Andrea
Ulteriore versione tedesca (cantabile!) di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com.
Il traduttore avverte: "Andrea ist im Italienischen ein männlicher Vorname", cioè che "Andrea" è in italiano un nome maschile (in tedesco è invece il femminile di "Andreas").
ANDREA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:23
La guerra di Piero
TEDESCO / GERMAN [2]
Versione tedesca di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com (sito dell'amico Marcello Motta)
Si tratta di una traduzione in rima e cantabile.
Versione tedesca di Christian Rafelsberger da faberdeandre.com (sito dell'amico Marcello Motta)
Si tratta di una traduzione in rima e cantabile.
DER KRIEG DES PIERO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 22:16
Mediterráneo
Mediterraneo è decisamente una delle più belle poesie di Serrat - stante il nobile scopo, ascoltarla (soprattutto nella versione duettata con Ana Belén) solcando le onde del Mare Nostrum, entrando dalla e Colonne d'Ercole (Algeciras) e proseguendo fino al Mar Nero (Istanbul) è una sensazione di libertà e non solo spaziale.
Ironia della sorte: ho ascoltato per puro caso questa canzone per la prima volta nel 1990, avevo dimenticato le cuffie alle orecchie addomertandomi quando mi sono risvegliato al suono dolce di questa canzone, costeggiavamo la costa del Sol diretti oltre Algeciras...
Ironia della sorte: ho ascoltato per puro caso questa canzone per la prima volta nel 1990, avevo dimenticato le cuffie alle orecchie addomertandomi quando mi sono risvegliato al suono dolce di questa canzone, costeggiavamo la costa del Sol diretti oltre Algeciras...
Pasquale G. (grazie a T.R.W.) 1/4/2007 - 21:46
Pontelandolfo
In questo link del Comune di Pontelandolfo viene raccontato quel che avvenne a Pontelandolfo nel 1861, vedete voi se copiare/incollare il contenuto o mettere solo il link.
(Boriz)
Il link è sicuramente molto interessante per ricostruire gli avvenimenti di Pontelandolfo, e corredato da un'ottima iconografia. Ciononostante, non potrei ricopiarlo espungendo i passi del testo che mi stanno assai poco simpatici, in primis quello finale; questa sarebbe un'operazione scorretta. Preferisco quindi lasciare esclusivamente il link, lasciando alla coscienza di tutti il giudizio su ciò che vi viene espresso; personalmente, di certo "meridionalismo" a base di Borboni e santa religione mi sarei un po' caramellato i coglioni (appunto ovviamente non rivolto a te, Boriz; ci tengo a specificarlo). Così come tengo ovviamente a specificare che gli avvenimenti di Pontelandolfo restano comunque un vomitevole... (continua)
(Boriz)
Il link è sicuramente molto interessante per ricostruire gli avvenimenti di Pontelandolfo, e corredato da un'ottima iconografia. Ciononostante, non potrei ricopiarlo espungendo i passi del testo che mi stanno assai poco simpatici, in primis quello finale; questa sarebbe un'operazione scorretta. Preferisco quindi lasciare esclusivamente il link, lasciando alla coscienza di tutti il giudizio su ciò che vi viene espresso; personalmente, di certo "meridionalismo" a base di Borboni e santa religione mi sarei un po' caramellato i coglioni (appunto ovviamente non rivolto a te, Boriz; ci tengo a specificarlo). Così come tengo ovviamente a specificare che gli avvenimenti di Pontelandolfo restano comunque un vomitevole... (continua)
1/4/2007 - 19:47
Victor Jara
è una canzone stupenda, ogni volta che l'ascolto mi sale un brivido su per la schiena
VICTOR JARA
(continua)
(continua)
inviata da matteo88 1/4/2007 - 17:45
Franz è il mio nome
[1976]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Da "La torre di Babele"
La torre di Babele è il 4° album in studio di Edoardo Bennato. Sia testi che musiche sono di Edoardo Bennato, così come gli arrangiamenti, eccetto la numero 2, Venderò, il cui testo è stato composto da Eugenio Bennato, fratello dell'autore. Disco di successo grazie alla canzone trainante (cantautore,ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati), si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente lp Io che non sono l'imperatore.I testi spaziano dalla crisi della Germania del muro, spaccata in due da due regimi speculari (Franz è il mio nome), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Da "La torre di Babele"
La torre di Babele è il 4° album in studio di Edoardo Bennato. Sia testi che musiche sono di Edoardo Bennato, così come gli arrangiamenti, eccetto la numero 2, Venderò, il cui testo è stato composto da Eugenio Bennato, fratello dell'autore. Disco di successo grazie alla canzone trainante (cantautore,ironica sbeffeggiatura del culto della personalità dei musicisti impegnati), si presenta come una raccolta di pezzi a tinte scure, quasi grotteschi, proseguendo la poetica surreale del precedente lp Io che non sono l'imperatore.I testi spaziano dalla crisi della Germania del muro, spaccata in due da due regimi speculari (Franz è il mio nome), ad allusioni non tanto velate sulla connivenza fra dittature sudamericane e governi democratici occidentali (Fandango), attacchi al perbenismo (Quante brave persone) e quadretti di delirio... (continua)
Franz è il mio nome e vendo la libertà
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/4/2007 - 17:29
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
Maledetto sia Copernico
Un tempo avevano punti fissi
(continua)
(continua)
inviata da Mincio Attila Eugenio 1/4/2007 - 13:30
Cantata Santa María de Iquique
La escuela Santa María, canta de día, pena de noche nos comentaba "Pachín Advis" amigo y compañero de colegio.
