Done With Bonaparte
da "Golden Heart" (1996), il primo album solista dopo lo scioglimento dei Dire Straits
Interpretata anche insieme a Emmylou Harris
Interpretata anche insieme a Emmylou Harris
We've paid in hell since Moscow burned
(continua)
(continua)
3/9/2005 - 21:26
Wasn't that a time
[1950?]
Scritta da Lee Hayes (1914-1981)
Musica de The Weavers
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique e controllato all’ascolto.
Il brano si trova in “The Weavers On Tour” del 1957 ma divenne famoso nel 1955 quando Pete Seeger si offrì di cantarlo di fronte alla HCUA, la commissione d’inchiesta sulle attività antiamericane, presso la quale era stato convocato, come tanti altri artisti, per via della sua precedente appartenenza al Partito comunista e per le sue idee. Pete Seeger venne poi condannato ad un anno di reclusione (pena in seguito annullata dalla Corte Suprema) e tra i capi d’imputazione c’era proprio aver più volte interpretata una canzone come “Wasn’t That a Time”.
Che poi è più che altro una canzone patriottica, ma non del patriottismo becero ed utilitarista dei “fascisti” di ogni luogo... Si parte infatti con la celebrazione di due momenti fondanti la storia... (continua)
Scritta da Lee Hayes (1914-1981)
Musica de The Weavers
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique e controllato all’ascolto.
Il brano si trova in “The Weavers On Tour” del 1957 ma divenne famoso nel 1955 quando Pete Seeger si offrì di cantarlo di fronte alla HCUA, la commissione d’inchiesta sulle attività antiamericane, presso la quale era stato convocato, come tanti altri artisti, per via della sua precedente appartenenza al Partito comunista e per le sue idee. Pete Seeger venne poi condannato ad un anno di reclusione (pena in seguito annullata dalla Corte Suprema) e tra i capi d’imputazione c’era proprio aver più volte interpretata una canzone come “Wasn’t That a Time”.
Che poi è più che altro una canzone patriottica, ma non del patriottismo becero ed utilitarista dei “fascisti” di ogni luogo... Si parte infatti con la celebrazione di due momenti fondanti la storia... (continua)
Our fathers bled at Valley Forge
(continua)
(continua)
inviata da anonimo & Bartleby 3/9/2005 - 19:27
Urodziłem się 20 lat po wojnie
[1987]
Dall'album "Underground out of Poland"
Essere nati vent'anni dopo la guerra e capire che niente è cambiato, che la pace e la libertà promesse sono state solo un inganno.
Dall'album "Underground out of Poland"
Essere nati vent'anni dopo la guerra e capire che niente è cambiato, che la pace e la libertà promesse sono state solo un inganno.
Cieszyli się ludzie, że wojna skończona
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/9/2005 - 19:27
La guerra di Piero
CINESE / CHINESE - Chang Tsin Lie
Versione cinese (semplificata) di Chang Tsin Lie, ricevuta il 3 settembre 2005
Simplified Chinese version by Chang Tsin Lie, received on September 3, 2005
Version en chinois simplifié de Chang Tsin Lie, reçue le 3 septembre 2005
被简化的汉语版本接受在2005 年9月3 日
Simplified Chinese version by Chang Tsin Lie, received on September 3, 2005
Version en chinois simplifié de Chang Tsin Lie, reçue le 3 septembre 2005
被简化的汉语版本接受在2005 年9月3 日
一个无名的战士的歌曲
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/9/2005 - 18:51
War Pigs
Tra le migliori canzoni che esistano, sia come musica ma soprattutto come testi. No alla guerra
Cico 2/9/2005 - 17:53
Messieurs les militaires
Paroles et musique: Michel Bühler.
Arrangement: Michel Devy.
Production: L'Escargot - Gilles Bleiveis.
1976
Arrangement: Michel Devy.
Production: L'Escargot - Gilles Bleiveis.
1976
Quand vous ferez la guerre, ne comptez pas sur moi
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/9/2005 - 12:03
Saltarella a cannonate
(D. Sepe, var. su trad.)
Dall'album "Nia Maro", 2004; il titolo significa "Il nostro mare", o meglio "Mare nostrum" in esperanto.
