Terra Innamorata. 3: I sette gatti
[1978]
Il 21 marzo 1921, un convoglio
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:57
Percorsi:
Gatti & gattacci
Terra Innamorata. 2: La canzone di Gino e Galliano
[1978]
Si riuniscono ogni sera
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:49
Terra Innamorata. 1: Un'introduzione
[1978]
Aprile 2001 . IL CANZONIERE DEL VALDARNO, TERRA INNAMORATA
Registrato nel 1978, a Bologna negli studi dell'Harpo's Bazaar, questo disco fu il settimo vinile pubblicato dall'allora (quasi) neo-nata Materiali Sonori. Un disco all'epoca importante, più volte segnalato come uno degli ultimi rilevanti lavori di una stagione in cui si coniugavano bene musica e impegno civile, canzoni e politica. Come si potrebbe definire oggi? Canzone d'autore, neo-folk, forse world music. Chissà. Un'opera comunque giovanile, con qualche ingenuità, che però era rimasta nel cuore di tanti appassionati. Un disco ormai introvabile. Noi però, un po' per pudore e un po' per le differenti strade creative successivamente intraprese, non lo avevamo mai ristampato su digitale. Forse ritenendolo inattuale...
E' stata la caparbietà di Enzo Brogi, mitico sindaco di Cavriglia (uno che ad ogni elezione prendeva... (continua)
Aprile 2001 . IL CANZONIERE DEL VALDARNO, TERRA INNAMORATA
Registrato nel 1978, a Bologna negli studi dell'Harpo's Bazaar, questo disco fu il settimo vinile pubblicato dall'allora (quasi) neo-nata Materiali Sonori. Un disco all'epoca importante, più volte segnalato come uno degli ultimi rilevanti lavori di una stagione in cui si coniugavano bene musica e impegno civile, canzoni e politica. Come si potrebbe definire oggi? Canzone d'autore, neo-folk, forse world music. Chissà. Un'opera comunque giovanile, con qualche ingenuità, che però era rimasta nel cuore di tanti appassionati. Un disco ormai introvabile. Noi però, un po' per pudore e un po' per le differenti strade creative successivamente intraprese, non lo avevamo mai ristampato su digitale. Forse ritenendolo inattuale...
E' stata la caparbietà di Enzo Brogi, mitico sindaco di Cavriglia (uno che ad ogni elezione prendeva... (continua)
Battan l'otto, ma saranno le nove
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/5/2006 - 23:39
Jaurès
Pourquoi ont-ils tué Jaurès?
La réponse est très simple, mon ami sans nom. Parce qu'il était un homme qui ne voulait pas la guerre et qui se battait pour qu'elle n'éclate. Voilà. Salut. [RV]
22/5/2006 - 16:05
Conscrits, égayons nos vingt ans
anonimo
Canzone popolare della Franca Contea (Lantenne-Lavennay)
Chanson populaire de Franche-Comtée (Lantenne-Lavennay)
Da Chants populaires français
Una canzone che sembra celebrare il passaggio dei vent'anni segnato dalla coscrizione militare. Sembra. Si consiglia di tenere conto soprattutto delle strofe pari.
Chanson populaire de Franche-Comtée (Lantenne-Lavennay)
Da Chants populaires français
Una canzone che sembra celebrare il passaggio dei vent'anni segnato dalla coscrizione militare. Sembra. Si consiglia di tenere conto soprattutto delle strofe pari.
Conscrits, égayons nos vingt ans
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2006 - 00:26
Un jour l'envi' m'a pris de déserter la France
anonimo
Canzone popolare del Québec (Canada)
Chanson populaire québecoise.
Da Chants populaires français
E' evidente il collegamento con La chanson du déserteur, L'Exécution du Déserteur e Le déserteur (dei Malicorne). Si tratta del più tipico esempio di storia popolare elaborata in diverse ballate di diversa localizzazione. Questa è la versione canadese di importazione.[RV]
Chanson populaire québecoise.
