sa aiutarmi a risolvere questo dilemma??
grazie in anticipo
un bacio a tutti
SEMPRE NOMADI
SEMPRE E COMUNQUE
GIUGI 7/8/2007 - 13:25
Ricordati di Chico
i nomadi come sempre fanno canzoni che fanno riflettere sulle problematiche del mondo
questa canzone ne è l'esempio
ballissima........... grazie e sempre nomadi
questa canzone ne è l'esempio
ballissima........... grazie e sempre nomadi
giugi 7/8/2007 - 13:17
Contessa
Credo che l'interpretazione guerrafondaia data a questa canzone sia completamente errata. Perché si continua a leggere Contessa come un inno alla guerra? Il testo recita chiaramente:
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
Non credo ci sia possibilità di fraintendere. Siamo alla fine degi anni sessanta, la pace di cui si parla - ed è una pace di cui spesso si sente parlare anche oggi - non è la pace del silenzio delle armi, è la pace sociale del silenzio delle persone sfruttate.
È a quella pace che si oppone la guerra sociale, il contrasto ad un appiattimento, ad un buonismo diffuso. Certo, il tono è forte, violento, ma come violento e forte era il tono dello scontro sociale di quegli anni.
Just my two cents.
Fabio
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
Non credo ci sia possibilità di fraintendere. Siamo alla fine degi anni sessanta, la pace di cui si parla - ed è una pace di cui spesso si sente parlare anche oggi - non è la pace del silenzio delle armi, è la pace sociale del silenzio delle persone sfruttate.
È a quella pace che si oppone la guerra sociale, il contrasto ad un appiattimento, ad un buonismo diffuso. Certo, il tono è forte, violento, ma come violento e forte era il tono dello scontro sociale di quegli anni.
Just my two cents.
Fabio
Fabio 7/8/2007 - 11:20
Il maggio di Belgrado
Raccapricciante passaggio del discorso di Walter Veltroni per la costituzione del Partito Democratico:
Per un commento rimandiamo al solito, ottimo, blog di Babsi Jones.
In quegli anni assumemmo anche, con Massimo D’Alema, il compito di interpretare un ruolo attivo dell’Italia nei momenti più aspri delle violazioni dei diritti umani nei Balcani. Un’Italia che non voltava lo sguardo dall’altra parte. Un’Italia che accettava e sosteneva la lotta, riuscita, per sconfiggere la logica della superiorità etnica che stava riportando il cuore dell’Europa nel baratro delle fosse comuni. Per sostenere che la pace, dove non c’è, non può essere difesa, ma va ricostruita. Dalla comunità internazionale, lasciando da parte inerzie colpevoli e presunzioni di unilateralismo. Ponendosi agli antipodi di quella aberrazione concettuale che è la “guerra preventiva” e di quella follia che è stato l’intervento in Iraq.
Per un commento rimandiamo al solito, ottimo, blog di Babsi Jones.
Lorenzo Masetti 7/8/2007 - 09:59
Dans la jungle
INGRID LIBERA?
La notizia, prima data quasi per certa, della liberazione di Ingrid Betancourt non ha purtroppo trovato conferma. Cercheremo di pubblicare gli aggiornamenti in questa pagina (gli articoli sono ordinati dal più recente al più vecchio) [CCG Staff]
8/8/2007
(AGI) - Miami, 7 ago. - Il ministro degli Esteri colombiano e' tornato sulla presunta liberazione di Ingrid Betancourt, rapita dalle Farc, per ribadire che si tratta solo di voci. "Crediamo che siano solo speculazioni", ha affermato Fernando Araujo, che è stato ostaggio dei guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie fino allo scorso gennaio quando riusci' a fuggire dopo sei anni di prigionia. "Siamo a conoscenza solo di voci, se vi fosse l'intenzione di liberarla, saremmo felici". Araujo ha aggiunto di non sapere nulla delle discussioni tra i ribelli delle Farc e i governi colombiano e venezuelano per ottenere la liberazione... (continua)
La notizia, prima data quasi per certa, della liberazione di Ingrid Betancourt non ha purtroppo trovato conferma. Cercheremo di pubblicare gli aggiornamenti in questa pagina (gli articoli sono ordinati dal più recente al più vecchio) [CCG Staff]
8/8/2007
(AGI) - Miami, 7 ago. - Il ministro degli Esteri colombiano e' tornato sulla presunta liberazione di Ingrid Betancourt, rapita dalle Farc, per ribadire che si tratta solo di voci. "Crediamo che siano solo speculazioni", ha affermato Fernando Araujo, che è stato ostaggio dei guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie fino allo scorso gennaio quando riusci' a fuggire dopo sei anni di prigionia. "Siamo a conoscenza solo di voci, se vi fosse l'intenzione di liberarla, saremmo felici". Araujo ha aggiunto di non sapere nulla delle discussioni tra i ribelli delle Farc e i governi colombiano e venezuelano per ottenere la liberazione... (continua)
CCG Staff 6/8/2007 - 17:07
Os Senhores da Guerra
Hi,
I am looking for a translation of "Oxala" by Madredeus into English.
