Ricordati di Chico
una bellissima canzone che dovrebbero sapere a memoria tutti i signori della guerra
nino 12/9/2006 - 22:59
Non, non, rien n'a changé
[1971]
Parole e musica di Gilles Péram e Jacqueline Néro
45 giri, lato A. Sul lato B, Love, Lioubov, Amour
Informazioni da Encyclopédisque
Parole e musica di Gilles Péram e Jacqueline Néro
45 giri, lato A. Sul lato B, Love, Lioubov, Amour
Informazioni da Encyclopédisque
C'est l'histoire d'une trêve
(continua)
(continua)
inviata da Colas Géranton 12/9/2006 - 21:29
I Know I'm not Alone
da "Yell Fire!" (2006)
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
Lyrics taken from Jim's Notes
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
Lyrics taken from Jim's Notes
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
What ever happened to the sun?
(continua)
(continua)
12/9/2006 - 18:36
Alabama
[1963]
Music by John Coltrane
Musica di John Coltrane
Birmingham, Alabama, September 15, 1963/15 settembre 1963
Mississippi Goddam
Alabama
Birmingham Sunday
Talking Birmingham Jam
The Ballad of Birmingham
Ballad of Birmingham
We Are Alive
Si tratta di un brano - ovviamente strumentale, perché credo che, a parte il mantra di "A Love Supreme" (che forse andrebbe anch'esso postato qui) non ci siano altre parole nella sterminata produzione del grande Trane - che Coltrane scrisse subito dopo la strage realizzata da membri del KKK nella chiesa Battista di Birmingham, Alabama, il 15 settembre 1963, nella quale morirono 4 ragazzine afroamericane. I responsabili furono condannati all'ergastolo soltanto nel 2000!
In questo blog maggiori info sul brano
Music by John Coltrane
Musica di John Coltrane
Birmingham, Alabama, September 15, 1963/15 settembre 1963
Mississippi Goddam
Alabama
Birmingham Sunday
Talking Birmingham Jam
The Ballad of Birmingham
Ballad of Birmingham
We Are Alive
Si tratta di un brano - ovviamente strumentale, perché credo che, a parte il mantra di "A Love Supreme" (che forse andrebbe anch'esso postato qui) non ci siano altre parole nella sterminata produzione del grande Trane - che Coltrane scrisse subito dopo la strage realizzata da membri del KKK nella chiesa Battista di Birmingham, Alabama, il 15 settembre 1963, nella quale morirono 4 ragazzine afroamericane. I responsabili furono condannati all'ergastolo soltanto nel 2000!
In questo blog maggiori info sul brano
inviata da Alessandro 12/9/2006 - 17:59
Into The Fire
regaz dobbiamo fare un questionario su sta canzone ci aiutate o no??? diteci il tema della canzone e cosa rispondereste alla canzone...please
La canzone parla evidentemete di un vigile del fuoco che, durante gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, compie un gesto eroico salendo le scale nel fuoco per salvare vite umane.
L'altruismo del pompiere è visto come un segno di speranza in un mondo segnato dal terrorismo e dalla guerra.
Mi sembra questo, più o meno, il tema della canzone!
(Lorenzo)
L'altruismo del pompiere è visto come un segno di speranza in un mondo segnato dal terrorismo e dalla guerra.
Mi sembra questo, più o meno, il tema della canzone!
(Lorenzo)
sg 12/9/2006 - 17:59
Washington Bullets
Sul grande BigO l'intero doppio album "Hong Kong Dollar, Indian Cents [no label]" - Live at the AC Hall, Hong Kong, Feb 25, 1982.
Un disco assai ghiotto... fatevi sotto!
Washington Bullets (live in Japan 1982)
Un disco assai ghiotto... fatevi sotto!
Washington Bullets (live in Japan 1982)
Alessandro 12/9/2006 - 15:23
Renato Carosone: Caravan petrol
(1958)
Testo di Nisa (Nicola Salerno)
Musica di Renato Carosone
Esiste anche un film con lo stesso titolo nel quale appare anche lo stesso Carosone.
