Il Pescatore
*Consiglieremmo volentieri a tale Matteo di non attribuirsi traduzioni che non sono sicuramente sue, prima di spedirle a un sito serio come faberdeandre.com dell'amico Marcello Motta (che salutiamo)[RV]
EL PESCADOR
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/5/2005 - 23:03
La domenica delle salme
EL DOMINGO DE LOS RESTOS MORTALES
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:57
Sinàn Capudàn Pascià
Scipione Cicala nació en Génova en 1552. A los 19 años, en las proximidades del estrecho de Mesina, el barco donde viajaba fue abordado por piratas berberiscos, siendo hecho prisionero y conducido a Constantinopla, donde sus encantos juveniles parece que sedujeron al sultán Suleiman II. Se convirtió al Islam siendo rápida su ascensión en la corte musulmana, obteniendo el título de Pascià . Dirigió una flota corsaria que sembró el terror en distintos puntos de la costa mediterránea.
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continua)
Su nombre en árabe fue:
Sinan Hassan Çigala-Zade Kapudan Pascià.
Sinan: Genovés. En árabe Sina es Génova.
Kapudan: título honorífico que significa "forma parte de la sublime puerta".
Pascià, título honorífico que en el imperio otomano era atribuido a los altos grados militares y a funcionarios civiles de rango elevado.
En la canción de Fabrizio, un Sinan Kapudan Pascià ya maduro, nos cuenta en primera persona... (continua)
SINAN CAPUDAN PACHA'
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:46
Sidùn
El inicio de la canción viene precedida por las voces de Ariel Sharon y Ronald Regan a las que hace de fondo el chirriar de carros armados. Tras este prólogo inquietante, se oyen las desnudas notas de un "bouzouki" (instrumento de cuerda tradicional griego) que marca el acompañamiento del drama que se nos cuenta: el lamento de un padre palestino por la muerte violenta de su pequeño hijo a manos del ejercito israelita.
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continua)
"Sidón", título de la canción, es el nombre de una ciudad del sur del Líbano, que ha sufrido a menudo la violencia del conflicto arabe-israelita. Quizás el niño de nuestra canción fue abatido en el verano de 1982, cuando el ejercito israelí, comandado por Sharón, entonces ministro de defensa, efectuó una sanguinaria e indiscriminada incursión en el sur del Líbano, desde donde las fuerzas de liberación palestinas hostigaban al estado de Israel.
Sidón , ciudad de historia milenaria,... (continua)
SIDÓN
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/5/2005 - 22:42
No Bravery
Questa canzone, che Blunt ha cantato al concertone del Primo Maggio 2005 a Roma, è stata scritta durante la sua esperienza in Kosovo come militare britannico.
There are children standing here,
(continua)
(continua)
2/5/2005 - 22:41
Arresta
L'intolleranza e' gia' abbastanza senza l'esigenza che prenda consistenza l'abitudine a reagire con la violenza verso chi e' diverso troppo tempo e' stato perso giocando questo gioco perverso adesso basta! Usa la tua testa se sei fuori pista fermati, arresta. Questa e' la cosa giusta la scelta migliore, la nostra proposta pensa prendine coscienza inverti la tendenza senza ipocrisia o indifferenza a stento questo sento lo stesso tento a fondo io diffondo il seguente insegnamento: meno razzismo piu' fratellanza la migliore cura contro l'intolleranza. Stando fermo non ho mai raggiunto niente ma andando avanti incontro tanti intolleranti e spenti, sveglia. E' necessario imparare a dare rispetto alle culture diverse dalla nostra e quindi arresta arresta l'ignoranza e' tanta e oltretutto c'e' chi... (continua)
inviata da Alessio Gentili 1/5/2005 - 11:33
Abbasso Nixon
Dall'album Pace e Male
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Ai compagni morti per sbaglio alle manifestazioni,alla memoria
Pallonate crude
(continua)
(continua)
