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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
66a. Bella Ciao (Adattamento in napoletano di Dario Sansone in occasione dell'80° anniversario delle Quattro giornate di Napoli, 1943-2023)
66a. Bella Ciao (Neapolitan version adapted by Dario Sansone to celebrate the 80th anniversary of the Four Days of Naples, 1943-2023)



“Esistono canzoni infinite che non smettono mai di essere scritte. Bella Ciao - dichiara Dario Sansone - è una di queste. La sua storia è misteriosa e controversa, non se ne conoscono gli autori, non si hanno notizie certe e nel tempo è divenuta una canzone che appartiene al popolo ed al suo sentimento di resistenza e libertá, una canzone tinta di rosso, di vita, di morte, di amore, di passione e di questi sentimenti mi sono nutrito per la riscrittura, trasferendola nei miei giorni, nei miei suoni e nella mia lingua. Il mio è un omaggio alla resistenza della mia cittá e a quelle quattro giornate in cui Napoli con orgoglio... (continua)
Stammatina me so' scetato
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/2/2024 - 18:55
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Antomanu (L. Trans.)
Stranezza d'ammore
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/12/2022 - 01:30
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Strina du judeo

La versione ripresa da Kelebek corrisponde al testo effettivamente cantato nella versione sul disco (si veda il secondo video)
Strina du judeo
STRINA DU JUDEO
(continua)
17/12/2021 - 23:25
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Quanno sona la campana

Quanno sona la campana
Alcuni versi di questa celebre canzone (e in parte anche la musica) provengono da una tarantella tradizionale, che commemora l'attacco turco a Sorrento nel 1558, durante il quale la città fu saccheggiata e gran parte degli abitanti furono portati come schiavi a Costantinopoli.

Una delle poche scampate all'attacco fu una giovane sposa, Cornelia Tasso. Questi avvenimenti hanno tanto impressionato suo fratello minore, il poeta Torquato Tasso, da spingerlo a scrivere la Gerusalemme Liberata.

Qui riportiamo la versione cantata da Marco Beasley nel disco "La porta d'oriente" (dal cui libretto abbiamo ripreso le informazioni qui riportate) realizzato nel 2020, con Kiya Tabassian, suonatore di setar iraniano.

LA CAMPANA SONA!
(continua)
11/4/2021 - 11:20
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Emili Guanyavents i Jané: Els segadors

Emili Guanyavents i Jané: Els segadors
Catalógna triunfante
(continua)
inviata da Antonio Emmanuele Maria Fattoruso 27/5/2020 - 07:42
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L'estaca

L'estaca
NAPOLETANO [Antonio Emmanuele Maria Fattoruso, 2020]
NEAPOLITAN [Antonio Emmanuele Maria Fattoruso, 2020]


Ho cercato di mantenermi quanto più possibile vicino alla lingua napoletana classica, senza però ovviamente lasciare un testo arcaico e poco comprensibile ai locutori moderni del napoletano. La scelta di tujo invece che tuójo (molto più diffuso ai giorni nostri) è dovuta proprio a questo; in molti altri casi, invece, ho deciso di usare termini molto più comuni nel napoletano moderno ma comunque tutti attestati dai dizionari sette e ottocenteschi della lingua. Ho scelto altresì di usare la versione rotacizzata della lingua, molto più comune e comprensibile e quindi in molti casi le 'd' sono sostituite dalle 'r'.
‘A VARRA
(continua)
inviata da Antonio Emmanuele Maria Fattoruso 25/5/2020 - 18:15
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
66. Uè uè nenné (Versione napoletana degli Ammuìna [2020])
66. Uè uè nenné (Neapolitan version by Ammuìna [2020])



Nu bello iorno me so scetato
(continua)
inviata da Dq82 3/5/2020 - 12:14
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Vulesse addeventare nu brigante

Vulesse addeventare nu brigante
Il testo e le note dal libretto dell'LP originale

da notare che il testo non riporta il nennane'
VULESSE ADDEVENTARE NU BRIGANTE
(continua)
22/2/2020 - 21:08
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Born In The U.S.A.

