Ça Me Fait Si Mal
Versione portoghese da muuzik.net
Isso assim me prejudica
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/10/2007 - 19:09
Bloodshed In Africa
DERRAMENTO DE SANGUE NA ÁFRICA
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/10/2007 - 18:22
Journalistes en danger (Démocrature)
Canzone dedicata a Norbert Zongo, giornalista ucciso in Burkina Faso e a tutti i giornalisti imprigionati a causa delle loro opinioni politiche.
Scritta nel 1999 per testimoniare quanto sia importante la libertà di stampa e di opinione, il suo ricavato venne devoluto all'associazione per la libertà di stampa, Reporter Sans Frontiére.
Démocrature: formé à partir des mots démocratie et dictature, se dit d'un régime qui s'autoproclame démocratique, qui se pare de nombreux oripeaux démocratiques mais fonctionne en réalité comme une dictature.
Scritta nel 1999 per testimoniare quanto sia importante la libertà di stampa e di opinione, il suo ricavato venne devoluto all'associazione per la libertà di stampa, Reporter Sans Frontiére.
Démocrature: formé à partir des mots démocratie et dictature, se dit d'un régime qui s'autoproclame démocratique, qui se pare de nombreux oripeaux démocratiques mais fonctionne en réalité comme une dictature.
Au clair de la lune
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 8/10/2007 - 17:37
Gracias a la vida
Maldigo del alto cielo
L'altra faccia di "Gracias a la Vida"
Ho trovato sul blog Nuevas Luces questa canzone della Parra, "Maldigo del alto cielo"... Anche questa non è propriamente una canzone contro la guerra, sebbene alcune strofe siano abbastanza esplicite in questo senso ("Maldigo... también la paz y la guerra", "Maldigo la solitaria figura de la bandera, maldigo cualquier emblema"...)
Come sottolinea, mi pare giustamente, il curatore del blog, sembra quasi trattarsi de "la otra cara de Gracias a la Vida"... Posto qui il testo, vedete voi se includerlo o meno fra le CCG, se conservarlo come commento o se non c'entra proprio nulla...
Maldigo del alto cielo
la estrella con su reflejo
maldigo los azulejos
destellos del arroyuelo
maldigo del bajo suelo
la piedra con su contorno
maldigo el fuego del horno
porque mi alma está de luto
Maldigo los estatutos
del tiempo con sus... (continua)
L'altra faccia di "Gracias a la Vida"
Ho trovato sul blog Nuevas Luces questa canzone della Parra, "Maldigo del alto cielo"... Anche questa non è propriamente una canzone contro la guerra, sebbene alcune strofe siano abbastanza esplicite in questo senso ("Maldigo... también la paz y la guerra", "Maldigo la solitaria figura de la bandera, maldigo cualquier emblema"...)
Come sottolinea, mi pare giustamente, il curatore del blog, sembra quasi trattarsi de "la otra cara de Gracias a la Vida"... Posto qui il testo, vedete voi se includerlo o meno fra le CCG, se conservarlo come commento o se non c'entra proprio nulla...
Maldigo del alto cielo
la estrella con su reflejo
maldigo los azulejos
destellos del arroyuelo
maldigo del bajo suelo
la piedra con su contorno
maldigo el fuego del horno
porque mi alma está de luto
Maldigo los estatutos
del tiempo con sus... (continua)
Alessandro 8/10/2007 - 15:18
Quindici Dodici
Testo e musica di Alessandro "Alle" Casappa.