Vorrei proporre questa canzone in ricordo di Renato Carosone morto recentemente (e io ho avuto la fortuna di sentire il suo ultimo concerto a Napoli nei festeggiamenti del capodanno '98 in prima persona).
Ritengo questa canzone, risalente agli anni '50, sia ancora attuale in quanto come tutti sanno le guerre si fanno per il petrolio.E poi col prezzo del greggio....
E poi il verso "Allah!Allah!Allah! ma chi t'ha fatto fa'?" è quello che si dovrebbe dire ai fondamentalisti religiosi che buttano via la propria vita.
(Willy)
Questa canzone è stata segnata recentemente da assurde polemiche:
A scatenarla è la sigla del reality La Fattoria che, prendendo spunto da Caravan Petrol di Renato Carosone, ne ha modificato un passaggio cruciale... (continua)
Testo di Nisa (Nicola Salerno)
Musica di Renato Carosone
Esiste anche un film con lo stesso titolo nel quale appare anche lo stesso Carosone.
Vorrei proporre questa canzone in ricordo di Renato Carosone morto recentemente (e io ho avuto la fortuna di sentire il suo ultimo concerto a Napoli nei festeggiamenti del capodanno '98 in prima persona).
Ritengo questa canzone, risalente agli anni '50, sia ancora attuale in quanto come tutti sanno le guerre si fanno per il petrolio.E poi col prezzo del greggio....
E poi il verso "Allah!Allah!Allah! ma chi t'ha fatto fa'?" è quello che si dovrebbe dire ai fondamentalisti religiosi che buttano via la propria vita.
(Willy)
Questa canzone è stata segnata recentemente da assurde polemiche:
A scatenarla è la sigla del reality La Fattoria che, prendendo spunto da Caravan Petrol di Renato Carosone, ne ha modificato un passaggio cruciale... (continua)
Canta Napoli,
(continua)
(continua)
inviata da Willy 12/9/2006 - 14:50
Imagine
NEERLANDESE (OLANDESE-FIAMMINGO) / DUTCH (FLEMISH) - Dominique
Ik hoop dat meer mensen deze levenswijze kunnen waarmaken, het is moeilijk alles op te geven maar alleen als we elkaar steunen kan de wereld veranderen in de goede zin
Dominique
Dominique
BEELD JE
(continua)
(continua)
inviata da Dominique 12/9/2006 - 12:03
Yell Fire!
da "Yell Fire!" (2006)
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
Per una presentazione del disco, vedi la prima canzone Time To Go Home.
YELL FIRE! (2006)
Time To Go Home - Yell Fire! - I Know I'm not Alone - East To The West - Sweet Little Lies - Hello Bonjour - One Step Closer To You - Hey Now Now - Everybody Ona Move - See You In The Light - Light Up Ya Lighter - What I've Seen- Tolerance - Is Love Enough?
A revolution never come with a warning
(continua)
(continua)
12/9/2006 - 09:33
Time To Go Home
da "Yell Fire" (2006)
"Time to go home" è la canzone d'apertura del nuovo disco di Michael Franti & Spearhead, 14 nuove canzoni
quasi tutte contro la guerra.
I SOLDATI HANNO PENSATO: QUESTO TIPO HA LE PALLE
Va benissimo cantare canzoni contro la guerra in California, ma a Baghdad? Ai soldati americani? Michael Franti racconta a Dorian Lynskey perché ha voluto correre il rischio.
di Dorian Lynskey
da The Guardian (read the original article in english here)
traduzione di Lorenzo Masetti
Quando Michael Franti ha detto alla sua famiglia che voleva visitare l'Iraq, loro non sono stati esattamente entusiasti. Quando ha chiesto agli altri membri della sua band, gli Spearhead, se volevano unirsi a lui, gli hanno risposto grazie, no. Quando ha chiamato una dozzina di diversi musicisti. questi non solo hanno declinato l'invito, ma hanno cercato in ogni modo di dissuaderlo. Infine, nel... (continua)
"Time to go home" è la canzone d'apertura del nuovo disco di Michael Franti & Spearhead, 14 nuove canzoni
quasi tutte contro la guerra.
