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Forse da qualche parte...

Forse da qualche parte...
Testo reperito in questa pagina di Marco, compagno livornese.
dopo la lettura di un articolo di Francesco Senia e il commento del fratello di Giancarlo. (Adriana)

Un abbraccio forte a tutti. [RV]



24/02/1974

Firenze, carcere delle Murate

Giancarlo Del Padrone

Detenuto di 20 anni, ucciso da una raffica di mitra delle guardie durante una rivolta pacifica mentre si trovava sui tetti del carcere.
Nel corso di una rivolta carceraria alla Murate un agente di custodia esplode una raffica di mitra contro un gruppo di detenuti che si è arrampicato su un tetto. Giancarlo Del Padrone, venti anni, rimane ucciso sul colpo. Altri quattro detenuti restano feriti, uno in modo grave. La manifestazione era stata inscenata come protesta contro le lungaggini della riforma carceraria.

Di Giancarlo Del Padrone, Francesco Senia parla anche in in post su it.fam.musica.de-andre del 7 agosto 1999, con... (continua)
Ragazzo,
(continua)
inviata da adriana 10/4/2007 - 20:36
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Il passaggio dei partigiani

Il passaggio dei partigiani
Dall'album "700 Giorni" (1986)
Signor comandante della pattuglia
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 10/4/2007 - 18:22
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Peace In The End

Peace In The End
[1970]
Lyrics by Sandy Denny
Album: Fotheringay

Formatosi nel 1970 proprio per iniziativa di Sandy Denny, il gruppo dei Fotheringay pubblicò un solo album prima di sciogliersi un solo anno dopo, nel 1971. Da quell'unico album è tratta questa canzone. L'album ebbe peraltro un discreto successo.

‘Fotheringay’ was formed in 1970 by singer Sandy Denny (Ex-Strawbs ) upon her departure from ‘Fairport Convention’, together with her future husband, Australian songwriter Trevor Lucas (Ex-Eclection, ), Gerry Conway (Ex-Eclection) and two former members of ’Poet and the One Man band’ Jerry Donahue and Pat Donaldson. ‘Fotheringay’ played Folk-Rock similar to ‘Fairport Convention’, introducing Jazz-elements like ‘Pentangle‘.

The band drew it’s name from Fotheringay Castle, where Mary Queen Of Scots was imprisoned in England, a name, that Denny had already used for one of her finest compositions on... (continua)
Come on Mary, Mary or you, John,
(continua)
inviata da Renato Stecca 10/4/2007 - 17:40
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The King And Queen Of England

The King And Queen Of England
[1972]
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny

Presente nell'album "Sandy Denny - The Attic Tracks 1972-1984" (album australiano).
Bring back the king to his throne,
(continua)
inviata da Renato Stecca 10/4/2007 - 17:38
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John The Gun

John The Gun
[1971]
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
First recording / Prima incisione in:
"The North Star Grassman and The Ravens"
''My shadow follows me
(continua)
inviata da Renato Stecca 10/4/2007 - 17:35
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Man Of Iron

Man Of Iron
Credo che la si possa trovare solo su "A Boxful Of Treasures", un cofanetto di 5 cd pubblicato nel 2004; è tutto bello, ma questa canzone è qualcosa di straordinario! [Renato Stecca]

Where are you riding to, sir Knight
(continua)
inviata da Renato Stecca 10/4/2007 - 17:33
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Remember The Fallen

Remember The Fallen
Honour the fallen heroes
(continua)
inviata da Alberto 10/4/2007 - 11:21
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La Rivoluzione

La Rivoluzione
[2007]
Testo e musica di Ascanio Celestini
Da: "Parole sante", album premiato con il Premio Ciampi 2007 come "Miglior debutto discografico dell'anno"
Testo ripreso da questo blog.

Ci sono due palazzi.