Born In The U.S.A.


Non si tratta di una parodia, ho ripreso il testo originale di "Born in USA" e ne ho fatto una traduzione quasi letterale, con qualche opportuno adattamento per facilitare la metrica nel canto. Ho sempre ritenuto che la lingua napoletana sia più efficace dell'italiano nel rock, a causa delle finali mute che condivide con l'inglese e che l'italiano non ha. E' un esperimento un po' folle, lo so. Potevo fare una parodia spassosissima (non sfuggirà a nessuno che "Born" in napoletano suona quasi identico a "Porn...") ma ho voluto un approccio serio. Il testo parla di un dramma che ha spaccato in due l'America di quegli anni, e per certi versi tutto il mondo occidentale. Il mio è un approccio rispettoso. Spero vi piaccia :-)

PS: Le origini di Springsteen sono italiane, precisamente meridionali; anche per questo è venuto un paio di volte a cantare a Napoli... :-)
BORN IN THE U.S.A.
(continua)
25/8/2019 - 15:28
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
NAPOLETANO / NEAPOLITAN - Enzo Avitabile

Esecuzione, elaborazione e riadattamento del testo in napoletano di Enzo Avitabile. Premio alla carriera “De Andrè” 2019.

LA GUERRA DI PIERO
(continua)
9/5/2019 - 16:52
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Txoria Txori

Txoria Txori
Se fosse stata scritta nel '600, Txoria Txori avrebbe rappresentato un meraviglioso esemplare di Villanella alla Napoletana; certamente per la delicatezza della musica ma soprattutto per la caratteristica simbolicità/metaforicità delle parole.

La villanella si sviluppò all'incirca tra i secoli XIV e XV; musica "di città", dalle reminiscenze terrene ma dall'evoluzione colta. Nella villanella spesso e più che volentieri gli esseri umani ed i sentimenti assumono sembianze zoomorfe, frequentemente volatili, come nella nota "Vurria ca fosse ciaola" (vorrei essere uccello):


"Vurria ca fosse ciaola e che vulasse
a 'sta fenesta a dirte na parola
ma no ca me mettesse a la gajola (...)"

[Vorrei essere uccello e poter volare
a questa finestra a dirti una parola
ma non vorrei mi mettessi in gabbia]

Oppure ne "Lu Cardillo" (il canarino):

"Sto’ criscenno nu bello cardillo
quanta cose ca ll’aggia... (continua)
Si l'avesse tagliato 'e scelle
(continua)
inviata da Kàrpathos 23/5/2016 - 20:09
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A Pa’‎

A Pa’‎
divertissement...

ho cercato di mantenere la scansione delle rime dell'originale. Il dialetto scritto è molto diverso da quello parlato, in quest'ultimo si riconoscono più facilmente metrica e ritmo. Peraltro, dal punto di vista filologico, la trascrizione grafico-fonetica delle parole andrebbe forse riconsiderata.
A' PA'...
(continua)
inviata da steno 5/11/2015 - 06:56

Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]

anonimo
Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]
Il canto delle lavandaie del Vomero



In realtà, si tratta di un canto molto più antico: il Canto delle lavandaie del Vomero è uno dei primi documenti della lingua napoletana, e le sue origini si perdono nella Napoli medievale e sveva. Con il suo rigore filologico, sfociato nella Nuova Compagnia di Canto Popolare, Roberto De Simone stabilì che le origini del canto devono essere fatte risalire al XII o XIII secolo; e si trattava di un “contrasto” che le lavandaie napoletane intonavano per darsi il ritmo nel duro lavoro quotidiano al Vomero, allora una collina rurale non considerata nemmeno nella cerchia cittadina napoletana vera e propria. Dalla NCCP può ascoltarsi qui il canto originale in tutta la sua bellezza. Quale che sia il periodo della sua origine, esiste comunque una testimonianza di eccezione: il canto fu udito infatti da Giovanni Boccaccio, che passò a Napoli tutta l'adolescenza... (continua)
Tu m’aje prummise quatte muccatora
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2014 - 11:38
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Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]

