La nave
"Ho trovato questa canzone nel libro: Alfredo Bandelli, Musica e Utopia, pubblicato recentemente dal Grandevetro e curato da Evelin Bandelli, sua figlia, da Luigi Cunsolo che è testimone importante ed è stato il chitarrista peri un lungo periodo nella scena artistica di Alfredo Bandelli, Paolo Del genovese e Marcello Pantani e poi le testimonianze della moglie Meri e dell'altra figlia di Alfredo, Selene e poi Ivan Della Mea, Piero Nissim, e Giovanna Marini. Questo libro è uscito a settembre e raccoglie tante canzoni di Alfredo Bandelli, che per anni sono rimaste nel cassetto o nei nastri magnetici. Posso dire solo che tante di queste canzoni io le ho sentite cantare da Evelin che le teneva vive nella sua memoria, e poi con lei abbiamo allestito uno spettacolo, nell'attesa che il libro fosse pubblicato, dal titolo: NEL SEGNO DI BANDELLI con Evelin Bandelli, Gildo dei Fantardi e Lele Panigada, e che abbiamo proposto in varie occasioni." [Gildo dei Fantardi]
Sulla nave che si allontana
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippo (alias Gildo dei Fantardi) 5/1/2007 - 20:03
Gildo dei Fantardi: I Miniassegni
Testo di Gildo dei Fantardi
Musica ripresa da La Capannuccia di Riccardo Marasco
Questa canzone l'ho composta alla fine degli anni '70, però attualmente non ho nessuna annotazione del giorno e anno, ma comunque si può risalire facilmente al periodo, perchè sicuramente esistono negli archivi gli articoli dei giornali su questa vicenda. Si tratta del periodo in cui mancava la moneta spicciola e gli esercenti al posto dei soldi, davano per resto delle caramelle o cioccolatini. Ad un certo punto, dopo un lungo periodo di disagi e proteste, il governo autorizzò le banche ad emettere dei miniassegni per sopperire al disagio della popolazione. Tutto bene da quel momento. Però.........sorpresa!!! Le banche emettevano i titoli, però non accettavano poi di convertirli in moneta e dunque ancora proteste, disagi e tanta confusione.
Questa canzone la composi di getto utilizzando la melodia della... (continua)
Musica ripresa da La Capannuccia di Riccardo Marasco
Questa canzone l'ho composta alla fine degli anni '70, però attualmente non ho nessuna annotazione del giorno e anno, ma comunque si può risalire facilmente al periodo, perchè sicuramente esistono negli archivi gli articoli dei giornali su questa vicenda. Si tratta del periodo in cui mancava la moneta spicciola e gli esercenti al posto dei soldi, davano per resto delle caramelle o cioccolatini. Ad un certo punto, dopo un lungo periodo di disagi e proteste, il governo autorizzò le banche ad emettere dei miniassegni per sopperire al disagio della popolazione. Tutto bene da quel momento. Però.........sorpresa!!! Le banche emettevano i titoli, però non accettavano poi di convertirli in moneta e dunque ancora proteste, disagi e tanta confusione.
Questa canzone la composi di getto utilizzando la melodia della... (continua)
Ora vi raccontiamo un fatto alquanto strano
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi (alias Gildo dei Fantardi) 5/1/2007 - 19:35
Metà Africa metà Europa
Testo e musica di Rino Gaetano
Lyrics and music by Rino Gaetano
Da/from "E io ci sto" (1980)
Lyrics and music by Rino Gaetano
Da/from "E io ci sto" (1980)
Africa il sole le dune è Africa
(continua)
(continua)
4/1/2007 - 12:23
Rachel And The Storm
Rachel Corrie, a 23 years old American pacifist girl, wanted to forbid, using her body as a shell, the bulldozer to knock down the Palestinian houses in Gaza. She were crushed on Janury, 16th 2003. This song is inspired by a Rachel's poetry she wrote to her mother few days before her own death.