Da Chants populaires français
E' evidente il collegamento con La chanson du déserteur, L'Exécution du Déserteur e Le déserteur (dei Malicorne). Si tratta del più tipico esempio di storia popolare elaborata in diverse ballate di diversa localizzazione. Questa è la versione canadese di importazione.[RV]
Un jour l'envi' m'a pris
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/5/2006 - 00:14
Percorsi:
Disertori
Le retour du soldat
anonimo
Canzone popolare dell'Ile-de-France e Normandia.
Chant populaire (Ile-de-France/Normandie)
Da Chants populaires français
Chant populaire (Ile-de-France/Normandie)
Da Chants populaires français
Voulez-vous permettre en passant
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2006 - 23:36
La guerre des paysans
anonimo
Canto popolare alsaziano (ca. XVII secolo)
Chanson populaire alsacienne (env. XVIIème siècle)
Da Chants Populaires Français
Chanson populaire alsacienne (env. XVIIème siècle)
Da Chants Populaires Français
Si tratta di un canto popolare in lingua francese testimoniato a partire dal XVII secolo, le cui origini sono però senz'altro da ricercare negli avvenimenti della Guerra dei contadini, la rivolta popolare che infuriò nei paesi di lingua tedesca tra il 1524 e il 1526 (l'Alsazia era ed è tuttora, in parte, una regione di lingua tedesca; in particolare, fu interessata dalla rivolta tra l'aprile e il maggio del 1525).
Paysan, qui plaint ta peine
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/5/2006 - 23:27
Stornello No Tav
Francesco
Da :Carta-Campagne Ambiente
Ciao redazione!
Nel corso dei mesi finali del 2005 ho potuto seguire,
anche da vicino sebbene meno di quanto avrei voluto, gli avvenimenti della Valsusa. Salendo in treno a Venaus per capodanno, ed in parte completandolo in seguito, ho scritto uno stornello che vi propongo (in allegato) per metterlo tra i messaggi, o tra le lettere, o dove lo ritenete opportuno, della sezione Campagna No Tav.
Buon proseguimento
Francesco
Ciao redazione!
Nel corso dei mesi finali del 2005 ho potuto seguire,
anche da vicino sebbene meno di quanto avrei voluto, gli avvenimenti della Valsusa. Salendo in treno a Venaus per capodanno, ed in parte completandolo in seguito, ho scritto uno stornello che vi propongo (in allegato) per metterlo tra i messaggi, o tra le lettere, o dove lo ritenete opportuno, della sezione Campagna No Tav.
Buon proseguimento
Francesco
Scritto (in parte) in treno verso Susa il 31/12/05
(continua)
(continua)
inviata da adriana 20/5/2006 - 09:18
Stranizza d'amuri
Ciao! sono un ragazzo spagnolo seguitore di Battiato...
Ho ascoltato proprio una altra canzone in siciliano, Strade paralelle, quella cantata con Giunni Russo. Non so si ha stato scritta pure da lui, ma, me piacce un sacco.
Bella lingua il siciliano, e come suona in l´oreccie....
Grazie
Ho ascoltato proprio una altra canzone in siciliano, Strade paralelle, quella cantata con Giunni Russo. Non so si ha stato scritta pure da lui, ma, me piacce un sacco.
Bella lingua il siciliano, e come suona in l´oreccie....
Grazie
Alfonso de Torres 19/5/2006 - 19:51
Soldier Soldier
Un singolo antimilitarista anarco-punk ironico e delirante risalente al 1979
Soldier Soldier - What's Your Price?
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 19/5/2006 - 12:51
Wer zettelt immer die Kriege an
Johannes Leschinski
Wer zettelt immer die Kriege an
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 02:41
L'Internationale
TEDESCO / GERMAN 5
L' Internationale der Rotgardisten (Internazionale delle Guardie Rosse) di Erich Mühsam
Erich Mühsam's Internationale der Rotgardisten (Red Guards' Internationale)
1919
Interpretata da Christoph Holzhofer
Performed by Christoph Holzhofer
La Räterepublik-Internationale o Internationale der Rotgardisten composta da Erich Mühsam nel 1919 per la Bayerische Räterepublik, la "Repubblica dei Consigli bavarese" di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.
