Nel 1926 il presidente messicano Plutarco Elías Calles, parte di una élite politica in cui abbondavano i massoni, statuì che «la Chiesa è la sola causa di tutte le sventure del Messico» e ne decretò letteralmente la distruzione chiudendo seminari ed espropriando chiese e conventi, cacciando i cattolici dagli impieghi pubblici.
I cattolici, che erano nel paese più totalità che maggioranza, reagirono dapprima con mezzi pacifici come il boicottaggio.
Poi si armarono.
E di brutto.
Con tanti saluti alla chiesa messicana e a quella di Roma, che di certi sistemi almeno ufficialmente non volevano sentir parlare.
Dal 1926 al 1929 i guerriglieri cristeros crebbero fino a cinquantamila e resero impossibile la vita ai governativi in alcuni degli stati federali in cui la repressione arrivò a livelli tali che era sufficiente contrarre matrimonio religioso per essere passibili di fucilazione immediata.... (continua)
Un grito de guerra se escucha (continua)
inviata da Io non sto con Oriana 13/5/2019 - 11:14
Автор ты бездарный олень - понятия не имеющий о чем пишешь - хотя, читая этот недалекий опус настроение от твоей тупости конечно же поднимается))) PS. Посмотрим куда США растворится после очередного ухода из Афганистана (хрен знает какого по счету американского Вьетнама)
Intanto il comune di Verona dà il patrocinio o forse no o magari sì a un concerto nel cinquantenario del sacrificio di Jan Palach. Peccato che gli invitati siano tutti gruppi nazi rock... Povero Palach e povera Verona
16/1/2019 - 08:08
Come molti sanno, in Václavské náměstí c'è da anni e anni un Mc Donald's.
Se esiste qualcosa di simile a un aldilà, deve essere davvero esaltante pensare di avervi anticipato il proprio ingresso per consentire ai propri "compatrioti" di godere escatologicamente una libertà di polpette scadenti.
intendevo dire a che a me fun insegnata mentre facevo il militare e la cantavamo prima di andare in mensa, facevo il parà a pisa... (non sono fascista) volevo solo testimoniare che in fondo è sicuramente un pzzo anticonformista in stile irwine welsh :)
Se chi scrive sul blog lo facesse cum grano salis saprebbe che la maggior parte dei canti nazionalisti (e quindi anche fascisti) inneggia alla morte. La canzone del mercenario ne è prova insieme ad altre centinaia di canzoni simili di reparti militari o paramilitari. Questo perchè, al contrario dei pacifinti, i nazionalisti non combattono ad una tastiera o facendo sfilate arcobaleno in paesi dove c'è democrazia, ma vanno a combattere rischiando la vita. C'è una sostanziale differenza di intenti: i pacifinti fanno filosofia su come spaccare un capello in una paese democratico dove secondo loro non c'è mai abbastanza democrazia, mentre i nazionalisti si armano e cambiano le cose nei paesi dove la democrazia non esiste o è mascherata. Poi se vengono chiamati fascisti perchè fa scena, nessun problema, ma i "fassisti" si sono estinti con la seconda guerra mondiale, e gli unici governi autoritari rimasti oggi sono tutti di matrice comunista.
"Chi troppo invocò Dio Patria e Famiglia, finì a rosolar sulla griglia." (Chef Rubio)
(P.S. Autore della citazione nel post precedente è Bartolomeo Pestalozzi da Pinerolo, allievo prediletto del grande Stanislao Moulinsky, asso dei travestimenti)
"Chi sempre strepita Dio Patria e Famiglia, poi non gli tira più e più non figlia." (John LaMattina, ex dirigente della casa farmaceutica Pfizer, quella del Viagra)
Internet è utilissima perché permette a un DioPatriaFamiglia qualsiasi di fare, e di ripetere, affermazioni che gli costerebbero l'isolamento al bancone di qualsiasi mescita.
Con questo, DioPatriaFamiglia è padronissimo di scrivere quello che vuole; basta che non avanzi pretese irricevibili, prima fra tutte quella di essere preso sul serio.
A proposito; per Dio e per la Patria non ho rimedi di sicura efficacia da proporre.
Per la Famiglia, non mi stancherò mai di ripeterlo, un preservativo costa un euro.
E ti saluto ambasce e grattacapi.
