Cima Vallona
Nella strage di Cima Vallona morirono un carabiniere paracadutista e due incursori mentre un terzo rimase gravemente ferito. La squadra antisabotaggio del Reparto speciale era intervenuta per bonificare l'area e cercare indizi dopo che un alpino era morto in precedente attentato.
Adriano Sala 12/8/2007 - 18:09
Pitzinnos in sa gherra
Ascoltavo questa canzone da piccolo e pur non capendone le parole mi è sempre rimasta nel cuore. Ora che so di cosa parla, mi appare di una rinnovata beltà e ancor più piena di sentimento.
Steno 12/8/2007 - 01:08
L'estaca
ISLANDESE [ Þorvaldur Þorvaldsson ]
ICELANDIC [ Þorvaldur Þorvaldsson ]
L'anno di composizione è purtroppo sconosciuto; ma deve trattarsi di una versione abbastanza “antica”, forse addirittura degli anni '80. Ne è autore Þorvaldur Þorvaldsson (si ricorda: Þ = “th” inglese). Nato nel 1957 a Akranes, Þorvaldur Þorvaldsson è, fondamentalmente, il rappresentante politico più in vista dell'estrema sinistra islandese: di professione operaio edile (lavoro che ha continuato a svolgere sempre, a fianco di tutte le sue altre attività), è anche cantautore, baritono lirico ed è stato, giovanissimo maoista negli anni '70, fondatore e presidente della Menningartengsl Albaníu og Íslands, l' “Associazione Culturale Albania-Islanda”, che propugnava una fattiva amicizia tra l'Islanda e l'Albania di Enver Hoxha. Da questo il soprannome di Albaníu-Valdi che Þorvaldur si porta ancora sul groppone a sessantacinqu'anni... (continua)
ICELANDIC [ Þorvaldur Þorvaldsson ]
L'anno di composizione è purtroppo sconosciuto; ma deve trattarsi di una versione abbastanza “antica”, forse addirittura degli anni '80. Ne è autore Þorvaldur Þorvaldsson (si ricorda: Þ = “th” inglese). Nato nel 1957 a Akranes, Þorvaldur Þorvaldsson è, fondamentalmente, il rappresentante politico più in vista dell'estrema sinistra islandese: di professione operaio edile (lavoro che ha continuato a svolgere sempre, a fianco di tutte le sue altre attività), è anche cantautore, baritono lirico ed è stato, giovanissimo maoista negli anni '70, fondatore e presidente della Menningartengsl Albaníu og Íslands, l' “Associazione Culturale Albania-Islanda”, che propugnava una fattiva amicizia tra l'Islanda e l'Albania di Enver Hoxha. Da questo il soprannome di Albaníu-Valdi che Þorvaldur si porta ancora sul groppone a sessantacinqu'anni... (continua)
STAURINN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/8/2007 - 00:29
Song Of The Hunger Marchers
Words by Randall Swingler
Music by Alan Bush
Testo di Randall Swingler
Musica di Alan Bush
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Music by Alan Bush
Testo di Randall Swingler
Musica di Alan Bush
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Una canzone contro la guerra vista da un'ottica particolare e verso la quale siamo particolarmente sensibili: quella dello sfruttamento dei lavoratori. In questo caso di tratta degli operai che lavorano nelle fabbriche di armi.
We march from a stricken country, From broken hill and vale,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/8/2007 - 19:23
Got To Bring This Wall Down
Leah Levane
To the tune of Babylon Is Fallen
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Sull'aria di Babylon Is Fallen
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Una canzone sul famigerato muro che divide Israele dai territori palestinesi della Cisgiordania, sull'aria di un celebre canto religioso.
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Sull'aria di Babylon Is Fallen
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Una canzone sul famigerato muro che divide Israele dai territori palestinesi della Cisgiordania, sull'aria di un celebre canto religioso.
Sad the day we've long expected, barriers can't bring release
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/8/2007 - 19:12
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Qualche mese fa era stato un...falso allarme, ma adesso ci siamo arrivati davvero: la versione nella 100a lingua grazie alla versione georgiana dell'Internazionale, che è anche l'80a lingua della relativa pagina. Un traguardo storico per il nostro sito. Grazie all'amico Arisztid per il prezioso contributo.