inviata da adriana 1/5/2005 - 09:08
Bella Ciao
anonimo
2b. Bella Ciao (strofa aggiuntiva)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
2b. Bella Ciao (additional stanza)
Una strofa aggiunta da alcuni partigiani anonimi nell’anno 1965, nell’Appennino Bolognese-Modenese
Grazie per la segnalazione a GIN di Bologna (ex Canzoniere delle Lame)
Era rossa la sua bandiera
(continua)
(continua)
30/4/2005 - 21:36
Cara Laura
(2005)
Da "Apuamater" di Davide Giromini
Testo e musica di Fabio Ghelli
Voce narrante: Laura Seghettini
Voce e chitarra: Fabio Ghelli
Voce: Davide Giromini
Chitarra solista: Antonio Pincione
Violino: Michele Menconi
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra [Inno darmico del cavatore]" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico e, allo stesso tempo, sentivo una canzone "antica" che sapevo essere... (continua)
Da "Apuamater" di Davide Giromini
Testo e musica di Fabio Ghelli
Voce narrante: Laura Seghettini
Voce e chitarra: Fabio Ghelli
Voce: Davide Giromini
Chitarra solista: Antonio Pincione
Violino: Michele Menconi
La prima volta che ho sentito una canzone scritta e cantata da Davide Giromini ero ad uno spettacolo teatrale, in un parco a Scandicci. "Sottosopra". Uno spettacolo creato da Virginia Martini a partire da "il figlio di Bakunin" di Sergio Atzeni. E proprio "Sottosopra [Inno darmico del cavatore]" si chiamava la canzone che faceva da tema e filo conduttore per tutto lo spettacolo. L'avevo già visto all'opera, Davide, più volte, con la sua fisarmonica, e la sua grinta a fare da contrappunto alle sue sembianze; ma era la prima volta, dopo molto anni, che sentivo una canzone "nuova" vibrare di sapore antico e, allo stesso tempo, sentivo una canzone "antica" che sapevo essere... (continua)
Sono morto altre volte, Laura,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/4/2005 - 14:51
Yankee tornatevene a casa
Yankee tornatevene a casa: parole e musica di Janna Carioli (co-fondatrice, con Gianfranco Ginestri - io - del Canzoniere delle Lame, di Bologna, il primo maggio 1967).
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
N.B. - Nell'anno 2000 tutto l'archivio storico del Canzoniere delle Lame è stato donato alla Scuola Popolare Musicale Ivan Illich, sita in Via Erbosa 22, a Bologna.
Ciao da Gianfranco Ginestri, Bologna, primo maggio 2005.
Gianfranco Ginestri 29/4/2005 - 00:14
Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci)
Sono rimasto veramente esterrefatto nel vedere le traduzioni in croato e serbo della mia canzone, e vi prego di trasmettere in qualche modo i miei complimenti e ringraziamenti alla traduttrice. Così come, naturalmente, faccio tutti i miei complimenti agli ideatori e ai gestori di questo sito che rispecchia in modo fedele davvero ogni aspetto dell'antimilitarismo e dell'opposizione alla guerra capitalista. Trovare uno spazio in cui non si ha nessun timore di inserire un "perché mai parlarvi di pace", proprio adesso, è una cosa rara che mi ha colpito e che, allo stesso tempo, mi riempie di speranza. E tutti sappiamo quanto ci sia bisogno attualmente, di speranza. Vedo che sono rappresentato "in forze", a volte con delle cose inaspettate (come "Ringhera", che francamente non mi attendevo di vedere inserita; ma, a ripensarci, non trovo la cosa sbagliata), e vi esprimo quindi tutta la mia gratitudine ed un saluto che voglio sperare non sgradito se in forma di pugno chiuso.
Ivan Della Mea 28/4/2005 - 14:07
La guerra di Piero
Engraziel per il spazi che m'avais vulì dar per mias traducziuns en romantsch grischun, na carteva betg che mes lavur pudess obtegnair tanta onur en in sit ch'è tschert il principal en il mund per las chanzuns cunter la guerra ed antimilitaristas. Vegn a continuar mias traducziuns en romantsch ed en svizzer tudestg, e grazia per il mument da Coira e da mes munts che n'han plu vis la guerra durant tschientaners.