Versione napoletana di Teresa De Sio, dall’album intitolato “Tutto cambia” del 2011.
Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
NA STRADA MIEZZO ‘O MARE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 09:38
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Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa

Le Père Noël et la petite fille, <i>incl.</i>Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Bocca di Rosa - Versione napoletana (Bocca di Rosa) di Vincenzo Salemme ‎interpretata da Peppe Barra, nell’album “M’aggia ‎curà” (1995)‎

BOCCA DI ROSA
(continua)
inviata da Dead End 28/2/2013 - 13:19
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Campagna

Campagna


La versione interpretata dalla band di Daniele Sepe nell'album Fessbuk (2010) è particolare. Si tratta, credo, di una delle ultime interpretazioni della grande Auli Kokko, che ha preferito poi ritirarsi dall'attività artistica; del testo viene però cantata solo una parte, che riproduciamo qui. La particolarità di questa versione è però un'altra, e importante: la canzone, infatti, è interpretata prima (quasi interamente, per quanto ho potuto intendere, in lingua araba (da Marzuk Mejiri). Sul valore e sul significato di tale cosa non è necessario fornire troppe spiegazioni: basta soltanto pensare a Rosarno (cosa, del resto, sottolineata nel libretto "simil-Facebook" dell'album). Nel medesimo libretto è riportata una parte della versione araba, ma non ci è stato possibile riprodurla (vi si parla, però, di "busta paga" e "contributi", in italiano).
Chiove o jesce 'o sole, chi è bracciante a San Nicola
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 21/9/2012 - 10:55
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La murata

La murata
‎[1799?]‎
Testo di autore anonimo rielaborato da Roberto ‎De Simone
Nel libro/disco di Gragnaniello intitolato “Dai Quartieri al S.Carlo”.‎

‎‎

In questo lavoro del 1999 il cantautore di vico Cerriglio, il più stretto di Napoli, giustappone il ‎‎Canto dei sanfedisti a questa canzone dei repubblicani prigionieri a Castel Capuano, sede della Gran Corte ‎Civile e Criminale della Vicaria, dopo la vittoria sanfedista del luglio del 1799 e la restaurazione ‎borbonica.‎
Songo venuto sotto a 'sta murata
(continua)
inviata da Bartleby 24/1/2012 - 11:20
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Natale del metalmeccanico

Natale del metalmeccanico
[1970]
Scritta e cantata da Franco Trincale
Album: Canzoni In Piazza

"Il 16 dicembre ci sarà lo sciopero dei metalmeccanici contro la Fiat e abbiamo già deciso che se verranno confermate le indiscrezioni sulle pensioni sarà anche un'agitazione contro i provvedimenti dell'esecutivo".

Ed ecco l'affondo contro il premier: "Quello che abbiamo è il governo delle due M, Monti-Marchionne. Ciò che fa uno in Fiat, l'altro lo fa al Paese. Entrambi appartengono alla componente della classe tecnocratica le cui scelte sono all'origine della crisi mondiale. Dov'erano prima? ..Non stavano mica su Marte. Sergio Marchionne è legato alle banche svizzere e Mario Monti alla tecnocrazia europea".

"Il nostro punto di disaccordo con entrambi, oltre all'iniquità e all'ingiustizia delle loro scelte anti-democratiche, è che propongono come soluzione della crisi la medicina neo-liberista fatta di tagli e di distruzione... (continua)

(continua)
inviata da giorgio 15/12/2011 - 15:45
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Sovietica vesuvianità

Sovietica vesuvianità
‎[1993]‎
Album “Vite perdite”‎
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Testo e traduzione italiana trovati su Dialetticon
A nu' pal' stann' appis'
(continua)
inviata da Bartleby 15/12/2011 - 11:08
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In galera li panettieri

In galera li panettieri
‎[1570]‎
Da “Li Sarracini adorano lu sole” (1974), lo stesso album di 'O cunto 'e Masaniello.‎