RACHEL E LA TEMPESTA
(continua)
(continua)
4/1/2007 - 11:26
Marriott, U.S.A.
Una canzone scritta dalla Baez nel 1982 ed inclusa nel triplo "Rare, Live & Classic" del 1993 (Baez la canta accompagnata dai Grateful Dead)
Nella canzone c'è un riferimento alla celebre "crisi degli ostaggi": alla fine del 1979, in risposta all'ospitalità offerta dagli USA allo Scià deposto, gli iraniani sequestrarono il personale dell'ambasciata USA a Tehran. Il sequestro durò fino all'inizio del 1981 e fu risolto in via diplomatica, nonostante che gli USA di Carter avessero anche tentato un blitz armato (Operation Eagle Claw) per liberare gli ostaggi, operazione il cui fallimento compromise la rielezione di Jimmy Carter alla Casa Bianca...
Il protagonista della canzone della Baez, un obiettore di coscienza che ha perso il fratello in guerra, festeggia come tutti il ritorno dei compatrioti liberati ma nel profondo si chiede "if this is how heroes are made"...
Nella canzone c'è un riferimento alla celebre "crisi degli ostaggi": alla fine del 1979, in risposta all'ospitalità offerta dagli USA allo Scià deposto, gli iraniani sequestrarono il personale dell'ambasciata USA a Tehran. Il sequestro durò fino all'inizio del 1981 e fu risolto in via diplomatica, nonostante che gli USA di Carter avessero anche tentato un blitz armato (Operation Eagle Claw) per liberare gli ostaggi, operazione il cui fallimento compromise la rielezione di Jimmy Carter alla Casa Bianca...
Il protagonista della canzone della Baez, un obiettore di coscienza che ha perso il fratello in guerra, festeggia come tutti il ritorno dei compatrioti liberati ma nel profondo si chiede "if this is how heroes are made"...
My name is Chaffey, I'm from Marriott, U.S.A.
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/1/2007 - 10:59
Wake Me Up When September Ends
SVEGLIAMI QUANDO FINISCE SETTEMBRE
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 4/1/2007 - 10:26
Nelson Mandela
Singolo del 1984.
Free Nelson Mandela
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 4/1/2007 - 10:20
Canzone con dito medio
Mi fermerò sul ponte e chiamerò i pesci di Portogallo e di Spagna
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/1/2007 - 09:00
Nessuno chieda
Dall'album "Tras os montes" (recensione di Marco Pandin)
Testo ripreso da La locomotiva.com
"Nessuno chieda" è canzone politica fino al midollo. Lungo una tradizione che va da Joe Hill a Woody Guthrie a Ivan Della Mea: "Nessuno chieda il permesso di entrare / in una morte a vent'anni / nè sbirri né targhe o canzoni / solo quel corpo tra gas e gipponi / e quell'anima nera di noi italiani / l'impero del duceo l'impero delle televisioni". Carlo Giuliani, Genova e tutti quelli che c'erano ringraziano ancora. Pregnante. Militante. Orgogliosa. Resistente.
(Leon Ravasi, da Bielle)
Testo ripreso da La locomotiva.com
"Nessuno chieda" è canzone politica fino al midollo. Lungo una tradizione che va da Joe Hill a Woody Guthrie a Ivan Della Mea: "Nessuno chieda il permesso di entrare / in una morte a vent'anni / nè sbirri né targhe o canzoni / solo quel corpo tra gas e gipponi / e quell'anima nera di noi italiani / l'impero del duceo l'impero delle televisioni". Carlo Giuliani, Genova e tutti quelli che c'erano ringraziano ancora. Pregnante. Militante. Orgogliosa. Resistente.
(Leon Ravasi, da Bielle)
Nessuno chieda il permesso di entrare
(continua)
(continua)
inviata da adriana 4/1/2007 - 08:16
Percorsi:
Genova - G8
Over and Over
Da "High Time" (1971), terzo e ultimo album degli iconoclasti M(otor)C(ity)5...