Emil Schavut, Cuira (Chantun Grischun) 28/4/2005 - 11:33
Draft Resister
[1969]
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
Lyrics and music by Steppenwolf
Testo e musica degli Steppenwolf
Album: Monster
"Draft Resister is a Vietnam era antiwar protest song by Steppenwolf. It appeared on the album Monster which was released in 1969. It tells the story of a man who volunteered to be a soldier and then deserted when he saw what it was all about. The song goes on to praise those who oppose conscription." - en.wikipedia
He was talkin' 'bout the army while he passed his pipe around
(continua)
(continua)
27/4/2005 - 23:00
Percorsi:
Disertori, Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Ruby Don't Take Your Love To Town
(1967)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (continua)
"Ruby, Don't Take Your Love to Town" is a song written by Mel Tillis about a paralyzed veteran of a "crazy Asian war" (given the time of its release, widely assumed—but never explicitly stated—to be the Vietnam War) who either lies helplessly in bed or sits helplessly in his wheelchair as his wife "paints [herself] up" to go out for the evening without him; he believes she is going in search of a lover, and as he hears the door slam behind her, he pleads for her to reconsider. The song was made famous by [Kenny Rogers and The First Edition in 1969. "Ruby" was originally recorded in 1967 by Johnny Darrell, who scored a number nine country hit with it that year.
I always thought this was a very powerful song. There aren't too many songs about disabled war veterans and this one made it's point as far as I am concerned. It was a big hit, but I'll bet most people missed the point. You... (continua)
You've painted up your lips and rolled and curled your tinted hair,
(continua)
(continua)
27/4/2005 - 22:56
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Bim Bum Bush!
mah... ha aperto il concerto dei mcr a roma sto qui e è piaciuto molto...a me è sembrato molto banale...ma malgrado sembrassealex britti politicizzato a me è piaciuto...
^^
.getter.
^^
.getter.
24/4/2005 - 16:31
Hanno ucciso un ragazzo nella piazza dove sono nato
Ci son cresciuto, in piazza Alimonda.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Quel cazzo di venerdì ci sono tornato, da Sampierdarena alla Foce, mettendoci ore
Ho trovato gli amici con gli occhi rossi, del sangue in mezzo alla strada che già si stava coprendo di fiori rossi.
Siamo stati lì fino all'alba, con Niklas,
non riuscivamo ad andarcene via.
Han preparato tutto per mesi
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/4/2005 - 11:10
Percorsi:
Genova - G8
Severino
Severino è il primo morto partigiano in provincia di Genova.
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
La brigata garibaldina volante Severino ne prende il nome, e svolge un lavoro pesantissimo sui monti della ValBisagno, fino ad entrare a Genova in Piazza Palermo, il 25 Aprile.
La canzone è tratta dalla prima pagina di "Scarpe Rotte", del partigiano e poi giornalista de L'Unità Attilio Camoriano (Biondo)
La canzone, per sola chitarra, è stata scritta nel 2005, 60esimo della liberazione dell'Italia dai nazisti e dai fascisti
All'ora di vespro, il piazzale è deserto
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/4/2005 - 11:02
Rich Man's War
(2004)
dall'album Revolution Starts Now
dall'album Revolution Starts Now
[...]“Rich Man's War” è splendida ballata dolce e struggente con un testo tutto da ascoltare. Parla di un ragazzo che per sopravvivere va a fare il soldato e viene inviato in Irak a combattere appunto la “ guerra dell’uomo ricco”. Canzone favolosa, cantata con una voce roca e dolce e con un accompagnamento strumentale grandioso basato su un efficacissimo tappeto sonoro teso dall’ organo e da brevi ed efficaci interventi di chitarra. A tratti sembra di ascoltare Springsteen nel modo di scandire le strofe." - Da Rocklab.