Uno è il centro commerciale con la sua bella insegna, il tetto iperbolico e le vetrate lucide che lo fanno sembrare un autogrill da superstrada per Marte. L'altro, un parallelepipedo dritto pensato da qualche geometra con le coliche è il call center. Uno è fatto per essere guardato e infatti lo vedono tutti. L'altro è invisibile un po' perché non fa piacere vederlo, un po' perché il gemello sgargiante che gli sta accanto si prende tutta l'attenzione. Però si fa sentire. Ci parli al telefono quando ti chiama a casa per venderti un aspirapolvere o un nuovo piano tariffario. Ci parli quando chiami il numero verde scritto sull'etichetta di una bevanda gassata o un assorbente interno. Accanto... (continua)
Io sono comunista… perché i comunisti sono come i marziani… qualcuno dice che i marziani sono una civiltà superiore, come i comunisti.
(continua)
9/4/2007 - 19:25
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Kabul

Kabul
Dall'album "Ufficialmente dispersi" 1993

(testo: Loredana Bertè – musica: Philippe Lèon)

"Kabul" e' un brano dedicato alla resistenza afgana, la fuga degli uomini che vanno a combattere, mentre le donne e i bambini restano in città a faccia a faccia col nemico.
Fumo e vento si alzano nel cielo
(continua)
inviata da daniela -k.d- 9/4/2007 - 15:56
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Cimetières militaires

Cimetières militaires
[1966]
(Pierre Louki - J.Bernard)
Testo ripreso da / Lyrics are reproduced from questa pagina / this page.

Pierre Louki, prolifico autore di canzoni (e anche cantante in proprio), ha goduto di grande notorietà nella Francia degli anni '60. Ha, tra le altre cose, interpretato di un intero album di Chansons pacifistes, intitolato, e la cosa non ci stupisce affatto, Le déserteur; ha scritto, oltre che per Juliette Gréco, anche per Francesca Solleville. E' morto il 3 gennaio 2007 all'età di 80 anni.

Pierre Louki, a prolific songwriter (often performing his own songs), enjoyed considerable notoriety in sixties France. Among other things, he performed a whole album of pacifist songs, called rather unamazingly Le déserteur. Although Juliette Gréco was perhaps his favorite singer, he also wrote songs for Francesca Solleville. Pierre Louki died on January 3, 2007, aged 80 years.

Les cimetières militaires
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/4/2007 - 23:17
The Capeman: un musical di Paul Simon del 1997. All'epoca un clamoroso flop, ma una storia di immigrazione, razzismo e galera da non dimenticare. Per la prima volta tradotto in italiano.
Lorenzo Masetti 6/4/2007 - 14:49
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Songs From The Capeman

Songs From The Capeman
(1997)
Words by Paul Simon & Derek Walcott
Music by Paul Simon


LA STORIA DI SALVADOR AGRON

La storia di "The Capeman" è tratta da un fatto di cronaca nera della New York City del 1959. La sera del 30 agosto di quell'anno una gang di adolescenti dell'upper West Side, i Vampires, andarono a cercare i Norsemen, una gang irlandese di Hell's Kitchen. Si imbatterono in un gruppo di giovani che non erano affiliati a nessuna banda, ma che si ritrovarono al posto sbagliato al momento sbagliato. Salvador Agron, 16 anni, accoltellò a morte due di loro. Era un alto ragazzo portoricano, che portava sempre un mantello nero con una banda rossa - da cui il nome "The Capeman". Il suo compagno Tony Hernandez che durante il combattimento aveva brandito un ombrello come arma divenne famoso come "The Umbrella Man".

Quando fu arrestato qualche giorno dopo Salvador non si mostrò pentito. "Non me ne frega... (continua)
ADIOS HERMANOS
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 6/4/2007 - 14:03
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Ήτανε μια φορά

Ήτανε μια φορά
Itane mia forá
[1966]
Στίχοι: Κώστας Φέρρης
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Άλλες ερμηνείες: Γιώργος Νταλάρας
Οι έμποροι των εθνών - 1973

Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kostas Ferris
Musica / Music / Musique / Sävel: Stavros Xarchakos
Primo interprete / First performed by: Nikos Xylouris
Album / Albumi: I émbori ton ethnón - 1973

