La vera storia di Jan di Leida
Ispirata dalla lettura di Q?
Già, peccato che però questa canzone sia del 1994, ossia 5 anni buoni prima della pubblicazione del romanzo in questione...
Già, peccato che però questa canzone sia del 1994, ossia 5 anni buoni prima della pubblicazione del romanzo in questione...
lucia 4/2/2005 - 14:37
L'oro di Milcik
Tratta dal breve omonimo racconto di Chiara dell'Albani.
Il giovane Sauro, innamoratosi dello scritto, ha contattato l'autrice e con il suo assenso si è liberamente ispirato al testo. Ne è nata una delle canzoni più intime ed emozionanti di tutto il repertorio del gruppo.
Ulteriori info su www.leradeau.it
Il giovane Sauro, innamoratosi dello scritto, ha contattato l'autrice e con il suo assenso si è liberamente ispirato al testo. Ne è nata una delle canzoni più intime ed emozionanti di tutto il repertorio del gruppo.
Ulteriori info su www.leradeau.it
Io ero un brav’uomo
(continua)
(continua)
inviata da Felice 3/2/2005 - 14:35
Percorsi:
Campi di sterminio
Ritmo e dolore (Kant 1990)
Album: "Ritmo e dolore" (1991)
Oggi alle tre la mente tua
(continua)
(continua)
inviata da Dodo 3/2/2005 - 13:54
Grândola, vila morena
Traducção espanhola / Traduzione spagnola / Spanish translation / Traduction espagnole / Espanjankielinen käännös
Pare che gli stessi Betagarri abbiano fornito anche una traduzione completa del testo di Grândola in lingua spagnola (castigliana), comprensiva della strofa finale in basco aggiunta alla loro versione bilingue. Dico “pare che”, perché la pagina originale dalla quale tale traduzione proviene non esiste più (proveniva da un sedicente “sito dei Betagarri”, e si tenga presente che questa sezione è datata 2005). La traduzione, quindi, rimane testimoniata soltanto da questa pagina -il che conferma la nostra vocazione ad essere non di rado una specie di necropoli preistorica internettara.
Da notare che la traduzione spagnola segue fedelmente il testo originale portoghese, mentre la versione cantata dai Betagarri, come detto, si prende qualche libertà. La traduzione spagnola della... (continua)
Pare che gli stessi Betagarri abbiano fornito anche una traduzione completa del testo di Grândola in lingua spagnola (castigliana), comprensiva della strofa finale in basco aggiunta alla loro versione bilingue. Dico “pare che”, perché la pagina originale dalla quale tale traduzione proviene non esiste più (proveniva da un sedicente “sito dei Betagarri”, e si tenga presente che questa sezione è datata 2005). La traduzione, quindi, rimane testimoniata soltanto da questa pagina -il che conferma la nostra vocazione ad essere non di rado una specie di necropoli preistorica internettara.
Da notare che la traduzione spagnola segue fedelmente il testo originale portoghese, mentre la versione cantata dai Betagarri, come detto, si prende qualche libertà. La traduzione spagnola della... (continua)
Grándola villa morena
(continua)
(continua)
2/2/2005 - 16:17
Linea gotica
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni.
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Il riferimento è al libro "I ventitré giorni della città di Alba" dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio.
Linea Gotica, già nell'esplicito titolo, è incentrata su alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale, e sull'occupazione nazifascista in Italia. La canzone si apre con una citazione di un racconto di Beppe Fenoglio, contenuto ne I ventitré giorni della città di Alba con riferimenti alla città piemontese, protagonista di un capitolo della storia della Resistenza italiana. Sono presenti inoltre riferimenti a Germano Nicolini (il "comandante diavolo") e a Giuseppe Dossetti (il "monaco obbediente").
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni.
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.
Il riferimento è al libro "I ventitré giorni della città di Alba" dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio.
Linea Gotica, già nell'esplicito titolo, è incentrata su alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale, e sull'occupazione nazifascista in Italia. La canzone si apre con una citazione di un racconto di Beppe Fenoglio, contenuto ne I ventitré giorni della città di Alba con riferimenti alla città piemontese, protagonista di un capitolo della storia della Resistenza italiana. Sono presenti inoltre riferimenti a Germano Nicolini (il "comandante diavolo") e a Giuseppe Dossetti (il "monaco obbediente").
