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Prima del 2007-1-7

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Lettera a Mio Padre

Lettera a Mio Padre
Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta da Evelin, in un incontro avuto per concordare le registrazioni di alcune canzoni sul tema dell'emigrazione, e in particolare Partono gli Emigranti, che io avevo già in lavorazione presso uno studio di registrazione di Lucca. Tra tanti discorsi e preamboli e accordi vari, dato che Evelin l'avevo conosciuta da poco tempo, ad un certo punto imbracciò la chitarra e timidamente ci pregò di ascoltare una canzone che lei aveva composto da un paio d'anni, appunto nel corso del suo trentesimo anno di vita. Io e Lele, ascoltammo prima incuriositi, poi sempre più coinvolti e attoniti ed a un certo momento della canzone ci ritrovammo immersi in una commozione unificata e ci ritrovammo con gli occhi lacrimevoli. Commenti sul momento: Stupenda! Sublime! Fantastica ed emozionante. Una canzone che nel panorama cantautorale mancava e che ha riempito un... (continua)
Ricordo i tuoi occhi scuri
(continua)
inviata da Luciano Filippi Alias Gildo dei Fantardi 7/1/2007 - 20:33

L'Egira Toscana, ossia la Cremania

anonimo
Ho trovato questa composizione poetica in sestine, nel libro di Riccardo Marasco "Chi cerca Trova" e la descrizione di questo componimento è abbastanza lunga e complessa. Citerò alcuni passi che riporta il Marasco nella descrizione del canto:

...E così chi vince si crea pian piano una figura morale, una credibilità etica senza la quale non potrebbe godere i frutti della sua vittoria, la conquistata gestione del potere.
Fatto è che la nostra Armata ne commise di cotte e di crude e al pomeriggio del 7 Luglio 1799 arrivò a Firenze, entrando da porta S, Nicolò e da porta alla Croce. e nelle sestine c'è appunto la descrizione del fatto. Le milizie brigantesche, circa cinquemila uomini, erano capeggiate da una donna e un frate, oltre al marito e all'amante di lei, e si trattava di Cassandra Cini Mari, detta la Sandrina, figlia del macellaio di Montevarchi Lorenzo Mari, suo marito, vecchio... (continua)
Dopo due giorni, fecero l'ingresso
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 7/1/2007 - 20:02

Riprendiamoci la morte

Riprendiamoci la morte
Questa canzone è stata scritta da David Riondino (e pubblicata su "Cuore") nel 1991, poco prima dell'inizio delle ostilità della Prima guerra del Golfo. Riondino la sottotitola: "Prima del TV-Show Usa-Iraq". Con la Prima guerra del golfo si inaugurò infatti la consuetudine della guerra come show televisivo pilotato (cosa che non era avvenuta con la guerra del Vietnam, dove i reporter giornalistici e televisivi raccontavano in libertà quel che stava accadendo, contribuendo così alla formazione di quella coscienza antimilitarista che è stata una componente fondamentale del movimento planetario di rivolta del '68 e degli anni '70). La lezione è stata imparata bene: mai più reporter allo sbaraglio, pronti a far vedere che cosa sia veramente una guerra e la guerra ed in nome di che cosa sia veramente fatta, bensì immagini preconfezionate e "coperture" propagandistiche che hanno raggiunto l'apice... (continua)
Signora morte che vieni violenta e meticolosa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2007 - 10:51

I dittatori

I dittatori
È stata scritta nel 1990, poco dopo la caduta di Ceauşescu, che aveva (come nessuno ricorderà, ovviamente, dato che i rumeni –neocomunitari!- sono attualmente brutti sporchi cattivi stupratori ladri zingari & assassini, e non più gli "eroi che si erano liberati valorosamente dal comunismo" del 1989) fatto scavare non so quante migliaia di chilometri di cunicoli sotterranei alla sua "Securitate". Ma tutti i dittatori, come topi di fogna, amano scavare cunicoli sotterranei. Li devono portare da palazzo a palazzo. Li devono proteggere. Non esiste dittatore senza il suo bunker sotterraneo, a partire da Hitler. Non esiste dittatore senza il suo superarmamento ben nascosto nelle viscere della terra (a dire il vero, questa è una caratteristica anche delle cosiddette "grandi democrazie", USA in testa).
"Noi che contiamo come il due di briscola" dovremmo appassionarci alle loro guerre, alle... (continua)
I dittatori scavano cunicoli
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2007 - 21:57

Basta! [Dopo Tien An Men]

Basta! [Dopo Tien An Men]
Scritta da David Riondino nel giugno 1989 dopo il massacro di piazza Tien An Men e pubblicata su "Cuore". Il testo è tratto da: David Riondino, Rombi e Milonghe, Feltrinelli, Milano 1993 (p.93).

Propriamente si tratta di un "rombo": i testi delle poesie/canzoni di tale raccolta riondiniana sono presentati graficamente con le strofe disposte a forme di rombo (la cosa ha un precedente illustre: Dylan Thomas aveva utilizzato tale forma grafica per la sua poesia visionaria Vision And Prayer!). Purtroppo ci è impossibile qui riprodurre la cosa. [RV]


È sì una canzone che parla della strage di piazza Tien An Men, ma anche e soprattutto del vomitevole frastuono fatto dai partiti di governo dell'allora "Pentapartito" cavalcando l'emozione di quei fatti a puri fini elettoralistici. Un italico costume tra i più schifosi nella schifosa politica di palazzo di questo paese. [RV]
Corvi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2007 - 20:59

E la nave va...

E la nave va...
Scritta, ma alla Riondino, sul Dirottamento della nave Achille Lauro. Il testo è tratto da: Davide Riondino: Rombi e Milonghe, Feltrinelli, Milano 1993, pp. 52-53.
Nella nave misteriosa che potente fende i mar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2007 - 19:31
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Crepuscolo del Novecento

Crepuscolo del Novecento


"Canzone vagamente melanconica per l'anno che viene", la sottotitola David Riondino (il testo è ripreso da "Rombi e Milonghe", Feltrinelli 1993, p. 31). Fu pubblicata per il capodanno del 1987 su "Tango", il famoso inserto satirico dell' "Unità" che poi sfociò in "Cuore". [RV]
Crepuscolo del Novecento serate del centro la gente che va
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2007 - 19:27
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Canción del soldado [Maldita mili]

Canción del soldado [Maldita mili]
Il testo è ripreso da questa pagina reperita da Adriana.
No hay Bien que por Mal no venga,
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 6/1/2007 - 18:39
Percorsi: Naja di merda

Un gladio [Chanson pour François Cossiga]

Un gladio [Chanson pour François Cossiga]
1987

Da "Tango dei Miracoli", libro-disco di David Riondino pubblicato nel 1987 su iniziativa di Sergio Staino e illustrato da Milo Manara. Contiene otto canzoni scritte dal 1981 al 1985. Il testo è ripreso da: David Riondino, Rombi e Milonghe, Milano, Feltrinelli, 1993, p. 41.


"Composta prima che facesse tutto quel casino. Ma va bene anche dopo." [D.R.]
Cosa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/1/2007 - 18:24




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