Jimmy joined the army ‘cause he had no place to go
(continua)
(continua)
21/4/2005 - 21:17
Missiles
Con il nome di The Sound esce l’album d'esordio "Jeopardy" (1980). Registrato a basso costo, con suoni scarni ed essenziali, sara’ destinato a rimanere uno dei lavori piu’ interessanti (e sottovalutati) della new wave britannica.Da questo album e' tratta la canzone antimilitarista "Missiles" un misto di rabbia e passione,cui Borland da’ voce con piglio disperato.
Deep in the country
(continua)
(continua)
inviata da Mauro 21/4/2005 - 15:36
Waterloo '70
1969
Memorie
Testo e musica di Valerio Negrini e Roby Facchinetti
Questa è una canzone che parla di una guerra generica, anche se si intitola "Waterloo 70" potrebbe riferirsi a qualsiasi guerra e proprio questo forse le fa mantenere la sua forza primordiale, là dove racconta la battaglia vista da vicino da un soldato qualsiasi che si capisce buttato dentro al conflitto, e potrebbe trattarsi di un antico soldato greco, di uno romano o cartaginese, assiro, vichingo, normanno, spagnolo, francese, napoleonico, austriaco, inglese, prussiano, sudista, nordista e anche ad uno qualsiasi dei nostri contadini mandati a morire a migliaia nel macello della Prima Guerra Mondiale.
Ognuno di questi soldati potrebbe narrare la stessa storia con le stesse semplici parole.
Voglio dire che non c’è bisogno di eccelsi poeti per raccontare la guerra.
Memorie
Testo e musica di Valerio Negrini e Roby Facchinetti
Questa è una canzone che parla di una guerra generica, anche se si intitola "Waterloo 70" potrebbe riferirsi a qualsiasi guerra e proprio questo forse le fa mantenere la sua forza primordiale, là dove racconta la battaglia vista da vicino da un soldato qualsiasi che si capisce buttato dentro al conflitto, e potrebbe trattarsi di un antico soldato greco, di uno romano o cartaginese, assiro, vichingo, normanno, spagnolo, francese, napoleonico, austriaco, inglese, prussiano, sudista, nordista e anche ad uno qualsiasi dei nostri contadini mandati a morire a migliaia nel macello della Prima Guerra Mondiale.
Ognuno di questi soldati potrebbe narrare la stessa storia con le stesse semplici parole.
Voglio dire che non c’è bisogno di eccelsi poeti per raccontare la guerra.
Nasce il giorno intorno a noi
(continua)
(continua)
inviata da i.fermentivivi 20/4/2005 - 10:26
Padre O'Brien
da "Senza Orario senza bandiera" (1968)
(De André - Leva - Di Palo - De Scalzi)
Un vecchio LP del 1968 riscoperto per l’occasione dove, tra i testi quasi tutti (ma non questo) tratti da alcune liriche del poeta genovese Riccardo Mannerini, affiorano personaggi e situazioni le più disparate possibili.
Padre O’Brien è una di quelle figure che di solito rimangono un po’ in ombra, superate come sono dalle figure grandi dei Grandi Capi, i Grandi Condottieri, i Principi, i Re e i Presidenti vari.
Poi ci sono anche loro, i padri O’Brien di ogni possibile religione e credo, che se ne vanno in giro quotidianamente sulle strade di ogni latitudine del mondo a cercare qualcosa da portare ai poveri, agli sfruttati, ai sofferenti che sono sempre tanti, tanti, troppi.
Uomini e donne che forse conoscono bene l’opulenza. lo sfarzo, la ricchezza e lo spreco infame che le nazioni “civilizzate” producono... (continua)
(De André - Leva - Di Palo - De Scalzi)
Un vecchio LP del 1968 riscoperto per l’occasione dove, tra i testi quasi tutti (ma non questo) tratti da alcune liriche del poeta genovese Riccardo Mannerini, affiorano personaggi e situazioni le più disparate possibili.
Padre O’Brien è una di quelle figure che di solito rimangono un po’ in ombra, superate come sono dalle figure grandi dei Grandi Capi, i Grandi Condottieri, i Principi, i Re e i Presidenti vari.
