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Prima del 2007-1-16

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A Margalida

A Margalida
[1977]
Lletra i música: Joan Isaac
Letra y música: Joan Isaac
Testo e musica: Joan Isaac
Album: Viure
Dedicada a Margalida, amant eterna d'en Salvador Puig Antich, es trobi on es trobi

Può essere che questa sia la canzone più famosa di Joan Isaac, che pure è un cantautore che di canzoni famose ne ha fatte parecchie (oltre ad avere un legame storico con il cantautorato italiano, in primis con Roberto Vecchioni). Scritta nel 1977, a franchismo già finito, è dedicata a Margalida, la fidanzata, l'amore eterno di Salvador Puig Antich, l'anarchico barcellonese fatto garrotare da Franco solo tre anni prima, nel 1974. Tre anni e un'eternità: una canzone del genere, sotto il franchismo, avrebbe potuto portare alla garrota anche l'autore. Una canzone d'amore e una canzone di lotta, tra le più belle che si possano immaginare.

Rimandando a Carta de Salvador Puig Antich per la vicenda politica... (continua)
Vas marxar no sé on.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 22:35
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Carta de Salvador Puig Antich

Carta de Salvador Puig Antich
[1974]
Da una lettera di Salvador Puig Antich
Musica di Mauro Pagani
Interpretata anche da Maria del Mar Bonet

Si veda anche A Margalida.

Su musica di Mauro Pagani, l'ultima lettera di Salvador Puig Antich alla fidanzata, Margalida. L'anarchico Salvador Puig Antich, garrotato il 2 marzo 1974 alle 9.40 del mattino a Barcellona, fu una delle ultime vittime del fascismo clericale franchista spagnolo.

Salvador Puig Antich (ma la grafia del nome è varia: Salvador Puig i Antich, Salvador Puig i Antic ecc. [in grafia fonetica: səlvə'ðor putʃən'ti:k]) (1948-1974) è stato un giovane anarchico spagnolo la cui attività si situa tra la metà degli anni '60 e i primi anni '70. Fu condannato a morte dal regime franchista dopo essere stato giudicato da un tribunale militare, come responsabile della morte del viceispettore della "Brigata Politico-Sociale" Francisco Anguas Barragán, a Barcellona.

Proveniente... (continua)
Estimada Marga:
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 15/1/2007 - 21:08
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Italia d'oro

Italia d'oro
[1992]
Bertoli-Negri

Può fare una certa impressione che questa canzone sia stata presentata al Festival di Sanremo. Esattamente a quello del 1992. Bertoli non era nuovo alla partecipazione al festival, del resto.
Racconteranno che adesso è più facile
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 16:43
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Se non li conoscete

Se non li conoscete
[anni '70]
Testo e musica di Fausto Amodei
interpretata anche dal Canzoniere delle Lame

La potremmo chiamare, questa, anche una "canzone di servizio". Era stata scritta per riconoscere i fascisti di Almirante (quello che "parlava tanto bene", oppure quello che "non sono fascista, però Almirante ci ha raggggggione"...), ma è utilissima ancora oggi. Basta cambiarci i nomi!
Se non li conoscete guardateli un minuto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 16:31
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Kälbermarsch

Kälbermarsch
[1943]
Text/Testo: Bertolt Brecht
Musik/Musica: Hanns Eisler
Aus/Da: Schweyk im Zweiten Weltkrieg / Schweyk nella II Guerra mondiale

Il testo è ripreso dall'articolo dell'edizione tedesca di Wikipedia dedicato all'inno nazista Horst-Wessel-Lied, alla sezione Parodien





"Eine der bekanntesten Parodien des Horst-Wessel-Liedes ist der „Kälbermarsch“, ein Stück aus Bertolt Brechts Schweyk im Zweiten Weltkrieg (1943). Ursprünglich sollte dieses Drama mit Musik von Kurt Weill am Broadway aufgeführt werden. Weill hielt das jedoch nicht für aussichtsreich, daher arbeitete Brecht mit dem Komponisten Hanns Eisler zusammen, der alle Songs vertonte. Die Uraufführung fand erst 1957 im Theater der polnischen Armee in Warschau statt.