Questo canto in forma di villanella, di anonimo autore popolare, nacque a causa di una famosa ‎serrata dei panettieri avvenuta nel 1570 come risposta al mancato aumento del prezzo del pane da ‎parte del Viceré, che si era opposto per paura di tumulti popolari. Ma la descrizione di questa quasi ‎‎“rivolta del pane” – una delle tante accadute in Italia, dall’assalto ai forni milanesi del 1628, ‎descritto dal Manzoni ne “I promessi sposi”, alla “Strage del pane” a Palermo nel 1944 – potrebbe ‎anche tranquillamente riferirsi proprio alla rivoluzione dei lazzari napoletani guidati da Masaniello ‎contro le gabelle spagnole e le imposte sui beni di prima necessità…‎

In ogni caso, una canzone buona per tutti i tempi, anche i nostri, quando i “panettieri”, i potenti, ‎quelli che hanno le "mani in pasta", si credono baroni e non si fanno scrupolo di ‎affamare la popolazione…‎
In galera li panettieri
(continua)
inviata da Bartleby 15/12/2011 - 10:02
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Nascette mmiez’o mare

Nascette mmiez’o mare
‎[197?]‎
Parole e musica di Roberto De Simone, ispirate all’anonima seicentesca “Michelemmà” raccolta nel ‎‎700 da Salvator Rosa.‎
Nell’omonimo disco di Concetta Barra del 1974.‎
Nello spettacolo “Cantata per Masaniello” realizzato da De Simone nel 1988.‎


La storia di Napoli, la storia di più di un migliaio d’anni di angherie, soprusi, guerre, saccheggi, ‎inganni e di sopravvivenza e di resistenza popolare (anche se mi pare che nel testo nemmeno si ‎accenni alle gloriose “quattro giornate” del 1943).‎

Nascette mmiez’o mare na scarola e ‎Michelemmà
(continua)
inviata da Bartleby 14/12/2011 - 13:41
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Santa Lucia luntana

Santa Lucia luntana
‎[1919]‎



Dopo essermi fatto miseramente respingere il contributo di ‎‎“Munasterio 'e Santa Chiara” (canzone ‎invero assai bigotta e conservatrice, eppure sicuramente contro i disastri della guerra e dei loro ‎eserciti, occupanti tedeschi o liberatori americani che fossero) rilancio sulla ruota di Napoli con ‎questa splendida canzone di emigrazione e di nostalgia che, per giunta, pur essendo all’epoca molto ‎amata e cantata, fu piuttosto invisa al regime fascista giacchè metteva l’accento su di una delle ‎piaghe di allora, la necessità per moltissimi, specie al sud, di andare a cercar miglior fortuna oltre ‎oceano, per scampare alla miseria.‎
E, oltre tutto, questa “Santa Lucia luntana” mi viene particolarmente bene oggi, 13 dicembre, che è ‎il giorno della vergine e martire cristiana fatta seviziare e trucidare da Diocleziano a Siracusa nel ‎‎304.‎
Come è stato fatto per la più celebre... (continua)
Partono 'e bastimente
(continua)
inviata da Bartleby 13/12/2011 - 11:20
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Sinàn Capudàn Pascià

Sinàn Capudàn Pascià
Arrangiamento musicale di Mimmo Maglionico e Pietrarsa
Da Canti randagi 2


Pietrarsa & Mimmo Maglionico
[Campania]

PIETRARSA è il nome che Mimmo Maglionico.diplornato in flauto al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli ha deciso di dare nel 2004 al suo gruppo napoletano di world music ispirandosi ad un entroterra campano ricchissimo di arcaica musica etnica dove tra i ritmi delle tammorre contadine e quelli della moderna civiltà industriale, scaturisce un intenso percorso nel folklore postmoderno con un occhio rivolto alla tradizione e l'altro alla sperimentazione.

Feat.
Marzouk Mejri

Marzouk, musicista tunisino, deve al padre maestro di
percussioni, il percorso che lo ha portato a instradare il suo naturale talento fino a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.

