Rifacciamo il muro di Berlino
Caro Riccardo, ci conosciamo benissimo visto che sono un tuo collega con la passione per le lingue strane, anni fa ci vedemmo e ci incontrammo diverse volte, penso non avrai difficoltà a ricordarti di chi sono... ti ricorderai anche che, tra le tante cose che abbiamo in comune, ce n'è anche una che ci vede decisamente alternativi, e cioè la politica: al tempo stesso, sai bene che detesto gli estremismi di qualunque parte ed i regimi di qualunque segno. Non è mia intenzione interferire con il tuo legittimo sito che del resto dichiara apertamente di non essere neutrale, mi permetto però di farti notare che indicare una canzone dal titolo "Rifacciamo il muro di Berlino" in una lista di canzoni contro la guerra non mi pare molto azzeccato, tu stesso ammetti che il muro di Berlino non sia stato una bella cosa ed io penso anche che si debba abbandonare ogni ambiguità e dire chiaramente se doveva... (continua)
La voce critica 30/3/2007 - 16:44
Il cuoco di Salò
Leggo tardi questo commento e devo necessariamente difendere Vecchioni dalle false accuse di faziosità. Riporto, quindi, le dichiarazioni di De Gregori stesso su "Il cuoco di Salò", che chiariscono la sua volontà di non giustificare assolutamente chi è morto dalla parte dei nazifascisti:
"Sono loro stessi che in questo canto dicono di stare dalla parte sbagliata. Credo che questo fosse un sentimento abbastanza diffuso, forse in maniera più o meno conscia fra coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica Sociale. Sicuramente sapevano di andare incontro ad una sconfitta storica, non solo ad una sconfitta militare"
(dall’intervento di Francesco De Gregori nel Convegno “Comunicare storia. Un seminario a più voci”, tenutosi ad Arezzo il 22 e il 23 febbraio 2001 e organizzato dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista “Storia e problemi contemporanei”.)
"Sono loro stessi che in questo canto dicono di stare dalla parte sbagliata. Credo che questo fosse un sentimento abbastanza diffuso, forse in maniera più o meno conscia fra coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica Sociale. Sicuramente sapevano di andare incontro ad una sconfitta storica, non solo ad una sconfitta militare"
(dall’intervento di Francesco De Gregori nel Convegno “Comunicare storia. Un seminario a più voci”, tenutosi ad Arezzo il 22 e il 23 febbraio 2001 e organizzato dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista “Storia e problemi contemporanei”.)
Antonio Piccolo 30/3/2007 - 12:59
Johnny I Hardly Knew Ye
anonimo
Vedo che c'è una piccola polemica sull'utilizzo di questa canzone nello spot SEAT, e vorrei chiarire una cosa .... lo spot non utilizza questa canzone! Mi spiego. Questa è un'antica canzone popolare irlandese, come naturalmente avrete visto dal testo e dai numerosi links presenti sulla pagina, che parla di un soldato che torna a casa dopo la guerra, più morto che vivo. Come tutte le canzoni popolari che parlino di di guerra, non può che essere profondamente antimilitarista e pacifista, ed in questo senso sicuramente tutti noi la intendiamo. Però come spesso accade, la musica e le canzoni non rimangono cristallizzate nel tempo, ma, soprattutto quando sono molto conosciute, possono essere modificate anche radicalmente. Avrete letto, nella parte della pagina dedicata al film di Kubrick, Il Dottor Stranamore, come durante la guerra civile americana, questa canzone, che probabilmente era arrivata... (continua)
29/3/2007 - 21:53
We Have All The Time In The World
CONCORDO, LA CANZONE E' STUPENDA... E "THE JACKET" E' IL MIO FILM PREFERITO... FA DAVVERO CAPIRE CHE IL TEMPO CHE ABBIAMO LO DOBBIAMO SFRUTTARE AL MEGLIO !!!
