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Surfarara

anonimo
Surfarara
Canto degli zolfatai raccolto da Alan Lomax e Diego Carpitella a Sommatino, in provincia di Caltanisetta, nel 1954 ma è certo che risalga a molto tempo prima, considerato che l’estrazione sitematica dello zolfo cominciò nella prima metà dell’800 e andò in crisi già nell’immediato secondo dopoguerra.
Proprio a Sommatino nel luglio del 1883 accadde una delle più terribili sciagure minerarie nella storia siciliana: nella miniera di zolfo chiamata Grande Trabia persero la vita 36 minatori.

“Un bell'esempio di canto ‘a la surfarara’ (al modo degli zolfatai), a voce solista con accompagnamento di scacciapensieri (marranzanu), venne registrato nel 1954 a Sommatino da Alan Lomax e Diego Carpitella. La persistenza di questo testo nella tradizione orale del piccolo centro del Nisseno è stata tuttoggi rilevata da Alberto Nicolino (Stirru. Racconti di zolfo, DVD+libro, 2006), che ne ha registrato una... (continua)
Mi scuordu, mi scurdà, scurdatu sugnu,
(continua)
inviata da Bartleby 24/5/2011 - 15:16
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La cuda, qualchi vota, si fa testa

La cuda, qualchi vota, si fa testa
[2010]
Parole di Ciccio Giuffrida
Musica di Giovanni Famoso
Dallo spettacolo musicale “La cuda, qualchi vota, si fa testa - Luglio '60: il Sud tra rivolta, coscienza e unità nazionale.”. Con Simona Di Gregorio, Gianni Famoso e Ciccio Giuffrida.
Testo trovato su Il Deposito



Canzone che si riferisce ai fatti di Catania dell’8 luglio 1960 quando, durante le proteste contro il governo fascista ed assassino di Tambroni (vedi Per i morti di Reggio Emilia), la polizia sparò per l’ennesima volta uccidendo Salvatore Novembre, un muratore ventenne originario di Polizzi, e ferendo molti altri manifestanti. Salvatore, colpito deliberatamente a sangue freddo da un poliziotto mai identificato, venne trascinato via dai “tutori dell’ordine” e abbandonato per un’ora senza soccorso su di un marciapiede. Nelle stesse ore a Palermo i morti sarebbero stati quattro, mentre il 5 luglio la polizia aveva già sparato ed ucciso a Licata, in provincia di Agrigento.

Vistu ca 'nta la casa do' mischinu
(continua)
inviata da Bartleby 24/5/2011 - 11:29

U programma do Governu rivoluzionariu

U programma do Governu rivoluzionariu
[1969?]
Scritta sull'aria di una tarantella popolare siciliana.
Chiudeva sia il 1° che il 2° tempo dello spettacolo " Ci ragiono e canto n.3 " di Dario Fo, 1973.
Testo trovato su Il Deposito

Credo che questa canzone risenta a pieno dell’appartenenza a quell’epoca di Giuffrida all’area dei marxisti-leninisti di “Servire il Popolo”. Ma mentre il leader di quella formazione, Aldo Brandirali, è oggi un acceso berlusconiano, Ciccio Giuffrida il popolo continua a servirlo veramente e degnamente con le sue canzoni.
Sta 'mpazzennu lu parrinu
(continua)
inviata da Bartleby 24/5/2011 - 10:16
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Ninna nanna di la guerra

Ninna nanna di la guerra
Il testo di cui è autore Giuseppe Ganduscio (1925-1963), poeta siciliano di Ribera.
Già Giorgio aveva segnalato l’esistenza di questa canzone ma come se fosse una canzone diversa da quella tradizionale riadattata dalla Balistreri e dal Profazio. Mi sembra però che il testo di questa “Ninna nanna contru la guerra” differisca soltanto per avere una strofa in più… Si tratta quindi certamente della stessa canzone ma, allora, o Ganduscio si rifece ad un brano della tradizione oppure, se la canzone è sua, non si tratta di una canzone tradizionale…
NINNA NANNA CONTRU LA GUERRA
(continua)
inviata da Bartleby 23/5/2011 - 14:12
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Lu sciccareddu mbriacu

