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Belfast
![Belfast](img/upl/R-3697616-1340784169-2485.jpeg.jpg)
È strano come piova anche d'agosto in questa città
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 27/2/2019 - 12:27
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
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Livorno non si piega (Labronicamente ribelle)
![Livorno non si piega (Labronicamente ribelle)](img/upl/urban-vietcong-a-colpi-di-machete-700x689.jpg)
2016
A colpi di Machete
Con una dedica speciale a Riccardo
A colpi di Machete
Con una dedica speciale a Riccardo
Antifà dal 1591, leggi livornine(1) qui nessuno è straniero
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/2/2019 - 15:05
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Hunger Strike & Troubles
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2016
A colpi di Machete
A colpi di Machete
Vento ribelle che accarezza l'erba,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/2/2019 - 14:56
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
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I dannati della terra
![I dannati della terra](img/upl/a1341654624_10-700x687.jpg)
Bruciano ancora quegli occhi insanguinati
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 26/2/2019 - 14:52
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Kinder (Sind so kleine Hände)
![Kinder (Sind so kleine Hände)](img/thumb/c58176_130x140.jpeg?1532443410)
BAMBINI (SONO COSÌ PICCOLE MANI)
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 26/2/2019 - 12:57
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Mille lire al mese
![Mille lire al mese](img/art/t1246701.jpg)
Sergio Endrigo ha prodotto con Mille lire una riflessione poetica sul fenomeno dell'inflazione.
La canzone afferma che negli anni Trenta
mille lire almeno mille lire al mese
era un sogno, il sogno piccolo borghese
ed è probabile che questo assunto derivi da Mille lire al mese, di Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi, scritta per il film omonimo uscito nel 1939.
Secondo Gianfranco Vené (1988) "Il film è stato del tutto dimenticato, a torto perché il regista austriaco Max Neufeld fu un pioniere della commedia cinematografica e gli attori, Alida Valli, Umberto Melnati e Renato Cialente, erano eccellenti; la canzone, al contrario, è ricordata anche troppo, e troppo spesso viene citata dagli evocatori di quegli anni come parametro utile a definire il valore reale del denaro alla vigilia della seconda guerra mondiale. Mille lire al mese, secondo questa generica interpretazione, indicavano... (continua)
La canzone afferma che negli anni Trenta
mille lire almeno mille lire al mese
era un sogno, il sogno piccolo borghese
ed è probabile che questo assunto derivi da Mille lire al mese, di Carlo Innocenzi e Alessandro Sopranzi, scritta per il film omonimo uscito nel 1939.
Secondo Gianfranco Vené (1988) "Il film è stato del tutto dimenticato, a torto perché il regista austriaco Max Neufeld fu un pioniere della commedia cinematografica e gli attori, Alida Valli, Umberto Melnati e Renato Cialente, erano eccellenti; la canzone, al contrario, è ricordata anche troppo, e troppo spesso viene citata dagli evocatori di quegli anni come parametro utile a definire il valore reale del denaro alla vigilia della seconda guerra mondiale. Mille lire al mese, secondo questa generica interpretazione, indicavano... (continua)
Che disperazione,
(continua)
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 26/2/2019 - 10:50
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L'Internationale
![L'Internationale](img/upl/fauam.jpg)
ITALIAN / ITALIANO 11
La versione di Fausto Amodei
Italian version by Fausto Amodei
La versione di Fausto Amodei
Italian version by Fausto Amodei
La versione di Fausto Amodei.
Fausto Amodei's Italian version.
La version italienne de Fausto Amodei
Fausto Amodein italiankielinen versio
Fausto Amodei's Italian version.