ALEXA 29/3/2007 - 17:16
What A Wonderful World
ragazzi ho ancora il nodo alla gola ..la sto ascoltando e col repit..nn riesco a staccarmi da questa canzone...direi una delle piu belle mai scritte prima...la versione ke
secondo me è la migliore è di eva cassidy...buon ascolto
secondo me è la migliore è di eva cassidy...buon ascolto
cinzia 29/3/2007 - 17:05
Merck toch hoe sterck /Pavane
Il testo completo della canzone da questa pagina. In grafia non modernizzata neppure parzialmente.
De volledige tekst van het lied, uit deze zijde
Merck toch hoe sterck is een van de bekendste Nederlandse geuzenliederen. Het is bekend geworden door de Nederlandtsche Gedenck-clanck uit 1626 van Adriaen Valerius. De melodie van 'Merck toch hoe sterck' komt van een Italiaanse dansmelodie en is dus niet gecomponeerd door Valerius. Deze ontdekking is recent gedaan door de Bergenaar Ben Goossens. De melodie wordt gebruikt als pauzeteken van Radio Nederland Wereldomroep.
Dit lied, ook wel Het Beleg van Berg-op-Zoom genoemd, is het overwinningslied over het ontzetten, op 2 oktober 1622, van Don Louis de Velasco en zijn troepen na een drie maanden durend beleg.
Het lied is het volkslied van de stad Bergen op Zoom. Het inspireerde verschillende Nederlandse en Belgische componisten, onder wie Henk Badings, Cor Kee, Jan Zwart, Staf Nees en Paul Christiaan van Westering, tot het schrijven van variaties.
De volledige tekst van het lied, uit deze zijde
Merck toch hoe sterck is een van de bekendste Nederlandse geuzenliederen. Het is bekend geworden door de Nederlandtsche Gedenck-clanck uit 1626 van Adriaen Valerius. De melodie van 'Merck toch hoe sterck' komt van een Italiaanse dansmelodie en is dus niet gecomponeerd door Valerius. Deze ontdekking is recent gedaan door de Bergenaar Ben Goossens. De melodie wordt gebruikt als pauzeteken van Radio Nederland Wereldomroep.
Dit lied, ook wel Het Beleg van Berg-op-Zoom genoemd, is het overwinningslied over het ontzetten, op 2 oktober 1622, van Don Louis de Velasco en zijn troepen na een drie maanden durend beleg.
Het lied is het volkslied van de stad Bergen op Zoom. Het inspireerde verschillende Nederlandse en Belgische componisten, onder wie Henk Badings, Cor Kee, Jan Zwart, Staf Nees en Paul Christiaan van Westering, tot het schrijven van variaties.
MERCK TOCH HOE STERCK
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 15:52
Canzone fra le guerre
Vorrei fare un appunto breve su un grande equivoco emerso più volte in questa discussione: quando si è usata l'espressione "laicista" con senso dispregiativo, s'è accostato il suo senso ad una simpatia verso l'integralismo islamico. L'equivoco nasce dal fatto che chi è laico in Italia, combatte ovviamente contro il dilagante integralismo cattolico. Ma chi è contro le istituzioni religiose, è contro tutte le istituzioni religiose e il suo discorso non si ferma certo all'Italietta. Una domanda che ci si pone, ad esempio: perché ci sono paesi in cui si possono lapidare le donne? Nessuna legge lo permetterebbe, se non ci fosse un'istituzione religiosa a consentirlo. Ecco perché combattiamo: perché un'istituzione con caratteri politici ed economici non ha nulla a che vedere con dio.
"Già la parola «cristianesimo» è un equivoco: in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.... (continua)
"Già la parola «cristianesimo» è un equivoco: in fondo è esistito un solo cristiano e questi morì sulla croce.... (continua)
Antonio Piccolo 29/3/2007 - 12:22
Stranizza d'amuri
E' una canzone meravigliosa che sprigiona una forza incredibile, incontenibile, che viene a galla e sostiene nei passi che ognuno fa nella vita. il sentimento d'amore è sempre strano e confuso, perchè il controllo cede, e perchè l'amore è il contrario della paura, ed è seminato nella semplicità di due corpi che s'attraggono, terreno in cui fiorisce puro, spontaneo e naturale... niente seghe mentali, è il corpo con il suo istinto che partorisce la verità..