Lu sciccareddu mbriacu
[1954]
Testo e Musica di Domenico Modugno (9° singolo di D.M.)
Album: Domenico Modugno e la sua chitarra - Un poeta, un pittore, un musicista [1956, 3°album]

L'asinello in questione era evidentemente un antesignano del 'rifiuto del lavoro'...
La spassosissima canzone, risalente al lontano 1954, narra di un asinello che si rifiutava di tirare il carretto... nonostante il padrone arrabbiato lo frustasse, lo picchiasse e gli desse calci.. Finché non incontrava un amico che gli suggeriva di dargli da bere un po' di vino..!.. Sì, perché gli asini, dovete sapere, con giustificatissima e dignitosissima testardaggine, più il padrone si arrabbia e meno lavorano.. Invece.. con l'aiuto della dolce bevanda, dimentica di essere stato maltrattato e.. forse.. cammina....Solo che il padrone esagerava: per il suo tornaconto gliene dava da bere addirittura un secchio intero! E l'asino, dopo aver ragliato per tutto il paese, sdraiatosi a terra, finiva anche lui per optare per la giusta risoluzione del Banco, "Non mi rompete".
Chista è a storia di 'nu sciccaređđu ca um buleva caminari. Allura lu patruni lu struppiava ci dava cauci sutta 'a panza, jastimava comu un turcu, ma 'u sciccaređđu nenti! .. 'un caminava..
(continua)
inviata da giorgio 22/5/2011 - 09:45
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Ammazzàti, ammazzàti

Ammazzàti, ammazzàti
[2007]
Testo e Musica di Rocco Pollina
Album: La Mafia non esiste

"La voce del presidente Allende ci porta all’11 settembredel 1973, al colpo di stato del dittatore cileno Pinochet, morto recentemente impunito e sepolto con tutti gli onori dell’esercito.Ammazzàti…ammazzàti… comincia con quell’11 settembre lontano e ovviamente arriva a quello recente e ben noto, ma certamente si riferisce a tante altre stragi,da quelle in Russia e Cecenia a quelle in Iraq.Nella canzone di Rocco Pollina chi lancia bombe e si macchia di crimini contro l’umanità è, molto semplicemente,un gran figlio di troia, insieme a chi non compie materialmente l’atto ma ne condivide l’ideologia fascista e guerrafondaia Con lo stesso linguaggio Pino Veneziano bollava gli assassini di piazza della Loggia in una sua canzone che prima o poi proporremo in una nostra versione"

dalle note informative sull'album


Forse una fra le canzoni in siciliano più esplicitamente contro la guerra..
[Voce campionata:]
(continua)
inviata da giorgio 9/5/2011 - 16:15
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Matri Terra

Matri Terra
[2008]
Album “Si eseguono riparazioni dell’anima”
Matri terra
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 11:26
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La mafia nun esisti

La mafia nun esisti
Parole e musica di Pino Veneziano, ma non so in che anno preciso l’abbia scritta.
Sicuramente non fa parte del suo unico album, “Lu patruni è suvecchiu” del 1975.
Considerato che nel testo il commissario Luigi Calabresi, ucciso nel 1972, viene dato come morto di mafia al pari del procuratore Pietro Scaglione, ammazzato l’anno prima, forse si può datare questa canzone ai primissimi anni 70…

Reinterpretata e riarrangiata da Rocco Pollina e i MondOrchestra per il loro album del 2007 intitolato proprio così, “La mafia non esiste”.

Pollina ha premesso al brano la registrazione di una dichiarazione di Totò Riina che suona assai simile alle continue attuali esternazioni – le ultime solo ieri – del capo cosca e presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: “Cioè sono i comunisti che portano avanti queste cose… Il signor Violante, il signor Caselli da Palermo, cioè c’è tutta una combriccola, tutto... (continua)
Nenti sacciu e nenti vitti,
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 11:12
Percorsi: Mafia e mafie
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Ma cu siti viautri?

