Tre nuove versioni croate di Monia (con relative trascrizioni serbe) di canzoni per le quali la traduzione in queste lingue ha un significato particolare: Cupe Vampe dei CSI, Khorakhané (A forza di essere vento) di Fabrizio De André e Rom Tiriac Rom (Tor de' Cenci) di Ivan Della Mea.
Lorenzo Masetti 5/4/2005 - 15:26
Un'importantissima canzone di Léo Ferré tratta da una poesia di Arthur Rimbaud: Le dormeur du val, che ha dei precisi echi nella Guerra di Piero di Fabrizio de André.
Riccardo Venturi 29/3/2005 - 19:41
La memoria
(1999) N. Tonellato
Dal CD Radici senza Terra
Da:
http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/senzasicura.htm
Dal CD Radici senza Terra
Da:
http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/senzasicura.htm
e parlo come fossi ancora un uomo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 03:35
Il treno
2002 - Dave Lindsay/Tradizionale/G.Nuti
Dal CD Terra Tradita
Per gentile concessione di "UPR folk rock"
Da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/manodopera.htm
Dal CD Terra Tradita
Per gentile concessione di "UPR folk rock"
Da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/manodopera.htm
Uomini giganti gonfi come mongolfiere
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 03:33
Percorsi:
Treni
Ninna nanna
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (continua)
Lizard/La luna e i falò
L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.
Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.
1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (continua)
Dormi tesoro
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 00:28
Penso troppo
[2002]
Prendi il tempo che tu vuoi
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 00:22
God bless Amerika
2003 - R.Bizzaro
Per gentile concessione "Spike & D.O.C."
Produzione artistica Simone Chivilò
Brano inedito
(da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/radiofiera.htm )
Per gentile concessione "Spike & D.O.C."
Produzione artistica Simone Chivilò
Brano inedito
(da: http://digilander.libero.it/bastaguerra/cd/canzoni/radiofiera.htm )
Dio benedica l'Amerika e il suo presidente.
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/3/2005 - 00:19
Bury My Heart At Wounded Knee
dall'album Coincidence and Likely Stories del 1990, la canzone riprende il titolo del famoso libro di Dee Brown
Indian legislation on the desk of a do-right Congressman
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 23:30
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Brother, Can You Spare A Dime?
Riprendo il testo da:
http://www.ocap.ca/songs/sparedim.html
"Brother, Can You Spare a Dime?", also called "Buddy, Can You Spare a Dime?", was one of the best-known American songs of the Great Depression.
Written in 1931 by lyricist Yip Harburg and composer Jay Gorney, "Brother, Can You Spare a Dime?" was part of the 1932 musical New Americana. It became best known, however, through recordings by Bing Crosby and Rudy Vallee. Both versions were released right before Franklin Delano Roosevelt's election to the presidency and both became number one hits on the charts. The Warner Bros. Crosby recording became the best-selling record of its period, and came to be viewed as an anthem of the shattered dreams of the era. No song better captures the dark spirit of this period in time.
The song was also recorded more recently by the singer George Michael for his album Songs from the Last Century.
(Wikipedia)
http://www.ocap.ca/songs/sparedim.html
"Brother, Can You Spare a Dime?", also called "Buddy, Can You Spare a Dime?", was one of the best-known American songs of the Great Depression.
Written in 1931 by lyricist Yip Harburg and composer Jay Gorney, "Brother, Can You Spare a Dime?" was part of the 1932 musical New Americana. It became best known, however, through recordings by Bing Crosby and Rudy Vallee. Both versions were released right before Franklin Delano Roosevelt's election to the presidency and both became number one hits on the charts. The Warner Bros. Crosby recording became the best-selling record of its period, and came to be viewed as an anthem of the shattered dreams of the era. No song better captures the dark spirit of this period in time.
The song was also recorded more recently by the singer George Michael for his album Songs from the Last Century.
(Wikipedia)
They used to tell me
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 23:24
And We Thought That Nation-States Were a Bad Idea
Album: Less Talk, More Rock - 1996
"Publically subsidized, privately profitable!"