La version italienne de Fausto Amodei
Fausto Amodein italiankielinen versio
L'INTERNAZIONALE
(continua)
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 26/2/2019 - 00:06
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Brot und Frieden hätt' ich gern [Der Deserteur]
anonimo
![Brot und Frieden hätt' ich gern [Der Deserteur]](img/thumb/c59093_130x140.jpeg?1551162688)
Riccardo Venturi, 25-2-2019 23:02
MI PIACEREBBERO PANE E PACE
(continua)
(continua)
25/2/2019 - 23:03
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Teorema
![Teorema](img/upl/teorelupa.png)
[24 febbraio 2019]
Testo di Stefano Andreoli [@blogstark] di Spinoza
Lyrics by Stefano Andreoli [@blogstark] from Spinoza
Paroles de Stefano Andreoli [@blogstark] de Spinoza
Sanat: Stefano Andreoli [@blogstark], Spinozasta
Musica / Music / Musique / Sävel: Marco Ferradini, Teorema (Ferradini / Herbert Pagani), 1981
Luca e Paolo, vale a dire Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (nipote di un profugo armeno sfuggito al genocidio turco), genovesi, non devono in fondo tenere così tanto alla loro carriera televisiva. Già pressoché eliminati dalla TV “di stato” italiana, tale RAI, e confinati a Quelli che (il calcio), una trasmissione di intrattenimento calcistico sulla RAI2 attualmente diretta dal neosovranista Carlo Freccero, ieri domenica 24 febbraio il duo si è praticamente scavato la fossa con una parodia antisalviniana di Teorema, la famosa canzone del 1981 scritta da Marco Ferradini e... (continua)
Testo di Stefano Andreoli [@blogstark] di Spinoza
Lyrics by Stefano Andreoli [@blogstark] from Spinoza
Paroles de Stefano Andreoli [@blogstark] de Spinoza
Sanat: Stefano Andreoli [@blogstark], Spinozasta
Musica / Music / Musique / Sävel: Marco Ferradini, Teorema (Ferradini / Herbert Pagani), 1981
Luca e Paolo, vale a dire Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu (nipote di un profugo armeno sfuggito al genocidio turco), genovesi, non devono in fondo tenere così tanto alla loro carriera televisiva. Già pressoché eliminati dalla TV “di stato” italiana, tale RAI, e confinati a Quelli che (il calcio), una trasmissione di intrattenimento calcistico sulla RAI2 attualmente diretta dal neosovranista Carlo Freccero, ieri domenica 24 febbraio il duo si è praticamente scavato la fossa con una parodia antisalviniana di Teorema, la famosa canzone del 1981 scritta da Marco Ferradini e... (continua)
Prendi una barca piena di gente,
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- & R.V. 25/2/2019 - 22:03
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Es saß ein klein wild Vögelein
anonimo
![Es saß ein klein wild Vögelein](img/thumb/c58433_130x140.jpeg?1576615564)
STAVA UN PICCOLO UCCELLINO SELVATICO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 20:28
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Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
anonimo
![Fordre niemand, mein Schicksal zu hören](img/thumb/c57981_130x140.jpeg?1529482013)
NESSUNO CHIEDA DI SENTIRE IL MIO DESTINO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 19:38
Wir haben so manches Lager gebaut
anonimo
![Wir haben so manches Lager gebaut](img/thumb/c53061_130x140.jpeg?1547477320)
NE ABBIAMO COSTRUITI DI LAGER
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 11:25
Was uns auch begegnet hier
anonimo
![Was uns auch begegnet hier](img/thumb/c51438_130x140.jpeg?1453735216)
QUALUNQUE COSA CI CAPITI QUI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 10:45
Lied von Sachsenburg
anonimo
![Lied von Sachsenburg](img/thumb/c53314_130x140.jpeg?1472306761)
CANZONE DI SACHSENBURG
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 25/2/2019 - 10:04
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga
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![Leg weg das Strickzeug, liebe Olga](img/thumb/c53595_130x140.jpeg?1478024001)
METTI VIA IL LAVORO A MAGLIA, CARA OLGA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 24/2/2019 - 20:29
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Ja, am Alex, ja, am Alex
anonimo
![Ja, am Alex, ja, am Alex](img/thumb/c53296_130x140.jpeg?1472021969)
SÌ, ALL’ALEX, SÌ, ALL’ALEX
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 24/2/2019 - 13:32
Es war ein Kind in Birkenau
anonimo
![Es war ein Kind in Birkenau](img/thumb/c51444_130x140.jpeg?1453817439)
C’ERA UN BAMBINO A BIRKENAU
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 24/2/2019 - 10:05
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Argentovivo
![Argentovivo](img/upl/daniele-silvestri-torna-sulle-polemiche-a-sanremo-2019-740x350.jpg)
[2019]
Parole e musica di Daniele Silvestri
Featuring Rancore e Manuel Agnelli
Singolo poi nell'album "Scusate se non piango"
“Argentovivo” è il brano presentato al Festival di Sanremo 2019 da Daniele Silvestri, in collaborazione con Rancore, Manuel Agnelli e Fabio Rondanini, questi ultimi due rispettivamente frontman e batterista degli Afterhours.