È sociologicamente interessante vedere la gente di sinistra che riesce a rispondere solamente con rime da quinta elementare... La canzone del mercenario è chiaramente fascista, si riferisce ai tanti repubblichini che non riuscivano ad adattarsi alla vita borghese dell'Italia repubblicana o che, caduto il fascismo e finita la guerra, non riuscivano a portare a casa il pane, e partirono per il mondo a combattere per denaro.
Aggiungo una citazione di Edmondo Ferrario, autore del libro Mercenari, gli italiani in Congo 1960:
I mercenari, chiamiamoli così, erano italiani, ragazzi che allora non digerirono l’atteggiamento buonista e codardo del governo italiano che di fronte al massacro degli aviatori italiani di Kindu proseguì nella missione di pace come se nulla fosse accaduto. Ricordiamo che a Kindu furono massacrati, fatti a pezzi e poi mangiati tredici aviatori italiani impegnati nella missione Onu per portare generi di primo soccorso ai civili congolesi. Bene, molti ex paracadutisti che frequentavano le sezioni ANPDI (Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia) di allora, non tollerarono che il governo proseguisse la missione Onu senza batter ciglio. Sentivano il bisogno di giustizia, di vendicare i propri commilitoni uccisi perché inermi. A questo desiderio di giustizia subentrarono altri fattori: il fascino... (continua)
E' sociologicamente altrettanto interessante constatare che gli "òmini di destra" restano anonimi e nascosti come topi di fogna anche nel momento in cui, sembra, tornano a trionfare. Sul resto delle "considerazioni" è opportuno sorvolare, anche se non è niente che debba stupire. Allo "spettro del comunismo" in Africa ci aveva già pensato l'eroico DVCE a base di armi chimiche e quant'altro. E non era nemmeno di Lucera! Un maestro nelle rime da quinta elementare, tipo "Libro e moschetto, fascista perfetto!".
Pino Caruso, interprete di questa controversa canzone, e che ha interagito personalmente con noi qualche anno fa su questa stessa pagina, con un commento chiarificatore in tono amabile, da signore quale egli era, Pino Caruso, attore palermitano, si è spento ieri sera a Roma. Aveva 84 anni.
Un ricordo commosso anche da parte mia, che a suo tempo gli avevo risposto su questa pagina. Un ricordo lontanissimo dei beceri rumori "social", dalla volgarità chiassosa di questi tempi, e vicino alla semplicità e alla sincerità che ci ostiniamo a perseguire.
Per rispetto all'interprete di questa canzone, scomparso recentemente, ho rimesso a posto il testo seguendo l'incisione originale (l'ordine delle strofe era sbagliato nel testo che riportavamo prima). Una quartina che Pino Caruso non ha cantato l'ho indicata tra parentesi.
Amavo un'entraîneuse / di razza congolese / però la persi ai dadi / con Jimmy, l'irlandese (...) Invece Montanelli, la sua, la cedette «al generale Pirzio Biroli, un vecchio coloniale che era abituato ad avere il suo piccolo harem, a differenza di me che ero monogamo perché non potevo consentirmi grandi lussi». [Grandissimo porco anche lui, questo Pirzio Biroli: andatevi a leggere che cosa ha fatto in Montenegro]
Ma chi l'ha postato sto testo? Non c'è una parola giusta!
Europa al posto di Francia? 'Dell'ascia'?
Senza parole...
Andrea 4/4/2019 - 20:50
E invece di parole potresti averne...
Se è sbagliato come dici, contribuisci tu quello giusto...
Ci sono ormai (quasi quasi) 30.000 canzoni su questo sito, permetterai eventualmente qualche errore?!?
Sono pure passati 10 anni dall'inserimento...
Andrea, ma che vuoi?!?
Un brano del gruppo di musica alternativa Antica Tradizione, dedicato alla figura di Ernesto "Che" Guevara, qui presentato, attraverso un immaginario tipicamente di Destra, tanto nei panni di eroico condottiero combattente per la libertà contro gli invasori yankee, quanto di incarnazione dell'archetipo del "ribelle" caro alla cultura di area. Una canzone più che mai esplicativa del meccanismo di appropriazione culturale da parte della Destra di personaggi e mitologie tradizionalmente appartenenti alla cultura di Sinistra. [A.M.]
A parte le distanze, da un’altra prospettiva (continua)
Proprio oggi, 23 ottobre 2016, se a qualcuno fosse sfuggito sarebbe il 60° anniversario dell'inizio della rivolta ungherese del 1956, poi schiacciata nel sangue dall' “aiuto fraterno” dell'Unione Sovietica.