Durante el día hay alumnos que ignoran la tragedia del suelo que pisan, en la noche el silencio se acompaña con las voces de aquellos que no pudieron callar.
Así íbamos escuchando sus relatos que pronto los transformaría, en una plegaría inolvidable de la tragedia nortina.
Al obrero, su mujer e hijos de la pampa, nunca se podrá hacer un monumento más glorioso que el canto a su muerte, de PACHIN ADVIS.
Con el cariño de siempre, gracias amigo, un pampino de Rosario de Huara, Iquique 2007
(Jorge Múñoz Salgado)
L'amico e compagno pampino Jorge Múñoz Salgado non deve essere soltanto ringraziato per questo suo commento (cosa che, comunque, facciamo con tutto il cuore); al suo commento deve essere dato il giusto risalto. Ci ha scritto una persona che è stata compagno di collegio di... (continua)
Durante el día hay alumnos que ignoran la tragedia del suelo que pisan, en la noche el silencio se acompaña con las voces de aquellos que no pudieron callar.
Así íbamos escuchando sus relatos que pronto los transformaría, en una plegaría inolvidable de la tragedia nortina.
Al obrero, su mujer e hijos de la pampa, nunca se podrá hacer un monumento más glorioso que el canto a su muerte, de PACHIN ADVIS.
Con el cariño de siempre, gracias amigo, un pampino de Rosario de Huara, Iquique 2007
(Jorge Múñoz Salgado)
L'amico e compagno pampino Jorge Múñoz Salgado non deve essere soltanto ringraziato per questo suo commento (cosa che, comunque, facciamo con tutto il cuore); al suo commento deve essere dato il giusto risalto. Ci ha scritto una persona che è stata compagno di collegio di... (continua)
1/4/2007 - 06:01
L'ot ed setember
[1978]
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "S'at ven in meint", album interamente in dialetto sassolese.
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "S'at ven in meint", album interamente in dialetto sassolese.
L'ot ed setember d'un dè pin ed saul
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/3/2007 - 13:53
Che
Album: True Stories (1973)
One morning in Bolivia
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 30/3/2007 - 18:43
Percorsi:
Che Guevara
De Dulle Griet
[1980]
Woorden en muziek / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
'De Dulle Griet' is een tekst van Wannes van de Velde, gebaseerd op een traditionele melodie. De dame in kwestie wordt ook wel eens het vrouwelijk symbool van de oorlog genoemd, en is in die hoedanigheid al een schitterend vereeuwigd op een schilderij van Pieter Brueghel. Ook in later eeuwen blijkt ze een onuitputtelikjke bron van inspiratie te zijn voor uiteenlopende zaken. Zoals bij voorbeeld: een strip (Suske & Wiske en de Dulle Griet), een bier (Dulle Griet van de Scheldebrouwerij in Westmaas), een folkband, verschillende kaffees in Nederland & België en een kanon in Gent. Buiten categorie vernoemen we ook nog de friettent 'De Dulle Friet', ook te vinden in Gent.
(Uit antekeningen van Wè-nun Henks cd "Bar", 2002)
Woorden en muziek / Lyrics and music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Wannes van de Velde
'De Dulle Griet' is een tekst van Wannes van de Velde, gebaseerd op een traditionele melodie. De dame in kwestie wordt ook wel eens het vrouwelijk symbool van de oorlog genoemd, en is in die hoedanigheid al een schitterend vereeuwigd op een schilderij van Pieter Brueghel. Ook in later eeuwen blijkt ze een onuitputtelikjke bron van inspiratie te zijn voor uiteenlopende zaken. Zoals bij voorbeeld: een strip (Suske & Wiske en de Dulle Griet), een bier (Dulle Griet van de Scheldebrouwerij in Westmaas), een folkband, verschillende kaffees in Nederland & België en een kanon in Gent. Buiten categorie vernoemen we ook nog de friettent 'De Dulle Friet', ook te vinden in Gent.
(Uit antekeningen van Wè-nun Henks cd "Bar", 2002)
Die onder alle vrouwen, het minst is te vertrouwen
(continua)
(continua)
inviata da jacopo (laverdure) 30/3/2007 - 18:41
Il cuoco di Salò
Leggo tardi questo commento e devo necessariamente difendere Vecchioni dalle false accuse di faziosità. Riporto, quindi, le dichiarazioni di De Gregori stesso su "Il cuoco di Salò", che chiariscono la sua volontà di non giustificare assolutamente chi è morto dalla parte dei nazifascisti:
"Sono loro stessi che in questo canto dicono di stare dalla parte sbagliata. Credo che questo fosse un sentimento abbastanza diffuso, forse in maniera più o meno conscia fra coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica Sociale. Sicuramente sapevano di andare incontro ad una sconfitta storica, non solo ad una sconfitta militare"
(dall’intervento di Francesco De Gregori nel Convegno “Comunicare storia. Un seminario a più voci”, tenutosi ad Arezzo il 22 e il 23 febbraio 2001 e organizzato dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista “Storia e problemi contemporanei”.)