“Argentovivo” si è classificata sesta al Festival di Sanremo 2019 ed ha vinto il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo e il Premio Sala stampa Lucio Dalla.
Parole e musica di Daniele Silvestri
Featuring Rancore e Manuel Agnelli
Singolo poi nell'album "Scusate se non piango"
“Argentovivo” è il brano presentato al Festival di Sanremo 2019 da Daniele Silvestri, in collaborazione con Rancore, Manuel Agnelli e Fabio Rondanini, questi ultimi due rispettivamente frontman e batterista degli Afterhours.
“Argentovivo” si è classificata sesta al Festival di Sanremo 2019 ed ha vinto il Premio della Critica Mia Martini, il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo e il Premio Sala stampa Lucio Dalla.
Ho sedici anni
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2019 - 21:18
Percorsi:
Dalle galere del mondo, Violenza sull'infanzia
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Collemaggio
![Collemaggio](img/upl/p8170061.jpg)
2009
Collemaggio
Il 6 e il 7 aprile 2010 a L’Aquila, Michele Gazich e La Nave dei Folli hanno suonato tre concerti in un giorno e mezzo.
Michele Gazich e La Nave dei Folli (Anna Petracca, Marco Lamberti e Fabrizio Carletto) hanno suonato gratuitamente e gratuito è stato l’ingresso ai concerti.
I concerti si sono svolti presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico Bafile e presso la Chiesa-tenda di Gignano.
Nell’ambito dei concerti è stato presentato il CD “Collemaggio”.
Collemaggio è il monumento simbolo de L’Aquila.
Collemaggio è ora anche simbolo del centro de L’Aquila, militarizzato e sottratto ai suoi abitanti.
Collemaggio è anche una canzone composta da Michele Gazich ed eseguita con La Nave dei Folli.
“La canzone è stata scritta – dice Michele – grazie alla conoscenza con Giuseppe Dell’Orso, Professore di Liceo a L’Aquila, che mi ha fatto vedere cosa succedeva nella sua città... (continua)
Collemaggio
Il 6 e il 7 aprile 2010 a L’Aquila, Michele Gazich e La Nave dei Folli hanno suonato tre concerti in un giorno e mezzo.
Michele Gazich e La Nave dei Folli (Anna Petracca, Marco Lamberti e Fabrizio Carletto) hanno suonato gratuitamente e gratuito è stato l’ingresso ai concerti.
I concerti si sono svolti presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico Bafile e presso la Chiesa-tenda di Gignano.
Nell’ambito dei concerti è stato presentato il CD “Collemaggio”.
Collemaggio è il monumento simbolo de L’Aquila.
Collemaggio è ora anche simbolo del centro de L’Aquila, militarizzato e sottratto ai suoi abitanti.
Collemaggio è anche una canzone composta da Michele Gazich ed eseguita con La Nave dei Folli.