I SOLDATI HANNO PENSATO: QUESTO TIPO HA LE PALLE
Va benissimo cantare canzoni contro la guerra in California, ma a Baghdad? Ai soldati americani? Michael Franti racconta a Dorian Lynskey perché ha voluto correre il rischio.
di Dorian Lynskey
da The Guardian (read the original article in english here)
traduzione di Lorenzo Masetti
Quando Michael Franti ha detto alla sua famiglia che voleva visitare l'Iraq, loro non sono stati esattamente entusiasti. Quando ha chiesto agli altri membri della sua band, gli Spearhead, se volevano unirsi a lui, gli hanno risposto grazie, no. Quando ha chiamato una dozzina di diversi musicisti. questi non solo hanno declinato l'invito, ma hanno cercato in ogni modo di dissuaderlo. Infine, nel... (continua)
Those who start wars never fight them
(continua)
(continua)
11/9/2006 - 18:36
Blowin' in the Wind
RETOROMANCIO [PUTER DELL'ALTA ENGADINA] / RHETOROMANIC [HIGH ENGADINE PUTER] [Daniele Pandocchi]
Versione in "Puter" (Retoromancio dell'Alta Engadina) di Daniele Pandocchi
"Puter" (High Engadine Rhetoromanic) version by Daniele Pandocchi
Versione in "Puter" (Retoromancio dell'Alta Engadina) di Daniele Pandocchi
"Puter" (High Engadine Rhetoromanic) version by Daniele Pandocchi
Cari amici antimilitaristi e pacifisti, ecco un tentativo di traduzione (cantabile) in Puter di Blowin' in the wind. Un ringraziamento particolare all'amico Tobia che mi ha suggerito l'idea per il ritornello.
(Daniele)
(Daniele)
CHANTIN' AINT IL VENT
(continua)
(continua)
inviata da Daniele Pandocchi 11/9/2006 - 15:14
Inno dell'Internazionale, o Inno della pace [Internazionale del lavoro; La Marsigliese dei lavoratori]
[1874/75]
Testo di Stanislao Alberici Giannini
Sull'aria della "Marsigliese".
Il canto interpretato da Michele Luciano Straniero.
" È uno fra i più famosi canti del primo anarchismo organizzato come movimento e risale al 1874. [1] L'autore, il dottor S[tanislao] Alberici Giannini, è fra i fondatori della Sezione Internazionalista di Massignano (Federazione Marchigiana) che si lega nel 1872 ai principi proclamati dal Fascio Operaio di Bologna in forte polemica con i mazziniani. L'Inno dell'Internazionale è pubblicato per la prima volta sul giornale 'L'Anarchia' di Firenze, n. 10 del 18 novembre 1877 [2] che fornisce alcune notizie di un certo interesse: 'Certi di fare un regalo gradito ai nostri lettori, e come memoria dell'indefesso propagatore dei principi Anarchici-Rivoluzionari, pubblichiamo oggi un Inno dell'Internazionale, che il non mai abbastanza compianto compagno nostro,... (continua)
Testo di Stanislao Alberici Giannini
Sull'aria della "Marsigliese".
Il canto interpretato da Michele Luciano Straniero.