"Sono loro stessi che in questo canto dicono di stare dalla parte sbagliata. Credo che questo fosse un sentimento abbastanza diffuso, forse in maniera più o meno conscia fra coloro che avevano scelto di militare nella Repubblica Sociale. Sicuramente sapevano di andare incontro ad una sconfitta storica, non solo ad una sconfitta militare"
(dall’intervento di Francesco De Gregori nel Convegno “Comunicare storia. Un seminario a più voci”, tenutosi ad Arezzo il 22 e il 23 febbraio 2001 e organizzato dall’Assessorato ai Beni e Attività culturali della Provincia di Arezzo e dalla rivista “Storia e problemi contemporanei”.)
Antonio Piccolo 30/3/2007 - 12:59
Johnny I Hardly Knew Ye
anonimo
Vedo che c'è una piccola polemica sull'utilizzo di questa canzone nello spot SEAT, e vorrei chiarire una cosa .... lo spot non utilizza questa canzone! Mi spiego. Questa è un'antica canzone popolare irlandese, come naturalmente avrete visto dal testo e dai numerosi links presenti sulla pagina, che parla di un soldato che torna a casa dopo la guerra, più morto che vivo. Come tutte le canzoni popolari che parlino di di guerra, non può che essere profondamente antimilitarista e pacifista, ed in questo senso sicuramente tutti noi la intendiamo. Però come spesso accade, la musica e le canzoni non rimangono cristallizzate nel tempo, ma, soprattutto quando sono molto conosciute, possono essere modificate anche radicalmente. Avrete letto, nella parte della pagina dedicata al film di Kubrick, Il Dottor Stranamore, come durante la guerra civile americana, questa canzone, che probabilmente era arrivata... (continua)
29/3/2007 - 21:53
Merck toch hoe sterck /Pavane
Da/uit "Bar" [2002]
Trad.uit XVII. eeuw [1626], arr. Wè-nun Henk
Tekst van Adriaen (Adrianus) Valerius, uit de Nederlandtsche Gedenck-clanck
Trad., XVII secolo [1626], arr. Wè-nun Henk
Testo di Adriaen (Adrianus) Valerius, dal Nederlandtsche Gedenck-clanck
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Toen Adriaen Valerius in 1625 stierf had hij niet zijn magnum opus, de 'Nederlandsche Gedenck-klanck' voltooid. In het boek, dat een jaar na zijn dood door zijn zoon werd uitgegeven, geeft hij de geschiedenis van de 80-jarige oorlog weer (die toen overigens nog 'maar' 57 jaar geduurd had, ze hadden dus nog even te gaan), afgewisseld met prenten en liedjes. De teksten van de liedjes schreef hij zelf, maar... (continua)
Trad.uit XVII. eeuw [1626], arr. Wè-nun Henk
Tekst van Adriaen (Adrianus) Valerius, uit de Nederlandtsche Gedenck-clanck
Trad., XVII secolo [1626], arr. Wè-nun Henk
Testo di Adriaen (Adrianus) Valerius, dal Nederlandtsche Gedenck-clanck
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Toen Adriaen Valerius in 1625 stierf had hij niet zijn magnum opus, de 'Nederlandsche Gedenck-klanck' voltooid. In het boek, dat een jaar na zijn dood door zijn zoon werd uitgegeven, geeft hij de geschiedenis van de 80-jarige oorlog weer (die toen overigens nog 'maar' 57 jaar geduurd had, ze hadden dus nog even te gaan), afgewisseld met prenten en liedjes. De teksten van de liedjes schreef hij zelf, maar... (continua)
Merck toch, hoe sterck nu in 't werck sich al steld,
(continua)
(continua)
inviata da Jacopo 29/3/2007 - 15:28
Het jong soldaatje
Da/uit "Bar" [2002]
Trad., arr. Wè-nun Henk
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Ook in onze nieuwe tijd blijkt het een actueel thema, kindsoldaten die in alle delen van de wereld in de strijd worden geworpen. Hoewel de hoofdpersoon in dit lied inmiddels de respectabele leeftijd van 22 jaren heeft bereikt – en dus oud genoeg om te sneuvelen – had hij waarschijnlijk liever nog 50 jaar doorgeleefd. 'Het Jong Soldaatje' is en lied dat Harrie Franken optekende in Bladel (Noord-Brabant), maar hij noteerde er ook bij dat het oorspronkelijk afkomstig zou zijn uit Zwitserland (en die informatie komt dan weer uit de Duitse bundel 'Der Zupfgeigenhansl', Leipzig, 1939). Met een lichte melodische afwijhet... (continua)
Trad., arr. Wè-nun Henk
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Ook in onze nieuwe tijd blijkt het een actueel thema, kindsoldaten die in alle delen van de wereld in de strijd worden geworpen. Hoewel de hoofdpersoon in dit lied inmiddels de respectabele leeftijd van 22 jaren heeft bereikt – en dus oud genoeg om te sneuvelen – had hij waarschijnlijk liever nog 50 jaar doorgeleefd. 'Het Jong Soldaatje' is en lied dat Harrie Franken optekende in Bladel (Noord-Brabant), maar hij noteerde er ook bij dat het oorspronkelijk afkomstig zou zijn uit Zwitserland (en die informatie komt dan weer uit de Duitse bundel 'Der Zupfgeigenhansl', Leipzig, 1939). Met een lichte melodische afwijhet... (continua)
Ik ben een jong soldaatje van 22 jaren
(continua)
(continua)
inviata da Jacopo 29/3/2007 - 15:23
My Neighbors In Delray
[2001]
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "Recognition"
rodmacdonald.net
"A song in the aftermath of September 11" - Rod MacDonald
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "Recognition"
rodmacdonald.net
"A song in the aftermath of September 11" - Rod MacDonald
My neighbors in Delray ate on Federal Highway
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 15:13
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
Who Built The Bomb? (That Blew Oklahoma City Down)
[1996]
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "And Then He Woke Up"
rodmacdonald.net
THE OKLAHOMA CITY BOMBING
from en.wikipedia
The Oklahoma City bombing was a terrorist attack on April 19, 1995 aimed at the Alfred P. Murrah Federal Building, a U.S. government office complex in downtown Oklahoma City, Oklahoma. The attack claimed 168 lives and left over 800 injured. Until September 11, 2001, it was the deadliest act of terrorism within the U.S. borders.