Di canzoni sulla morte di Pino Pinelli ne esistono diverse, a partire dalla storica Ballata del Pinelli. Da qualche mese, grazie a "Alle" Casappa, sono in grado di formulare un giudizio che formulo assai di rado su una canzone. Vale a dire che questa è la più particolare e, al tempo stesso, la più bella di tutte. E non lo dico soltanto perche Alle Casappa è un mio caro amico, non lo dico soltanto perché ieri sera, mentre la cantava durante la "Piola Messicana" di Arcola (SP), sono salito sul palco assieme a lui per eseguire (male) il compito di reggergli il foglio con il testo. Perché Alle, come tutti gli scrittori di canzoni che valgono davvero qualcosa, ha un paio di caratteristiche: è schivo fino all'inverosimile, e non conosce a memoria i testi delle proprie canzoni. Una caratteristica condivisa, solo per fare due nomi fra i tanti, da Georges... (continua)
Di canzoni sulla morte di Pino Pinelli ne esistono diverse, a partire dalla storica Ballata del Pinelli. Da qualche mese, grazie a "Alle" Casappa, sono in grado di formulare un giudizio che formulo assai di rado su una canzone. Vale a dire che questa è la più particolare e, al tempo stesso, la più bella di tutte. E non lo dico soltanto perche Alle Casappa è un mio caro amico, non lo dico soltanto perché ieri sera, mentre la cantava durante la "Piola Messicana" di Arcola (SP), sono salito sul palco assieme a lui per eseguire (male) il compito di reggergli il foglio con il testo. Perché Alle, come tutti gli scrittori di canzoni che valgono davvero qualcosa, ha un paio di caratteristiche: è schivo fino all'inverosimile, e non conosce a memoria i testi delle proprie canzoni. Una caratteristica condivisa, solo per fare due nomi fra i tanti, da Georges... (continua)
Poverino che a cadere da qui in alto,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/10/2007 - 22:24
Vitti na crozza
Salve a tutti,
mi sto occupando in questo periodo di sapere qualcosa in più su questa canzone stupenda, sul significato e sulle origini. Devo dire che siete eccellentemente esaustivi.
L'interesse in me lo ha suscitato il gruppo di canzoni popolari "MATTANZA" di Reggio Calabria, il quale esegue una versione "vitti na crozza" di altissima qualità artistica, ripulendo inoltre il pezzo dal ritornello "tirullallero ecc". Vi invito vivamente a fornirvi di questa versione e non ve ne pentirete davvero.
Per quanto riguarda le origini e la paternità mi sento di poter dire, alla luce delle testimonianze da parte delle persone più anziane, di essere in piena sintonia con Bafurno ed in più aggiungo che, secondo me, Li Causi ha attribuito degli accordi ad una melodia. In pratica ha armonizzato una melodia preesistente su una poesia preesistente.
Pasquale Mercuri
mi sto occupando in questo periodo di sapere qualcosa in più su questa canzone stupenda, sul significato e sulle origini. Devo dire che siete eccellentemente esaustivi.
L'interesse in me lo ha suscitato il gruppo di canzoni popolari "MATTANZA" di Reggio Calabria, il quale esegue una versione "vitti na crozza" di altissima qualità artistica, ripulendo inoltre il pezzo dal ritornello "tirullallero ecc". Vi invito vivamente a fornirvi di questa versione e non ve ne pentirete davvero.
Per quanto riguarda le origini e la paternità mi sento di poter dire, alla luce delle testimonianze da parte delle persone più anziane, di essere in piena sintonia con Bafurno ed in più aggiungo che, secondo me, Li Causi ha attribuito degli accordi ad una melodia. In pratica ha armonizzato una melodia preesistente su una poesia preesistente.
Pasquale Mercuri
pasquale 7/10/2007 - 02:03
Para la libertad
[1972]
Dall'album "Miguel Hernández"
Il testo è una poesia di Miguel Hernández, El herido ("Il ferito") parte II, contenuta nella raccolta El hombre acecha (1939).
La poesia è dedicata ai feriti che combattevano per la Repubblica ("El Herido - Para el muro de un hospital de sangre").
Non entro nel merito della storia della guerra civile spagnola. Non ne so abbastanza.
Registro però che la chiesa cattolica ha sollevato alla dignità degli altari centinaia di martiri della ferocia repubblicana durante quel conflitto (479 i canonizzati fino al pontificato di Wojtyła compreso e ben 498 - in un'unica soluzione, nel giorno dell'anniversario della Marcia su Roma - da Ratzinger nel 2007). Dal canto suo, il governo del laico Zapatero ha cercato di sradicare il culto di Franco, ancora molto diffuso in Spagna, imponendo la rimozione dai luoghi pubblici di ogni statua o monumento che lo raffiguri... (continua)
Dall'album "Miguel Hernández"
Il testo è una poesia di Miguel Hernández, El herido ("Il ferito") parte II, contenuta nella raccolta El hombre acecha (1939).