"... Vietnam, what a sexy war
Uncle Sam's a pimp,
wants us to be whores..."
"... Vietnam, what a sexy war
Uncle Sam's a pimp,
wants us to be whores..."
People talkin 'bout solutions, over and over
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2007 - 22:19
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Gotta Keep Movin'
Gli MC5 ebbero vita breve ma intensa...
Dal terzo e ultimo album, "High Time" del 1971:
Dal terzo e ultimo album, "High Time" del 1971:
"... Young men fightin' for democracy and sacrificed for mediocrity..."
Teachers, parents and politicians
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 3/1/2007 - 21:36
Motor City is Burning
[1967]
Scritta da Albert B. “Al” Smith, bassista e produttore discografico originario di Chicago
Interpretata da John Lee Hooker nell’album intitolato “Urban Blues”
Nella prima sessione di registrazione del brano c’era Buddy Guy che lo accompagnava.
Ripresa l’anno seguente dagli MC5 che dal vivo ne fecero una furiosa versione protopunk.
Un brano che parla della tristemente celebre "Detroit Insurrection" del 1967. Il 23 luglio di quell'anno, un manipolo di poliziotti tentò una retata ad un party dove si stava festeggiando il rientro di alcuni reduci dal Vietnam... L'intervento della polizia fu così violento da incontrare la risposta altrettanto violenta degli astanti. Ne seguì una vera e propria insurrezione popolare che quel testadiminkia del presidente Lyndon B. Johnson pensò bene di sedare facendo intervenire la Guardia Nazionale. Il bilancio fu spaventoso: 43 morti, 467 feriti, oltre 7200 arrestati e più di 2000 edifici bruciati...
Scritta da Albert B. “Al” Smith, bassista e produttore discografico originario di Chicago
Interpretata da John Lee Hooker nell’album intitolato “Urban Blues”
Nella prima sessione di registrazione del brano c’era Buddy Guy che lo accompagnava.
Ripresa l’anno seguente dagli MC5 che dal vivo ne fecero una furiosa versione protopunk.
Un brano che parla della tristemente celebre "Detroit Insurrection" del 1967. Il 23 luglio di quell'anno, un manipolo di poliziotti tentò una retata ad un party dove si stava festeggiando il rientro di alcuni reduci dal Vietnam... L'intervento della polizia fu così violento da incontrare la risposta altrettanto violenta degli astanti. Ne seguì una vera e propria insurrezione popolare che quel testadiminkia del presidente Lyndon B. Johnson pensò bene di sedare facendo intervenire la Guardia Nazionale. Il bilancio fu spaventoso: 43 morti, 467 feriti, oltre 7200 arrestati e più di 2000 edifici bruciati...
Oh, the motor city's burnin'
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro, Bernart Bartleby & co. 3/1/2007 - 21:27
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Damn Nam (Ain't Going To Vietnam)
Il brano Damn Nam (Ain’t Going To Vietnam), un blues contro la guerra del Vietnam scritto nel 1969, compare originariamente sul disco “Spirits known and unknown” e viene in seguito ripreso nel disco dal vivo “Leon Thomas in Berlin” (1971).