Within days after the bombing, Timothy McVeigh and Terry Nichols were arrested for their role in the bombing. Investigators determined that McVeigh and Nichols were sympathizers of an anti-government militia movement and that that their motive was to avenge the government's handling of the Waco and Ruby Ridge incidents. McVeigh was executed by lethal injection on June 11, 2001; Nichols was sentenced... (continua)
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "And Then He Woke Up"
rodmacdonald.net
THE OKLAHOMA CITY BOMBING
from en.wikipedia
The Oklahoma City bombing was a terrorist attack on April 19, 1995 aimed at the Alfred P. Murrah Federal Building, a U.S. government office complex in downtown Oklahoma City, Oklahoma. The attack claimed 168 lives and left over 800 injured. Until September 11, 2001, it was the deadliest act of terrorism within the U.S. borders.
Within days after the bombing, Timothy McVeigh and Terry Nichols were arrested for their role in the bombing. Investigators determined that McVeigh and Nichols were sympathizers of an anti-government militia movement and that that their motive was to avenge the government's handling of the Waco and Ruby Ridge incidents. McVeigh was executed by lethal injection on June 11, 2001; Nichols was sentenced... (continua)
Who built the bomb that blew Oklahoma City down?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 11:30
Smoke
[2004]
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
While you were outside having a smoke
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 11:13
(The Man Who Dropped The Bomb On) Hiroshima
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "Recognition"
rodmacdonald.net
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "Recognition"
rodmacdonald.net
The man who dropped the bomb on Hiroshima
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/3/2007 - 09:54
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Peace
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Rod MacDonald è un cantautore americano, nato in Connecticut nel 1948. Laureatosi in storia, nel 1970, all'Università della Virginia e ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza della Columbia. Ma durante l'ultimo anno prese la decisione di vivere di musica. Ha fatto parte, nel 1980, del rinascimento folk al Greenwich Village, e del laboratorio del Cornelia Street Cafe. Le sue canzoni sono state cantate, fra l'altro, da Dave Van Ronk, Christine Lavine e Garnet Rogers. Una curiosità: ha fatto una cover americana di Auschwitz, di Guccini. - Francesco Senia
Peace now there's a concept
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/3/2007 - 09:50
Sacrifice
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
"Rod MacDonald è un cantautore americano, nato in Connecticut nel 1948. Laureatosi in storia, nel 1970, all'Università della Virginia e ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza della Columbia. Ma durante l'ultimo anno prese la decisione di vivere di musica. Ha fatto parte, nel 1980, del rinascimento folk al Greenwich Village, e del laboratorio del Cornelia Street Cafe. Le sue canzoni sono state cantate, fra l'altro, da Dave Van Ronk, Christine Lavine e Garnet Rogers. Una curiosità: ha fatto una cover americana di Auschwitz, di Guccini." - Francesco Senia
I'm just as patriotic as the next guy
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/3/2007 - 09:48
The Death Of Victor Jara
[1996]
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "And Then He Woke Up"
rodmacdonald.net
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "And Then He Woke Up"
rodmacdonald.net
In a gunboat outside Santiago
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/3/2007 - 09:44
A Tale of Two Americas
Lyrics and music by Rod MacDonald
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Testo e musica di Rod MacDonald
da/from "A Tale Of Two Americas"
rodmacdonald.net
Dal blog di Francesco Senia :
"Storie di un'altra America"
Rod MacDonald è un cantautore americano, nato in Connecticut nel 1948. Laureatosi in storia, nel 1970, all'Università della Virginia e ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza della Columbia. Ma durante l'ultimo anno prese la decisione di vivere di musica. Ha fatto parte, nel 1980, del rinascimento folk al Greenwich Village, e del laboratorio del Cornelia Street Cafe. Le sue canzoni sono state cantate, fra l'altro, da Dave Van Ronk, Christine Lavine e Garnet Rogers. Una curiosità: ha fatto una cover americana di Auschwitz, di Guccini.