Poi ci sono anche loro, i padri O’Brien di ogni possibile religione e credo, che se ne vanno in giro quotidianamente sulle strade di ogni latitudine del mondo a cercare qualcosa da portare ai poveri, agli sfruttati, ai sofferenti che sono sempre tanti, tanti, troppi.
Uomini e donne che forse conoscono bene l’opulenza. lo sfarzo, la ricchezza e lo spreco infame che le nazioni “civilizzate” producono... (continua)
Ho chiesto, e non mi han dato,
(continua)
(continua)
inviata da i fermentivivi 19/4/2005 - 16:21
La Represión
(1975)
Testo di P.Rojas
Musica di J.Soto
Dall'album "El pueblo unido jamás será vencido"
Testo di P.Rojas
Musica di J.Soto
Dall'album "El pueblo unido jamás será vencido"
El aire se está llenando,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/4/2005 - 17:04
Appello ai dormienti
2003
"L'unione dei mondi"
"L'unione dei mondi"
Noi sempre al confine
(continua)
(continua)
inviata da laura 18/4/2005 - 15:17
Stranizza d'amuri
nn l'avevo mai sentita attentamente...ma... stranizza d'amuri.....è una favola!
angela 18/4/2005 - 10:49
From A Distance
[1990]
Written by Julie Gold [1985]
Recorded by Nancy Griffith [1987]
Album: "Some People's Lives"
This [song] was written by singer/songwriter Julie Gold, who was working odd jobs in New York to make ends meet when she received a very special 30th birthday gift from her parents back home in Philadelphia: the piano she had played as a child. The men who delivered her piano told her that it had gotten pretty cold in the truck on its way to her, and that she shouldn't play it for a day to give it time to adjust to its new surroundings in her apartment. Gold wanted to play it very badly, but, not wanting to cause damage, resisted the urge. Instead, she just "hugged it and polished it." The next day, she sat down at that piano and wrote this song in about 2 hours.
Gold: "I only set out to write a decent song about the difference between the way things seem and the way things are. It has... (continua)
Written by Julie Gold [1985]
Recorded by Nancy Griffith [1987]
Album: "Some People's Lives"
This [song] was written by singer/songwriter Julie Gold, who was working odd jobs in New York to make ends meet when she received a very special 30th birthday gift from her parents back home in Philadelphia: the piano she had played as a child. The men who delivered her piano told her that it had gotten pretty cold in the truck on its way to her, and that she shouldn't play it for a day to give it time to adjust to its new surroundings in her apartment. Gold wanted to play it very badly, but, not wanting to cause damage, resisted the urge. Instead, she just "hugged it and polished it." The next day, she sat down at that piano and wrote this song in about 2 hours.
Gold: "I only set out to write a decent song about the difference between the way things seem and the way things are. It has... (continua)
From distance the world look round and real
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/4/2005 - 23:10
Woodstock
(1969)
Album: "Ladies Of The Canyon"
Joni Mitchell scrisse questa canzone sul più grande festival rock, ironicamente senza avervi partecipato.
La canzone divenne una hit nella versione di Crosby, Stills, Nash & Young (dall'album Dejà vu) e di Matthews' Southern Comfort.
La canzone contiene nell'ultima strofa la famosa immagine dei bombardieri che si trasformano in farfalle, un bellissimo simbolo dello spirito pacifista del concerto.
Album: "Ladies Of The Canyon"
Joni Mitchell scrisse questa canzone sul più grande festival rock, ironicamente senza avervi partecipato.
La canzone divenne una hit nella versione di Crosby, Stills, Nash & Young (dall'album Dejà vu) e di Matthews' Southern Comfort.
La canzone contiene nell'ultima strofa la famosa immagine dei bombardieri che si trasformano in farfalle, un bellissimo simbolo dello spirito pacifista del concerto.