Oppure quello dedicato ai “drammi alla frontiera”:
Quelli che seguono, invece, sono due video relativi alla “famosa” performance della reporter ungherese Petra Laszló, nel settembre 2015, mentre prende a calci dei profughi e dei migranti alla frontiera ungherese, fa sgambetti a genitori e bambini, eccetera eccetera, in occasioni di altri drammi alla frontiera:
Sembra che la gentile sig.ra Laszló, dopo che in un primo momento era stata licenziata dalla catena televisiva N1TV (legata ad ambienti della destra ungherese) e addirittura sottoposta ad un processo, sia stata non solo riabilitata nella libera e democratica Ungheria "comunitaria" di Orbán, dei Jobbik... (continua)
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 23/10/2016 - 11:18
Sembra che gli ungheresi stiano commemorando la ricorrenza con un bassissimo profilo, perché il governo Orbán non vuole irritare l'amico Putin...
E infatti avevo anche io riportato la notizia. Certo che questo benedetto Putin sta mettendo proprio tutti d'accordo: veterocomunisti, giovanotti stalinisti di certi centri sociali, fascisti e parafascisti ungheresi e di altri paesi, Donald Trump, Salvini e quant'altri...senza scordare la sua celebre amicizia con Silvio Berlusconi. Ma, del resto, anche la Santa Russia è tornata ad essere, con Putin, pienamente "cristiana". Amen.
Ma mi sono sempre chiesto, i ragazzi di Buda e i ragazzi di Pest avevano un appuntamento sul ponte delle catene? se no perché andavano avanti separati?
Fa sorridere questo battibecco sulla paternità, sul significato, sull'influenza sui risultati elettorali ungheresi di 50 anni dopo (?), ecc, della canzone, le origini sono chiaramente di destra o neofasciste (Bagaglino, FdG, Europa e Civiltà, ecc), ma questo non significa che non sia un canto di libertà, per chi dice che è una canzone dei fascisti brutti e cattivi, né che non possa essere cantata o apprezzata da persone di sinistra, per chi dice "è roba nostra e non si tocca"... Vorrei solo ricordare che al Bagaglino, noto cabaret animato da uomini di destra e da ex fascisti di Salò, fu cantata la prima canzone in memoria del Che assieme ad una per i mercenari di destra che andavano nel Katanga. Quindi smettiamola di litigare si temi da primo liceo perché non solo è stupido ma è profondamente inutile dal momento che gli artisti hanno già superato gli steccati ideologici: Guccini canta dell'Ultima... (continua)
Canzone scritta dopo i fatti dell'11 settembre 2001, una ballata rarefatta dai toni cupi, dimessi e pessimistici che assume valenza universale nel descrivere l'eterno ripetersi della guerra nella Storia e il dolore delle sue vittime innocenti.
Treno della vergogna è la locuzione popolare con cui s'intende il convoglio ferroviario che nel 1947 trasportò ad Ancona chi proveniva dal quarto convoglio marittimo di Pola, carico di esuli italiani che al termine della seconda guerra mondiale furono costretti ad abbandonare i loro paesi, le loro abitazioni e le loro proprietà in Istria, Quarnaro e Dalmazia nel contesto storico generale ricordato come l'esodo istriano. Fu anche offensivamente definito, da una parte dei ferrovieri di allora, treno dei fascisti, a testimonianza della disinformazione e del contesto estremamente politicizzato e ideologizzato in cui tale vicenda si consumò. La domenica del 16 febbraio 1947 da Pola partirono per mare diversi convogli di esuli italiani con i loro ultimi beni e, solitamente, un tricolore.La sera successiva partirono stipati in un treno merci, sistemati tra la paglia all'interno dei vagoni, alla... (continua)
Stupisce trovare tra le CCG questa canzone che mi pare faccia parte dell'irridentismo più trito e quindi estranea a una cultura contraria alla guerra.
Stupisce anche trovarla corredata e introdotta da una citazione di wikipedia ovvero quel luogo in cui i neofascisti stanno cercando di depositare una certa quantità di letame nel vissuto storico italiano.