"Storie di un'altra America"
Rod MacDonald è un cantautore americano, nato in Connecticut nel 1948. Laureatosi in storia, nel 1970, all'Università della Virginia e ha frequentato la facoltà di Giurisprudenza della Columbia. Ma durante l'ultimo anno prese la decisione di vivere di musica. Ha fatto parte, nel 1980, del rinascimento folk al Greenwich Village, e del laboratorio del Cornelia Street Cafe. Le sue canzoni sono state cantate, fra l'altro, da Dave Van Ronk, Christine Lavine e Garnet Rogers. Una curiosità: ha fatto una cover americana di Auschwitz, di Guccini.
It was the best of times
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/3/2007 - 08:29
De Spaansche Brabander
Da/uit "Bar" [2002]
Trad., arr. Wè-nun Henk
[XVI/XVII secolo]
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Een liedje uit de 80-jarige oorlog, een periode die zeker voor de Zuidelijke Nederlanden niet altijd even gezellig was. Menig Spanjaard en geus versmoorde in zijn bloed, zoals Valerius het zo mooi uitdrukte, maar toch was het hiet altijd kommer en kwel. In dit lied gaat één van de ongenode Spaanse gasten aan de haal met een Brabantse maagd, wat voor laatstgenoemde anders afloopt dan ze van tevoren waarchijnlijk had gehoopt. Vandaar dat er een nuttige moraal aan get lied is toegevoed, zodat zij 21e eeuwers er ook nog iets aan hebben. De titel leidden we af van Bredero's beroemde gelijnamige toneelstuk,... (continua)
Trad., arr. Wè-nun Henk
[XVI/XVII secolo]
Grazie infinite al nostro vecchio, fedelissimo e prezioso amico e collaboratore Jacopo "Laverdure", che ci ha spedito il libretto completo dell'album dei Wè-nun Henk corredato di note. Ricordiamo il suo bel sito: http://www.ordet.it
"Een liedje uit de 80-jarige oorlog, een periode die zeker voor de Zuidelijke Nederlanden niet altijd even gezellig was. Menig Spanjaard en geus versmoorde in zijn bloed, zoals Valerius het zo mooi uitdrukte, maar toch was het hiet altijd kommer en kwel. In dit lied gaat één van de ongenode Spaanse gasten aan de haal met een Brabantse maagd, wat voor laatstgenoemde anders afloopt dan ze van tevoren waarchijnlijk had gehoopt. Vandaar dat er een nuttige moraal aan get lied is toegevoed, zodat zij 21e eeuwers er ook nog iets aan hebben. De titel leidden we af van Bredero's beroemde gelijnamige toneelstuk,... (continua)
D'r zat een meid al voor d'r deur klits klets de boem lala
(continua)
(continua)
inviata da Jacopo 29/3/2007 - 02:12
World War Three Is A Giant Ice Cream Cone
Cherry on the top
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 00:16
Let's All Make A Bomb
1981
Penthouse And Pavement
Penthouse And Pavement
And as the low aggress the high
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2007 - 00:02
Fortune Of Soldiers
Words and Music by Judy Collins, David Buskin, Dwight Batteau, Jr.
Universal Music Corp. (ASCAP)/ Rocky Mountain National Park Music (ASCAP)
(Administered by Universal Music Corp.)
Poso Music Co.
Judy Collins Website
Universal Music Corp. (ASCAP)/ Rocky Mountain National Park Music (ASCAP)
(Administered by Universal Music Corp.)
Poso Music Co.
Judy Collins Website
Was the fortune of soldiers to be always at war
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/3/2007 - 18:37
Dans la gueule du loup
[1998]
Album: Chamboultou
Album: Chamboultou
Il testo di questa canzone, dedicato alla "nuit noire" del 17 ottobre 1961 a Parigi, è una poesia dell'algerino Kateb Yacine.
Egli stesso scrisse, confrontando le manifestazioni indipendentiste ad Algeri e Parigi: "Réussir à Alger une telle démonstration de force, face à l’armée française omniprésente, suréquipée, et aux fascistes déchaînés de l’OAS, c’était énorme. Mais refaire, moins d’un an après, la même démonstration à Paris, la capitale d’un empire qui avait, au début du siècle, prétendu dominer le monde, c’était se jeter dans la gueule du loup ! Et c’est bien ce qui s’est passé le 17 Octobre 1961. On a vu ce jour-là, des dizaines de milliers d’Algériens affluer dans Paris, venus de toute la France. On a vu, place de l’Opéra, les parias des bidonvilles. Les journaux étaient pleins de ces images insoutenables qui m’inspiraient plus tard ces strophes de ce poème."
(Alessandro)
Egli stesso scrisse, confrontando le manifestazioni indipendentiste ad Algeri e Parigi: "Réussir à Alger une telle démonstration de force, face à l’armée française omniprésente, suréquipée, et aux fascistes déchaînés de l’OAS, c’était énorme. Mais refaire, moins d’un an après, la même démonstration à Paris, la capitale d’un empire qui avait, au début du siècle, prétendu dominer le monde, c’était se jeter dans la gueule du loup ! Et c’est bien ce qui s’est passé le 17 Octobre 1961. On a vu ce jour-là, des dizaines de milliers d’Algériens affluer dans Paris, venus de toute la France. On a vu, place de l’Opéra, les parias des bidonvilles. Les journaux étaient pleins de ces images insoutenables qui m’inspiraient plus tard ces strophes de ce poème."