Vale 28/3/2007 - 23:38
Es ist ein Schnitter, der heißt Tod
anonimo
Es ist ein Schnitter, heißt der Tod, hat Gwalt vom großen Gott.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2007 - 19:09
Enola Gay
Mi viene da piangere,la rabbia e' l'unica emozione che provo in questo attimo. No alla guerra! Basta! Pace,pace e ancora pace!
valentina 28/3/2007 - 17:58
Dunkle Wolken [Es geht ein dunkle Wolk herein]
anonimo
ES GEHT EIN DUNKELS WÖLKLEIN HEREIN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2007 - 17:15
Malarazza [Lamento di un servo ad un Santo crocifisso]
Italian translation: Riccardo Venturi
Traduction italienne: Riccardo Venturi
Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi
8-10-2018 06:03
Traduction italienne: Riccardo Venturi
Italiankielinen käännös: Riccardo Venturi
8-10-2018 06:03
MALARAZZA
(continua)
(continua)
28/3/2007 - 16:59
New New New War War War
Riccardo Venturi, 28-3-2007
La traduzione è stata completata l'8 aprile 2024 dopo che il testo originale è stato interamente trascritto grazie anche a nuovi ritrovati della scienza e della tècnica, non disponibili diciassette anni fa. Nel frattempo, i testi di Eugene Chadbourne continuano imperterriti a essere scarsamente presenti in Rete. [RV]
NUOVA NUOVA NUOVA GUERRA GUERRA GUERRA
(continua)
(continua)
28/3/2007 - 16:18
Manhattan Kaboul
Appello per la liberazione di Rahmatullah Hanefi e Adjmal Nashkbandi
Ci uniamo all' appello di Emergency per la liberazione di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah.
Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, non è ancora tornato alla sua famiglia.
Firmate numerosi!
Ci uniamo all' appello di Emergency per la liberazione di Rahmatullah Hanefi. Il responsabile afgano dell'ospedale di Emergency a Lashkargah.
Adjmal Nashkbandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo, non è ancora tornato alla sua famiglia.
Firmate numerosi!
Lo STAFF delle CCG / AWS STAFF 27/3/2007 - 13:46
Sia maledetto chi ha trovato la spada
Senza parole, ci sarebbe da restare attaccati a questo sito per giorni di fila...l'unica volta che la mia prof di storia ha avuto ragione, perchè ne ha parlato lei in classe...davvero da restare sbalorditi per cosa avete saputo fare...
Alice, 17 anni, Verona 27/3/2007 - 01:22
Conquistadores destruyen Itzá
26 marzo 2007
I CONQUISTADORES DISTRUGGONO ITZÁ
(continua)
(continua)
26/3/2007 - 18:16
L'Internationale
GRECO / GREEK [1 - Polytonic]
I noticed that you have a monotonic Greek version of the Internationale but not a polytonic one. The monotonic reform has been one of the big mistakes, one of the big criminal acts of the last 25 years and many people are fighting against it.