You can call me crazy
(continua)
(continua)
inviata da nom de plume 3/1/2007 - 21:02
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Latinoamericana
da "La lunga notte" (2006)
Ho visto il cielo di Santiago del Chile
(continua)
(continua)
3/1/2007 - 19:40
Les singes
[1961]
Paroles et Musique de Jacques Brel
Testo e musica di Jacques Brel
Paroles et Musique de Jacques Brel
Testo e musica di Jacques Brel
Avant eux avant les culs pelés
(continua)
(continua)
3/1/2007 - 19:19
Les charognards
dal nuovo album "Sotto il pavé la spiaggia"
TOLLERANZA ZERO
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 3/1/2007 - 19:06
Прощание Славянки
Когда надежды поют, как трубы,
(continua)
(continua)
inviata da Konstantin Karasiov 3/1/2007 - 17:47
Piccola canzone per Victor Jara
"Piccola canzone per Victor Jara" fa parte del bellissimo album "Tutto quello che vediamo è qualcos'altro" del 2003
Quel cileno
(continua)
(continua)
inviata da giovanni ferrara - nato un 11 Settembre... 3/1/2007 - 15:41
American War
Simone White è una giovane cantautrice americana, ha pubblicato questa canzone in una compilation della Kill Rock Stars
"Simone White's indie-folk quasi-protest song, "American War," is witty, provocative, and effective without being angry or disillusioned." --Billboard--
"Simone White's indie-folk quasi-protest song, "American War," is witty, provocative, and effective without being angry or disillusioned." --Billboard--
Do you remember the American War
(continua)
(continua)
inviata da Giacomo Contin 3/1/2007 - 15:07
Caso archiviato
Dall'album "Da mò savàl"
Caso archiviato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/1/2007 - 12:56
Percorsi:
Genova - G8
Non ricordo più del mare
Dall'album "Piazza Carlo Giuliani ragazzo"
(Andrea Sisti)
Edizioni: Ishtar S.n.c.
[Luglio 2002]
Testo da piazzacarlogiuliani.org
(Andrea Sisti)
Edizioni: Ishtar S.n.c.
[Luglio 2002]
Testo da piazzacarlogiuliani.org
Non ricordo più del mare
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/1/2007 - 12:38
Percorsi:
Genova - G8
Venticinque aprile 1975
Testo ripreso da La musica de L'Altra Italia
Ha scritto un compagno, settant'anni
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/1/2007 - 12:14
Lebanese Night
It was late in a Lebanese restaurant, in the heat of a Lebanese night,
(continua)
(continua)
inviata da Soheyl Vakili 3/1/2007 - 08:11
Last Night
Last night I was walking through the harbour
(continua)
(continua)
inviata da Soheyl Vakili 3/1/2007 - 08:07
The Last Time I Cried
The last time I cried, I was sitting home,
(continua)
(continua)
inviata da Soheyl Vakili 3/1/2007 - 08:05
Gildo dei Fantardi: Vita da intruso
Questo testo che ho ritrovato tra i miei appunti che conservo da oltre trent'anni, è diventata canzone negli anni '80 ed è una considerazione e una riflessione che a volte salta all'occhio; nel senso che chi nella vita si comporta onestamente, spesso viene schiacciato e sopraffatto da chi se ne approfitta e è un riferimento ad una persona che ha avuto per questo dei problemi che sfociarono nella reclusione. Poi al ritorno nella vita normale, dopo l'infelice esperienza, si è ritrovato ad avere affetti e considerazione e rispetto.
p.s. invio questo testo più che altro per un mio sfizio. e non con la pretesa di vederlo pubblicato. se questo avverà. vorrà dire che lo ritenete un testo interessante. Altrimenti va bene ugualmente. mi basterebbe una vostra critica sincera. Gildo dei Fantardi
p.s. invio questo testo più che altro per un mio sfizio. e non con la pretesa di vederlo pubblicato. se questo avverà. vorrà dire che lo ritenete un testo interessante. Altrimenti va bene ugualmente. mi basterebbe una vostra critica sincera. Gildo dei Fantardi
Non sai cosa vuol dire
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 2/1/2007 - 18:43
Der Kanonen Song
Versione tedesco/italiana di Daniele Sepe, dall'album "Lavorare Stanca"
KANONEN SONG / CANZONE DEI CANNONI
(continua)
(continua)
2/1/2007 - 16:44
The Luck Of The Irish
[1972]
Con Yoko Ono
Una canzone da "Some Time in New York City" dedicata, come "Sunday Bloody Sunday", al conflitto nord-irlandese; e anche una canzone molto particolare, cruda, senza mezzi termini. Una canzone particolare anche per il linguaggio, infarcito di espressioni arcaiche ("auld Eireland", "leprechauns"), nel quale svetta una...bestemmia. E una canzone, in ultimo, terribilmente bella. [RV]
Con Yoko Ono
Una canzone da "Some Time in New York City" dedicata, come "Sunday Bloody Sunday", al conflitto nord-irlandese; e anche una canzone molto particolare, cruda, senza mezzi termini. Una canzone particolare anche per il linguaggio, infarcito di espressioni arcaiche ("auld Eireland", "leprechauns"), nel quale svetta una...bestemmia. E una canzone, in ultimo, terribilmente bella. [RV]
If you had the luck of the Irish
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 2/1/2007 - 00:19
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
John Sinclair
Brano incluso nell'album "Sometime in New York City" (1972) ma famoso per la performance live del dicembre 1971, quando Lennon e i suoi amici (Phil Ochs, Stevie Wonder, Jerry Rubin e Bobby Seale delle Black Panthers) organizzarono il "Free John Sinclair Concert" ad Ann Arbor, nel Michigan.