Riccardo Venturi 11/8/2007 - 18:56
En el país de Nomeacuerdo
Questa è un'altra delle canzoni dove le parole di María Elena Walsh andavano oltre...Non a caso fu ironicamente scelta per fare parte della colonna sonora del film "La historia oficial" dove il paese di Nonmiricordo era ovviamente la Argentina, immersa in una specie di "amnesia" generale. Si, durante la dittatura erano stati commessi crimini atroci ma nessuno voleva guardare in faccia la realtà, quelle erano cose di cui nessuno voleva sentir parlare, erano quindi cancellate dalla memoria.
Nel film la protagonista, Alicia, scopre che sua figlia adottiva Gaby potrebbe essere figlia di una "desaparecida".Come nella canzone, Alicia fa piccoli passi verso la verità ma si sente smarrita poichè non trova risposte alle sue domande.Nessuno sa niente, nessuno vuol parlarne nè tantomeno ricordare.
Ricordare significherebbe prendere atto della situazione, ammettere le proprie colpe, scoprirsi in qualche modo complici...questo fa molta paura quindi è meglio fare finta che non sia mai successo. Indietreggiare e dimenticare.
Nel film la protagonista, Alicia, scopre che sua figlia adottiva Gaby potrebbe essere figlia di una "desaparecida".Come nella canzone, Alicia fa piccoli passi verso la verità ma si sente smarrita poichè non trova risposte alle sue domande.Nessuno sa niente, nessuno vuol parlarne nè tantomeno ricordare.
Ricordare significherebbe prendere atto della situazione, ammettere le proprie colpe, scoprirsi in qualche modo complici...questo fa molta paura quindi è meglio fare finta che non sia mai successo. Indietreggiare e dimenticare.
En el país de Nomeacuerdo
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 11/8/2007 - 18:18
Merci mon adjudant
C'est vrai ici la vie est belle
(continua)
(continua)
inviata da Jacky Fluttaz 11/8/2007 - 01:03
Vivre pour des idées
Une chanson poignante sur la guerre d'Espagne
Il était à Teruel et à Guadalajara
(continua)
(continua)
inviata da Jacky Fluttaz 11/8/2007 - 01:00
Para la vida
10 agosto 2007
Con alcune correzioni di Marcia Rosati
Con alcune correzioni di Marcia Rosati
PER LA VITA
(continua)
(continua)
10/8/2007 - 21:49
Che il Mediterraneo sia
I would wait patiently on RAI International to hear this song so that my infant son could hear it, and then would watch him smile!
Louis Massimo M. Micolucci 10/8/2007 - 20:11
La fata
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
C'è solo un fiore in quella stanza
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2007 - 18:57
Behind The Wall di Tracy Chapman, dal suo primo album del 1988. Con questa canzone le CCG/AWS si spingono a parlare della violenza sulle donne: la guerra che una metà dell'umanità conduce ogni giorno contro l'altra. Con questa pagina inizia anche un nuovo percorso sulla violenza sulle donne.
Riccardo Venturi 9/8/2007 - 18:54
L'accordéoniste
[1942]
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
Paroles et musique: Michel Emer
Testo e musica: Michel Emer
autres interprètes: Chimène Badi (2005)
La fille de joie est belle
(continua)
(continua)
inviata da Silva 9/8/2007 - 18:42
Ermeneutica
[2004]
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"
[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (continua)
Prima uscito come singolo
Poi nell'album "Dieci stratagemmi"
[...]"Mi è sembrato giusto trattare per intero la prima traccia del disco perché più vicina alle corde della poesia, ma allo stesso tempo è altrettanto doveroso rimarcare che questo è un album d’ossessione e di rifiuto per gli accadimenti dell’ultimo periodo; la guerra, l’omologazione di pensiero e la conseguente necessità di crearsi uno spazio altro in cui evitar l’offesa. Dunque, in Ermeneutica, Battiato non ibrida assolutamente le sue accuse dietro parole difficilmente comprensibili, ma grida inequivoco il suo disprezzo; agli Stati Uniti e al Presidente Bush in particolare, che con la scusa degli “Stati canaglia”, sembra voler far guerra a mezzo mondo: “Eiacula precocemente l’impero / ritorna il circolo dei combattenti / gli stati mostri si avventano sui regimi fascisti”.
