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Der Pflaumenbaum

Der Pflaumenbaum
Da / Aus
Svendborger Gedichte / Poesie di Svendborg
1926-1938
Musica / Musik: Paul Dessau (1894-1979)


Paul Dessau: Fünf Kinderlieder (nacht Brecht) (1949).

I. Vom Kinde das sich nicht waschen wollte
II. Der Pflaumenbaum
III. Kleines Bettellied
IV. Mein Bruder war ein Flieger
V. Der Gottseibeiuns

Irmgard Arnold, soprano
Paul Dessau, pianoforte



Nella sua quasi immensa produzione poetica, Bertolt Brecht scrisse anche dei Lieder classificati “per l'infanzia”; non c'è quindi da stupirsi se, alla fin fine, l'interpretazione migliore e più chiara di questo Lied poi musicato da Paul Dessau nel 1949 (che suonò anche il piano), l'ho trovata a cura dei ragazzi di una seconda media, la II-A per la precisione, di una scuola che non so:

“In questa poesia l’autore nasconde un significato profondo. Il susino di cui parla non è una qualunque pianta; infatti, l’immagine descritta del susino... (continua)
Im Hofe steht ein Pflaumenbaum,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2/2/2017 - 18:31
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Das Franco-Lied

Das Franco-Lied
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Du, wenn ich daran denke
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 10:01
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Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten

Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Ballade zur Beachtung der Begleitumstände beim Tode von Despoten, aus welcher man ersehen kann, wie man nicht nur die Despoten, sondern auch deren Lakaien auf einfache und doch wirkungsvolle Weise gleich miterledigen kann.
(continua)
inviata da dq82 26/1/2017 - 09:52
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Trois beaux oiseaux du Paradis

Trois beaux oiseaux du Paradis
translation by © Bertram Kottmann
DREI SCHÖNE VÖGEL AUS DEM PARADIES
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 20:43

Im vierten Kriegsjahr

Im vierten Kriegsjahr
[1917]
Versi di Hermann Hesse, nella raccolta “Die Gedichte” pubblicata per la prima volta nel 1942.
Messi in musica da molti compositori di lingua tedesca
Testo trovato su Lieder.net
Wenn auch der Abend kalt und traurig ist
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2017 - 15:57
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La mia casa

La mia casa
Ciao, siamo un gruppo di studenti d'italiano dell'Università di Salisburgo e insieme abbiamo tradotto la canzone "La mia casa" del bravissimo Daniele Silvestri in tedesco! :)
Liebe Grüße Daniela, Gianni, Isabella, Judith, Miriam, Monika e Simone
MEIN ZUHAUSE
(continua)
22/1/2017 - 10:37
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Best of All Possible Words

Best of All Possible Words
BESTE ALLER MÖGLICHEN WÖRTER
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 09:52

Klage der Garde

Klage der Garde
[X°-VII° secolo a.C. / 1915]
Versi di Klabund, da “Chinesische Gedichte. Nachdichtungen”, raccolta di traduzioni di antiche poesie e canzoni cinesi tratte dallo “Shījīng”, di parecchi secoli avanti Cristo.

Musica di Hanns Eisler
Testo trovato su Project Gutenberg

Nel 1916 Hanns Eisler fu richiamato in guerra. Venne ferito e ricoverato diverse volte, e in queste “pause” continuò a comporre. Nel 1917 scrisse un intero oratorio intitolato “Gegen den Krieg” (“Contro la guerra”, proprio lo stesso titolo della composizione creata 20 anni più tardi su testo di Brecht), che andò perduto nell'incendio della baracca dove era acquartierato, e mise in musica alcune poesie di Klabund, adattamento di antichi canti cinesi tratti dallo Shījīng, la più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza, datata tra tra il X° e il VII° secolo avanti Cristo. (Purtroppo non saprei indicare al link citato quale sia il canto originale corrispondente)
General!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 21:32
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Fiume Sand Creek

Fiume Sand Creek
TEDESCO / GERMAN [3] - Lobolyrix (Wolfgang Schwiering)

Lyrics Translate
SAND CREEK
(continua)
inviata da Wolfgang Schwiering 16/1/2017 - 14:03
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Ganz Deutschland im Fieber

Ganz Deutschland im Fieber
Ganz Deutschland im Fieber

Juliane Werding – 1995
Alles Okay (1995)
M. Bärtels J. Werding / J. Werding M. Bärtels

Julianes Kommentar

Es ist eine Hymne an die Faulheit. Ich mache mich etwas lustig über die enge Latex-Sport-Bekleidung der Sportfanatiker, die leider keine Gewichtsklasse verschont. Ich wohne auf dem Land, und hier fährt man am Wochenende manchmal kilometerweit an buntgedreßten Leuten vorbei, die sich einen abstrampeln.
Letzte Aktualisierung: 26. December 2004 | www.juliane-werding.de ||
Sonntagsmorgens, wenn die Sonne lacht,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2017 - 14:05
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Deutsches Volkslied

Deutsches Volkslied
[192?]
Versi di Alfred Henschke (1890-1928), meglio noto col suo pseudonimo letterario di Klabund.
Nella raccolta intitolata “Die Harfenjule”, pubblicata un anno prima delle prematura morte.