MIMMO MAGLIONICO Voce, quena, flauto traverso
MARZUK MEJRI Voce, darbuka
CARMINE D'ANIELLO Voce
SARA TRAMMA Voce
GINO EVANGELISTA Chitarra semiacusfica
PIERO DE ASMUNDIS Tastiere
ANTONIO RUBINO Basso
ARCANGELO NOCERINO Batteria
SINAN CAPUDAN PASCIA'
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/11/2011 - 17:02
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Padroni e bestie ('O Ciuccio)

Padroni e bestie ('O Ciuccio)
[2011]

Album : Tutto cambia

musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali

A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Mamma mamma
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 14:41
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'A camorra song’ io

'A camorra song’ io
[2005]
Album "'A Camorra song' io"
La camorra sono io
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/11/2011 - 20:45
Percorsi: Mafia e mafie
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Suddd

Suddd
[1998]
Album :Animamigrante
Sud ind’a stu core staje sÌ comm’e ‘o sanghe ind’e vvene meje
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/11/2011 - 15:57
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Confusione totale

Confusione totale
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
feat. Valerio Jovine
Nella mia povera, ma intensa vita ho visto cose che
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/11/2011 - 20:39
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Ghetto

Ghetto
Pe chi cresce dint' ‘e ghette,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:41
Percorsi: Ghetti
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Tarantelle pe' campa'

Tarantelle pe' campa'
[2011]
Album:Cattivi Guagliuni

feat. Caparezza
Nuje facimme 'e tarantelle, 'e tarantelle pe' campa',
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:30
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Antifa 2.0

Antifa 2.0
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Non siamo noi che per la strada andiamo in giro sempre in gruppo ed armati
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:26
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Yes Weekend

Yes Weekend
[2011]
Album:Cattivi Guagliuni
'A repressione dei movimenti
(continua)
inviata da adriana 6/11/2011 - 15:39
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Eleonora

Eleonora
[1999]
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.

Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continua)
Donna Eleonora nun è ghiuta ‘o Teatro
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 13:29
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Priggiuniero 'e guerra

Priggiuniero 'e guerra
[1933]
Parole di E.A. Mario
Musica di Tito Manlio
Testo trovato su www.napoligrafia.it

L’anno è il 1933, in piena era fascista, ed il protagonista è stato per molti anni prigioniero di guerra in Siberia prima di riuscire a tornare nell’amata Napoli, solo per scoprire che la guerra gli ha portato via tutto, la famiglia, gli affetti, la vita…
La storia è piuttosto inverosimile giacchè nel primo conflitto mondiale l’Impero russo era nell’Intesa, insieme al Regno d’Italia, contro gli austro-ungarici. Di prigionieri di guerra italiani nei gulag di Stalin si parlerà solo durante e dopo la disastrosa campagna di Russia del 1941/43. A onor del vero, diverse centinaia di italiani trovarono la morte nel sistema concentrazionario sovietico a partire dalla fine del 1918, anno in cui, in seguito al fallito attentato a Lenin, prese avvio l’interminabile periodo del cosiddetto “terrore rosso”, ma non... (continua)
Mme sóngo ricurdato 'a strada e 'o nummero
(continua)
inviata da Bartleby 28/6/2011 - 13:36
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All'erta, sentinella!

All'erta, sentinella!
[1915]
Parole di Libero Bovio
Musica di Ernesto De Curtis (Napoli, 1875-1937), compositore italiano partenopeo.
Testo trovato su www.napoligrafia.it

Forse ispirata all’omonima romanza del 1890 del grande Salvatore Di Giacomo (Napoli 1860-1934), poeta, drammaturgo e saggista italiano partenopeo che con Bovio, Murolo e E.A. Mario è stato un protagonista dell’epoca d'oro della canzone napoletana.
Rosa, che t'aggi''a scrivere?
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 15:27
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Pose 'e Sorde

Pose 'e Sorde
[1996]

Album :Zezi vivi
Alenia, Alenia, Alenia
(continua)
inviata da adriana 17/5/2011 - 18:44
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Capipallisti

Capipallisti
[1996]

Album :Zezi vivi
Io, Vincenzo Esposito
(continua)
inviata da adriana 17/5/2011 - 18:42
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Aizetè

Aizetè
"Emigrante, zone nove a filo 'e tramme,
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 18:16
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Mane e mane