"Das Lied wird in folgender Situation eingeführt: Im Militärgefängnis in Prag befinden sich tschechische Häftlinge, die von den Deutschen zum Militär eingezogen werden... (continua)
Hinter der Trommel her
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 15:24
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The Creator Has A Master Plan

The Creator Has A Master Plan
[1968]
Written by Pharoah Sanders and Leon Thomas
Scritta da Pharoah Sanders and Leon Thomas
Da/From: "Karma", 1969.

A kind of sequel to Coltrane's "A Love Supreme," "The Creator Has A Master Plan" is, in its original form, an extended 32-minute distillation of its authors' musical and cultural ideas. It first appeared on Sanders' 1969 album KARMA, with co-author Thomas on vocals, keyboard player Lonnie Liston Smith, flautist James Spaulding, french-horn player Julius Watkins, Coltrane veteran Reggie Workman on bass; second bassist Richard Davis, drummer Billy Hart, and percussionist Nathaniel Bettis. While later versions were shorter and more lyrical, this original version is full of avant-garde fire with extended free instrumental sections. Full of the optimism and spirituality of the era, it became a kind of anthem for those exploring the peace, love and happiness vibe through music.... (continua)
There was a time, when peace was on the earth,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/1/2007 - 15:07
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Mediterráneo

Mediterráneo
[1971]
Letra y música / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Joan Manuel Serrat
Album / Albumi: Mediterráneo

Nell'introduzione a En Méditerranée di Georges Moustaki ci eravamo ripromessi di inserire questa celeberrima canzone di Joan Manuel Serrat. Lo facciamo senz'altro, anche sulla scorta di un episodio personale.



Esistono le canzoni contro la guerra, ed esistono canzoni di altra natura che, in un qualsiasi momento, possono essere scritte cantate contro la guerra, contro l'imperialismo e il colonialismo politico e culturale, contro una qualsiasi ingiustizia. Di esempi non ne mancano certamente. Così, nel 1971, Joan Manuel Serrat scrisse (in castigliano, anche se molti credono che si tratti di una canzone originariamente composta in lingua catalana) questa famosissima canzone, da molti considerata in Spagna come "la canzone del secolo". È una canzone... (continua)
Quizá porque mi niñez
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 22:46
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Requiem pour n'importe qui

Requiem pour n'importe qui
Paroles et musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki

Album: Bobino 70

Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (continua)
Il est mort connue du bois sec.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 18:13
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Portugal

Portugal
[1974]
Paroles de Georges Moustaki
Parole di Georges Moustaki

Musique de Chico Barque (Fado tropical)
Musica di Chico Barque

Georges Moustaki, proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa,... (continua)
Oh muse ma complice
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 18:10
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En Méditerranée

En Méditerranée
(1971)
Paroles et Musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki



Georges Moustaki. Proprio lui, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria").

Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della... (continua)
Dans ce bassin où jouent
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 18:06
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Sans la nommer

Sans la nommer
Paroles et musique de Georges Moustaki
Parole e musica di Georges Moustaki

Proprio lui, Georges Moustaki, lo "Straniero" di quell'unica canzone in lingua italiana che lo rese famoso anche da noi (ma si tratta della traduzione di una sua celeberrima canzone in francese, "Le Méthèque", una parola derivata –naturalmente- dal greco che significa alla lettera "Colui che cambia continuamente casa", o più semplicemente il "Senza patria"). Di Moustaki avevamo già alcune canzoni, tutte e tre inserite tra le "CCG Primitive" (le prime 600 della raccolta originaria); ne inseriamo quindi alcune altre, forse meno famose, ma che ci mostrano Moustaki in un suo aspetto che, del resto, traspare anche da canzoni che parlano di tutt'altri argomenti, anche dalle canzoni d'amore. La sua voglia di libertà, il suo sentirsi "cittadino del Mediterraneo" (cosa, questa, del tutto ovvia per un uomo della sua origine),... (continua)
Je voudrais, sans la nommer,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 17:57
Percorsi: 1968 e dintorni
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Olive Trees

Olive Trees
[2003]
Lyrics and Music by Iron Sheik
Testo e musica di Iron Sheik
Album: "Camel Clutch 2003"

New Pro-Palestinian Rap Music
"Music is an integral part of culture and it is often used to express ourselves, either by creating it or listening to it. In the context of the Israeli-Palestinian conflict there has been little in the way of music that describes the history of the Palestinian plight, until now. One of the most brilliant new artist/activist to take his message to the microphone is the Iron Sheik.