Questa “Canzone popolare tedesca”, con il suo riferirsi a mostruosità come gli 80 metri dell'orrido Kyffhäuser, l'ottocentesco monumento del Barbarossa che sorge a Bad Frankenhausen, in Turingia, e alle grandi battaglie che forgiarono la “Grande Germania” (come quella di Roßbach del 1757), è un'allegra e dura satira contro la mentalità borghese, lo sciovinismo e il militarismo che tanti danni e lutti ha portato alla Germania e al mondo.
Es braust ein Ruf wie Donnerhall,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2016 - 13:13
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Il suonatore Jones

Il suonatore Jones
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
DER MUSIKER JONES
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/12/2016 - 13:50
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Rauha

Rauha
Mit diesen Versen des finnischen Dichtermeisters Eino Leino vom Jahre 1898 wünsche ich allen Mitarbeitern und Freunden dieser Internetseite friedliche Weihnachten und ein glückliches neues Jahr.
Was sind diese Düfte ringsumher?
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/12/2016 - 08:55
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Sámi soga lávlla

Sámi soga lávlla
12. Traduzione tedesca
12. German translation


Fonte / Source / Quelle: de.wikipedia
DAS LIED DES SAMIVOLKES
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/12/2016 - 15:27
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None of Us Are Free

None of Us Are Free
dall'album Volksbeat (2011)
KEINER VON UNS IST FREI
(continua)
11/12/2016 - 00:11
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Wir sind das Volk

Wir sind das Volk
(2011)

Album: Volksbeat


Why did you call your latest album "Volksbeat"?

Nina Hagen:
Because the heartbeat of a people, the rhythm of a nation, compose its songs. There have always been propagandists who say "Yeah, Adolf Hitler always used the word 'Volk.'" But we are the people. It doesn't matter whether some psychopath abused the word for his own evil purposes. We are the people - Patti Smith has said it. Power to the People - John Lennon. We are the people. Period. We are the people of a good spirit, a people of love, a people of peace and freedom. And now we have to fight to regain that with the only weapon that amounts to anything: with our love.

Deutsche Welle (DW)
Hey – Herr Waffenlieferant
(continua)
10/12/2016 - 23:57
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U Lamentu a Nicoli

U Lamentu a Nicoli
Du kanntest sie gut
(continua)
inviata da dq82 9/12/2016 - 23:10

6 dicembre 1990

6 dicembre 1990
Deutsche Übersetzung von Riccardo Venturi
Traduzione tedesca di Riccardo Venturi
8 Dezember / 8 dicembre 2016



Elf Mädchen und einem Junge, denen es nicht erlaubt wurde, die deutsche Sprache oder andere Sprachen zu lernen, gewidmet. Sie alle wurden ihrer Sprache, und ihres Lebens, beraubt.

A undici ragazze e un ragazzo cui non è stato permesso di imparare né la lingua tedesca, né nessun altra. E che sono stati derubati anche della propria, assieme alla vita.
6 DEZEMBER 1990
(continua)
8/12/2016 - 01:34

In Junkers Kneipe

anonimo
In Junkers Kneipe
[anni 40]
“In Junkers Kneipe” era originariamente una canzone goliardica, da osteria o da caserma, che gli Edelweißpiraten di Monaco fecero propria in chiave anti hitleriana.
Testo trovato su Von Navajos und Edelweißpiraten – Unangepasstes Jugendverhalten in Köln 1933 – 1945, sito dedicato ai gruppi giovanili tedeschi che si opposero al nazismo.
In Junkers Kneipe bei Bier und Wein,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2016 - 08:46

Es steht an der Grenze die Edelweißschar

anonimo
Es steht an der Grenze die Edelweißschar
[anni 40]
In un rapporto redatto nel marzo 1943 dal Reichssicherheitshauptamt (RSHA), l’Ufficio centrale per la sicurezza del Reich, si riporta questa strofa cantata dagli Edelweißpiraten di Gelsenkirchen, Renania Vestfalia.
Testo trovato su Von Navajos und Edelweißpiraten – Unangepasstes Jugendverhalten in Köln 1933 – 1945, sito dedicato ai gruppi giovanili tedeschi che si opposero al nazismo.
Es steht an der Grenze die Edelweißschar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2016 - 08:20
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Green, Green Grass of Home