“La canzone è stata scritta – dice Michele – grazie alla conoscenza con Giuseppe Dell’Orso, Professore di Liceo a L’Aquila, che mi ha fatto vedere cosa succedeva nella sua città... (continua)
I cuori dei vivi accanto ai cuori dei morti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 23/2/2019 - 18:53
Percorsi:
Terremoti
Maykäfer, flieg!
anonimo
![Maykäfer, flieg!](img/thumb/c49103_130x140.jpeg?1424969266)
MAGGIOLINO, VOLA!
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 21/2/2019 - 20:48
Lied Von Navajos
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![Lied Von Navajos](img/thumb/c49953_130x140.jpeg?1432135876)
CANZONE DEI NAVAJOS
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 21/2/2019 - 20:42
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Un tempo la fuga era un'arte
![Un tempo la fuga era un'arte](img/upl/MicheleGazichCop.jpg)
2016
La via del sale
Uno dei brani più belli, sorprendenti e spiazzanti di tutto il disco è “Un tempo la fuga era un’arte”. La codardia tipica dell’epoca moderna ha cancellato anche il saper fuggire nel momento giusto? Che cosa intenti per fuga?
Fuga dal presente faticoso, fuga dalla vita in generale che è faticosa tout court, ma anche fuga da situazioni intollerabili come la guerra. Fuga da una società in cui è rivoluzionario anche solo dire se si preferisce la pasta o il risotto, fuga dalla propaganda, fuga dai matrimoni non scelti “nel buio della notte che unisce / ciò che gli uomini hanno diviso”. Fuga è anche il genere musicale portato alla perfezione da Bach, dal quale cito in apertura di canzone il tema appunto de “L’arte della fuga”, per poi trasformarlo, sporcarlo in una polka ignorante, più adatta a descrivere la nostra fuga caotica di uomini-formiche dal nostro formicaio-Europa…... (continua)
La via del sale
Uno dei brani più belli, sorprendenti e spiazzanti di tutto il disco è “Un tempo la fuga era un’arte”. La codardia tipica dell’epoca moderna ha cancellato anche il saper fuggire nel momento giusto? Che cosa intenti per fuga?
Fuga dal presente faticoso, fuga dalla vita in generale che è faticosa tout court, ma anche fuga da situazioni intollerabili come la guerra. Fuga da una società in cui è rivoluzionario anche solo dire se si preferisce la pasta o il risotto, fuga dalla propaganda, fuga dai matrimoni non scelti “nel buio della notte che unisce / ciò che gli uomini hanno diviso”. Fuga è anche il genere musicale portato alla perfezione da Bach, dal quale cito in apertura di canzone il tema appunto de “L’arte della fuga”, per poi trasformarlo, sporcarlo in una polka ignorante, più adatta a descrivere la nostra fuga caotica di uomini-formiche dal nostro formicaio-Europa…... (continua)
Un tempo la fuga era l'arte dei profeti, degli indovini
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 21/2/2019 - 19:47
Percorsi:
Disertori
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Wo das Lager steht
anonimo
![Wo das Lager steht](img/thumb/c46768_130x140.jpeg?1392248842)
DOVE STA IL CAMPO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 21/2/2019 - 19:24
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Wenn die Leute fragen (Heckerlied)
anonimo
![Wenn die Leute fragen (Heckerlied)](img/thumb/c46837_130x140.jpeg?1392988693)
Questa canzone, legata alla figura tipicamente risorgimentale di Friedrich Hecker (che per la Germania fu quasi un nascente ma sfortunato Garibaldi) ebbe innumerevoli varianti; ci sono diversi libri che ne trattano: tra questi, consultabili anche online, di H. C. Grünefeld “Die Revolution marschiert”, e “Revolution und Revolutionslieder in Mannheim 1848-1849”.
Questa canzone in effetti non è certo pacifista, e la sua carica violenta è stata reimpiegata nei decenni successivi contro nemici che non erano solo i potenti e gli oppressori; tra le varianti del periodo post-1848 esistono anche quelle antisemite, ovviamente valorizzate dal nazismo.