Una canzone che, finora (3 maggio 2010), era stata presente negli "Extra" dato che non ne conoscevamo l'esatta storia. Era stata, diciamo, una "intuizione" che ci aveva spinto ad inserirla. Ci ha pensato, e chi altri, Gian Piero Testa, a raccontarcela a dovere, seppure in una...pagina doppia che dobbiamo eliminare. Eliminare sì la pagina, ma non certamente il commento che ci serve a riportare la canzone, e la sua pagina, al suo autore in proprio, togliendola doverosamente dagli "Extra" dove ha svernato fino a questo momento.... (continua)
Ήτανε μια φορά, μάτια μου, κι έναν καιρό [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/4/2007 - 13:45
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La ballata del Michè

La ballata del Michè
[1961]
Testo di Clelia Petracchi
Musica di Fabrizio De André
Lyrics by Clelia Petracchi
Music by Fabrizio De André
Single originale: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
First single issue: Karim KN103 (La ballata del Michè/La ballata dell'eroe)
In album: "Volume III" [1968]
Incisa anche da Silverio Pisu in "Ballate di ieri, ballate di oggi" (1964)


«Questa canzone è del 1961. È la prima che ho scritto [il primo singolo, "Nuvole barocche/E fu la notte", non lo considera un "suo" prodotto, NdR] e mi ha salvato la pelle; se non l'avessi scritta, probabilmente, invece di diventare un discreto cantautore, sarei diventato un pessimo penalista.»
Fabrizio De André, 1993.
(it.wikipedia)

Come per la “Canzone di Marinella”, Fabrizio De André prese lo spunto per questa canzone da un reale fatto di cronaca. E’ la storia di Michele Aiello, giovane immigrato a Genova... (continua)
Quando hanno aperto la cella
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e adriana 6/4/2007 - 08:48

Jugoslavia

[2006]
Testo e musica di Maurizio Esposito
Dall'album "Tra musica e poesia"

Ringrazio l'amico Maurizio per avermi spedito personalmente il suo CD e i testi delle canzoni. [RV]

"Questo lavoro nasce, dopo anni di impegno, grazie alla fatica che la Provincia di Cosenza ed il Comune di Castrolibero hanno voluto riservarmi; a loro deve, pertanto, andare il più vivo ringraziamento.

Grande riconoscimento devo, inoltro, a tutti coloro, che con la loro opera, aiuto e sostegno hanno consentito alle mie canzoni di prendere forme e colori: Luca Gigliotti, al quale dedico questo lavoro che senza il suo aiuto non avrebbe visto la luce, Checco Pallone ed i suoi grandi musicisti per la disponibilità e la pazienza regalatami, Marilena Baldassarre per l'indispensabile contributo informatico e tutti quanti hanno creduto in me sostenendomi con affetto e calore."

Maurizio Esposito, dal libretto dell'album
In Jugoslavia qualcosa è cambiato
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/4/2007 - 01:34
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
[1794]



L'Innu de su patriottu Sardu a sos feudatarios fu stampato clandestinamente in Corsica e diffuso in Sardegna, e divenne il canto di guerra degli oppositori sardi, passando alla storia come la Marsigliese sarda. E' composto da 376 ottonari fortemente ritmati, in lingua sarda logudorese, e ricalca contenutisticamente gli schemi della letteratura civile illuministica. L' incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurad'e moderare, Barones, sa tirannia… (Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…). Il canto si conclude con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est preziosu bentulare ("quando si leva il vento, è d'uopo trebbiare").
(Da questa pagina)

Come ci informa DonQuijote82, il canto è stato interpretato,... (continua)
1. Procurade e moderare,
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 5/4/2007 - 18:10
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Sono libero

Sono libero
[1975]
Dall'album "Del carcere"

Testo reperito nel sito di Gianni61
Ormai son già due mesi che son fuori
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 09:33
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Madame Giustizia

Madame Giustizia
[1975]
Dall'album "Del Carcere"

Testo reperito nel sito di Gianni61
Mi chiamo con un numero
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 08:35
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Non mi scrivere più

Non mi scrivere più
[1975]
Dall'album "Del carcere"