It will be great if you publish that as well.
Thanks,
Lee.
I am looking for a translation of "Oxala" by Madredeus into English.
It will be great if you publish that as well.
Thanks,
Lee.
Lee 6/8/2007 - 14:38
Joao Menezes
NON È MAI COLPA DI NESSUNO
Per un aggiornamento su questa triste vicenda segnaliamo questo articolo su Luogo Comune.net
Per un aggiornamento su questa triste vicenda segnaliamo questo articolo su Luogo Comune.net
6/8/2007 - 14:22
Para la vida
Ancora una volta, León Gieco si schiera a favore della memoria storica.
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film "Iluminados por el Fuego", tratto dai racconti di un ex-soldato che a diciotto anni fu chiamato a combattere contro uno degli eserciti più potenti al mondo durante la guerra delle isole Malvine.
ILUMINADOS POR EL FUEGO
(2005)
Un film di Tristán Bauer
Con Gastón Pauls, Virginia Innocenti, Arturo Bonín, Pablo Ribba, Cesar Albarracín, Víctor Hugo Carrizo e Juan Leyrado
Colonna sonora di León Gieco
In concorso ufficiale al 53° Festival del Cinema di San Sebastián/Donostia (2005)
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film "Iluminados por el Fuego", tratto dai racconti di un ex-soldato che a diciotto anni fu chiamato a combattere contro uno degli eserciti più potenti al mondo durante la guerra delle isole Malvine.
ILUMINADOS POR EL FUEGO
(2005)
Un film di Tristán Bauer
Con Gastón Pauls, Virginia Innocenti, Arturo Bonín, Pablo Ribba, Cesar Albarracín, Víctor Hugo Carrizo e Juan Leyrado
Colonna sonora di León Gieco
In concorso ufficiale al 53° Festival del Cinema di San Sebastián/Donostia (2005)
Estoy aquí sentado debajo del pequeño sol
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 6/8/2007 - 13:22
Percorsi:
La guerra delle Falkland/Malvine
Sbandati (Fuochi sulla montagna)
Testo ripreso da Nazione indiana
Lunedì 6, al Museo della Resistenza di Fosdinovo, entro il “festival” Fino al cuore della rivolta presenterò questa mia canzone nuova durante il concerto degli Yo Yo Mundi, che mi hanno fatto l’onore di arrangiarla e suonarla. In attesa di una nuova banda che suoni il mio mucchio di canzoni nuove…
Lascio le annotazioni musicali, perchè si capisca che un testo di una canzone non è la stessa cosa di una poesia, ché non può prescindere - forse prima ancora che da melodia e armonia - dal respiro, dal timbro, dal tono, dalla grana della voce, dallo stesso movimento del corpo - e, idem est, dell’anima.
(Le annotazioni musicali si trovano sulla pagina linkata)
(Marco Rovelli)
Lunedì 6, al Museo della Resistenza di Fosdinovo, entro il “festival” Fino al cuore della rivolta presenterò questa mia canzone nuova durante il concerto degli Yo Yo Mundi, che mi hanno fatto l’onore di arrangiarla e suonarla. In attesa di una nuova banda che suoni il mio mucchio di canzoni nuove…
Lascio le annotazioni musicali, perchè si capisca che un testo di una canzone non è la stessa cosa di una poesia, ché non può prescindere - forse prima ancora che da melodia e armonia - dal respiro, dal timbro, dal tono, dalla grana della voce, dallo stesso movimento del corpo - e, idem est, dell’anima.
(Le annotazioni musicali si trovano sulla pagina linkata)
(Marco Rovelli)
Fuochi sulla montagna e sotto il mare
(continua)
(continua)
inviata da CCG staff 6/8/2007 - 07:48
Let Us Begin (What Are We Making Weapons For?)
COMINCIAMO (PER COSA STIAMO COSTRUENDO LE ARMI?)
(continua)
(continua)
6/8/2007 - 04:28
Carta de un león a otro
LETTERA DI UN LEONE AD UN ALTRO
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inviata da Kiocciolina 6/8/2007 - 04:17
L'Italia di Piero
bravio cristicchi 6 un genio perche così la uso come sveglia di mio padre!!!!!!!!
5/8/2007 - 19:54
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Musique: Jean-Paul Roseau
Il testo è ripreso dal Sito ufficiale di Henri Tachan.