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La vera storia di Jan di Leida

La vera storia di Jan di Leida
Ispirata dalla lettura di Q?
Già, peccato che però questa canzone sia del 1994, ossia 5 anni buoni prima della pubblicazione del romanzo in questione...
lucia 4/2/2005 - 14:37

L'oro di Milcik

L'oro di Milcik
Tratta dal breve omonimo racconto di Chiara dell'Albani.
Il giovane Sauro, innamoratosi dello scritto, ha contattato l'autrice e con il suo assenso si è liberamente ispirato al testo. Ne è nata una delle canzoni più intime ed emozionanti di tutto il repertorio del gruppo.

Ulteriori info su www.leradeau.it
Io ero un brav’uomo
(continua)
inviata da Felice 3/2/2005 - 14:35
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Ritmo e dolore (Kant 1990)

Ritmo e dolore (Kant 1990)
Album: "Ritmo e dolore" (1991)
Oggi alle tre la mente tua
(continua)
inviata da Dodo 3/2/2005 - 13:54
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Grândola, vila morena

Grândola, vila morena
Traducção espanhola / Traduzione spagnola / Spanish translation / Traduction espagnole / Espanjankielinen käännös

Pare che gli stessi Betagarri abbiano fornito anche una traduzione completa del testo di Grândola in lingua spagnola (castigliana), comprensiva della strofa finale in basco aggiunta alla loro versione bilingue. Dico “pare che”, perché la pagina originale dalla quale tale traduzione proviene non esiste più (proveniva da un sedicente “sito dei Betagarri”, e si tenga presente che questa sezione è datata 2005). La traduzione, quindi, rimane testimoniata soltanto da questa pagina -il che conferma la nostra vocazione ad essere non di rado una specie di necropoli preistorica internettara.

Da notare che la traduzione spagnola segue fedelmente il testo originale portoghese, mentre la versione cantata dai Betagarri, come detto, si prende qualche libertà. La traduzione spagnola della... (continua)
Grándola villa morena
(continua)
2/2/2005 - 16:17
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Linea gotica

Linea gotica
Testo di Giovanni Lindo Ferretti
Musica di Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Massimo Zamboni.
Dall'album "Linea Gotica" del 1996.

Il riferimento è al libro "I ventitré giorni della città di Alba" dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio.

Linea Gotica, già nell'esplicito titolo, è incentrata su alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale, e sull'occupazione nazifascista in Italia. La canzone si apre con una citazione di un racconto di Beppe Fenoglio, contenuto ne I ventitré giorni della città di Alba con riferimenti alla città piemontese, protagonista di un capitolo della storia della Resistenza italiana. Sono presenti inoltre riferimenti a Germano Nicolini (il "comandante diavolo") e a Giuseppe Dossetti (il "monaco obbediente").
"Alba la presero in duemila il dieci ottobre
(continua)
1/2/2005 - 23:30
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Pet

Pet
Album: Thirteenth Step
Don't fret precious I'm here, step away from the window
(continua)
1/2/2005 - 23:12

Monte Nero 'n dove sei

anonimo
(dal sito "La musica dell'Altritalia")

Una delle più famose canzoni della prima guerra mondiale. La melodia e la prima strofa sono tratte da una nota canzone della malavita milanese, "Il moro della Vedra". Le ultime due strofe vengono a volte aggiunte alla versione originale, la prima all'inizio, la seconda alla fine.

Esiste anche una versione cantata dagli alpini.
Monte Nero 'n dove sei
(continua)
31/1/2005 - 23:30
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No nel nome PACE

No nel nome PACE
Versione inglese

Written on 7,8,9 April 2003- by Agnese Ginocchio. Dedicated to Rachel Corrie

In quest'unico caso il "Bollino Bleah" viene apposto anche alla "traduzione". Da farci il paio con le famose istruzioni della "Caffettiera Napoletana A. Passeggio" riportate da Beppe Severgnini ne "L'inglese - Lezioni semiserie". [CCG/AWS Staff]
NO IN THE NAME OF "PEACE"
(continua)
29/1/2005 - 19:04
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American Idiot

American Idiot
i green day sono a dir poco M I T I C I.le loro canzoni sono stupende: continuate così!!!
billyna 29/1/2005 - 18:38
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Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento

Auschwitz, <i>o</i> Canzone del bambino nel vento
SESSANTA ANNI DALLA LIBERAZIONE DI AUSCHWITZ - 27 GENNAIO 2005
(Silvia "eungiorno" dal newsgroup it.fan.musica.guccini)

Auschwitz è sempre stata una delle canzoni di Guccini che ho amato (anche quando, fino a non molto tempo fa, ero più "lontana" e lo conoscevo meno).
In più, me la ricordo da quando ero bambina (mia mamma ascoltava i Nomadi) e mi ha sempre impressionato. Allora, per quell'attacco "Son morto che ero bambino...": era, intuitivamente, un racconto tremendo. In seguito, per la forza dell'espressione artistica. Credo che poche canzoni abbiano parole così semplici da dire tutto l'orrore, e insieme la pietà; il ripudio della violenza e l'appello (e in questo, al di là di tutto la speranza) alla coscienza (intesa anche come conoscenza e consapevolezza) dell'uomo. A volte le parole devono essere pietre. E scalfire come le selci dei primitivi.
Incidere anche i sassi. Semplicemente... (continua)
27/1/2005 - 21:04
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Mosh

Mosh
ele non sono molto d'accordo con te! è gia tanto che parli della guerra!
Solo un rapper non può far nulla contro il presidente e tutti coloro che amano la guerra, riflettici!
Shady 27/1/2005 - 17:17




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