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:53
Chicago (We Can Change The World)
[1971]
Da/From "Songs for Beginners" (1971)
Live version on "Four Way Street" (1971) by Crosby, Stills, Nash & Young
L'evento a cui si riferisce la canzone di Graham Nash è la convention democratica di fine agosto 1968, nella quale il partito democratico americano doveva decidere il candidato da opporre al repubblicano Richard Nixon, dopo la rinuncia a ricandidarsi da parte del presidente in carica Lyndon Johnson, travolto dalla opposizione alla guerra del Vietnam.
La partecipazione dei giovani, organizzata da David Dillinger (presidente del comitato contro la guerra), Abbie Hoffman e Jerry Rubin (capi del partito YIPPIES - Youth International Party), Tim Hayden e Rennie Davis, leader del movimento SDS (Students for a Democratic Society), Bobby Seale, leader del movimento anti-razzista radicale Black Panthers (pantere nere), aveva lo scopo di imporre una piattaforma pacifista al candidato... (continua)
Da/From "Songs for Beginners" (1971)
Live version on "Four Way Street" (1971) by Crosby, Stills, Nash & Young
L'evento a cui si riferisce la canzone di Graham Nash è la convention democratica di fine agosto 1968, nella quale il partito democratico americano doveva decidere il candidato da opporre al repubblicano Richard Nixon, dopo la rinuncia a ricandidarsi da parte del presidente in carica Lyndon Johnson, travolto dalla opposizione alla guerra del Vietnam.
La partecipazione dei giovani, organizzata da David Dillinger (presidente del comitato contro la guerra), Abbie Hoffman e Jerry Rubin (capi del partito YIPPIES - Youth International Party), Tim Hayden e Rennie Davis, leader del movimento SDS (Students for a Democratic Society), Bobby Seale, leader del movimento anti-razzista radicale Black Panthers (pantere nere), aveva lo scopo di imporre una piattaforma pacifista al candidato... (continua)
So your brother's bound and gagged
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:47
Society's Child (Baby I've Been Thinking)
(1967)
This is the song that put Janis Ian on the map. She composed it at age fifeteen, about observation she had made within her neighborhood. The original title was "Baby I've been Thinking". After the song had been turned down by twenty-two record companies, Verve/Folkaways rekeased it. Most radio stations found it too hot to handle, with its message about interracial romance. It took Leonard Bernstein's featuring Janis and the song on his show Inside Pop: A Rock Revolution for the song to take off and make its way up the Billboard charts. She remembers being a teenager and receiving numerous threats, "a lot of bomb threats, a lot of envelopes with razor blades. It was scary. I didn't understand people wanting to hurt me". It was years before she felt comfortable performing in the South.
(Jeff Place, liner notes from Classic Protest Songs from Smithsonian Folkways)
(Jeff Place, liner notes from Classic Protest Songs from Smithsonian Folkways)
Come to my door, baby,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:43
Abraham, Martin And John
(Dick Holler)
Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.
"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)
Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Abraham Lincoln is among the nation's most prized and beloved personages. A man of nobility and leadership, he grew up among the impoverished and uneducated.Through perseverance he attained great knowledge of life and love for the American people.
"Liberalism is not so much a party creed or set of fixed platform promises as it is an attitude of mind and heart, a faith in man's ability through the experiences of his reason and judgment to increase for himself and his fellow men
the amount of justice and freedom and brotherhood which all human life deserves."... (John Kennedy)
Martin Luther King Jr. was able to express the inner anxieties of the oppressed black nation of the 1950's-1960's
and stands as one of the founders of present day society.
He was driven by his belief of justice and equality for those who were given none.
Has anybody here seen my old friend Abraham?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:35
Vigilante Man
Have you seen that vigilante man?
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:25
When The Ship Comes In
Dall'album "The Times They Are A-Changin'" (1964)
La canzone sembra essere stata ispirata a Dylan da una canzone dall' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, "Lied der Seeräuber-Jenny", in italiano "Jenny dei Pirati". Afferma Suze Rotolo, uno dei primi amori di Bob Dylan (nonché la ragazza che con lui appare sulla copertina di "The Freewhelin' Bob Dylan"): "Il mio interesse per Brecht costituì certamente un'influenza per Bob. Stavo lavorando per il Circle in the Square Theatre, ed egli veniva a sentire tutte le nostre rappresentazioni. Rimase molto colpito dalla canzone per la quale è divenuta famosa Lotte Lenya, Jenny dei Pirati".