I would appreciate if you could add also a polytonic version of the Internationale
Yannis Haralambous
I would appreciate if you could add also a polytonic version of the Internationale
Yannis Haralambous
Η ΔΙΕΘΝΗΣ
(continua)
(continua)
inviata da Yannis Haralambous 26/3/2007 - 10:08
Su in collina
[2007]
Dalla poesia in bolognese Môrt in culéṅna di Gastone Vandelli
Traduzione di Francesco Guccini
Musica di Juan Carlos "Flaco" Biondini
incisa nell'album "L'ultima Thule" (2012) e dai Gang in "La Rossa Primavera" (2011)
Alla ghironda Paolo Simonazzi
"Ogni tanto capita di scrivere una canzone nuova, e ho scritto una canzone nuova. O meglio, ho trovato una poesia scritta in dialetto bolognese e l'ho tradotta in italiano. Flaco ha musicato questa poesia in modo molto emozionante; Flaco ha musicato questi bellissimi versi, ed è una poesia che parlava della guerra partigiana, con dei personaggi che si chiamavano con dei nomi di battaglia: 'Pedro', 'Cassio', 'il figlio del Biondo', 'il Brutto'…siamo in un curioso periodo di revisionismo, e siamo in un periodo in cui cercano…in qui qualcuno cerca di equiparare i combattenti della repubblica di Salò ai partigiani. Io dico che, con tutti... (continua)
Dalla poesia in bolognese Môrt in culéṅna di Gastone Vandelli
Traduzione di Francesco Guccini
Musica di Juan Carlos "Flaco" Biondini
incisa nell'album "L'ultima Thule" (2012) e dai Gang in "La Rossa Primavera" (2011)
Alla ghironda Paolo Simonazzi
"Ogni tanto capita di scrivere una canzone nuova, e ho scritto una canzone nuova. O meglio, ho trovato una poesia scritta in dialetto bolognese e l'ho tradotta in italiano. Flaco ha musicato questa poesia in modo molto emozionante; Flaco ha musicato questi bellissimi versi, ed è una poesia che parlava della guerra partigiana, con dei personaggi che si chiamavano con dei nomi di battaglia: 'Pedro', 'Cassio', 'il figlio del Biondo', 'il Brutto'…siamo in un curioso periodo di revisionismo, e siamo in un periodo in cui cercano…in qui qualcuno cerca di equiparare i combattenti della repubblica di Salò ai partigiani. Io dico che, con tutti... (continua)
Pedro, Cassio e poi me, quella mattina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2007 - 20:50
Valparaiso 10/09/1973
Testo ripreso da questa pagina del sito ufficiale
Valparaiso è una fetta di terra,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/3/2007 - 10:19
Disastro aereo sul canale di Sicilia
Se desiderate conoscere qualche cosa sul disastro aereo di Montagna Longa andate su www.montagnalonga.it
Lucio 24/3/2007 - 22:26
Ruina de México en Tlatelolco
anonimo
Per le strade solo giacciono dardi spezzati,
(continua)
(continua)
24/3/2007 - 22:18
Il vestito del violinista
una canzone asciutta,che spazza via ogni retorica sulla guerra, una fusione perfetta tra musica e lirica che riesce a suscitarmi ogni volta che l'ascolto emozioni esatte; amarezza, desolazione, rabbia, rassegnazione, poi speranza per il futuro, la necessità di credere, la fame d'amore.
Niente d'aggiungere niente da togliere.
questo al mio modesto parere.
saluti stefano
Niente d'aggiungere niente da togliere.
questo al mio modesto parere.
saluti stefano
stefano rezza 24/3/2007 - 19:48
Ω γέρο νέγρο Τζιμ
Questa canzone non e anonima. musica di Manos Loizos su testo del poeta greco Giannis Negrepontis.
o trelos 24/3/2007 - 12:57
Torches
This was written shortly following the artist's fifteenth birthday, inspired by the pain of genocide. in the original printing, no title is given, and the first line is in bold print.
in the dark of the night, the torches came.
(continua)
(continua)
inviata da Marie Amina 24/3/2007 - 02:46
Il vecchio e il bambino
Streghe, maghi, incantesimi... qualche volta materializzati... forse nei sogni. Come le capanne di aghi di pino.
Lizzie 24/3/2007 - 00:42
Les steppes claires
Il y avait des steppes claires
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 23/3/2007 - 18:18
Train
1990
dal primo album della band, No Depression
dal primo album della band, No Depression
A quarter after two
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 13:23
Percorsi:
Treni
Ruina de México en Tlatelolco
anonimo
Questo bellissimo documento, che evidentemente ha attraversato indenne quattro secoli di storia per arrivare a noi in tutta la sua tensione epica e la sua tragica attualità, è un icnocuícatl, un "canto triste" della Conquista: un poeta azteco descrive, con uno straordinario senso drammatico, gli ultimi giorni dell'assedio di Tenochtitlán (Tlatelolco, Cholula).
