Vientos del pueblo
"Vientos del Pueblo" di Miguel Hernández, la poesia/romanza poi divenuta canzone della guerra civile spagnola, dalla quale sono tratti il titolo ed alcuni versi della canzone di Víctor Jara. Il testo è ripreso dal Deposito (si può anche scaricare il file .OGG Vorbis). La poesia fu pubblicata per la prima volta il 22 ottobre 1936 nella rivista madrilena El mono azul.
VIENTOS DEL PUEBLO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 23:43
Battan le sette e mezzo
anonimo
Si tratta di un canto di galera raccolto da Caterina Bueno in provincia di Grosseto. Il testo proviene da La musica dell'altra Italia.
Battan le sette e mezzo a la mattina,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 21:44
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Shalom
Non è questione di vedere da una parte, la guerra è guerra e perdono tutti, i malfattori e i giusti, ma questo non significa che non ci siano giusti e non esistano malfattori.
Conny 4/4/2007 - 21:42
Woman On The Tier (I'll See You Through)
[1996]
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (continua)
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"
Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.
"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (continua)
Too hot. No air.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 20:44
Gracias a la vida
Adoro questa canzone, ma nella versione originale! L'ho ascoltata piu' di dieci anni fa una sola volta, e l'altra settimana ancora ne ricordavo il motivo! Ho scovato questo sito e grazie a voi me la sono scaricata.
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Bel sito davvero, non sapevo che l'autrice fosse morta suicida.
Ciao a tutti.
(valentina)
Ciao a te, Valentina, e grazie. Le tue sono parole che danno veramente il senso più importante di quel che facciamo. Non possiamo che raccomandarti di andare a vedere, e scaricare, anche le altre canzoni della grande Violeta Parra. Saluti carissimi! [RV]
4/4/2007 - 20:24
Scacchi ner cielo
Dal sito ufficiale
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (continua)
Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.
Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (continua)
Dorce è 'r silenzio
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 20:08
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Aspettando il processo
Con le dita intrecciate
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 19:20
Percorsi:
Dalle galere del mondo
137 Executions (And Not One Innocent Man)
While ranking extremely low in many social service areas, the great state of Texas does have one national record to be "proud" of: number one in executions! In fact, the president holds the national record for most executions while governor; 152. He also has the lead for most executions in a single year - 40 in 2000, averaging one execution every nine days. But, his "greatest" mark on history might just well be allowing two prisoners to be executed on the same day in the same prison.
Down in Texas it's a new century
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 4/4/2007 - 18:54
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Marcia socialista mondiale
anonimo
Compagni, continuiamo ad affermare la più giusta, democratica, e libero modello di vita dell'umanità affermatesi sulla terra.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Ne siamo Orgogliosi, Viva il Socialismo Mondiale.
Giuseppe Vitale 4/4/2007 - 17:00
Le petit roi de Sardaigne [Gironfla]
anonimo
Non capisco perché le Petit roi de Sardaigne sia inclusa in una raccolta di canzoni contro la guerra, quando ha un senso assolutamente opposto,deridere un nemico debole o ritenuto tale. E' una tipica canzone da bivacco della guerra di Successione austriaca, non certo del 1703 quando i Savoia non avevano ancora la Sardegna.
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (continua)
(Marat)
Così non hanno dovuto pensarla i Tarujen Saari, che hanno incluso la traduzione di questa canzone nella loro lingua in un album di canzoni contro la guerra dal titolo inequivocabile (Sota kirottu!, cioè: "maledetta guerra!"). Quanto alle origini della canzone, sembra non avere nulla a che fare con la guerra di successione austriaca, come si evince da questa pagina in lingua ceca dove si parla espressamente della guerra del 1703 contro Vittorio Amedeo II. Viene infatti riportato un testo della canzone dove non compare la "Sardaigne", ma proprio, ed espressamente,... (continua)
4/4/2007 - 09:55
Push the Button
Da "Land Speed Record", primo lavoro degli Hüsker Dü risalente al 1982.
Hear the sirens in the afternoon
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:26
Newest Industry
Dal doppio album "Zen Arcade" del 1984.
Been through mass destruction once, but once was not enough
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:22
Guns At My School
Dal primo album del gruppo, un live del 1982 intitolato "Land Speed Record"
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
We've got guns at my school
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:15
Percorsi:
Armi, la guerra in casa tutti i giorni
È troppo comodo
[1966-67]
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (continua)
Testo e musica di Pino Masi
"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (continua)
È troppo comodo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 02:15
Il galeone
[1967]
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (continua)
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi
Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.