La versione è piuttosto aderente al testo originale francese. Una caratteristica unica di questa versione è il ritornello: la sua prima parte è una composizione autonoma di Erich Mühsam, mentre la seconda parte è ripresa dalla versione classica di Emil Luckhardt. Presenta alcune varianti, indicate in note: nella versione specificamente adottata dai "Rotgardisten", le "Guardie Rosse" della Repubblica dei Consigli, ha un ritornello... (continua)
L' Internationale der Rotgardisten (Internazionale delle Guardie Rosse) di Erich Mühsam
Erich Mühsam's Internationale der Rotgardisten (Red Guards' Internationale)
1919
Interpretata da Christoph Holzhofer
Performed by Christoph Holzhofer
La Räterepublik-Internationale o Internationale der Rotgardisten composta da Erich Mühsam nel 1919 per la Bayerische Räterepublik, la "Repubblica dei Consigli bavarese" di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg.
La versione è piuttosto aderente al testo originale francese. Una caratteristica unica di questa versione è il ritornello: la sua prima parte è una composizione autonoma di Erich Mühsam, mentre la seconda parte è ripresa dalla versione classica di Emil Luckhardt. Presenta alcune varianti, indicate in note: nella versione specificamente adottata dai "Rotgardisten", le "Guardie Rosse" della Repubblica dei Consigli, ha un ritornello... (continua)
Räterepublik-Internationale
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 02:29
Wir sind die schwarzen Rebellen
anonimo
Wir sind die schwarzen Rebellen può ben essere la più breve canzone contro la guerra presente in questo sito. Due soli versi, provenienti dall'ambiente dei "Pirati della Stella Alpina", gli Edelweisspiraten tedeschi. Dei giovani che, sotto il regime nazista, desideravano ancora vivere come persone libere, libere di vagare all'aria aperta, di amare la natura, di non irreggimentarsi a forza nelle organizzazioni guerresche del Reich. Molti pagarono con la vita questa loro scelta.
Questo piccolo canto doveva per forza essere breve. Basta leggerlo per capirne il perché. Leggerlo e immaginarsi di stare sotto il regime nazista. Proviene forse dalla gioventù cattolica, con tutta probabilità lo Jugendschar di St.Dreikönigen, presso Colonia. Dovrebbe risalire circa al 1937.
Testo: da Volksliederarchiv.
Wir sind die schwarzen Rebellen,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/5/2006 - 01:34
Nassiriya
"E per la pace, il tuo coinvolgimento..."
Ma quale missione di pace! in un video di rainews24 un militare italiano incita un suo compagno ad uccidere un iracheno, urlandogli "annichiliscilo!". Se questa è la pace, beh, forse abbiamo fatto un po' di confusione... Come inno patriottico preferisco "Viva l'Italia" di De Gregori...
Ma quale missione di pace! in un video di rainews24 un militare italiano incita un suo compagno ad uccidere un iracheno, urlandogli "annichiliscilo!". Se questa è la pace, beh, forse abbiamo fatto un po' di confusione... Come inno patriottico preferisco "Viva l'Italia" di De Gregori...