Ma cu siti viautri?
Parole e musica di Pino Veneziano, ma non so in che anno (nei 70? Negli 80?) l’abbia scritta. Sicuramente non fa parte del suo unico album, “Lu patruni è suvecchiu” del 1975.
Reinterpretata e riarrangiata da Rocco Pollina e i MondOrchestra per il loro album del 2007 intitolato “La mafia non esiste”.
Ma cu siti viatri?
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 10:41
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Unni pozzu cchiù

Unni pozzu cchiù
[2003]
Dall’album “Banditi, Pirati e Carrettieri” (quando i MondOrchestra si chiamavano Mon Doh)
Scritta da Panizza/Polimeni/Pollina
Testo trovato sul sito ufficiale dei MondOrchestra.
Unni pozzu cchiù
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 10:00
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'A rivoluzioni du 1848 ('U saziu nun criri a lu diunu)

'A rivoluzioni du 1848 ('U saziu nun criri a lu diunu)
[2003]
o U Sceccu
Dall’album “Banditi, Pirati e Carrettieri”
Testo trovato sul sito ufficiale dei MondOrchestra.

Un brano tradizionale, riarrangiato da Rocco Pollina dei MondOrchestra, risalente alla rivoluzione indipendentista siciliana o “Primavera dei popoli” del 1848, rivoluzione anti-borbonica che ebbe come centro propulsore Palermo. Per 16 mesi, fino al maggio del 1849, la Sicilia si governò come Stato indipendente con Ruggeru Sèttimu a capo del governo. Poi i Borboni ripresero in mano la situazione e Ruggeru Sèttimu fuggì a Malta dove morì in esilio nel 1863.

(Immagino che questa canzone piacerà a Marco Valdo M.I. e, soprattutto, al suo inseparabile Lucien Lane.)
Nu sceccu avvezzu a traspurtari pani
(continua)
inviata da Bartleby 9/5/2011 - 09:56
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Vittoriu Emanueli

Vittoriu Emanueli
[2011]

Autori: L.Maio e M. Incudine - i testi sono comunque un collage di diversi canti tradizionali fra cui "La Leva" , "Vinni cu vinni e c'è lu triculùri" e "Guvernu 'talïanu ti ringraziu"

Album: Beddu Garibbardi

"Beddu Garibbardi – Quando i siciliani non erano ancora italiani", il nuovo progetto musicale di Mario Incudine è l'unico CD prodotto in Italia sull'epopea garibaldina.. Un lavoro storico che ha come scopo quello di raccontare l'arrivo dei Mille e l'Unità d'Italia dal punto di vista dei siciliani che vissero quella esperienza a principio seguendo l'onda dell'entusiasmo; e subito dopo manifestando grandissima delusione... Nel realizzare il progetto Incudine ha scelto di indossare una lente bifocale che mette in luce sia l'esaltazione di Garibaldi (visto prima come "l'Arcangelo Gabriele" e "Gesù Cristo" in persona), sia le grida di disperazione dei contadini ai quali il nuovo... (continua)
"Sintiti, sintiti!
(continua)
inviata da giorgio 8/5/2011 - 16:28
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L'uomo della verità

L'uomo della verità
L'OMU DÂ VIRITA'
(continua)
inviata da giorgio 17/4/2011 - 18:36
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Chiui sta porta

Chiui sta porta
[2009]
Scritta da Salvatore Tartamella e Walter Gilli
Dal disco intitolato “Pantelleria ti resta nel cuore”.
Chiui sta porta chi trasi lu ventu
(continua)
inviata da Bartleby 1/4/2011 - 09:06

La leva

anonimo
La leva
Manca la strofa:
Caru cumpàri, e cosa t'haju 'a diri?
(continua)
inviata da giorgio 13/3/2011 - 18:47
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
Acchiana e scinni ‘u mari e a so’ munnizza torna arrè
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/2/2011 - 10:08

Il treno della disperazione

Il treno della disperazione
Questo il testo originale siciliano:
Guardati chistu trenu cum'è nivuru
(continua)
inviata da DonQuijote82 1/12/2010 - 10:02
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Imagine

Imagine
SICILIANO / SICILIAN

Versione siciliana
'MAGINA
(continua)
inviata da giorgio 11/10/2010 - 08:31
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Dda banna a muntagna

Dda banna a muntagna
[1981]
Testo e musica di Carlo Muratori
Album: Dda banna a muntagna
Nta stu chianu lassàmu la notti
(continua)
inviata da giorgio 16/5/2010 - 22:24
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Sutta `n velu