His bold and insightful rap-style challenges traditional views on Palestinians. The following song entitled, "Olive Trees" describes the uprooting of the Palestinians from their land, much in the same way Israeli settlers are uprooting olive trees today. Ironically, olive trees are traditional symbols of peace, i.e. the olive branch."
Trouble began before 1948
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 14/1/2007 - 17:25
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Marching To The Killing Rhythm

Marching To The Killing Rhythm
A grand deception
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 14:04
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You Can't Kill Terror

You Can't Kill Terror
Non avete mai avuto a che fare coi GWAR? Beh, eccoveli. Sicuramente, come dire, sono dei bei tipini, da prendere sicuramente con le dovute molle. Lo stesso vale ovviamente per i loro testi (alcuni dei quali già presenti in raccolta), e massimamente per questo. Ma credo che, fatta la dovuta premessa, questa canzone vada situata nell'ottica giusta, vale a dire quella di una delle più tremende e sincere canzoni contro la guerra presenti in questa raccolta. Una critica feroce (e assai "gwariana") alla "guerra contro il terrorismo" di Bush, che spesso proprio l'assassino texano ha definito "guerra contro il terrore". Dietro tutta la consueta, barocca violenza di immagini tipica dei testi dei GWAR (in alcune cose ricordano decisamente testi classici come la "Farsalia" di Lucano!) ci sono le torture di Abu Ghraib, ci sono il terrore e il terrorismo di chi conduce guerre "per la civiltà e per la... (continua)
You can destroy an army
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2007 - 12:23
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Bambino soldato

Bambino soldato
Testo e musica di Paolo Farace
Dall'album "Cultura popolare"
T’hanno pigliato di notte
(continua)
inviata da adriana 13/1/2007 - 10:22
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Non nel mio nome

Non nel mio nome
Sono sempre tutti pronti
(continua)
inviata da Robi 12/1/2007 - 22:05
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The Ghost Of Tom Joad

The Ghost Of Tom Joad
(1995)

Il brano dà il titolo al quindicesimo album di Springsteen, il secondo acustico dopo "Nebraska"

È stato anche riproposto in una versione elettrica e quasi rappata dai Rage Against The Machine.
Reinterpretata da Springsteen in versione elettrica nell'album "High Hopes" (2014) in duetto con Tom Morello.
Interpretata anche in duetto con Pete Seeger nel disco Sowing the Seeds (2006).

Tom Joad è il protagonista del romanzo più famoso di John Steinbeck, "The Grapes of Wrath", uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in Italia come Furore. Dal libro John Ford ha tratto uno storico film (con Henry Fonda nel ruolo di Tom Joad). Woody Guthrie scrisse la sua ballata Tom Joad quasi dieci anni prima che il boss venisse al mondo, ma anche altri folksinger prima di Springsteen si erano ispirati al personaggio.

"La storia di Furore, per chi non l´abbia mai letta o l´abbia dimenticata,... (continua)
Men walkin' 'long the railroad tracks
(continua)
inviata da Alessandro 12/1/2007 - 21:43
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Chamaroot

Chamaroot
[2006]
Testo in dialetto carnico/carinziano "Tischlbongarisch" di Timau (UD) di Lino Straulino e Vittorio Vella (basato su un canto tradizionale)
Musica e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, che rappresenta anche una vera e propria rarità linguistica. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana,... (continua)
Chamaroot du pist darschousn
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 10:16
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Ce partenze dolorose