E come non essere d'accordo con quanto hai scritto, Davide? Ma è principio assoluto del nostro sito non rifiutare i testi contribuiti, stabilendo però delle discussioni assai chiare. Saluti! [RV]
Davide 18/5/2006 - 22:19
Leg dein Ohr auf die Schiene der Geschichte
Testo in Kleinschreibung - Kleinschreibungtext
text & musik: philippe kayser, martin welzer, max herre
testo e musica: philippe kayser, martin welzer, max herre
text & musik: philippe kayser, martin welzer, max herre
testo e musica: philippe kayser, martin welzer, max herre
viele menschen schrecken zurück wenn sie "geschichte" hör'n
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/5/2006 - 00:07
Estadio Chile
Deutsche Fassung
Quelle:
Victor Jara - Chile, mein Land, offen und wild
Sein Leben, erzählt von Joan Jara
rororo aktuell 5523
Quelle:
Victor Jara - Chile, mein Land, offen und wild
Sein Leben, erzählt von Joan Jara
rororo aktuell 5523
ESTADIO CHILE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 23:51
Canzone dei padri
Testo di Dario Fo
Dallo spettacolo "La passeggiata della domenica"
Testo ripreso dal Canzoniere dei Ribelli
Dallo spettacolo "La passeggiata della domenica"
Testo ripreso dal Canzoniere dei Ribelli
A parte
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 23:28
Per un piatto di maccheroni
Arrangiamento di Arturo Benedetti Michelangeli
Testo e mp3 ripresi dal sito ufficiale del Coro di Micene.
Testo e mp3 ripresi dal sito ufficiale del Coro di Micene.
Negli anni ’50 viene armonizzata per coro da A. Benedetti Michelangeli della SAT, entrando a far parte del repertorio di questo storico coro di montagna.
Da allora si diffonde, sino a essere presente con questa armonizzazione praticamente in tutti i cori di montagna.
Da allora si diffonde, sino a essere presente con questa armonizzazione praticamente in tutti i cori di montagna.
Era nato poveretto
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 21:39
Un testo strano
di tutte le località citate di americano ce ne saranno quante le dita di una mano. se prendevi la guida del touring forse avresti avuto più ispirazione e considerazione.
Evidentemente i tuoi target sono al tuo stesso livello
Evidentemente i tuoi target sono al tuo stesso livello
Nel "Testo strano" non sono elencate "località americane", ma località in tutto il mondo dove si trovano basi militari, depositi di armi, installazioni americane ecc.ecc.; nonché località che sono state bombardate dagli americani, altrettanto ecc.ecc.; e la cosa è specificata chiaramente all'inizio della canzone. Ora, visto che parli di "livelli", con questo tuo intervento, caro Piero, e mi spiace dirtelo, non ti stai qualificando ad un livello molto alto. Ci fai quasi la figura di uno che aveva voglia di "sparare" la sua cosina e che l'ha fatto senza stare neppure a darsi la pena di controllare. Ciononostante, visto che noi non censuriamo niente, ti approviamo questo tuo intervento con un piccolo commento. Così, solo perché tu possa evitare di fare, in futuro, delle figuracce del genere. Saluti! [RV]
piero 17/5/2006 - 16:24
Sólo le pido a Dios
ITALIANO/ITALIAN/ITALIANO [1]
Versione italiana di Claudio Cormio.
Roma, aprile 1995.
Inviata personalmente dall'autore, che ringraziamo nel modo che potrà facilmente immaginare...
Italian version by Claudio Cormio.
Rome, April 1995.
This version was personally sent by the author. We thank him in a way he can easily imagine...
Versión italiana de Claudio Cormio.
Roma, abril 1995.
Esta versión fue enviada personalmente por el autor, a quien queremos decirle gracias en una manera que puede facilmente imaginar...
Versione italiana di Claudio Cormio.
Roma, aprile 1995.
Inviata personalmente dall'autore, che ringraziamo nel modo che potrà facilmente immaginare...
Italian version by Claudio Cormio.
Rome, April 1995.
This version was personally sent by the author. We thank him in a way he can easily imagine...
Versión italiana de Claudio Cormio.
Roma, abril 1995.
Esta versión fue enviada personalmente por el autor, a quien queremos decirle gracias en una manera que puede facilmente imaginar...
SOLO IO CHIEDERO'
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 00:15
L'estaca
ITALIANO 1 [Claudio Cormio, 1976]
ITALIAN 1 [Claudio Cormio, 1976]
Versione italiana di Claudio Cormio.
Milano, 1976.
Italian version by Claudio Cormio.