(Alessandro)
Peuple français, tu as tout vu
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/3/2007 - 18:10
Percorsi:
La guerra d'Algeria, LCG (Lupi Contro la Guerra)
Malarazza [Lamento di un servo ad un Santo crocifisso]
Testo: Anonimo, sec. XVIII [?]
Pubblicazione: in Raccolta amplissima di canti siciliani
di Lionardo Vigo Calanna, 1857, 5419/5420
Rielaborazione di Dario Fo
1973, Ci ragiono e canto, vol. III, atto 2 (interpretazione di Piero Sciotto e La Comune)
1976, Domenico Modugno, singolo Malarazza / Né con te né senza te
Rielaborazione testuale e musicale di Domenico Modugno, Rodolfo Assuntino e Emma Muzzi Loffredo
La storia di questa canzone siciliana è complicata e tormentata.
Nella forma in cui è più nota, fu incisa e pubblicata nel 1976 da Domenico Modugno, come lato A del singolo Malarazza / Né con te né senza te. La rielaborazione del testo era avvenuta assieme allo storico cantautore Rodolfo Assuntino e alla cantautrice, regista e attrice palermitana Emma Muzzi Loffredo (1941-2017)
Ne susseguì immediatamente un'azione legale per plagio presso il tribunale di Milano, intentata da Dario... (continua)
Pubblicazione: in Raccolta amplissima di canti siciliani
di Lionardo Vigo Calanna, 1857, 5419/5420
Rielaborazione di Dario Fo
1973, Ci ragiono e canto, vol. III, atto 2 (interpretazione di Piero Sciotto e La Comune)
1976, Domenico Modugno, singolo Malarazza / Né con te né senza te
Rielaborazione testuale e musicale di Domenico Modugno, Rodolfo Assuntino e Emma Muzzi Loffredo
La storia di questa canzone siciliana è complicata e tormentata.
Nella forma in cui è più nota, fu incisa e pubblicata nel 1976 da Domenico Modugno, come lato A del singolo Malarazza / Né con te né senza te. La rielaborazione del testo era avvenuta assieme allo storico cantautore Rodolfo Assuntino e alla cantautrice, regista e attrice palermitana Emma Muzzi Loffredo (1941-2017)
Ne susseguì immediatamente un'azione legale per plagio presso il tribunale di Milano, intentata da Dario... (continua)
Nu servu tempu fa d’intra na piazza
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 28/3/2007 - 16:57
New New New War War War
[2003]
Lyrics and Music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Eugene Chadbourne
Canzone dal lunghissimo e avventuroso inserimento, come non di rado avviene in questo sito. La canzone è del 2003, vale a dire non solo del medesimo anno di fondazione di CCG/AWS, ma anche due soli anni dopo gli attentati dell’11 settembre 2001; ed è chiaro che la New New New War War War risente parecchio dell’ennesima guerricciola di ventuno anni fa, della “guerra al terrorismo” di Bush jr e quant’altro. Per il resto, come sottolineato a suo tempo dallo stesso Eugene Chadbourne, le canzoni di protesta -e massime quelle contro la guerra- possono essere riciclate tranquillamente solo, magari, adattando e aggiornando un po’ qualche nome e qualche situazione. E lo vediamo benissimo proprio in questi frangenti in cui il mondo si avvia all’ennesima “Terza guerra mondiale” (in realtà, oramai le guerre... (continua)
Lyrics and Music / Testo e musica / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Eugene Chadbourne
Canzone dal lunghissimo e avventuroso inserimento, come non di rado avviene in questo sito. La canzone è del 2003, vale a dire non solo del medesimo anno di fondazione di CCG/AWS, ma anche due soli anni dopo gli attentati dell’11 settembre 2001; ed è chiaro che la New New New War War War risente parecchio dell’ennesima guerricciola di ventuno anni fa, della “guerra al terrorismo” di Bush jr e quant’altro. Per il resto, come sottolineato a suo tempo dallo stesso Eugene Chadbourne, le canzoni di protesta -e massime quelle contro la guerra- possono essere riciclate tranquillamente solo, magari, adattando e aggiornando un po’ qualche nome e qualche situazione. E lo vediamo benissimo proprio in questi frangenti in cui il mondo si avvia all’ennesima “Terza guerra mondiale” (in realtà, oramai le guerre... (continua)
There's a flag in every window
(continua)
(continua)
28/3/2007 - 13:14
Il centro del fiume
[1977]
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "Il centro del fiume"
"Il testo della canzone forse è un po' "fuori tema", ma il video a cui è collegata è proprio in tema!"
(Silva)
Testo e musica di Pierangelo Bertoli
Da "Il centro del fiume"
"Il testo della canzone forse è un po' "fuori tema", ma il video a cui è collegata è proprio in tema!"