E ancora: “Deus est filius dei / tutte le... (continua)
Eiacula precocemente l'impero
(continua)
(continua)
inviata da Aldingar 9/8/2007 - 18:28
The Things That I Have Seen
[1994]
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995
Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.
L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…
Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...
(Bernart Bartleby)
Parole e musica di Richard Shindell
Nel suo album "Blue Divide" pubblicato nel 1995
Una canzone sulla prima guerra del Golfo, quella di George Bush Sr., quella da cui è partito tutto il macello che ancora oggi insanguina il mondo.
L'ultima strofa in particolare - resa davvero male nella traduzione italiana - allude al fatto che quella fu la prima guerra mediatica della Storia, combattuta (?!?) con un occhio – quando non entrambi – all’audience e alle esigenze del “prime time” televisivo, quella in cui la casta militare e la sua grancassa giornalistica sdoganarono aberranti espressioni come “bombe intelligenti” e “guerra chirurgica”…
Ma il marine che dal Golfo è tornato ha visto cose che nessun programma tv, nessun videogioco, per quanto violento, può minimamente riprodurre, immagini che resteranno per sempre impresse a fuoco nella sua mente, sempre ricorrenti nei suoi incubi...
(Bernart Bartleby)
I was proud to be the soldier
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 9/8/2007 - 18:10
War
Dall'album "In Praise of Learning" del 1975. Brano ripreso da un'altro noto gruppo inglese, The Fall , nel loro album "Middle Class Revolt" del 1994.
Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Considerato che nelle "democrazie" occidentali i boia come Bush, Blair e Berlusconi si trovano in trono per mandato popolare, non appare poi così insensata la nichilista strofa di chiusura di questo brano: "La guerra fa ciò che deve. La gente ha quello che si merita"
Tell of the birth
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 9/8/2007 - 15:01
Negli occhi il buio
1992
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Figli della stessa rabbia
Sicuramente questo e' il disco piu' famoso dell'etichetta Gridalo Forte. Figli della Stessa Rabbia è stato, e continua ad essere un inno. Tutto il disco nei concerti e' stato cantato a squarciagola da migliaia di persone. Brani come "Cararo Sindaco", "Barboni", "Giunti Tubi Palanche Ska", o la versione solo vocale della title track, sono ormai nel DNA di una generazione di giovani in Italia e in tutta Europa. La grafica e' come sempre di Cristiano Rea e rispecchia al meglio la band. Nel retro della copertina il testo di Bella Ciao, che dopo poco verra' incisa nel MLP omonimo.
Giunti, tubi, palanche e ska - Caput mundi - Fiere senza Dio - Somaro beat ska - Er Ciccione - Carraro sindaco - Barboni - 78 notturno - Poesia e realtà - La rotta degli schiavi - Ska Against Racism - Negli occhi il buio - Nazi-sion polizei - Novara no! - Figli della stessa rabbia
Negli occhi il buio
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 9/8/2007 - 13:48
Percorsi:
Guerra agli animali
Odore di polvere da sparo
Dall'album "Dieci stratagemmi" del 2004
Scritta con Manlio Sgalambro
Scritta con Manlio Sgalambro
[...]"Nella quinta traccia, Odore di polvere da sparo, Battiato utilizza una ritmica crescente per portar ad evidenza l’evoluzione dell’insensato; nelle vaste “terre della fede” (l’Occidente) i proiettili scortano la processione funebre di un qualche pio essere della terra, come se il tutto fosse consueto e naturale: “L’odore di polvere da sparo/ sparso per quartieri mentre una banda/ accompagna le reliquie della santa/ impulsi religiosi dell’Occidente-accidente”.
(da questa recensione di Leòn)
(da questa recensione di Leòn)
È vero che sul Mar Nero sul mare nero
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 9/8/2007 - 12:07
Il mondo va così
[1967]
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli
È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Testo italiano di Herbert Pagani e V. Buffoli
È uno dei primi 45 giri di Battiato (1967); è una cover di Et moi, et moi, et moi di Jacques Dutronc del 1965. Gli autori della versione originale sono Jacques Lanzmann (Testo) e Jacques Dutronc (Musica); la versione italiana è di Herbert Pagani e V. Buffoli.