Green, Green Grass of Home
DER WEG ZURÜCK NACH HAUS´
(continua)
inviata da Dq82 1/12/2016 - 21:32
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Vieni fuori compagno

Vieni fuori compagno
Il testo originale di Bertolt Brecht: il dramma didattico Die Maßnahme (La linea di condotta) (1930)
da rundfunkschaetze.de
DER KONTROLLCHOR
(continua)
inviata da Dq82 30/11/2016 - 15:44
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We Shall Overcome

We Shall Overcome
Heinz Erich Karallus

This German version by Heinz Erich Karallus (see archive.org) isn't so old as others (2015). The song is normally sung in English the world over. Other German versions or translations of the song exist, especially in church and religious milieus. They aren't all made for singing, anyway. [RV]
Wir werden's übersteh'n
(continua)
inviata da Dq82 26/11/2016 - 22:25
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Donaukinder

Donaukinder
2009
Liebe ist für alle da

Tutto è iniziato la mattina del 31 Gennaio nella miniera d’oro di Aurul, vicino Baia Mare in Romania. I minatori erano come sempre a lavoro nei pozzi e tutto sembrava tranquillo. Ma nella vicina diga il livello delle acque cariche di scorie minerarie, tra cui una grande quantità di cianuro usato per l’estrazione dell’oro, era molto alto. Purtroppo gli addetti ai servizi di sicurezza si sono accorti troppo tardi che quelle acque avevano cominciato a traboccare al di là delle pareti di cemento e ormai la quantità di veleno riversato nei fiumi Lepos e Zamos era già elevatissima. Da questi due fiumi il veleno è poi stato portato nel Tisa che a sua volta si getta nel Danubio. Il giorno dopo sembrava che il fatto non fosse poi così grave ma - secondo alcune voci - l’incidente si è ripetuto e una nuova ondata di veleno ha continuato a portare morte in tutta la zona.... (continua)
Donauquell dein Aderlass
(continua)
inviata da Dq82 18/11/2016 - 22:02
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Der Tamboursg'sell

anonimo
Der Tamboursg'sell
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Der Tamboursg'sell” è del 1901, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.




Perchè il povero tamburino è stato condannato a morte? “Se fossi rimasto un tamburino non sarei stato messo in prigione…”, dice il malcapitato. Quindi forse ha tentato di disertare, o si è comportato da vigliacco di fronte al nemico… Non è dato sapere. Fatto sta che il tamburino se ne va mestamente al patibolo.
Ich armer Tambourgesell,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 12:54
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Revelge

anonimo
Revelge
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Revelge” è del 1899, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.

Un esercito viene distrutto in battaglia ma il tamburino, ancorché morto pure lui, si ostina a pestare sul suo tamburo e risveglia tutti i suoi camerati, portandoli in un’orrenda sfilata di cadaveri putrescenti e scheletri per le strade del paese natale, affinchè la sua bella possa rivederlo ancora… Trallallì, trallallà!

Danse macabre! Un tema ricorrente nella letteratura e nell’arte, soprattutto quella tardomedievale…
Des Morgens zwischen drein und vieren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 11:21

Der Schildwache Nachtlied

anonimo
Der Schildwache Nachtlied
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.
"Ich kann und mag nicht fröhlich sein;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 09:34
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Das irdische Leben

anonimo
Das irdische Leben
[18° sec.?]
Canzone popolare tedesca presente nella raccolta “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), i cui brani furono poi in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.

Propongo questo cinico brano per il percorso sulla violenza contro l’infanzia, ma ovviamente la morale sottesa è più profonda: Madre Natura, il fluire stesso della vita e del tempo, sono indifferenti al destino dell’uomo e la sua esistenza trascorre nel bisogno, nella sofferenza e nel pianto…

AAARGHHH!!!
„Mutter, ach Mutter, es hungert mich!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 08:53
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Die Gedanken sind frei

anonimo
Die Gedanken sind frei
Dal ciclo poetico “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), poi musicato da Gustav Mahler tra il 1892 ed il 1898, il “Die Gedanken sind frei” sotto forma di dialogo a distanza tra il prigioniero nella torre e l’amata (che lui scarica alla fine, per liberarla e per liberarsi definitivamente prima della morte)
Testo trovato su The LiederNet Archive
LIED DES VERFOLGTEN IM TURM
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2016 - 17:02
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Дай Руку, Товарищ Далекий

Дай Руку, Товарищ Далекий
Testo tedesco / German lyrics / Paroles allemandes / Deutscher Text: Ernst Busch

Audio link to the song performed by Ernst Busch: https://www.youtube.com/watch?v=-Qw1dOPMLR4
DIE HAND REICH MIR, FREUND IN DER FERNE
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/11/2016 - 12:55
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Lied von Grusche

Lied von Grusche
[1944]
Versi di Bertolt Brecht
Musica di Paul Dessau
Più recentemente il compositore americano Mark Nichols ne ha offerta una sua versione polifonica basata su musiche tradizionali georgiane.
Dall’opera teatrale “Der kaukasische Kreidekreis” (“Il cerchio di gesso del Caucaso”), andata in scena per la prima volta nel 1948 negli USA, con la traduzione inglese di Eric Bentley, ammiratore ed amico di Brecht.