Nell'album è unita nelle "Saltarelle" iniziali a Brancaleone alle Crociate [Pirulè]
Dall'album "Nia Maro", 2004; il titolo significa "Il nostro mare", o meglio "Mare nostrum" in esperanto.
Nell'album è unita nelle "Saltarelle" iniziali a Brancaleone alle Crociate [Pirulè]
Lu surdate che va a la guerra
(continua)
(continua)
inviata da laverdure 2/9/2005 - 10:33
La marche du NON
[avril 2003]
Paroles et musique d'Annie Nobel
Testo e musica di Annie Nobel
Paroles et musique d'Annie Nobel
Testo e musica di Annie Nobel
Non, il ne suffit plus
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/9/2005 - 07:55
Ku przyszłości
[1987]
Dall'album "Underground"
Dall'album "Underground"
Kochani nasi bracia
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2005 - 02:23
Stál voják na dešti
Testo di Jiří Šotola
Musica di Jaromír Nohavica
Crediamo che questa canzone, su testo del poeta Jiří Sotola e musicata sull'aria di una canzone popolare, sia autenticamente uno dei momenti più alti dell'arte del grande Jarek Nohavica. Un soldato di guardia da solo, nella notte, sotto la pioggia, che sceglie forse la forma estrema di ribellione, di diserzione, di dire "Non ci sto": uccidersi. Portarsi l'arma alla bocca in un "bacio raggelante" e spararsi. Questo dall'autore della versione cèca de Le déserteur. Nessuno può sapere cosa, in quel momento, sia passato nella testa del soldato, in quella notte di solitudine; quali pensieri, quali angosce, quali rabbie. Certo è che questa canzone ci ricorda tanti, troppi episodi del genere accaduti realmente. Perché può succedere che una persona in preda a mille problemi, di qualsiasi natura, o semplicemente al male di vivere, sia contemporaneamente... (continua)
Musica di Jaromír Nohavica
Crediamo che questa canzone, su testo del poeta Jiří Sotola e musicata sull'aria di una canzone popolare, sia autenticamente uno dei momenti più alti dell'arte del grande Jarek Nohavica. Un soldato di guardia da solo, nella notte, sotto la pioggia, che sceglie forse la forma estrema di ribellione, di diserzione, di dire "Non ci sto": uccidersi. Portarsi l'arma alla bocca in un "bacio raggelante" e spararsi. Questo dall'autore della versione cèca de Le déserteur. Nessuno può sapere cosa, in quel momento, sia passato nella testa del soldato, in quella notte di solitudine; quali pensieri, quali angosce, quali rabbie. Certo è che questa canzone ci ricorda tanti, troppi episodi del genere accaduti realmente. Perché può succedere che una persona in preda a mille problemi, di qualsiasi natura, o semplicemente al male di vivere, sia contemporaneamente... (continua)
Stál voják na dešti a bylo to už k ránu,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2005 - 01:30
Percorsi:
Disertori
Sarajevo
[1996]
Testo e musica di Jaromír (Jarek) Nohavica
Lyrics and music by Jaromír (Jarek) Nohavica
Album: Divné století
Testo e musica di Jaromír (Jarek) Nohavica
Lyrics and music by Jaromír (Jarek) Nohavica
Album: Divné století
Visita il SITO ITALIANO DI JAROMÍR NOHAVICA!: Discografia- Biografia- Testi – Traduzioni – Novità. A cura di Alessandro. Consigliato da CCG! Recommended by AWS!
Přes haličské pláně vane vítr zlý,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2005 - 01:26
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Rakety
Testo e musica di Jaromír Nohavica
Visita il SITO ITALIANO DI JAROMÍR NOHAVICA!: Discografia- Biografia- Testi – Traduzioni – Novità. A cura di Alessandro. Consigliato da CCG! Recommended by AWS!
Hodláš-li, lásko, přijít za mnou až zítra,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2005 - 01:04
Když mě brali za vojáka
[1990]
Musica di Jaromír (Jarek) Nohavica
Music by Jaromír (Jarek) Nohavica
Poesia di Fráňa Šrámek [1906]
Album: V tom roce pitomém
Testo ripreso da questa pagina
Fráňa Šrámek è stato un importante poeta ceco, nato il 19 gennaio 1877 a Sobotka e morto il 1° luglio 1952 a Praga. Per un breve periodo della sua vita aderì all'anarchismo, proprio in seguito alla sua esperienza di servizio militare nelle caserme asburgiche. Durante la 1a guerra mondiale combatté sui fronti italiano e rumeno.
