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Tatreez e kefia in Palestina

Tatreez e kefia in Palestina
Nel dicembre 2021 l'UNESCO ha riconosciuto l'arte del TATREEZ (ricamo - embroidery) come patrimonio culturale immateriale.
Per il popolo palestinese e le donne è molto di più che una attività artigianale, è il mantenimento di una cultura e della memoria dei villaggi abbandonati dopo la Nakba del 1948. Dai campi profughi in Libano a New York sono numerose le cooperative di donne e di artisti che realizza e promuovono il Tatreez.
La storia della Kefiah, come simbolo palestinese, al pari della bandiera, delle chiavi del ritorno, degli ulivi, di Handala è più conosciuta. Ne celebra l'importanza Mahmud Darwish nella famosa poesia "Carta d'identità".

A lui dedico questa canzone.
In Palestina è rimasta attiva solo la piccola fabbrica di Hebron (la vediamo nel video) perchè la concorrenza delle manifutture cinesi ha fatto morire le attività artigianali locali.
Questa canzone vuole anche essere... (continua)
C'è un'arte in Palestina
(continua)
inviata da Paolo Rizzi 17/7/2024 - 14:01
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Che stress i ROS

Che stress i ROS
Album: Mi sa che stanotte…
Prodotto da Max Casacci
Che stress, che stress i Ros…e il 270 bis!
(continua)
15/7/2024 - 12:34
Downloadable! Video!

La guerre de '14-'18

La guerre de '14-'18
Si tratta della traduzione in milanese della canzone di Georges Brassens 'La guerre de quatorze-dix-huit'.

Non sono milanese, anche se conosco bene la lingua, appresa anche grazie alle canzoni di Nanni Svampa, e ho notato, ormai da molti anni, che molti testi delle traduzioni mancano in rete (nei libretti dei vinili ci sono le traduzioni in italiano).

A mo' di gratitudine nei vostri confronti, mi è venuto in mente di contribuire.
LA GUÈRA DEL DESDÒTT
(continua)
inviata da Enrico Gori 14/7/2024 - 21:48
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Aqaba

Aqaba
(2024)


Aqaba è il nome di un villaggio in Cisgiordania, vicino a Jenin dove sono stato nel 2012 e che è anche il titolo di una canzone contenuta nel mio primo ep “Diecimila lire”. L’urgenza di tornare a scrivere di Palestina mi si è presentata già nelle prime settimane della guerra esplosa su Gaza in reazione agli eventi del 7 ottobre, e i ricordi hanno fatto sì che il brano inizi con una descrizione di ciò che ho visto

Dutch Nazari: "Aqaba" è il nuovo singolo - TRAKS
Ricordo ancora i tetti di ogni casa
(continua)
13/7/2024 - 09:26
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Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten

Kerstmis is dien dag dat ze niet schieten
Riccardo Venturi, 12-07-2024 20:56

A partire dalla famosa “Tregua di Natale” del 1914, sulla quale tanto s’è detto e scritto -comprese canzoni e film-, nell’immaginario collettivo è entrata la storia che, il giorno di Natale, si smetta di sparare, bombardarsi e sbudellarsi e, anzi, si fraternizzi tra “nemici”, ci si scambino regalini improvvisati, si faccian vedere le foto di famiglia e delle fidanzate e si giochino partite di calcio. In realtà, poi, non ha funzionato esattamente così, per usare un eufemismo. Oggi siamo in un’epoca militare, e il 25 dicembre ci si massacra esattamente come tutti gli altri -santi- giorni. Ce lo ricorda Wannes van de Velde in questa sua ironicissima canzonetta di quasi cinquant’anni fa. [RV]
Natale è il giorno in cui non si spara
(continua)
12/7/2024 - 20:58
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Родина, вернись домой

Родина, вернись домой
Anonimo Toscano del XXI Secolo / Анонимный Tосканец 21 векa, 12-7-2024 18:24
Patria, torna a casa
(continua)
12/7/2024 - 18:25