John Sinclair era un poeta di Detroit, era il manager della band iconoclasta MC5, era leader del White Panther Party e attivista pacifista. Nel 1969, Sinclair fu arrestato pretestuosamente per il possesso di in paio di spinelli e condannato a 10 anni di prigione. Tre giorni dopo il concerto di solidarietà organizzato da Lennon. la Corte suprema del Michigan invalidò la sentenza e scarcerò Sinclair.
(fonte: Wikipedia)
John Sinclair era un poeta di Detroit, era il manager della band iconoclasta MC5, era leader del White Panther Party e attivista pacifista. Nel 1969, Sinclair fu arrestato pretestuosamente per il possesso di in paio di spinelli e condannato a 10 anni di prigione. Tre giorni dopo il concerto di solidarietà organizzato da Lennon. la Corte suprema del Michigan invalidò la sentenza e scarcerò Sinclair.
(fonte: Wikipedia)
It ain't fair, John Sinclair
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 2/1/2007 - 00:11
Algo personal
Album: "Cada loco con su tema" (1983)
Una canzone sui diplomatici della guerra fredda, il loro incomprensibile linguaggio e sui trattati per il disarmo nucleare.
Una canzone sui diplomatici della guerra fredda, il loro incomprensibile linguaggio e sui trattati per il disarmo nucleare.
Probablemente en su pueblo se les recordará
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo e Lorenzo Masetti 1/1/2007 - 18:26
Sólo le pido a Dios
FRANCESE / FRENCH / FRANCÉS [2]
Version française de Jérôme Brachet
Versione francese di Jérôme Brachet
Versión en francés por Jérôme Brachet
Version française de Jérôme Brachet
Versione francese di Jérôme Brachet
Versión en francés por Jérôme Brachet
CE QUE JE DEMANDE A DIEU
(continua)
(continua)
inviata da Jérôme Brachet 31/12/2006 - 19:36
What I've Seen
da "Yell Fire!" (2006)
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
If I told you what I've seen
(continua)
(continua)
31/12/2006 - 15:55
Joan of Arc
Glazba i stihovi: Leonard Cohen
Hrvatski prepjevi: Srđan Depolo
Transkripcija Tomislav Šakić
Hrvatski prepjevi: Srđan Depolo
Transkripcija Tomislav Šakić
IVANA ORLEANSKA
(continua)
(continua)
inviata da Adriana 31/12/2006 - 14:48
Tutti in pista
1995
Paranoia e potere
Forse non esplicitamente contro la guerra, ma una violenta canzone antipatriottica e antimilitarista, che non poteva certo mancare in questa raccolta (non so come non mi sia venuta in mente prima!)
Paranoia e potere
Forse non esplicitamente contro la guerra, ma una violenta canzone antipatriottica e antimilitarista, che non poteva certo mancare in questa raccolta (non so come non mi sia venuta in mente prima!)