Sutta `n velu
[1980]
Album “Sutta `n velu”, con i I Cílliri
Testo e musica di Calo Muratori
Sutta `n velu ch` è niuru e di pannu
(continua)
inviata da The Lone Ranger 12/5/2010 - 10:16
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Marina di Melilli

Marina di Melilli
[1996]
Album “Stella Maris”
Testo trovato sul sito dell’autore



Marina di Melilli (più anticamente Fondaco Nuovo, Funnucu Novu, in siciliano), in provincia di Siracusa, era un paese di poco meno di mille abitanti, quasi tutti pescatori. A partire dagli anni 50, proprio lì cominciò la costruzione del polo petrolchimico siracusano, che poi negli anni 60 crebbe dilagando – è proprio il caso di dirlo – a macchia d’olio, anche grazie ad un robusto sistema di corruzione (lo scandalo Isab, che vide coinvolti molti esponenti democristiani) e di elusione delle normative in tema di sicurezza ambientale. Negli anni 70 la fascia costiera in prossimità del petrolchimico era già così inquinata ed irreparabilmente compromessa che il governo decise di evacuare Marina di Melilli, indennizzando gli abitanti. Ma alcuni di loro opposero resistenza e allora il Potere passò alle minacce e alle intimidazioni,... (continua)
Unni sunu l'omini
(continua)
inviata da The Lone Ranger 12/5/2010 - 09:26
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Turi nun parrò

Turi nun parrò
[2001]
Album “Plica Polonica”
Testo trovato sul sito dell’autore
Turi nun parrò, si fici ancora ‘i fatti so’.
(continua)
inviata da The Lone Ranger 10/5/2010 - 13:59
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Musica di confine

Musica di confine
[2005?]
Testo trovato sul sito del gruppo
Musica di confine
(continua)
inviata da The Lone Ranger 10/5/2010 - 13:41
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'U 5 di lugliu dû '60

Lorenzo Peritore
"Il 5 di luglio del 1960 è una data che ha segnato a lutto la città di Licata, e soprattutto i familiari di Vincenzo Napoli, che all’età di soli 25 anni ha cessato di vivere. È per questo che con un racconto in versi dialettali desidero raccontare a tutti quelli che allora non c’erano, e ricordare invece a tutti coloro che c’erano, ciò che è successo in quel “caldissimo” e ormai lontanissimo 5 luglio del 1960, e come si sia potuto verificare che un giovane di 25 anni, per rivendicare i propri diritti e quelli di una intera popolazione di quarantamila abitanti esasperata da una infinita quantità di problemi, ci ha rimesso la sua giovane vita.
Sono trascorsi ormai 50 anni (mezzo secolo) dallo sciopero in cui sono rimasti feriti 5 nostri concittadini, mentre un ragazzo di 25 anni ci ha rimesso la vita. Molti giovani non conoscono questa triste e tragica pagina della nostra storia, che sarebbe bene ogni tanto ricordare..."
M'arricordu ca era carusèddu,
(continua)
inviata da giorgio 10/5/2010 - 08:28
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Arrivaru i Cammisi

Arrivaru i Cammisi
Testo e musica di Vincenzo Lo Iacono.



Il frammento che segue è tratto da una novella di Giovanni Verga e mi pare che racconti meglio di tante parole la repressione garibaldina in Sicilia, uno degli aspetti sempre taciuti di quella “Unità d’Italia” che oggi vanno retoricamente e vanamente celebrando mentre, nella realtà, mafiosi, fascisti, piduisti ed affaristi al potere – con in testa in capo di tutte le cosche, Silvio Berlusconi – l’Italia la stanno distruggendo…

"[...] Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava:
- Dove mi conducete? - In galera? - O perché? Se non ho avuto nemmeno un palmo di terra! … Se avevano detto che c'era la libertà! ..."
(Giovanni Verga, "Libertà", da "Novelle Rusticane", 1883)

E questa bella canzone di Vincenzo Lo Iacono, siciliano trapiantato ad Avignone, racconta meglio di tante parole la strage di Bronte del 1860, l’episodio più... (continua)
Arrivaru i cammisi e manciamu brudagghia
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 10:31
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Chi lassi quannu mori?

anonimo
Chi lassi quannu mori?
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 09:35
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Guvernu 'talianu

anonimo
Otello E. Profazio
Album: L'Italia cantata dal Sud [1969]