“Questa di Brecht è una rielaborazione di un'antica leggenda orientale, che l'autore riprende e ambienta nel Caucaso. Nel regno scoppia una rivolta, il re viene ucciso, e la regina, madre di un neonato, non esita ad abbandonare il piccolo preferendogli il suo prezioso guardaroba e i suoi preziosi accessori. A salvare il piccolo principe è la balia Groucha, che attraverso numerosi pericoli, lo porta in salvo, crescendolo come fosse suo figlio in una piccola casa di campagna. Anni dopo,... (continua)
Geh du ruhig in die Schlacht, Soldat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2016 - 13:43
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Sozialdemokratischer Parteitag

Sozialdemokratischer Parteitag
[1921]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 29 settembre 1921 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

La trovo innanzitutto interpretata da Ernst Busch su musica di Hanns Eisler nel disco “Ernst Busch Singt Kurt Tucholsky” del 1965.
In seguito ripresa da artisti come Lutz Görner e Simon Rebstock, Leon Boden e Bernd Klinzmann.
Wir saßen einst im Zuchthaus und in Ketten,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 18:44
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Die Deplacierten

Die Deplacierten
[1924]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 12 giugno 1924 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

La trovo interpretata da Kurt Weinzierl in un disco collettivo di Kurt Weinzierl, Marlies Schrei, Cabaret "Die Gimpel" ed Horst Klaus ‎interamente dedicato a Tucholsky (1985)
Uns haben sie, glaub ich, falsch geboren.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 17:38

Monolog mit Chören

Monolog mit Chören
[1925]
Una poesia di Kurt Tucholsky pubblicata il 25 agosto 1925 su “Die Weltbühne” con uno dei suoi tanti pseudonimi, quello di Theobald Tiger.

Messa in musica da Lutz Görner e Simon Rebstock nel loro disco “Spricht Und Singt Lieder Und Texte Von Tucholsky / Hanns Eisler” del 1978.

Con la musica di Peter Vollhardt si trova invece nell'album della Tamerlan Orchester “Lieder Von Liebe Und Kampf”
Ich bin so menschenmüde und wie ohne Haut.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2016 - 17:19
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Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt

Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt
Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt

Hazy Osterwald Sextett – 1966
Der Fahrstuhl nach oben ist besetzt,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/11/2016 - 10:16
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An Rhein und Ruhr marschieren wir

anonimo
An Rhein und Ruhr marschieren wir
[seconda metà degli anni 30]
Una canzone nata nei gruppi giovanili antinazisti noti come Edelweißpiraten.
Il modello melodico è quello dell'“Argonnerwaldlied”, una canzone militare risalente alla Grande Guerra, il cui schema venne poi preso in prestito dai militanti comunisti, poi dai nazisti e infine proprio dai nostri “Pirati della stella alpina”. Ma il brano è un vero e proprio pot-pourri, con riferimenti a canzoni popolari (come la settecentesca “Wahre Freundschaft soll nicht wanken”) e canti di lavoro (come quello dei primi anni del 900 intitolato “Immer bunt sind wir gekleidet”, o “Das Wolle lied”)

Il testo che segue l'ho reperito su Museenkoeln, un sito molto interessante dedicato agli eventi culturali nella città di Colonia e che contiene tutta una corposa sezione sugli Edelweißpiraten e gli altri gruppi giovanili anti-nazisti che furono attivi soprattutto nella regione del Reno-Ruhr... (continua)
An Rhein und Ruhr marschieren wir
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/11/2016 - 22:10

Kriege wird es immer geben

Kriege wird es immer geben
[1947?]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non conoscevano compromessi né tabù di sorta e distruggevano senza pietà “gli eterni valori tedeschi”: attaccavano... (continua)
Kriege wird es immer geben
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:51

Amnestierten-Song

Amnestierten-Song
[1947]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.
Il brano si può ascoltare nella corposa (in 7 CD!) raccolta “Kabarett 1946 – 1969” edita dalla tedesca Polyphon.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non... (continua)
Unbelastet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:19