La poesia è dedicata ai feriti che combattevano per la Repubblica ("El Herido - Para el muro de un hospital de sangre").
Non entro nel merito della storia della guerra civile spagnola. Non ne so abbastanza.
Registro però che la chiesa cattolica ha sollevato alla dignità degli altari centinaia di martiri della ferocia repubblicana durante quel conflitto (479 i canonizzati fino al pontificato di Wojtyła compreso e ben 498 - in un'unica soluzione, nel giorno dell'anniversario della Marcia su Roma - da Ratzinger nel 2007). Dal canto suo, il governo del laico Zapatero ha cercato di sradicare il culto di Franco, ancora molto diffuso in Spagna, imponendo la rimozione dai luoghi pubblici di ogni statua o monumento che lo raffiguri... (continua)
Para la libertad sangro, lucho y pervivo.
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina 5/10/2007 - 19:00
Ludlow Massacre
[1944]
Lyrics and music by Woody Guthrie
Testo e musica di Woody Guthrie
The Ludlow Massacre
From en.wikipedia
The Ludlow massacre pertains to the violent deaths of 20 people during an attack by the Colorado National Guard on a tent colony of 1,200 striking coal miners and their families at Ludlow, Colorado in the U.S. on April 20, 1914. These deaths occurred after a day-long fight between strikers and the Guard. Two women, twelve children, six miners and union officials and one National Guardsman were killed. In response, the miners armed themselves and attacked dozens of mines, destroying property and engaging in several skirmishes with the Colorado National Guard.
This was the bloodiest event in the 14-month 1913-1914 southern Colorado Coal Strike. The strike was organized by the United Mine Workers of America (UMWA) against coal mining companies in Colorado. The three biggest mining... (continua)
Lyrics and music by Woody Guthrie
Testo e musica di Woody Guthrie
The Ludlow Massacre
From en.wikipedia
The Ludlow massacre pertains to the violent deaths of 20 people during an attack by the Colorado National Guard on a tent colony of 1,200 striking coal miners and their families at Ludlow, Colorado in the U.S. on April 20, 1914. These deaths occurred after a day-long fight between strikers and the Guard. Two women, twelve children, six miners and union officials and one National Guardsman were killed. In response, the miners armed themselves and attacked dozens of mines, destroying property and engaging in several skirmishes with the Colorado National Guard.
This was the bloodiest event in the 14-month 1913-1914 southern Colorado Coal Strike. The strike was organized by the United Mine Workers of America (UMWA) against coal mining companies in Colorado. The three biggest mining... (continua)
It was early springtime when the strike was on,
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 5/10/2007 - 18:33
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
(fornisce anche un link diretto al video YouTube)
나처럼 비틀즈와 롤링 스톤즈를 좋아하던 한 소년이 있었지
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/10/2007 - 03:13
Brigante se more
Bellissima anzi ottima discussione, almeno qualcuno si accorge che prima dei piemontesi eravamo uno dei popoli più sviluppati in europa con la prima ferrovia italiana(la Napoli-Portici) un livello industriale maggiore del nord italia e un fondo economico invidiabile a molti stati europei e soprattutto avevamo un re che parlava napoletano ed era molto vicino al popolo, anche se nelle zone più limitrofe esisteva il latifondo come ci dimostra il Gattopardo ma i piemontesi non sono certo venuti per togliercelo. ho fatto questa lunga premessa per dire che voglio credere che il testo di Brigante se more sia scritto da Eugenio Bennato ma non bisogna dimenticare il retroterra culturale di questo cantante e sopratutto i luoghi in cui ha vissuto. Secondo me questa canzone non è altro che l'epilogo di una minuziosa ricerca nei comportamenti, nelle tradizioni, negli usi e costumi del popolo meridionale.... (continua)
4/10/2007 - 23:05
Have You Forgotten
I hear people sayin'. We Don't need this war.