Quanto alle spiegazioni da dare nella traduzione:
per porpora, come si ricava anche da altre versioni, si intende i mantelli color porpora, per stivali i grossi boccali a forma di stivale, di varia capacità, ordinariamente da 2 litri, ma anche fino a 5.
Questa canzone in effetti non è certo pacifista, e la sua carica violenta è stata reimpiegata nei decenni successivi contro nemici che non erano solo i potenti e gli oppressori; tra le varianti del periodo post-1848 esistono anche quelle antisemite, ovviamente valorizzate dal nazismo.
Quanto alle spiegazioni da dare nella traduzione:
per porpora, come si ricava anche da altre versioni, si intende i mantelli color porpora, per stivali i grossi boccali a forma di stivale, di varia capacità, ordinariamente da 2 litri, ma anche fino a 5.
SE LA GENTE CHIEDE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 21/2/2019 - 15:05
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Terra di nessuno
![Terra di nessuno](img/upl/20664867_1424935000875319_750100433511245761_n.jpg)
"Terra di nessuno" è un brano del 2018, presente nell'album "Nomadi Dentro". La canzone si presta a numerose interpretazioni, data la genericità del testo, ma sicuramente può essere associata a tante situazioni di conflitto nel mondo, dove popoli oppressi occupano terre di nessuno.
A questo link è possibile trovare il testo con accordi:
Note tra le righe - testi e accordi delle canzoni dei Nomadi
A questo link è possibile trovare il testo con accordi:
Note tra le righe - testi e accordi delle canzoni dei Nomadi
Terra di nessuno
(continua)
(continua)
inviata da gabriele 20/2/2019 - 13:10
Un domani diranno
![Un domani diranno](img/upl/IMG-20190218-WA0007.jpg)
2015
Memorie ritrovate
Ringraziamo l'autore che ci ha inviato i testi direttamente dal libretto del CD
Memorie ritrovate
Ringraziamo l'autore che ci ha inviato i testi direttamente dal libretto del CD
Un domani diranno che tutto non è mai accaduto
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + Andrea Sigona 20/2/2019 - 09:52
Stazzema
![Stazzema](img/upl/foto2Bufficiale2Bdisco.jpg)
2015
Memorie ritrovate
Memorie ritrovate
Ho visto sudare di sangue nell'ora della pioggia e del fuoco.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 + Andrea Sigona 20/2/2019 - 09:43
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
Come un miracolo
![Come un miracolo](img/upl/https3A2F2Fimages.genius.com2F48a56be94354a5451065500e7aec5968.700x700x1.jpg)
Album: Modern Art (2017)
Credo che sia insieme a “1xUnAttimo” ed “Il punto in cui tornare” il punto più alto del mio disco. Per me questa canzone ha una importanza fondamentale, l’ho scritta dopo la strage del Bataclan: la paura crea odio, divide e indebolisce.
intervista su rockol
Credo che sia insieme a “1xUnAttimo” ed “Il punto in cui tornare” il punto più alto del mio disco. Per me questa canzone ha una importanza fondamentale, l’ho scritta dopo la strage del Bataclan: la paura crea odio, divide e indebolisce.
intervista su rockol
Lo so lo so che sbaglierò
(continua)
(continua)
18/2/2019 - 23:32
![Video! Video!](img/video_new_gray.png)
1xUnAttimo
![1xUnAttimo](img/upl/DYrS93QXcAIuJz0.jpg)
Album: Modern Art (2017)
Devo dire che leggendo il testo sembra di una banalità assoluta, ma ascoltandola con la musica non è malissimo...
È sicuramente “LA” canzone pacifista. In questi tempi in cui dovremmo essere davvero tutti connessi quindi tutti “1xUnAttimo” usiamo male i social, ce ne freghiamo della gente che muore, eppure lo sappiamo che l’unione fa la forza e che la divisione indebolisce! L’ho scritta dopo uno degli ultimi attentati il cui intento è quello di disseminare paura, al contrario noi dobbiamo avere tanto coraggio e dobbiamo anche indignarci perché credo sia possibile stare bene tutti quanti nel mondo".
rockol
rockol
Devo dire che leggendo il testo sembra di una banalità assoluta, ma ascoltandola con la musica non è malissimo...
