Compagno emigrato
Da "Le canzoni degli emigranti 2" di "Antonio, Giorgio e Daniela".
O compagno che dal Meridione
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2007 - 22:01
Ce que nous chantions en prison
[1873]
Paroles de Clovis Hugues
sur l'air du Chant des ouvriers de Pierre Dupont
sull'aria del Chant des ouvriers di Pierre Dupont
Paroles de Clovis Hugues
sur l'air du Chant des ouvriers de Pierre Dupont
sull'aria del Chant des ouvriers di Pierre Dupont
Par les cachots par les pontons
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2007 - 21:51
Percorsi:
Dalle galere del mondo, La Comune di Parigi, 1871
Piazza Fontana (Luna Rossa)
Per Thomas che ci ha segnalato questa canzone a nome della Banda Bassotti: come vedi si tratta di una cover e la canzone era già presente sotto il nome degli interpreti originali.
Grazie comunque.
Grazie comunque.
Lorenzo 23/5/2007 - 12:24
Lion In A Cage
Dall'album omonimo del 1989.
La busta del vinile da cui ha copiato il testo dice: Dedicated to all those who strive to free Mandella
(con 2 L, come nel testo!)
La busta del vinile da cui ha copiato il testo dice: Dedicated to all those who strive to free Mandella
(con 2 L, come nel testo!)
The Veld is burning in the African sun
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 22/5/2007 - 23:09
Quanno sona la campana
e poi viene il re Spagnolo che è un mariòlo....
mariuòlo significa LADRO...
anche se in italiano (mariolo) vuol dire uomo furbo e truffatore, però in napoletano vuol dire ladro...
anche perché truffatore in napoletano si dice trastulatòre e furbo invece marpiòne...:)
e poi viene il re Spagnolo che è un ladro...
ciaoooooooooooooo
(Jimmy)
mariuòlo significa LADRO...
anche se in italiano (mariolo) vuol dire uomo furbo e truffatore, però in napoletano vuol dire ladro...
anche perché truffatore in napoletano si dice trastulatòre e furbo invece marpiòne...:)
e poi viene il re Spagnolo che è un ladro...
ciaoooooooooooooo
(Jimmy)
Grazie dell'osservazione. Abbiamo corretto! Ciaooo
22/5/2007 - 20:24
Proposta (Mettete dei fiori nei vostri cannoni)
questa canzone è la protesta contro guerre ingiuste. Bravi giganti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
mely 93 22/5/2007 - 19:08
Cancionero de Durruti: 3. 19 de Noviembre
CANZONIERE DI DURRUTI: 3. 19 NOVEMBRE
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 22/5/2007 - 16:49
La fiera
Testo di Rocco Scotellaro
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (continua)
Musica di Andrea Brignole
Lyrics by Rocco Scotellaro
Music by Andrea Brignole
Questa poesia di Rocco Scotellaro l’abbiamo trovata per caso tempo fa in una vecchia antologia scolastica della fine degli anni sessanta.
Ci è sembrata di una povertà, di una semplicità e di una realtà tanto incredibilmente attuali da pensare di musicarla.
E’ stato fatto qualche piccolo aggiustamento nel testo, modificando qualche parola, per ovvie necessità di metrica, ma senza assolutamente cambiarne il senso.
E’ una delle solite storie che la guerra traccia fuori, ai margini della sua marcia tutta luccicante di “ideali” e grondante di sangue troppo spesso innocente.
E’ una storia della seconda guerra mondiale, ma è una storia comune in ogni epoca ed in ogni paese.
Una di quelle storie che i giornali non scrivono, una storia che non merita neanche un piccolo passaggio in tv,... (continua)
Tornano lunga fila a tarda sera
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 22/5/2007 - 14:10
La tregua (The Truce)
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Un commento alla canzone dal sito ufficiale:
"E' la continuazione di Dopoguerra. Le due canzoni sono praticamente attaccate. E' una canzone meno positiva, più nostalgica che ritrae il lato meno bello della convalescenza. Il finale in crescendo erutta in una cavalcata finale dai sapori post rock.
The continuance to Postwar. In fact, they are connected. It is less positive, much more nostalgic then the previous and portraits the most unpleasant aspects of convalescence. The crescendo of the ending erupts in a post rock tasted cavalcade.
(Marco Soellner)"
"E' la continuazione di Dopoguerra. Le due canzoni sono praticamente attaccate. E' una canzone meno positiva, più nostalgica che ritrae il lato meno bello della convalescenza. Il finale in crescendo erutta in una cavalcata finale dai sapori post rock.