"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:
Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (continua)
Siamo la ciurma anemica
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 01:24
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]
Inseriamo da oggi la "Storia di Rodolfo Foscati", antica e terribile canzone di carcere della tradizione toscana, come canzone autonoma nell'ambito del percorso Dalle galere del mondo; finora era stata presente a complemento della pagina di Affare Dreyfus di Davide Giromini, canzone nella quale ne vengono citati i versi iniziali e finali.
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continua)
La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continua)
Caro padre, vi scrivo piangendo,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 18:45
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Le Mantellate
[1959]
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continua)
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)
E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.
Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continua)
Le Mantellate so' delle suore
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:48
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Aria
[1999]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
da "Sig. Dapatas"
Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 3/4/2007 - 17:38
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Un altro nuovo percorso: Dalle galere del mondo, dedicato all'"universo-carcere" come espressione del sistema e della sua violenza repressiva. Un percorso che sarà complesso e vasto.
Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:26
19
Il titolo si riferisce all'età media dei soldati americani che combatterono nella guerra del Vietnam.
La canzone è composta da commentatori americani e soldati insieme ad un coro femminile, che parlano della guerra del Vietnam.
La canzone è composta da commentatori americani e soldati insieme ad un coro femminile, che parlano della guerra del Vietnam.
19
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 16:55
Генералы песчаных карьеров
I GENERALI DELLE CAVE DI SABBIA
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 14:09
10,000 Years (Peace Is Now)
10.000 ANNI - LA PACE È ADESSO
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 13:59
Bloodshed In Africa
Dall'album "Jerusalem" del 1986.
Bloodshed in Africa
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/4/2007 - 13:52
La mauvaise herbe
Перевод Константина Крутских
СОРНЯК
(continua)
(continua)
inviata da Konstantin Krutskih 3/4/2007 - 11:35
La mauvaise réputation
Versione russa di Konstantin Krutskih
Перевод Константина Крутских
Перевод Константина Крутских
ДУРНАЯ СЛАВА
(continua)
(continua)
inviata da Konstantin Krutskih 3/4/2007 - 11:30
Supper's Ready
Più volte mi sono interrogato sul significato di questo immenso pezzo..non è solo una canzone contro la guerra o il male, è un inno all'amore e al bene supremo.
Francesco 2/4/2007 - 21:40
Jusqu'à la ceinture
mi piacerrebe molto di parlare con Riccardo Venturi, perche lui ha tradotto(?)molto bene le canzone di Graeme Allwright. Le parole e sopratutto l'atmosfera di suoi testi. Bravo, riccardo!
Mi chiamo Sylvie Dien, fa lungo tempo che sono amica con Graeme e abbiamo iscrito insieme le nuove parole per la Marsigliese. Ho scoperto oggi il sito delle canzoni contro la guerra e sono tanto contenta che ho telefonato subito a Graeme per dire a lui che esista, questo sito.E molto contento, Graeme, e me ne vado a continuare a visitare questo sito, perche non ho tutto visto ancora!!!
il mio sito è:sylviedien@hotmail.fr
forse a presto? Sylvie Dien
Mi chiamo Sylvie Dien, fa lungo tempo che sono amica con Graeme e abbiamo iscrito insieme le nuove parole per la Marsigliese. Ho scoperto oggi il sito delle canzoni contro la guerra e sono tanto contenta che ho telefonato subito a Graeme per dire a lui che esista, questo sito.E molto contento, Graeme, e me ne vado a continuare a visitare questo sito, perche non ho tutto visto ancora!!!
il mio sito è:sylviedien@hotmail.fr
forse a presto? Sylvie Dien
Sylvie Dien-FRANCIA 2/4/2007 - 20:51
The Edge Of The World
“To resist is to create. To create is to resist.” It’s now been 9 years since SLIVER started rocking on Belgian, French, German and Luxemburger scenes ; with always the same idea : using art and creation as resistance, music as a weapon. “Their riot scream floating like a flag,” SLIVER continue to sing their ideas with rockin’ hardcore as a soundtrack (and also in paper “communiqués” distributed for free at gigs and elsewhere). The band has played more than 100 shows in Europe since 1999 (with Feverish, Death Before Disco, Guerilla Poubelle...) and has released 6 self-produced records and now works with the Belgian label we are all liars records (distribution: Bang!) which released their latest EP: “Kamikaze” (reviewed in Rock Sound, Rock One, Abus Dangereux, Shoot me Again, Metalorgie…). As for the texts and ideas of the band, they even crossed the Atlantic Ocean and were noticed by the... (continua)
I’m standing at the top of a seventeen story building
(continua)
(continua)
inviata da Ben 2/4/2007 - 18:31
Li vidi tornare
Il testo di "Ciao amore ciao" che Tenco presentò al festival di Sanremo del 1967 (in coppia con Dalida), poco prima del suicidio. Come si può vedere, il testo di questa pur (tristemente) famosissima canzone non ha più niente delle tematiche originali.