Ce partenze dolorose
[2006]
Tradizionale friulano da Cleulis-Timau (UD)
Arrangiamento e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, nel friulano altocarnico di Cleulis-Timau, dalla melodia straordinaria che speriamo un giorno poter proporre in download. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana, un autentico caso linguistico... (continua)
Ce partenze dolorose
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 01:22
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Da Vriidn

Da Vriidn
[2006]
Testo in dialetto carnico/carinziano "Tischlbongarisch" di Timau (UD) di Laura Plozner van Ganz
Musica e interpretazione di Lino Straulino
Da Tischlbong

Reduce da meno di un'ora da uno dei (rari) concerti di Lino Straulino al di fuori del Friuli (invitato da Massimiliano Larocca), mi sono sentito una vera e propria collezione di CCG fuori dal comune, a cominciare da una già presente in raccolta: Ai preât la biele stele. Questa che segue ne è un'altra, che rappresenta anche una vera e propria rarità linguistica. [RV]

Timau è una piccola comunità di poco meno di cinquecento anime, situata in comune di Paluzza, nell'Alta Carnia, ultimo avamposto umano sulla strada che faticosamente porta al Monte Croce Carnico. Una comunità trilingue, dove la gente parla ancora il vecchio tischlbongarisch, la parlata timavese di antica ascendenza carinziana, un autentico caso linguistico per gli... (continua)
Sizzntar untar aan paam
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2007 - 00:59
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Casualties Of War

Casualties Of War
Il racconto di un soldato, durante la prima guerra del Golfo
Casualties of war; as I approach the barricade
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2007 - 15:02
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Black Gold

Black Gold
Two boys on a playground
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2007 - 14:51
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Το σφαγείο

Το σφαγείο
To sfagéio

[1968]
Στίχοι: Μίκης Θεοδωράκης
Από τα Τραγούδια για τον Αντρέα Λεντάκη
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Μίκης Θεοδωράκης
'Αλλη ερμηνεία: Αντώνης Καλογιάννης

Testo e musica: Mikis Theodorakis
dalle Canzoni per Andreas Lendakis
Primo interprete: Mikis Theodorakis
Altro interprete: Andonis Kaloyannis

Lyrics and music: Mikis Theodorakis
From the Songs for Andreas Lentakis
First performed by: Mikis Theodorakis
Also performed by: Andonis Kaloyannis

"Scritta da Theodorakis nelle prigioni della questura di Atene, dopo il colpo di Stato dei colonnelli greci, e dedicata ad un giovane comunista torturato perchè rivelasse il nome dei suoi compagni" (Nota al testo della canzone inclusa nel disco "Questa grande umanità ha detto basta! - Canzoni di lotta di tutto il mondo", Il Canzoniere Internazionale, I Dischi dello Zodiaco). Il testo greco proviene da questa pagina.

Secondo... (continua)
Το μεσημέρι χτυπάνε στο γραφείο
(continua)
inviata da Alessandro 10/1/2007 - 23:17
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Bandiere di Pace

Bandiere di Pace
La storica Canzone/Inno alle 'Bandiere di PACE', composta da Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace (www.agneseginocchio.it ), che ha fatto da sfondo a molte iniziative e marce pacifiste in Italia. Scritta l' 8/01/2003, la canzone-inno è stata citata nel libro omonimo
(Ritornello)
(continua)
10/1/2007 - 19:22
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Traffic In The Sky

Traffic In The Sky
La canzone parla dell'11 settembre. Jack si immagina di essere ancora un bambino mentre gioca per strada con i suoi amici, quando a un tratto vedono le ombre degli aerei passare sull'asfalto. E' estratta dal secondo album, On and on.
There's traffic in the sky
(continua)
inviata da Riccardo 10/1/2007 - 17:13
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Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], incl. Desolation Row by Bob Dylan

Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], <i>incl.</i> Desolation Row <i>by</i> Bob Dylan
[1974 / 1982]
Testi di Fabrizio de André
Lyrics by Fabrizio de André
Musica di Bob Dylan ("Desolation Row")
Music by Bob Dylan ("Desolation Row")
Arrangiamento/Arrangement: De André/De Gregori



Il manoscritto della "seconda versione modificata" di Via della Povertà (riprodotto da Stella Nera).