The continuance to Postwar. In fact, they are connected. It is less positive, much more nostalgic then the previous and portraits the most unpleasant aspects of convalescence. The crescendo of the ending erupts in a post rock tasted cavalcade.
(Marco Soellner)"
And I try, and I try, and I try
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:53
Dopoguerra (Postwar)
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Un commento alla canzone dal sito ufficiale:
"Una canzone pregna di speranza. Roma ritratta dai superstiti dei bombardamenti, le strade ripopolate, la voglia di uscire allo scoperto, bagnarsi al sole dopo i lunghi mesi dell'assedio, il bisogno strenuo di mettere da parte il passato e concentrarsi sulla quotidianità.
A song full of hope: Rome portrayed by the survivors of bombings, the repopulating of the streets, the will to come out into the open and have a sunbath after the long months besieged, the brave necessity to put aside the past and focus on every day's life.
(Marco Soellner)"
"Una canzone pregna di speranza. Roma ritratta dai superstiti dei bombardamenti, le strade ripopolate, la voglia di uscire allo scoperto, bagnarsi al sole dopo i lunghi mesi dell'assedio, il bisogno strenuo di mettere da parte il passato e concentrarsi sulla quotidianità.
A song full of hope: Rome portrayed by the survivors of bombings, the repopulating of the streets, the will to come out into the open and have a sunbath after the long months besieged, the brave necessity to put aside the past and focus on every day's life.
(Marco Soellner)"
City walls are coming down
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:48
Rachel
[2005]
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Commento dal sito ufficiale:
"E' una canzone dedicata a Rachel Corrie, l'attivista dell'International Solidarity Movement morta travolta da un bulldozer israeliano mentre cercava di opporsi alla demolizione degli insediamenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Il pezzo inizia con un riff ballabile ed una melodia vocale molto immediata. Mano mano le atmosfere cambiano e l'intensità emotiva cresce. Il finale è malinconico e disincantato, esattamente come il destino di questa ragazza americana che ha dato la sua vita per i diritti di una terra occupata: la Palestina.
This song is dedicated to Rachel Corrie, International Solidarity Movement militant, who was crushed to death by an Israeli bulldozer while she was trying to oppose the demolition of Palestinian settlements in the Gaza Strip.... (continua)
Da/From: "Dopoguerra"
Testi e musica di Marco Soellner
Lyrics and music by Marco Soellner
Commento dal sito ufficiale:
"E' una canzone dedicata a Rachel Corrie, l'attivista dell'International Solidarity Movement morta travolta da un bulldozer israeliano mentre cercava di opporsi alla demolizione degli insediamenti palestinesi nella Striscia di Gaza. Il pezzo inizia con un riff ballabile ed una melodia vocale molto immediata. Mano mano le atmosfere cambiano e l'intensità emotiva cresce. Il finale è malinconico e disincantato, esattamente come il destino di questa ragazza americana che ha dato la sua vita per i diritti di una terra occupata: la Palestina.
This song is dedicated to Rachel Corrie, International Solidarity Movement militant, who was crushed to death by an Israeli bulldozer while she was trying to oppose the demolition of Palestinian settlements in the Gaza Strip.... (continua)
U.S.A. flag burns on the ground
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/5/2007 - 13:33
Percorsi:
Rachel Corrie
Someday We'll All Be Free
Dall'album "Extension of a Man" del 1973.
Interpretata anche da Aretha Franklin
Interpretata anche da Aretha Franklin
Hang onto the world as it spins, around.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/5/2007 - 10:15
Burnsome
Dall'album "Dizzy Spells" (2001)
Have you got something to hide
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 21/5/2007 - 13:09
Killing In The Name
A me sembra sia "some of those who work forces"(tipo:"alcuni di quelli che tirano le fila"...credo), anche perchè se no non riesco proprio a capire il senso.
20/5/2007 - 19:12
Le Canzoni su Sante Caserio sono da oggi parte delle CCG, e una parte importante. Caserio fa il fornaio, e non la spia!