CIAO AMORE CIAO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/4/2007 - 16:36
Santiago
Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito!
F. Scudellari 2/4/2007 - 12:54
Que la tortilla se vuelva
Allora, la prima strofa, per come la ricordo io, è quella che inizia proprio così:
Que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
si viene un hijo de puta y lo
mete en una lata y lo
manda pa' Caracas
La hierba de los caminos
la pisan los caminantes
la hierba de los caminos
la pisan los caminantes
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero
Lo senhores de la mina
se han comprado una romana
los senhores de la mina
se han comprado una romana
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero
Cuando querra el Dios del Cielo
que la tortilla se vuelva
cuando querra el Dios del cielo
que la tortilla se vuelva
y los pobres comen pan comen pan
y los ricos mierda mierda
y lo pobres comen comen pan
y los ricos mierda mierda.
Que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
si viene un hijo de puta y lo
mete en una lata y lo
manda pa' Caracas
La hierba de los caminos
la pisan los caminantes
la hierba de los caminos
la pisan los caminantes
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero
Lo senhores de la mina
se han comprado una romana
los senhores de la mina
se han comprado una romana
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero
Cuando querra el Dios del Cielo
que la tortilla se vuelva
cuando querra el Dios del cielo
que la tortilla se vuelva
y los pobres comen pan comen pan
y los ricos mierda mierda
y lo pobres comen comen pan
y los ricos mierda mierda.
Salvatore 2/4/2007 - 12:08
Andrea
Il traduttore avverte: "Andrea ist im Italienischen ein männlicher Vorname", cioè che "Andrea" è in italiano un nome maschile (in tedesco è invece il femminile di "Andreas").
ANDREA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:23
La guerra di Piero
TEDESCO / GERMAN [2]
Versione tedesca di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com (sito dell'amico Marcello Motta)
Si tratta di una traduzione in rima e cantabile.
Versione tedesca di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com (sito dell'amico Marcello Motta)
Si tratta di una traduzione in rima e cantabile.
DER KRIEG DES PIERO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:16
Mediterráneo
Mediterraneo è decisamente una delle più belle poesie di Serrat - stante il nobile scopo, ascoltarla (soprattutto nella versione duettata con Ana Belén) solcando le onde del Mare Nostrum, entrando dalla e Colonne d'Ercole (Algeciras) e proseguendo fino al Mar Nero (Istanbul) è una sensazione di libertà e non solo spaziale.
Ironia della sorte: ho ascoltato per puro caso questa canzone per la prima volta nel 1990, avevo dimenticato le cuffie alle orecchie addomertandomi quando mi sono risvegliato al suono dolce di questa canzone, costeggiavamo la costa del Sol diretti oltre Algeciras...
Ironia della sorte: ho ascoltato per puro caso questa canzone per la prima volta nel 1990, avevo dimenticato le cuffie alle orecchie addomertandomi quando mi sono risvegliato al suono dolce di questa canzone, costeggiavamo la costa del Sol diretti oltre Algeciras...
Pasquale G. (grazie a T.R.W.) 1/4/2007 - 21:46
Pontelandolfo
In questo link del Comune di Pontelandolfo viene raccontato quel che avvenne a Pontelandolfo nel 1861, vedete voi se copiare/incollare il contenuto o mettere solo il link.