Un altro dei motivi fondamentali di protesta contro il governo italiano nel periodo immediatamente successivo all'unità, fu l'estensione all'intero territorio nazionale del sistema fiscale piemontese lento, vessatorio e irrazionale. Abituato a tasse assai più leggere e più razionalmente riscosse e distribuite, il popolo siciliano reagì come poté... e non solo con le canzoni...
Interpretata anche dalla MondOrchestra
Guvernu 'talianu si veru buttanu
(continua)
inviata da giorgio 1/5/2010 - 09:10
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Sulfararu

Sulfararu
[2004]
Album: Calura
Ogni matina scinni sutta terra
(continua)
inviata da giorgio 26/4/2010 - 12:32
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L'antenati

L'antenati
[1976]
Album: L'Antenati
Li me antenati 'un mi lassàru nenti,
(continua)
inviata da giorgio 26/4/2010 - 12:26
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Lu viddànu

Lu viddànu
[1976]
Album: L'Antenati
Chi vita amara fazzu pi campari
(continua)
inviata da giorgio 26/4/2010 - 12:22
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La me liti

La me liti
[1974]

Album : Noi siamo nell'inferno carcerati
Dumani si discinni la me liti
(continua)
inviata da giorgio 26/4/2010 - 08:33
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Morsi cu morsi

Morsi cu morsi
Testo e Musica di Giuseppe Ganduscio
Album: Giuseppe Ganduscio: Lu carzaratu EP (ried. Folk italiano LP) [1963]
Rosa Balistreri: La voce della Sicilia [1967]

Rosa Balistreri: Noi siamo nell'inferno carcerati [1974]
Morsi cu morsi… cu m'amava persi
(continua)
inviata da giorgio 25/4/2010 - 20:59
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Nta la Vicaria

Nta la Vicaria
[1957]
Testo e musica di Giuseppe Ganduscio
Album: Canzoni dal carcere 2 EP Dischi del Sole DS 47 (col titolo "E nta la Vicaria) [1964]

Album: Amore, tu lo sai, la vita è amara [1971]
E nta la Vicarìa, ci su' li guaj
(continua)
inviata da giorgio 25/4/2010 - 10:51
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M'arrusicu li gradi

M'arrusicu li gradi
[1974]

Album: Noi siamo nell'Inferno carcerati
M'arrùsicu li gradi e la catina,
(continua)
inviata da giorgio 24/4/2010 - 19:13
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Sugnu comu un cunìgghiu

Sugnu comu un cunìgghiu
[1974]

Album: Noi siamo nell'Inferno carcerati
interpretata anche dai Milagro Acustico in "Rosa del Sud" [2015]
Sugnu comu un cunìgghiu ntra la tana
(continua)
inviata da giorgio 24/4/2010 - 17:08
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Judici ca la Liggi studiati

Judici ca la Liggi studiati
[1974]

Album: Noi siamo nell'Inferno carcerati
Judici - ca la liggi studiati,
(continua)
inviata da giorgio 24/4/2010 - 16:30
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Amici amici chi 'n Palermu jiti

Amici amici chi 'n Palermu jiti
[1974]

Album: Noi siamo nell'Inferno carcerati

Parole e musica di anonimo

Inciso da Rosa Balistreri per l'album “Noi siamo nell'inferno carcerati” come "Amici amici chi 'm Palermu jiti", il canto antichissimo però è noto nella tradizione come "'U cantu du 'ncarziràtu"
Amici amici chi 'n Palermu jiti
(continua)
inviata da giorgio 24/4/2010 - 12:28
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Carzari ca si fattu cruci cruci

Carzari ca si fattu cruci cruci
[1974]

Album: Noi siamo nell'Inferno carcerati
Càrzari ca si fattu cruci cruci
(continua)
inviata da giorgio 24/4/2010 - 09:37
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Buttana di to mà

Buttana di to mà
[1974]

Album : Noi siamo nell'inferno carcerati
Buttana di to mà ‘ngalera sugnu
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/4/2010 - 18:01

Ginirali

Ginirali
[2009]
Testo e musica di Fortunato Sindoni
Album: Ballate contro la mafia

