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Percorso Destra e Reazionarismo contro e nella guerra

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Santiago

Santiago
Canzone della "Musica Alternativa" di destra che propabilmente si riferisce al golpe dell'11 settembre 1973
E Santiago grande e nuova affascinante
(continua)
inviata da Guglielmo 30/9/2022 - 23:02
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Saigon

Saigon
Girotondo (1978)
Saigon
(continua)
inviata da Dq82 24/4/2022 - 18:13
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Al Sud

Al Sud
2016
Nuovo contrordine Mondiale

La canzone contiene tutta una serie di imprecisioni, il brano è scritto con l'aiuto/appoggio dei neoborbonici. Che la Questione Meridionale nasca dall'unità d'Italia è indiscutibile, che la monarchia Borbonica fosse il governo ideale, che "la gente si amasse", che "non ci fosse emigrazione", c'era, indubbiamente è aumentata dopo l'unità d'Italia, insomma se pretende di "raccontarvi le cose che gli altri non vi dicono" (formula utilizzata da tutti i complottisti del mondo), beh di cavolate ne spara un bel po'.
C'era una volta il Regno delle Due Sicilie,
(continua)
inviata da Dq82 16/4/2021 - 18:20
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A ritroso

A ritroso
2019

Una canzone che ripercorre a ritroso, come in un film che scorre al contrario, gli ultimi giorni di vita di un soldato inviato al fronte, dalla morte per mano di un cecchino fino agli ultimi istanti trascorsi con la donna amata.
Riemergo da sotto la croce
(continua)
inviata da Andrea Marconi 18/6/2020 - 08:34
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Nella tua stanza

Nella tua stanza
Dal CD Tracce (2007)

"Cari ragazzi, questa volta mi prendo la libertà di suggerirvi un testo che proviene dal mondo della destra radicale. Oltre al fatto che parla della galera, soprattutto trovo che sia molto bello. Ma fate voi." [L.L.]

Caro L.L., tutte le considerazioni su colui che sarebbe diventato l'on. Marcello de Angelis (fondatore e leader dei "270bis", lo ricordiamo) sono già state fatte nella pagina dedicata a Il poeta, la canzone che scrisse e cantò su Rigoberto López Pérez, l'assassino del dittatore nicaraguense Somoza. Non crediamo di dover ribadire la cosa. Accogliamo quindi anche questa sua canzone per quello che è, senza ulteriori disquisizioni. Grazie. [RV]
Nella tua stanza
(continua)
inviata da L.L. 26/12/2019 - 14:38

Werkloosheid

Werkloosheid
Poesia di / Gedicht van / A poem by / Poème de: Geert van Istendael/in runo
"Plattegronden", 1987
Musica / Muziek / Music / Musique / Sävel: Luc Wynants (Strijdkoor Kontrarie)

Geert van Istendael, nato il 29 marzo 1947 a Ukkel, si chiama in realtà Geert Maria Mauritius Julianus Vanistendael. E' uno scrittore, poeta, saggista e traduttore belga. I belgi, e ne ho conosciuti -fiamminghi o valloni che fossero-, sono in generale persone inclassificabili; è possibile classificare Jacques Brel, per esempio? Ad esempio, Geert van Istendael si definisce ed è un “reazionario” (ad esempio, lui stesso ha intitolato una sua raccolta di saggi del 1994 Bekentenissen van een reactionair “Confessioni di un reazionario”). Di famiglia e formazione cattolica, suo padre August era stato consigliere personale del cancelliere tedesco democristiano Konrad Adenauer e del cardinale Frings van Keulen. Geert van... (continua)
De dagen zijn hier grijze wegen
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/9/2019 - 17:49
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Valentín de la Sierra

Valentín de la Sierra
[1926]
Autor / Autore / Author / Auteur / Saveltäjä: Luis Pérez Meza