Leg weg das Strickzeug, liebe Olga

anonimo
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga
[fine 1944]
Parole e musica di autore anonimo.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Si tratta di versi stampati su fogli volanti che comparvero a Berlino alla fine del 1944, quando ormai la Germania era sull’orlo della capitolazione ed Hitler chiamava a raccolta il “Volkssturm”, letteralmente “Assalto popolare”, una milizia di vecchi e ragazzini e anche invalidi e donne, armati con qualche fucile e Panzerfaust, che avrebbe dovuto opporsi alle armate sovietiche ed alleate in inarrestabile avanzata…
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 08:51
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Die Ballade vom Wasserrad

Die Ballade vom Wasserrad
[1932-34]
Versi di Bertolt Brecht (1898-1956), con Margarete Steffin, Emil Burri ed Elisabeth Hauptmann.
Musica di Hanns Eisler

Un brano tratto da “Die Rundköpfe und die Spitzköpfe” (“Teste tonde e teste a punta”), una commedia che, a detta degli autori, è piuttosto “un racconto dell’orrore”, un adattamento di “Measure for Measure” di Shakespeare che diventa una feroce satira delle teorie razziali naziste.

In un paese immaginario, in piena crisi economica, la rivolta della gente ormai alla fame rischia di travolgere il Potere. I ricchi possidenti trovano una soluzione tanto semplice quanto geniale per restare in sella: distrarre il malcontento popolare dalle sue vere cause trasformando lo scontro di classe in scontro razziale. Così affidano temporaneamente le redini del paese ad un sordido personaggio incaricato di fomentare l’etnia maggioritaria e più povera delle “Teste rotonde” contro... (continua)
Von den Großen dieser Erde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 21:16

Reformiertes deutsches Kirchenlied

Reformiertes deutsches Kirchenlied
[1933]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Originariamente pubblicati sull’“Arbeiter-Zeitung” nel novembre del 1933, si trovano nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg-DE
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Una poesia che contiene un funesto presagio, l’evocazione di Dachau, il primo campo di sterminio nazista, inaugurato già nel marzo del 1933, dove lo stesso Jura Soyfer fu internato alcuni anni... (continua)
Wir stehen in Dachau beim Prügeln, habt acht,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 16:27
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Das Hungerlied

Das Hungerlied
[1844]
Versi di Georg Weerth (1822-1856), scrittore e poeta tedesco, socialista, amico di Karl Marx e Friedrich Engels.
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Una poesia composta da Georg Weerth durante un suo lungo soggiorno in Inghilterra, dove conobbe Engels e dove con lui studiò gli effetti della Rivoluzione Industriale sull’evoluzione dei rapporti tra padroni e classe operaia. Inutile dire che tali effetti, combinati con quelli derivanti dal giogo delle monarchie reazionarie eredi della Restaurazione, si concretizzarono poco tempo dopo nella Primavera dei Popoli, quando successe “un bel Quarantotto”…
Verehrter Herr und König,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/10/2016 - 08:48

Wahlen im Dritten Reich

Wahlen im Dritten Reich
[1936]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.
Nella raccolta di lettere, poesie e prose brevi intitolata “Die Ordnung schuf der liebe Gott. Eine Auswahl”, a cura di Werner Martin, in collaborazione con Roland Links e Wilhelm Kroupa, Lipsia, 1979.
Il testo è riportato su Projekt Gutenberg
La poesia è stata musicata dal cantante e compositore austriaco Ferdinand Silhanek (Fred Silla) ed interpretata dal coro Quergesang di Monaco di Baviera, guidato dallo stesso Silhanek e da Stephan Schindlbeck.

Il 5 marzo del 1933 si tennero le elezioni federali nella Repubblica di Weimar... Hitler prese quasi il 44% dei voti, e con quelli dei nazionalisti e dei cattolici del (onnipresente, in ogni luogo ed epoca) “Zentrum”, riuscì a farsi approvare il decreto dei pieni poteri e si pappò... (continua)
Das ist die Zeit der großen Wahl.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/10/2016 - 22:06
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Der Tantenmörder

Der Tantenmörder
[1901-04]
Parole e musica di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.
Interpretata da Helmuth Lohner (1933-2015), attore e registra teatrale austriaco, in “Helmut Lohner Singt Wedekind-Lieder - Ich Hab' Meine Geschlachtet”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato nel 1975.

Una delle canzoni più note di Wedekind, quando si esibiva al Kabarett di Monaco chiamato “Die elf Scharfrichter”, “Gli Undici Boia”.

“Compariva in scena con indosso una tunica rosso sangue e una mannaia in mano inneggiando alla libertà: era il più celebre degli Undici Boia, questo il nome del primo, leggendario Kabarett di Monaco. Deposta la scure, afferrava la chitarra e intonava con voce tagliente, scandendo bene le parole,... (continua)
Ich hab’ meine Tante geschlachtet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 17:21
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Der Anarchist

Der Anarchist
[1905]
Parole (e musica?) di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.

Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.