Ogni volta muoio un po'
(continua)
(continua)
18/2/2019 - 23:24
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Niente scuse
![Niente scuse](img/upl/wogiagia_niente_scuse_cover.jpg___th_320_0.jpg)
2017
Niente scuse
Testo: S.Bonito
Musica:A.Usai-S.Bonito-Wogiagia crew
La band romana, dopo più di 16 anni di attività, non abbandona l’idea che la generò nel lontano 1999: l’importanza di pensare con la propria testa, di non adeguarsi alle ingiustizie e alle disparità sociali e di seguire la propria strada lontano da competizioni sterili, populismi inquietanti, divisioni arbitrarie e convenienze discutibili.
In un’epoca difficile come questa, l’unico modo per resistere è rimanere uniti; è non perdere i propri ideali e il contatto con le proprie radici attraverso l’auto critica costruttiva, la condivisione e la consapevolezza di non essere soltanto dei passeggeri casuali in questo mondo o, peggio, dei bravi e solerti consumatori.
La ballad “Niente scuse”, suonata a 22 mani e arricchita dal flauto traverso di una guest d’eccezione, Francesco Gualerzi (ex Nomadi), è un “manifesto musicale”... (continua)
Niente scuse
Testo: S.Bonito
Musica:A.Usai-S.Bonito-Wogiagia crew
La band romana, dopo più di 16 anni di attività, non abbandona l’idea che la generò nel lontano 1999: l’importanza di pensare con la propria testa, di non adeguarsi alle ingiustizie e alle disparità sociali e di seguire la propria strada lontano da competizioni sterili, populismi inquietanti, divisioni arbitrarie e convenienze discutibili.
In un’epoca difficile come questa, l’unico modo per resistere è rimanere uniti; è non perdere i propri ideali e il contatto con le proprie radici attraverso l’auto critica costruttiva, la condivisione e la consapevolezza di non essere soltanto dei passeggeri casuali in questo mondo o, peggio, dei bravi e solerti consumatori.
La ballad “Niente scuse”, suonata a 22 mani e arricchita dal flauto traverso di una guest d’eccezione, Francesco Gualerzi (ex Nomadi), è un “manifesto musicale”... (continua)
Aspettando epoche nuove
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 18/2/2019 - 12:53
Percorsi:
Disertori
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Χαίρε ω χαίρε λευτεριά
![Χαίρε ω χαίρε λευτεριά](img/thumb/c59072_130x140.jpeg?1550486780)
Riccardo Venturi, 18-2-2019 12:26
AVE, AVE, LIBERTÀ!
(continua)
(continua)
18/2/2019 - 12:26
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Mon père me marie (ou Chanson de la malmariée)
anonimo
![Mon père me marie (<em>ou</em> Chanson de la malmariée)](img/thumb/c59067_130x140.jpeg?1550440317)
MIO PADRE MI MARITA
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 17/2/2019 - 20:43
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Alichino
![Alichino](img/upl/Cover_Prezioso-gianmaria-testa.jpg)
[2019]
Album : Prezioso
Parole e musica di Gianmaria Testa
Gianmaria Testa, voce e chitarra
Album : Prezioso
Parole e musica di Gianmaria Testa
Gianmaria Testa, voce e chitarra
Non sono il re dei saltimbanchi
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/2/2019 - 09:51
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Όταν κανείς στην ξενιτειά
![Όταν κανείς στην ξενιτειά](img/upl/krititragcass.jpg)
Riccardo Venturi, 15-2-2019 20:45
SE QUALCUNO IN TERRA STRANIERA
(continua)
(continua)
15/2/2019 - 20:45
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Hunc ego te, Euryale, aspicio?
![Hunc ego te, Euryale, aspicio?](img/thumb/c59055_130x140.jpeg?1550177821)
COSÌ TI RIVEDO, EURIALO?
