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Kusta generatzioni

Kusta generatzioni
Dal nuovo album:
Aìcci ti oninti su punk!


AìCCI TI ONINTI SU PUNK!

aìcci ti oninti su pani...
si tratta di un'espressione particolarmente usata dalle nostre parti come risposta a certi modi villani, scoraggianti, umilianti o boriosi nel dare le cose (es. tipo quando un oggetto anziche' riceverlo in mano ti viene sparato in fronte o dato in maniere poco cordiali, o di malagrazia, o forzatamente e con rimorso). Quindi "così ti diano il pane" e' un caloroso augurio a ricevere così allo stesso modo quel sano bene prezioso che e' il pane...

....musica, esistenza, di volta in rivolta
abbiamo quindi tradotto in termini musico-sociali questo antico detto sostituendo all'alimento il termine PUNK, ovvero quel momento, quella attitudine, quell'essere liberti di praticare e autogestire la propria esistenza che fa uso della musica in maniera dissacrante, e sovversiva, alla ricerca entusiasta di... (continua)
kusta generazioni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/10/2007 - 12:52
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No Basis! No Scorias!

No Basis! No Scorias!
[2004]
Album: "Istorias"
Dal primo "demo/album"
Nasciu in una terra
(continua)
inviata da adriana 4/8/2007 - 18:33
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Kenze neke

Kenze neke
[1990]
Da "Chin sas armas o chin sas rosas"

Nel primo album dei Kenze Neke, la canzone omonima racconta la storia di Michele Schirru, l'anarchico sardo fatto condannare innocente a morte dal regime fascista con la falsa accusa di aver voluto attentare alla vita di Benito Mussolini. Sapete, Mussolini, quel "grande statista italiano" che se ne scappava dal paese che aveva ridotto a una rovina, travestito da caporale tedesco.


MICHELE SCHIRRU
da Vivere Senigallia - Articolo di Paolo Battisti

“Chi attenta alla vita del Duce attenta alla grandezza dell’Italia, attenta all’umanità, perchè il Duce appartiene all’umanità”.
(stralcio della sentenza di morte del Tribunale Speciale Fascista emessa nei confronti dell’anarchico Michele Schirru).

Il regime fascista, nell’arco del ventennio che rimase al potere, condannò all’esilio circa 700.000 oppositori politici, mandò al confino 13.316 persone,... (continua)
Fusilatu t’ana 10 sardos isseperatos dae su regime
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/8/2007 - 17:43
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Boghes de pedra

Boghes de pedra
[1993]
Dall'album omonimo.

Il testo inviato da Mario Sedda è stato integrato con le parti mancanti riprese da questa pagina (Pagina non ufficiale dei Kenze Neke). [RV]
Boghes de pedra nos ammentan gherra,
(continua)
inviata da Mario Sedda 4/8/2007 - 12:45
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Naneddu meu

Naneddu meu
1899
Questi versi sono stati pubblicati per la prima volta nel 1899, dalla Tipografia Valdès di Cagliari, in una raccolta intitolata Poesias de Giuseppe Mereu. La raccolta contiene 29 poesie, di vario metro e contenuto, tutte scritte fra il 1890 e il 1897. Peppino Mereu aveva scritto questo versi, di tipo epistolare, con il titolo A Nanni Sulis (I), con questo titolo pubblicherà altre due composizioni che vengono contraddistinte, oltre al titolo, con i relativi numeri romani. Il componimento è costituito da 33 quartine del tipo ABCB.

Nel 1974, Nicolò Rubanu leader del Gruppo Rubanu Orgosolo, musicò il testo e fu eseguita dal gruppo, per la prima volta, al Teatro Eliseo di Nuoro, in occasione di una esibizione insieme agli Inti-Illimani, lo stesso anno il gruppo la pubblicò nell'album Su lamentu de su pastore.