Riccardo Venturi 20/5/2007 - 12:52
Sante Caserio uccisore di Sadi Carnot
anonimo
[1894]
Foglio volante della Tipografia Pennaroli, Fiorenzuola d'Arda (Piacenza)
Registrazione nel disco "Quella sera a Milano era caldo"
Sull'aria della Ballata di Sante Caserio di Pietro Gori
Un'anonima ballata alquanto singolare, composta nelle campagne piacentine poco dopo l'esecuzione di Caserio, sull'aria della più celebre ballata di Pietro Gori. Da un lato è probabilmente quella in cui la condizione del carcerato in attesa di morte è meglio descritta; dall'altra, si attribuiscono all'ateo Caserio (che rifiutò persino il "conforto" del prete prima di andare alla ghigliottina) pensieri divini che possono essere spiegati solo con la provenienza rurale del canto. [RV]
Sante Caserio:
A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio
Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio, o Aria di Caserio, o Il sedici di agosto
Caserio passeggiava per la Francia
Partito da Milano senza un soldo
Su fratelli pugnamo da forti
Sante Caserio uccisore di Sadi Carnot
Sante Caserio [Antologia di canti popolari]
Foglio volante della Tipografia Pennaroli, Fiorenzuola d'Arda (Piacenza)
Registrazione nel disco "Quella sera a Milano era caldo"
Sull'aria della Ballata di Sante Caserio di Pietro Gori
Un'anonima ballata alquanto singolare, composta nelle campagne piacentine poco dopo l'esecuzione di Caserio, sull'aria della più celebre ballata di Pietro Gori. Da un lato è probabilmente quella in cui la condizione del carcerato in attesa di morte è meglio descritta; dall'altra, si attribuiscono all'ateo Caserio (che rifiutò persino il "conforto" del prete prima di andare alla ghigliottina) pensieri divini che possono essere spiegati solo con la provenienza rurale del canto. [RV]
Sante Caserio:
A Sante Caserio, o La ballata di Sante Caserio
Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio, o Aria di Caserio, o Il sedici di agosto
Caserio passeggiava per la Francia
Partito da Milano senza un soldo
Su fratelli pugnamo da forti
Sante Caserio uccisore di Sadi Carnot
Sante Caserio [Antologia di canti popolari]
Divin Creator che in ciel risplendi
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2007 - 12:19
Algeri 1954
1978
L'ordine è pubblico?
L'ordine è pubblico?
Algeri Algeri Algeri ci sono i fiori c'è il mare
(continua)
(continua)
inviata da adriana 20/5/2007 - 11:01
Percorsi:
La guerra d'Algeria
Ahmed l'ambulante
da "Riportanto tutto a casa" (1994)
poi in "Raccolti" (4'04")
esiste anche una versione inserita nel demotape "Combat Folk"
Il testo è un libero adattamento dalla poesia omonima di Stefano Benni da "Ballate" ed. Feltinelli.
poi in "Raccolti" (4'04")
esiste anche una versione inserita nel demotape "Combat Folk"
Il testo è un libero adattamento dalla poesia omonima di Stefano Benni da "Ballate" ed. Feltinelli.
«Nel settembre del ‘92, aggirandoci per lo stand Rinascita della Festa Nazionale dell’Unità di Reggio Emilia, ci è capitato di leggerci ad alta voce questa poesia di Stefano Benni. Accogliendo l’invito del retrocopertina del libro abbiamo deciso di metterla in musica; ne è nata questa canzone dal suono per noi insolitamente mediterraneo. Abbiamo fatto sentire il pezzo al poeta in persona, ricevendone la benedizione. Ancora grazie Stefano.»
In "Combat Folk" e "Riportando tutto a casa" la voce è di Albertone Morselli, mentre in "Raccolti" è di Cisco.
Il "campionamento" musicale è una danza tradizionale kossovara "Valle nga Gjakova" (Danza di Gjakova, in serbo Đakovica, città del Kosovo).
(da La Grande Famiglia)
In "Combat Folk" e "Riportando tutto a casa" la voce è di Albertone Morselli, mentre in "Raccolti" è di Cisco.
Il "campionamento" musicale è una danza tradizionale kossovara "Valle nga Gjakova" (Danza di Gjakova, in serbo Đakovica, città del Kosovo).
(da La Grande Famiglia)
Quaranta notti al gelo sotto un portico deserto
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 19/5/2007 - 20:01
A las barricadas
........ ma non esiste solo la classe operaia
(Grezzo)
(Grezzo)
Esiste anche il general intellect. [RV]
19/5/2007 - 19:52
Un'altra via d'uscita
[2001]
Album: "Jurnateri"
Testo e musica di Dario Iacobelli e Daniele Sepe
Lyrics and music by Dario Iacobelli and Daniele Sepe
Maurizio Capone voce, percussioni
Daniele Sepe voce, programming
Franco Giacoia chitarra elettrica
Piero De Asmundis rodhes, tastiere
Roberto D'Aquino basso elettrico
Maurizio Capone voice, drums
Daniele Sepe voice, programming
Franco Giacoia electric guitar
Piero De Asmundis rodhes, keyboards
Roberto D'Aquino electric bass
Diciamo sempre che in questo sito vogliamo accogliere, accanto alle canzoni propriamente contro la guerra, quelle che raccontano fenomeni che alla guerra sono direttamente collegati, come l'emigrazione o la globalizzazione del mercato del lavoro.