Canzone di morte di un anarchico condannato al patibolo...
Reicht mir in der Todesstunde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 16:45
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Der Zoologe von Berlin

Der Zoologe von Berlin
[1899?]
Parole (e musica?) di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco. Nella raccolta intitolata “Die vier Jahreszeiten”, pubblicata a Monaco di Baviera nel 1905.

Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.

La ballata Im Heiligen Land che Wedekind pubblicò nel 1898 sulla sua rivista satirica Simplicissimus gli era valsa la condanna per lesa maestà, e la maestà era niente popò di meno che quella del Kaiser Guglielmo II. Sicchè Wedekind, insieme al suo amico Heine, illustratore della rivista, si fecero qualche mese di carcere. “Lo zoologo di Berlino” è una riflessione su quella vicenda di censura ed intimidazione cui, ovviamente, Wedekind non si piegò...
Hört ihr Kinder, wie es jüngst ergangen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 16:32
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Im Heiligen Land

Im Heiligen Land
[1898]
Parole e musica di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Interpretata da Ernst Busch, innanzitutto in “Spottlieder”, disco interamente dedicato alle chansons di Wedekind, pubblicato in Germania Democratica nel 1964.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Dalle colonne della rivista satirica Simplicissimus, da lui stesso fondata a Monaco di baviera nel 1896, Frank Wedekind si prendeva gioco della politica conservatrice, militarista e colonialista della Germania del Kaiser Guglielmo II.
In “Im Heiligen Land” (“In Terrasanta”) Wedekind canzonava il Kaiser allora impegnato in viaggi ed accordi volti ad accrescere l'influenza politico-militare tedesca in Sud Africa (era l'epoca delle guerre boere nel Transvaal e del massacro dei nativi nei territori dell'attuale Namibia), in Cina (nel 1897 la Germania occupò... (continua)
Der König David steigt aus seinem Grabe,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2016 - 15:36

Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)

anonimo
Deutschland, Deutschland über dieses (Neue deutsche Nationalhymne)
[1900]
Parodia di autore anonimo del "Das Lied der Deutschen" composto nel 1841 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben su di una precedente melodia di Joseph Haydn.
Testo pubblicato sul “Der wahre Jacob”, rivista satirica socialista fondata nel 1879 e pubblicata fino all'avvento del nazismo.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Sulle pagine del “Der wahre Jacob” ci si faceva beffe dei Kaiser e si criticava la politica imperiale, il militarismo ed il colonialismo tedesco che proprio in quegli anni stavano mettendo a ferro e fuoco i territori africani corrispondenti all'attuale Namibia, una vera e propria palestra per l'immane guerra mondiale che di lì a poco sarebbe scoppiata ed un laboratorio per le tecniche di sterminio che sarebbero state utilizzate anche più tardi. Fu proprio nella Deutsch-Südwestafrika, l'Africa Tedesca del Sud-Ovest,... (continua)
Deutschland, Deutschland über dieses
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 22:08

Was treiben wir Deutschen in Afrika?

anonimo
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
[1898]
Versi di autore anonimo da cantarsi sulla melodia della canzoncina infantile di epoca romantica che fa “Es klappert die Mühle am rauschen Bach, klipp-klapp, klipp-klapp, klipp-klapp”
Testo contenuto in un “Demokratisches Liederbuch” pubblicato a Stoccarda nel 1898.
Testo trovato su Hymne Auf Deutschland - Deutschlandhymne Aus Dem Deutschlandlied

Deutsch-Südwestafrika, Africa Tedesca del Sud-Ovest, così fu chiamata una porzione del continente africano, oggi più o meno corrispondente alla Namibia, che tra il 1884 e la fine della Grande Guerra l'Impero Tedesco elesse a sua colonia. Quello che coloni e soldati tedeschi fecero laggiù non fu altro che un genocidio, persino di qualche anno precedente a quello armeno, comunemente ritenuto il primo genocidio del XX° secolo. La sopravvivenza delle popolazioni indigene dei Nama, degli Ovambo e soprattutto degli Herero fu messa seriamente... (continua)
Was treiben wir Deutschen in Afrika?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 21:04

Spuk in der Kaserne

Spuk in der Kaserne
[1944]
Versi di Manfred Greiffenhagen (Berlino 1896 – KZ Dachau 1945), ebreo, scrittore ed autore di cabaret, composti durante la sua detenzione a Theresienstadt.
Musica di Clio Montrey, compositrice polacco-canadese, scritta per lo spettacolo viennese “EntArteOpera”, dedicato nel 2015 alle operette e agli spettacoli di cabaret realizzati dai prigionieri a Theresienstadt.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario di propaganda “Der Führer schenkt den Juden eine Stadt”, confezionato dai nazisti per far... (continua)
In einer Stadt, von allem abgeschlossen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2016 - 12:56
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25 Μαίου