In un piccolo commento del 2008, Amado Sandoval Arenas, sulla pagina dedicata a El martes me fusilan, corrido della Guerra Cristera messicana eseguito da Vicente Fernández, segnalava quest'altro corrido composto “a caldo” da Luis Pérez Meza e interpretato da Antonio Aguilar. Poiché in questi giorni la Guerra Cristera è tornata alla ribalta su questo sito, ho pensato, con un lievissimo ritardo (che saranno undici anni...!) di inserire questa canzone, peraltro -a mio parere- di tutt'altra pasta del brano su Cristo Rey degli Jésed. Interessante, sempre a mio parere, che il principale interprete (al quale, seguendo l'indicazione di Amado Sandoval Arenas, attribuisco la pagina) ne sia stato il grande Antonio Aguilar, El Charro de México (1919-2007) eccelso attore e cantante di musica ranchera (la si potrebbe chiamare il “country”... (continua)
Voy a cantar el corrido
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/5/2019 - 09:47
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Viva Cristo Rey

Viva Cristo Rey
Nel 1926 il presidente messicano Plutarco Elías Calles, parte di una élite politica in cui abbondavano i massoni, statuì che «la Chiesa è la sola causa di tutte le sventure del Messico» e ne decretò letteralmente la distruzione chiudendo seminari ed espropriando chiese e conventi, cacciando i cattolici dagli impieghi pubblici.
I cattolici, che erano nel paese più totalità che maggioranza, reagirono dapprima con mezzi pacifici come il boicottaggio.
Poi si armarono.
E di brutto.
Con tanti saluti alla chiesa messicana e a quella di Roma, che di certi sistemi almeno ufficialmente non volevano sentir parlare.
Dal 1926 al 1929 i guerriglieri cristeros crebbero fino a cinquantamila e resero impossibile la vita ai governativi in alcuni degli stati federali in cui la repressione arrivò a livelli tali che era sufficiente contrarre matrimonio religioso per essere passibili di fucilazione immediata.... (continua)
Un grito de guerra se escucha
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 13/5/2019 - 11:14
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Comandante

Comandante
Un brano del gruppo di musica alternativa Antica Tradizione, dedicato alla figura di Ernesto "Che" Guevara, qui presentato, attraverso un immaginario tipicamente di Destra, tanto nei panni di eroico condottiero combattente per la libertà contro gli invasori yankee, quanto di incarnazione dell'archetipo del "ribelle" caro alla cultura di area. Una canzone più che mai esplicativa del meccanismo di appropriazione culturale da parte della Destra di personaggi e mitologie tradizionalmente appartenenti alla cultura di Sinistra. [A.M.]
A parte le distanze, da un’altra prospettiva
(continua)
inviata da Andrea Marconi 30/10/2018 - 11:50
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Ballata delle rovine

Ballata delle rovine
2005

Canzone scritta dopo i fatti dell'11 settembre 2001, una ballata rarefatta dai toni cupi, dimessi e pessimistici che assume valenza universale nel descrivere l'eterno ripetersi della guerra nella Storia e il dolore delle sue vittime innocenti.
Questa è la ballata delle rovine
(continua)
inviata da Andrea Marconi 10/10/2018 - 07:43

Sulle ali del vento

Sulle ali del vento
Goyatlay fu uno dei più grandi capi nativi americani, appartenente alla tribù degli Apache. Guadagnatosi il soprannome di “Geronimo” dai messicani, che nel massacro di Kasyeh del 1851 sterminarono sua moglie, sua madre e i suoi tre figli, per oltre venticinque anni combattè contro l'esercito degli Stati Uniti d'America per contrastarne l'espansione ad ovest. Le forze di Geronimo divennero l'ultimo grande gruppo di nativi che si rifiutò di riconoscere come padrone il governo degli Stati Uniti nel West, combattendo fino ad essere costretti alla resa il 4 settembre 1886 a Skeleton Canyon, Arizona.
Spesso al tramonto io amo venire
(continua)
inviata da Andrea Marconi 9/10/2018 - 06:52
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Belfast 1981

Belfast 1981
Il 22 maggio 1981 la giovane Carol Ann Kelly, dodicenne residente nel quartiere di Twinbrook a Belfast, Irlanda del Nord, fu uccisa a sangue freddo mentre rincasava dopo essere uscita per comprare del latte. Passando nei pressi di Cherry Park fu avvicinata da quattro jeep dell'esercito britannico, dalle quali, in assenza di alcuna avvisaglia di ostilità, partì un colpo. La giovane fu colpita in testa da un proiettile di plastica e morì tre giorni dopo per le lesioni riportate. Per l'omicidio non ci fu alcuna inchiesta e nessun responsabile fu mai perseguito.