Milan, 1976
"Claudio Cormio è collaboratore di Ivan Della Mea, per ed assieme al quale ha scritto diverse canzoni (ricordiamo tra di esse la stupenda Sciàmbola). Questa traduzione ci è stata da lui inviata personalmente. Più che ringraziarlo, gli mandiamo un abbraccio forte forte." [RV, 2006]
Cronologicamente è una delle prime versioni de L'estaca in una qualsiasi lingua (si ricorda che dello stesso anno 1976 sono la versione basca di Gorka Knörr e Xabier Lete e la riproposizione di Marc Ogeret della versione francese del 1974 di Jacques-Émile Deschamps); solo che non risulta che Claudio Cormio o altri la abbiano mai incisa, almeno non pubblicamente. Si veda anche qui e qui. In una conversazione con un giornalista catalano, Joaquim Vilarnau... (continua)
ITALIAN 1 [Claudio Cormio, 1976]
Versione italiana di Claudio Cormio.
Milano, 1976.
Italian version by Claudio Cormio.
Milan, 1976
"Claudio Cormio è collaboratore di Ivan Della Mea, per ed assieme al quale ha scritto diverse canzoni (ricordiamo tra di esse la stupenda Sciàmbola). Questa traduzione ci è stata da lui inviata personalmente. Più che ringraziarlo, gli mandiamo un abbraccio forte forte." [RV, 2006]
Cronologicamente è una delle prime versioni de L'estaca in una qualsiasi lingua (si ricorda che dello stesso anno 1976 sono la versione basca di Gorka Knörr e Xabier Lete e la riproposizione di Marc Ogeret della versione francese del 1974 di Jacques-Émile Deschamps); solo che non risulta che Claudio Cormio o altri la abbiano mai incisa, almeno non pubblicamente. Si veda anche qui e qui. In una conversazione con un giornalista catalano, Joaquim Vilarnau... (continua)
IL RECINTO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/5/2006 - 00:07
Dissubbidance
2005
da "Lascia che sia"
Testo e musica di Enrico Capuano, Luigi Magurno, Renato Salvetti
Praticamente un rifacimento di If I Had A Hammer.
da "Lascia che sia"
Testo e musica di Enrico Capuano, Luigi Magurno, Renato Salvetti
Praticamente un rifacimento di If I Had A Hammer.
E datemi un martello
(continua)
(continua)
16/5/2006 - 16:43
A me stesso
2005
da "Lascia che sia"
Testo e musica di Enrico Capuano
da "Lascia che sia"
Testo e musica di Enrico Capuano
È molto tardi e non riesco proprio a dormire
(continua)
(continua)
16/5/2006 - 16:32
Viva Maria
2005
da "Lascia che sia"
"Tutto il disco è contro la guerra. Una delle canzoni che amo in maniera particolare è «Viva Maria» che è stata scritta al ritorno di un viaggio in Iraq prima della scoppio della guerra, dove siamo andati io, un gruppo di artisti e una troupe cinematografica che ha fatto anche un film sulla nostra esperienza. E’ stato molto toccante andare in un posto dove si fiutava l’aria di una guerra e si avvertivano i segni di quella precedente. Da lì abbiamo capito che c’era anche un’altra Europa che voleva la pace ed è bastato parlare con quelli che con la politica non c’entravano niente per comprenderlo. Sono tornato dall’Iraq con in testa questa idea della bomba intelligente, allora in musica ho avvicinato due storie, una che è la nostra e che fa parte della cultura cristiana, la storia di Maria in quanto madre che soffre per il figlio che viene umiliato, ucciso e messo... (continua)
da "Lascia che sia"
"Tutto il disco è contro la guerra. Una delle canzoni che amo in maniera particolare è «Viva Maria» che è stata scritta al ritorno di un viaggio in Iraq prima della scoppio della guerra, dove siamo andati io, un gruppo di artisti e una troupe cinematografica che ha fatto anche un film sulla nostra esperienza. E’ stato molto toccante andare in un posto dove si fiutava l’aria di una guerra e si avvertivano i segni di quella precedente. Da lì abbiamo capito che c’era anche un’altra Europa che voleva la pace ed è bastato parlare con quelli che con la politica non c’entravano niente per comprenderlo. Sono tornato dall’Iraq con in testa questa idea della bomba intelligente, allora in musica ho avvicinato due storie, una che è la nostra e che fa parte della cultura cristiana, la storia di Maria in quanto madre che soffre per il figlio che viene umiliato, ucciso e messo... (continua)