Mezzo universo senza pace
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 9/8/2007 - 12:04
Buffalo Soldier
Stupendo questo brano lo *adoro* !
p.s. la traduzione non è il massimo....
(Datradan)
p.s. la traduzione non è il massimo....
(Datradan)
Hai ragione, la traduzione non è un granché. Potresti aiutarci preparando tu una migliore! Ciao (Lorenzo)
9/8/2007 - 10:12
La storia del cane Fido
Adesso è ufficiale, il Comune di Forlì intitolerà un Parco al cantastorie Lorenzo De Antiquis,un riconoscimento importante per il fondatore dell'associazione italiana cantastorie, un personaggio che per chi ha avuto la gioia di conoscerlo ha lasciato un ricordo indelebile di umanità e cultura.
(cresti fabrizio)
(cresti fabrizio)
Carissimo Fabrizio, ci piacerebbe che tu ci tenessi aggiornati su questa iniziativa, comunicandoci ad esempio la data esatta dell'inaugurazione. Un parco dedicato a un cantastorie è una cosa veramente bella! Saluti e grazie per la notizia! [RV]
9/8/2007 - 02:39
La carovana
2006
Combat Circus
"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
Combat Circus
"Il lato felice della nostra terra, che riguarda le organizzazioni umanitarie non governative, in primis Emergency di Gino Strada che operano nei territori devastati dalle guerre, autogestendosi, costruendo ospedali per curare i malati delle mine anti-uomo e non solo, senza discriminazioni di razza o di popolo. Accompagnano una campagna continua contro ogni tipo di guerra e di informazione (che in Italia tende a mancare spesso) su tutto ciò che succede nei territori invasi dall’arroganza occidentale."
"Venghino" nella cruda realtà
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 19:15
Corri
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Fuoco assassino nel cielo dell'Oriente
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:57
Partigiano
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Sangue sparso sul sentiero
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:18
L'odore della morte
2004
Tutti Assolti
Tutti Assolti
Si riaprono le danze allo squillo delle trombe
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 17:10
Notti cilene
2004
Tutti assolti
"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tutti assolti
"Il G8 di Genova del 2001, dove lo stato attuò metodi anti-democratici che, nelle torture di Bolzaneto e della scuola Diaz, nei pestaggi indiscriminati nelle piazze, l’uccisione di Carlo Giuliani, nei depistaggi successivi alle indagini della magistratura, ricordano molto da vicino le notti cilene e politiche dittatoriali del Sud America."
Tra le falde del progresso
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:45
Percorsi:
Genova - G8
11 settembre '73
2004
Tutti Assolti
Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Tutti Assolti
Questa canzone ricorda i tragici eventi dell'11 settembre 1973 in cui si infransero tutti i sogni di democrazia e libertà del popolo cileno con la salita al potere del dittatore Augusto Pinochet.
Seme della storia
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/8/2007 - 16:39
Rainin' In Paradize
Singolo che anticipa il nuovo album "La radiolina" in uscita nel settembre 2007.
Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.
Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (continua)
Senza deludere le aspettative, l'artista francese di origini spagnole è stato il primo a rendere disponibile il brano su internet, ovviamente gratis, e lo ha accompagnato con un video militante, girato da Emir Kusturica, dove denuncia la guerra e attacca l'intervento in Iraq dell'amministrazione Usa. "Benvenuti in paradiso", canta sotto una pioggia incessante, elencando le atrocità in Zaire, la calamità in Congo, l'ipocrisia in Palestina. E ancora, piove a Bagdad dove non c'è democrazia "perché è un Paese Usa", e ancora Falluja, Gerusalemme, Monrovia, Guinea-Bissau: "Go Masai, go Masai", il mondo intero sta impazzendo.