Successivamente la musica fu arrangiata da Tonino Puddu, direttore del Coro su... (continua)
Naneddu meu
(continua)
inviata da Alessandro 14/5/2007 - 08:07
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
[1794]



L'Innu de su patriottu Sardu a sos feudatarios fu stampato clandestinamente in Corsica e diffuso in Sardegna, e divenne il canto di guerra degli oppositori sardi, passando alla storia come la Marsigliese sarda. E' composto da 376 ottonari fortemente ritmati, in lingua sarda logudorese, e ricalca contenutisticamente gli schemi della letteratura civile illuministica. L' incipit è costituito da un perentorio attacco alla prepotenza dei feudatari, principali responsabili del degrado dell'isola: Procurad'e moderare, Barones, sa tirannia… (Cercate di moderare, o Baroni, la vostra tirannia…). Il canto si conclude con un vigoroso grido d'incitamento alla rivolta, suggellato da un detto popolare di lapidaria efficacia: Cando si tenet su bentu est preziosu bentulare ("quando si leva il vento, è d'uopo trebbiare").
(Da questa pagina)

Come ci informa DonQuijote82, il canto è stato interpretato,... (continua)
1. Procurade e moderare,
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 5/4/2007 - 18:10
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Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento

Auschwitz, <i>o</i> Canzone del bambino nel vento
SARDO CAMPIDANESE / CAMPIDANO SARDINIAN / SARDE DE CAMPIDANO / CAMPIDANON SARDI
Versione sarda campidanese di William Anedda
Tradutzioni in limba Sarda Campidanesa de William Anedda
Campidano Sardinian translation by William Anedda
Traduction en sarde de Campidano par William Anedda
William Aneddan Campidanon sardinkielinen käännös
[2006]

Vi mando la mia versione in Sardo nella variante campidanese la più diffusa delle 3 principali (le altre 2 sono logudorese e gallurese). L'ho tradotta anche tenendo conto del fatto che si potesse cantare. [William Anedda]



Francesco Guccini, live Anfiteatro Romano, Cagliari (Sardinia), 2004
AUSCHWITS
(continua)
inviata da William Anedda 31/10/2006 - 14:54

A zent'anni li padroni

anonimo
Testo tratto dal Sito della Pizzica
A zent'anni li padroni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2006 - 00:38
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Cassisia agghia vintu

anonimo
Cassisia agghia vintu
cirag




Rielaborazione di un canto che risale alla guerra di successione spagnola (1700-1714) tra Filippo V e Carlo VI.
Cassisia agghia vintu
(continua)
15/11/2005 - 18:10
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Pratobello

Pratobello
[1969]
Testo e interpretazione di Niccolò Giuseppe Rubanu
Del Gruppo Rubanu Orgosolo
Testo ripreso da Il Deposito-Canti di lotta
Interpretata anche dai Kenze Neke

Dopo lunghissime ricerche siamo riusciti finalmente a reperire il nome completo dell'autore di questo canto sardo fondamentale, ed alcune notizie biografiche. Nicolò Giuseppe Rubanu è infatti considerato uno dei maestri del "Canto a Tenores". Triste però che tali notizie siano state casualmente trovate nell'ambito dell'omicidio di Peppino Marotto.



I FATTI DI PRATOBELLO
di Giuseppe Marongiu

La storia di una lotta pacifica fatta di persone è arrivata nei giorni scorsi all'Università di Sassari, in una mostra fotografica piccola ma molto bella, organizzata dal Collettivu'e sos istudentes. Pratobello 1969 racconta la rivolta popolare degli orgolesi contro l'occupazione militare di 13 mila ettari di pascoli. È la storia... (continua)
Orgòsolo pro terra de bandidos
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/9/2005 - 03:13

Su filo ispinadu

Su filo  ispinadu
Da:www.tenoresdineoneli.it
Tonino Canu 1980
In chelu sos puzones
(continua)
inviata da adriana 18/6/2005 - 13:42
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Le déserteur

Le déserteur
SARDO / SARDINIAN / SARDE [1] - Fabio Coronas / Askra




Versione sarda di Fabio Coronas
cantata dagli Askra, nell'album Hijos (2004)

La traduzione è palesemente condotta sulla versione italiana di Giorgio Calabrese piuttosto che sull'originale.