Il percorso Destra e reazionarismo contro e nella guerra esiste proprio per questo. Contiene a tutt'oggi una quarantina di canzoni che, in modo estremamente sorvegliato da parte dello Staff del sito, illustrano un modo di pensare, di affrontare certi eventi, di andare a vedere da vicino i suoi aspetti (ivi compresa l'appropriazione, o i tentativi di appropriazione), le "mitologie", le tradizioni e quant'altro. Questo non è un sito fatto per piacere a questo o a quello, ma per documentare e fornire testimonianze, volendo anche sgradevoli. Contiene questa quarantina di canzoni dichiaratamente di destra, ma attinenti al suo tema; così come contiene canti di guerra (o "nella guerra", come siamo soliti chiamarli), canzoni cattoliche e religiose, canti stalinisti e anche un cospicuo numero di emerite stronzate "pacifiste" e quant'altro. Non deve quindi stupire più di tanto... (continua)
Aggiungo solo che la "Fascinazione di Wikipedia" segnalata da Luca Monducci è un problema che abbiamo ben presente e più volte riscontrato su queste pagine.
Saluti
Chiedo scusa ignoravo ( e non avevo capito il senso di questo percorso essendo io in sostanza allergico alle fogne).
Resta il fatto che si rischia di fare depositare queste scorie.
Ad esempio il prologo alla canzone è tratto come dichiarato da wilkipedia ma le fonti - a cui si rimandano su wilkipedia- sono appunto link interrotti.
In quanto autore del contributo in questione e di altri contributi appartenenti al medesimo percorso tematico, mi sento di dovere una precisazione. In primo luogo, credo fermamente nella pluralità, nel confronto e nell'apertura ad interpretazioni della realtà e del mondo diverse dalla mia, motivazioni che mi hanno spinto ad interessarmi al filone della musica alternativa di destra pur non appartenendo affatto all'area politica a cui fa riferimento. Per alcuni autori, come ad esempio gli Ianva, nutro sincera stima artistica e apprezzamento musicale. Nel caso di altri, artisticamente meno dotati, trovo che abbiano scritto canzoni che trovano un proprio valore nell'interpretare la realtà da una prospettiva differente dalla mia, e che appartengono a pieno titolo alla suddetta categoria all'interno di questo sito. Aggiungo, come peraltro già evidenziato dagli admin, che dal mio punto di vista... (continua)
Questo percorso è nato a suo tempo grazie (o "su istigazione", volendo) di un'antica canzone antimilitarista toscana: il celeberrimo Canto dei coscritti, o "Partirò partirò", dovuto al cantastorie codino e reazionario cutiglianese Anton Francesco Menchi. Personalmente, ho molto apprezzato l'intervento chiarificatorio di Andrea Marconi, e gli dico che il suo non è neppure il primo caso del genere qua dentro: il Mercenario di Lucera fu ad esempio contribuito a suo tempo da Piersante Sestini, una persona tutt'altro che di destra. Ripeto che si tratta comunque di un percorso "altamente sorvegliato", ma all'amico e sodale di lungo corso Luca Monducci vorrei dire una cosa per me fondamentale: per il sottoscritto, l'unica vera e puzzolentissima fogna si chiama "purezza", la quale è anche -peraltro- una delle manifestazioni più eclatanti del fascismo. Ho avuto in sorte, nella mia vita, di avere a... (continua)
Goyatlay fu uno dei più grandi capi nativi americani, appartenente alla tribù degli Apache. Guadagnatosi il soprannome di “Geronimo” dai messicani, che nel massacro di Kasyeh del 1851 sterminarono sua moglie, sua madre e i suoi tre figli, per oltre venticinque anni combattè contro l'esercito degli Stati Uniti d'America per contrastarne l'espansione ad ovest. Le forze di Geronimo divennero l'ultimo grande gruppo di nativi che si rifiutò di riconoscere come padrone il governo degli Stati Uniti nel West, combattendo fino ad essere costretti alla resa il 4 settembre 1886 a Skeleton Canyon, Arizona.
Il 22 maggio 1981 la giovane Carol Ann Kelly, dodicenne residente nel quartiere di Twinbrook a Belfast, Irlanda del Nord, fu uccisa a sangue freddo mentre rincasava dopo essere uscita per comprare del latte. Passando nei pressi di Cherry Park fu avvicinata da quattro jeep dell'esercito britannico, dalle quali, in assenza di alcuna avvisaglia di ostilità, partì un colpo. La giovane fu colpita in testa da un proiettile di plastica e morì tre giorni dopo per le lesioni riportate. Per l'omicidio non ci fu alcuna inchiesta e nessun responsabile fu mai perseguito.