Fonte: David Beresford, giornalista britannico del "Guardian", in un articolo intitolato "Plastic Bullets Inflame Hatred", pubblicato sul Manchester Guardian Weekly il 23 agosto 1981
Non ci sono scontri questa sera a Twinbrook,
(continua)
inviata da Andrea Marconi 9/10/2018 - 01:17
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Bassa velocità

Bassa velocità
Treno della vergogna è la locuzione popolare con cui s'intende il convoglio ferroviario che nel 1947 trasportò ad Ancona chi proveniva dal quarto convoglio marittimo di Pola, carico di esuli italiani che al termine della seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi, le loro abitazioni e le loro proprietà in Istria, Quarnaro e Dalmazia nel contesto storico generale ricordato come l'esodo istriano. Fu anche offensivamente definito, da una parte dei ferrovieri di allora, treno dei fascisti, a testimonianza della disinformazione e del contesto estremamente politicizzato e ideologizzato in cui tale vicenda si consumò. La domenica del 16 febbraio 1947 da Pola partirono per mare diversi convogli di esuli italiani con i loro ultimi beni e, solitamente, un tricolore.La sera successiva partirono stipati in un treno merci, sistemati tra la paglia all'interno dei vagoni, alla... (continua)
Soffia il treno a vapore,
(continua)
inviata da Andrea Marconi 8/10/2018 - 09:15
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I figli del Bloody Sunday

I figli del Bloody Sunday
[2013]
Un brano distribuito on line singolarmente ma che avrebbe dovuto far parte dell’album intitolato “Il suono dell’aurora”

“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si... (continua)
Gente che passava, gente che cadeva
(continua)
inviata da ZugNachPankow 20/3/2016 - 15:37
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Черный тюльпан

Черный тюльпан
Čërnyj tjul’pan
[1986]
Слова и музыка: Александр Розенбаум
Parole e musica: Alexander Rosenbaum
Testo trovato qui e qui

Alexander Rosenbaum è cantautore famoso in Russia soprattutto per la sue interpretazioni nel genere musicale “Блатнaя пeсня”, che qui da noi sarebbero le “canzoni della mala”. Nell’ultimo decennio Rosenbaum ha usato la sua popolarità per fare carriera politica nelle fila del partito di Putin e di Medvedev, il nazionalista, mafioso, bellicoso e destrorso Единая Россия (che non per nulla ha come simbolo un orso che si muove verso destra, sormontato dai colori della Madre Russia!)...
Ce ne sarebbe già abbastanza per non accogliere le sue canzoni sulle CCG…

Se non che questa canzone, pure a suo modo patriottica, parla di tutti quei giovani che tra il 1979 ed il 1989 dall’URSS furono mandati a morire in Afghanistan, il “Vietnam sovietico”, anzi, qualcosa di più... (continua)
В Афганистане в "Черном тюльпане"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 11:35
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Retour à Budapest

Retour à Budapest
[2001]
Parole di Flav, fondatore nel 1994 del gruppo punk/oi! francese.
Musica dei Paris Violence.
Nel mini-album intitolato “Ni Fleurs Ni Couronnes”
Comme un seul homme le peuple hongrois
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2015 - 14:33
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Bora

Bora
[2009]
Nell’album “Italia: ultimo atto”

“1944-1948. La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia, la pulizia etnica sulla porta di casa, gli entusiasti sostenitori nostrani della ‘soluzione foiba’, l’interdizione a parlarne. L’Italia che abbiamo ereditato ha più d’una radice affondata in quel terreno carsico…” (Ianva)

Canzone su tema delicatissimo, controverso, di cocente attualità (10 febbraio, giorno del Ricordo), proveniente da band altrettanto discussa (anche su queste pagine). Penso che si possa tranquillamente ascriverla al percorso (discusso, pure questo) “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”, ma leggendone il testo non mi è parso che sia accostabile a quello di altre canzoni sul tema provenienti, queste sì, da gruppi musicali senz’altro appartenenti all’estrema destra (Compagnia dell’Anello, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, per esempio). Oltre ad essere dei musicisti... (continua)
Sento echi d’un festeggiamento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2015 - 22:31
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Rotmistrz Witold Pilecki