(Da Maggie's Farm, il sito italiano di Bob Dylan)
When the ship comes in (Quando la nave attraccherà) è una canzone molto poco conosciuta dal pubblico italiano, nonostante sia una delle più significative e belle creazioni dell'autore nel suo primo periodo,... (continua)
La canzone sembra essere stata ispirata a Dylan da una canzone dall' "Opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, "Lied der Seeräuber-Jenny", in italiano "Jenny dei Pirati". Afferma Suze Rotolo, uno dei primi amori di Bob Dylan (nonché la ragazza che con lui appare sulla copertina di "The Freewhelin' Bob Dylan"): "Il mio interesse per Brecht costituì certamente un'influenza per Bob. Stavo lavorando per il Circle in the Square Theatre, ed egli veniva a sentire tutte le nostre rappresentazioni. Rimase molto colpito dalla canzone per la quale è divenuta famosa Lotte Lenya, Jenny dei Pirati".
(Da Maggie's Farm, il sito italiano di Bob Dylan)
When the ship comes in (Quando la nave attraccherà) è una canzone molto poco conosciuta dal pubblico italiano, nonostante sia una delle più significative e belle creazioni dell'autore nel suo primo periodo,... (continua)
Oh the time will come up
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2005 - 22:23
Vrede voor de Balkan
On music from "Тебе поём", a Russian Orthodox song, one of the Strijdkoor Kontrarie choir members expressed his feelings about the war in Bosnia.
Sulla musica di "Тебе поём", un canto russo ortodosso, un membro dello Strijdkoor Kontrarie ha espresso i suoi sentimenti sulla guerra in Bosnia.
Sulla musica di "Тебе поём", un canto russo ortodosso, un membro dello Strijdkoor Kontrarie ha espresso i suoi sentimenti sulla guerra in Bosnia.
Hoe kon dat zijn? Hoe kon dat mog’lijk zijn?
(continua)
(continua)
inviata da Paul Fontaine 28/3/2005 - 12:11
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
Hova száll a szürke varjú
anonimo
Questa bella canzone contro la guerra sembra...non avere pace. Rimasta a lungo senza alcuna traduzione e di attribuzione anonima, è stata poi per errore attribuita a Péter Gerendás e infine, grazie alle ulteriori precisazioni dell'amica Laura (oramai da tempo la nostra referente per la sezione ungherese, ed alla quale dobbiamo anche un'ottima traduzione italiana) siamo in grado di situarla un po' meglio. Si tratta infatti di una canzone ("mozgalmi") del movimento operaio ungherese. Sui suoi punti di contatto con Dove vola l'avvoltoio sono in corso ricerche sia da parte nostra che di Laura.[RV]
Hova száll a szürke varjú,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:13
Bella Ciao
anonimo
12. Bella Ciao (Versione ungherese)
12. Bella Ciao (Hungarian version)
La Versione ungherese di "Bella Ciao" cantata tradizionalmente. E' ripresa da questa pagina.
The version of "Bella Ciao" traditionally sung in Hungary. It it reproduced from this page
Non è stato semplice reperire notizie sull'origine di questa versione ungherese. Secondo questa fonte:
“Több magyar fordítása is van, a legismertebbet - amit mi is énekelünk az előadásban - többek között a Gyermekvasút (régebbi nevén Úttörővasút) fiatal vasutasai által énekelt dalok közé tartozik, amit a vasutasképzés során elsajátítanak. Erről Hudetznét játszó Anikó mesélt, aki gyerekkorában úttörővasutas volt.”
“Esistono anche diverse traduzioni ungheresi, la più nota delle quali -che cantiamo anche nello spettacolo [si tratta della pagina dedicata allo spettacolo A végítélet napja di Ödön von Horváth messo in scena dal Föld Színház,... (continua)
12. Bella Ciao (Hungarian version)
La Versione ungherese di "Bella Ciao" cantata tradizionalmente. E' ripresa da questa pagina.
The version of "Bella Ciao" traditionally sung in Hungary. It it reproduced from this page
Non è stato semplice reperire notizie sull'origine di questa versione ungherese. Secondo questa fonte:
“Több magyar fordítása is van, a legismertebbet - amit mi is énekelünk az előadásban - többek között a Gyermekvasút (régebbi nevén Úttörővasút) fiatal vasutasai által énekelt dalok közé tartozik, amit a vasutasképzés során elsajátítanak. Erről Hudetznét játszó Anikó mesélt, aki gyerekkorában úttörővasutas volt.”