Musica di Jaromír (Jarek) Nohavica
Music by Jaromír (Jarek) Nohavica
Poesia di Fráňa Šrámek [1906]
Album: V tom roce pitomém
Testo ripreso da questa pagina
Fráňa Šrámek è stato un importante poeta ceco, nato il 19 gennaio 1877 a Sobotka e morto il 1° luglio 1952 a Praga. Per un breve periodo della sua vita aderì all'anarchismo, proprio in seguito alla sua esperienza di servizio militare nelle caserme asburgiche. Durante la 1a guerra mondiale combatté sui fronti italiano e rumeno.
Visita il SITO ITALIANO DI JAROMÍR NOHAVICA!: Discografia- Biografia- Testi – Traduzioni – Novità. A cura di Alessandro. Consigliato da CCG! Recommended by AWS!
Když mě brali za vojáka, stříhali mě dohola,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2005 - 00:42
Les enfants du silence
Les enfants du silence, ceux qu’on accuse dès la naissance
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/9/2005 - 17:28
Rojo sobre negro
(1967)
Album: Aleluya n.1
Album: Aleluya n.1
Rojo sobre negro,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/9/2005 - 12:51
Monsieur le président
Una canzone che, dal titolo, riporta direttamente a Le déserteur...
Monsieur le président
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/9/2005 - 10:23
Lu mari ntra li recchi
Grazie a Maria Rosaria Coppola dei Cantacunti che ci ha fatto avere le parole e la traduzione italiana di questa canzone tratta da "Il martirio di Otranto", dov'è raccontata la sanguinosa presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480.
I soldati spagnoli presidiari invece di difendere Otranto preferirono fuggire: non era loro quella terra, non erano loro quelle case, non erano loro quelle donne e quei bambini.
A difendere la città restano gli Otrantini.
Pescatori, gente di mare che mai aveva usato un'arma, unita combatte: per il Regno, per il proprio paese, per la Fede in Dio.
E quando il Regno li abbandona alla loro sorte, Dio li dimentica e il paese è distrutto dal fuoco e dalle palle di cannone, quando ormai tutto è perduto...
combatte ancora.
Combatte per un sogno, un sogno semplice di pescatori: una vita serena fatta di partenze e ritorni; nell'immensità del mare o nella piccola case, tra gli schizzi salati o nelle calde braccia delle mogli. Una vita in PACE attendendo la fine.
(dalle note del disco)
I soldati spagnoli presidiari invece di difendere Otranto preferirono fuggire: non era loro quella terra, non erano loro quelle case, non erano loro quelle donne e quei bambini.
A difendere la città restano gli Otrantini.
Pescatori, gente di mare che mai aveva usato un'arma, unita combatte: per il Regno, per il proprio paese, per la Fede in Dio.
E quando il Regno li abbandona alla loro sorte, Dio li dimentica e il paese è distrutto dal fuoco e dalle palle di cannone, quando ormai tutto è perduto...
combatte ancora.
Combatte per un sogno, un sogno semplice di pescatori: una vita serena fatta di partenze e ritorni; nell'immensità del mare o nella piccola case, tra gli schizzi salati o nelle calde braccia delle mogli. Una vita in PACE attendendo la fine.
(dalle note del disco)
Cumbattera, cumbattera
(continua)
(continua)
31/8/2005 - 20:14
La guerra dei mutandoni
Testo di Gabriele Baldoni
Musica di Raniero Gaspari
Pensare di far parte di un elenco che contiene nomi di tale portata sembra quasi irriverente, ma anche il mondo dei bambini deve essere abituato ad considerare la guerra una follia terrificante, quindi...
È ovvio che, trattandosi di una canzone per un pubblico di piccolissimi, ha un testo fatto di parole apparentemente semplici e "giocose". I concetti però sono chiarissimi.
1-La guerra non è nè bella nè eroica: è sempre una tragedia.
2-Spesso è fatta per motivi stupidi che sevono gli interessi di pochi.