I came upon a child of God
(continua)
(continua)
17/4/2005 - 22:39
Percorsi:
Woodstock 1969 e i raduni pop rock
Sotto la pioggia
(1982)
Album: "Sotto la pioggia"
Album: "Sotto la pioggia"
I carri armati a fari spenti nella notte sotto la pioggia
(continua)
(continua)
17/4/2005 - 22:31
The Band Played Waltzing Matilda
LEZIONE DI DIANA BIANCHI SULLA CANZONE
È interessante leggere la lezione che Diana Bianchi ha tenuto a proposito di questa canzone e di John Walker's Blues di Steve Earle.
Canzoni contro la guerra - Am I to tell these things? Or am I to hold my tongue?
(lezione tenuta alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Bologna, sede di Forlì nel 2003)
È interessante leggere la lezione che Diana Bianchi ha tenuto a proposito di questa canzone e di John Walker's Blues di Steve Earle.
Canzoni contro la guerra - Am I to tell these things? Or am I to hold my tongue?
(lezione tenuta alla Scuola Superiore di Lingue Moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Bologna, sede di Forlì nel 2003)
17/4/2005 - 22:20
Po partyzancie dziewczyna płacze
anonimo
Canto della resistenza polacca (1942).
Po partyzancie dziewczyna płacze.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/4/2005 - 19:47
Idzie żołnierz borem lasem
anonimo
Canto della resistenza polacca [1941].
Idzie żołnierz
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/4/2005 - 19:43
Rozszumiały się wierzby płaczące
[1942]
Testo di R. Ślęzak sull'aria di una melodia popolare
słowa: R. Ślęzak; melodia popularna
Canzone della Resistenza polacca; su un'aria popolare.
L'esercito tedesco attaccò la Polonia il 1° settembre 1939: fu il primo atto della seconda guerra mondiale. Alle divisioni corazzate del generale Guderian, i polacchi opposero le loro brigate di cavalleria; vennero sconfitti in meno di un mese; il 27 settembre cadde Varsavia.
Già nell'ottobre 1939 si formarono i primi gruppi partigiani: lo S.Z.P. (Sluzba Zwyciestwu Polski - Servizio per la Vittoria della Polonia) e la Z.W.Z. (Zwiazek Walki Zbrojnej - Unione della Lotta Armata).
Il 15 maggio 1942 venne fondata la Gwardia Ludowa (Guardia Popolare) che nell'aprile del 1943 si trasformava in Armia Ludowa (Esercito Popolare), alla quale facevano capo le forze politiche di sinistra.
Le forze di destra si unirono nella Armia Krajowa (Esercito... (continua)
Testo di R. Ślęzak sull'aria di una melodia popolare
słowa: R. Ślęzak; melodia popularna
Canzone della Resistenza polacca; su un'aria popolare.
L'esercito tedesco attaccò la Polonia il 1° settembre 1939: fu il primo atto della seconda guerra mondiale. Alle divisioni corazzate del generale Guderian, i polacchi opposero le loro brigate di cavalleria; vennero sconfitti in meno di un mese; il 27 settembre cadde Varsavia.
Già nell'ottobre 1939 si formarono i primi gruppi partigiani: lo S.Z.P. (Sluzba Zwyciestwu Polski - Servizio per la Vittoria della Polonia) e la Z.W.Z. (Zwiazek Walki Zbrojnej - Unione della Lotta Armata).
Il 15 maggio 1942 venne fondata la Gwardia Ludowa (Guardia Popolare) che nell'aprile del 1943 si trasformava in Armia Ludowa (Esercito Popolare), alla quale facevano capo le forze politiche di sinistra.
Le forze di destra si unirono nella Armia Krajowa (Esercito... (continua)
Rozszumiały się wierzby płaczące,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/4/2005 - 19:40
Letzte Variation über das alte Thema
17 aprile 2005
ULTIMA VARIAZIONE SUL VECCHIO TEMA
(continua)
(continua)
17/4/2005 - 17:42
×
Versión al castellano de José Antonio (joanloro27@wanadoo.es) desde Via del Campo