“Esistono anche diverse traduzioni ungheresi, la più nota delle quali -che cantiamo anche nello spettacolo [si tratta della pagina dedicata allo spettacolo A végítélet napja di Ödön von Horváth messo in scena dal Föld Színház,... (continua)
Eljött a hajnal, elébe mentem,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:10
Régi dal
[1992]
Testo e musica di Zsuzsa Koncz
Szavak és zene: Koncz Zsuzsa
Testo e musica di Zsuzsa Koncz
Szavak és zene: Koncz Zsuzsa
Una bella e commovente canzone della cantautrice ungherese. Un vecchio album di foto, un bambino e una bambina sorridenti alla vita; ma ancora non sanno che cosa li aspetta. Due guerre, e una vita durissima: sono i nonni dell'autrice. La quale si domanda che cosa ne sarà di sé, e se qualcuno, un giorno, magari, guarderà un vecchio album pensando le stesse cose...[RV]
Egy régi kép: egy kisgyerek,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 15:06
I'd Like To Teach The World To Sing
I'd like to teach the world to sing
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:38
The War Game
[1995]
Basata su una storia vera.
Basata su una storia vera.
There was no note but if there was, it might have said:
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:26
Oh, Mother Earth
[2003]
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Lyrics and Music by Honey Novick
Testo e musica di Honey Novick
Chorus
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/3/2005 - 14:23
Il vestito del violinista
dal'album "Pezzi" (2005)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
I bambini sono quelli di Beslan.
Melodia quasi popolare, arrangiamento da rock acerbo. Il tono con cui De Gregori canta - e le sue voci sembrano venire da lontano - è neutro proprio com'è la sofferenza delle vittime di violenza. Compare in questo racconto tutta l'angoscia dell'era contemporanea; l'immagine di un vestito che vola senza il suo padrone mi ricorda il vestito rosso della bambina di "Shinderl's list", visto prima indosso a lei e poi da solo sopra un carro: sola cosa colorata in mezzo alla pellicola in bianco e nero. Ritorna "la ridondanza delle campane" come "il suono dell campane" dell'omonima canzone, visto come ricordo di tempi migliori e atteso come speranza di tempi migliori (in cui ci saranno "falegnami e filosofi / a fabbricare il futuro").
Perchè dovranno pur finire questi tempi bui.
(Antonio Piccolo)
Era il vestito del violinista che vedevamo sventolare
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:04
Percorsi:
Guerre di Cecenia
Il panorama di Betlemme
dal'album "Pezzi" (2005)
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
La questione palestinese. Cos'è la mosca? Una pallottola? Il pensiero della morte?
Un uomo ferito alla schiena
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 19:03
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Gambadilegno a Parigi
da "Pezzi" (2005)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continua)
De Gregori all'uscita l'ha presentata dicendo che oggi, l'informazione falsata, ci parla tanto dei morti (quasi sempre soldati e non civili) ma molto poco dei feriti. Gambadilegno è un ferito reduce da una guerra - probabilmente dal Vietnam, ma non lo sa nemmeno lui - che va a Parigi per farsi mettere una protesi. E sogna però di stare ad Atene, quella che immagina come culla della civiltà.
Gambadilegno è, secondo le indicazioni che lo stesso De Gregori ha fornito, un soldato ferito, reduce della guerra di Corea oppure della guerra del Vietnam. Questo soldato non è reduce – come si potrebbe pensare – della seconda guerra mondiale, «per noi troppo remota», dice De Gregori, «né più attuale, perché la sua ferita è rimarginata da tempo» (mentre le guerre di Corea e del Vietnam ci richiamano alla mente guerre più vicine). Quindi ovviamente Gambadilegno... (continua)
E allora sognò Atene
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:58
Numeri da scaricare
da "Pezzi" (2005)
Guarda quel treno
(continua)
(continua)
inviata da Antonio Piccolo 26/3/2005 - 18:53
Blowin' in the Wind
LATINO / LATIN [Meredith Minter Dixon]
Versione latina di Meredith Minter Dixon
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page
da Questa pagina.
Latin translation by Meredith Minter Dixon
from This page
SE DEDIT FLAMINI
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 25/3/2005 - 21:08
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