(continua)
(continua)
inviata da Brittany Lynn Paral 4/10/2007 - 21:01
Adamello
anonimo
Testo tratto da Questa pagina
Adamello Adamello Adamello,
(continua)
(continua)
inviata da Silva 4/10/2007 - 17:08
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Georges Brassens: La princesse et le croque-notes
LA PRINCIPESSA E IL MENESTRELLO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/10/2007 - 11:50
La mauvaise réputation
Da Beppe come Brassens - Storie di gente per male
BEPPE CHIERICI
Non si considera un cantante: “Il canto e la musica fanno parte del mio bagaglio di artista, sono un mezzo, a volte un'esigenza, per esprimere certe cose.”
E' collaboratore per lunghi anni della Televisione Svizzera Italiana con emissioni settimanali per adulti “I canti dei menestrelli”, “I Canti del vino”, “I canti dell'amore” e per bambini per i quali crea Prunella e Baracco, due personaggi che faranno epoca in tutta la Confederazione Elvetica.
E' il primo a tradurre, interpretare e registrare in italiano gran parte delle canzoni del suo amico Georges Brassens , il grandissimo poeta-chansonnier francese.
Incide inoltre alcuni long-play di canti popolari italiani e francesi. E' autore di canzoni per bambini, il C D “II paese dei bambini con la testa” è sul mercato discografico da più di trent'anni.
Lettera autografa... (continua)
BEPPE CHIERICI
Non si considera un cantante: “Il canto e la musica fanno parte del mio bagaglio di artista, sono un mezzo, a volte un'esigenza, per esprimere certe cose.”
E' collaboratore per lunghi anni della Televisione Svizzera Italiana con emissioni settimanali per adulti “I canti dei menestrelli”, “I Canti del vino”, “I canti dell'amore” e per bambini per i quali crea Prunella e Baracco, due personaggi che faranno epoca in tutta la Confederazione Elvetica.
E' il primo a tradurre, interpretare e registrare in italiano gran parte delle canzoni del suo amico Georges Brassens , il grandissimo poeta-chansonnier francese.
Incide inoltre alcuni long-play di canti popolari italiani e francesi. E' autore di canzoni per bambini, il C D “II paese dei bambini con la testa” è sul mercato discografico da più di trent'anni.
Lettera autografa... (continua)
LA CATTIVA REPUTAZIONE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/10/2007 - 11:27
Ballade des gens qui sont nés quelque part
LA BALLATA DELLA GENTE CHE È DI QUALCHE PARTE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/10/2007 - 11:14
Sera jugoslava
Testo di Claudio Ravasi
Musica di Renato Franchi e l'Orchestrina del Suonatore Jones
Album: "Sogni e tradimenti"
Testo ripreso dal Deposito
Musica di Renato Franchi e l'Orchestrina del Suonatore Jones
Album: "Sogni e tradimenti"
Testo ripreso dal Deposito
Ierina Dabalà - nina.5@tin.it | Anche questa, come quella segnalata prima, è tratta dall'album "Sogni e tradimenti" di www.suonatorejones.it Canzone di Renato Franchi, da un testo di Claudio Ravasi. Oltre al testo, trovo molto bella la musica. Noi Donne in Nero di Varese abbiamo fatto avere il CD (e la traduzione della canzone)alle Donne in Nero Bosniache, quelle con cui siamo in contatto. Per quanto riguarda lo spartito o gli accordi, se siete interessati, rivolgetevi sempre a Renato Franchi: martafra@libero.it
Dai Balcani all'Occidente ci han pensato poco o niente
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/10/2007 - 11:02
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Ciro Lenzi: La Lungavia (Clara guarda la luna)
[2007]
Testo e musica di Ciro Lenzi
Album: Canzoni da cortile
Ancora dalla serata di ieri sera a San Salvi, quella della Maremma dei Delsangre. Ciro Lenzi è un ragazzo di Montecatini Terme, che non avevo la fortuna di conoscere. E ribadisco la fortuna. Dice di se stesso, dalla sua pagina MySpace:
“Visse Scrisse E sperò che le cose che scrisse Durassero più del tempo che visse.” Il 14 aprile 2007, giorno del suo trentesimo compleanno, Ciro Lenzi tornò a casa dal lavoro e scrisse il suo epitaffio. Fino a quel momento, aveva suonato per una decina d’anni in vari gruppi musicali, passando da chitarrista ritmico in un gruppo blues (Big Mama Blues Band) a rapper in un duo hip hop (Altrolato), con una breve parentesi come batterista in un gruppo rock (Arcano). Il tutto rigorosamente da autodidatta. Negli ultimi 5 anni aveva cantato e suonato la chitarra nei Malegria (www.myspace.com/bandamalegria),... (continua)