"Alba la presero in duemila il dieci ottobre
(continua)
(continua)
1/2/2005 - 23:30
Pet
Album: Thirteenth Step
Don't fret precious I'm here, step away from the window
(continua)
(continua)
1/2/2005 - 23:12
Monte Nero 'n dove sei
anonimo
(dal sito "La musica dell'Altritalia")
Una delle più famose canzoni della prima guerra mondiale. La melodia e la prima strofa sono tratte da una nota canzone della malavita milanese, "Il moro della Vedra". Le ultime due strofe vengono a volte aggiunte alla versione originale, la prima all'inizio, la seconda alla fine.
Esiste anche una versione cantata dagli alpini.
Una delle più famose canzoni della prima guerra mondiale. La melodia e la prima strofa sono tratte da una nota canzone della malavita milanese, "Il moro della Vedra". Le ultime due strofe vengono a volte aggiunte alla versione originale, la prima all'inizio, la seconda alla fine.
Esiste anche una versione cantata dagli alpini.
Monte Nero 'n dove sei
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:30
Gli Austriaci da Gorizia
anonimo
Registrazione di Dante Priore a Montevarchi, Arezzo, 1976, inf. Giovanni Brandani, combattente nella prima guerra mondiale.
Correlata naturalmente alle strofette de Il general Cadorna
Correlata naturalmente alle strofette de Il general Cadorna
Gli Austriaci da Gorizia si son buttai fora
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/1/2005 - 23:19
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Maledetta la ferrovia
anonimo
raccolta a Premana, Como.
Maledetta la ferrovia
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:17
Percorsi:
Treni
I bersaglieri che vanno in Egitto
anonimo
dal sito "La musica dell'Altritalia"
Reg. di G. Bosio, 1969, Bizzolano, fraz. di Canneto sull'Oglio, Mantova, inf. Egidio Broglio, bergamino, e Ermes Rossi, oste. La seconda versione è stata raccolta da Silvio Parmiggiani a Campagnola, Reggio Emilia, nel 1964.
Incisioni:
- Nuovo Canzoniere Milanese: Il bosco degli alberi (A. Catacchio, E. Cuppone, F. Mascetti)
Fonti:
- Opuscolo all. al disco "Il bosco degli alberi"
Reg. di G. Bosio, 1969, Bizzolano, fraz. di Canneto sull'Oglio, Mantova, inf. Egidio Broglio, bergamino, e Ermes Rossi, oste. La seconda versione è stata raccolta da Silvio Parmiggiani a Campagnola, Reggio Emilia, nel 1964.
Incisioni:
- Nuovo Canzoniere Milanese: Il bosco degli alberi (A. Catacchio, E. Cuppone, F. Mascetti)
Fonti:
- Opuscolo all. al disco "Il bosco degli alberi"
Quei bersaglieri che vanno in Egitto
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:12
È qui il martello che batte le ore
anonimo
dal sito "La musica dell'Altritalia"
Villotta, sul tema del soldato che deve partire e lasciare la fidanzata, racc. da R. Leydi e A. Fumagalli, 1966, Santa Croce di San Pellegrino, Bergamo.
Incisioni:
- Italia 3. Il canto lirico e satirico, la polivocalità
- Giovanna Daffini: Una voce, un paese
- Duo di Piadena: Il Po, l'Emilia del Duo di Piadena
- Nanni Svampa: Milanese 10. I donn a lavorà e numm a soldà
Altre versioni in:
- Cultura tradizionale in Lombardia ("Addio Lignano addio" Testo, racc. da Eva Tormene, 1971, Castelbelforte, Mantova, inf. Maria e Anna Martini)
- Le mondine di Villa Garibaldi
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
Villotta, sul tema del soldato che deve partire e lasciare la fidanzata, racc. da R. Leydi e A. Fumagalli, 1966, Santa Croce di San Pellegrino, Bergamo.