Per la precisione è l'unione di parti di due diversi poemi:
- "Se ha perdido el pueblo Mexica" 1523 ("Cantares Mexicanos", Biblioteca Nacional de México)
[...]
Llorad, amigos mios,
tened entendido que con estos hechos
hemos perdido la nación mexicana.
iEl agua se ha acedado, se acedó la comida!
Esto es lo que ha hecho el Dador de la vida en Tlatelolco.
Piangete, amici miei,
sappiate che con questi fatti
abbiamo perso la nazione messicana.
L’acqua si è inacidita, è diventato acido il cibo!
Questo ha compiuto il Creatore... (continua)
Per la precisione è l'unione di parti di due diversi poemi:
- "Se ha perdido el pueblo Mexica" 1523 ("Cantares Mexicanos", Biblioteca Nacional de México)
[...]
Llorad, amigos mios,
tened entendido que con estos hechos
hemos perdido la nación mexicana.
iEl agua se ha acedado, se acedó la comida!
Esto es lo que ha hecho el Dador de la vida en Tlatelolco.
Piangete, amici miei,
sappiate che con questi fatti
abbiamo perso la nazione messicana.
L’acqua si è inacidita, è diventato acido il cibo!
Questo ha compiuto il Creatore... (continua)
Maria Cristina Costantini 23/3/2007 - 13:17
El confort no reconforta
Dall'album del gruppo di Barcellona, "Techarí" del 2006.
Este es un tiempo propicio pa la modestia
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 12:45
Piedras contra Tanques
Un brano dall'ultimo album intitolato "Techarí" (2006)
Testo trovato sul sito ufficiale del gruppo
(ci sono pure le traduzioni in molte lingue, compreso il wolof e l'arabo, scaricabili in formato pdf)
Me podeis explicar como surgió la canción "Piedras contra tanques", quién la escribió y por qué y quién preparó el montaje de video que ví en uno de vuestros conciertos? Gracias
Panko: De repente dieron un reportaje por la Tv sobre Palestina en el cual se veía a chavalitos muy jóvenes tirando piedras a tanques de última generación. Me fui a mi pequeño estudio, en casa, e hice una base bastante cañera. Se la pasé a Marina, que curiosamente había visto el mismo reportaje, u otro similar, y aportó cualqueir situación en la que los más humildes se ven explotados por los más pretenciosos. Y de ahí surgió la mutación de la canción "Piedras contra Tanques". El montaje en directo es de André Cruz, sobre un video de unos animadores cubanos que hicieron el video del tema con la remezcla.
Entrevista digital
Testo trovato sul sito ufficiale del gruppo
(ci sono pure le traduzioni in molte lingue, compreso il wolof e l'arabo, scaricabili in formato pdf)
Me podeis explicar como surgió la canción "Piedras contra tanques", quién la escribió y por qué y quién preparó el montaje de video que ví en uno de vuestros conciertos? Gracias
Panko: De repente dieron un reportaje por la Tv sobre Palestina en el cual se veía a chavalitos muy jóvenes tirando piedras a tanques de última generación. Me fui a mi pequeño estudio, en casa, e hice una base bastante cañera. Se la pasé a Marina, que curiosamente había visto el mismo reportaje, u otro similar, y aportó cualqueir situación en la que los más humildes se ven explotados por los más pretenciosos. Y de ahí surgió la mutación de la canción "Piedras contra Tanques". El montaje en directo es de André Cruz, sobre un video de unos animadores cubanos que hicieron el video del tema con la remezcla.
Entrevista digital
Ordena ya la casa del alma
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 12:32
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Breaker
Da "Drums and Guns" del 2007
Our bodies break
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 10:51
Cambierà
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 123. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 123. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Eppure anche oggi il padrone non sente ragioni
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:48
Bella bimba
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 121. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Testo e musica di Alfredo Bandelli
dallo spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio"
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 121. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
"Gli ultimi fiori di maggio" è lo spettacolo tenuto a Firenze il 12 settembre 1988 nell'ambito della festa nazionale dell'Unità da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo, ambedue alla chitarra. Tutte le canzoni erano state composte da Alfredo Bandelli.