(Boriz)
Il link è sicuramente molto interessante per ricostruire gli avvenimenti di Pontelandolfo, e corredato da un'ottima iconografia. Ciononostante, non potrei ricopiarlo espungendo i passi del testo che mi stanno assai poco simpatici, in primis quello finale; questa sarebbe un'operazione scorretta. Preferisco quindi lasciare esclusivamente il link, lasciando alla coscienza di tutti il giudizio su ciò che vi viene espresso; personalmente, di certo "meridionalismo" a base di Borboni e santa religione mi sarei un po' caramellato i coglioni (appunto ovviamente non rivolto a te, Boriz; ci tengo a specificarlo). Così come tengo ovviamente a specificare che gli avvenimenti di Pontelandolfo restano comunque un vomitevole... (continua)
(Boriz)
Il link è sicuramente molto interessante per ricostruire gli avvenimenti di Pontelandolfo, e corredato da un'ottima iconografia. Ciononostante, non potrei ricopiarlo espungendo i passi del testo che mi stanno assai poco simpatici, in primis quello finale; questa sarebbe un'operazione scorretta. Preferisco quindi lasciare esclusivamente il link, lasciando alla coscienza di tutti il giudizio su ciò che vi viene espresso; personalmente, di certo "meridionalismo" a base di Borboni e santa religione mi sarei un po' caramellato i coglioni (appunto ovviamente non rivolto a te, Boriz; ci tengo a specificarlo). Così come tengo ovviamente a specificare che gli avvenimenti di Pontelandolfo restano comunque un vomitevole... (continua)
1/4/2007 - 19:47
Victor Jara
è una canzone stupenda, ogni volta che l'ascolto mi sale un brivido su per la schiena
VICTOR JARA
(continua)
(continua)
inviata da matteo88 1/4/2007 - 17:45
Franz è il mio nome
[1976]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Da "La torre di Babele"
La torre di Babele è il 4° album in studio di Edoardo Bennato. Sia testi che musiche sono di Edoardo Bennato, così come gli arrangiamenti, eccetto la numero 2, Venderò, il cui testo è stato composto da Eugenio Bennato, fratello dell'autore. Disco di successo grazie alla canzone trainante (cantautore,ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati), si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente lp Io che non sono l'imperatore.I testi spaziano dalla crisi della Germania del muro, spaccata in due da due regimi speculari (Franz è il mio nome), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Da "La torre di Babele"
La torre di Babele è il 4° album in studio di Edoardo Bennato. Sia testi che musiche sono di Edoardo Bennato, così come gli arrangiamenti, eccetto la numero 2, Venderò, il cui testo è stato composto da Eugenio Bennato, fratello dell'autore. Disco di successo grazie alla canzone trainante (cantautore,ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati), si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente lp Io che non sono l'imperatore.I testi spaziano dalla crisi della Germania del muro, spaccata in due da due regimi speculari (Franz è il mio nome), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio... (continua)
Franz è il mio nome e vendo la libertà
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 17:29
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
Maledetto sia Copernico
Un tempo avevano punti fissi
(continua)
(continua)
inviata da Mincio Attila Eugenio 1/4/2007 - 13:30
Cantata Santa María de Iquique
La escuela Santa María, canta de día, pena de noche nos comentaba "Pachín Advis" amigo y compañero de colegio.
Durante el día hay alumnos que ignoran la tragedia del suelo que pisan, en la noche el silencio se acompaña con las voces de aquellos que no pudieron callar.
Así íbamos escuchando sus relatos que pronto los transformaría, en una plegaría inolvidable de la tragedia nortina.
Al obrero, su mujer e hijos de la pampa, nunca se podrá hacer un monumento más glorioso que el canto a su muerte, de PACHIN ADVIS.
Con el cariño de siempre, gracias amigo, un pampino de Rosario de Huara, Iquique 2007
(Jorge Múñoz Salgado)
L'amico e compagno pampino Jorge Múñoz Salgado non deve essere soltanto ringraziato per questo suo commento (cosa che, comunque, facciamo con tutto il cuore); al suo commento deve essere dato il giusto risalto. Ci ha scritto una persona che è stata compagno di collegio di... (continua)
Durante el día hay alumnos que ignoran la tragedia del suelo que pisan, en la noche el silencio se acompaña con las voces de aquellos que no pudieron callar.
Así íbamos escuchando sus relatos que pronto los transformaría, en una plegaría inolvidable de la tragedia nortina.
Al obrero, su mujer e hijos de la pampa, nunca se podrá hacer un monumento más glorioso que el canto a su muerte, de PACHIN ADVIS.
Con el cariño de siempre, gracias amigo, un pampino de Rosario de Huara, Iquique 2007
(Jorge Múñoz Salgado)
L'amico e compagno pampino Jorge Múñoz Salgado non deve essere soltanto ringraziato per questo suo commento (cosa che, comunque, facciamo con tutto il cuore); al suo commento deve essere dato il giusto risalto. Ci ha scritto una persona che è stata compagno di collegio di... (continua)
1/4/2007 - 06:01
L'ot ed setember
[1978]
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "S'at ven in meint", album interamente in dialetto sassolese.
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "S'at ven in meint", album interamente in dialetto sassolese.
L'ot ed setember d'un dè pin ed saul
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/3/2007 - 13:53
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