Incisioni:
- Italia 3. Il canto lirico e satirico, la polivocalità
- Giovanna Daffini: Una voce, un paese
- Duo di Piadena: Il Po, l'Emilia del Duo di Piadena
- Nanni Svampa: Milanese 10. I donn a lavorà e numm a soldà
Altre versioni in:
- Cultura tradizionale in Lombardia ("Addio Lignano addio" Testo, racc. da Eva Tormene, 1971, Castelbelforte, Mantova, inf. Maria e Anna Martini)
- Le mondine di Villa Garibaldi
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
È qui il martello che batte le ore
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:09
Ascoltate amici cari
anonimo
da "La musica dell'Altritalia"
Canzone sui disagi della vita militare, raccolta da Sergio Liberovici, 1967, Ronco Canavese, Torino, inf. Recrosio Besso.
Incisioni:
- Il 29 luglio del 1900 (reg. orig.)
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- Opuscolo all. al disco "Il 29 luglio del 1900" (m)
- R. Leydi - Canti sociali italiani
Canzone sui disagi della vita militare, raccolta da Sergio Liberovici, 1967, Ronco Canavese, Torino, inf. Recrosio Besso.
Incisioni:
- Il 29 luglio del 1900 (reg. orig.)
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- Opuscolo all. al disco "Il 29 luglio del 1900" (m)
- R. Leydi - Canti sociali italiani
Ascoltate, amici cari
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:05
Alle sei suona la sveglia
anonimo
da "La musica de L'altritalia"
Reg. di A. Vigliermo, 1971, Loranzè, Torino.
Nessuna incisione su disco.
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- A. Vigliermo - Canti e tradizioni popolari. Indagine sul Canavese (m)
Reg. di A. Vigliermo, 1971, Loranzè, Torino.
Nessuna incisione su disco.
Fonti:
- G. Vettori - Il folk italiano. Canti e ballate popolari
- A. Vigliermo - Canti e tradizioni popolari. Indagine sul Canavese (m)
E alle sei suona la sveglia
(continua)
(continua)
31/1/2005 - 23:03
Soldato
di Mei-Cerquetti-Carletti,dal nuovo dei Nomadi (Corpo estraneo, 2004).
Quando l'ho sentita, tra le varie immagini evocate mi sono tornati in mente alcuni fotogrammi di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore... ho pensato ai soldati non di mestiere, comunque...
Quando l'ho sentita, tra le varie immagini evocate mi sono tornati in mente alcuni fotogrammi di Fahrenheit 9/11 di Michael Moore... ho pensato ai soldati non di mestiere, comunque...
Attraverso un bicchiere di Rum
(continua)
(continua)
inviata da Silvia (eungiorno su IFMG) 31/1/2005 - 19:06
Treno di ferro
(2000)
"Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra" è il sottotitolo di questo brano, tratto da La disciplina della terra; ed è una canzone in cui soldati o divise sono solo "immaginati", allusi, caricati su quel "treno di ferro", che pare invincibile eppure, passa in secondo piano anche lui, rispetto a chi, per gridare un quintale d'amore, "viaggia (o solo si volta) in direzione ostinata e contraria" (come Fossati scrive con De Andrè in Smisurata preghiera), e riesce a fermare quella macchina... Non si parla mai di soldati o divise; forse perché tutti "siamo stati piccoli soldati, senza amare la guerra" (da Naviganti), e forse perché tutti dobbiamo buttarlo, sulle rotaie, quel quintale d'amore...
"Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra" è il sottotitolo di questo brano, tratto da La disciplina della terra; ed è una canzone in cui soldati o divise sono solo "immaginati", allusi, caricati su quel "treno di ferro", che pare invincibile eppure, passa in secondo piano anche lui, rispetto a chi, per gridare un quintale d'amore, "viaggia (o solo si volta) in direzione ostinata e contraria" (come Fossati scrive con De Andrè in Smisurata preghiera), e riesce a fermare quella macchina... Non si parla mai di soldati o divise; forse perché tutti "siamo stati piccoli soldati, senza amare la guerra" (da Naviganti), e forse perché tutti dobbiamo buttarlo, sulle rotaie, quel quintale d'amore...
(Ai ragazzi che partono, in pace e in guerra)
(continua)
(continua)
inviata da Silvia (eungiorno su IFMG) 31/1/2005 - 18:59
Percorsi:
Treni
Oggi è il sessantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.