Testo reperito nel sito di Gianni61
Non mi scrivere più
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 08:09
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Tu che uscirai domani

Tu che uscirai domani
[1975]
Dall'album "Del carcere"

Testo reperito nel sito di Gianni61
Tu che uscirai domani
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 08:05
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Trasferimento

Trasferimento
[1975]
Dall'album "Del carcere"

Testo reperito nel sito di Gianni61
M'han detto stasera alle sette
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 08:01
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Io vi racconterò

Io vi racconterò
[1975]
Testo reperito nel sito di Gianni61
Album: Del carcere
Io vi racconterò
(continua)
inviata da adriana 5/4/2007 - 07:52
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América Latina ¡¡Libre!!

América Latina ¡¡Libre!!
1998
Album: Eurosis
Hermano peruano, hermano colombiano,
(continua)
inviata da Kiocciolina 5/4/2007 - 06:10

Repressione

Repressione
(1968)
EP: Valle Giulia / Repressione / Uguaglianza

con Giovanna Marini e Paolo Ciarchi

La canzone è del 1968 ed è dedicata al Aldo Braibanti, toscano, classe 1922, partigiano, comunista, ‎scrittore, sceneggiatore, poeta, ceramista, esperto mirmecologo (studioso delle formiche), un ‎intellettuale dai mille interessi che, per il solo fatto di vivere apertamente la propria omosessualità, ‎proprio quell’anno fu condannato a 9 anni di detenzione con l’accusa di aver “plagiato” un paio di ‎giovani maschi maggiorenni con cui aveva consenzientemente convissuto.‎



Il reato di “plagio”, introdotto sotto la dittatura fascista, venne poi espunto dal nostro ordinamento ‎all’inizio degli anni 80, ma questo non è stato di gran conforto a Braibanti il quale fu l’unico ‎italiano che nel dopoguerra si fece qualche anno di galera in applicazione di quell’assurda ‎fattispecie.‎
A parte alcune voci di... (continua)
Repressione repressione
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/4/2007 - 00:30
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Muri alti e inferiàe

Muri alti e inferiàe
da Ariva i barbari - 1973

Il testo è ripreso dal Deposito
Muri alti e inferiàe
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/4/2007 - 00:27
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Battan l'otto

Battan l'otto
[1907 ca.]

Uno dei più famosi canti di galera italiani, di tradizione toscana, raccolto ancora da Caterina Bueno a San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, nei primi anni '60.

L'informatore di Caterina Bueno si chiamava Renato Porri; nella pagina de La musica dell'altra Italia vengono indicati due autori, "G. Raffaelli e R.Cerretti", ma nessuna notizia abbiamo potuto reperire su di essi. Ci ripromettiamo naturalmente di approfondire le ricerche.

Il canto ha probabilmente origine nei sanguinosi scioperi delle acciaierie di Terni, che ebbero luogo nel 1907 e che provocarono episodi di repressione selvaggia da parte delle forze dell'ordine al servizio dei ceti padronali. Lo sciopero delle acciaierie di Terni fu accompagnato da una serrata; in tutto durò 93 giorni.

Ma fu soltanto un episodio dell'ondata di scioperi che coinvolse tutto il paese nel 1907. Alla fine dell'anno se ne contarono... (continua)
Battan l'otto ma saranno le nove,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 22:05
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Battan le sette e mezzo

anonimo
Si tratta di un canto di galera raccolto da Caterina Bueno in provincia di Grosseto. Il testo proviene da La musica dell'altra Italia.
Battan le sette e mezzo a la mattina,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 21:44
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Woman On The Tier (I'll See You Through)

Woman On The Tier (I'll See You Through)
[1996]
Lyrics and Music by Suzanne Vega
Testo e musica di Suzanne Vega
From/da "Nine Objects Of Desire"

Questa canzone fa parte della colonna sonora del film di Tim Robbins Dead Man Walking.