Il videoclip, in bianco e nero, mostra l'ex leader dei Mano Negra, alla guida di un furgone con tre curiosi esponenti della Colifata (stazione radio che trasmette dell'ospedale psichiatrico Borda... (continua)
Welcome to paradize
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 8/8/2007 - 16:04
Vitti na crozza
Il bel blog L'angolo del Clown - Una risata su Palermo e dintorni ha ripreso per un suo articolo delle informazioni presenti in questa pagina. Ringraziando il titolare del blog per l'attenzione, ne riprendo questa (credo rara) foto del disco originale Cetra di "Vitti na crozza" dalla cui etichetta risultano informazioni interessanti (come ad esempio Franco Li Causi autore della trascrizione e l'esecuzione del tenore Michelangelo (qui Michele) Verso.
Riccardo Venturi 7/8/2007 - 21:50
La memoria
Ci segnala Marcia Rosati quanto segue:
Nessun commento.
Sa che "La memoria" è stata strappata dai quaderni di musica (su ordine della direttrice) degli allievi di una scuola in seguito alla protesta da parte di un genitore (militare ovviamente) che riteneva il testo della canzone sovversivo...è incredibile...e indegno che succedano ancora queste cose!
Nessun commento.
Riccardo Venturi 7/8/2007 - 21:33
Hoka Hey
Vorrei dire due cose fuori dai denti.
Nulla da dire sulla canzone in sé e sulle sue motivazioni, che sono nobilissime. Quel che mi torna poco è una parte del commento introduttivo ripreso dal libretto, esattamente quella dove si parla dell' "identità".
Come dire, a me tutte queste "identità" mi hanno rotto vagamente i coglioni. L'identitarismo è un concetto ambiguo, e pericoloso. Nulla mi toglie dalla mente che è ciò che esattamente propugnano i nazisti in camicia verde della Lega, così come "identità" varie, nazionali e/o locali, (l'italianità, l'ispanità, la francesità, la lombardità, la toscanità, la napoletanità, la giurassianità -esiste pure questa-) sono alla base di molti movimenti semplicemente fascisti.
Lottare per l'"identità"? Ma non raccontiamoci storie. Si lotta per cose concrete, non per concetti astratti. In Sardegna come presso i Mapuches come dovunque nel mondo. Si lotta... (continua)
Nulla da dire sulla canzone in sé e sulle sue motivazioni, che sono nobilissime. Quel che mi torna poco è una parte del commento introduttivo ripreso dal libretto, esattamente quella dove si parla dell' "identità".
Come dire, a me tutte queste "identità" mi hanno rotto vagamente i coglioni. L'identitarismo è un concetto ambiguo, e pericoloso. Nulla mi toglie dalla mente che è ciò che esattamente propugnano i nazisti in camicia verde della Lega, così come "identità" varie, nazionali e/o locali, (l'italianità, l'ispanità, la francesità, la lombardità, la toscanità, la napoletanità, la giurassianità -esiste pure questa-) sono alla base di molti movimenti semplicemente fascisti.
Lottare per l'"identità"? Ma non raccontiamoci storie. Si lotta per cose concrete, non per concetti astratti. In Sardegna come presso i Mapuches come dovunque nel mondo. Si lotta... (continua)
Riccardo Venturi 7/8/2007 - 20:01
Oltre il ponte
La Cassazione ha condannato per diffamazione Il Giornale di Paolo Berlusconi, smentendo così anche una signora professoressa e Mike Bongiorno. Meno male.
7/8/2007 - 18:09
Informe de la situación
Nell'album di Victor Heredia intitolato "Puertas abiertas", pubblicato nel 1982.
In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
In questa canzone Victor Heredia presenta un rapporto della situazione del paese dopo la dittatura militare.
Attraverso le metafore spiega come la sua terra fu rasa al suolo da una epidemia di avide locuste paragonando i giovani sequestrati ed uccisi al mais e i tanti desaparecidos ai meli abbattuti prima di fiorire.
Riconosce che è una situazione drammatica ma lancia un messaggio di speranza e chiede di avere fiducia, di lottare perché non si perda il "grano" che sta crescendo poiché ci sono ancora testimoni di quella generazione che il governo ha cercato di cancellare.
Fa un appello alla società affinché non rimanga indifferente a quel che è successo, perché prenda atto e si unisca ai sopravvissuti per cambiare il destino del suo paese.
Paso a detallar a continuación
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 7/8/2007 - 17:47
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