Sono forti le parole
(continua)
(continua)
16/5/2006 - 16:31
Ninna nanna della guerra
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia
Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro... (continua)
Testo e musica di Gigi Modiano - NCB
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
Shamira trascina i suoi passi disperati
tra le macerie di questa lontana città d’oriente
stringe a sè le mani e piange
piange la pietà della sua gente massacrata
mentre una falce di luna
implacabile illumina l’orrore,
i feriti abbandonati alla loro agonia
i morti lasciati soli nella loro crudeltà mortale
senza una mano indulgente che possa accarezzarne gli occhi
Falluja chiede aiuto,
urla tra le acque del fiume Eufrate
che scorre portando con sé centinaia di persone
Falluja piange tra il sordo rumore delle bombe assassine
e un vecchio fuggito all’orrore urla:
Un po’ di misericordia per dio,
Un po’ di misericordia
Shamira aspira l’aria di questo giorno abbandonato
non ritrova il profumo della dolce terra di Babilonia
trattiene le lacrime dietro... (continua)
Occhi scuri che guardano il cielo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/5/2006 - 14:44
Piazza Loggia
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Antonello Baldi [NCB] - 1974
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
1936-1976-2006
Piazza Loggia non è solo il luogo della memoria civile di questa città, della sua vicenda politica e sociale più recente. E' qualcosa di più e di diverso solo se sappiamo intrecciare tra di loro, nel modo giusto, col “filo rosso” della conoscenza, i fatti accaduti e che la Storia ci mette davanti in un modo apparentemente arbitrario. C’è stata la strage fascista del 28 maggio del ‘74, ma c’è stata anche un’altra strage, e per questo fascista: quella del 29 maggio del ‘93. C’è stata Brescia e c’è stata Gorni Vakuf. Sono due episodi resi simili non solo perché segnati da una violenza assassina (ma non cieca), ma per il valore esemplare che la vita di quegli uomini e di quelle donne, e non la morte, ha avuto in sé. Per loro e per noi.
Nello... (continua)
Testo e musica di Antonello Baldi [NCB] - 1974
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB
1936-1976-2006
Piazza Loggia non è solo il luogo della memoria civile di questa città, della sua vicenda politica e sociale più recente. E' qualcosa di più e di diverso solo se sappiamo intrecciare tra di loro, nel modo giusto, col “filo rosso” della conoscenza, i fatti accaduti e che la Storia ci mette davanti in un modo apparentemente arbitrario. C’è stata la strage fascista del 28 maggio del ‘74, ma c’è stata anche un’altra strage, e per questo fascista: quella del 29 maggio del ‘93. C’è stata Brescia e c’è stata Gorni Vakuf. Sono due episodi resi simili non solo perché segnati da una violenza assassina (ma non cieca), ma per il valore esemplare che la vita di quegli uomini e di quelle donne, e non la morte, ha avuto in sé. Per loro e per noi.
Nello... (continua)
Acqua sui volti, sulle bandiere, sulle mie mani
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/5/2006 - 14:17
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
30 anni [Piazza della Loggia 1974-2004]
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Gigi Modiano [NCB] - 2004
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB.
Si veda anche Ringhera
"La mattina plumbea sembra pesare sul clima dello sciopero che solitamente comunica con una città abituata, come un corpo avvizzito, ad essere scossa dai rumorosi cortei operai che ne sconvolgono le monotone, piccole consuetudini quotidiane.