3-Chi la vuole non la combatte di persona, manda gli altri al macello.
Musica di Raniero Gaspari
Pensare di far parte di un elenco che contiene nomi di tale portata sembra quasi irriverente, ma anche il mondo dei bambini deve essere abituato ad considerare la guerra una follia terrificante, quindi...
È ovvio che, trattandosi di una canzone per un pubblico di piccolissimi, ha un testo fatto di parole apparentemente semplici e "giocose". I concetti però sono chiarissimi.
1-La guerra non è nè bella nè eroica: è sempre una tragedia.
2-Spesso è fatta per motivi stupidi che sevono gli interessi di pochi.
3-Chi la vuole non la combatte di persona, manda gli altri al macello.
Guidobaldo dei Baldoni,
(continua)
(continua)
inviata da Gabriele Baldoni 31/8/2005 - 16:53
La mauvaise herbe
[1954]
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Per un'analisi completa (in francese) si veda Analyse Brassens.
L'jour de gloire est arrivé è un chiaro riferimento a un verso della Marsigliese, chiaramente disapprovata nella canzone.
Le jour de gloire est arrivé: Clin d'oeil à l'hymne national français, la Marseillaise, que les vers suivants désapprouvent.
"La mauvaise herbe", à sa naissance, ne connut pas un gros succès. On ne comprend le pourquoi. C'est une guerre totale, avouée et déclarée contre une société déshumanisée. qui écrase l'individu sous l'HLM et revêt sa pensée d'un uniforme couleur muraille et grisaille.
"Les hommes sont faits, nous dit-on - Pour vivre en bande, comm' les moutons - Moi, j'vis seul, et c'est pas demain - Que je suivrai leur droit chemin." Les "braves gens" ne semblèrent pas apprécier cette façon de parler d'eux. Brassens... (continua)
Testo e musica di Georges Brassens
Paroles et musique de Georges Brassens
Per un'analisi completa (in francese) si veda Analyse Brassens.
L'jour de gloire est arrivé è un chiaro riferimento a un verso della Marsigliese, chiaramente disapprovata nella canzone.
Le jour de gloire est arrivé: Clin d'oeil à l'hymne national français, la Marseillaise, que les vers suivants désapprouvent.
"La mauvaise herbe", à sa naissance, ne connut pas un gros succès. On ne comprend le pourquoi. C'est une guerre totale, avouée et déclarée contre une société déshumanisée. qui écrase l'individu sous l'HLM et revêt sa pensée d'un uniforme couleur muraille et grisaille.
"Les hommes sont faits, nous dit-on - Pour vivre en bande, comm' les moutons - Moi, j'vis seul, et c'est pas demain - Que je suivrai leur droit chemin." Les "braves gens" ne semblèrent pas apprécier cette façon de parler d'eux. Brassens... (continua)
Quand l'jour de gloire est arrivé
(continua)
(continua)
inviata da Mariano Acanfora 31/8/2005 - 16:00
Ninna Nanna
Grazie a Maria Rosaria Coppola dei Cantacunti che ci ha fatto avere le parole e la traduzione italiana di questa bellissima Ninna Nanna tratta da "Il martirio di Otranto", dov'è raccontata la sanguinosa presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480.
Anche prima della caduta della città, le campagne di Otranto ed il borgo sono saccheggiati e la popolazione giovane e sana viene deportata in Turchia.
Forse tra quei bimbi deportati c'è il vecchio rematore che nel suo sogno meridiano ancora ricorda il canto disperato di sua madre che, sola per le strade insaguinate, ricerca la sua "pecorella".
(dalle note del disco)
Anche prima della caduta della città, le campagne di Otranto ed il borgo sono saccheggiati e la popolazione giovane e sana viene deportata in Turchia.
Forse tra quei bimbi deportati c'è il vecchio rematore che nel suo sogno meridiano ancora ricorda il canto disperato di sua madre che, sola per le strade insaguinate, ricerca la sua "pecorella".
(dalle note del disco)
Tinìa tre anni, tre anni tinìa
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 31/8/2005 - 10:16
Another Brick In The Wall Part I
Dall'album / From the album "The Wall" (1979)
Il primo mattone nel muro che Pink costruisce è il primo evento tragico che segna la sua vita: il padre che parte per la guerra lasciando solo un ricordo.