(continua)
(continua)
inviata da B.B. 14/2/2019 - 21:43
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Οι πόνοι της Παναγιάς
![Οι πόνοι της Παναγιάς](img/upl/varnalis.jpg)
Riccardo Venturi, 13-2-2019 23:18
I DOLORI DELLA MADONNA
(continua)
(continua)
13/2/2019 - 23:18
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Soldatenschicksal (O wunderbares Glück)
anonimo
![Soldatenschicksal (O wunderbares Glück)](img/thumb/c47521_130x140.jpeg?1402574389)
DESTINO DI SOLDATO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 12/2/2019 - 20:33
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L'homme fossile
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Parole e musica Pierre Tisserand
«L’uomo fossile» è un omaggio di Mimmo Mòllica a Pierre Tisserand, cantautore del ventesimo secolo, discreto e bene educato. «L'uomo fossile», canzone qua tradotta da Mòllica, è il momento più alto del pubblico riconoscimento di Pierre Tisserand.
Composto nel 1966, «L'homme fossile» rimane uno dei brani più famosi di Pierre Tisserand. La canzone descrive la scoperta dei resti fossili di un uomo che gli studiosi prendono molto seriamente in considerazione come antenato del genere umano e ne studiano a fondo ogni particolare. Ne ricompongono le ossa, scomposte dalla picconata che ne ha tranciato il collo, e provvedono a ripulirne e ricomporre le singole ossa fino a ‘rimetterlo in forma’. L’essere così riscoperto acquista molto presto la celebrità di una ‘vedette’, la stampa ne enfatizza la notizia e i connotati e gli studiosi non mancano di attribuirgli... (continua)
«L’uomo fossile» è un omaggio di Mimmo Mòllica a Pierre Tisserand, cantautore del ventesimo secolo, discreto e bene educato. «L'uomo fossile», canzone qua tradotta da Mòllica, è il momento più alto del pubblico riconoscimento di Pierre Tisserand.
Composto nel 1966, «L'homme fossile» rimane uno dei brani più famosi di Pierre Tisserand. La canzone descrive la scoperta dei resti fossili di un uomo che gli studiosi prendono molto seriamente in considerazione come antenato del genere umano e ne studiano a fondo ogni particolare. Ne ricompongono le ossa, scomposte dalla picconata che ne ha tranciato il collo, e provvedono a ripulirne e ricomporre le singole ossa fino a ‘rimetterlo in forma’. L’essere così riscoperto acquista molto presto la celebrità di una ‘vedette’, la stampa ne enfatizza la notizia e i connotati e gli studiosi non mancano di attribuirgli... (continua)
L'UOMO FOSSILE
(continua)
(continua)
inviata da Mimì 12/2/2019 - 16:08
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Lied für die Pariser Kommune
anonimo
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CANZONE PER LA COMUNE DI PARIGI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 12/2/2019 - 14:26
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Mediterraneo
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2013
Apologia
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:26
Heut singen wir ein neues Lied (Lied der Alten)
anonimo
![Heut singen wir ein neues Lied (Lied der Alten)](img/thumb/c46771_130x140.jpeg?1392228919)
Sudetenquell (fonte dei Sudeti), la maggior produttrice di acque minerali in Germania nel periodo nazista, era un’impresa economica delle SS promossa da Himmler non solo per fornire mezzi economici alle SS, ma anche per promuovere un maggior uso dell’acqua in sostituzione degli alcolici
OGGI CANTIAMO UNA NUOVA CANZONE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 11/2/2019 - 20:14
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Sempre
![Sempre](img/upl/R-8464492-1529170721-3631.jpeg.jpg)
2016
Evidenti Tracce Di Felicità
Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*
L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Evidenti Tracce Di Felicità
Acoustic Guitar – Paolo Bonfanti
Bagpipes, Flute – Simone Lombardo
Drums – Eugenio Merico
Electric Bass – Andrea Cavalieri
Violin – Chiara Giacobbe
Vocals – Anna Maria Stasi
Vocals, Acoustic Guitar, Charango – Paolo E. Archetti Maestri*
Words By, Music By – Paolo E. Archetti Maestri*
L’epilogo è caratterizzato da una frase di Carlo Mazzacurati (che è anche una dedica al regista scomparso), leggermente modificata: “Ogni individuo (persona) che vedi (incontri), sta combattendo una battaglia, di cui non sai nulla. Sii gentile, sempre”.