Lo ricordiamo con le parole di Silvia a proposito della canzone di Guccini che ci riporopone ancora oggi la stessa domanda: «Io chiedo quando sarà / Che l'uomo potrà imparare / A vivere senza ammazzare / E il vento si poserà»
Lo ricordiamo con le parole di Silvia a proposito della canzone di Guccini che ci riporopone ancora oggi la stessa domanda: «Io chiedo quando sarà / Che l'uomo potrà imparare / A vivere senza ammazzare / E il vento si poserà»
Lorenzo Masetti 27/1/2005 - 21:13
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
SESSANTA ANNI DALLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ - 27 GENNAIO 2005
(Silvia "eungiorno" dal newsgroup it.fan.musica.guccini)
Auschwitz è sempre stata una delle canzoni di Guccini che ho amato (anche quando, fino a non molto tempo fa, ero più "lontana" e lo conoscevo meno).
In più, me la ricordo da quando ero bambina (mia mamma ascoltava i Nomadi) e mi ha sempre impressionato. Allora, per quell'attacco "Son morto che ero bambino...": era, intuitivamente, un racconto tremendo. In seguito, per la forza dell'espressione artistica. Credo che poche canzoni abbiano parole così semplici da dire tutto l'orrore, e insieme la pietà; il ripudio della violenza e l'appello (e in questo, al di là di tutto la speranza) alla coscienza (intesa anche come conoscenza e consapevolezza) dell'uomo. A volte le parole devono essere pietre. E scalfire come le selci dei primitivi.
Incidere anche i sassi. Semplicemente... (continua)
(Silvia "eungiorno" dal newsgroup it.fan.musica.guccini)
Auschwitz è sempre stata una delle canzoni di Guccini che ho amato (anche quando, fino a non molto tempo fa, ero più "lontana" e lo conoscevo meno).
In più, me la ricordo da quando ero bambina (mia mamma ascoltava i Nomadi) e mi ha sempre impressionato. Allora, per quell'attacco "Son morto che ero bambino...": era, intuitivamente, un racconto tremendo. In seguito, per la forza dell'espressione artistica. Credo che poche canzoni abbiano parole così semplici da dire tutto l'orrore, e insieme la pietà; il ripudio della violenza e l'appello (e in questo, al di là di tutto la speranza) alla coscienza (intesa anche come conoscenza e consapevolezza) dell'uomo. A volte le parole devono essere pietre. E scalfire come le selci dei primitivi.
Incidere anche i sassi. Semplicemente... (continua)
27/1/2005 - 21:04
Mosh
ele non sono molto d'accordo con te! è gia tanto che parli della guerra!
Solo un rapper non può far nulla contro il presidente e tutti coloro che amano la guerra, riflettici!
Solo un rapper non può far nulla contro il presidente e tutti coloro che amano la guerra, riflettici!
Shady 27/1/2005 - 17:17
Tammurriata nera
Cette chanson a été écrite après la Seconde Guerre mondiale, lorsqu'à Naples, il y avait beaucoup de soldats américains de couleur qui ont laissé des ... souvenirs aux Napolitaines. Oui, des femmes blanches accouchaient d'enfants noirs.
Je ne comprends pas ce qui se passe et on ne comprend pas ce que l'on voit.
(continua)
(continua)
27/1/2005 - 00:13
Vite perdite
La abbiamo un po'...risistemata, dato che in diversi punti il traduttore non ha capito palesemente il testo. [RV]
VITE PERDITE
(continua)
(continua)
27/1/2005 - 00:10
Ennio Rega: Avanti Popolo
Testo e musica di Ennio Rega.