Testo e musica di Ciro Lenzi
Album: Canzoni da cortile
Ancora dalla serata di ieri sera a San Salvi, quella della Maremma dei Delsangre. Ciro Lenzi è un ragazzo di Montecatini Terme, che non avevo la fortuna di conoscere. E ribadisco la fortuna. Dice di se stesso, dalla sua pagina MySpace:
“Visse Scrisse E sperò che le cose che scrisse Durassero più del tempo che visse.” Il 14 aprile 2007, giorno del suo trentesimo compleanno, Ciro Lenzi tornò a casa dal lavoro e scrisse il suo epitaffio. Fino a quel momento, aveva suonato per una decina d’anni in vari gruppi musicali, passando da chitarrista ritmico in un gruppo blues (Big Mama Blues Band) a rapper in un duo hip hop (Altrolato), con una breve parentesi come batterista in un gruppo rock (Arcano). Il tutto rigorosamente da autodidatta. Negli ultimi 5 anni aveva cantato e suonato la chitarra nei Malegria (www.myspace.com/bandamalegria),... (continua)
Sono terre di confine, sono strade di briganti
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/10/2007 - 21:04
Cynicism Or Truth
[2007]
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
I’m here just trying to find reason
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 3/10/2007 - 20:37
Why We Lie
[2007]
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
These are the policies of make-believe
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 3/10/2007 - 20:32
Baghdad Crusade (The Investment)
[2007]
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
Da/From: "Ten War Songs"
Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori
Why we lie
I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
It’s midnight at the oasis and nobodies here
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 3/10/2007 - 20:28
Motorizzati a piè
Riporto qui il testo della canzone trovato su youtube, ci sono parecchie differenze, ma penso che sia una variante della solita canzone
MOTORIZZATI A PIÈ
(continua)
(continua)
inviata da Silva 3/10/2007 - 15:32
Soldado de papel
Hay un lugar donde no hay sol,
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 3/10/2007 - 12:17
Ballade des pendus [Épitaphe Villon]
Vi mando sul mio blog dove è stato da poco immesso l'MP3 della "Ballata degli impiccati" nella versione di Fabrizio de André e da dove è possibile scaricarlo.
POETI MALEDETTI - 03 (RAFFRONTI IIa)
POETI MALEDETTI - 03 (RAFFRONTI IIa)
Adriano Stellica 2/10/2007 - 12:38
Muži s padáky
chi ha avuto il coraggio di inserire i testi di Daniel Landa in un sito del genere? Landa era un naziskin e adesso è un cantante da quattro soldi che canta le canzoni di Kryl per fare soldi
(ja)
(ja)
Calmo, calmo. Non conoscendo il percorso di questo tizio, ci sembrava che la canzone fosse da inserire dato che la abbiamo reperita su un sito ceco di canzoni contro la guerra. Grazie per la segnalazione utilissima, sicuramente la faremo ancora meglio presente, ma non è questione di "coraggio" bensì di mancata conoscenza del personaggio. Saluti! [RV]
1/10/2007 - 20:10
Canción para luchar
[2001]
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Bandidos rurales
Non è, davvero non è un "caso" se questa canzone proviene dallo stesso album de La memoria. Il resto, come sempre, León Gieco lo dice da sé. [RV]
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Bandidos rurales
Non è, davvero non è un "caso" se questa canzone proviene dallo stesso album de La memoria. Il resto, come sempre, León Gieco lo dice da sé. [RV]
Canción para cantar
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 1/10/2007 - 12:04
Continentes en silencio
[1978]
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Album IV
Letra y música: León Gieco
Parole e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Paroles et musique: León Gieco
Vortoj kaj muziko: León Gieco
Album: Album IV
Quiero gritar muy fuerte y que entiendan
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 1/10/2007 - 10:58
Fallen Marines' Hymn
From the halls of Montezuma, to the shores of Tripoli,
(continua)
(continua)
inviata da Ronald Mulero 1/10/2007 - 02:47
Il muro
1993
dall'album "CONTRO", pubblicato dopo la scomparsa del grande Augusto, pacifista per eccellenza.