"'Dead man walking!' è l'espressione che usano comunemente i carcerieri americani per annunciare l'ultima passeggiata del condannato diretto dalla sua cella al patibolo. Un "uomo morto che cammina", a questo riduce la giustizia americana che poi infligge la condanna per mezzo di una tetra rappresentazione che ha per pubblico i familiari delle vittime dei delitti del giustiziato. È in effetti un film costruito anche per creare un senso di disgusto e un conseguente profondo disappunto verso la pratica della pena di morte, contro la quale il regista Tim Robbins, sua moglie Susan Sarandon e il loro amico Sean Penn, si battono da sempre, come attivisti politici, ben noti sotto questo profilo soprattutto... (continua)
Too hot. No air.
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 20:44
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Scacchi ner cielo

Scacchi ner cielo
Dal sito ufficiale

Siamo una compagnia di detenuti, ex-detenuti e non-detenuti. In ogni caso, al momento, ci sentiamo tutti liberi. Facciamo teatro e suoniamo rock. Raccontiamo storie che parlano di carcere. E lo facciamo col sorriso. Perché, spesso, ridendo si riflette meglio.

Vorremmo…
…comunicare il carcere in forma artistica per rompere il muro tra società dei reclusi e società dei liberi. Creando, invece, un solidissimo ponte. Realizzare tutto questo attraverso l’uso dell’espressione artistica, dell’ironia e della comicità. Della forza della parola. E della musica.
Stufi delle chiacchiere sul carcere, delle posizioni forcaiole di chi di ogni cella vorrebbe che si buttasse via la chiave ma anche nauseati da chi, nel tentativo di prendere posizioni “illuminate” su carcere e detenuti, rivolge al pubblico i più controproducenti e cariogeni sermoni pieni di inutili piagnistei. Adesso... (continua)
Dorce è 'r silenzio
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 20:08
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Aspettando il processo

Aspettando il processo
1975
Del carcere

Testo ripreso da La musica de l'altra Italia
Con le dita intrecciate
(continua)
inviata da adriana 4/4/2007 - 19:20
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137 Executions (And Not One Innocent Man)

137 Executions (And Not One Innocent Man)
While ranking extremely low in many social service areas, the great state of Texas does have one national record to be "proud" of: number one in executions! In fact, the president holds the national record for most executions while governor; 152. He also has the lead for most executions in a single year - 40 in 2000, averaging one execution every nine days. But, his "greatest" mark on history might just well be allowing two prisoners to be executed on the same day in the same prison.
Down in Texas it's a new century
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 4/4/2007 - 18:54
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Push the Button

Push the Button
Da "Land Speed Record", primo lavoro degli Hüsker Dü risalente al 1982.
Hear the sirens in the afternoon
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:26
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Newest Industry

Newest Industry
Dal doppio album "Zen Arcade" del 1984.
Been through mass destruction once, but once was not enough
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:22
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Guns At My School

Guns At My School
Dal primo album del gruppo, un live del 1982 intitolato "Land Speed Record"

Celeberrima la copertina del disco, la pancia di un aereo militare carica di bare avvolte nella bandiera a stelle e strisce...
We've got guns at my school
(continua)
inviata da Alessandro 4/4/2007 - 08:15

È troppo comodo

È troppo comodo
[1966-67]
Testo e musica di Pino Masi

"Ti ho appena offerto, prima di ogni altro mio testo, caro Lettore, quello di una canzone scritta tra il '66 ed il '67 - la mia prima, ancora ingenua, canzone - e colgo l'occasione al volo per adempiere - pur se in maniera non meditata fino a un attimo fa - anche alla seconda, non secondaria, richiesta dell'Editore (la prima fu quella di raccogliere, in un libro, tutti i testi): "...affiancare, ai versi di tutte le tue canzoni, un commento utile al Lettore per poterli 'vedere'... nel loro contesto culturale, storico, sociale." Come potevo quindi, adesso, non sottolineare subito la parola Vietnam e dire quanto forte abbia 'suonato il campanello' di quel dramma - nel '66 compivo i miei primi venti anni - per quelli della mia generazione? Fu, quello, un 'campanello' della Storia. E suonò, allora, tanto forte quanto, alle nuove generazioni, suona ora quello... (continua)
È troppo comodo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 02:15
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Il galeone

Il galeone
[1967]
Da una poesia di Belgrado Pedrini
Musica di Paola Nicolazzi

Il Galeone, Belgrado Pedrini e la "Liberazione"
di Riccardo Venturi.