" È uno fra i più famosi canti del primo anarchismo organizzato come movimento e risale al 1874. [1] L'autore, il dottor S[tanislao] Alberici Giannini, è fra i fondatori della Sezione Internazionalista di Massignano (Federazione Marchigiana) che si lega nel 1872 ai principi proclamati dal Fascio Operaio di Bologna in forte polemica con i mazziniani. L'Inno dell'Internazionale è pubblicato per la prima volta sul giornale 'L'Anarchia' di Firenze, n. 10 del 18 novembre 1877 [2] che fornisce alcune notizie di un certo interesse: 'Certi di fare un regalo gradito ai nostri lettori, e come memoria dell'indefesso propagatore dei principi Anarchici-Rivoluzionari, pubblichiamo oggi un Inno dell'Internazionale, che il non mai abbastanza compianto compagno nostro,... (continua)
Su leviamo alta la fronte
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2006 - 14:15
Fratello nero
Fratello nero che cammini sulla spiaggia
(continua)
(continua)
inviata da marco chiavistrelli 11/9/2006 - 10:25
Dopo... niente è più lo stesso
"Per troppo tempo ho avuto gli occhi nudi e il cuore in gola.
Eppure non era poca cosa la mia vita.
Cosa ho vinto, dov'è che ho vinto quando io
ora so che sono morto dentro
tra le mie rovine."
Basterebbe questo a capire la follia della guerra. Basterebbe questo.
E Francesco Di Giacomo lo canta con un tale pathos che mi fa venire i brividi... ogni volta... dopo anni.
Eppure non era poca cosa la mia vita.
Cosa ho vinto, dov'è che ho vinto quando io
ora so che sono morto dentro
tra le mie rovine."
Basterebbe questo a capire la follia della guerra. Basterebbe questo.
E Francesco Di Giacomo lo canta con un tale pathos che mi fa venire i brividi... ogni volta... dopo anni.
MarKco 8/9/2006 - 22:55
L'ultimo atto da Friburgo: la ristrutturazione totale della pagina dedicata al Pescatore. Da domani, è un'altra storia; speriamo bella come quella che è stata. A presto. [RV]
Riccardo Venturi 8/9/2006 - 22:09
Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)
RIPORTELI CASA (SE GHE VOLI' BEN A ZIO SEM)
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 8/9/2006 - 19:15
Giustizia per Genova
Io sono il ragazzo picchiato oltraggiato deluso tradito
(continua)
(continua)
inviata da Marco Chiavistrelli 8/9/2006 - 18:16
Percorsi:
Genova - G8
Wounded Knee 1890
Massacro di Wounded Knee è il nome con cui è passato alla storia un eccidio di Sioux da parte dell'esercito degli Stati Uniti d'America commesso il 29 dicembre 1890.
Il 29 dicembre 1890 alcune centinaia di Sioux Teton, seguaci del predicatore Wovoca e praticanti la danza degli spiriti (Ghost Dance) fuggirono dalla riserva di Pine Ridge (South Dakota) per raccogliersi intorno al moribondo capo Big Foot.
Essi credevano che ballando la Ghost Dance fossero stati immuni dai proiettili dei bianchi e che, presto sarebbero tornati i tempi del bisonte.
Circondati dalle truppe del settimo reggimento cavalleggeri armato con le mitragliatrici Hotchkiss, che intendeva riportarli indietro, si arresero, ma, a causa di uno sparo, l'esercito aprì il fuoco sull'accampamento. Durante la primavera successiva, quando le condizioni climatiche permisero all'esercito di tornare sul luogo a seppellire i morti,... (continua)
Acqua dolce come eri bella quella mattina ricordi ?
(continua)
(continua)
inviata da G/B 8/9/2006 - 14:21
Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)
Sempre dalla mailing list bruce.it proviene la seguente versione in piemontese monferrino, opera di Marco Gioanola, fatta pervenire sempre da Diego Bucconi. Riportiamo anche la piccola introduzione fatta dall'autore:
Vi propongo qui il tentativo, nel "mio" dialetto piemontese-monferrino. Mi perdonerete eventuali strafalcioni, compresa la translitterazione di certi suoni. Alcune note: ho tradotto il titolo in una specie di "(ri)chiamateli a casa"; in piemontese, almeno dalle mie parti, il "barba" è lo zio; ho scritto "oeu" per indicare la vocale tipica dei dialetti del nord, la stessa che sta per esempio in "casoeula" tanto per capirci.
Qui abbiamo però riportato l'[oeu] usato da Marco come [ö].