Non tutti i lavoratori hanno raggiunto il luogo della manifestazione, quando Gianni Panella, dinanzi a circa 2500 persone, introduce gli oratori ufficiali. Il dirigente della Camera del lavoro richiama i motivi che hanno indotto le organizzazioni sindacali a dichiarare lo sciopero, e sottolinea la necessità di spezzare la sempre più fitta trama di attentati che da mesi segna la vita quotidiana della provincia.
Franco Castrezzati, segretario della Fim-Cisl, prendendo la parola, esprime il... (continua)
Testo e musica di Gigi Modiano [NCB] - 2004
Scarica il libretto di "Memorie resistenti" dal Sito del NCB.
Si veda anche Ringhera
"La mattina plumbea sembra pesare sul clima dello sciopero che solitamente comunica con una città abituata, come un corpo avvizzito, ad essere scossa dai rumorosi cortei operai che ne sconvolgono le monotone, piccole consuetudini quotidiane.
Non tutti i lavoratori hanno raggiunto il luogo della manifestazione, quando Gianni Panella, dinanzi a circa 2500 persone, introduce gli oratori ufficiali. Il dirigente della Camera del lavoro richiama i motivi che hanno indotto le organizzazioni sindacali a dichiarare lo sciopero, e sottolinea la necessità di spezzare la sempre più fitta trama di attentati che da mesi segna la vita quotidiana della provincia.
Franco Castrezzati, segretario della Fim-Cisl, prendendo la parola, esprime il... (continua)
Troppi anni son passati
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/5/2006 - 14:12
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
'Na guera
Da "Memorie resistenti" [2005]
Testo e musica di Tiziano Zubani [NCB]
Scarica il libretto completo dal Sito del NCB
*
"A 14 anni appena compiuti sono andata in fabbrica, ed è stato terribile andare là dentro. Il senso di oppressione che ho provato quando i cancelli si sono chiusi dietro di me. Invece dell’aria dei prati, invece di tutti i sogni che
aveva fatto sui miei studi, sulla mia vita libera…, mi son sentita chiudere dietro quelle inferriate come di una prigione. La vita di fabbrica era terribile. Mi mancava il respiro in mezzo a tutta quella polvere. Lavoravo come le altre apprendiste, non alle macchine ma alla preparazione. Aiutavo a preparare il cotone per filare e così ho continuato per un anno. Poi ho avuto anch’io la mia macchina. Ricordo quel giorno: è stata una grande emozione. Mi hanno dato due telai. Ero felice di avere qualche cosa che fosse mia, qualche cosa di cui... (continua)
Testo e musica di Tiziano Zubani [NCB]
Scarica il libretto completo dal Sito del NCB
*
"A 14 anni appena compiuti sono andata in fabbrica, ed è stato terribile andare là dentro. Il senso di oppressione che ho provato quando i cancelli si sono chiusi dietro di me. Invece dell’aria dei prati, invece di tutti i sogni che
aveva fatto sui miei studi, sulla mia vita libera…, mi son sentita chiudere dietro quelle inferriate come di una prigione. La vita di fabbrica era terribile. Mi mancava il respiro in mezzo a tutta quella polvere. Lavoravo come le altre apprendiste, non alle macchine ma alla preparazione. Aiutavo a preparare il cotone per filare e così ho continuato per un anno. Poi ho avuto anch’io la mia macchina. Ricordo quel giorno: è stata una grande emozione. Mi hanno dato due telai. Ero felice di avere qualche cosa che fosse mia, qualche cosa di cui... (continua)
Go cominciat a laurà – che ghere dudes agn
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/5/2006 - 13:49
I Should Be Proud
1970
Scritta da Henry Cosby
"I Should Be Proud" is a 1970 protest song by Motown girl group Martha and the Vandellas. Though not a big hit (peaking at #80 pop and #45 R&B), the song was noted for being the first released Motown protest song (released in February of the year) just months before the releases of Edwin Starr's "War" and The Temptations' "Ball of Confusion". The song had the narrator talk of how she was devastated on hearing the news that her loved one, who was fighting in the Vietnam War, was shot and killed in action. Instead of being proud that her loved one "fought for her" as the narrator suggested people around her was claiming, all she wanted was him and not his honors for fighting the war exclaiming that the man, disguised as "Private Johnny C. Miller" was "fightin' for the evils of society".