"Il galeone" è una poesia che Belgrado Pedrini, anarchico carrarese, scrisse in galera, a Fossombrone, nel 1967. Il titolo originale della poesia era Schiavi. Fu poi messa in musica da Paola Nicolazzi sulla base di una canzone popolare intitolata, curiosamente, Se tu ti fai monaca; la Nicolazzi, nel trasformarla in canzone (e in uno dei più noti canti anarchici italiani di ogni tempo), ne omise però la quarta e l'ultima strofa, che così recitano:

Nessun nocchiero ardito,
sfida dei venti l’ira?
Pur sulla nave muda,
l’etere ognun sospira!
(...)
Falci del messidoro,
spighe ondeggianti al vento!
Voi siate i nostri labari,
nell’epico cimento!
Fu poi pubblicata, senz'alcuna indicazione di titolo, nel giornale Presenza anarchica, a cura dei... (continua)
Siamo la ciurma anemica
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/4/2007 - 01:24
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Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]

Storia di Rodolfo Foscati [Storia del 107]
Inseriamo da oggi la "Storia di Rodolfo Foscati", antica e terribile canzone di carcere della tradizione toscana, come canzone autonoma nell'ambito del percorso Dalle galere del mondo; finora era stata presente a complemento della pagina di Affare Dreyfus di Davide Giromini, canzone nella quale ne vengono citati i versi iniziali e finali.

La canzone ha un'origine oscura. C'è un Rodolfo Foscati patriota milanese, imprigionato durante i moti carbonari del 1821. Ce n'è un altro in San Frediano, a Firenze, protagonista di un non meglio precisato fatto di sangue e condannato all'ergastolo. Forse le due figure si sono sovrapposte, forse no; la canzone è sicuramente toscana, e rappresenta in maniera cruda i primi, terribili giorni dell'ergastolano ("Più oscura è invece la storia di Rodolfo Foscati da San Frediano, protagonista di un’altra disperata canzone narrativa sui suoi primi giorni da ergastolano.... (continua)
Caro padre, vi scrivo piangendo,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 18:45
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Le Mantellate

Le Mantellate
[1959]
Testo e musica di Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi
Incisa per la prima volta in singolo Assieme a Ma mi
Poi in "Canzoni della Mala" e in "Ornella Vanoni" (1961)



E' la campana in bronzo della Chiesa delle Mantellate che per molti secoli, con il suo rintocco, ha segnato lo scandire delle ore nella quotidianità del carcere. Attualmente il reperto storico si trova presso il museo criminologico del Ministero della Giustizia.

Alzi la mano chi conosce "Le Mantellate" e non la crede un'antica canzone popolare romana. Eppure è stata scritta nel 1959 da Giorgio Strehler e Fiorenzo Carpi per Ornella Vanoni. Tre milanesi che si mettono a scrivere una serie di canzoni della mala nei vari dialetti italiani facendo credere a tutti che si tratti di autentiche canzoni popolari; all'operazione, presentata nel 1959 al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, partecipa anche Fausto Amodei. Le Mantellate... (continua)
Le Mantellate so' delle suore
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:48
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Aria

Aria
[1999]
da "Sig. Dapatas"

Contribuisco anch'io al percorso sulle galere con questa canzone che Silvestri ha avuto il coraggio di presentare al Festival di Sanremo. Veramente suggestiva, anche perché non si capisce se l'evasione sia riuscita o se l'ergastolano sia morto. [LM]
Alle otto e un quarto di un mercoledì d'agosto
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 3/4/2007 - 17:38
Un altro nuovo percorso: Dalle galere del mondo, dedicato all'"universo-carcere" come espressione del sistema e della sua violenza repressiva. Un percorso che sarà complesso e vasto.
Riccardo Venturi 3/4/2007 - 17:26
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1968

1968
1968
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 17:08
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1945

1945
1945
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 16:59
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19

19
Il titolo si riferisce all'età media dei soldati americani che combatterono nella guerra del Vietnam.
La canzone è composta da commentatori americani e soldati insieme ad un coro femminile, che parlano della guerra del Vietnam.
19
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 16:55

Canzone di Portolongone

anonimo
Canzone di Portolongone
Si tratta della fusione di due canti differenti raccolti da Giovanna Marini: le prime quattro strofe derivano molto probabilmente da una canzone da cantastorie dell'Ottocento; l'ultima strofa è di origine meridionale.