Il brano è tratto dall'album "Concerie", in sintesi incita il popolo a risvegliarsi e a scendere in piazza contro i soprusi e le prevaricazioni, non con le armi e la violenza ma con la propria creatività, arte ed incommensurabile fantasia. Nelle tradizioni dei popoli c'è una profonda civiltà di cui riappropriarsi
Il brano è tratto dall'album "Concerie", in sintesi incita il popolo a risvegliarsi e a scendere in piazza contro i soprusi e le prevaricazioni, non con le armi e la violenza ma con la propria creatività, arte ed incommensurabile fantasia. Nelle tradizioni dei popoli c'è una profonda civiltà di cui riappropriarsi
Ehi! popolo distrutto
(continua)
(continua)
inviata da Silvia Parcu 25/1/2005 - 14:35
È stata tua la colpa
[1977]
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
Testo e musica di Edoardo Bennato
Lyrics and music by Edoardo Bennato
Album: Burattino senza Fili
Edoardo Bennato: Burattino senza Fili (1977)
"Burattino senza fili" è un concept album di Edoardo Bennato uscito nel 1977, che ha venduto circa un milione di copie, risultando l'album più venduto in Italia nel 1977. [...] Il disco ripropone le vicissitudini di Pinocchio in chiave metaforica e mostra un doppio piano di lettura; la storia di Carlo Collodi tal quale e la riproposizione allegorica dei modelli dei personaggi in chiave moderna. Registrato negli studi Ricordi di Milano i tecnici del suono sono Walter Patergnani, Mario Carulli, Gianluigi Pezzera e Carlo Martenet, mentre il tecnico del missaggio è Arun Chakraverty. Tra i musicisti del disco, vi sono tre componenti dei Maxophone: Sandro Lorenzetti, Alberto Ravasini e Maurizio Bianchini. Tutta la poetica di "Burattino senza... (continua)
È stata tua la colpa allora adesso che vuoi?
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/1/2005 - 23:04
L'isola che non c'è
Da "Sono solo canzonette" (1980), album che rivisita - non ci sarebbe bisogno di dirlo - la favola di Peter Pan.
La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano l'Isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di folk-rock che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo.
(da Wikipedia)
La favola di Peter Pan è il pretesto per sottolineare ancora una volta che il modo di pensare e di agire delle cosiddette persone serie, rispettate, consapevoli, equilibrate, colte, istruite, spesso sconfina nell'arroganza e nella presunzione e non riesce a soddisfare l'istinto di libertà e fantasia che è dentro ogni persona. Il brano l'Isola che non c'è è quello maggiormente ispirato. Si sviluppa da una frase ricopiata testualmente dalla fiaba e accompagnata da un arpeggio di chitarra acustica che poco per volta viene affiancata da una chitarra a 12 corde, dal contrabbasso e da un leggero tappeto di tastiere, fino al climax creato da un magistrale assolo di armonica a bocca: un piccolo manuale di folk-rock che sottolinea un testo di altissimo valore poetico ed evocativo.
(da Wikipedia)
Seconda stella a destra
(continua)
(continua)
23/1/2005 - 20:14
Epitaph
Versione italiana di Francy (da Dartagnan), rivista da Lorenzo Masetti
EPITAFFIO
(continua)
(continua)
23/1/2005 - 17:22
John Brown
da es.humanidades.literatura
«He leído cosas estremecedoras sobre la guerra, y al paso que los tiempos se pintan seguramente leeré muchas más. pero no creo que ninguna me estremezca jamás tanto como esta canción. cada vez que la escucho se me pone la carne de gallina y creo que así será por siempre, gracias a Dyos.
La traducción es casi literal con levísimas modificaciones para mantener el ritmo original.»
«He leído cosas estremecedoras sobre la guerra, y al paso que los tiempos se pintan seguramente leeré muchas más. pero no creo que ninguna me estremezca jamás tanto como esta canción. cada vez que la escucho se me pone la carne de gallina y creo que así será por siempre, gracias a Dyos.
La traducción es casi literal con levísimas modificaciones para mantener el ritmo original.»
JOHN BROWN
(continua)
(continua)
23/1/2005 - 12:08
Ballade des gens qui sont nés quelque part
LA BALADA DE LA GENTE QUE HA NACIDO EN ALGÚN SITIO
(continua)
(continua)
22/1/2005 - 17:24
Hécatombe
Traducción de Graciela y Horacio Salas. En "Homenaje a Georges Brassens" y "Georges Brassens en Castellano"
HECATOMBE
(continua)
(continua)
22/1/2005 - 17:18
Mourir pour des idées
2000 Dr. Ted Neather
This translation aims to convey meaning and not attempt poetry or song.
From This page.
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DIE FOR IDEAS
(continua)
(continua)
22/1/2005 - 17:02
Primo estratto della trasmissione dedicata alle canzoni contro la guerra su Controradio. Abbiamo la presentazione di Fagioli 'olle 'otenne fatta in quell'occasione da Riccardo.
Purtroppo nella registrazione digitale non c'è la versione in livornese di Born in the U.S.A. che cercheremo di recuperare da audiocassetta.
Purtroppo nella registrazione digitale non c'è la versione in livornese di Born in the U.S.A. che cercheremo di recuperare da audiocassetta.