L'11 gennaio [2007] Fabrizio ci ha lasciati da otto anni. Da otto anni non possiamo più ascoltare la sua voce, e senza tanti giri di parole diciamo che ci manca sempre di più. Questo e basta. Vogliamo ricordarlo con queste particolari versioni di "Via della povertà" che pensiamo possano avere il suo preciso posto nella nostra raccolta, particolarmente per quanto riguarda la memoria di certi anni.[RV]

Alla fine del 1974, in preparazione della sua primissima tournée di concerti (che lo avrebbe poi visto esordire alla "Bussola" di Viareggio), Fabrizio de André si divertì, ad Asti, a cantare... (continua)
Il salone di bellezza in fondo al vicolo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 11:15
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The Big Parade

The Big Parade
1999
Detroit to d.C., night train, capitol, parts east
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:45
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Save The Day

Save The Day
Album: The Living End - 1998
So here I come to save the day
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:36
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Bitter Peace

Bitter Peace
Initiate blood purge
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2007 - 10:32
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Megafonico

Megafonico
(di Barovero, Casacci, Morino e Parpaglione)

Un brano dall'album "Càbala", del 1991. Il testo è di stampo un po' "marinettiano" ed è anche un po' ermetico, ma è sicuramente contro la guerra...
Uomini d'armi solerti gerarchi
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 23:39
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Radio Manisco/0516490872

Radio Manisco/0516490872
1993
0516490872

Ora che Abu Ghraib, Guantánamo e detenzioni arbitrarie “giustificate” dalla guerra al terrorismo (vedi il caso nostrano del sequestro Abu Omar) sono diventate la normalità nella coscienza collettiva, ho ripescato questa che è una delle più belle canzoni della stagione italiana delle Posse... Figli dell'Onda Rossa Posse e fratelli degli Assalti Frontali, gli AK47 scrissero questo brano dedicato a Silvia Baraldini nel 1994, facendolo precedere da un'introduzione del giornalista RAI, corrispondente dagli USA, Lucio Manisco (poi eletto come parlamentare per Rifondazione Comunista e per il Partito dei Comunisti Italiani). Il testo della canzone era ispirato non solo alla vicenda della Baraldini (condannata ad una pena sproporzionata rispetto ai capi di imputazione, solo perchè “irredenta”, e liberata poi nel settembre del 2006 dopo essere stata trasferita, non senza polemiche, nelle patrie galere), ma anche al racconto “Gli invisibili” di Nanni Balestrini.
Silvia Baraldini, detenuta n.0516490872, carcere femminile di massima sicurezza, Marianna, Florida, Stati Uniti d'America...
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 23:00
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El pianista del gueto de Varsovia

El pianista del gueto de Varsovia
Letra y música: Jorge Drexler
Testo e musica: Jorge Drexler


Basado en el relato autobiográfico "El Pianista del Gueto de Varsovia" de Władysław Szpilman

Basato sul racconto autobiografico "Il pianista del ghetto di Varsavia" di Władysław Szpilman. Dal libro è stato, come noto, tratto un pluripremiato film di Roman Polański.

Il pianista
di Roman Polański

Durata: 148'
Wladyslaw Szpilman: Adrien Brody
Capitano Wilm Hosenfeld: Thomas Kretschman
Padre: Frank Finlay
Madre: Maureen Lipman
Dorota: Emilia Fox

E’ facile capire cosa deve aver convinto Polański, nell’opera autobiografica di Szpilman (1911-2000), ad affrontare il lutto inevitabile per ogni ebreo polacco, l’olocausto nella Varsavia bellica. Sicuramente la lettura ha conquistato il regista mostrandogli la possibilità di raccontare la tragedia personale di un artista ebreo (il più grande pianista polacco dell’epoca), inserendola... (continua)
Dos generaciones menos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 21:46
Percorsi: Ghetti
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Bombs