IL CARCERE DI PORTOLONGONE
di Riccardo Venturi

Il carcere di Portolongone, ora Porto Azzurro, all'Isola d'Elba, si trova in un'antica fortezza retaggio della dominazione spagnola su quella parte dell'isola: la Fortezza Alarcón, o Forte di Focardo. Accanto alla funzione militare originaria, ha da sempre avuto quella di carcere; col tempo è divenuta l'unica.

Una lunga storia di carcere durissimo e di evasioni impossibili. Fino agli anni '60 del secolo scorso, all'ingresso della prima porta della fortezza, vi era scritta la terribile frase dantesca: Perdete ogni speranza o voi che entrate; l'edificio centrale, quello storico, veniva detto "Reclusione o Rissa". Sarebbe difficile... (continua)
Avevo quindici anni, ero bambino,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 15:43

11. Prayer Of Thankful Praise

PREGHIERA DI GRATA LODE
(continua)
inviata da Luisa 3/4/2007 - 14:31
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10,000 Years (Peace Is Now)

10,000 Years (Peace Is Now)
10.000 ANNI - LA PACE È ADESSO
(continua)
inviata da Kiocciolina 3/4/2007 - 13:59
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Bloodshed In Africa

Bloodshed In Africa
Dall'album "Jerusalem" del 1986.
Bloodshed in Africa
(continua)
inviata da Alessandro 3/4/2007 - 13:52
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Sweet Neo Con

Sweet Neo Con
DULCE NEOCONSERVADOR
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 12:36
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Bullet The Blue Sky

Bullet The Blue Sky
DISPAREN AL CIELO AZUL
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2007 - 12:28
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La mauvaise herbe

La mauvaise herbe
Перевод Константина Крутских
СОРНЯК
(continua)
inviata da Konstantin Krutskih 3/4/2007 - 11:35
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La mauvaise réputation

La mauvaise réputation
Versione russa di Konstantin Krutskih
Перевод Константина Крутских
ДУРНАЯ СЛАВА
(continua)
inviata da Konstantin Krutskih 3/4/2007 - 11:30
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Che

Che
CHE
(continua)
inviata da luisa 3/4/2007 - 00:30
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Supper's Ready

Supper's Ready
Più volte mi sono interrogato sul significato di questo immenso pezzo..non è solo una canzone contro la guerra o il male, è un inno all'amore e al bene supremo.
Francesco 2/4/2007 - 21:40
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Jusqu'à la ceinture

Jusqu'à la ceinture
mi piacerrebe molto di parlare con Riccardo Venturi, perche lui ha tradotto(?)molto bene le canzone di Graeme Allwright. Le parole e sopratutto l'atmosfera di suoi testi. Bravo, riccardo!
Mi chiamo Sylvie Dien, fa lungo tempo che sono amica con Graeme e abbiamo iscrito insieme le nuove parole per la Marsigliese. Ho scoperto oggi il sito delle canzoni contro la guerra e sono tanto contenta che ho telefonato subito a Graeme per dire a lui che esista, questo sito.E molto contento, Graeme, e me ne vado a continuare a visitare questo sito, perche non ho tutto visto ancora!!!
il mio sito è:sylviedien@hotmail.fr
forse a presto? Sylvie Dien
Sylvie Dien-FRANCIA 2/4/2007 - 20:51
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The Edge Of The World