Pinochet oep d'iêste rij

Pinochet oep d'iêste rij
Riccardo Venturi, 12-7-2024 11:19

Potrebbero pensare alcuni: toh, un’altra canzone sul famoso incontro tra SS Giovanni Paolo II e Pinochet! Solo che c’è un problema: la canzone di Wannes van de Velde è del 1982 (dall’album Stadsgedachte), mentre il famoso incontro, con tanto di affaccio dal balcone del Palacio de la Moneda, avvenne il 2 aprile 1987. Quindi, i casi son due: o si tratta di una specie di sogno del cantautore anversano -sogno nel quale, alla fine, lui stesso si rivela essere il papa!- , oppure è una vera e propria profezia. [RV]
Pinochet in prima fila
(continua)
12/7/2024 - 11:19
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De Flamingant ne me traîtez

De Flamingant ne me traîtez
Riccardo Venturi, 12-7-2024 07:44

Che cosa s’intenda per Flamingant è stato accennato già nell’introduzione. Aggiungo: in francese, gli appellativi in -ant basati sui nomi di popoli e delle loro lingue indicano perlopiù, e in senso spregiativo, proprio chi parla una data lingua (così, ad esempio, chi parla bretone viene detto un bretonnant). Sempre spregiativamente, vengono così detti anche i nazional-localisti piò meno fascisti; e così, in Belgio, ai Flamingants rispondono i Wallingants. Tutto questo per dire che rendere Flamingant in italiano comprensibile non è semplice. Nel titolo ho messo “Ultrà fiammingo”, mentre, nel corpo della versione, “Ultrà nazionalista”, che si adatta credo bene anche all’attuale declinazione nazional-fascista del Vlaams Belang. Per la questione su Jacques Brel adombrata nell’introduzione: ovviamente non so se Wannes van de Velde abbia voluto “rispondergli”. A mio parere, se Wannes van de Velde ha voluto scrivere una canzone del genere in francese, è probabilmente proprio per volersi [RV]
Non mi date di ultrà fiammimgo
(continua)
12/7/2024 - 07:44
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In diên tijd

In diên tijd
Riccardo Venturi, 11-7-2024 17:52

Voi credevate che le canzoni, come chiamarle, di “resa generazionale” esistessero soltanto in italiano o in francese; niente affatto. Esistono anche in neerlandese, e addirittura nel dialetto anversano. Ce lo dimostra questa (amara e bella) canzone di Wannes van de Velde scovata dal nostro anonimo intimatore, che è del 1986 e che non si può purtroppo ascoltare perché, almeno per ora, non si trova uno straccetto di video del tubo o un arcaico mp3 o qualcosa del genere. Nella mia personale “ripartizione” tra “traduzione” e “versione”, stavolta ho dovuto ricorrere a quest’ultima: in diversi punti ho dovuto “interpretare”. Ho messo però qualche breve nota per chiarire alcuni punti.
A que' tempi
(continua)
11/7/2024 - 17:53
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Peace Train

Peace Train
Traducanzone di Andrea Buriani

IL TRENO DELLA PACE
(continua)
11/7/2024 - 11:14
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Het militariseren

Het militariseren
Riccardo Venturi, 10-7-2024 19:11

Canzonetta dichiaratamente antimilitarista del grande cantautore anversano nato tre anni prima della II guerra mondiale. Tono piacevolmente ballabile, da orchestrina jazz. Scritta in neerlandese comune, addirittura con volute espressioni della lingua arcaica e biblica (“ter ere van den dood”, “ge kunt”, “op zijnen toren”); ma non di rado si sente la pronuncia tipicamente anversana. Ho dovuto intervenire un po’ sul testo all’ascolto, sia per ridisporlo, sia per correggere alcuni punti rispetto al testo dato dalla fonte. [RV]
Militarismo
(continua)
10/7/2024 - 19:13
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The Wayfaring Stranger [Libby Prison Hymn]

anonimo
The Wayfaring Stranger [Libby Prison Hymn]
Joan Baez Version
Riccardo Gullotta
SONO UN POVERO STRANIERO VAGABONDO
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 10/7/2024 - 16:58
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Dal fiume fino al mare

Dal fiume fino al mare
2024
La Terra chiama, urla detriti, polvere e braccia senza vita.
(continua)
inviata da Dq82 10/7/2024 - 10:04
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De bunkers