Bombs
2006
feat. Harry Collier
If I don't get out of this I I wish, I just want you to know that I really really love you.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 16:40
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Loco

Loco
[2003]
Letra/Testo: Eduardo Galeano
Música/Musica: Javier Vegas
Album: "Abrazos"
La guerra sirve, la paz es militar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 16:07
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War Party

War Party
I hear your piteous shrieking
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 15:52
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Quizá algún día

Quizá algún día
[2001]
Letra/Testo: Javier Vegas
Música/Musica: Javier Vegas
Album: "Optimista"

Il testo è ripreso dal Sito ufficiale de La Gran Orquesta Republicana.
Está república esta en nuestra imaginación,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2007 - 15:34
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Movil Oil Special

Movil Oil Special
Canzone che chiude l'album del 1968 intitolato "Te Recuerdo Amanda"
Testo tratto da cancioneros.com
Los estudiantes chilenos
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 13:01
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Somos pájaros libres

Somos pájaros libres
Una canzone del 1966 che riecheggia la dylaniana "Blowin' in the wind". Testo tratto da cancioneros.com; riproposta recentemente dai Quilapayún nell'album "La Fuerza de la Historia" (2006)
Somos pájaros libres.
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2007 - 12:52
Percorsi: Liberi uccelli
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A Contratiempo (Carabelas de Colón)

A Contratiempo (Carabelas de Colón)
Canción escrita por Agustín García Calvo sobre la idea y los dos primeros versos de Rafael Sánchez Ferlosio. Musicada y cantada por Chicho Sánchez Ferlosio, quien gracias a los inventos de la técnica sigue entre nosotros pese a su muerte hace unos meses.

Canzone composta da Agustín García Calvo basandosi su un'idea e sui due primi versi di Rafael Sánchez Ferlosio. Musicata e cantata da Chicho Sánchez Ferlosio, che grazie alle invenzioni della tecnica continua ad essere assieme a noi nonostante la sua recente scomparsa

De/da Los Textos Canallas


Tutti voi ricorderete il famoso film con Roberto Benigni e Massimo Troisi, "Non ci resta che piangere". Un film a "controtempo", come questa canzone, amara e divertente al tempo stesso, di Chicho Sánchez Ferlosio, e dove "controtempo" sta per il marinaresco "controvento". Nel film, i due protagonisti si ritrovano appunto catapultati indietro nel... (continua)
Carabelas de Colón,
(continua)
inviata da Adriana e Riccardo 9/1/2007 - 11:17
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En tu silencio

En tu silencio
Muy estimado Riccardo Venturi:

Por este medio te agradezco profunda e infinitamente la labor que has hecho con las traducciones de mi canción, de verdad, muchas gracias por tu tiempo y por apoyar esto que vamos escribiendo y cantando.

He tratado de comunicarme contigo a la dirección electrónica que has puesto en esta página, sin embargo no ha sido posible ya que se me han regresado los correos, parece que tienes lleno el buzón.

Ojalá te puedas comunicar conmigo y así poder seguir en contacto y platicar algunos otros proyectos.

Un abrazo muy grande, y un agradecimiento a nombre de todos los que de un modo u otro llevamos la bandera de la libertad, de la justicia y del arte en el corazón.

Tu amigo,
Miguel Sevilla.

Muy estimado amigo Miguel,

Desdichadamente, mi buzón está constantemente lleno por causa de spam, otra cosita inventada por los genios estadounidenses que quieren venderme... (continua)
9/1/2007 - 02:36
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Il sole di Austerlitz

Il sole di Austerlitz
[1981]
Scritta da Alberto Radius e Franco Battiato
Incisa da Giuni Russo per la prima volta in Energie (1981) poi nel live Morirò d'amore (2003)

[...] Il sole di Austerlitz è la documentazione sonora del bis di uno dei numerosi concerti attraverso i quali Giuni Russo ha testardamente, tenacemente, fieramente continuato ad offrire il dono della propria voce al proprio pubblico: si tratta di una composizione di Franco Battiato e Alberto Radius originariamente pubblicata nel 1981 su uno strepitoso, raffinatissimo album intitolato Energie. - battiato.it
Si udiva appena un suono di campane
(continua)
inviata da YakkoSan 9/1/2007 - 00:45
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Fragile