(Silva)
Figure di carta che devono nuovi pensieri
(continua)
(continua)
inviata da Silva 27/3/2007 - 15:21
La mongolfiera
[1997]
Omicron-Della Mea
Da "Ho male all'orologio"
Omicron-Della Mea
Da "Ho male all'orologio"
Ho la storia di un bel tipo da cantare
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 27/3/2007 - 14:30
Rain
written in late 2004
teardrops fall like rain
(continua)
(continua)
inviata da Marie Amina 27/3/2007 - 02:09
Mare nero
[1999]
Testo e musica di Alessio Lega
Testo e musica di Alessio Lega
Noi siamo il mare nero che di giorno sta calmo
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- & Adriana che la voleva inserire da 240 anni circa :-) 26/3/2007 - 09:34
Lied van de oorlog
Si tratta probabilmente di una canzone popolare oppure di autore a noi sinora sconosciuto; facendo parte del repertorio del Sjeu Straat-Zang-Theater la riportiamo a suo nome. In attesa della traduzione, diciamo che il suo titolo significa "Canzone della guerra".
Uw oren open onwetende massa, over de oorlog zing ik voor u een lied
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2007 - 00:39
Hiroshima
Da/From: "Ra"
Under the rising sun dirty yellow children play
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2007 - 00:02
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
Give Peace A Chance
(Bonnie Bramlett/Leon Russel)
Dall'album "Mad Dogs & Englishmen" (1970).
AVVERTENZA:
Le parole che si trovano sul web cercando "Give Peace A Chance Joe Cocker" (ad esempio a questo sito) non corrispondono a questa canzone, sembrano piuttosto un rifacimento della canzone omonima di John Lennon. Questa è invece una canzone diversa. Il coro ripete solo "Give Peace A Chance and the whole world rock'n' roll" (grazie a Patrick per il testo completo)
Dall'album "Mad Dogs & Englishmen" (1970).
AVVERTENZA:
Le parole che si trovano sul web cercando "Give Peace A Chance Joe Cocker" (ad esempio a questo sito) non corrispondono a questa canzone, sembrano piuttosto un rifacimento della canzone omonima di John Lennon. Questa è invece una canzone diversa. Il coro ripete solo "Give Peace A Chance and the whole world rock'n' roll" (grazie a Patrick per il testo completo)
Give Peace A Chance
(continua)
(continua)
25/3/2007 - 23:18
Su in collina
[2007]
Dalla poesia in bolognese Môrt in culéṅna di Gastone Vandelli
Traduzione di Francesco Guccini
Musica di Juan Carlos "Flaco" Biondini
incisa nell'album "L'ultima Thule" (2012) e dai Gang in "La Rossa Primavera" (2011)
Alla ghironda Paolo Simonazzi
"Ogni tanto capita di scrivere una canzone nuova, e ho scritto una canzone nuova. O meglio, ho trovato una poesia scritta in dialetto bolognese e l'ho tradotta in italiano. Flaco ha musicato questa poesia in modo molto emozionante; Flaco ha musicato questi bellissimi versi, ed è una poesia che parlava della guerra partigiana, con dei personaggi che si chiamavano con dei nomi di battaglia: 'Pedro', 'Cassio', 'il figlio del Biondo', 'il Brutto'…siamo in un curioso periodo di revisionismo, e siamo in un periodo in cui cercano…in qui qualcuno cerca di equiparare i combattenti della repubblica di Salò ai partigiani. Io dico che, con tutti... (continua)
Dalla poesia in bolognese Môrt in culéṅna di Gastone Vandelli
Traduzione di Francesco Guccini
Musica di Juan Carlos "Flaco" Biondini
incisa nell'album "L'ultima Thule" (2012) e dai Gang in "La Rossa Primavera" (2011)
Alla ghironda Paolo Simonazzi
"Ogni tanto capita di scrivere una canzone nuova, e ho scritto una canzone nuova. O meglio, ho trovato una poesia scritta in dialetto bolognese e l'ho tradotta in italiano. Flaco ha musicato questa poesia in modo molto emozionante; Flaco ha musicato questi bellissimi versi, ed è una poesia che parlava della guerra partigiana, con dei personaggi che si chiamavano con dei nomi di battaglia: 'Pedro', 'Cassio', 'il figlio del Biondo', 'il Brutto'…siamo in un curioso periodo di revisionismo, e siamo in un periodo in cui cercano…in qui qualcuno cerca di equiparare i combattenti della repubblica di Salò ai partigiani. Io dico che, con tutti... (continua)
Pedro, Cassio e poi me, quella mattina
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2007 - 20:50
Valparaiso 10/09/1973
Testo ripreso da questa pagina del sito ufficiale
Valparaiso è una fetta di terra,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/3/2007 - 10:19
Billy Gray, or True Love Knows No Season
[1974]
Lyrics and music by Norman Blake and Nancy Blake
Album: The Fields of November
Also recorded by Planxty in the album "The Woman I Loved So Well" (1980)
Feat. Christy Moore
Testo e musica di Norman Blake e Nancy Blake
Album: The Fields of November
Incisa anche dai Planxty nell'album "The Woman I Loved So Well" (1980)
Feat. Christy Moore
Questa canzone è, lo confesso, uno dei miei "demoni". Una cowboy song che ho sentito per la prima volta, su una cassetta registrata di fortuna ad una radio, molti anni fa interpretata da uno dei più famosi gruppi irlandesi; già questo la renderebbe speciale. Ma non devo essere stato certo il primo, se già Christy Moore dichiarò quanto segue:
"In December 1979 I met Noel Shine (whistle) in the Phoenix Pub, Cork, where he sang this song for me. It was written by Norman Blake and it's special in that it's the first cowboy song I've heard in a... (continua)
Lyrics and music by Norman Blake and Nancy Blake
Album: The Fields of November