Lorenzo Masetti 20/1/2005 - 22:15
Forgiveness & Love
"I wrote this song following September 11th, 2001 and thought it might be appropriate to release now given the present worldwide mobilization for peace. In writing it, I thought a lot about the radical love and forgiveness taught by Jesus and the early Christian tradition as well as the principles of peace and justice that are at the roots of Islam; I thought about the frequent uses and misuses of religion, including the invocations that imply that God would somehow choose sides in a war"
Forgiveness and Love
(continua)
(continua)
18/1/2005 - 00:30
Sergente, no!
(1973)
No! Mamma no!
Un inno dei gay contrari al servizio militare
No! Mamma no!
Un inno dei gay contrari al servizio militare
Sergente, no!
(continua)
(continua)
16/1/2005 - 21:49
Percorsi:
Disertori
Salvador
(Gisberto Cortesi)
[1990]
Album: Solo Nomadi
[1990]
Album: Solo Nomadi
Salvador è un uomo, vissuto da uomo
(continua)
(continua)
16/1/2005 - 19:38
Where Have all the Flowers Gone
POLACCO / POLISH / POLONAIS
Wanda Romana Sieradzka De Ruig / Sława Przybylska
Artmar segnala che la versione è di Wanda Sieradzka de Ruig e che è stata interpretata per la prima volta dalla cantante Sława Przybylska negli anni '60.
Artmar informed us that the Polish version is by Wanda Sieradzka de Ruig and that it was performed for the first time by the singer Sława Przybylska in the 60's.
Artmar nous signale que l'auteur de la version polonaise est Wanda Sieradzka de Ruig, et qu'elle a été interprétée par la chanteuse Sława Przybylska dans les années '60.
L’autrice della traduzione, Wanda Sieradzka de Ruig (nata a Łódź il 29 settembre 1923 in una famiglia di religione ebraica), è stata una celebre scrittrice, giornalista, poetessa e traduttrice. Wanda Sieradzka si era laureata presso l’Institut d’Études Françaises di Tolosa e allo scoppio della II Guerra mondiale lavorò come addetta... (continua)
Wanda Romana Sieradzka De Ruig / Sława Przybylska
Artmar segnala che la versione è di Wanda Sieradzka de Ruig e che è stata interpretata per la prima volta dalla cantante Sława Przybylska negli anni '60.
Artmar informed us that the Polish version is by Wanda Sieradzka de Ruig and that it was performed for the first time by the singer Sława Przybylska in the 60's.
Artmar nous signale que l'auteur de la version polonaise est Wanda Sieradzka de Ruig, et qu'elle a été interprétée par la chanteuse Sława Przybylska dans les années '60.
L’autrice della traduzione, Wanda Sieradzka de Ruig (nata a Łódź il 29 settembre 1923 in una famiglia di religione ebraica), è stata una celebre scrittrice, giornalista, poetessa e traduttrice. Wanda Sieradzka si era laureata presso l’Institut d’Études Françaises di Tolosa e allo scoppio della II Guerra mondiale lavorò come addetta... (continua)
GDZIE SĄ KWIATY Z TAMTYCH LAT?
(continua)
(continua)
13/1/2005 - 22:53
L'unica superstite
Questa è la nostra storia, teniamo vivo il ricordo. Noi che siamo nati e cresciuti a ridosso della "Linea Gotica". Noi che al posto delle favole le nostre nonne ci han raccontato di bombardamenti e rastrellamenti, di occupazioni, furti, soprusi e abusi che hanno vissuto sulla loro pelle e che a distanza di tanti anni disturbano ancora il loro sonno.
Non dimentichiamoci la nostra storia, non dimentichiamo cos'ha vissuto chi ci ha dato la vita.
Non dimentichiamoci la nostra storia, non dimentichiamo cos'ha vissuto chi ci ha dato la vita.
Kira 13/1/2005 - 20:37
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Versione in romanesco di Dario
A version into modern Roman dialect by Dario
Version en dialecte Romain moderne par Dario
Darion käännös Rooman murreeseen (Romanescoon)
A version into modern Roman dialect by Dario.
"The following is the traslation of this splendid poetic song into the dialect spoken in Rome".
Auschwitz in Rome: Francesco Guccini live, 23-01-2009