Dove vai con tanto affanno
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:43
Violent Past
Il brano che chiude l'ultimo, recentissimo lavoro dei Low, "Drums and Guns".
All I can do is fight
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 10:36
Gli strateghi del vento
[1991]
Testo di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 146. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
E' un testo scritto da Alfredo Bandelli nel 1991 con l'intenzione, poi non realizzata, di musicarlo. Si ispira alla cosiddetta "prima guerra del Golfo", scatenata nel gennaio 1991 contro l'Iraq da una coalizione di potenze occidentali capeggiata dagli Stati Uniti".
Testo di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 146. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
E' un testo scritto da Alfredo Bandelli nel 1991 con l'intenzione, poi non realizzata, di musicarlo. Si ispira alla cosiddetta "prima guerra del Golfo", scatenata nel gennaio 1991 contro l'Iraq da una coalizione di potenze occidentali capeggiata dagli Stati Uniti".
Gli strateghi del vento
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 10:36
Pretty People
E' il brano che apre l'ultimo lavoro dei Low, "Drums and Guns", uscito il 20 marzo 2007.
All soldiers
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 10:25
C.I.A. Criminals In Action
Zack De La Rocha con The Last Emperor e KRS-One...
Certo che qui i RATM sono molto, molto lontani però il testo mi pare significativo...
Dalla compilation "Lyricist Lounge, Volume One" del 1998.
Certo che qui i RATM sono molto, molto lontani però il testo mi pare significativo...
Dalla compilation "Lyricist Lounge, Volume One" del 1998.
Yeh! yeh! yeh! yeh! yeh! yeh!
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 23/3/2007 - 09:08
La colomba
[1988]
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 81. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
La musica della canzone "La colomba" sarà ripresa nella canzone "Le ali della colomba", presentata il 12 settembre 1988 alla Festa nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo. (dalle note presenti nel libro).
Testo e musica di Alfredo Bandelli
Il testo è riprodotto da: Alfredo Bandelli, Musica e utopia, edizioni Grandevetro, Santa Croce sull'Arno, 2006, p. 81. Così come la foto di Alfredo che qui compare, anche questo libro mi è stato donato da Gildo dei Fantardi in una serata che definire speciale è assai riduttivo. A lui e ad Evelin vanno due grandi, enormi abbracci. [RV]
La musica della canzone "La colomba" sarà ripresa nella canzone "Le ali della colomba", presentata il 12 settembre 1988 alla Festa nazionale dell'Unità di Firenze nello spettacolo "Gli ultimi fiori di maggio", tenuto da Alfredo Bandelli e Luigi Cunsolo. (dalle note presenti nel libro).
Voglio cantare la storia
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 02:39
What's Happening Here
A contemporary nod to Marvin Gaye's "What's Going On" about the war in Iraq. Please note this song was written with Leah Andreone and Dan Navarro.
Teacher Teacher did you not behave
(continua)
(continua)
inviata da Jamie Green 23/3/2007 - 02:36
Lettera di un soldato
LETTRE D'UN SOLDAT
(continua)
(continua)
inviata da Daniel Bellucci (Nizza 22 marzo 2007. rassegnato. non mi hanno certo capito. peggio per loro) Nissa. 22/3/2007 - 20:43
Bella Ciao
anonimo
Email di Gin per conoscenza: Bologna, 20-03-07.
Lettera al DIRETTORE del “QUOTIDIANO NAZIONALE”. (Carlino – Bologna). (Nazione – Firenze). (Giorno – Milano).
Oggetto:
“BELLA CIAO” NON E’ NATA IN CECOSLOVACCHIA, MA E’ STATA DIFFUSA MONDIALMENTE IN CECOSLOVACCHIA.