The first brick in the wall is the first bad experience in Pink's life: the father who goes to war "leaving just a memory".
THE WALL
L'idea di base dell'album e la maggior parte delle canzoni sono di Waters. Nell'album è raccontata la vita di un anti-eroe chiamato Pink (Floyd) che è martellato e maltrattato dalla società fin dai primissimi giorni della sua vita: avendo perso il padre (ucciso ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio come il padre di Roger Waters), viene soffocato da una madre iperprotettiva e oppresso a scuola da insegnanti dispotici che cercano di plasmare lui e gli altri allievi in modo da renderli "normali", "adatti" e "utili" alla societa. Pink si rifugia... (continua)
Il primo mattone nel muro che Pink costruisce è il primo evento tragico che segna la sua vita: il padre che parte per la guerra lasciando solo un ricordo.
The first brick in the wall is the first bad experience in Pink's life: the father who goes to war "leaving just a memory".
THE WALL
L'idea di base dell'album e la maggior parte delle canzoni sono di Waters. Nell'album è raccontata la vita di un anti-eroe chiamato Pink (Floyd) che è martellato e maltrattato dalla società fin dai primissimi giorni della sua vita: avendo perso il padre (ucciso ad Anzio durante la Seconda Guerra Mondiale, proprio come il padre di Roger Waters), viene soffocato da una madre iperprotettiva e oppresso a scuola da insegnanti dispotici che cercano di plasmare lui e gli altri allievi in modo da renderli "normali", "adatti" e "utili" alla societa. Pink si rifugia... (continua)
Daddy's flown across the ocean
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 21:24
Our Captain Cried All Hands
anonimo
Questa è la versione cantata da Martin Carthy nell'album Byker Hill (con Dave Swarbrick, 1967)
Sung by Martin Carthy on his and Dave Swarbrick's 1967 album Byker Hill, this track was included in the 4LP folk anthology Electric Muse: The Story of Folk into Rock and its 3CD successor, New Electric Muse: The Story of Folk into Rock, and in 2003 on the Dave Swarbrick anthology Swarb!.
Martin Carthy said in the Byker Hill sleeve notes:
The tune of Our Captain Cried All Hands was noted down by Vaughan Williams and slightly adapted to John Bunyan's famous hymn He who would Valiant be. James Reeves, in his notes on the song in the Everlasting Circle, suggests that the song may at one time have been converted for religious use (in much the same way that the Salvation Army converted Oh, No John to Oh, Yes Lord) which would possibly explain the rather confusing last verse which suggests a voyage... (continua)
Sung by Martin Carthy on his and Dave Swarbrick's 1967 album Byker Hill, this track was included in the 4LP folk anthology Electric Muse: The Story of Folk into Rock and its 3CD successor, New Electric Muse: The Story of Folk into Rock, and in 2003 on the Dave Swarbrick anthology Swarb!.
Martin Carthy said in the Byker Hill sleeve notes:
The tune of Our Captain Cried All Hands was noted down by Vaughan Williams and slightly adapted to John Bunyan's famous hymn He who would Valiant be. James Reeves, in his notes on the song in the Everlasting Circle, suggests that the song may at one time have been converted for religious use (in much the same way that the Salvation Army converted Oh, No John to Oh, Yes Lord) which would possibly explain the rather confusing last verse which suggests a voyage... (continua)
Our captain cried, All hands and away tomorrow,
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 15:14
Fighting For Strangers
[XIX Century / XIX Secolo]
Arr. Hart / Prior / Knight / Johnson / Kemp
To the tune of He Who Would Valiant Be by John Bunyan [1684]
Music: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Alternate tunes:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arranged by Ralph Vaughan Williams, 1904
Sul motivo di He Who Would Valiant Be di John Bunyan [1684]
Musica: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Melodie alternative:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arr. di Ralph Vaughan Williams, 1904
Gli Steeleye Span, storica formazione folk-rock britannica, hanno registrato questa canzone nell'ultimo (e uno dei migliori) album della loro formazione classica, "Rocket Cottage" [1976]. Una registrazione dal vivo dal tour del 1991 fu pubblicata sul CD "Tonight's the night". Un'altra registrazione del 6 dicembre 1994 alla St David's... (continua)
Arr. Hart / Prior / Knight / Johnson / Kemp
To the tune of He Who Would Valiant Be by John Bunyan [1684]
Music: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Alternate tunes:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arranged by Ralph Vaughan Williams, 1904
Sul motivo di He Who Would Valiant Be di John Bunyan [1684]
Musica: “St. Dunstan’s,” Charles Winstan Douglas, 1917
Melodie alternative:
“Moab,” John Roberts, 1870
“Monks Gate,” traditional Sussex melody; arr. di Ralph Vaughan Williams, 1904
Gli Steeleye Span, storica formazione folk-rock britannica, hanno registrato questa canzone nell'ultimo (e uno dei migliori) album della loro formazione classica, "Rocket Cottage" [1976]. Una registrazione dal vivo dal tour del 1991 fu pubblicata sul CD "Tonight's the night". Un'altra registrazione del 6 dicembre 1994 alla St David's... (continua)
What makes you go abroad fighting for strangers?