Mane e mane
[1999]

Album:O-Issa

Enzo Avitabile& Mori Kante
'Na stella guard'o munno
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 17:45
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Crucifixus

Crucifixus
[2006]
Album: Sacro sud
I' ero 'o cielo, 'o cielo ca scenneva,
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 11:16
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Surdate

Surdate
[1910]
Testo Libero Bovio
Musica di Evemero Nardella

«Songo napulitano. Nun voglio fa' 'a guerra, signor tenente.. voglio sulamente canta' !».
Forse questo dovrebbe essere l'unico atteggiamento e contegno da assumere.. sempre!
'O tenente mm'ha 'ncucciàto
(continua)
inviata da giorgio 31/3/2011 - 08:28
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Canzone della Basilicata

Canzone della Basilicata
(1980)

In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"

"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.

Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.

Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.

E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continua)
E che ne saccio d'a Basilicata
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 26/2/2011 - 15:35
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'O sfruttamento

'O sfruttamento
[1993]
La bomba intelligente

Testo di Dario Jacobelli

Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca, dal disco "La bomba intelligente", poi reinterpretata insieme ai 99 Posse nell'album "Incredibile Opposizione Tour" del 1994
Si 'nce stess' 'o sfruttament', stu sistema fosse bell'
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/1/2011 - 08:55
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Sott'attacco dell’idiozia

Sott'attacco dell’idiozia
1993
Sotto attacco dell'idiozia

1. Sottattacco Bisca vers. (6.06)
2. Sottattacco feat Almamegretta (7.03)
3. Sottattacco feat 99 Posse (6.56)
4. Sottattacco - Bisca 99 Posse Almamegretta (6.46)
Chell’ ch’ dicimm’ ‘a copp’ ‘o palc’ int’e canzon
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/11/2010 - 23:47
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Malaunità

Malaunità

“Questa canzone vuole essere una controcelebrazione dei cosiddetti festeggiamenti per l'unità d'Italia - ha spiegato il cantante -. L'undici maggio di 150 anni fa è iniziata la morte del sud, e non solo metaforicamente; quello che i libri di storia scritti dai vincitori non raccontano è il massacro di almeno un milione di meridionali e lo spietato saccheggio economico, commerciale e culturale perpetrato ai nostri danni. Non c'è proprio nulla da festeggiare, almeno dalle nostre parti: viene negata la pura verità dei fatti.”

”il massacro di almeno un milione di meridionali”, dice Eddy Napoli… “Forse esagerano gli storici che, leggendo il Risorgimento in chiave borbonica, sostengono che il Meridione pagò l'Unità con 700.000 vittime. E probabilmente è un impeto di polemica quello che porta Antonio Ciano a ipotizzare un milione di morti. Ma, certo, la parola MASSACRO non è né gratuita né esagerata.”,... (continua)
Nuie simmo figlie d’’o sole e d’’a neve,
(continua)
inviata da Bart Pestalozzi 6/9/2010 - 11:16
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Bulls On Parade

Bulls On Parade
feat. SHAONE
Album: Fessbuk-buonanotte al manicomio (2010)
BULLS ON PARADE (CULLETT' JANC)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 17/6/2010 - 08:49
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Italiella

Italiella
[1868]
Di anonimo autore napoletano.

Incisa dalla NCCP nell'album "11 mesi e 29 giorni" (1977)

"Evviva l'Unità d'Itaglia!" (Italiella, Italià...)

"Italiella è una antica canzone napoletana, riproposta dalla Nuova Compagnia di canto Popolare, che il popolo napoletano riservò ai Savoia del nord quando unificarono l'Italia. Era uno sberleffo ai nuovi dominatori, ai loro degradati e degradanti costumi politici e morali... La ripropongo in questo filmato perché penso che sia molto attuale nell'epoca di Berlusconi, anzi, i costumi dei nuovi padroni settentrionali, in fatto di degrado politico e morale, non hanno proprio precedenti...." (introduzione del filmato su YouTube) (The Lone Ranger)