Wikipedia
Scritta da Henry Cosby
"I Should Be Proud" is a 1970 protest song by Motown girl group Martha and the Vandellas. Though not a big hit (peaking at #80 pop and #45 R&B), the song was noted for being the first released Motown protest song (released in February of the year) just months before the releases of Edwin Starr's "War" and The Temptations' "Ball of Confusion". The song had the narrator talk of how she was devastated on hearing the news that her loved one, who was fighting in the Vietnam War, was shot and killed in action. Instead of being proud that her loved one "fought for her" as the narrator suggested people around her was claiming, all she wanted was him and not his honors for fighting the war exclaiming that the man, disguised as "Private Johnny C. Miller" was "fightin' for the evils of society".
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I was under the dryer when the telegram came:
(continua)
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15/5/2006 - 12:37
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Holiday
[2004]
by Billie Joe Armstrong
Album: American Idiot
Written by singer Billie Joe Armstrong for his band Green Day's seventh studio album American Idiot (2004). The song is the prelude to "Boulevard of Broken Dreams", which appears as the following track on the album and was released as the second single. "Holiday" was released in the spring of 2005 as the third single from the album and performed moderately on the charts. In the U.S., it reached number nineteen on the Billboard Hot 100; it debuted at number eleven in the UK and at number twenty-one in Canada. The song achieved considerable popularity across the world.
It is also thought that the song was written while on a visit to Los Angeles, CA. Many persons remember the city when hearing the song.
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by Billie Joe Armstrong
Album: American Idiot
Written by singer Billie Joe Armstrong for his band Green Day's seventh studio album American Idiot (2004). The song is the prelude to "Boulevard of Broken Dreams", which appears as the following track on the album and was released as the second single. "Holiday" was released in the spring of 2005 as the third single from the album and performed moderately on the charts. In the U.S., it reached number nineteen on the Billboard Hot 100; it debuted at number eleven in the UK and at number twenty-one in Canada. The song achieved considerable popularity across the world.
It is also thought that the song was written while on a visit to Los Angeles, CA. Many persons remember the city when hearing the song.
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say! hey!
(continua)
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15/5/2006 - 12:22
Big Oil
© 2003 DJ MONKEY
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in l.a. whether you’re a punk or a star
(continua)
(continua)
inviata da Joey Alkes 15/5/2006 - 03:40
Che il Mediterraneo sia
è troppo bella questa canzone!!non smetterei mai di ascoltarla... BRAVO BENNATO!!!!
VITO PREZIOSO 14/5/2006 - 19:50
Carrying No Cross
(by Eddie Jobson and John Wetton)
da "Danger Money"
Stupefacente sia per la musica che per il testo, che narra di come un soldato dell'esercito regolare tedesco nella Seconda Guerra Mondiale che, come tanti ha scelto di combattere per dare un senso alla propria vita, si accorga finalmente, mentre vaga disperso dal resto della truppa in territorio nemico, di quanto sia stupido ed insensato combattere ed uccidere altri esseri umani solo perchè appartenenti ad una nazione che qualcun altro ha considerato nemica.
da "Danger Money"
Stupefacente sia per la musica che per il testo, che narra di come un soldato dell'esercito regolare tedesco nella Seconda Guerra Mondiale che, come tanti ha scelto di combattere per dare un senso alla propria vita, si accorga finalmente, mentre vaga disperso dal resto della truppa in territorio nemico, di quanto sia stupido ed insensato combattere ed uccidere altri esseri umani solo perchè appartenenti ad una nazione che qualcun altro ha considerato nemica.
Stop........
(continua)
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inviata da Alessandro 13/5/2006 - 18:31
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