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 15:07
You’ve Got To Die For The Government
[1996]
Album: Die For Your Government
Album: Die For Your Government
You've gotta die, gotta die, gotta die for your government?
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 14:54
L'uomo
da "L'uomo" (1971)
Lino Vairetti (voce, chitarra acustica, tastiere)
Elio D'Anna (flauto, sax)
Danilo Rustici (chitarra, organo, voce)
Lello Brandi (basso)
Massimo Guarino (batteria, percussioni)
Uno dei più grandi gruppi del prog italiano, gli Osanna erano napoletani, formati nel 1971 da ex componenti dei Volti di Pietra e Città Frontale (un altro gruppo con lo stesso nome si formò dopo lo scioglimento degli Osanna registrando l'album El Tor), il cui tastierista Gianni Leone era entrato nel Balletto di Bronzo. Il fiatista Elio D'Anna proveniva dagli Showmen, gli altri non avevano esperienze musicali significative.
L'uomo, il primo album, pubblicato con la celebre copertina apribile in tre parti, contiene già tutti gli elementi caratteristici del gruppo, la bella voce di Lino Vairetti (con testi anche interessanti), il flauto aggressivo di Elio D'Anna, il fluido stile chitarristico... (continua)
Lino Vairetti (voce, chitarra acustica, tastiere)
Elio D'Anna (flauto, sax)
Danilo Rustici (chitarra, organo, voce)
Lello Brandi (basso)
Massimo Guarino (batteria, percussioni)
Uno dei più grandi gruppi del prog italiano, gli Osanna erano napoletani, formati nel 1971 da ex componenti dei Volti di Pietra e Città Frontale (un altro gruppo con lo stesso nome si formò dopo lo scioglimento degli Osanna registrando l'album El Tor), il cui tastierista Gianni Leone era entrato nel Balletto di Bronzo. Il fiatista Elio D'Anna proveniva dagli Showmen, gli altri non avevano esperienze musicali significative.
L'uomo, il primo album, pubblicato con la celebre copertina apribile in tre parti, contiene già tutti gli elementi caratteristici del gruppo, la bella voce di Lino Vairetti (con testi anche interessanti), il flauto aggressivo di Elio D'Anna, il fluido stile chitarristico... (continua)
L'uomo, la terra, il cielo, il mare
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 14:34
Bring On The Lucie (Freeda Peeple)
Dall'album / From the LP "Mind games" (1973)
We don't care what flag you're waving
(continua)
(continua)
29/8/2005 - 12:37
Amira al Gazi (Princesa de Gaza)
PARA RACHEL CORRIE
Presentazione dell'autore da:www.hostalmusical.com/mt/petisme/archives/000623.html
UNA CANCIÓN INACABADA
Allá vamos. Quisiera regalarles algo especial y estrenar esta canción en los conciertos de Palestina. Es un tema lento, susurrado y con voz grave al principio. Después sube poco a poco de intensidad y no sé todavía cómo acabaré, supongo que llorando o gritando. A ver si me da tiempo y la acabo allí mismo. Hay frases en árabe que no controlo. El regalo es extensivo a los amigos del petisblog. Hasta la vuelta. Dejo los comentarios abiertos porque sé que me hará ilusión leer palabras de aliento si pillo un cibercafé. Paz, justicia y libertad para todos los vigilantes del cielo.