dall'album "CONTRO", pubblicato dopo la scomparsa del grande Augusto, pacifista per eccellenza.
Portavi la chitarra sulle spalle come un fucile,
(continua)
(continua)
inviata da Enzo & Roberto Oliva/Garfield '93 30/9/2007 - 12:01
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
Flowers of Filastin
Album: Al Mukawama (2003)
Sto cercando di trovare le parole, ho bisogno di parole
(continua)
(continua)
inviata da adriana 30/9/2007 - 09:16
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
The retribution
da "Al Mukawama" 2002
Il primo lavoro post 99 Posse di Luca Persico, composto dopo un viaggio in Oriente, contiene anche "The retribution", questo grido di battaglia contro la guerrigliera politica presidenziale statunitense.
Il primo lavoro post 99 Posse di Luca Persico, composto dopo un viaggio in Oriente, contiene anche "The retribution", questo grido di battaglia contro la guerrigliera politica presidenziale statunitense.
Fire fi the whitehouse
(continua)
(continua)
inviata da Garfield '93/Roberto Oliva 29/9/2007 - 20:32
La historia esta
[1979]
Palabras y música: León Gieco
Parole e musica di León Gieco
Questa canzone è l'ennesimo invito di León a prendere coscienza della situazione, a fare qualcosa, a non lasciare che la storia ci passi accanto e si scriva con il sangue delle persone che la pensano diversamente dal governo, ovviamente fu proibita durante la dittatura militare. [MR]
Racconta León Gieco stesso che, nell'inverno del 1980 il generale Montes, tipico esponente della dittatura militare argentina dell'epoca, lo fece convocare all'improvviso nel suo ufficio del I Corpo dell'Esercito. Alle 7 di mattina, con un vestito prestato dal suo amico Oscar Moro, che gli stava grande, si presentò all'ufficio del generale, che lo minacciò senza tanti preamboli: "Se lei canta ancora questa canzone, "La historia esta", le faccio saltare le cervella io stesso". Nemmeno trent'anni dopo il generale Montes è una dimenticata molecola... (continua)
Palabras y música: León Gieco
Parole e musica di León Gieco
Questa canzone è l'ennesimo invito di León a prendere coscienza della situazione, a fare qualcosa, a non lasciare che la storia ci passi accanto e si scriva con il sangue delle persone che la pensano diversamente dal governo, ovviamente fu proibita durante la dittatura militare. [MR]
Racconta León Gieco stesso che, nell'inverno del 1980 il generale Montes, tipico esponente della dittatura militare argentina dell'epoca, lo fece convocare all'improvviso nel suo ufficio del I Corpo dell'Esercito. Alle 7 di mattina, con un vestito prestato dal suo amico Oscar Moro, che gli stava grande, si presentò all'ufficio del generale, che lo minacciò senza tanti preamboli: "Se lei canta ancora questa canzone, "La historia esta", le faccio saltare le cervella io stesso". Nemmeno trent'anni dopo il generale Montes è una dimenticata molecola... (continua)
Alguna vez sentiste en un espacio
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 29/9/2007 - 18:46
Pitzinnos in sa gherra
straordinaria... senza tempo ritmi e musicalità. è impossibile stancarsi di ascoltarla e leggere la traduzione mentre la si ascolta la impreziosisce. indimenticabile...