Fragile
grazie.. bel sito
Mari 8/1/2007 - 23:27
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Mourir pour des idées

Mourir pour des idées
MORIR POR LAS IDEAS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/1/2007 - 22:14
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Lavoro studio sviluppo

Lavoro studio sviluppo
Il brano è tratto dal disco "LO SCATTO TATTILE" di Ennio Rega
E' una canzone che parla del conflitto in medioriente visto attraverso gli occhi di una bambina libanese e sottolinea l'indifferenza della società civile occidentale
(nel disco ospiti una bambina e una signora libanese)
Lavoro studio sviluppo
(continua)
inviata da Lucrezia Venturiello 8/1/2007 - 21:47

I dittatori

I dittatori
"Cuore" cosa è? Il titolo di una rivista?

Sì. [RV]
Willy 8/1/2007 - 18:03
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
quando mi trovo a parlare di questa canzone, non so perchè, ma nn riesco a trovare le parole per definire l'oceano di emozioni che mi trasmette.
E' una canzone piena di significati, dove nessuno di essi è messo in secondo piano...
concludo dicendo che Rino è stato e sarà sempre tra di noi...
gaetano (xXx dj ) 8/1/2007 - 16:01
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Ninna nanna di la guerra

Ninna nanna di la guerra
credo che dica "...e fa la vo..." e non "ed alavo`"!
ha piu` senso! che vuol dire poi alavo`?
floart@libero.it 8/1/2007 - 04:52
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Lettera a Mio Padre

Lettera a Mio Padre
Questa canzone l'ho ascoltata per la prima volta da Evelin, in un incontro avuto per concordare le registrazioni di alcune canzoni sul tema dell'emigrazione, e in particolare Partono gli Emigranti, che io avevo già in lavorazione presso uno studio di registrazione di Lucca. Tra tanti discorsi e preamboli e accordi vari, dato che Evelin l'avevo conosciuta da poco tempo, ad un certo punto imbracciò la chitarra e timidamente ci pregò di ascoltare una canzone che lei aveva composto da un paio d'anni, appunto nel corso del suo trentesimo anno di vita. Io e Lele, ascoltammo prima incuriositi, poi sempre più coinvolti e attoniti ed a un certo momento della canzone ci ritrovammo immersi in una commozione unificata e ci ritrovammo con gli occhi lacrimevoli. Commenti sul momento: Stupenda! Sublime! Fantastica ed emozionante. Una canzone che nel panorama cantautorale mancava e che ha riempito un... (continua)
Ricordo i tuoi occhi scuri
(continua)
inviata da Luciano Filippi Alias Gildo dei Fantardi 7/1/2007 - 20:33

L'Egira Toscana, ossia la Cremania

anonimo
Ho trovato questa composizione poetica in sestine, nel libro di Riccardo Marasco "Chi cerca Trova" e la descrizione di questo componimento è abbastanza lunga e complessa. Citerò alcuni passi che riporta il Marasco nella descrizione del canto:

...E così chi vince si crea pian piano una figura morale, una credibilità etica senza la quale non potrebbe godere i frutti della sua vittoria, la conquistata gestione del potere.
Fatto è che la nostra Armata ne commise di cotte e di crude e al pomeriggio del 7 Luglio 1799 arrivò a Firenze, entrando da porta S, Nicolò e da porta alla Croce. e nelle sestine c'è appunto la descrizione del fatto. Le milizie brigantesche, circa cinquemila uomini, erano capeggiate da una donna e un frate, oltre al marito e all'amante di lei, e si trattava di Cassandra Cini Mari, detta la Sandrina, figlia del macellaio di Montevarchi Lorenzo Mari, suo marito, vecchio... (continua)
Dopo due giorni, fecero l'ingresso
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 7/1/2007 - 20:02
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Vojno lice

Vojno lice
7 gennaio 2007
FACCIA DA MILITARE
(continua)
7/1/2007 - 18:44




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