Fonte: David Beresford, giornalista britannico del "Guardian", in un articolo intitolato "Plastic Bullets Inflame Hatred", pubblicato sul Manchester Guardian Weekly il 23 agosto 1981
Non ci sono scontri questa sera a Twinbrook, (continua)
Inutile rilevare la distanza che separa su ogni piano ed in ogni senso questa quarantina di versi dall'operazza di un cristicchio qualsiasi.
Io non sto con Oriana 19/3/2016 - 08:25
A me "questo" sembra propaganda vergognosa non un cristicchio qualsiasi che tra l'altro non amo. badate bene non la canzone ma il panegirico antifascista che ne prende spunto
Bassa e meschina ideologia! vogliamo dire che berlusconi e' fascista e'zcomico cosi come vogliamo dire che tito era una gran brava persona "questo" e' tragico!
Riccardo Venturi ha interpretato correttamente la canzone.
Non solo la poesia incarna la fascinazione del volo come tensione dell'individuo di chiara matrice romantica e fascista, ma la visione dell'intera vita che si sublima nell'istante dell'attacco lo collega al Bushido e alla visione di Mishima.
La lotta che si autolegittima "al di la del bene e del male" (non odio chi devo combattere, non amo chi devo difendere) ha poi dei collegamenti con la fisolofia nietzscheana.
Per concludere questo pezzo è intrinsecamente fascista e filomilitarista proprio perché identifica il valore della lotta in sé come arte e bellezza, a differenza di letture più materialiste o liberiste della guerra che invece cercano sempre delle giustificazioni di tipo economico o morale.
Marco 14/5/2016 - 00:31
Per chi fosse interessato, qui c'è la storia di quella volta che a vedersela brutta non fu Snoopy, ma direttamente Charlie Brown.
Charles L. Brown nel 1943 era un giovanissimo pilota dell'USAF; per l'equipaggio che comandava e per il suo B17 era la prima missione.
L'obiettivo era la fabbrica degli FW190 tedeschi a Brema, e la città era guardata da duecentocinquanta postazioni antiaeree e da centinaia di caccia. Proprio la contraerea centrò il bombardiere di Charlie Brown, danneggiandolo in modo piuttosto serio. Poi toccò ai caccia, che con ripetuti attacchi nel corso di dieci minuti uccisero il mitragliere di coda e ferirono l'operatore radio, un altro mitragliere e lo stesso Brown. L'aereo ebbe tre motori danneggiati e il timone fracassato.
Mancava l'ultimo tocco.
Da un campo di volo a terra videro l'aereo. Franz Stigler decollò e avvicinò il bombardiere; vide che l'equipaggio ferito... (continua)
Segnalo la versione di Marco Beasley e dell'ensemble napoletano Accordone.
Il brano è introdotto dalla Carmagnole intesa come inno rivoluzionario francese, suonata da un carrilon. Su quello si sovrappone una percussione dal suono piuttosto rude e soprattutto che nulla ha in comune con quello di simili gingilli da ricchi, a voler significare proprio il "Che suoni, suoni pure la Carmagnole; noi suoniamo li cunsigli (vale a dire ci riuniamo per venire a conciarvi per le feste) e viva il re con la sua famiglia".
Tirando un po' il collo alla metafora, è l'equivalente musicale di un bumbumbum delle femenpussiràiot interrotto da un fade in di armi automatiche.