Qui abbiamo però riportato l'[oeu] usato da Marco come [ö].
CIAMJI A CA' (SE T'VORI BEN AL BARBA SAM)
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2006 - 14:11
Bring Them Home (If You Love Your Uncle Sam)
E dall'8 settembre 2006 ne esiste anche una fantasmagorica versione in anconetano! L'autore è Fabrizio Fiori della mailing list bruce.it e mi è stata fatta pervenire da Diego Bucconi della lista "Combat Folk". La qual cosa fa particolare piacere perché al "Bring Them Home" tirrenico risponde quello adriatico. Sempre marinai siamo!
ARPURTÉLI A CASA (SI JE VULE' BE' A ZIO SAM)
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2006 - 12:17
La médaille
La versione italiana di Alessio Lega fatta pervenire da Paolo Talanca, valente studioso della teoria cantautorale italiana nonché amico a prova...di bomba [la qual cosa è alquanto in tema con questo sito]. La canzone è presente sul nuovo disco di Alessio dedicato alle traduzioni da chansons à texte francesi, intitolato Sotto il pavé la spiaggia
LA MEDAGLIA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/9/2006 - 12:08
Quanno sona la campana
..."che" traduce dal napoletano?!?!...
QUANDO SUONA LA CAMPANA
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 7/9/2006 - 21:50
Che belo el mondo che'l sarìa
..."che" bello sarebbe il mondo!
CHE BELLO SAREBBE IL MONDO
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 7/9/2006 - 20:53
Addio Venezia addio [El diciaòto novembre]
ADDIO VENEZIA
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 7/9/2006 - 19:21
Me pare
Marco "di cui" aspettiamo altre traduzioni! [RV]
MIO PADRE
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 7/9/2006 - 19:05
Le sorti de un pianeta
Marco "che" saluto e abbraccio forte[RV]
LE SORTI DI UN PIANETA
(continua)
(continua)
inviata da MarcoChe 7/9/2006 - 18:58
Il potere dei più buoni
Io consiglio di ascoltare il monologo "L'azalea" che precede - e introduce - questa canzone nel disco "Un'idiozia conquistata a fatica". Gaber se la prende esplicitamente con Telethon, 30 ore per la vita, "We are the world" e altre analoghe iniziative del più becero e ipocrita pietismo. Ossia, la "beneficienza" per darsi una lucidatina alla coscienza e mantenere lo status quo, con tutte le porcherie annesse e connesse; la "solidarietà" di stampo clerical/borghese, insomma (anche se talvolta esercitata da organismi non clericali né - apparentemente - borghesi). In questo senso, la penso esattamente come lui.
Ecco il testo del monologo (da giorgiogaber.org):
Ecco il testo del monologo (da giorgiogaber.org):
L'AZALEA
(continua)
(continua)
inviata da MB 7/9/2006 - 15:07
C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
TINHA UM GAROTO QUE COMO EU AMAVA OS BEATLES E OS ROLLING STONES
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2006 - 13:21
La guerra di Piero
PORTOGHESE / PORTUGUESE [2] - Pino Ulivi
Versione portoghese (brasiliana) di Pino Ulivi dalla pagina di scaricamento mp3
Portuguese (Brazilian) version by Pino Ulivi, from the download page
Version portugaise (brésilienne) de Pino Ulivi d'après la page de téléchargement de la chanson.
Portuguese (Brazilian) version by Pino Ulivi, from the download page
Version portugaise (brésilienne) de Pino Ulivi d'après la page de téléchargement de la chanson.
A GUERRA DE PIERO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/9/2006 - 12:43
L'anno che verrà
Ore 4.42 del mattino del 7 settembre 2006
THE YEAR TO COME
(continua)
(continua)
7/9/2006 - 04:42
Brigante se more
Antonio Gramsci: Lo stato italiano postunitario
"Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti" (Antonio Gramsci in Ordine Nuovo, 1920).
"Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti" (Antonio Gramsci in Ordine Nuovo, 1920).
6/9/2006 - 20:49
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