Una contravvenzione da una mezza milionata
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 31/12/2006 - 11:55
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Giorgio Gaber: I reduci
E allora è venuta la voglia di rompere tutto
(continua)
(continua)
inviata da Willy 31/12/2006 - 01:39
Slow Decay
Am I wrong to think that your new song "Slow Decay" has political overtones — that it's about war?
It is. It's absolutely about war. More specifically, it's about a soldier coming home from war, trying to adjust. The narrative is a conversation from son to father, and father to son. It's a loosely fictitious tale, based on two friends of mine and a third person, whose story I saw on 60 Minutes — the soldier was wearing a Dashboard shirt.
Read more: Rolling Stone
It is. It's absolutely about war. More specifically, it's about a soldier coming home from war, trying to adjust. The narrative is a conversation from son to father, and father to son. It's a loosely fictitious tale, based on two friends of mine and a third person, whose story I saw on 60 Minutes — the soldier was wearing a Dashboard shirt.
Read more: Rolling Stone
Stand down son
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/12/2006 - 00:31
Is Love Enough?
(anche questa con qualche dubbio)
L'AMORE È ABBASTANZA?
(continua)
(continua)
30/12/2006 - 20:14
Mike Harding: Christmas 1914
La tregua di Natale
Il giorno di Natale del 1914, nel primo anno della prima guerra mondiale, i soldati tedeschi, inglesi e francesi disobbedirono ai loro superiori e fraternizzarono con “il nemico” lungo due terzi del fronte occidentale. Le truppe tedesche innalzarono alberi di Natale fuori delle trincee con le scritte “Buon Natale.” “Voi non sparate, noi non spariamo.” A migliaia, le truppe attraversarono la terra di nessuno su cui giacevano sparsi corpi in decomposizione. Cantarono i canti di Natale, si scambiarono le foto dei cari rimasti a casa, condivisero le razioni, giocarono a calcio, arrostirono persino alcuni maiali. I soldati abbracciarono gli uomini che solo poche ore innanzi cercavano di uccidere. Si misero d'accordo per avvertirsi se i superiori li avessero obbligati a imbracciare le loro armi e di mirare in alto.
Agli alti comandi, di entrambe le parti, vennero i brividi.... (continua)
Il giorno di Natale del 1914, nel primo anno della prima guerra mondiale, i soldati tedeschi, inglesi e francesi disobbedirono ai loro superiori e fraternizzarono con “il nemico” lungo due terzi del fronte occidentale. Le truppe tedesche innalzarono alberi di Natale fuori delle trincee con le scritte “Buon Natale.” “Voi non sparate, noi non spariamo.” A migliaia, le truppe attraversarono la terra di nessuno su cui giacevano sparsi corpi in decomposizione. Cantarono i canti di Natale, si scambiarono le foto dei cari rimasti a casa, condivisero le razioni, giocarono a calcio, arrostirono persino alcuni maiali. I soldati abbracciarono gli uomini che solo poche ore innanzi cercavano di uccidere. Si misero d'accordo per avvertirsi se i superiori li avessero obbligati a imbracciare le loro armi e di mirare in alto.
Agli alti comandi, di entrambe le parti, vennero i brividi.... (continua)
30/12/2006 - 18:45
This Is Me
2005
Album; Little Star
Album; Little Star
This old highway is just a lonely patch of blue and gray
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/12/2006 - 16:49
Soldiers
[2004]
Lyrics and music by Nate Borofsky
Testo e musica di Nate Borofsky
Lyrics and music by Nate Borofsky
Testo e musica di Nate Borofsky
At the embassy in Saigon
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/12/2006 - 14:56
The Rich Man
Somehow I think I'm goin' home
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/12/2006 - 14:37
ANTIWARSONGS.ORG
È ufficiale: è possibile raggiungere questo sito attraverso l'indirizzo www.antiwarsongs.org
Felice anno nuovo a tutti i collaboratori e lettori. Un ringraziamento speciale a Kiocciolina per le sue belle traduzioni.