Also recorded by Planxty in the album "The Woman I Loved So Well" (1980)
Feat. Christy Moore
Testo e musica di Norman Blake e Nancy Blake
Album: The Fields of November
Incisa anche dai Planxty nell'album "The Woman I Loved So Well" (1980)
Feat. Christy Moore
Questa canzone è, lo confesso, uno dei miei "demoni". Una cowboy song che ho sentito per la prima volta, su una cassetta registrata di fortuna ad una radio, molti anni fa interpretata da uno dei più famosi gruppi irlandesi; già questo la renderebbe speciale. Ma non devo essere stato certo il primo, se già Christy Moore dichiarò quanto segue:
"In December 1979 I met Noel Shine (whistle) in the Phoenix Pub, Cork, where he sang this song for me. It was written by Norman Blake and it's special in that it's the first cowboy song I've heard in a... (continua)
Billy Gray rode into Gantry way back in '83
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/3/2007 - 23:09
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Counting Bodies Like Sheep To The Rhythm Of The War Drums
[2004]
"Counting Bodies Like Sheep to the Rhythm of the War Drums" is a single from the album eMOTIVe by the Rock band A Perfect Circle. While the rest of the album is filled with covers of songs by earlier artists such as John Lennon, Counting Bodies Like Sheep To The Rhythm Of The War Drums is a remix of one of A Perfect Circle's own tracks; Pet from the album Thirteenth Step. The music is completely electronic, and without any guitars, unlike the original.
The Music Video
The song is particularly well known for the Music Video that went with it, which seems to be a straightforward attack on George W. Bush and the U.S.A.'s foreign policy of around 2004 (the year the album and the song were released), specifically the War on Terrorism and the U.S.A.'s interference in the Middle East. The video particularly seems to focus on the role of the media in these political issues.
The video is... (continua)
"Counting Bodies Like Sheep to the Rhythm of the War Drums" is a single from the album eMOTIVe by the Rock band A Perfect Circle. While the rest of the album is filled with covers of songs by earlier artists such as John Lennon, Counting Bodies Like Sheep To The Rhythm Of The War Drums is a remix of one of A Perfect Circle's own tracks; Pet from the album Thirteenth Step. The music is completely electronic, and without any guitars, unlike the original.
The Music Video
The song is particularly well known for the Music Video that went with it, which seems to be a straightforward attack on George W. Bush and the U.S.A.'s foreign policy of around 2004 (the year the album and the song were released), specifically the War on Terrorism and the U.S.A.'s interference in the Middle East. The video particularly seems to focus on the role of the media in these political issues.
The video is... (continua)
Don't fret precious I'm here, step away from the window
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/3/2007 - 22:40
Torches
This was written shortly following the artist's fifteenth birthday, inspired by the pain of genocide. in the original printing, no title is given, and the first line is in bold print.
in the dark of the night, the torches came.
(continua)
(continua)
inviata da Marie Amina 24/3/2007 - 02:46
Les steppes claires
Il y avait des steppes claires
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 23/3/2007 - 18:18
Cambalache
[1934]
Letra y música: Enrique Santos Discépolo
Testo e musica: Enrique Santos Discépolo
Lyrica and music: Enrique Santos Discépolo
Interpretata tra gli altri da Joan Manuel Serrat, Caetano Veloso, León Gieco, Luis Eduardo Aute, Liliana Felipe e Ismael Serrano.
Durante il XX secolo l'Argentina è stata, come è noto, sottoposta ad una miriade di dittature più o meno militari. Codazzo necessario di queste dittature sono stati i censori, i "paladini del buon costume e delle belle maniere" regolarmente al servizio di chi voleva mettere a tacere la voce della gente (voce che spesso e volentieri è stata messa a tacere con mezzi ancor più brutali della censura, ad esempio facendo scomparire nel nulla qualche decina di migliaia di persone). Uno degli strumenti preferiti dai vari regimi è stata l'infame Secretaría de Prensa y Radiodifusión (SPR), "sancta sanctorum" dei peggiori lacché del potere.... (continua)
Letra y música: Enrique Santos Discépolo
Testo e musica: Enrique Santos Discépolo
Lyrica and music: Enrique Santos Discépolo
Interpretata tra gli altri da Joan Manuel Serrat, Caetano Veloso, León Gieco, Luis Eduardo Aute, Liliana Felipe e Ismael Serrano.
Durante il XX secolo l'Argentina è stata, come è noto, sottoposta ad una miriade di dittature più o meno militari. Codazzo necessario di queste dittature sono stati i censori, i "paladini del buon costume e delle belle maniere" regolarmente al servizio di chi voleva mettere a tacere la voce della gente (voce che spesso e volentieri è stata messa a tacere con mezzi ancor più brutali della censura, ad esempio facendo scomparire nel nulla qualche decina di migliaia di persone). Uno degli strumenti preferiti dai vari regimi è stata l'infame Secretaría de Prensa y Radiodifusión (SPR), "sancta sanctorum" dei peggiori lacché del potere.... (continua)
Que el mundo fue y será una porquería, ya lo sé,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/3/2007 - 13:56
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