Dedicata a lu prifettu Carlu Albertu Dalla Chiesa (forse il cadavere eccellente per antonomasia della "lotta dello stato contro la mafia")
Ginirali, quant'anni su' passati
(continua)
inviata da giorgio 19/4/2010 - 12:16
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A li matri di li carusi

A li matri di li carusi
[2007]
Album "Les siciliens!", registrato dal vivo al testro Bar jeder Vernunft di Berlino nel settembre del 2007.
Dalla poesia di Ignazio Buttitta "A li matri di li carusi"
Musica di Etta Scollo.
Matri chi mannati li figghi
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 22:53
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U rancuri (Io vi cunsidiru)

U rancuri (Io vi cunsidiru)
Tratta dalla poesia "U rancuri" di Ignazio Buttitta
Adattamento di Antonella Talamonti.
Contenuta nel disco del gruppo vocale Quartetto Urbano "Mentre corre cielo e terra" (2008).
Io vi cunsidiru (Dominus vobiscum),
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 22:27
Percorsi: Mafia e mafie

Mafia! Mafia!

Mafia! Mafia!
[2009]
Album: Ballate contro la mafia

"Da quando, oltre 30 anni fa, ho deciso di essere cantastorie, ho sempre scritto e cantato pubblicamente contro la mafia. Ricordo che, agli inizi degli anni '80, volevo incidere un disco di cui è rimasto solo il titolo: Passando per Comiso: da Garibaldi a Pio La Torre.
Col tempo ha vinto la mia proverbiale pigrizia per cui, pur continuando a cantare contro la mafia, ho tralasciato il progetto.
In occasione di una conferenza, alla quale ero presente quale cantastorie con le mie Ballate contro la mafia, la prof.ssa Maria Falcone mi invita a cantare il 23 maggio 2009, giorno della commemorazione dell’eccidio di Capaci, sotto l’albero dedicato al fratello Giovanni e nelle piazze di raduno degli studenti provenienti da tutta la Nazione.
Confortato dalle incoraggianti parole dello scrittore Vincenzo Consolo, onore e vanto della nostra cultura, e dal prof.... (continua)
Mafia! Mafia! Si peggiu d'un tirannu!
(continua)
inviata da giorgio 18/4/2010 - 22:25
Percorsi: Mafia e mafie
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Mamà, chi tempu fa a lu paìsi?

Mamà, chi tempu fa a lu paìsi?
[2007]
Album: Rosa canta e cunta - Rari e Inediti

"Mamà chi tempu fa a lu paisi?" (Mamma, che tempo fa là in paese?) è un brano del repertorio di Rosa rimasto inedito fino al 2007, anno in cui è stato pubblicato, insieme ad altri brani della Balistreri,
nel CD “Rosa canta e cunta”, curato dalla casa discografica palermitana Teatro del Sole. La storia di questa raccolta di rari e inediti è davvero interessante: i brani furono infatti eseguiti in via del tutto informale a Udine, dove la Balistreri era ospite di amici, e registrati quasi in modo amatoriale da Vittorio Vella. Quindi sono stati da questi amorevolmente custoditi fino al recupero che ne ha permesso la stampa dopo oltre venti anni...
Mamà, chı tempu fa a lu paìsi?
(continua)
inviata da giorgio 18/4/2010 - 20:08
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Cincu ciuri russi

Cincu ciuri russi
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")

Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli: i morti di Reggio Emilia, uccisi dalla polizia il 7 luglio 1960.
Cincu ciuri russi comu lu focu
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 20:00
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Piazza di la Loggia

Piazza di la Loggia
1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")

Brescia, Piazza della Loggia, 28 maggio 1974
Nn’hannu murutu tanti
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:41
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Allende

Allende
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Quannu detti li terri a li viddani,
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:35
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Li scarsi

Li scarsi
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Cui morinu ammazzati nta li fabbrichi,
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:32
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Lu patruni è suvecchiu

Lu patruni è suvecchiu
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Parlu ccu viatri ca diciti sempri:
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:20
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Patri e figghiu

Patri e figghiu
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Me patri mi dicìa:
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:17
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La festa ddi li porci

La festa ddi li porci
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Cantu la storia di una bella festa,
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:15
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Nivuri su’ li bummi

Nivuri su’ li bummi
[1975]
"Lu patruni è suvecchiu" ("Il padrone è di troppo")