Presentazione dell'autore da:www.hostalmusical.com/mt/petisme/archives/000623.html
UNA CANCIÓN INACABADA
Allá vamos. Quisiera regalarles algo especial y estrenar esta canción en los conciertos de Palestina. Es un tema lento, susurrado y con voz grave al principio. Después sube poco a poco de intensidad y no sé todavía cómo acabaré, supongo que llorando o gritando. A ver si me da tiempo y la acabo allí mismo. Hay frases en árabe que no controlo. El regalo es extensivo a los amigos del petisblog. Hasta la vuelta. Dejo los comentarios abiertos porque sé que me hará ilusión leer palabras de aliento si pillo un cibercafé. Paz, justicia y libertad para todos los vigilantes del cielo.
Rachel era americana
(continua)
(continua)
inviata da adriana 29/8/2005 - 09:19
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese, Rachel Corrie
1916
dall'album "1916" (1991)
Una lenta ballata in cui la voce di Lemmy è accompagnata solo da percussioni e da una tastiera elettronica per questa triste storia di un soldato sedicenne durante la prima guerra mondiale, ancora più giovane dei "ragazzi del '99".
Una lenta ballata in cui la voce di Lemmy è accompagnata solo da percussioni e da una tastiera elettronica per questa triste storia di un soldato sedicenne durante la prima guerra mondiale, ancora più giovane dei "ragazzi del '99".
Sixteen years old when I went to the war,
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 17:14
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Running Gun Blues
From/da "The Man Who Sold The World" (1970)
Ovviamente c'è un gioco di parole, perché blues vuol dire anche "tristezza". All'interno di questo album di atmosfere assai cupe (che qualcuno definisce, sconsideratamente, "nietzscheane"), una canzone assai particolare e dura.
Ovviamente c'è un gioco di parole, perché blues vuol dire anche "tristezza". All'interno di questo album di atmosfere assai cupe (che qualcuno definisce, sconsideratamente, "nietzscheane"), una canzone assai particolare e dura.
I count the corpses on my left, I find I'm not so tidy
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 16:47
Società infame
Da :TIN TUN TENO - 1989
Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca
Canto di protesta risalente probabilmente all’epoca della prima guerra mondiale (per il riferimento a Trento), e certamente ispirato dalle idee pacifiste e libertarie del partito socialista, o, forse, del movimento anarchico.
www.lacantarana.it/pubblic/tunteno.pdf
Raccolta dalla voce di Augusto “Güstin” Tron, classe 1915, originario della borgata Campo del Clot di Rodoretto, la maggiore frazione del Comune di Prali, Val Germanasca, Piemonte. Registrata nel novembre del 1983.
Registrazioni dal vivo di cantori e suonatori delle Valli Chisone e Germanasca
Canto di protesta risalente probabilmente all’epoca della prima guerra mondiale (per il riferimento a Trento), e certamente ispirato dalle idee pacifiste e libertarie del partito socialista, o, forse, del movimento anarchico.
www.lacantarana.it/pubblic/tunteno.pdf
Raccolta dalla voce di Augusto “Güstin” Tron, classe 1915, originario della borgata Campo del Clot di Rodoretto, la maggiore frazione del Comune di Prali, Val Germanasca, Piemonte. Registrata nel novembre del 1983.
Società infame tu mi hai rovinato
(continua)
(continua)
inviata da adriana 28/8/2005 - 16:01
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Last Night Another Soldier
Album: 2,000,000 Voices - 1981
Last night another soldier, last night another child
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 15:33
Yes Sir, I Will
(1983)
"Yes Sir, I Will", pubblicato dai Crass nel 1983, fu l'ultimo album ufficiale della band. L'LP è composto da una singola traccia (spezzata in due) che conteneva un amaro e violento attacco all'allora primo ministro Margaret Thatcher e al suo governo nel periodo immediatamente successivo alla guerra delle Falkland, cantato sopra un accompagnamento arrabbiato quasi improvvisato degli strumentisti del gruppo. Gran parte delle parole di questa canzone sono riprese dalla lunga poesia "Rocky Eyed" del batterista Penny Rimbaud. Nele note di copertina dell'album sono riportate parti dell'articolo di Rimbaud The Pig's Head Controversy che originariamente erano apparse nella rivista International Anthem.