È ufficiale: è possibile raggiungere questo sito attraverso l'indirizzo www.antiwarsongs.org
Felice anno nuovo a tutti i collaboratori e lettori. Un ringraziamento speciale a Kiocciolina per le sue belle traduzioni.
Lorenzo Masetti 30/12/2006 - 14:13
Tammurriata nera
Ho visto due diverse traduzioni del vocabolo parularo presente nella terza strofa. Willy Bruschi ne suggerisce la traduzione in “contadino” mentre più su nella pagina si legge “il vecchio saggio”. Ritengo che la traduzione corretta sia il contadino per un motivo semplicissimo: il vocabolo in questione non è ‘o parularo bensì ‘o parulano che sta indicare colui che viene dalla zona denominata ‘e pparùle (cioè le paludi); si tratta di una zona a ridosso di Napoli (l’attuale Ponticelli) che ancora oggi conserva quella denominazione e dalla quale partivano i venditori di frutta e ortaggi coltivati in quella zona molto fertile e vicina alla città.
Mi permetto di aggiungere che il verso “Dove si semina il grano, il grano cresce, riesce o non riesce
sempre è grano quello che esce” non sia tanto da collegare ad una visione razzista o meno (che mi sento di escludere pienamente dal significato della... (continua)
Mi permetto di aggiungere che il verso “Dove si semina il grano, il grano cresce, riesce o non riesce
sempre è grano quello che esce” non sia tanto da collegare ad una visione razzista o meno (che mi sento di escludere pienamente dal significato della... (continua)
Fabio Soriano 30/12/2006 - 12:37
Solo un dia
Dall'album "Miseria frente a miseria"
Bonito día soleado imposible de olvidar,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 30/12/2006 - 12:05
Querida Clara
Dall'album "Miseria frente a miseria" 2003
En la Guerra Civil entre 1936 y 1939, transitaron por todo el país miles de cartas de despedida de condenados a muerte por el ejército dirigido por Franco. De padre a hija, como en este caso, de hijos a padres, etc... Contra el Fascismo descubierto o más enmascarado en supuestas modernas, liberales y limpias Democracias. Por todos los muertos en defensa de la República, y especialmente dedicada a mi tío abuelo Maximino Compán Fernández, asesinado en estas mismas circunstancias y por el cual yo tengo el orgullo de llamarme como me llamo.
En la Guerra Civil entre 1936 y 1939, transitaron por todo el país miles de cartas de despedida de condenados a muerte por el ejército dirigido por Franco. De padre a hija, como en este caso, de hijos a padres, etc... Contra el Fascismo descubierto o más enmascarado en supuestas modernas, liberales y limpias Democracias. Por todos los muertos en defensa de la República, y especialmente dedicada a mi tío abuelo Maximino Compán Fernández, asesinado en estas mismas circunstancias y por el cual yo tengo el orgullo de llamarme como me llamo.
Querida Clara:
(continua)
(continua)
inviata da adriana 30/12/2006 - 11:54
Asesino
Cuando un pueblo dice basta, cuando quiere decidir,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 30/12/2006 - 11:39
La lunga notte
Somebody said that the period we're living is a new "technological" Middle Age.It's really hard to deny! These are dark years - obscure times. Now we hope in light!
(Cisco)
The first sentence, borrowed from a speech of the Subcommander Marcos, puts on an important meaning: there is pain, maybe dismay as well, in ascertaining the reality we're living in. But there's also rage and will of reaction, a urge of showing with facts the objection against a dark and superficial world.
(Cisco)
The first sentence, borrowed from a speech of the Subcommander Marcos, puts on an important meaning: there is pain, maybe dismay as well, in ascertaining the reality we're living in. But there's also rage and will of reaction, a urge of showing with facts the objection against a dark and superficial world.
THE LONG NIGHT
(continua)
(continua)
inviata da Kiocciolina 29/12/2006 - 22:18
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