Rotmistrz Witold Pilecki
[2012]
Parole e musica di Tadeusz Polkowski
Nell’album intitolato “Niewygodna prawda”

Dopo essermi casualmente imbattuto nella recensione de “Il volontario di Auschwitz” (Piemme, 2014) ed aver scoperto la storia del capitano dell’esercito polacco Witold Pilecki – che fu incaricato di farsi internare ad Auschwitz per organizzarvi la resistenza e raccontare cosa accadeva nell’ inferno concentrazionario nazista, che da Auschwitz fuggì dopo tre anni per organizzare l’insurrezione di Varsavia del 1944, che dopo la fine della guerra e l’occupazione sovietica fu infiltrato in un campo di lavoro per organizzare la resistenza contro i comunisti, che fu individuato, arrestato e giustiziato da questi ultimi nel 1948 – ho cercato se esistesse in Rete una canzone che parlasse di quest’uomo coraggioso, in lotta permanente contro gli occupanti della sua terra e contro ogni totalitarismo… Ho trovato questo... (continua)
Nikt nie zrobił tego co ten Polski Żołnierz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/6/2014 - 13:43
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Berlin

Berlin
[1965]
Parole e musica di Leo Di Gianantonio, in arte Leo Valeriano, che negli anni 60 fu uno dei promotori della cosiddetta “musica alternativa di destra”.
(Indicate tra parentesi alcune lievi variazioni inserite in una versione successiva del brano).
Testro trovato su Lorien – Archivio storico della musica alternativa

Era il giorno di Natale del 1965 e Leo Valeriano salì su una torretta del Check Point Charlie a Berlino Ovest, imbracciò la chitarra e si mise a cantare questa sua canzone all’indirizzo dell’Est, sotto gli sguardi della Volkspolizei (i “VoPos”) della Repubblica Democratica Tedesca…
Poi andò a rendere omaggio a Peter Fechter, nel luogo in cui il giovane appena diciottenne fu colpito dai Vopos il 17 agosto 1962 mentre tentava di scavalcare il Muro, e lasciato morire dissanguato, senza assistenza medica, nella “terra di nessuno”…

L’altro nome citato nella canzone è quello... (continua)
A nord e a sud si parla
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2014 - 14:00
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Un aviatore irlandese prevede la sua morte

Un aviatore irlandese prevede la sua morte
Grazie a Francesco Brazzale per il suo contributo storico; naturalmente nessuno di noi pensa che che occuparsi della Prima guerra mondiale significhi automaticamente essere un guerrafondaio; tutt'altro.
CCG/AWS Staff 16/2/2014 - 22:28
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Le fate di Praga

Le fate di Praga
un saluto a tutte le ragazze che ricordino Praga di allora
17/1/2014 - 02:53
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Canto dei sanfedisti

anonimo
Canto dei sanfedisti
Per questo Gabriele. Sciacquati la bocca quando parli di Peppe Barra, perchè stai parlando di un Universo che tu non conosci. Un Universo di Cultura, Arte e Preparazione Intellettuale che tu non possiedi e sei solo un misero granello di materia. E sciacquati la bocca quando parli di tradizione orale napoletana, entro la quale rientra il Canto dei Sanfedisti, perchè l'ignorante rozzo da educare sei proprio tu...
Gianluca 19/6/2013 - 01:42
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70178

Blind Justice
70178
Ho ben presente che esistano due parti, una giusta e una sbagliata. Ma ho anche presente che un'idea, anche la più giusta possibile, non possa giustificare l'omicidio di un'altra persona. E allora propongo questa canzone che cita alcuni morti di destra. Di tutte quelle che sono state scritte sull'argomento era l'unica "presentabile".

Strage di Acca Larentia è la denominazione giornalistica (impropria in quanto non è configurabile il reato di strage) del pluriomicidio a sfondo politico avvenuto a Roma alle 18.20 del 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi tre giovani attivisti del Fronte della Gioventù. Due di loro erano appena usciti dalla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larenzia, nel popolare quartiere Tuscolano, per un volantinaggio inerente ad un concerto del gruppo di musica alternativa di destra Gli Amici del Vento. Il terzo venne ucciso qualche ora dopo, durante gli scontri... (continua)
“Non sono passati poi tanti anni
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/4/2013 - 23:31




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