Il titolo del disco è ironico ed è ripreso da un ritaglio di giornale che riportava una conversazione che avrebbe avuto luogo tra Carlo, Principe di Galles e un soldato gravemente ustionato... (continua)
"Yes Sir, I Will", pubblicato dai Crass nel 1983, fu l'ultimo album ufficiale della band. L'LP è composto da una singola traccia (spezzata in due) che conteneva un amaro e violento attacco all'allora primo ministro Margaret Thatcher e al suo governo nel periodo immediatamente successivo alla guerra delle Falkland, cantato sopra un accompagnamento arrabbiato quasi improvvisato degli strumentisti del gruppo. Gran parte delle parole di questa canzone sono riprese dalla lunga poesia "Rocky Eyed" del batterista Penny Rimbaud. Nele note di copertina dell'album sono riportate parti dell'articolo di Rimbaud The Pig's Head Controversy che originariamente erano apparse nella rivista International Anthem.
Il titolo del disco è ironico ed è ripreso da un ritaglio di giornale che riportava una conversazione che avrebbe avuto luogo tra Carlo, Principe di Galles e un soldato gravemente ustionato... (continua)
The door stands open -
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 12:31
Percorsi:
La guerra delle Falkland/Malvine
Amerika The Brutal
da/from "Bringer Of Blood" (2004)
The song "Amerika The Brutal" is an anti-war song and the video that accompanies it uses images of death and destruction propagated by war.
The song "Amerika The Brutal" is an anti-war song and the video that accompanies it uses images of death and destruction propagated by war.
I'd rather died than to live in this fucked world
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 12:03
Readjustment Blues
LP: "Aerie" (1972)
Words and music by Bill Danoff
Words and music by Bill Danoff
Just out of the infantry this morning, I had to pay my dues across the sea.
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 11:53
Handsome Johnny
(Lou Gossett / Richie Havens)
Also recorded by The Flaming Lips
Uno dei pezzi più emblematici di Richie Havens, parla di Johnny il bello, in cui percorre tutte le guerre degli Stati Uniti a cui Johnny, un soldato nero, ha partecipato.
Also recorded by The Flaming Lips
Uno dei pezzi più emblematici di Richie Havens, parla di Johnny il bello, in cui percorre tutte le guerre degli Stati Uniti a cui Johnny, un soldato nero, ha partecipato.
Hey, look yonder, tell me what's that you see
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 11:27
War Song
[1972]
Neil Young / Graham Nash
"May 1972: Neil Young writes "War Song" as a gesture of support for the anti-Vietnam War campaign of Presidential candidate George McGovern, and records it on his ranch with Graham Nash (who receives co-billing on the subsequent single), Kenny Buttrey, Tim Drummond and Ben Keith. The single is released to coincide with the Democratic Party's California primary, with proceeds going to help meet McGovern's expenses. This single flopped, and so, at the end of the year, did George."
from the book: Neil Young -- The Visual Documentary by John Robertson
"War Song" is a 1972 single credited to Neil Young & Graham Nash. It was released in support of presidential candidate George McGovern's campaign, who was running against then-president Richard Nixon. Young had already voiced his opinions of Nixon two years prior with "Ohio" while a member of Crosby,... (continua)
Neil Young / Graham Nash
"May 1972: Neil Young writes "War Song" as a gesture of support for the anti-Vietnam War campaign of Presidential candidate George McGovern, and records it on his ranch with Graham Nash (who receives co-billing on the subsequent single), Kenny Buttrey, Tim Drummond and Ben Keith. The single is released to coincide with the Democratic Party's California primary, with proceeds going to help meet McGovern's expenses. This single flopped, and so, at the end of the year, did George."
from the book: Neil Young -- The Visual Documentary by John Robertson
"War Song" is a 1972 single credited to Neil Young & Graham Nash. It was released in support of presidential candidate George McGovern's campaign, who was running against then-president Richard Nixon. Young had already voiced his opinions of Nixon two years prior with "Ohio" while a member of Crosby,... (continua)
In the morning when you wake up
(continua)
(continua)
28/8/2005 - 00:30
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Words and music by Catie Curtis