Ho qui con me nella mia casa di campagna Pino Veneziano, cantastorie: ha appena finito di cantare un gruppo di canzoni incise in un disco prossimo ad uscire. Il successo sarà certo perché Pino alla potenza della voce aggiunge la forza drammatica. I testi sono suoi, i motivi musicali pure. Un cantastorie, che fa politica, e la sublima con la poesia. Il suo discorso è semplice, popolare, ma
convincente; e riesce a farsi capire dai braccianti in maggioranza analfabeti e semianalfabeti. Gli argomenti sono la verità, cantata da popolano a popolano, senza inganni. I padroni non sono necessari, le guerre nemmeno; le case sono necessarie, perché un coniglio senza tana, un uccello senza nido, sono come i pesci senza mare, dice.

Da ragazzo, ora ha quarant’anni, Pino faceva il guardiano di capre, di vacche; dormiva in campagna; frequentò... (continua)
Su’ nivuri li bummi ‘nta li chiazzi.
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 19:12
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E lu suli ntinni ntinni

anonimo
E lu suli ntinni ntinni
Canto proveniente dal trapanese, raccolto da Zelinda Ripa, e facente parte del repertorio di Rosa Balistreri, presente nel disco "Vinni a cantari all’ariu scuvertu" del 1978.

Canzone di ribellione dei "jurnatàri" contro il padrone. A farne le spese è il "suprastanti", cioè il guardiano, il "caporale". Ma chi si è ribellato al potere di padroni e mafiosi sarà costretto a fuggire dalla propria terra, lasciando anche il proprio amore...

Il primo verso trae origine dall’espressione rrivari a li ntinni (propriamente “giungere alle vette”), tipica del trapanese, detta del sole prossimo al tramonto.
Nel testo ricorre più volte la forma comunemente usata nel dialetto siciliano che con la semplice ripetizione di certi termini rende in modo estremamente sintetico ed efficace espressioni del tipo “da un posto ad un altro posto uguale” , “da un punto ad un altro punto dello stesso posto” ed altre... (continua)
E lu suli ntinni ntinni
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 16:49
Percorsi: Mafia e mafie
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Ch’è autu lu suli

anonimo
Ch’è autu lu suli
Incisa da Rosa Balistreri nell'album "Amore tu lo sai la vita è amara" del 1972.
Testo trovato sul sito ufficiale della grande cantante, cantautrice e cantastorie siciliana.
Sant’Agata ch’è gavutu lu suli
(continua)
inviata da Alessandro 18/4/2010 - 14:38
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Guarda chi vita chi fa lu zappaturi

Guarda chi vita chi fa lu zappaturi
La paternità del testo, prima attribuita a Buttitta, è errata. Chiedo venia. La poesia è invece da attribuirsi al pacifista siciliano Beppe Ganduscio (1925-1963) da Ribera
Musica e arrangiamento Rosa Balistreri
Albums: La Voce della Sicilia [1967] (secondo vinile)

La cantatrice del Sud [1973, ried. La voce della Sicilia]
http://www.rosabalistreri.it/vinili/ca...

cirag


Guarda chı vita chı fa lu zappatùri
(continua)
inviata da giorgio 18/4/2010 - 12:46
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Proverbi siciliani

Proverbi siciliani
Testo: proverbi tradizionali
Musica: anonimo
Arrangiamento: Rosa Balistreri
Album: Terra ca nun senti [1973]
Tutti li cosi vannu a lu pinninu
(continua)
inviata da giorgio 12/4/2010 - 12:27
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La Ballata del prefetto Mori

La Ballata del prefetto Mori
Testo: Ignazio Buttitta [1950]
Musica: Ennio Morricone, colonna sonora del film "Il Prefetto di ferro" [1977] di Pasquale Squitieri
Arrangiamento: Rosa Balistreri

L'indimenticabile voce di Rosa faceva da sottofondo al discutibilissimo film di Squitieri che a tratti aveva l'aria di uno spaghetti-western…Alla fine del film Cesare Mori confidava al fido Spanò: «Mi sento come un chirurgo che ha operato a metà, che ha fatto soffrire ma non ha guarito » . Infatti l'epica siciliana ricorda "il prefetto di ferro" (con pieni poteri in Sicilia dal 1925 al '29) più per i risoluti metodi repressivi (illegali!) - che finirono per colpire sopratutto l'antifascismo - ma con scarsi risultati sul piano della concreta lotta alla mafia…
« Parti, prifettu!… Parti – ci dissi a Mori Mussolini,
(continua)
inviata da giorgio 8/4/2010 - 12:06
Percorsi: Mafia e mafie
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O cuntadinu sutta lu zappuni