The Edge Of The World

“To resist is to create. To create is to resist.” It’s now been 9 years since SLIVER started rocking on Belgian, French, German and Luxemburger scenes ; with always the same idea : using art and creation as resistance, music as a weapon. “Their riot scream floating like a flag,” SLIVER continue to sing their ideas with rockin’ hardcore as a soundtrack (and also in paper “communiqués” distributed for free at gigs and elsewhere). The band has played more than 100 shows in Europe since 1999 (with Feverish, Death Before Disco, Guerilla Poubelle...) and has released 6 self-produced records and now works with the Belgian label we are all liars records (distribution: Bang!) which released their latest EP: “Kamikaze” (reviewed in Rock Sound, Rock One, Abus Dangereux, Shoot me Again, Metalorgie…). As for the texts and ideas of the band, they even crossed the Atlantic Ocean and were noticed by the... (continua)
I’m standing at the top of a seventeen story building
(continua)
inviata da Ben 2/4/2007 - 18:31
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Li vidi tornare

Li vidi tornare
Il testo di "Ciao amore ciao" che Tenco presentò al festival di Sanremo del 1967 (in coppia con Dalida), poco prima del suicidio. Come si può vedere, il testo di questa pur (tristemente) famosissima canzone non ha più niente delle tematiche originali.

CIAO AMORE CIAO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/4/2007 - 16:36
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Santiago

Santiago
Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito! Santo Subito!
F. Scudellari 2/4/2007 - 12:54
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Que la tortilla se vuelva

Que la tortilla se vuelva
Allora, la prima strofa, per come la ricordo io, è quella che inizia proprio così:

Que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
que culpa tiene el tomate
que sta tranquilo en la mata
si viene un hijo de puta y lo
mete en una lata y lo
manda pa' Caracas

La hierba de los caminos
la pisan los caminantes
la hierba de los caminos
la pisan los caminantes
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero
y a la mujer del obrero la pisan
cuatro tunantes de esos
que tienen dinero

Lo senhores de la mina
se han comprado una romana
los senhores de la mina
se han comprado una romana
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero
para pesar el dinero que todita la semana
lo roban al pobre obrero

Cuando querra el Dios del Cielo
que la tortilla se vuelva
cuando querra el Dios del cielo
que la tortilla se vuelva
y los pobres comen pan comen pan
y los ricos mierda mierda
y lo pobres comen comen pan
y los ricos mierda mierda.
Salvatore 2/4/2007 - 12:08
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Andrea

Andrea
Il traduttore avverte: "Andrea ist im Italienischen ein männlicher Vorname", cioè che "Andrea" è in italiano un nome maschile (in tedesco è invece il femminile di "Andreas").
ANDREA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:23
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
TEDESCO / GERMAN [2]

Versione tedesca di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com (sito dell'amico Marcello Motta)

Si tratta di una traduzione in rima e cantabile.
DER KRIEG DES PIERO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:16
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Fiume Sand Creek

Fiume Sand Creek
UNGHERESE/HUNGARIAN - Adolfo Salomone
Magyar nyelvre fordította Adolfo Salomone


Adolfo Salomone. Sono nato a Milano, città dove risiedo tuttora, sono un insegnante; ho cominciato a conoscere Fabrizio tanti anni fa, quando ero militare, con "La buona Novella". La squisita raffinatezza della musica e soprattutto dei testi mi sconvolsero, lo riascoltai tante, tante volte e da allora acquistai tutto ciò che usciva di Fabrizio, adesso ha tutte le sue canzoni e anche il suo DVD. Io, adoratore della musica classica, ho messo un altro idolo sul mio altare, insieme a quello di Mozart, De André.

Milánóban elek, itt is születtem 1944-ben. Tanár vagyok. Amikor katona voltam (35 évvel ezelott) kezdtem Fabrizio dalait hallgatni. A zeneje es foleg a szövegei remek kifinomultsága mély hatással voltak rám. Többször hallgattam es azóta megvettem minden darabját, igy Fabrizio minden dala megvan nekem. Én, aki imádom a klasszikus zenét, az oltaromba tettem egy másik szenvedélyt, Mozart mellé, Dé André-t is. - Via del Campo
A SAND CREEK FOLYÓ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:08




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