"Nel carnevale del 1868 uscì per le strade di Napoli un particolare carro detto 'de la sfrantumazione'. Su tale carro era visibile una Colombina con gonna tricolore circondata da una turba di Pulcinella... (continua)
O Italiella, o Italià,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 9/5/2010 - 17:44
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Uno doje e tre

Uno doje e tre
[1996]
Album "Incanto Acustico"
Arrivajeno dall'Oriente,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 9/5/2010 - 17:10

L'Italia è bbella

L'Italia è bbella
[1996]
Album "Incanto Acustico"
Addò si' nata tu 'a sera 'o cielo è rosa,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 9/5/2010 - 17:03
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L'America sta ccà

L'America sta ccà
(Signore Michele – Pasquale Ziccardi – Gennaro Esposito)
Album: Core e tamburo
Nire, so’ arrivati stammatina
(continua)
inviata da gennaro esposito 29/4/2010 - 23:12
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Muro 'e mare

Muro 'e mare
[2006]
Album "Dubfellas"

"Simme tutte quante clandestine..."
Simme 'nu punte nire dinte a 'stu cielo d'acque
(continua)
inviata da Alessandro 21/2/2010 - 00:19
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Bum Bum

Bum Bum
[2008]
Album "Vulgus"

Una "spoken-song in dub" affidata al grande drammaturgo, attore e scrittore napoletano Peppe Lanzetta.
… Ma addo’ sta’ ‘a felicità
(continua)
inviata da Alessandro 21/2/2010 - 00:01
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Uocchie

Uocchie
[2005]
Album: Mo’ siente [2006]
Uocchie senza cchiù luce,
(continua)
inviata da giorgio 26/12/2009 - 16:44
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Voglie 'e parlà

Voglie 'e parlà
[2005]
Album: ‘A camorra song'ìo
Mo siente e fatt' comme stann'
(continua)
inviata da giorgio 26/12/2009 - 08:53
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'A Flobert o Sant'Anastasia

'A Flobert <i>o</i> Sant'Anastasia
[1975]
Scritta dal Gruppo Operaio "E Zézi" di Pomigliano d'Arco
Written by the Workers' Band "E Zézi" of Pomigliano d'Arco
Écrite par le Groupe Ouvrier "E Zézi" de Pomigliano d'Arco
Album: Tammurriata dell'Alfasud

" Ci vorrebbero morti. Vorrebbero vedere morti gli operai, i precari e tutta l’Alfasud, i disoccupati e i cuozzi. Vorrebbero vedere morti, e seppelliti, una volta per sempre, tutti i poveri maronna. Utili e inutili. I verniciatori, i fabbri, gli imbianchini, i falegnami, i cottimisti, i part-taim, le colf e le maestrine. E pure ’e mpagliasegge, ’e collcenter, i commessi, i facchini, i camerieri, i contadini, i portantini, ’e guardiamachine, chille ca cogliono ’e patane e chille ca te portano ’a pizza nfino â casa. Vulessero verè muorte ’e zingare, ’e nire, ’e gialle, e, primm’e tutto, ’e russe. Vulessero appiccià ’e case, ’e ciardine, ’e rullotte, ’e baracche (e pure ’e cucce... (continua)
[Da un servizio del Giornale Radio RAI del 12 aprile 1975; la voce è di Luigi Necco, che era accorso sul luogo dell'esplosione]
(continua)
inviata da giorgio 13/8/2009 - 09:32
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Scioscia Popolo

Scioscia Popolo
[1963]
Testo di Eduardo De Filippo
Musica di Domenico Modugno
Album: Con l'affetto della memoria [1971]

La canzone - il cui testo è di Eduardo, musicata da Modugno nel 1963 per il dramma storico di De Filippo "Tommaso d'Amalfi"(che racconta la storia di Masaniello) - credo non sia mai stata incisa prima della pubblicazione dell'album del 1971.
Si tiene 'na fenesta, te la 'nzerrano...
(continua)
inviata da giorgio 5/6/2009 - 08:16
Percorsi: Masaniello
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Naufragio a Milano