Caro Direttore,
oggi (20 marzo 2007) sul Resto del Carlino (Quotidiano Nazionale)
a pagina 13, nella rubrica “Commenti” ho letto un articoletto dello storico Arrigo Petacco intitolato << Ma i partigiani non cantavano “Bella Ciao >>, il quale (sbagliando) scrive che “Bella Ciao” non è nata in Italia ma è “nata in Cecoslovacchia durante l’occupazione tedesca”.
Caro Direttore, siccome non ho l’indirizzo di Petacco vi prego di fargli avere queste mie righe, ove affermo che invece “Bella Ciao” è nata durante la Resistenza, nella “Repubblica Partigiana di Montefiorino” (vissuta 50 giorni: dalla metà di giugno all’inizio... (continua)
Lettera al DIRETTORE del “QUOTIDIANO NAZIONALE”. (Carlino – Bologna). (Nazione – Firenze). (Giorno – Milano).
Oggetto:
“BELLA CIAO” NON E’ NATA IN CECOSLOVACCHIA, MA E’ STATA DIFFUSA MONDIALMENTE IN CECOSLOVACCHIA.
Caro Direttore,
oggi (20 marzo 2007) sul Resto del Carlino (Quotidiano Nazionale)
a pagina 13, nella rubrica “Commenti” ho letto un articoletto dello storico Arrigo Petacco intitolato << Ma i partigiani non cantavano “Bella Ciao >>, il quale (sbagliando) scrive che “Bella Ciao” non è nata in Italia ma è “nata in Cecoslovacchia durante l’occupazione tedesca”.
Caro Direttore, siccome non ho l’indirizzo di Petacco vi prego di fargli avere queste mie righe, ove affermo che invece “Bella Ciao” è nata durante la Resistenza, nella “Repubblica Partigiana di Montefiorino” (vissuta 50 giorni: dalla metà di giugno all’inizio... (continua)
gin di bologna [Gianfranco Ginestri] 22/3/2007 - 17:55
We Want It All
Produced by Mickey Petralia, Zack de la Rocha & Trent Reznor
Album Songs and Artists That Inspired Fahrenheit 9/11
Album Songs and Artists That Inspired Fahrenheit 9/11
Throwing flowers on a casket of our broken dreams
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/3/2007 - 00:43
Throw Down Your Arms
Album: Dry & Heavy
Burning Spear e Sinead O'Connor
Negli ultimi mesi dello scorso anno aveva destato parecchio scalpore, soprattutto negli ambienti reggae, la notizia di una sorta di conversione Rasta da parte della cantante irlandese Sinead O’Connor, dell’avere preso Burning Spear come suo ‘guru’ musicale e spirituale e della uscita di un suo nuovo CD tutto composto di sue versioni di classici del vecchio roots. A proposito di Burning Spear, il CD prende il nome di una sua nota canzone e su dodici canzoni il songwriting del grande artista e’ rappresentato ben cinque volte in ‘Throw down your arms’. Sinead ha creduto di andare sul sicuro scegliendo Sly & Robbie come produttori, volando con loro in Giamaica e scegliendo un impressionante repertorio di capolavori del roots reggae degli anni ’70 da omaggiare in modo molto fedele. Quello di cui questa artista non ha tenuto conto e’... (continua)
Burning Spear e Sinead O'Connor
Negli ultimi mesi dello scorso anno aveva destato parecchio scalpore, soprattutto negli ambienti reggae, la notizia di una sorta di conversione Rasta da parte della cantante irlandese Sinead O’Connor, dell’avere preso Burning Spear come suo ‘guru’ musicale e spirituale e della uscita di un suo nuovo CD tutto composto di sue versioni di classici del vecchio roots. A proposito di Burning Spear, il CD prende il nome di una sua nota canzone e su dodici canzoni il songwriting del grande artista e’ rappresentato ben cinque volte in ‘Throw down your arms’. Sinead ha creduto di andare sul sicuro scegliendo Sly & Robbie come produttori, volando con loro in Giamaica e scegliendo un impressionante repertorio di capolavori del roots reggae degli anni ’70 da omaggiare in modo molto fedele. Quello di cui questa artista non ha tenuto conto e’... (continua)
Throw down your arms and come,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/3/2007 - 00:36
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