Sardinian version by Fabio Coronas
as performed by Askra in the album Hijos(2004)

This version derives clearly from the Italian version by Giorgio Calabrese rather than from the French original.

Version en langue sarde par Fabio Coronas
interprétée par les Askra dans l'album Hijos(2004)

Cette version paraît dériver clairement de la version italienne de Giorgio Calabrese plutôt que de l'original français
SU DISERTORE
(continua)
inviata da José Colaço Barreiros 12/6/2005 - 10:44
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Unu Sonnu

Unu  Sonnu
Il sogno degli uomini di pace: la pace. La canzone è ambientata negli anni di Gorbaciov e Reagan. Nel sogno i due leaders mondiali di allora sorseggiano del buon cannonau all’ombra di un nuraghe, e parlano di pace e futuro senza armi. Ritmo: pastorella sarda.
Irisero apo sonnau
(continua)
inviata da adriana 11/6/2005 - 18:08
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Le déserteur

Le déserteur
SARDO / SARDINIAN / SARDE [2] - Francesco Frau

Versione sarda di Francesco Frau
Sardinian version by Francesco Frau
Version en langue sarde par Francesco Frau


Dopo aver letto con piacere tutte le varie versioni de Le Déserteur di Boris Vian, artista geniale e poliedrico, del quale ho voluto studiare alcune opere per la mia tesi di laurea, ho pensato fosse cosa gradita inviare anche una versione nella mia lingua, il sardo. La versione è completamente cantabile. Mio fratello, Francesco che ha scritto la canzone, ha cercato di attenersi il più possibile al testo, anche se chiaramente le rime chiedevano qualche variazione.
Vi ringrazio per averci dato il modo di far sentire il nostro no contro la guerra anche in limba sarda
Distinti saluti Mariassunta Frau
stellamaria18@libero.it
SU DISERTORE
(continua)
inviata da Francesco e Mariassunta Frau 2/1/2005 - 22:26
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Illu Vietnam nostri compagni

Illu Vietnam nostri compagni
Parole improvvisate dal Coro del Galletto di Gallura di Aggius, Sassari. Reg. di M. L. Straniero, Milano, 1966.

(da: "La musica dell'Altraitalia")

Nel disco Noi lo chiamiamo Vietnam / Ballo tondo del Vietnam, canta il coro del Galetto di Gallura, registrazione di Michele L. Staniero, Milano, 21 maggio 1966.

(Bernart)

cirag


Illu Vietnam nostri compagni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi

Suldatu paltendi sogu

anonimo
Canto popolare gallurese.

Da ci ragiono e canto di Dario Fo
Avvidecci la me' fata
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
[1992]
(Marielli - De André)
Dall'album "Limba"

Ricordiamo che nello stesso album "Limba", Fabrizio de André interpretò assieme ai Tazenda anche 'Etta abba, chelu.
Si ses de mutria mala
(continua)

Sa Brigada Sassaresa

Sa Brigada Sassaresa
[1965]
Testo di Peppino Marotto
Musica (?)

Il canto della presa di coscienza della Brigata Sassari, al ritorno dalla I guerra mondiale, nel clima di agitazione sociale prima dell'avvento del fascismo. Come è noto, il rientro dei fanti della "Sassari", venuti con la guerra a contatto diretto sia con l'inutile massacro voluto dalle potenze dominanti (aspetto ben delineato nel testo di Marotto), sia con le idee rivoluzionarie, rappresentò per l'intera Sardegna un momento decisivo, perfettamente colto dal sardo Antonio Gramsci. Un testo che ancora oggi mantiene una sua enorme attualità, l'eterno "cui prodest?" di tutte le guerre. [RV]

Questa pagina è dedicata alla memoria di Peppino Marotto, scomparso oggi 29 dicembre 2007 in modo assolutamente tragico, assassinato da mano finora ignota nella sua Orgosolo. Esprimiamo tutto il nostro sconcerto e la nostra tristezza per la morte violenta di un grande sardo e di un autore ospitato in questa raccolta sin dagli inizi [CCG AWS Staff]
Cussos de sa brigata sassaresa
(continua)




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