Questa canzone di Daniele Sepe, godibilissima pur essendo dichiaratamente "didattica" (ne è stato realizzato un videoclip distribuito nelle scuole), spiega in parole semplici una delle... (continua)
Album: "Jurnateri"
Testo e musica di Dario Iacobelli e Daniele Sepe
Lyrics and music by Dario Iacobelli and Daniele Sepe
Maurizio Capone voce, percussioni
Daniele Sepe voce, programming
Franco Giacoia chitarra elettrica
Piero De Asmundis rodhes, tastiere
Roberto D'Aquino basso elettrico
Maurizio Capone voice, drums
Daniele Sepe voice, programming
Franco Giacoia electric guitar
Piero De Asmundis rodhes, keyboards
Roberto D'Aquino electric bass
Diciamo sempre che in questo sito vogliamo accogliere, accanto alle canzoni propriamente contro la guerra, quelle che raccontano fenomeni che alla guerra sono direttamente collegati, come l'emigrazione o la globalizzazione del mercato del lavoro.
Questa canzone di Daniele Sepe, godibilissima pur essendo dichiaratamente "didattica" (ne è stato realizzato un videoclip distribuito nelle scuole), spiega in parole semplici una delle... (continua)
Per un anno il campesino sulla terra zappò
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 19/5/2007 - 12:57
Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
FROM THE BEAUTIFUL TOWNS
(continua)
(continua)
19/5/2007 - 11:59
Il 23 di marzo che giorno di coraggio
anonimo
Scritta per i fatti di San Severo del 23 marzo 1950.
23 marzo 1950: Una pagina epica nella storia di San Severo
dal sito di Nicola Michele Campanozzi (dal quale è ripreso anche il testo della canzone).
A cinquanta anni di distanza, tentare una riflessione serena e pacata sui fatti accaduti a San Severo il 23 marzo 1950 significa rifarsi brevemente anche alla situazione socio-politica del tempo.
Si era allora appena usciti da una guerra disastrosa con un'Italia prostrata in ginocchio oltre che per le tante distruzioni subite e i suoi morti, anche per la sua economia ridotta a pezzi, che, specialmente al Sud, era incentrata sull'agricoltura, con un latifondo, spesso incolto, molto esteso e una classe bracciantile che chiedeva solo un po' di lavoro per sostenere la propria famiglia, come suol dirsi, alla giornata. Ricordo ancora quegli anni quando al tramonto tornavano a gruppi dai campi,... (continua)
23 marzo 1950: Una pagina epica nella storia di San Severo
dal sito di Nicola Michele Campanozzi (dal quale è ripreso anche il testo della canzone).
A cinquanta anni di distanza, tentare una riflessione serena e pacata sui fatti accaduti a San Severo il 23 marzo 1950 significa rifarsi brevemente anche alla situazione socio-politica del tempo.
Si era allora appena usciti da una guerra disastrosa con un'Italia prostrata in ginocchio oltre che per le tante distruzioni subite e i suoi morti, anche per la sua economia ridotta a pezzi, che, specialmente al Sud, era incentrata sull'agricoltura, con un latifondo, spesso incolto, molto esteso e una classe bracciantile che chiedeva solo un po' di lavoro per sostenere la propria famiglia, come suol dirsi, alla giornata. Ricordo ancora quegli anni quando al tramonto tornavano a gruppi dai campi,... (continua)
Il 23 marzo che giorno di coraggio,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2007 - 00:04
Il ventitré di Marzo a San Severo
anonimo
Scritto dalle donne di San Severo carcerate a Lucera dopo i fatti del 23 marzo 1950.
"I fatti di San Severo del 23 marzo del 1950, con la rivolta popolare repressa sanguinosamente dalla celere scelbiana, furono pure all’origine di due canti, composti dalle donne arrestate e rinchiuse nel carcere di Lucera, che nei loro versi danno la loro versione dei fatti, totalmente travisati dagli organi d’informazione dell’epoca. Ne riportiamo uno."
(da Giovanni Rinaldi: Il canzoniere di Giuseppe di Vittorio - Canti sociali e politici di Capitanata, da dove è ripreso il testo).