25 Μαίου
Deutsche Übersetzung von Jan Kuhlbrodt und Giorgos Kartakis
Traduzione tedesca di Jan Kuhlbrodt e Giorgos Kartakis
Μετάφραση: Jan Kuhlbrdot και Γιώργος Καρτάκης
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25. MAI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 3/10/2016 - 02:43
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Εμένα οι φίλοι μου

Εμένα οι φίλοι μου
Deutsche Übersetzung von Jan Kuhlbrodt und Giorgos Kartakis
Traduzione tedesca di Jan Kuhlbrodt e Giorgos Kartakis
Μετάφραση: Jan Kuhlbrdot και Γιώργος Καρτάκης
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ALL MEINE FREUNDE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/10/2016 - 02:37

An meinen Sohn Hans Werner

An meinen Sohn Hans Werner
[1943?]
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.

Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”

A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (continua)
Du brauchst dich deines Vaters nicht zu schämen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2016 - 13:39

Tausch-Rausch

Tausch-Rausch
[1946]
Una canzone scritta da Heinz Hartwig per il Reisekabarett, il cabaret itinerante de “Die Hinterbliebenen”, ossia “I Superstiti”, “I Sopravvissuti”.
Testo trovato sul sito Schwarz Rot Petticoat - Deutschland von der Nachkriegszeit bis zur Studentenrevolte
Nella raccolta di AA.VV. intitolata “Kabarett 1946-1969” (in 7 CD)



“Die Hinterbliebenen” è stato un gruppetto di aggressivi, feroci ed irridenti artisti tedeschi che tra il 1946 e il 1949 descrissero senza nessuna remora la Germania uscita in macerie dalla guerra. Con Hartwig, giornalista e scrittore satirico berlinese, “I Supersititi” contavano l'attore viennese Roman Sporer ed il regista Hans Albert Schewe, cui si aggiunse poi il noto Gerhart Herrmann Mostar al suo rientro dall'esilio in Jugoslavia:

“Siamo noi sopravvissuti,
dappertutto siam sbattuti.
Noi seguiam la liber'arte
che cerchiamo in ogni parte.
Noi cerchiamo... (continua)
Einst saß man noch als Kannibal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/9/2016 - 23:01

Berlin simultan

Berlin simultan
[1920]
Versi di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Poesia pubblicata sulla rivista “Dada Almanach” fondata e curata da Richard Huelsenbeck (1892-1974), esponente del Dadaismo in letteratura, autore nel 1918 del manifesto di quel movimento artistico.
Successivamente messa in musica del compositore Friedrich Hollaender (1896-1976)
Interpretata da Rosa Valetti e poi da Trude Hesterberg

Una poesia dadaista del tutto profetica che racconta – in un gergo berlinese che farà la gioia del Venturi nel tradurla – non solo la Germania del primo dopoguerra, quella dell'umiliazione di Versailles e della debolezza e vulnerabilità della Repubblica e della democrazia – ma anche quella, di lì a venire ma già ben vitale, delle croci uncinate, dell'antisemitismo, dei pogrom e della nuova guerra...

[...] Negli Ufa-Film viva l’Imperatore,
già sventola al duomo la reazione,
con... (continua)
Im Autodreß ein self-made gent!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2016 - 23:52
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Latrine

Latrine
[1946]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Musica di Christoph Schmid, in “Sieben Klangspiele und Intermezzo nach Gedichten von Günter Eich” per mezzosoprano e pianoforte (sola mano sinistra).

La descrizione dettagliata, ossessiva, rivoltante della latrina di un campo di prigionia alleato pieno di soldati tedeschi – lo stesso autore vi trascorse parecchio tempo prima di riconquistare la libertà – si accompagna ad una citazione dalla poesia Andenken del grande Friedrich Hölderlin… Aggrapparsi al bello per non sprofondare nell’orrido? Può darsi, tuttavia nella terza quartina Günter Eich fece rimare “Hölderlin” con “Urin”, creando non poco scandalo fra i suoi contemporanei… Chissà che uno dei poeti più amati dai nazisti – abusato, suo malgrado – non fosse qui invece restituito alla realtà penosa e difficile... (continua)
Über stinkendem Graben,
(continua)
inviata da Bernart Bartleeby 26/9/2016 - 13:44
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Inventur

Inventur
[1945-46]
Versi di Günter Eich (1907-1972), poeta e drammaturgo tedesco, nella raccolta “Abgelegene Gehöfte” pubblicata nel 1948.
Su YouTube si trovano diverse letture del brano accompagnate da musica. Mi risulta poi che i versi di Eich siano stati utilizzati per una performance del gruppo altoatesino di teatrodanza Muspilli su musiche della compositrice Manuela Kerer.