Naufragio a Milano
[1975]
Testo e musica di Paolo Conte
Lyrics and music by Paolo Conte
Album: Paolo Conte vol. 2

Mettiamo che, ovviamente, conosciate Paolo Conte. Come non conoscerlo, Paolo Conte? È uno dei più noti autori e cantautori italiani, in Francia lo idolatrano, in America lo adorano. L'attempato avvocato di Asti che, come tutti gli avvocati di questo mondo, ama la musica e particolarmente il jazz (io il jazz lo detesto, e anche per questo non ho mai fatto l'avvocato); quello che ha scritto Azzurro, Via con me, che ha la moglie che piace a Roberto Benigni, che disegna personalmente finanche i bozzetti di Razmataz, che ama le Topolino amaranto, che finisce persino nei fumetti di Cavezzali assieme a Guccini, Dalla e De Gregori (accadde nel mitico 1979, l'anno dei concerti di De André, l'anno degli stadi pieni), che fa il gran maestro del Palio di Asti. Paolo Conte è tutto questo: spiaceva, e molto,... (continua)
Integrazione, parola amara
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/4/2009 - 05:15
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Tammurriata del lavoro nero

Tammurriata del lavoro nero
Sull'aria della tradizionale Tammurriata nera, una...versione opportunamente aggiornata ai tempi nuovi ad opera di Bisca 99 Posse. Originariamente proposta come appendice alla Tammurriata originale, ma abbiamo pensato che per il suo contenuto meritasse una pagina autonoma anche in modo da essere inserita nell'apposito percorso. La abbiamo quindi autonomamente distinta nel titolo. [CCG/AWS Staff].

[1993]
La bomba intelligente

Testo di Dario Jacobelli

Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca, dal disco "La bomba intelligente", poi reinterpretata insieme ai 99 Posse nell'album "Incredibile Opposizione Tour" del 1994
E nat’ nu lavoro è nat’ nir’
(continua)
inviata da Donquijote82 + CCG/AWS Staff 5/4/2009 - 19:18
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'O Paraviso 'n Terra

'O Paraviso 'n Terra
Testo e musica Teresa De Sio e Gennaro Della Volpe alias Raiz


Teresa De Sio è una donna nata e cresciuta a Sud. Queste radici sono sempre presenti nella sua musica che da oltre venti anni accompagna due generazioni di pubblico. La sua fierezza l’ha portata ad occuparsi, in molta della sua produzione artistica, del destino della propria terra, prima usata e poi abbandonata a se stessa. Una terra che spesso fa sentire i propri giovani derubati del loro futuro.

Non fa eccezione ‘O PARAVISO ‘N’TERRA, da lei scritto per, e con, Raiz che lo ha inserito nel suo album UNO, e oggi rivisitato e riarrangiato dall’autrice, in cui esorta i giovani – tutti, non solo quelli napoletani – a reagire, a ”Aizate a capa tutte quante e pigliateve ‘o futuro”.

Una preghiera laica alle nuove generazioni, ad impegnarsi a costruire un futuro migliore, un Paradiso in Terra che oggi non c’è
Fonte Sito ufficiale

E ridenno ridenno
(continua)
inviata da adriana 8/3/2009 - 10:29
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Giuanne Palestina

Giuanne Palestina
Da "'O Zulù in the Al Mukawama Experiment 3"

Commento reperito in questo blog:
Amo questo testo di Zulù (ex 99 Posse), lo cercavo da un pò e dopo tante ricerche l' ho trovato su un blog. Il testo era collegato ad una storia simile...la storia di Federico Aldrovandi, ucciso ad un fermo di polizia senza alcun motivo. Pestato mentre era ammanettato dopo aver avuto un malore. Molti non ricordano più questa storia, neanche io la ricordavo più, purtroppo sono troppe le storie simile che ancora aspettano giustizia...
Steva e casa e rimpetto ‘o supercarcere Giuanne,nato e crisciuto a secondigliano,terzo ‘e cinche figlie ‘e na bella famiglia, ma tutte quante ‘o chiammavano giuanne palestina rint’ ‘o rione,
(continua)
inviata da adriana 5/1/2009 - 18:13




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