De bunkers
Riccardo Venturi, 9-7-2024 20:54

Chi si recasse a visitare l'antica e bella città di Anversa (nel cui dialetto fiammingo è scritta e cantata questa canzone), deve comunque tener presente che, durante la II guerra mondiale, è stata pressoché rasa al suolo (si veda anche Ik werd geboren voor de oorlog). I bunker di Anversa sono stati trasformati in un museo, o "parco a tema", quello dove evidentemente passeggiava anche Wannes van de Velde. Attenzione, perché i cartelli e gli avvisi sono tutti in neerlandese!
I bunker
(continua)
9/7/2024 - 20:54
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Ik werd geboren voor de oorlog

Ik werd geboren voor de oorlog
Riccardo Venturi, 9-7-2024 20:04

Wannes van de Velde era nato a Anversa il 29 aprile 1937 (e vi è morto il 10 novembre 2008). Nulla di quanto si ascolta in questa canzone è “letterario”: un bambino nato a Anversa tre anni prima della guerra ha visto, nell’ordine: l’occupazione tedesca (maggio 1940), la deportazione in massa della comunità ebraica, una delle principali dell’Europa occidentale; la costruzione di una linea di difesa coi famosi bunker; la liberazione da parte dell’11a Divisione britannica (4 settembre 1944); il tentativo di distruzione del porto da parte dei tedeschi, che riversarono sul porto e su tutta la città migliaia di missili V1 e V2. Anversa fu il principale bersaglio delle V2, le famose “armi segrete” di Hitler, che curiosamente eran talmente segrete che non distrussero affatto il porto, mentre rasero al suolo il resto della città. Occorre a questo punto fare almeno... (continua)
Sono nato prima della guerra
(continua)
9/7/2024 - 20:06

Tots ara ilh prèian la luna

anonimo
TUTTI ORA PREGANO LA LUNA
(continua)
8/7/2024 - 23:24

Bardella ciao

Bardella ciao
8 juillet 2024
Sur l'air de "Bella Ciao", chanson des partisans italiens
Chansonnette très pacifiste et rassurante
E una mattina si son svegliati
(continua)
8/7/2024 - 18:22
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Non è di Maggio

Non è di Maggio
[2009]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Gang

Album: Dalla polvere al cielo
Non è di maggio andare a stento
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 7/7/2024 - 18:31
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Le sciocche illusioni

Le sciocche illusioni
[2000-2020]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Gianni Siviero

Album:Disco nero
Se quello è il duomo e tu lo chiami domm
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 7/7/2024 - 18:17
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The Old Pack Mule

The Old Pack Mule
IL VECCHIO MULO DA SOMA
(continua)
7/7/2024 - 11:24
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Gang: Buonanotte ai viaggiatori

Gang: Buonanotte ai viaggiatori
[1993]

Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel:
Gang

Album: Storie D'Italia
Buona notte ai viaggiatori,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 6/7/2024 - 19:28
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Matria

Matria
2024

D’io Matria Vaniglia sarà il quarto album di Alessandro Sipolo, con uscita prevista per settembre 2024.
Il titolo fa il verso allo slogan “Dio, Patria, Famiglia”, tornato prepotentemente di moda con le ultime inquietanti versioni del nazionalismo.
D’io, con l’apostrofo, è lo sguardo distolto dal cielo e rivolto all’umano.

Matria è la terra accogliente, luogo dai confini permeabili contrapposto alla Patria, guerresca e identitaria.
Vaniglia è il profumo volatile del piacere, opposto alle “radici” del dovere tradizionale.
I brani dell’album proseguono e consolidano lo stile vario e meticcio che Sipolo ha mostrato fin dagli esordi: su una base folk-rock si innestano le influenze più disparate, in un viaggio sonoro che attraversa i continenti.
Tre importanti ospiti nel disco: Finaz, chitarrista e cofondatore della Bandabardò, Lorenzo Monguzzi, testa e voce dei Mercanti di Liquore,... (continua)
Che gambe lunghe che hai
(continua)
inviata da Dq82 6/7/2024 - 10:26
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I Love You

I Love You
Note tradotte per lo più da Genius
TI AMO
(continua)
5/7/2024 - 18:50




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