Io non sto con Oriana 11/3/2016 - 10:07
Bellissima anche l'interpretazione di Ginevra de Marco. Sul rigetto da parte del popolo dei giacobini si sa poco, complice una storiografia fedele a una vulgata che lascia spazio solo ai presunti 'eroi 'della Repubblica partenopea. Essi erano in realtà degli utopici intellettuali salottieri asserviti agli interessi stranieri e totalmente sconnessi dalla realtà ed invisi a quel popolo di cui si arrogavano di essere i tutori. Ricordano i nostri attuali governanti che però mancano totalmente di quella tensione ideale che essi, se non altro, avevano
Un altro aspetto da considerare, ben più grave dei tentativi di appropriazione indebita da parte fascista di personaggi di sinistra (come Bobby. Sands o Barry Horne) è la possibile infiltrazione nei movimenti di liberazione o di emancipazione sociale. Se in Italia è relativamente nota la figura dell’infiltrato Mario Merlino nel movimento anarchico, non va dimenticato che elementi legati all’Aginter Presse si infiltrarono (con false credenziali “maoiste” e antimperialiste) nel movimenti di liberazione delle colonie portoghesi per eliminarne i dirigenti (v. Mondlane e Cabral, forse anche la dissidente sudafricana R. First). Da segnalare poi il ruolo dei neofascisti (NAR, ma non solo) a fianco dei falangisti maroniti contro i palestinesi. Non esattamente il massimo della coerenza da parte di soggetti che in Italia si inventavano sigle “terceriste” come OLP... (continua)
In questo video un noto esponente del neofascismo britannico (credo defunto nel frattempo) inneggia alla distruzione dell'I.R.A. ostentando una "croce cerchiata delle ss francesi" (parente stretta della svastica tonda) identica a quella della Charlemagne, dell'OAS e di tutto il neofascismo europeo (e non) che spesso, strumentalmente, ci (e si) racconta di sostenere la lotta di liberazione del popolo irlandese.
Altro che "CELTICA"...
Il mondo delle Destre è talmente variegato che non si può generalizzare. Nel video sopra postato vedo una testa rasata con musica skinhead in sottofondo. Gli Antica Tradizione non c'entrano nulla con simili imbecilli. Paolo
[2013]
Un brano distribuito on line singolarmente ma che avrebbe dovuto far parte dell’album intitolato “Il suono dell’aurora”
“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si... (continua)
Un inserimento questo che farà venire l'orticaria a Gianni Sartori...
Per ZugNachPankow: visto che alcune tue proposte già causano reazioni allergiche ad alcuni dei frequentatori del sito, potresti per lo meno curare un po' di più gli inserimenti, che so, una data, il titolo di un album, uno straccio di foto, un commentino introduttivo, almeno la biografia dell'autore, un link a IuTub, ecche diamine!...
Sennò già la musica alternativa è mediamente più noiosa del resto, finisce che nessuno se le caga 'ste canzoni!
Interessante intervista a Federico Tenca Montini e Piero Purini su Radio Onde Furlane
14/1/2016 - 13:44
Su YouTube si vede solo la seconda parte dello spettacolo... mamma mia, è quasi tutto una critica ai comunisti italiani e ai partigiani jugoslavi...
Ma le associazioni degli esuli e gli esuli stessi sono anche peggio. Per loro la storia è iniziata nel 1943 (così da poter parlar male solo dei comunisti, ehehehehe).
Dicono di non essere fascisti o di destra però poi se chiedi loro della politica del regime fascista in zona... (vedasi il fatto che Cristicchi ha dovuto levare l'accenno all'incendio del Narodni Dom)
Eheehehe... gli esuli procurano tanti voti... bisogna sfruttare un po' questa tragedia, evidentemente...
E' auspicabile che col declinare delle sorti della formazione politica che più di ogni altra ha basato la propria propaganda su eventi come quelli su accennati declini anche la visibilità della propaganda stessa.
Gli effetti non sempre sono stati quelli voluti.
Marco Tarchi ricorda come i manifesti del MSI che gli toccava attaccare alle sette di sera (la notte la mamma non lo faceva uscire) sulle cantonate di Firenze portassero già allora slogan e parole d'ordine a dir poco marziani. Tra l'altro, La sua carriera di attacchino serale finì quando "la reazione piuttosto scomposta di un sanguigno manovale" (cit.) lo indusse a ripiegare in buon ordine.
Più recentemente e dati elettorali alla mano, venire a Firenze a frignare di foibe non è servito ad altro che ad indicare alla controparte un sistema spiccio ed economico per liberarsi degli avversari politici.
Hello,
Here Flav Paris Violence.
Thanx a lot for your page.
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Thanx
Best Regards
Flav
I cattolici, che erano nel paese più totalità che maggioranza, reagirono dapprima con mezzi pacifici come il boicottaggio.
Poi si armarono.
E di brutto.
Con tanti saluti alla chiesa messicana e a quella di Roma, che di certi sistemi almeno ufficialmente non volevano sentir parlare.
Dal 1926 al 1929 i guerriglieri cristeros crebbero fino a cinquantamila e resero impossibile la vita ai governativi in alcuni degli stati federali in cui la repressione arrivò a livelli tali che era sufficiente contrarre matrimonio religioso per essere passibili di fucilazione immediata.... (continua)