Günter Eich scrisse questa poesia mentre si trovava in un campo di prigionia americano.
“Inventur” è una delle più note e rappresentative composizioni della cosiddetta “Trümmerliteratur”, la letteratura delle macerie, nella Germania dell’immediato secondo dopoguerra.
Dies ist meine Mütze,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2016 - 10:39
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Run Soldier Run

Run Soldier Run
Dieses Lied ist der Gewinner des 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerbes (Frieden Musik).
RENN, SOLDAT, RENN!
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/9/2016 - 10:03
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Enticing Surrender

Enticing Surrender
Dieses Lied kam an zweiter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Mein Weg soll mich durch Alices Wunderland führen,
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/9/2016 - 10:01
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Wann sind wir bereit

Helmut Dahlhaus
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Sbu (Helmut Dahlhaus)

Dieses Lied kam an dritter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Zuviel Leid, zuviel Neid,
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/9/2016 - 10:35
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Wem gehört die Welt

Wem gehört die Welt
Musica e testo / Music and lyrics / Musique et paroles / Musik und Text: Michel Noeh

Dieses Lied kam an vierter Stelle im 2. Deutschen Friedenssong-Wettbewerb, das im Jahre 2015 veranstaltet wurde.
Ein lauter Knall, die Dächer fallen herunter auf die Straße, sind zerstört.
(continua)
inviata da Juha Rämö 22/9/2016 - 15:07
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Lied vom Warten

Lied vom Warten
[1947]
Una canzone che Erich Kästner presentò al Kabarett Schaubude nel 1947, interpretata da Ursula Herking.

Quando la Germania, in macerie, divenne un’enorme sala d’attesa di una stazione, con milioni di donne che speravano nel ritorno dei loro uomini fatti prigionieri… Il numero dei soldati tedeschi prigionieri degli alleati e dei sovietici alla fine della seconda guerra mondiale è controverso. Ancora più controverso è il numero di quelli che in prigionia morirono, ma furono senz’altro moltissimi quelli che non fecero mai ritorno.
Zwei Jahre werden es im Mai.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2016 - 09:05
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Hunger ist heilbar (Eine deutsche Allegorie)

Hunger ist heilbar (Eine deutsche Allegorie)
[1931]
Versi di Erich Kästner, nella raccolta intitolata “Gesang zwischen den Stühlen” pubblicata nel 1932.
Musica di Werner Helwig (1905-1985), in arte Hussa, scrittore, poeta e anche cantautore tedesco.
Es kam ein Mann ins Krankenhaus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/9/2016 - 08:36
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Die Ballade vom Nachahmungstrieb

Die Ballade vom Nachahmungstrieb
[1931]
Una canzone scritta da Erich Kästner e pubblicata il 24 marzo 1931 sul settimanale Die Weltbühne, quello brevemente diretto da Kurt Tucholsky tra il 1926 ed il 1927, e poi dal suo amico Carl von Ossietzky fino al suo arresto nel 1933.
Trovo il brano in “Erich Kästner: Die kleine Freiheit: Chansons und Prosa 1949–1952” pubblicato nel 1979 e anche in “Tiefer Frieden”, raro disco del 1980 di un oscuro duo folk tedesco chiamato Hammer & Harfe.

I nazisti arrestarono Carl von Ossietzky, con altre migliaia di oppositori all'indomani del pretestuoso “incendio del Reichstag”. Fu allora che cominciarono a giocare, a divertirsi sadicamente con tutte quelle vite ridotte in prigionia, proprio come fanno i protagonisti di questa “Ballata dell'emulazione”: un gruppo di bambini, curiosi di sapere cosa provano i grandi quando giustiziano un criminale, decidono di impiccare per guioco uno di... (continua)
Es ist schon wahr: nichts wirkt so rasch wie Gift!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2016 - 19:54

Vertrauenskundgebung für Herrn Fey

Vertrauenskundgebung für Herrn Fey
[1931-34]
Versi di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione.

Una poesia dedicata ad Emil Fey (1886-1938), uno dei leader dell'Heimwehr, formazione paramilitare austriaca, nazionalista e fascista, paragonabile ai Freikorps tedeschi (quelli che poi evolsero nelle SA naziste). L'Heimwehr – più tardi “Vaterländische Front” - a partire dalla seconda metà degli anni 20 fu responsabile del radicalizzarsi dello scontro sociale e nel luglio del 1927 diede manforte alla polizia nel reprimere con ferocia (90 e più morti, centinaia di feriti) una violenta rivolta popolare causata dall'assoluzione di alcuni paramilitari per l'omicidio di due manifestanti avvenuto alcuni mesi prima. Nel 1933 i fascisti dell'Heimwehr presero il potere con un golpe, insediando come dittatore Engelbert Dollfuss, che l'anno... (continua)
Eiapopeia alala,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/9/2016 - 22:49




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