O cuntadinu sutta lu zappuni
[1967]
45 giri - Serie Linea Rossa - Dischi del Sole (LR 45/8)
O cuntadinu sutta lu zappuni,
(continua)
inviata da giorgio 3/4/2010 - 16:15
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
SICILIANO / SICILIAN
'A RISPOSTA STA BULÀNNU CU VENTU
(continua)
inviata da giorgio 1/4/2010 - 19:56
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Negghia

Negghia
[2008]
EP "L'Unica Cosa"

Una poesia di Peppino Impastato messa in musica dai "Marta sui tubi" e inclusa anche nel disco collettivo "26 canzoni per Peppino Impastato".




Ci sono binari sporchi di sangue e brandelli di carne che mai resteranno asciutti e puliti. Quei binari sono quelli della linea ferrata Palermo-Trapani. Quel sangue e la carne dilaniata sono quelli di Peppino Impastato, assassinato con una carica di tritolo il 9 maggio del 1978. Questa raccolta di sue 26 poesie, musicate dal fior fiore di artisti della nostra terra, sono la voce dell’arte che ha coscienza sociale e che non dimentica. Queste poesie sonore sono la testimonianza della speranza per il nostro paese che sta vivendo uno dei momenti più reazionari della storia. Non siamo nel 2008 ma nel 1984 orwelliano. In quest’attuale atmosfera post-apocalittica dobbiamo ascoltare e commuoverci davanti ai sonetti di libertà... (continua)
Paisi antichi comu lu tempu
(continua)
inviata da Alessandro 12/1/2010 - 23:31
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Giuni Russo e Franco Battiato: Strade Parallele (Aria Siciliana)

Giuni Russo e Franco Battiato: Strade Parallele (Aria Siciliana)
[1994]

Testo di Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo (1951-2004)
Musica di Maria Antonietta Sisini
Interpretata assieme a Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (1994)
Lyrics by Giuseppa Romeo, known as Giuni Russo (1951-2004)
Music by Maria Antonietta Sisini
Performed in duet with Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica ("If I were more pleasant, I would be less unpleasant") (1994)
Στίχοι της Δζιουζέππα Ρομέο, γνωστή με το καλλιτεχνικό ψευδώνυμο Δζιούνι Ρούσσο (1951-2004)
Μουσική της Μαρία Αντονιέττα Σιζίνι
Εκτέλεση σε ντουέτο με τον Φράγκο Μπαττιάτο
Αλμπουμ: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (“Αν ήταν πιο συμπαθητική, θα ήταν λιγότερο αντιπαθητική”) (1994)

Debbo la conoscenza di questa canzone a un curioso tipo, noto come Io Non Sto Con Oriana, che ogni tanto si fa vedere anche in questo sito con qualche commento... (continua)
Dumínica jurnata di sciroccu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2009 - 16:05
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'A finestra

'A finestra
Da Elettra 2009.
Sugnu sempri alla finestra e viru genti ca furria pà strada
(continua)
inviata da Donquijote82 20/11/2009 - 09:16
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Mafia e parrini

Mafia e parrini
[1973]
Autori: Ignazio Buttitta, Otello Profazio, Joe Fallisi

Il testo di Ignazio Buttitta, fu musicato prima da Otello Profazio che la reincise l’anno dopo nel suo album "Qua si campa d'aria".
Di recente è stata ripresa, rimusicata con un ritmo più sostenuto e allegro da Joe Fallisi, e reincisa nell’album "L'uovo di Durruti"[2004] (3° CD)

Il testo di Buttitta è tratto dal volume “Lu trenu di lu suli” – Il treno del sole / storie, canti di protesta, canzoni in dialetto siciliano con traduzioni a fronte (prefazione di Roberto Leydi, introduzione di Leonardo Sciascia / Edizioni Avanti! 1963).
La mafia ed i parrini
(continua)
inviata da giorgio 13/8/2009 - 08:10




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