PIERANTONIO 29/9/2007 - 18:39
Los Guardianes de Mugica
[2005]
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Por favor, perdón y gracias
Canzone dedicata a Carlos Mugica, prete cattolico assassinato durante la dittatura militare in Argentina, e a tutte le persone che come lui, si prodigano per far sì che i quartieri più poveri ricevano sostegno e le persone meno agiate possano vivere dignitosamente.
Los Guardianes de Mugica è il nome di una banda di "murgueros" della Villa 31 che si batte per i diritti delle persone che vivono in quel quartiere.
De murgueros y murga...
Secondo Wikipedia la murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, molto vicina alla tradizione della giocoleria, con una forte connotazione satirica e parodistica.
La... (continua)
Letra : León Gieco - Música: Luis Gurevich
Parole : León Gieco - Musica: Luis Gurevich
Lyrics : León Gieco - Music: Luis Gurevich
Paroles : León Gieco - Musique : Luis Gurevich
Vortoj : León Gieco - Muziko: Luis Gurevich
Album: Por favor, perdón y gracias
Canzone dedicata a Carlos Mugica, prete cattolico assassinato durante la dittatura militare in Argentina, e a tutte le persone che come lui, si prodigano per far sì che i quartieri più poveri ricevano sostegno e le persone meno agiate possano vivere dignitosamente.
Los Guardianes de Mugica è il nome di una banda di "murgueros" della Villa 31 che si batte per i diritti delle persone che vivono in quel quartiere.
De murgueros y murga...
Secondo Wikipedia la murga è una forma di teatro di strada che coniuga musica, danza e recitazione, molto vicina alla tradizione della giocoleria, con una forte connotazione satirica e parodistica.
La... (continua)
Los guardianes de Mugica bajan de lo alto
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 29/9/2007 - 17:54
Gimme Hope Jo'anna
Nuovi schiavi del mondo
di Desmond Tutu
(Traduzione di Guiomar Parada)
Oggi la maggior parte del Terzo Mondo è tenuta in ostaggio da una schiavitù altrettanto orribile, nelle sue conseguenze devastanti, di quella del passato. La maggior parte del Terzo Mondo è stremato sotto il peso del più invalidante e stremante debito internazionale. Le statistiche sono impressionanti: in Etiopia 100.000 bambini muoiono ogni anno di malattie facili da prevenire, mentre il governo spende per ripagare il debito quattro volte quello che spende per la spesa sanitaria. Spesso ci è difficile capire le statistiche e gli giriamo le spalle. E' tutto così impersonale. Proviamo a personalizzarlo un poco. Immaginate il vostro piccolo, non vaccinato contro il morbillo o la difterite, che lentamente si spegne davanti ai vostri occhi senza che voi possiate fare alcunché, perché non ci sono medicinali a disposizione.... (continua)
di Desmond Tutu
(Traduzione di Guiomar Parada)
Oggi la maggior parte del Terzo Mondo è tenuta in ostaggio da una schiavitù altrettanto orribile, nelle sue conseguenze devastanti, di quella del passato. La maggior parte del Terzo Mondo è stremato sotto il peso del più invalidante e stremante debito internazionale. Le statistiche sono impressionanti: in Etiopia 100.000 bambini muoiono ogni anno di malattie facili da prevenire, mentre il governo spende per ripagare il debito quattro volte quello che spende per la spesa sanitaria. Spesso ci è difficile capire le statistiche e gli giriamo le spalle. E' tutto così impersonale. Proviamo a personalizzarlo un poco. Immaginate il vostro piccolo, non vaccinato contro il morbillo o la difterite, che lentamente si spegne davanti ai vostri occhi senza che voi possiate fare alcunché, perché non ci sono medicinali a disposizione.... (continua)
29/9/2007 - 16:58
Che il Mediterraneo sia
è una canzone meravigliosa ,sa trasportarmi nel mondo passato delle grandi navigazioni ,ma nello stesso tempo colgo il fascino e la bellezza del nostro mediterraneo
teresa,84 29/9/2007 - 10:47
Le déserteur
GENOVESE / GENOESE - Paolo Bosso / Buio Pesto
Versione genovese di Massimo Bosso (2006). Dall'album Palanche del gruppo Buio Pesto.