Il 23 marzo 1950 i lavoratori di San Severo, all'indomani di uno sciopero generale, insorsero contro le forze di polizia, innalzando barricate e assaltando le armerie e la sede del MSI. Gli scontri causarono un morto e circa quaranta feriti tra civili e militari, e l'esercito occupò coi carri armati le principali vie della... (continua)
"I fatti di San Severo del 23 marzo del 1950, con la rivolta popolare repressa sanguinosamente dalla celere scelbiana, furono pure all’origine di due canti, composti dalle donne arrestate e rinchiuse nel carcere di Lucera, che nei loro versi danno la loro versione dei fatti, totalmente travisati dagli organi d’informazione dell’epoca. Ne riportiamo uno."
(da Giovanni Rinaldi: Il canzoniere di Giuseppe di Vittorio - Canti sociali e politici di Capitanata, da dove è ripreso il testo).
Il 23 marzo 1950 i lavoratori di San Severo, all'indomani di uno sciopero generale, insorsero contro le forze di polizia, innalzando barricate e assaltando le armerie e la sede del MSI. Gli scontri causarono un morto e circa quaranta feriti tra civili e militari, e l'esercito occupò coi carri armati le principali vie della... (continua)
Il ventitré di marzo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/5/2007 - 23:59
Omaggio a Sante
[1992]
Assieme a Onda Rossa Posse
Tratto e arrangiato da una poesia di Sante Notarnicola
Assieme a Onda Rossa Posse
Tratto e arrangiato da una poesia di Sante Notarnicola
Bologna 26 settembre 1992.
Sul palco di uno dei primi concerti un incontro tra Sante Notarnicola, semilibero dopo 21 anni di prigione, e Assalti Frontali.
Un momento importante, un'occasione per pensare ai detenuti e alle loro vite.
Omaggio a Sante Notarnicola, uscito dal carcere di Cuneo in semilibertà il 19/07/1988 dopo 20 anni e 8 mesi di prigione di cui 11 di massima sicurezza e 5 di celle punitive.
Sul palco di uno dei primi concerti un incontro tra Sante Notarnicola, semilibero dopo 21 anni di prigione, e Assalti Frontali.
Un momento importante, un'occasione per pensare ai detenuti e alle loro vite.
Omaggio a Sante Notarnicola, uscito dal carcere di Cuneo in semilibertà il 19/07/1988 dopo 20 anni e 8 mesi di prigione di cui 11 di massima sicurezza e 5 di celle punitive.
È il mio turno
(continua)
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 18/5/2007 - 21:49
Percorsi:
Dalle galere del mondo
The Gasman Cometh
Da/From: "Stations Of The Crass"
Album registrato dal vivo al Pied Bull - Londra - il 7 agosto 1979
Recorded live at Pied Bull - London - 7th august 1979
Testo e musica dei Crass
Lyrics and music by Crass
Album registrato dal vivo al Pied Bull - Londra - il 7 agosto 1979
Recorded live at Pied Bull - London - 7th august 1979
Testo e musica dei Crass
Lyrics and music by Crass
The train now standing on platform four,
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 18/5/2007 - 18:41
Percorsi:
Campi di sterminio
Amal - Hope Of Palestine
AMAL - SPERANZA DELLA PALESTINA
(continua)
(continua)
inviata da k.d. 18/5/2007 - 17:37
Uncle Sam Goddamn
Dall'album "The Undisputed Truth" uscito nell'aprile 2007
Ah,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/5/2007 - 14:15
Batti il tuo tempo
"Nel 1991 quando il gruppo fa uscire il vinile "Batti il tuo tempo", aperto dalle note di Ennio Morricone e percorso da un beat duro in perfetto stile USA, l'effetto è inaspettato. Il brano si impone unendo musica e politica in una esperienza che segna questo genere perché completamente priva di metafore e digressioni poetiche, si tratta di linguaggio crudo, dove gli obiettivi sono chiari. Questa autoproduzione che vende diverse migliaia di copie tramite vie diverse dai negozi musicali, segna una delle prime esperienze italiane di coniugazione di "educazione" ed "intrattenimento", inserita nel contesto della battaglia politica dichiarata dal collettivo."
it.wikipedia
it.wikipedia
Questo è il nostro tempo
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/5/2007 - 11:54
Klama (Andramu pai)
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
18. Mai 2007
18. Mai 2007
WEHKLAGE DER EMIGRANTENFRAU (MEIN MANN ZIEHT AB)
(continua)
(continua)
18/5/2007 - 11:53
Titoli
2006
Habemus Capa
Denaro e finanza, i motori della guerra.
Habemus Capa
Denaro e finanza, i motori della guerra.
Mibtel Nasdaq Dow Jones
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 18/5/2007 - 10:36
MCMXCIV perché i vivi non ricordano
ma sono davvero morti invano tutti quanti? la speranza mi dice ancora "no!"
matteo88 17/5/2007 - 22:20
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