Una sorta di filastrocca che con il suo epilogo è un vero invito all'incontro e alla conoscenza dell'altro, senza pre-giudizi... al giorno d'oggi ne fa una CCG Doc
Fanciulla ha un dito sulla pancia,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 19:08
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La storia
![La storia](img/upl/la-febbre-incendiaria.jpg)
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
La Storia con la S maiuscola, da sempre fatta dai potenti, che stritola innumerevoli vite destinate invincibilmente al ruolo di vittime. La stessa Storia che culmina nel “punto di orrore definitivo”, come lo definisce Elsa Morante, rappresentato dal Ventesimo Secolo.
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E poi sui prati lasciammo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:31
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Dell’inizio e la fine
![Dell’inizio e la fine](img/upl/la-febbre-incendiaria.jpg)
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il tragico epilogo. Ida trova in casa il piccolo Useppe privo di vita (anche lui, come la madre, affetto da epilessia) e viene sopraffatta dal dolore fino ad impazzire. Nella sua mente ruotano le scene dell’intera Storia umana, che percepisce come le spire di un assassinio interminabile. Il brano è una celebrazione della vita in tutte le sue forme, con la sua mortuarietà contrapposta alla Storia.
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Ora rimpiangi la notte
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:25
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Nel rifugio, l'Idea
![Nel rifugio, l'Idea](img/upl/la-febbre-incendiaria.jpg)
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica
Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
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Ida in... (continua)
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Stefano Disegni: armonica
Sempre Davide, nello stesso anno, arriva nel rifugio di Pietralata presentandosi con il falso nome di Carlo Vivaldi. Stremato e privo di forze, racconta parte della sua storia: arrestato per la propaganda anarchica, ebreo latitante, rinchiuso nelle “anticamere della morte”, viene caricato in un treno merci di deportati dal quale riesce miracolosamente a fuggire mescolandosi tra i cadaveri. Nel brano si fa riferimento anche alle quattro giornate di Napoli del ’43.
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Ida in... (continua)
A dispetto della bocca impastata dal bere
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:21
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Ceteri desunt
![Ceteri desunt](img/upl/la-febbre-incendiaria.jpg)
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Nell’immediato dopoguerra Davide Segre si reca a Mantova, nella sua casa paterna. Sa che tutta la sua famiglia è stata deportata nel 1943 ad Auschwitz-Birkenau, dove nessuno di loro è sopravvissuto. Trova stanze abbandonate e vuote, dove gli oggetti di famiglia sono rimasti immobili nel tempo.loudvision.it
Ora Davide torna a casa
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:15
Percorsi:
Campi di sterminio
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Luglio '43
![Luglio '43](img/upl/la-febbre-incendiaria.jpg)
2018
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
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Ida... (continua)
La febbre incendiaria
Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore
Il 10 luglio 1943 gli alleati sbarcano in Sicilia. Una mattina Ida e Useppe vengono sorpresi in strada dal bombardamento che devasta San Lorenzo: un inferno da cui escono miracolosamente illesi, ma nel quale morirà Blitz – il loro primo cane – tra la disperazione di Useppe. Perduta la loro casa sotto le bombe, trovano ricovero insieme a un gruppo di sinistrati, in un caseggiato fatiscente nel quartiere di Pietralata. Il 25 luglio dello stesso anno Mussolini viene deposto e arrestato dal re: cade il fascismo.
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Ida... (continua)
Per Ida la borgata con i suoi abitanti
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 18:06
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Cattivi pensieri