A Genoese version by Massimo Bosso. Recorder in the album Palanche ("Money") by the band Buio Pesto.
Versione genovese di Massimo Bosso (2006). Dall'album Palanche del gruppo Buio Pesto.
A Genoese version by Massimo Bosso. Recorder in the album Palanche ("Money") by the band Buio Pesto.
O DISERTÔ
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/9/2007 - 10:30
InDifferenze
Testo di S. Parigi/Kaballà
Musica di S. Parigi
InDifferenze
Musica di S. Parigi
InDifferenze
Passano gli schiavi
(continua)
(continua)
inviata da Silva 28/9/2007 - 16:03
Los chacareros de Dragones
El fantasma de Canterville - 1976
Canzone dedicata a Victor Jara
Canzone dedicata a Victor Jara
Allá donde todo aquel septiembre
(continua)
(continua)
inviata da Marcia Rosati 28/9/2007 - 11:50
Percorsi:
Víctor Jara
Симфония нp. 13 "Бабий Яр" / Symphony no. 13 "Babi Yar" / Sinfonia n° 13 "Babi Yar"
Cari amici, sto leggendo un libro molto interessante (non so perchè, ma mi ricorda alcuni politici di destra attuali!), nel quale ho trovato una testimonianza che mi ha molto colpito; non resisto alla voglia di farvela conoscere. Vedete voi se vale la pena inserirla, in questa pagina o in un'altra.
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continua)
«Moennikes e io andammo direttamente alle fosse. Nessuno pensò di impedircelo. A questo punto udii provenire da dietro una collinetta di terra vari colpi di fucile in rapida successione. Le persone scese dai camion, uomini, donne e bambini di ogni età, su comando di un SS, che impugnava una frusta o uno scudiscio, dovettero spogliarsi e deporre i propri effetti in luoghi prestabiliti, le scarpe divise dagli abiti e dalla biancheria. Il mucchio della calzature comprendeva, da quel che ho visto, da ottocento a mille paia, e c’erano grandi mucchi di biancheria e di abiti. I deportati si spogliavano... (continua)
Renato Stecca 27/9/2007 - 22:46
Stop that train
da NA99 10° (2001)
Con il ritornello sulla musica di Five Hundred Miles
La canzone dei 99 Posse, "Stop that train", usa la metafora del treno per parlare di guerra e globalizzazione.
Scritta al ritorno dalla "Marcia Per La Dignità Indigena" in Messico contiene una parte di un discorso tenuto dal subcomandante Marcos dell'EZLN.
Con il ritornello sulla musica di Five Hundred Miles
La canzone dei 99 Posse, "Stop that train", usa la metafora del treno per parlare di guerra e globalizzazione.
Scritta al ritorno dalla "Marcia Per La Dignità Indigena" in Messico contiene una parte di un discorso tenuto dal subcomandante Marcos dell'EZLN.
La prima versione del pezzo, che tra l'altro è una cover di Clint Eastwood & General Saint, aveva un testo scherzoso, praticamente la traduzione letterale dell'originale. Mi ricordo che quando ero solamente una fan dei 99 Posse e ballavo sotto il palco, impazzivo per questa canzone. Solo che dopo i fatti di Genova e la morte di Carlo Giuliani non aveva molto senso fare un pezzo leggero, non eravamo dell'umore giusto. In più avevamo voglia di cimentarci con il tema della globalizzazione e ci affascinava rappresentarla in modo ironico, sfruttando anche l’immagine del treno. Alla fine è venuto fuori un pezzo malinconico, come diciamo noi a Napoli: cazzimmoso.
– Meg, Rockit
– Meg, Rockit
Stop that train vulimm saglì
(continua)
(continua)
inviata da Garfield '93 (Roberto Oliva) 27/9/2007 - 20:41
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